• Non ci sono risultati.

S Merezzate in dirittura d’arrivo E

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "S Merezzate in dirittura d’arrivo E"

Copied!
12
0
0

Testo completo

(1)

Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 - tel. 02 45477609 – 3381414800 - e-mail: quattro@fastwebnet.it Sito internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile:

Stefania Aleni. Redazione: Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro, Alberto Tufano.

Hanno collaborato a questo numero: Stefano Bianco, Fabrizio Ternelli, Redazione di Scripta Restant. Tiratura 16.700 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della zona 4

ATHOS

E

ra una fredda mattina d’inverno quel 29 gen- naio 1979 quando il magistrato Emilio Alessandri- ni, dopo aver accompagnato il figlio Marco nella scuola di via Colletta, venne assassinato

alle 8.30 a colpi d’arma da fuoco nella sua Renault 5 da esponenti dell’organizzazione terrorista Prima Linea, all’an- golo tra viale Umbria e via Muratori, mentre si recava al lavoro presso il Palazzo di Giustizia.

E lo scorso 29 gennaio, a 40 anni esatti da quel tragico evento, puntualmente alle 8.30 il Municipio 4, rappresentato dal Presidente Paolo Bassi e dalla vice presidente Laura Schiaffino, ha voluto sentita- mente ricordarlo. Presente an- che il Ministro Alberto Boni- soli quando due studentesse del liceo Einstein hanno ripor- tato per prime le fasi di un drammatico momento durante quella che sembrava essere una giornata qualunque nella vita del noto magistrato ma so- prattutto cittadino di zona.

L’Assessore alla cultura Filip- po Del Corno, in rappresen- tanza del Comune di Milano, ha poi rievocato quel periodo storico quando «moltissimi al- tri magistrati insieme a espo- nenti delle forze dell’ordine, giornalisti, sindacalisti, pro- fessori e persino cittadini co- muni furono oggetto di violen- za, intimidazione e assassinio.

Alessandrini, che ha messo a rischio la propria incolumità personale nella convinzione che non ci fosse alcuna possi- bile limitazione al rispetto del-

le leggi, ha rappresentato il viatico migliore per continuare a costruire coscienziosamente un futuro di pace».

Laura Schiaffino, rivolgendosi in particolare agli alunni di una classe della scuola Collet- ta, frequen- tata all’epo- ca dal figlio del magi- strato, ha ri- badito inve- ce l’impor- tanza della commemo- razione stes- sa per le nuove gene- razioni: «La p a r t e c i p a - zione oggi in questo luogo da parte di mi- nori che non hanno vissu- to quegli an- ni è fonda- mentale per tramandare episodi che altrimenti ri- schiano di r i m a n e r e confinati so- lo nei libri di storia o nelle cronache. A loro vogliamo trasmettere l’amore per

le istituzio- ni: tutti, adulti e b a m b i n i , siamo re- sponsabil- mente chia- mati a sal- vaguardare questo Pae- se». Anche Alessandra Galli, figlia del giudice Guido ucci-

so da Prima Linea nel 1980 e oggi Consigliere Nazionale dell’Associazione italiana vit- time del terrorismo, rimarca il suo impegno a «sensibilizzare istituti e studenti, facendo co- noscere i fatti per preservare una testimonianza anche più intensa di quella di coloro che abbiano vissuto personalmente quelle vicende». Un pensiero va inevitabilmente anche al fi- glio e alla moglie di Alessan- drini, assenti per altre celebra- zioni contemporaneamente a Pescara, terra d’origine del magistrato.

Oltre alla figura istituzionale Don Guido Nava della Parroc- chia degli Angeli Custodi ha tenuto a sottolineare anche l’aspetto umano di Alessandri- ni descrivendolo, prima che

eroe, come «un membro della nostra comunità, una persona normale nonostante il suo ruo- lo. Il giorno prima di essere as- sassinato, domenica, era a messa come tanti abitanti del quartiere». E nel suo interven- to il magistrato Armando Spa- taro ricorda: «Quando arrivai a Milano nel 1976, Alessan- drini, nonostante la sua giova- nissima età, era già un punto di riferimento assoluto nella Procura della Repubblica, non solo professionalmente ma an- che sul piano umano. Si ado- però per farmi trovare un’abi- tazione in viale Montenero, nello stesso palazzo nel quale anche lui viveva. Rispetto a tanti colleghi che spesso si so- no orgogliosamente conside- rati “depositari del bene” Emi- lio era solito ricevere nel suo ufficio chiunque avesse biso- gno anche solo di sfogarsi e aveva sempre una buona pa- rola; ogni Natale portava champagne e panettone ai non vedenti negli uffici del centra- lino del Palazzo di Giustizia, per non parlare dell’amore e delle attenzioni nei confronti della sua famiglia». Legge in- fine una poesia scritta da un Alessandrini studente di liceo classico, che si chiude così:

“Taci, taci anima mia, non tur- bare con il tuo dolore la pace del mondo”.

Queste le ultime toc- canti parole alla folla che, in quel- la fredda ma più soleg- giata gior- nata d’in- verno di 40 anni dopo, si disperde a poco a poco nelle strade circostanti come allora, ma tiene forse an- cora più salda e viva la memo- ria di un uomo e concittadino straordinariamente normale.

© Luca Cecchelli Taci

Taci nell’ora serena, tutto è pace d’intorno.

É l’ora proprio del sogno elude la verità delle cose.

Taci anima mia la tua angoscia.

Le stelle nel cielo tranquille irridono al dolore tuo vano.

Il vento accarezza le foglie sussurra una dolce canzone.

Le onde eterne del mare si stendono

con stanco sciacquìo.

Taci, taci anima mia, non turbare con il tuo dolore la pace del mondo.

Emilio Alessandrini:

viale Umbria angolo via Muratori, oggi come 40 anni fa

S

ta procedendo celermen- te la realizzazione del nuovo intervento edili- zio a Merezzate, accanto al quartiere Santa Giulia. Un pia- no nato ormai 10 anni fa per la costruzione di edifici di edi- lizia residenziale, a canone di locazione sociale, moderato e convenzionato e/o in godimen- to d’uso.

Ci sono voluti più di cinque anni poi per arrivare alla firma della Convenzione attuativa del PII con il Comune di Mi- lano, dopodiché è subentrato il Fondo Immobiliare di Lom- bardia (fra cui vi sono nume- rose istituzioni che si occupa- no di housing sociale, fra cui la Regione Lombardia e Fon- dazione Cariplo), gestito da In-

vestire SGR (vedi QUATTRO n. 179 di ottobre 2016).

Un aggiornamento quindi è doveroso, approfittando della presenza della proprietà in una Commissione territorio del Municipio 4, appositamente convocata.

La nuova proprietà ha appor-

Merezzate in dirittura d’arrivo

Il giudice Armando Spataro

segue a pag. 3

(2)

Gara di dattilografia,

i vincitori (anzi le vincitrici!)

Sono stati più di cento i partecipanti alla gara di dattilografia, dedicata al grande giornalista Indro Montanelli, svoltasi lo scorso 26 gennaio presso il Centro commerciale PiazzaLodi a cura del Museo della Macchina da scrivere, del Comitato soci coop e di QUATTRO. Una lettera di auguri per il successo dell’iniziativa è arrivato anche dall’ex sindaco Gabriele Albertini che custodisce la macchina da scrivere di Montanelli in una bacheca nel suo studio privato.

In palio per il vincitore una portatile “Olivetti Lettera 32”.

Prima classificata la signora Tania Trasquier, vivacissima 83enne, che usando solo “due dita su dieci”, non ha commesso nessun errore;

seconda e terza classificate: Mirella Del Puppo e Isabella Zanni.

Una bella collaborazione

Con la consegna di una coppa ad Anna Pepe, direttrice del Centro Diurno Disabili di via Anfossi, da parte del presidente della “Boc- ciofila Amicizia” del parco Formentano, ha preso vita una lode- vole iniziativa che prevede, per i ragazzi ospiti del Centro, l’uso del campo da bocce dalla prossima primavera. L’incontro, che ha anche permesso di vedere il nuovo centro finalmente attivato dallo scorso settembre dopo anni di vicissitudini, ha suggellato un progetto attraverso il quale gli ospiti del Centro potranno, se- guiti da un responsabile della Bocciofila, apprendere le tecniche di gioco e avere uno stimolo ulteriore nel loro percorso di recu- pero. Ai primi caldi i ragazzi e le ragazze del Centro, accompa- gnati dalle educatrici, si sfideranno sul campo. Prossimamente su QUATTRO un’intervista alla direttrice per illustrare le attività che coinvolgono queste ragazze e ragazzi e fare il punto della situazione a sei mesi dalla inaugurazione del Centro.

Una memoria e una mente pronta

Sono appena partiti 10 incontri, che si svolgeranno il giovedì dalle 15 alle 16.30 presso il CAM nel Municipio 4 di via Oglio 18, in cui si parlerà di memoria, ma non solo.

Sappiamo come ognuno di noi desidera usare al meglio il ra- gionamento, avere più memoria, prestare maggiore attenzione e sfruttare a fondo la creatività. Questo desiderio è comune in quanto ne riconosciamo l’importanza e la necessità di mantenerle efficienti fino a tarda età. Ma niente paura: è ormai risaputo che il cervello, se sottoposto a un adeguato addestramento e a un corretto stile di vita ci permette di ripristinare e mantenere una memoria efficiente e ogni altra attività cognitiva. Quindi l’an- tidoto alla vecchiaia e al probabile declino intellettivo è di ri- conoscere che il cervello ha una grande plasticità se viene sol- lecitato da una attenzione consapevole al vivere quotidiano. Ma non solo. Alla base del corso vi sono esercizi, test e quiz diver- tenti. E i soggetti divenuti pigri mentalmente ritroveranno un aiuto concreto nella cosiddetta ginnastica mentale per contrastare eventuali problemi dovuti alla pigrizia e all’avanzare dell’età.

Il corso è aperto a tutti e si parlerà anche dell’arte di ascoltare e come ricordare ciò che si legge se lo si ritiene necessario.

Docente: Alfredo Mariano Doddis e-mail: alfredo.mariano@libero.it tel. 0241271953 cell. 3280919344 CAM Giorgio Vincre tel. 0288458420

Apertura serale della Oglio

Saranno passati quasi 10 anni dalla chiusura serale di molte bi- blioteche rionali, quando erano scaduti i contratti con le coope- rative che tenevano aperto solo il servizio di restituzione libri e libera lettura. In particolare nella nostra zona erano state chiuse entrambe le nostre biblioteche, Calvairate e Oglio, mentre nelle altre zone ne era rimasta aperta una.

Da allora la richiesta alle diverse amministrazioni era stata una- nime da parte del Consiglio di zona e degli utenti, che avevano raccolto centinaia di firme. Adesso la bella notizia da parte del- l’assessore alla Cultura del Comune di Milano che ha comunicato l’apertura, già a partire dallo scorso gennaio, della Biblioteca Oglio (oltre a quella Lorenteggio) dal lunedì al venerdì come sala studio e lettura dalle 19 alle 23, per venire sempre più in- contro alle esigenze dei cittadini e incentivare la lettura e le oc- casioni di incontro intorno al libro.

Le moto con la tuta mimetica

Le moto nel corso delle guerre hanno sempre avuto un ruolo im- portante per la loro maneggevolezza, resistenza, facilità di per- correre tutte le strade. Le moto “vestite da soldati” saranno le protagoniste della mostra che dal 15 al 17 febbraio a Novegro vedrà esposte le due ruote utilizzate durante i conflitti fin dalla Prima Guerra Mondiale. La prima Casa italiana fornitrice del Re- gio Esercito fu la Frera seguita a ruota dalla Della Ferrera e, non

potevano mancare, Gilera e Bianchi. Alla mostra sarà anche pre- sente quella che viene considerata la moto militare per eccellenza:

l’Alce della Guzzi che venne giudicata positivamente anche dalle marche straniere che producevano lo stesso tipo di moto “con le stellette”, le americane Harley Davidson, Indian, ma anche i mo- delli usciti dalle fabbriche tedesche, francesi e belghe.

Ospite d’onore la Vespa Bazooka, costruita in Francia su licenza Piaggio, dotata di un cannone e TAP, acronimo di Truppe aereo paracadutate che fu utilizzata nella guerra d’Algeria.

Appuntamento da non perdere per gli appassionati di moto in generale e per curiosare tra gli stand della 75esima mostra scam- bio che farà da corollario all’esposizione principe.

S.B.

Pietre d’inciampo

Sono state posate in zona 4 le sette pietre d’inciampo a memoria dei deportati che hanno perso la vita nei campi di concentramento nazisti. Importante la partecipazione di cittadini e dei parenti delle vittime, presenti anche alla cerimonia commemorativa svol- tasi il 31 gennaio scorso nella sala consiliare del Municipio 4.

Commemorazione di Alfredino Winter

Anche quest’anno il Municipio 4 ha commemorato, venerdì 25 gennaio, presso il cippo in piazzale Martini, Alfredino Winter, un bambino di 9 anni residente in via Sanfelice, deportato e uc- ciso ad Auschwitz nel giugno 1944. Alla cerimonia erano presenti anche classi dell’istituto comprensivo Tommaso Grossi accom- pagnate dai loro insegnanti che hanno seguito con molta atten- zione gli interventi dei relatori.

Per primi, esattamente 10 anni fa, avevamo fatto conoscere al quartiere tramite le pagine di QUATTRO (n. 102 del gennaio 2009) la storia di questo bambino ebreo, grazie alla testimonianza di Alfredo Grando, la cui famiglia abitava nello stessa casa dei Winter. Vi invitiamo ad andare a rileggere sul sito (www.quat- tronet2.it/archivi ) quella storia, veramente toccante.

REALIZZIAMO A MANO, ANCHE SU MISURA E PERSONALIZZATI, ALBUM FOTO, DIARI E LIBRI A TEMA,

CUSTODIE, SET DA SCRIVANIA, COFANETTI, CASSETTIERE E SCATOLE DI OGNI DIMENSIONE

Via L. De Andreis 9, ad. Viale Corsica - Milano Tel. 0270109411 – e mail melarance@tin.it NUOVO ORARIO: da martedì a sabato 11.30-18.00

chiuso domenica e lunedì

laboratorio artigiano di cartonaggio www.legatorialemelarance.it

le melarance

La Boutique del Rammendo

Rammendi invisibili

Riparazioni - Tintoria tradizionale

Via Tito Livio, 20 - 20137 Milano Cell. 335 1405274 Il momento della premiazione

Da sinistra: il presidente Franco Annoni (seduto), la direttrice del Centro, dottoressa Anna Pepe, e la signora Maccarelli coordinatrice del centro. Dietro Giuseppe Gagliardi e Stefano Scotti.

Un momento della posa della pietra intitolata a Piero Sonnino in viale Cirene 5 alla presenza della figlia del signor Sonnino

La cerimonia in sala consiliare

(3)

OPERAIO-TECNICO

ESEGUE LAVORI di MANUTENZIONE in CASA

# TAPPARELLE: riparazione o totale sostituzione, cinghie, etc. (anche ELETTRICHE)

*** MOTORIZZAZIONE tapparelle ***

ZANZARIERE e VENEZIANE: istallazione NUOVE, riparazione corde, reti, etc.

IDRAULICA: riparazione-sostituzione rubinetti, sanitari, CASSETTE SCARICO, etc

Abito in zona per cui cerco di tenere prezzi contenuti e NON faccio mai pagare l’uscita.

Disponibile ANCHE IL SABATO

PREVENTIVO SEMPRE il costo prima di ogni lavoro GIOVANNI 338 61.65.130

+PORTE e FINESTRE: maniglie, SERRATURE, etc.

+ELETTRICITA�: salvavita, luci, prese, interruttori,

+IMBIANCATURA APPARTAMENTI

+Lavori di MURATURA, CARTONGESSO, etc.

tato un netto miglioramento architettonico e qualitativo al progetto che, sinteticamente, prevede circa 211 alloggi di edilizia convenzionata in ven- dita a circa 2200 € a metro quadrato e 404 alloggi in lo- cazione a prezzo agevolato. A

breve uscirà l’avviso con i re- quisiti per tale locazione (www.redomilano.it ), per il cui canone, comprensivo di un posto auto coperto, si parla di 450/500 € al mese più le spese condominiali, per un bilocale.

All’interno dei 404 alloggi ve ne sono poi circa 70 di edilizia sociale che saranno distribuiti su tutto l’intervento ed avran-

no gli stessi standard qualita- tivi di tutti gli altri.

Importante però per il quartie- re è la costruzione della scuola secondaria di primo grado, il cui completamento è anticipa- to a maggio prossimo per per- metterne il collaudo in tempo per l’apertura del prossimo an- no scolastico 2019/2020. La

scuola sarà dotata di 15 aule scolastiche (con possibile am- pliamento di altre 5), di una palestra a norma CONI con accesso autonomo, di aree esterne arredate a gioco e co- perte da wifi.

Edifici privati e urbanizzazioni stanno procedendo in contem- poranea, in modo da non tro- varsi nella spiacevole situazio-

ne di completare gli uni senza le altre.

Fra i servizi che saranno aperti al pubblico, ci sarà un bar, un supermercato di medie dimen- sioni (a breve si saprà il gesto- re), tre spazi per il quartiere anch’essi in via di definizione perché in attesa di proposte di gestione. In convenzione era anche previsto un asilo nido convenzionato con il Comune di Milano, ma la scelta è ora da confermare dopo aver veri- ficato i dati anagrafici, spe- rando che ten- gano nel dovu- to conto l’au- mento di popo- lazione che le nuove edifica- zioni porteran- no a breve.

Per la fine dell’autunno quindi i cantieri saranno con- clusi e già nel primo trimestre del 2020 vedre- mo i nuovi abitanti.

Nell’incontro si è anche parlato della Paullese, ma al momento mancano informazioni e detta- gli del progetto, per cui sarà necessaria una convocazione della Commissione con i refe- renti dell’assessorato alla mo- bilità per potersi anche con- frontare su questo progetto.

S.A.

I

n via Pistrucci 25, in una soleggiata mattinata inver- nale, incontriamo Sarah Bocciardi, nel suo ‘Il giardino di Sarah’, negozio dedicato al- le piante e ai fiori recisi: un microcosmo di quartiere e un luogo di incontro tra le perso- ne, ben oltre un esercizio com- merciale. Ci troviamo per farci raccontare la nascita della neonata associazione ‘La Scatola’, che dal 3 mag- gio 2018 ha iniziato a es- sere presente e operare in zona.

Come nasce l’Associa- zione La Scatola?

«L’Associazione nasce da un’amicizia e da un’idea.

L’amicizia è quella che esiste da lungo tempo tra me e Cri- stina Di Canio, proprietaria della libreria ‘Il mio libro’

in via Sannio 18, anche se è da tutti conosciuta come

‘La scatola lilla’ per via delle pareti colorate.

L’idea, invece è quella di met- tere a fattor comune le nostre passioni e i nostri lavori per portare il bello in tutta la zo- na».

Come si traduce concreta- mente questa idea?

«Creando occasioni di bellez- za, attraverso eventi letterari, musicali e naturalistici. Mo- menti di condivisione e vici- nanza, invitando le persone a uscire dalle loro case, coinvol- gendole attivamente e favo- rendo il confronto e la cono- scenza reciproca, facendo rete.

Spesso accade che ciò che non conosciamo ci fa paura e la paura rischia di allontanarci e di guardare l’altro sempre con sospetto, in ogni occasione. Se invece ci sono momenti per poter conoscere il vicinato, questo crea legami e permette di vivere con maggior sicurez-

za e confidenza il quartiere».

Quali eventi avete già realizzato?

«Gli eventi sono stati all’in- segna della contaminazione tra le nostre passioni: presen- tazioni di libri nei cortili delle case popolari, come quello or- ganizzato al Corvetto o nel mio stesso negozio di fiori;

corsi di cura delle piante, di creazione di corone o centro- tavola natalizi; spettacoli mu- sicali, come quelli al TNT di via Tito Livio di cui uno de- dicato a Springsteen e a Car- ver e l’altro con la performan-

ce e l’intervista a Omar Pe- drini in occasione della Mila- no Music Week. Proprio per questo l’associazione si chia- ma ‘La Scatola’: è un conte- nitore dove mettere tutto ciò che di bello si possa realizza- re, una sorta di scrigno che preserva, custodisce e alimen- ta bellezza».

Quali le prossime iniziative in programma?

«Il mio sogno è quello di realizzare corsi di ri- conoscimento delle piante presenti nei cortili delle case popolari e nei parchi della zona. In fondo, più conosciamo le piante che ci circondano, più le amiamo, più le riconosciamo e più ne aumenta la cura e l’attenzione.

Continueremo a proporre pre- sentazioni di libri nei cor- tili, ma anche in luoghi inusuali dove l’anima del luogo e del libro possano inverarsi reciprocamente.

Inoltre, un corso di coro, uno di ceramica e non appena avremo definito i dettagli, ci piacerebbe organizzare un ci- neforum nella sede del comi- tato inquilini Molise-Calvai- rate. Sono solo alcune delle idee in cantiere, ma speriamo vivamente che altre ne arrivi- no dai residenti della zona».

Azzurra Sorbi Per rimanere aggiornati sulle ini- ziative de La Scatola, visitate la pagina Facebook dell’Associazio- ne. Il sito sarà pronto a breve.

Associazione ‘La Scatola’

Fiori e libri al servizio del bello e della comunità

Giardino delle Culture

Dallo scorso ottobre l’associazione Giardino delle Culture ha riconsegnato l’area di via Mo- rosini al Comune di Milano (ne avevamo par- lato su QUATTRO), e si rende quindi neces- sario procedere a una nuova assegnazione per non lasciare lo spazio a comportamenti scorretti e privo di iniziative aggregative.

Ad oggi non è stato ancora pubblicato alcun avviso pubblico, ma ci sono state manifesta- zione di interesse più o meno definite nei con- tenuti. La Giunta di Municipio 4 a fine gennaio ha valutato positivamente una spontanea pro- posta di gestione dell’area fatta dall’associa- zione ARTάMICA, (in rappresentanza anche di Rotary, Lions, comitato XXII Marzo e As- sociazione nazionale Carabinieri d’Italia). Il progetto denominato “Giardino delle Culture New Order” propone diverse attività con l’aper-

tura al quartiere e alla cittadinanza.

Pur potendo costituire un punto di partenza è però necessario definire la procedura di asse- gnazione dell’area con la pubblicazione di un avviso pubblico, strumento indispensabile per garantire la trasparenza della procedura adottata e la possibilità di partecipazione di altri poten- ziali soggetti interessati alla gestione dell’area.

Nuovi sportelli per i cittadini

Il Municipio 4 sta per emanare un bando pub- blico per la gestione di nuovi sportelli da aprire presso il centro civico di via Oglio 18, senza oneri per il Municipio e gratuitamente per i cit- tadini che accederanno agli sportelli. Le tema- tiche proposte riguardano: le problematiche pen- sionistiche, l’assistenza psicologica agli anziani

e alle famiglie, l’orientamento e il sostegno alla persona e la mediazione civile e commerciale.

Gli sportelli si aggiungerebbero agli altri già presenti: Sportello Papà Separati, Sportello CAV Buzzi, Tributi, Condominio, Orientamento Legale. Per info tel. 02 88458420

Nuova struttura per i senzatetto

Una nuova struttura offerta come soluzione per i senzatetto apre in via Don Carlo San Martino, sopra il centro socio ricreativo culturale per an- ziani “Acquabella”, all’interno di uno spazio che era sede dei servizi sociali territoriali. In collaborazione con i gestori, Cisom e Confe- derazione nazionale delle Misericordie d’Italia, il Comune metterà a disposizione 20 posti letto in stanzette da quattro posti ciascuna, con ser-

vizio docce e uno spazio comune per i pasti.

La sperimentazione, che durerà fino a fine mar- zo, prevede una interazione con il centro “Ac- quabella” per verificare se questo possa essere utile ai fini di un percorso di reinclusione.

Se la sperimentazione andrà a buon fine, ver- ranno tenuti aperti questi importanti presidi 365 giorni all’anno, mantenendo l’impegno di aiu- tare le persone in difficoltà.

Giardini di via Nervesa

A metà gennaio sono partiti i lavori di rifaci- mento della cancellata ai giardini di via Nervesa per poterla rialzare e impedirne lo scavalca- mento da parte di gruppi di ragazzi, molti ap- partenenti ai latinos, che negli ultimi anni ave- vano reso l’area off limits per i residenti. Nel prossimo numero maggiori informazioni e ag- giornamenti.

segue da pag. 1

Merezzate in dirittura d’arrivo

(4)

VENDITA AL DETTAGLIO MATERIALE ELETTRICO

LAMPADE ACCESSORI

Dal 1983

REALIZZIAMO IMPIANTI ELETTRICI ALLARMI – VIDEOSORVEGLIANZA

TV – RETE DATI PREVENTIVI GRATUTI

Entrata dal passo carraio di Via Monte Cimone, 3/1

Milano ­ fronte Parco Alessandrini

TEL 02 8394984

www.grazianobruzzese.it ­ info@grazianobruzzese.it

L’

imperatore Claudio (10 a.C. - 54 d.C.), succeduto al nefasto Caligola trucidato dai pretoria- ni, con le donne non aveva for- tuna. Si sposò cinque volte, e un paio delle mogli, le ultime due, ebbero di che avvelenargli l’esistenza: la prima, Messali- na, perché svergognata e tra- ditrice, la seconda invece av- velenandolo davvero, o alme- no ciò è quello che dicono gli storici romani, che con il poli- tically correct in odore di sim- patie repubblicane hanno fatto macerie degli imperatori capi- tati sotto l’attenzione dei loro aguzzi calami. Se Agrippina fece davvero ciò che si dice abbia fatto, il motivo fu il de- siderio di mettere sul trono il figlio Lucio Domizio Enobar- bo, divenuto poi Nerone Clau- dio Cesare Augusto Germani- co, insomma Nerone (37–68 d.C.), frutto di uno dei due pre- cedenti matrimoni. Su Nerone è stato tramandato di tutto: che fosse un debosciato, che aves- se perseguitato con ferocia i cristiani, che avesse incendiato Roma per cantare accompa-

gnandosi con la ce- tra al cospetto dell’immane falò.

Certo è che aveva l’uzzolo per la mu- sica e la pretesa di esibirsi in pubbli- co, come racconta- no Svetonio e Tacito.

Mangiata la foglia, le varie città dell’impero presero a organiz- zare gare canore per invitarlo e farlo vincere, così che lui aves- se un pretesto per indire trionfi al confronto dei quali quelli at- tribuiti ai generali che avevano costruito l’impero sembravano festicciole parrocchiali. Sulle sue attitudini sessuali Svetonio si dilunga: “Oltre la corruzione di fanciulli di buona famiglia e gli adultèri con donne sposate, violò anche la vergine vestale Rubria. Per poco non sposò con un matrimonio in tutta re- gola la sua liberta Atte […].

Dopo aver fatti tagliare via i testicoli a Sporo, un fanciullo, tentò anche di trasformarlo in donna e, con la dote e il velo color fiamma secondo il rito or- dinario dei matrimoni, se lo fe- ce condurre a palazzo con un seguito imponentissimo e se lo tenne come moglie. […] Questo Sporo, con gli ornamenti propri delle imperatrici che avevano ricevuto il titolo di “Augusta”

e trasportato in lettiga, egli ac- compagnò nei centri di mercato e di raduno degli abitanti dei

singoli distretti della Grecia, poi, in Roma, continuando a baciarlo senza posa.” Quando poi si decide di usare la chiave della grevità tutto viene utiliz- zato, perciò ecco, sempre se- condo Svetonio, Nerone inca- pricciato anche della propria di- spotica madre.

Tacito invece ci ragguaglia sul- la sorte toccata ai due sventu- rati figli dell’imperatore Clau- dio e di Messalina, che chi per un verso, Britanno, e chi per l’altro, Ottavia, ebbero a che

fare con Nerone. Britanno, es- sendo discendente diretto dell’ultimo imperatore, Clau- dio, avrebbe avuto titoli legit- timi per succedere al padre, co- sa cui Agrippina e Nerone po- sero rimedio avvelenandolo.

Prima del veneficio, tuttavia, Nerone ci volle mettere del

proprio: “Molti scrittori di quei tempi narrano che nei giorni precedenti all’assassinio Ne- rone aveva violentato ripetuta- mente la fanciullezza di Britan- nico: sì che non può apparire

prematura né crudele la sua morte, anche se in mezzo alla santità della mensa, senza nep- pure la grazia d’un momento per abbracciare le sorelle, sot- to gli occhi del nemico, fu pre- cipitosamente inflitta a que- st’ultimo rampollo dei Claudii, contaminato dalla violenza carnale prima che dal veleno.”

Ottavia invece, sposata per la ragion di stato a Nerone, entrò in competizione con una rivale pericolosa cui non bastava go- dere dei favori dell’imperatore, e mirava a succederle. “Viveva a Roma Sabina Poppea. Essa ebbe ogni pregio femminile, tranne l’onestà. La madre, che aveva superato in bellezza tut- te le donne del suo tempo, le aveva dato rinomanza ed av- venenza insieme; i suoi mezzi erano adeguati alla nobiltà della schiatta, piacevole il par- lare, acuto l’ingegno; ostenta- va modestia, ma aveva abitu- dini licenziose.”

La tresca con Poppea segnò la fine della povera Ottavia, che venne dapprima esiliata e poi assassinata. Ma l’arrivista di- ventata al suo posto imperatri- ce non godette a lungo della posizione raggiunta, come rac- conta Tacito: “Dopo la fine de- gli spettacoli venne a morte Poppea, causa un’improvvisa collera del marito, dal quale essa, gravida, fu colpita con un calcio. […] La morte di

Poppea, deplorata in pubblico, fu motivo di gioia a quanti ri- cordavano la spudoratezza e la ferocia di lei.”

Altre vittime di Nerone furono il suo maestro, il filosofo Se- neca, e la madre, la troppo in- combente Agrippina. Anche al- l’imperatore toccò una morte violenta. Braccato dai seguaci di Galba le cui legioni si erano ribellate, non avendo il corag- gio di togliersi la vita si fece aiutare da uno schiavo. Che al- tro dire. Tutto è basato sulle te- stimonianze, peraltro molto dettagliate, di Svetonio, che era nato un anno dopo la morte di Nerone, e di Tacito, che quan- do l’imperatore morì aveva tre- dici anni, ed è quindi probabile che i loro resoconti siano il frutto delle testimonianze di persone che hanno vissuto quel periodo. Quanto al fatto che abbia fatto bruciare Roma c’è da dubitarne: la città contava, oltre a mirabili palazzi patrizi, una miriade di abituri di legno, cannicci e pelli, fra i quali gli incendi divampavano provo- cati da bracieri e lampade a olio con facilità, e non è perciò detto che a uno squilibrato sen- za dubbio dalle attitudini cri- minali debba per forza essere attribuita ogni sciagura. Ma, se davvero l’avesse fatto, dobbia- mo ammettere che sarebbe sta- to in linea con il personaggio.

Giovanni Chiara

63. UN GUAIO NON PIACERE AGLI STORICI CHE POI CI SCRIVONO SOPRA

storie di storia

ATHOS

via Arconati, 16 20135 Milano Tel. 02.55190671

e-mail: miarconati@libraccio.it

LIBRACCIO

ACQUISTA E VENDE TESTI SCOLASTICI NUOVI E USATI CON DISPONIBILITÀ IMMEDIATA TUTTO L’ANNO.

ACQUISTA E VENDE TESTI DI NARRATIVA, SAGGISTICA, MANUALISTICA, LIBRI D’ARTE, CON VALUTAZIONE E RITIRO A DOMICILIO PER GROSSI QUANTITATIVI ED INTERE BIBLIOTECHE.

ACQUISTA E VENDE CD, DVD E LP (NUOVI E USATI).

Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

ualche sera fa, nella notte profonda, vengo svegliato da un rumo- re indefinito. Un rumore com- patto, improvviso e secco.

Quasi quello di uno sparo.

Non che me ne intenda, ma faccio riferimento ai numerosi film visti. Mi alzo spaventato e, ancora mezzo addormenta- to, cerco l’origine del rumore.

Giro nella stanza, ma davanti a me non c’è nulla, fatto salvo un baccello di glicine che ave- vo appoggiato il giorno prima

sul tavolo. Non sarà mica…

Ma certo. Solo dopo alcuni minuti mi accorgo con sorpre- sa che è stato proprio que- st’ultimo a esplodere e a man- dare chissà dove i suoi semi.

Come il sottoscritto, probabil- mente, anche molti dei lettori di QUATTRO forse non san- no che il glicine è una di quel- le piante (non la sola ovvia- mente) che spara i suoi semi con sonori schiocchi. Da qui finalmente la comprensione della mia avventura notturna.

Avventura, ho scoperto dopo qualche giorno, condivisa con alcuni colleghi a cui avevo re- galato altri baccelli e che per questo mi avranno sicuramen- te amato!

Le strategie delle piante per vivere, riprodursi e dissemi- nare il proprio materiale ge- netico sono davvero sorpren- denti. Di alcune abbiamo avu- to modo di parlare, di altre non ancora. In poche parole, le piante si servono di molte modalità per “conquistare”

nuovi possibili spazi vitali, e quelle che non utilizzano i fa-

vori del vento per far volare i semi o la collaborazione degli

animali per disperderli, li spa- rano lontano. Per riuscirci ba- sta la differenza di tensione tra il guscio esterno, che col tempo si secca e si irrigidisce e i semi interni, umidi e tur- gidi. Quando sono al punto giusto di maturazione basta il calore del sole o il contatto meccanico per far aprire di colpo l’involucro, lanciando il contenuto anche a notevole distanza.

Dunque fate attenzione. Mani in alto o la pianta spara.

Attenzione: si sparano semi

Q

(5)

C

hi non ha mai collezionato car- toline scagli la prima pietra.

Magari poche, magari solo da piccoli. Pochi, invece, nella loro vita, hanno resistito alla tentazione di con- servare le cartoline ricevute o com- prate appositamente come ricordo e documentazione dei luoghi visitati.

Sorta di figurine più grandi e più ro- buste, le cartoline sono ormai in via di estinzione ma hanno innegabil- mente segnato un’epoca nella comu- nicazione interpersonale e hanno fat- to parte della vita di tutti co- loro che oggi sono ormai in pensione.

Un conto però è conservarne un paio di scatole in soffitta e un conto averne più di trenta- mila! È il caso del signor Ser- gio Ivano Renzi, abitante nel- la nostra zona, che dalla tene- ra età di 10 anni ha continuato a raccogliere cartoline per ol- tre mezzo secolo. Perché? E che cosa ne fa?

La faccenda poteva essere in- teressante e quindi abbiamo invitato il collezionista a rac- contarci i dettagli della sua passione.

Così il signor Sergio si è pre- sentato puntualmente in redazione as- sieme a due amici (vi spiegheremo poi perché), portando con sé un po’

di materiale esplicativo e tanta voglia di raccontarci la sua attività.

Innanzitutto la collezione: si tratta di

quasi 31.000 cartoline delle quali so- lo, si fa per dire, cinque-seimila re- lative a Paesi esteri; le altre rappre- sentano tutte le regioni italiane con particolare riguardo alla Lombardia e a Milano. Cartoline illustrate e car- toline postali, in bianco e nero o a co- lori, fotografiche o rappresentanti stampe e disegni d’epoca; un po’ di tutto, insomma, anche perché il si- gnor Sergio ha “rastrellato” anche cartoline di genitori, nonni e quan- t’altri, accumulando così immagini

che risalgono fino agli inizi del ‘900.

Quasi tutte, tra l’altro, sono state re- golarmente spedite e debitamente af- francate, rappresentando così un’in- teressante documentazione storica, sociale, urbanistica e filatelica.

Quando, anni fa, il signor Sergio è andato finalmente in pensione ha po- tuto dedicare più tempo alle sue be- neamate cartoline riordinandole, ca- talogandole, inserendole in raccogli- tori e svolgendo anche qualche ricer- ca relativa a luoghi ed eventi rappre- sentati, ma parallelamente chieden- dosi anche come poteva valorizzare un simile patrimonio grafico.

La prima occasione si è presentata nel 2013 quando, grazie a contatti con Francesco Sugamosto, un solerte addetto del sistema biblioteca- rio milanese, le cartoline del signor Sergio furono protago- niste di una mostra presso la biblioteca rionale di Baggio.

Nel 2015, dopo una seconda mostra come co-autore sulle cartoline del Trentino, il nostro collezionista pensò bene di coinvolgere in nuove iniziative anche alcuni amici di quartiere (ecco il perché della triade di dinamici pensionati in redazio- ne). Dapprima Giorgio Bra- ghieri, che per hobby si diletta di montaggio audiovisivi, col quale vennero realizzati due DVD amatoriali (“Cartoline nel tempo” e “Milano 2.0”) con sequenze di cartoline scelte cor- redate da un commento musicale. Poi – un’idea tira l’altra – viene coinvolto anche Luciano Raimondi, appassio- nato di fotografia, che viene spedito a riprendere vie, piazze ed edifici del-

la Milano odierna dagli stessi punti di vista delle cartoline d’epoca di Ser- gio. Risultato è un terzo DVD -

“Milano Ieri ... Oggi” - forse il più interessante perché ci permette di co- gliere in una trentina di minuti di pro- iezione la portata delle trasformazioni urbanistiche subite dalla nostra città nell’ultimo secolo

della sua storia.

Con un sottofon- do di canzoni (da O mia bela Mado- nina all’immanca- bile Porta Roma- na, dalla classica Ma mì interpretata da Ornella Vanoni

all’Andava a Rogoredo di Jannacci) scorrono le cartoline della vecchia Milano seguite a ruota dalle istanta- nee recenti scattate appositamente da Luciano. Le vecchie immagini ruo- tano, scorrono, si scompongono, la- sciando il posto alla versione odierna di quella via, di quella piazza, di quella chiesa. A volte le dissolvenze sono forse un po’ “ardite” ma comun- que piacevoli da seguire: a una via Manzoni coi carretti si sostituisce la stessa via col traffico che conoscia- mo; all’Arco della Pace con qualche fiammante Balilla parcheggiata fa se- guito l’area odierna pedonalizzata;

al naviglio scoperto in via Fatebene- fratelli fa da contrappunto la corsia preferenziale dell’ATM; a un viale Lucania del 1930, quasi un viottolo

fra i campi, segue il vialone asfaltato di oggi. E poi fra tanti luoghi carat- teristici troviamo via Marochetti per- corsa dai vecchi tram della linea 32.

Oltre mezz’ora di ricordi e di testi- monianze storiche e urbanistiche at- traverso le cartoline (ora sì valoriz- zate) del signor Sergio: le immagini di una Milano scomparsa che sa- rebbe comunque sciocco dimenti- care. Non per vuota nostalgia o per improbabili rimpianti, ovvia- mente, ma per consapevolezza storica. Perché il problema casomai non è rimpiangere una Milano che non c’è più ma chiedersi se ci piace davvero la Milano di oggi. Ma questo è un altro discorso.

Francesco Pustorino Il signor Sergio e i suoi amici sono sem- pre disponibili a presentare e proiettare i loro DVD presso scuole, associazioni e circoli culturali a titolo puramente gratuito. Chi è interessato può contat- tare Sergio Ivano Renzi via mail renzi.ivano1950@gmail.com o telefo- nandogli al 348.3717498. In zona, una prima mostra è in preparazione in pri- mavera presso la chiesetta sconsacrata di viale Lucania: avremo modo di ripar- larne quando avremo date e dettagli.

Una cascata di cartoline

Cascina Colombè Due e sullo sfondo le acciaierie Celestri (Piazzale Bologna)

VETRAIO & CORNICIAIO

Sostituzione vetri di ogni tipo a domicilio Vetrate termoisolanti e antirumore

Vetri per porte interne e finestre Vetrine per negozi, specchi

Cornici in ogni stile - moderne e antiche

Via Arconati, 9 - ang. P.le Martini Tel/fax 02 54.10.00.35 - Cell. 338 72.46.028

(6)

Consegna gratuita a domicilio nella nostra zona

info@caffeincas.it - www.caffeincas.it - Tel. 02 719018

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00

Come raggiungerci: tram 27 – bus 45/73 e passante ferroviario fermata stazione Forlanini

Viale E. Forlanini, 23 – 20134 Milano

L

a validità dei rapporti umani a volte si espri- me in momenti sempli- ci, in luoghi che riflettono sto- rie personali di impegno e va- lori. Questo traspare dall’at- mosfera del Bar Tabacchi di via Muratori 11 e dalla sua storia che veniamo a conosce- re incontrando la signora Tina Giussani che ci racconta il

percorso della sua famiglia.

Con modestia, nel raccontare ci fa immaginare ed essere partecipi dei tempi trascorsi, rivivendo gli incontri, i mo- menti di partecipazione, di co- noscenza della zona.

Chi ha iniziato l’attività nel- la sua famiglia e come è pro- seguita?

«Il primo è stato mio nonno paterno Carlo, negli anni ‘20;

abitava sopra il negozio che era bar e rivendita di tabacchi.

Allora era a due luci, con una vetrina su via Muratori e una su via Vasari e una parte del- l’attuale spazio era la nostra abitazione, dove sono nata. Al-

la morte del nonno, nel 1948, mio padre Luigi lo ha rilevato e ampliato, e con mia madre vi ha sempre lavorato. Rispetto ai miei fratelli io ero la più in- teressata a continuare, era un lavoro che mi piaceva molto».

Oggi siete quindi alla quarta generazione?

«Sì, con mio figlio Walter Bo- natti che ha iniziato giovane,

a 22 anni, affiancando me e mio marito».

Quali sono i suoi ricordi del quartiere?

«Una volta qui era una fami- glia, era una zona popolare e famigliare, con tante ditte e abitazioni. Dove ora vi è un al- bergo c’era il dormitorio Luigi Buffoli, vicino a noi le società Pelikan, Burro San Giorgio, Locatelli Ossigeno e, dopo la via Lattuada, molte officine.

Molte persone venivano da noi magari portandosi la schiscet- ta. Avevamo il jukebox, il bi- liardo, il calcio balilla e ricor- do ad esempio i giovedì sera di “Lascia o raddoppia”, quan-

do quasi nessuno aveva la te- levisione in casa e tanti veni- vano da noi a vederla».

Era una realtà vivace di per- sone e attività?

«Certamente anche per la pre- senza di molti commercianti e artigiani, come il calzolaio, il macellaio, il fruttivendolo, il salumiere. Qui vicino inoltre si fermavano i pullman che

andavano a Cavenago d’Adda e a Livraga. Il nostro bar era un angolo di passaggio per tante persone».

Sapere che nella nostra zona ci sono certi esempi di longe- vità ispira positività non solo nel lavoro. All’esser accolti con cordialità, con saluti per- sonali, in un ambiente dove si assiste con un sorriso alle bat- tute scambiate fra chi vi si ri- trova e che portano anche alla mente la canzone di Gino Pao- li “Quattro amici”, si aggiunge la sensazione di esser in pre- senza di chi custodisce e sa ben tramandarne l’identità.

Antonella Damiani

La forza di una tradizione

familiare nella Caffetteria

L’

utilizzo della cartape- sta in Italia risale al Cinquecento, ma è l’Inghilterra il Paese dove que- sto materiale, dalla seconda metà del Settecento, viene im- piegato al posto dello stucco per decorare soffitti e muri, fi- no a essere materia prima per astucci, vassoi e persino mo- bili. E infine materia base per le figure dei vari Carnevali che tra un po’ allieteranno mezzo mondo. Cosa c’entra questa premessa con la zona 4?

Chiacchie- rando con un conoscente, mi ha detto:

“Sai che il figlio del ba- rista di via Laz-

zaro Papi costruisce delle cu- riose e interessanti figure in cartapesta?

Detto e fatto, ed ecco davanti al registratore Gianluca, 45 an- ni, coffee-maker per lavoro, disegnatore un tempo e poi

“folgorato” dai pupazzi in car- tapesta.

«A un certo punto della mia vita – racconta davanti a un caffè - volevo andare al di là del disegno su carta, al di là della bidimensionalità delle fi- gure e mi sono messo a ripro- durre i pupazzi dei cartoni ani- mati in cartapesta. Cose da toccare, cose tangibili». Vec- chi giornali, fil di ferro per creare una specie di intelaia- tura, acqua, colla, vinavil e tanta fantasia. Alla fine appesi al soffitto del bar ecco incom- bere Goldrake che pare voler scendere per colpire il cattivo

di turno, o Gatto Boy in tu- ta blu e mascherina, se no non sarebbe un eroe mascherato che salva il mondo.

Non solo: nel- la saletta in- terna ecco di nuovo Goldra- ke con tanto di alabarda (chi ha avuto figli o nipoti in q u e l l ’ e p o c a non può scor-

dare il grido che i piccoli fa- cevano risuonare: “Alabarda spaziale”!!! correndo per casa) che sovrasta gli avventori da- vanti a un cappuccio e brioche o leggendo la Gazzetta. Su un’altra parete, come se stesse uscendo dal muro, l’uomo Ra-

gno nel caratteristico gesto di lanciare la magica rete.

Sono quindici anni che Gian- luca modella la carta come ba- se di partenza consolidandola con acqua e colla, ap- plicando strisce di carta passata in una bacinella di acqua e colla, fino a otte- nere lo spessore

desiderato e soprattutto la for- ma che rispetta molto fedel- mente le proporzioni. Per rin- forzare ogni parte della “crea- zione” serve anche del carto- ne. Quando il soggetto è terminato necessi- ta di un certo tempo per asciugare prima di essere di- pinto e data una mano

di vernice tra- sparente per renderlo lu- cido e lu- m i n o s o .

«Per fare quel pan- nello che vedi qui ho impiegato sei mesi per inserire le facciate della casa che fuoriescono dal fondale e ri- produrre alla perfezione le fi- nestre con tanto di persiane.

Per un personaggio come quelli che ho appeso al bar, ci vogliono un paio di mesi o tre da quando stendo il primo progetto». Progetto che parte

da un semplice schizzo e che con pazienza Gianluca trasfor- ma in personaggi dei cartoni.

Non solo i fumetti sono fonte di ispirazione: personaggi di

fantasia di una ventina di cen- timetri di altezza sono disposti sulle mensole e scaffali del bar e anche il contenitore delle bu- stine dello zucchero sul banco è ovviamente di cartapesta.

L’aver lavorato per un certo periodo di tempo con Bozzetto nei sette anni da “disegnatore”

ha permesso a Gianluca di ac- quisire dimestichezza con le caricature, ed ecco spiegati cartoni con facce note di molti personaggi soprattutto di Stri- scia la Notizia.

Che cosa ne fai di questi per- sonaggi?

«Prima di tutto non sono tutti qui perché in cantina ne ho ancora altrettanti e sono lì per ragioni di spazio (se due signore non fossero sedute al tavolino sopra la botola che porta in cantina saremmo sce- si, ma mi è stata promessa una

“visita”) e poi qualche volta sono stati utilizzati per feste di bambini, soprattutto il fon- dale. Oltre ad aver pensato an- che di fare una mostra, l’idea è quella di mettere a disposi- zione questi oggetti per feste.

Devo organizzarmi e prima o poi lo farò».

Con il fiorire ogni anno di nuovi personaggi animati de- dicati ai bambini, potrebbe davvero diventare un business.

Vedremo Frozen, Masha e l’Orso, i Minions? Non met- tiamo limite alla fantasia. A proposito di Fantasia: ma un bel Topolino apprendista stre- gone non vuoi farlo Gianluca?

©Sergio Biagini

S

abato 13 febbraio alle 17, presso la biblioteca Calvairate, si svolgerà una conferenza sulla Milano sconosciuta della peste “man- zoniana”.

Relatore d’eccezione sarà Pier Giorgio Righetti, che è stato docente al Politecnico e ha svolto attività di ricerca in pre- stigiosi istituti internazionali, tra cui il Massachusetts Insti- tute of Technology.

Attraverso indagini archivisti- che e innovative analisi chi- miche, condotte sui registri mortuari del lazzaretto, il pro- fessore è riuscito ad acquisire

elementi storici molto interes- santi, di cui parlerà nel corso dell’incontro.

«Accompagnerò il pubblico nella Milano della peste de- scritta dal Manzoni nei ‘Pro- messi Sposi - dice il ricerca- tore -. Andremo a curiosare nei pochi resti del lazzaretto di Porta Orientale, poi nella Chiesa di San Carlo al Lazza- retto. Da lì ci sposteremo a palazzo Pathé-Felisari (ma co- sa c’entra un edificio del 1902 col lazzaretto e la peste?).

Non dimenticheremo la lapide che descrive il martirio di Gian Giacomo Mora, presun-

to ‘untore’ brutalmente giusti- ziato dalle autorità nel 1630.

Esploreremo anche i resti del- la sua casa, che si trova al Carrobbio. Mostrerò inoltre i vari ‘fopponi’ erroneamente attribuiti ai morti di peste nel 1630. Infine esamineremo al- cune pagine dei registri di morte del lazzaretto, custoditi all’Archivio di Stato di via Senato. Gli scritti sono facil- mente leggibili, ma contengo- no informazioni nascoste tra le pieghe dei fogli che solo tecniche di analisi avanzate riescono a decrittare».

Fabrizio Ternelli

La Milano sconosciuta della peste

La tabaccheria nel 1925

Eravamo quattro pupazzi al bar...

Riferimenti

Documenti correlati

Denominazione struttura conservativa - livello 1: Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco Denominazione struttura conservativa - livello 2: Gabinetto

Tipo classificazione: Classificazione per genere fotografico Archivi dell'Immagine - Regione Lombardia THESAURUS [1 / 3].

Dunque i dipendenti che esercitano attività professionali senza essere dunque iscritti in ordini o albi professionali saranno obbligati, a prescindere che siano o meno iscritti

PROCEDURA DA EFFETTUARE DA PARTE DELLE SOCIETA’ PER ATTIVAZIONE SERVIZIO AUTOCERTIFICAZIONE TESSERATI (allenamenti) E ACCESSO PUBBLICO.. Risultato stampa a) AUTOCERTIFICAZIONE QR

L’Amministrazione Comunale ha diritto di ispezionare con il proprio personale o avvalendosi di pro- fessionalità esterne, in ogni momento e anche senza preavviso, i luoghi oggetto

S) l'impegno a non assumere a nessun titolo alcun genere di rapporti professionali anche di sola consulenza o collaborazione con qualsiasi tipologia di contratto

2. Qualora, per le esigenze di cui al comma 1, occorra disporre temporaneamente di beni immobili per far fronte ad improrogabili esigenze connesse alla gestione

Il nostro negozio dispone di un assortimento completo di oltre 5.000 prodotti in pronta consegna tra utensili elettrici e a mano, prodotti chimici tecnici, minuteria, tasselli,