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-- POPOLAZIONE RESIDENTE DEI COMUNI

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(1)

SISTEMA STATISTICO NAZIONALE

ISTITUTO

NAZIONALE

DI

STATISTICA

(2)

-SISTEMA STATISTICO NAZIONALE

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

(3)

Istat, Roma 1994

I DATI PUBBLICATI IN QUESTO VOLUME

SONO DISPONIBILI ANCHE SU FLOPPY DISK

Si autorizza la riproduzione, la diffusione

e l'utilizzazione

del contenuto del volume. Si ringrazia per la citazione della fonte.

(4)

Introduzione . . . .

1. La ricostruzione della serie storica della popolazione residente ai confini attuali

2. I dati della popolazione residente secondo i confini dell'epoca . . .

3. Confronto fra i valori della popolazione legale secondo i confini attuali e secondo

i confini dell'epoca

. . . .

4. Alcune note sul calcolo della popolazione residente ai censimenti dal 1861 al

1991

. . . o o o o o o

Riferimenti bibliografici

Awertenze alle tavole

Elenco alfabetico delle Province con le pagine di riferimento alle tavole

Awertenze ai grafici

Grafici

TAVOLE STATISTICHE

Tavo 1

Tavo 2

Popolazione residente per Provincia, Regione e tipo di Comune o.

Popolazione residente per Provincia, Regione, classe di altitudine del

centro principale e classe di ampiezza demografica dei Comuni

Tavo 3 -

Popolazione residente per Comune

APPENDICI

Appendice 1 -

Sigla e numero di codice delle Province

Appendice 2 -

Elenco alfabetico dei Comuni con sigla della Provincia e classe di

altitudine del centro principale

o o o o o . o o o o o o o o o o o o

Appendice 3:

Tavola A - Variazioni territoriali e di nome dei Comuni verificatesi dal 25 ottobre

1981 al 20 ottobre 1991

o. o . o o o o o o o o . o o o o o . o o o o o

Tavola B - Elenco dei Comuni di nuova costituzione e delle variazioni di nome dal

25 ottobre 1981 al 20 ottobre 1991

o o o o o o o o o o o o o o o o o o

Tavola C - Numero delle variazioni territoriali e di nome per Regione dal 25

otto-bre 1981 al 20 ottootto-bre 1991

. o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o

Popolazione residente dei Comuni - Censimenti dal 1861 al 1991

(5)
(6)

Introduzione

(1)

1 -

La ricostruzione della serie storica della popolazione residente ai confini attuali.

In questo volume si presentano i dati della popolazione residente ai 13 censimenti svoltisi in

Italia a partire dal 1861.

I valori pubblicati nelle fonti originarie sono stati modificati, quando necessario, al fine di

ripor-tare i dati della popolazione alle circoscrizioni amministrative comunali del 20 ottobre 1991, data

del 13° Censimento della popolazione.

Per i Comuni che dal 1861 al 1991 non hanno subito variazioni di territorio, i valori della

popo-lazione residente coincidono con quelli determinati ai vari censimenti.

Per le variazioni territoriali intercorse nell'ultimo decennio, fra il 25 ottobre 1981 e il 20 ottobre

1991, sulla base delle indicazioni contenute nel prowedimento legislativo e delle informazioni

in-viate dagli Uffici statistici delle Prefetture all'lstat, si

è

proceduto a determinare la popolazione

le-gale dei Comuni al censimento del 1981 , secondo la situazione determinatasi dopo la variazione,

facendo altresì ricorso a documenti censuari originali.

La popolazione residente al censimento del 1981, aggiornata sulla base delle variazioni

terri-toriali intercorse,

è

stata considerata come la popolazione legale del Comune, sostituita

sola-mente dalla popolazione legale al censimento del 1991.

La ricostruzione della popolazione residente, alla data dei censimenti precedenti al 1981 ,

pre-senta una difficoltà e, soprattutto, un grado di approssimazione maggiore. Le strade seguite per

realizzare ciò sono state sostanzialmente due.

Nel caso in cui nelle pubblicazioni dei vari censimenti

è stato possibile individuare la

popola-zione della frapopola-zione del Comune oggetto della variapopola-zione, questo dato viene direttamenente

utiliz-zato per calcolare la popolazione dei Comuni ai confini del 1981 , come si configurano dopo la

va-riazione territoriale. Va sottolineato che l'uso di questo dato comporta risultati tanto più precisi

quanto meno le zone di territorio, definite rispettivamente dal prowedimento e dall'lstat nella

fase censuaria, tendono a discostarsi fra loro. Bisogna infatti tenere presente che le suddivisioni

del Comune utilizzate nelle pubblicazioni censuarie hanno un carattere prevalentemente

statistico.

Nel caso in cui non sia possibile ricondurre in alcun modo la parte di territorio oggetto della

variazione a tali suddivisioni si procede al modo seguente: sulla base dei valori

(2)

della

popola-zione residente al 1981 nei territori oggetto della variapopola-zione, si calcola

il

dato di popolazione per

(1) A cura di Pierpaolo Napolitano

(2) Tali dati sono noti dal calcolo della popolazione legale al censimento del 1981.

(7)

4

queste porzioni di territorio, relativamente ai censimenti precedenti, attraverso una semplice

proporzione.

Fra gli elementi noti della proporzione, insieme ai dati relativi al 1981 , vanno considerati i

va-lori della popolazione dei Comuni ai censimenti precedenti secondo le circoscrizioni del

censi-mento del 1981 ; per tale via questa pubblicazione dipende strettamente dal lavoro effettuato per i

volumi precedenti, che ricostruirono la popolazione residente secondo le circoscrizioni

ammini-strative ai censimenti del 1981, 1971 e del 1961, realizzati secondo i medesimi criteri qui

esposti.

Nel caso in cui le frazioni dei Comuni siano individuabili sui volumi censuari solo fino ad una

certa data, si procede secondo

il

primo criterio fino a questa data, per poi utilizzare a ritroso il

crite-rio della proporzione, i cui elementi sono determinati dai dati del censimento alla data suddetta.

2 -

I dati sulla popolazione residente secondo i confini dell'epoca

I dati presentati in questo volume sono relativi alla popolazione «residente», come risulta

sto-ricamente determinata ai 13 censimenti svoltisi in Italia dal 1861 al 1991.

La popolazione residente di ciascun Comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale

nel Comune, anche se assenti dal Comune alla data del censimento perché temporaneamente in

altro Comune o all'estero.

Insieme alle difficoltà di natura pratica riscontrate nella identificazione di questi

aggre-gati

(3),

va precisato che, in particolare, la definizione di assenza temporanea non

è

stata uniforme

nel corso del tempo: fino al censimento del 1931 compreso, una persona risultava

temporanea-mente assente in base al periodo della assenza; solo a partire dal censimento del 1936 si

conside-rano le motivazioni dell'assenza. La stessa dimensione temporale dell'assenza non

è

stata

deter-minata in modo costante nei censimenti anteriori al 1936, come d'altra parte

è

variato talvolta il

giorno di riferimento dell'operazione censuaria

(4).

Si fa presente che solo a partire dal censimento del 1881 la popolazione residente fu scelta

come popolazione «legale», utilizzata al fine della determinazione di prowedimenti legislativi sui

Comuni.

(3) A tal proposito vanno considerate le oscillazioni subite dal valore delle persone temporaneamente assenti nei

censi-menti del dopoguerra, a parità di definizione formale.

(4) AI censimento del 1861 non appare nessun riferimento esplicito alla durata dell'assenza; il dato non fu oggetto di

speci-fica pubblicazione, ma utilizzato per costruire la «popolazione di diritto». AI censimento del 1871 fu fatta una distinzione fra

popo-lazione presente ed assente; quella assente fu distinta in base al periodo dell'assenza: minore o maggiore di sei mesi. Nel 1881

fu

ripresa la impostazione concettuale del censimento del 1871 , ma non venne operata una distinzione sul periodo dell'assenza.

Ai censimenti successivi, per definire una persona temporaneamente assente, si chiedeva che il suo rientro awenisse

presumi-bilmente entro la fine dell'anno: al censimento del 1901 ciò comportava

il

rientro entro circa 10 mesi dalla data del censimento;

tale periodo risultò di circa 6 mesi per il censimento del 1911. AI censimento del 1921 si richiedeva

il

rientro entro la fine del 1922

con un lasso di tempo di circa 13 mesi a partire dalla data del censimento. AI censimento del 1931 si presumeva il rientro entro la

fine del 1931 con un lasso di tempo di circa 8 mesi a partire dalla data del censimento.

(8)

La popolazione residente ai 13 censimenti risulta essere stata la seguente:

Data del censimento

31 dicembre 1861

31 dicembre 1871

31 dicembre 1881

10 febbraio 1901

10 giugno 1911

1 dicembre 1921

21 aprile 1931

21 aprile 1936

4 novembre 1951

15 ottobre 1961

24 ottobre 1971

25 ottobre 1981

20 ottobre 1991

Popolazione residente

22.182.377

27.303.509

28.953.480

32.965.504

35.845.048

39.943.528

41.651.617

42.993.602

47.515.537

50.623.569

54.136.547

56.556.911

56.778.031

Per una lettura critica dei valori su elencati si può far riferimento alle indicazioni riportate nella

appendice di questa introduzione.

3 -

Confronto fra i valori della popolazione legale secondo i confini attuali e secondo i

confini dell'epoca

La caratteristica essenziale di questo volume

è

che il dato di popolazione viene ricostruito per

ciascun Comune secondo le suddivisioni amministrative del territorio nazionale alla data del

cen-simento del 1991, come

è

stato spiegato nella parte iniziale di questa introduzione.

Si vuole ora fornire una spiegazione delle differenze fra i totali nazionali della popolazione

so-pra riportati e riferentesi ai confini dell'epoca, con quelli riportati in questo volume, relativi ai confini

attuali.

Distinguiamo l'aspetto delle annessioni da quello delle cessioni. Per quanto riguarda le prime,

vale in linea di massima, la regola che il dato di quelle entità comunali, annesse in epoca

succes-siva alla costituzione del Regno, viene considerato solo a partire dal censimento successivo

al-l'annessione. Ciò vale, ad esempio, per i territori acquisiti con la seconda guerra d'indipendenza

del 1866. Per questi manca il dato del censimento del 1861 ; la medesima cosa capita per i territori

annessi nel 1870 al Regno d'Italia dallo Stato della Chiesa.

Risultano mancanti i dati fino al censimento del 1911 per i Comuni ricadenti nei territori

an-nessi in seguito al primo conflitto mondiale e che andarono a costituire la Venezia Giulia e la

Ve-nezia Tridentina. Tale regola generale ha alcune eccezioni, di cui discuteremo più avanti.

Finché tale regola viene rispettata non si pongono owiamente problemi nel confronto fra la

popolazione ai confini dell'epoca e quella calcolata secondo i confini attuali.

AI contrario si dovrà tenere certamente conto delle perdite territoriali subite dall'Italia dopo il

secondo conflitto mondiale per giustificare le differenze fra i due ammontari.

Nei dati pubblicati in questo volume, in effetti, si tenne conto con laboriosi calcoli effettuati a

partire dagli anni '50, delle perdite di popolazione corrispondenti a quei territori. Distinguiamo in

sin~~si

fra le perdite di popolazione al confine con la Francia e quelle al confine con la

ex-Jugoslavia.

(9)

6

Per quanto riguarda il confine con la Francia

(5)

le perdite ipotetiche di popolazione, calcolate

al censimento del 1936 e distinte per Provincia e Comune, furono calcolate nei termini

seguenti:

Provincia Comune Popola-zione

Torino

Moncenisio

105

Cuneo

Tenda

2.529

Briga Marittima

1.215

Valdieri

98

Imperia

Olivetta San Michele

527

Totale

4.474

In sintesi, gli ammontari complessivi di popolazione da attribuirsi alla Francia per gli anni dal

1861 al 1936 sono stati calcolati, in base ai dati censuari, nei termini seguenti:

(6)

Anni

Pop.

1861

5.900

1871

5.479

1881

4.075

1901

4.451

1911

5.923

1921

5.590

1931

5.215

1936

4.474

Di maggiore rilevanza sono gli spostamenti di popolazione coinvolti al confine con la

ex-Jugo-slavia

(7).

Qui di seguito si elencano i Comuni passati alla ex-Jugoslavia, distinguendoli per Provincia di

provenienza dell'epoca e fra quelli passati per intero o in parte.

I Comuni passati per intero alla ex-Jugoslavia dalla Provincia di Gorizia sono stati i

seguenti:

Aidussina, Bergogna, Cal di Canale, Canale d'lsonzo, Caporetto, Cernizza Goriziana,

Chiapovano, Circhina, Comeno, Gargaro, Gracova Serravalle, Idria, Montenero d'Idria,

Monte-spino, Plezzo, Ranziano, Rifembergo, Salona d'lsonzo, Sambasso, San Daniele del Carso, Santa

Croce di Aidussina, Santa Lucia d'lsonzo, San Vito di Vipacco, Sonzia, Tarnova della Selva,

Te-menizza, Tolmino, Vipacco, Zolla.

La popolazione in totale dei residenti in questi Comuni, alla data del censimento del 1936,

ri-sulta essere pari a 111.547 unità.

(5) Non teniamo conto in questa sede della perdita di territori privi di popolazione. Per i valori delle popolazione perdute si

fa riferimento, come per le altre informazioni su tale tipo di variazioni territoriali, al volume edito dall'lstat (1950).

(6) Le ipotetiche perdite relative ai singoli Comuni nel corso del tempo sono state calcolate sulla base dei dati delle frazioni

di Comuni passate in toto ai due paesi esteri, se questi sono disponibili, o per stima, supponendo costante la proporzione di

po-polazione che va attribuita ipoteticamente ad esse nel passato anteriore al 1947.

(7) Per le valutazioni dell'ammontare dei trasferimenti di popolazione si fa uso ancora della pubblicazione edita dall'lstat

(1950).

Va osservato che nelle pubblicazioni Istat non risulta traccia degli aggiustamenti di territorio previsti dagli Accordi di Londra

del ,1954, con una ulteriore lieve perdita per l'Italia di 12 kmq e di circa 3.000 persone, che però in gran parte emigrarono nel

no-stro Paese (vedi Udina 1979).

(10)

I Comuni ceduti in parte sono

i seguenti:

Castel Dobra

(8),

Dolegna del Collio, Gorizia, Merna

(8),

Opacchiasella

(8),

San Martino

Qui-sca

(8).

La parte dei residenti in questi Comuni trasferita alla ex-Jugoslavia risulta essere pari a

19.736 individui in base ai dati del censimento del 1936

(9).

I Comuni passati per intero alla ex-Jugoslavia dalla Provincia di Trieste sono i seguenti:

Bucuie, Cave Auremiane, Corgnale, Cossana, Crenovizza, Divaccia Grotte del Timavo,

Duttogliano, Postumia Grotte, San Giacomo in Colle, San Michele di Postumia, San Pietro del

Carso, Senosecchia, Tomadio, Villa Siavina.

Comprendendo fra questi Comuni anche il Comune di Sesana, che cede solo parte del suo

territorio, ma tutta la popolazione residente e che cessa di esistere come Comune autonomo, la

loro popolazione consiste in 33.203 individui.

I Comuni ceduti in parte dalla Provincia di Trieste sono i seguenti:

Monrupino, San Dorligo della Valle, Trieste.

La parte dei residenti in questi Comuni trasferita alla ex-Jugoslavia risulta essere pari a 643

unità.

Aggiungendo alle cifre su riportate quelle della popolazione delle Province di Carnaro

(Fiume), Istria(Pola) e Zara, passate per intero alla ex-Jugoslavia, pari rispettivamente a 109.018,

294.492 e 22.000 unità, il totale della popolazione residente nei territori trasferiti alla

ex-Jugosla-via, secondo i dati del censimento del 1936,

è

pari a 590.639 unità.

In sintesi, sulla base dei riscontri con i dati censuari, gli ammontari complessivi di popolazione

da attribuirsi alla ex-Jugoslavia, per gli anni dal 1921 al 1936, si sono determinati al modo

seguente:

Anni

1921

1931

1936

Popolazione

541.181

602.913

590.639

Va infine rilevato che nella pubblicazione in oggetto, e ciò costituisce una eccezione rispetto

alla scelta di tipo generale, sono stati direttamente od indirettamente attribuiti all'Italia alcuni

Co-muni appartenenti in realtà, nel periodo 1871-1911, all'Impero Asburgico, ed annessi

effettiva-mente al nostro Paese dopo la prima guerra mondiale. Si tratta dei Comuni di Pedemonte e

Ca-sotto, le cui popolazioni sono state attribuite alla Provincia di Vicenza, e dei Comuni di Pontefella e

Laglesie San Leopoldo, attribuiti al Comune di Pontebba in Provincia di Udine. A tali Comuni

è

stata attribuita la popolazione rilevata ai censimenti austriaci

(10).

(8) Pur essendo passato solo in parte alla ex-Jugoslavia, questo Comune cessa di esistere come entità amministrativa.

(9) Si riscontra una differenza, per la popolazione dei Comuni di Merna e Castel Dobra rimasta all'Italia, fra i dati riportati

nelle pubblicazione dell'lstat del 1950 e del 1955; si

è

assunto in questo caso

il

dato della pubblicazione del 1955.

(10) A tal proposito va rimarcato quanto segue.

In questa attribuzione sono presenti due approssimazioni: 1) il dato rilevato dai censimenti austriaci fa riferimento alla

popo-lazione presente; 2) vi

è

un lieve scostamento temporale fra i censimenti italiani e quelli austriaci, che furono tenuti, considerando

qui solo i tempi necessari ai nostri scopi, negli anni 1869, 1880, 1900 e 1910.

Si fa presente che i Comuni di Pedemonte e Casotto facevano parte della regione Tirolo (Tirol) mentre i Comuni di Pontefella

(Pontafe!) e Laglesie San Leopoldo (Leopoldskirchen) facevano parte della regione Carinzia (Karnten).

Per i dati relativi a Casotto e Pedemonte dal 1880 al 1910 si può vedere Vitali (1970, pago 270).

(11)

8

In sintesi alle Province di Vicenza e Udine, per i censimenti dal 1871 al 1911 , sono state

attri-buite rispettivamente i seguenti ammontari di popolazione, all'epoca in effetti appartenente

all'Im-pero Asburgico:

Popolazione non italiana

attribuita alla provincia di

Vicenza

Udine

1871

971

882

Anni

1881

1901

1.057

1.128

1.084

1.135

1911

1.154

1.284

4 -

Alcune note sul calcolo della popolazione residente ai censimenti dal 1861 al 1991

Per il censimento del 1861, la popolazione legale dei Comuni coincise con la popolazione

presente e venne determinata nel A.D. del 10/05/1863 n. 1268; il valore totale ivi riportato, pari a

21.776.953, risulta corretto nella cifra 21.777.334 nel volume sulla «Popolazione di diritto» edito

dalla Direzione Generale della Statistica (1865).

Tale volume riporta anche

il valore delle popolazione residente (di diritto) per Comune,

di-stinta per sesso. L'accuratezza dei dati pubblicati lascia alquanto a desiderare. Sulla base di

sem-plici elaborazioni sui dati della popolazione complessiva, trasferiti su supporto magnetico, si

è

ve-rificato che la somma dei

valori totali per Comune

è

lievemente differente da quello che

è

riportato

nella pubblicazione. Dopo delle verifiche si

è

arrivati alla presunzione che tale discordanza derivi

dalla presenza di errori di stampa nella pubblicazione originaria.

Si sono perciò modificati i valori della popolazione di alcuni Comuni al fine di preservare i

to-tali parziali a livello di Circondario, che furono confermati dalla stessa Direzione Generale della

Statistica in un volume del 1867.

Se tali modifiche sono state ispirate, in primo luogo, dal criterio di preservare i valori totali per

Circondario, nella correzione si

è

tuttavia tenuto conto della informazione sulla composizione per

sesso della popolazione residente dei Comuni, riportata nel volume del 1865

(11).

(11) Qui di seguito elenchiamo i valori della popolazione di diritto, eventualmente per i due sessi, attribuita a quei Comuni sui

quali si

è

intervenuto. I singoli Comuni sono elencati per Provincia e Circondario dell'epoca:

Provincia di Abruzzo Ulteriore I

Circondario di Teramo

Comune di Castellalto - Totale: 2615; Maschi: 1301; Femmine: 1314.

Provincia di Catania

Circondario di Catania

Comune di San Pietro Clarenza

Totale: 998; per i Maschi e le Femmine il valore

è

invariato.

Provincia di Cuneo

Circondario di Saluzzo

Comune di Savigliano Saluzzo

Totale: 17.899; Femmine: 7.860; per i Maschi

il valore

è

invariato.

Comune di Torre San Giorgio

Totale: 857; per i Maschi e le Femmine il valore

è

invariato.

Comune di Villanova Solaro

Totale: 1.735; per i Maschi e le Femmine

il valore

è

invariato.

(12)

Per

il censimento del 1871, la popolazione legale dei Comuni coincise con la popolazione

presente e venne determinata nel R.D. del 15/12/1872 n. 1171 (serie 2); il valore totale che ivi

ri-sulta

è

pari a 26.801.154.

Si ricorda che al censimento del 1871 la popolazione residente non fu oggetto di

pubblica-zione. Il valore riportato nel testo

è

stato ricavato sommando la popolazione presente con dimora

stabile con quella assente in totale, riportata nella pubblicazione del Ministero di Agricoltura,

Indu-stria e Commercio - Ufficio centrale di Statistica (1874)

(12).

Per il censimento del 1881 , la popolazione legale dei Comuni coincise con la popolazione

re-sidente e venne determinata nel R.D. 16/08/1882 n. 1008 (serie 3); il valore totale ivi riportato

è

pari a 28.951.374. Tale valore venne successivamente corretto nel R.D. del 17 maggio 1883 n.

1349 (serie 3); quest'ultimo si trova riportato nella «Relazione sui risultati del censimento generale

della popolazione del Regno al 31 dicembre 1881» nel volume edito dalla Direzione Generale

della Statistica (1884).

Per il censimento del 1901 , la popolazione legale dei Comuni venne inizialmente determinata

nel R.D. del 13/02/1902, n. 565; essa venne successivamente rettificata nel R.D. del 8/5/1904 n.

191. Il dato qui pubblicato venne poi ripreso nella relazione sul censimento del 1901 , nel volume

edito dalla Direzione Generale della Statistica (1904).

Per il censimento del 1911, la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel R.D. del

5 dicembre 1912, n. 1333.

Per il censimento del 1921 , la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel R.D. del

29/08/1924, n. 1353. Si può far anche riferimento ai 18 fascicoli relativi ai maggiori compartimenti

territoriali, editi dal Ministero dell'Economia Nazionale - Direzione Generale della Statistica -

Uffi-cio del Censimento.

Si ricorda che limitatamente all'ammontare complessivo della popolazione presente furono

apportate successive rettifiche, come si può riscontrare nella Relazione preliminare del

censi-Provincia di Ferrara

Circondario di Cento

Comune di Sant'Agostino

Totale: 6.428; Femmine 3.200; per i Maschi

il

valore

è

invariato.

Circondario di Ferrara

Comune di Ferrara

Totale: 68.787; per i Maschi e le Femmine il valore

è

invariato.

Provincia di Macerata

Circondario di Macerata

Comune di Sarnano

Totale: 4.841; per i Maschi e le Femmine

il

valore

è

invariato.

Provincia di Massa e Carrara

Circondario di Pontremoli

Comune di Villafranca in Lunigiana

Totale: 3.533; per i Maschi e le Femmine

il

valore

è

invariato.

(12) Anche per questo censimento si

è

riscontrata nel corso di alcune verifiche di tipo informatico la necessità di correggere

il valore pubblicato della popolazione stabile di un Comune, al fine di preservare i valori complessivi pubblicati a livello di

Circon-dario. Si tratta di un Comune della Provincia e del Circondario di Alessandria: Rivarone; per esso il dato della popolazione con

di-mora stabile

è

stato corretto in 995 unità e quella di questa agglomerata nei centri delle frazioni in 889. Come conseguenza la

po-polazione residente del suddetto Comune risulta pari essere a 1044. Si vuoi far presente che la correzione

è

di entità minima,

pari a 4 unità.

(13)

10

mento del 1931, (Istat 1933). Tale rettifica fu estesa solo a livello delle maggiori suddivisioni

terri-toriali. Di tali rettifiche nei dati di questo volume non si

è

comunque tenuto conto.

Per il censimento del 1931 , la popolazione legale dei Comuni venne inizialmente determinata

nel R.D. del 16/04/1932, n. 324; essa venne successivamente rettificata nel R.D. del 5/12/1932 n.

2064.

Per il censimento del 1936, la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel R.D. del

25/03/1937, n. 462.

Per il censimento del 1951 , la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel D.P.R.

del 3/11/1954, n. 1149.

Per il censimento del 1961 , la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel D.P.R.

del 31/01/1963, n. 18.

Per il censimento del 1971 , la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel D.P.R.

del 5/03/1973, n. 45.

Per il censimento del 1981 , la popolazione legale dei Comuni venne determinata nel D.P.R.

del 25/03/1983, n. 55.

Per il censimento del 1991, la popolazione legale dei Comuni

è

stata determinata nel

D.P.C.M. del 14/05/1993; si può tuttavia far riferimento al volume dell'lstat (1993).

(14)

Riferimenti bibliografici

Direzione generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (1865)

Stati-stica del Regno d'Italia - Censimento generale

31

dicembre

1861 -

Popolazione di diritto.

Fi-renze, Tipografia letteraria e degli ingegneri.

Direzione generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (1867)

Stati-stica d'Italia - Popolazione. Parte I. Censimento Generale

(31

dicembre

1861).

Firenze,

Tipo-grafia di G. Barbera.

Direzione Generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio - Ufficio

cen-trale di Statistica (1874)

Popolazione presente ed assente per comuni, centri e frazioni di

co-muni, censimento

31

dicembre

1871,

Volume I. Roma, Stamperia reale.

Direzione Generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (1884)

Censi-mento della popolazione del Regno d'Italia al31 dicembre

1881.

Volume II. Roma, Tipografia

Bodoniana.

Direzione generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (1889)

Varia-zioni nel nome, nel territorio

o

nella dipendenza amministrativa dei comuni, dei circondari (o

distretti) e delle provincie - awenute dal

gennaio

1882

al31 dicembre

1888.

Roma,

Tipo-grafia Fratelli Centenari.

Direzione generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (1900a)

Va-riazioni awenute nelle circoscrizioni amministrative del Regno dal

gennaio

1882

al31

di-cembre

1899.

(Appendice alla statistica del Movimento dello stato civile per l'anno 1898)

Roma, Tipografia nazionale di G. Bertero.

Direzione generale della Statistica e del Lavoro - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio

(1900b)

Variazioni nelle circoscrizioni amministrative del Regno awenute nell'intervallo fra il

censimento del 10 febbraio 1901 e quello del 10 giugno

1911.

Roma, Tipografia nazionale di

G. Bertero.

Direzione Generale della Statistica - Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (1904)

Censi-mento della popolazione del Regno d'Italia al 10 febbraio 1901.

Volume V. Roma, Tipografia

Nazionale di G. Bertero e C.

Direzione generale della Statistica e del Lavoro - Ministero dell'Economia Nazionale (1925)

Varia-zioni di territorio e di nome awenute nelle circoscriVaria-zioni amministrative del Regno durante il

periodo fra il Ve il VI censimento (10 giugno

1911 - 1°

dicembre

1921)

e il periodo dal

di-cembre

1921

al

31

dicembre

1924.

Roma, Libreria dello Stato.

Direzione generale della Statistica e del Lavoro - Ministero dell'Economia Nazionale (1925-1927)

Censimento della Popolazione del Regno d'Italia al

dicembre

1921

(18 fascicoli regionali).

Roma, Proweditorato dello Stato, Libreria.

(15)

12

Ferrantini A. (1965)

Variazioni territoriali delle regioni,

in

Sviluppo della popolazione italiana dal

1861 al

1961, Annali di Statistica, serie VIII, val. 17. Istat, Roma.

Istat - Presidenza del Consiglio dei Ministri (1927)

Variazioni di territorio e di nome awenute nelle

circoscrizioni amministrative del Regno dal 1° gennaio

1925

al31 marzo

1927. Roma,

Stabili-mento Poligrafico per l'Amministrazione dello Stato.

Istat (1930)

Variazioni di territorio e di nome awenute nelle circoscrizioni comunali e provinciali

del Regno dal

1

° aprile

1927

al

15

ottobre 1930.

Roma, Tipografia operaia romana.

Istat (1933)

VII Censimento generale della popolazione

21

aprile

1931 -

IX. Volume I, Relazione

preliminare.

Roma, Istituto Poligrafico dello Stato - Libreria.

Istat (1934)

Variazioni di territorio e di nome e di confine delle circoscrizioni comunali e provinciali

del Regno disposte con leggi e regi decreti emanati dal

16

ottobre 1930 - VIII al

31

marzo

1934-XII.

Roma, Istituto Poligrafico dello Stato - Libreria.

Istat (1937)

Variazioni di territorio e di nome e di confine delle circoscrizioni comunali e provinciali

del Regno disposte con leggi e regi decreti emanati dal 1° aprile 1934-XII al

20

aprile

1936-XIV.

Roma, Istituto Poligrafico dello Stato - Libreria.

Istat (1939)

Variazioni delle circoscrizioni comunali, provinciali e delle zone agrarie dal

21

aprile

1936-XIVal

31

dicembre 1938-XVII.

Roma, Istituto Poligrafico dello Stato - Libreria.

Istat (1950)

Variazioni territoriali e di nome delle circoscrizioni amministrative e delle zone agrarie

dal

gennaio

1939

al

31

dicembre

1949. Roma, Tipografia Fausto Failli.

Istat (1955)

Variazioni territoriali e di nome delle circoscrizioni amministrative dal 1° gennaio 1950

al31 dicembre

1954. (Parte seconda nel volume

Popolazione e circoscrizioni amministrative

dei Comum).

Roma, Tipografia F. Failli.

Istat (1967)

Variazioni territoriali e di nome delle circoscrizioni amministrative dal

5 novembre

1951

al

14

ottobre

1961. (Appendice al volume

Popolazione residente

e

presente dei Comuni

ai censimenti da

1861

al

1961 -

Circoscrizioni territoriali al

15

ottobre

1961) Roma, Tip.

Fai Il

i.

Istat (1974)

Riepilogo delle variazioni territoriali e di nome delle circoscrizioni amministrative dal

15 ottobre

1961

al

23

ottobre

1971. (Appendice B al volume

Popolazione

e

movimento

ana-grafico dei Comuni Vol. XVII Edizione

1973) Roma, Tipolitografia Failli.

Istat (1977)

Popolazione residente

e

presente dei Comuni - Censimenti dal

1861

al

1971. Tomo 2

- Circoscrizioni territoriali alla data di ciascun Censimento. Roma. Arti Grafiche Città di

Castello.

Istat (1982)

Variazioni territoriali e di nome delle circoscrizioni amministrative dal

24

ottobre 1971

al

25

ottobre

1971,

distinte per anno.

(Appendice B al volume

Elenco dei Comuni al

25

ottobre

1981 -

per uso interno d'ufficio).

Napoli, Foto-Tipo-lito SAGRAF. (Per le variazioni territoriali e

di nome di questo periodo si possono anche consultare le appendici dei volumi dell'lstat -

Po-polazione e movimento anagrafico dei Comuni,

relativi ad ogni singolo anno).

Istat (1985a)

Popolazione residente ai Censimenti del

1971

e

1981 e

movimento della

popola-zione nel decennio per comune.

Appendice - Riepilogo delle variazioni territoriali e di nome

nelle circoscrizioni amministrative. Supplemento al Bollettino mensile di Statistica, Anno

1985, n. 9. Roma.

(16)

Istat (1985b)

Popolazione residente

e

presente dei Comuni - Censimenti dal 1861

al

1981.

Circoscrizioni territoriali al

25

ottobre

1981. Roma, Chicca Tivoli.

Istat (1988)

Atlante statistico italiano

1988. Arti Grafiche Panetto & Petrelli - Spoleto.

Istat (1993)

Popolazione legale -

13°

Censimento generale della popolazione

e

delle abitazioni

-20

ottobre

1991. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Salario.

K. K. Statistische Central-Commission (1872)

Orts-Repertorium des Herzogthumes Kiirnten -

Auf

Grundlage der Volkszahlung vom 31 Dezember 1869. Wien.

K. K. Statistische Central-Commission (1873)

Orts-Repertorium der gefursteten Grafschaft Tirol

und Vorarlberg -

Auf Grundlage der Volkszahlung vom 31 Dezember 1869. Innsbruck.

K. K. Statistische Central-Commission (1883)

Special-Orts-Repertorium von Kiirnten.

Wien.

K. K.

Statistische Central-Commission (1885)

Special-Orts-Repertorium von Tirol.

Wien.

K. K. Statistiche Zentralkommission (1905)

Gemeindelexikon von Karnten -

Bearbeitet aufgrund

der Ergebnisse der Volkszahlung vom 31 Dezember 1900. Wien.

K. K. Statistiche Zentralkommission (1907)

Gemeindelexikon von Tirol und Voralberg -

Bearbeitet

aufgrund der Ergebnisse der Volkszahlung vom 31 Dezember 1900. Wien.

K. K. Statistiche Zentralkommission (1917)

Spezialortsrepertorium von Tirol und Voralberg -

Bear-beitet aufgrund der Ergebnisse der Volkszahlung vom 31 Dezember 1910. Wien.

K. K. Statistiche Zentralkommission (1918)

Spezialortsrepertorium von Kiirnten -

Bearbeitet

auf-grund der Ergebnisse der Volkszahlung vom 31 Dezember 1910. Wien.

Udina M. (1979)

Gli accordi di Osimo. Lineamenti introduttivi

e

testi annotati.

Edizioni UNT,

Trieste.

Vitali

O.

(1970)

Determinazione dell'ammontare della popolazione delle reqioni, per

sesso

ed ai

confini attuali, con particolare riferimento al Trentino-Alto Adige ed al Friuli- Venezia Giulia, dal

1881 al

1961. Statistica n. 2, anno XXX.

(17)
(18)

Avvertenze alle tavole

È

disponibile un floppy disk con la versione informatica delle tavole del

volume; insieme viene fornita anche la serie storica della popolazione

per provincia e le tradizionali zone altimetriche (montagna, collina e

pianura). Sul dischetto

è

altresì presente un file dei dati per Comune

adatto ad elaborazioni informatiche.

Tavola 1 - Popolazione residente per Provincia, Regione e tipo di Comune.

In tale tavola vengono forniti gli ammontari di popolazione dal 1861 al 1991 per ciascuna

Pro-vincia, distinguendo fra la popolazione residente nel Comune capoluogo di Provincia e negli altri

Comuni.

La tavola riporta anche i dati riepilogativi per l'intera Italia.

Quando in una casella appare un '-' ciò indica, a seconda dove esso

è

collocato, che il

Co-mune capoluogo o l'insieme degli altri Comuni o l'intera Provincia o Regione a quel Censimento

non appartenevano all'Italia.

Nella lettura dei dati per le Province di Mantova, Latina, Frosinone, Udine e Vicenza si

ri-chiede una particolare attenzione.

Se

è

vero che la Provincia di Mantova apparteneva in gran parte all'Italia fin dal 1861 , tuttavia

a tale data non risultano ancora appartenenti ad essa alcuni Comuni, che appaiono nei dati

aggre-gati a partire solo dal Censimento del 1871.

Allo stesso modo le Province di Latina e Frosinone risultano già facenti parte dell'Italia in

que-sta tavola ed in quella successiva (tavola 2) fin dal 1861 ; bisogna tuttavia tener conto, come si

evi-denzia dalla lettera della tavola 3, che numerosi Comuni che attualmente le compongono

comin-ciano a far parte del territorio nazionale a partire solo dal 1871.

In modo simile la Provincia di Udine apparteneva in gran parte all'Italia a partire dal 1871 ;

tut-tavia numerosi Comuni, come si evidenzia dalla tavola 3, che attualmente la compongono

entre-ranno a far parte dell'Italia solo dopo il secondo conflitto mondiale. Ciò capita anche alle Province

di Brescia e Belluno, per un numero limitato di Comuni.

In modo opposto, per la stessa Provincia di Udine e quella di Vicenza si presenta il caso di

po-polazioni relative ad alcuni Comuni che appartenevano dal 1871 al 1911 all'Impero Asburgico e

che sono state attribuite a tali Province fin dal 1871. Per ulteriori chiarimenti si può vedere

l'intro-duzione al volume.

(19)

16

Tavola 2 - Popolazione residente per Provincia, Regione, classe di altitudine del centro

principale e classe di ampiezza demografica dei Comuni.

Per una corretta interpretazione di questa tavola vanno tenute in considerazione le seguenti

osservazioni:

• le classi di ampiezza demografica dei Comuni sono definite sulla base dei valori di ciascun

Cen-simento; può perciò capitare che un certo Comune, mentre viene assegnato ad una certa classe

per un dato Censimento, risulta al Censimento successivo o quello precedente, attribuito ad

un'al-tra classe, ad esempio alla precedente o a quella successiva;

• la classe di altitudine del centro principale del Comune

è

definita sulla base dei dati risultanti al

Censimento del 1991 ed

è

perciò costante nel corso del tempo.

Per quanto riguarda l'altitudine del centro principale del Comune va specificato che la quota si

riferisce al centro abitato in cui

è

ubicata la casa comunale; qualora essa si trovi in altro tipo di

lo-calità (nucleo abitato o case sparse) si

è

assunta la quota del centro di maggiore rilevanza del

Comune.

Si vuole ricordare inoltre che nel corso del tempo la collocazione della casa comunale, come

dello steso centro di maggiore rilevanza demografica, può avere subito spostamenti, che, pur

es-sendo limitati nell'ambito del territorio comunale, potrebbero essere stati tali da modificare la

classe di altitudine cui il Comune risulta oggi assegnato.

Si ricorda infine che, quando in una casella appare un '-', ciò indica che la intera Provincia

o Regione a quel Censimento non appartenevano all'Italia.

Quando in una casella appaiono ' .. .' ciò indica che il fenomeno per quelle classi, pur

po-tendo risultare maggiore di zero,

è

in effetti inesistente. Allorquando per una certa classe di

altitu-dine il fenomeno non si presenta per nessuna classe di ampiezza demografica si dà la semplice

indicazione di

«

Fenomeno assente».

Nella lettura dei dati va infine tenuto conto della appartenenza parziale all'Italia di alcune

Pro-vince, alla data di alcuni Censimenti; in proposito si rimanda alle awertenze alla tavola 2.

Tavola 3 - Popolazione residente per Comune.

In tale tavola vengono forniti i dati della popolazione dal 1861 al 1991 per ciascun Comune

italiano, secondo le circoscrizioni amministrative risultanti alla data del 20 ottobre 1991. I Comuni

sono elencati alfabeticamente nell'ambito di ciascuna Provincia.

La denominazione di ciascun Comune

è

preceduta dal codice comunale nell'ambito della

Provincia, il cui codice

è

riportato all'inizio del rispettivo elenco.

I Comuni contrassegnati da un

(*)

hanno subito almeno una variazione territoriale nel periodo

1861-1991.

Per facilitare la ricerca del singolo Comune viene fornito nell'appendice 2 l'elenco alfabetico

generale dei Comuni con la indicazione della Provincia di appartenenza e della classe di altitudine

del centro principale. Dopo le awertenze si trova inoltre l'elenco alfabetico delle Province con le

ri-spettive pagine di riferimento per le tre tavole del volume.

Quando in una casella appare un '-' ciò indica che quel Comune a quel Censimento non

appartenenza all'Italia.

(20)

Per le variazioni di territorio e di nome verificatesi in Italia dal 25 ottobre 1981 al 20 ottobre

1991 si rimanda all'elenco ed alle tavole dell'appendice 3. Per le variazioni awenute in tempi

pre-cedenti tale periodo si possono consultare i volumi citati in bibliografia, fra i quali ricordiamo, per il

particolare valore di sintesi, il volume Istat (1977).

(21)
(22)

ELENCO ALFABETICO DELLE PROVINCE

con le pagine di riferimento alle tavole

Provincia

Pagina

Provincia

Pagina Tavo 1 Tavo 2 Tavo 3 Tavo 1 Tavo 2 Tavo 3

Agrigento

101

255

395

Messina

101

253

393

Alessandria

97

109

292

Milano

97

118

303

Ancona

99

193

355

Modena

98

163

344

Aosta (Valle d')

97

113

295

Napoli

100

224

374

Arezzo

99

180

351

Novara

97

105

284

Ascoli Piceno

99

196

357

Nuoro

101

268

400

Asti

97

108

290

Oristano

101

270

401

Avellino

100

226

375

Padova

98

139

332

Bari

100

232

380

Palermo

101

252

392

Belluno

98

136

329

Parma

98

159

343

Benevento

100

222

372

Pavia

97

122

314

Bergamo

97

119

307

Perugia

99

186

352

Bologna

98

164

345

Pesaro e Urbino

99

191

354

Bolzano-Bozen

97

128

320

Pescara

100

211

356

Brescia

97

121

311

Piacenza

98

158

342

Brindisi

100

235

382

Pisa

99

179

350

Cagliari

101

271

402

Pistoia

99

175

348

Caltanissetta

101

257

396

Pordenone

98

142

335

Campobasso

100

217

369

Potenza

101

239

383

Caserta

100

221

371

Ragusa

101

261

398

Catania

101

260

397

Ravenna

99

167

346

Catanzaro

101

245

388

Reggio di Calabria

101

247

390

Chieti

100

213

367

Reggio nell'Emilia

98

161

333

Como

97

115

298

Rieti

99

200

359

Cosenza

101

243

385

Roma

100

202

360

Cremona

97

124

317

Rovigo

98

140

334

Cuneo

97

107

286

Salerno

100

227

377

Enna

101

258

396

Sassari

101

266

398

Ferrara

98

166

346

Savona

98

151

339

Firenze

99

176

349

Siena

99

182

351

Foggia

100

230

379

Siracusa

101

263

398

Forlì

99

168

347

Sondrio

97

116

302

Frosinone

100

205

362

Taranto

100

233

381

Genova

98

153

340

Teramo

100

209

365

Gorizia

98

146

338

Terni

99

188

353

Grosseto

99

183

352

Torino

97

103

277

Imperia

98

150

338

Trapani

101

250

392

Isernia

100

216

369

Trento

97

129

322

L'Aquila

100

208

364

Treviso

98

137

330

La Spezia

98

155

341

Trieste

98

147

338

Latina

100

203

352

Udine

98

144

335

Lecce

101

236

382

Varese

97

114

296

Livorno

99

178

350

Venezia

98

138

331

Lucca

99

173

348

Vercelli

97

104

281

Macerata

99

198

356

Verona

97

132

325

Mantova

97

125

319

Vicenza

97

134

327

Massa-Carrara

99

171

347

Viterbo

99

199

358

Matera

101

240

385

(23)
(24)

Avvertenze ai grafici

Grafici 1-13: Popolazione residente dal 1861 al 1991.

Si tratta della rappresentazione delle distribuzioni territoriali della popolazione italiana ai 13

censimenti svoltisi in Italia dal 1861 al 1991, costruita in base ai dati comunali della tavola 3.

Nella rappresentazione viene utilizzato il sistema grafico GRP ampiamente presentato

nell"Atlante Statistico Italiano 1988, edito dall"ISTAT (1988).

In modo sintetico si può descrivere la procedura utilizzata nei passi seguenti:

a)

il territorio italiano ai confini attuali

è

stato suddiviso secondo un reticolo di 1 .000 celle

esagonali, di area uguale, pari circa a 300 kmq;

b) il dato di ciascun Comune

è

stato assegnato alla cella esagonale, il cui centro risulta più

vicino al centroide in cui si suppone concentrata la sua popolazione. I Comuni di superficie

mag-giore ai 450 kmq sono stati distribuiti su un numero variabile di celle contigue, in funzione della

loro estensione;

c)

i dati assegnati a ciascuna cella vengono trasformati in frequenze relative e riportati ad

un ammontare complessivo pari a 10.000;

d) tali dati sono infine rappresentati mediante simboli grafici chiamati GRP dalla loro

deno-minazione inglese "Graphical Rational Pattern".

Con questi simboli le unità sono rappresentate da un numero corrispondente di quadratini di

area unitaria, le decine da quadrati di area 10 volte maggiore; i quadrati sono collocati secondo

strutture regolari che facilitano la identificazione del loro valore.

La

legenda riportata alla base di ogni cartogramma indica, per ognuno dei simboli utilizzati, il

valore delle frequenze assolute corrispondenti, espresse in migliaia di abitanti.

Nei cartogrammi sono sovrapposti due assi, definiti assi principali, che indicano le direzioni di

massima e minima dispersione territoriale del fenomeno; essi sono rispettivamente quello di

lun-ghezza maggiore e minore. Tali assi hanno la importante proprietà di intersecarsi nel centro medio

della distribuzione.

La loro lunghezza, come risulta sui cartogrammi,

è

una misura quantitativa della dispersione

territoriale lineare lungo le due direzioni principali.

Si fa presente che rispetto ai cartogrammi dell'Atlante si sono effettuate le modifiche qui

se-guito esposte, determinate essenzialmente dalla costituzione dei nuovi Comuni.

Tali Comuni sono stati assegnati, seguendo il medesimo criterio già utilizzato nell'Atlante, alla

cella il cui centro

è

più vicino al centroide in cui si suppone concentrata la sua popolazione. Nella

tabella seguente si fornisce il numero d'ordine dell'esagono di appartenenza di tali nuovi

Comuni.

(25)

22

COMUNE

CELLA ESAGONALE

Bellizzi

n.

83 dell'Italia continentale

Cardedu

n.

33 della Sardegna

Castiadas

n.

5 della Sardegna

Elmas

n.

8 della Sardegna

Erula

n.

68 della Sardegna

Lodine

n.

43 della Sardegna

Massa di Somma

n.

116 dell'Italia continentale

Piscinas

n.

3 della Sardegna

Quartucciu

n.

9 della Sardegna

Ragalna

n.

57 della Sicilia

San Cesareo

n.

215 dell'Italia continentale

Santa Maria Coghinas

n.

72 della Sardegna

Stintino

n.

65 della Sardegna

Torrenova

n.

82 della Sicilia

Si fa altresì presente che il Comune di Roma, a causa della sua notevole estensione, di poco

inferiore ai 1.500 kmq, si estende, come nell'Atlante, su 6 esagoni contigui.

Tuttavia, rispetto alla scelta effettuata nell'Atlante edito dall'lstat (1988), fra gli esagoni sui

quali si distribuisce la popolazione del Comune di Roma

è

stato escluso quello di numero 234,

ec-cessivamente interno; esso

è

stato sostituito dalla cella di numero 197, situata lungo il litorale

tirrenico.

Grafico 14-17: Differenze delle distribuzioni della popolazione italiana alla data di alcuni

censimenti.

Nei diversi grafici vengono confrontate fra loro le distribuzioni della popolazione ai censimenti

svoltisi alle seguenti coppie di date: 1871-1911; 1921-1936; 1951-1971; 1971-1991.

Nel cartogramma vengono rappresentate le differenze fra i valori relativi (per 10.000) della

popolazione ai due censimenti considerati. Le differenze positive sono rappresentate in rosso,

quelle negative in blu.

Dal momento che entrambe le distribuzioni sono state riportate ad un ammontare

comples-sivo pari a 10.000, la differenza in una generica cella, divisa per 100, va interpretata, a seconda

del colore, come un incremento o decremento della percentuale di popolazione residente in quella

cella, fra i due censimenti considerati. Per avere un ordine di grandezza di tali variazioni si

consi-deri inizialmente che per le 1000 celle il valor medio percentuale di popolazione in esse residente

è

pari allo 0,1 per cento (= 10 per 10.000), le differenze fra i due valori percentuali assumono in

ge-nerale valori di questo ordine di grandezza.

* * *

Si premette che i quattro grafici seguenti risultano composti da due parti. La

prima consiste di un cartogramma dell'intera Italia che riporta in forma sintetica le

caratteristiche generali del fenomeno; nella seconda il fenomeno viene analizzato in

(26)

maggior dettaglio, con la possibilità di distinguere

cui

è

stata suddivisa l'Italia.

diversi Comuni, su più carte in

Grafico 18: Comuni classificati secondo

il

periodo di massimo popolamento.

Nel grafico i Comuni italiani vengono distinti secondo colori differenti in base alla maggiore o

minore distanza nel tempo del periodo intercensuario o dell'anno di censimento in cui ciascuno di

essi raggiunge il suo massimo di popolazione.

Si riporta qui di seguito l'elenco dei periodi e degli anni considerati; accanto a ciascuna data si

indica il numero dei Comuni che raggiungono il loro massimo di popolazione in uno dei censimenti

compresi in quell'arco temporale o al censimento di quel determinato anno.

Le classi prese in considerazione sono le seguenti:

1) 1861-1911

con 2.011 Comuni;

2) 1921-1936

con 1.500 Comuni;

3) 1951-1971 - con 1.807 Comuni;

4) 1981

- con

432 Comuni;

5) 1991

- con 2.350 Comuni.

Grafico 19: Spopolamento dei Comuni.

Nel grafico vengono rappresentati quei Comuni italiani che risultano perdere

sistematica-mente popolazione nei periodi intercensuari presi in considerazione. Va sottolineato che il

con-fronto awiene fra i due anni estremi del periodo, e che perciò non si

è

tenuto conto delle variazioni

di popolazione awenute negli anni intermedi.

Nella scelta dei periodi non si sono considerati i casi di censimenti separati da eventi

bellici.

Va inoltre rimarcato che esistono Comuni non classificati, in quanto non presentano alcuno

degli andamenti previsti.

I Comuni sono stati suddivisi fra le classi elencate qui di seguito, con l'indicazione del numero

di Comuni che vi ricade.

Comuni che perdono popolazione nei periodi:

1) 1871-1911; 1921-1936; 1951-1971; 1971-1991 con 586 Comuni;

2) 1921-1936; 1951-1971; 1971-1991 con 1.507 Comuni;

3) 1951-1971; 1971-1991 con 1.371 Comuni.

I restanti 4.636 Comuni non risultano classificati.

Grafico 20: Comuni in crescita sistematica di popolazione.

Nel grafico vengono rappresentati quei Comuni italiani che risultano crescere

sistematica-mente di popolazione nei periodi intercensuari presi in considerazione. Va sottolineato che il

con-fronto, come per il grafico 19, awiene fra i due anni estremi nel periodo, e che perciò non sono

state tenute in considerazione le variazioni di popolazione intervenute negli anni intermedi.

Si sono scelti i medesimi periodi considerati nel grafico 19, alle cui avyertenze si rimanda per

ulteriori chiarimenti. Come per il grafico 19 si sottolinea che esistono Comuni non classificati, in

quanto non presentano alcuno degli andamenti previsti.

(27)

24

l Comuni sono stati suddivisi nelle classi descritte nell'elenco qui di seguito riportato, dove

ri-sulta indicato anche

il

numero di Comuni che vi ricade.

Comuni che crescono di popolazione nei periodi:

1) 1871-1911; 1921-1936; 1951-1971; 1971-1991 con 1.447 Comuni;

2) 1921-1936; 1951-1971; 1971-1991 con 219 Comuni;

3) 1951-1971; 1971-1991 con 599 Comuni.

I restanti 5.835 Comuni non risultano classificati.

Grafico 21: Comuni con inversione di tendenza demografica nel periodo 1971-1991.

Nel grafico si rappresentano quei Comuni italiani che ricadano in una delle due classi

seguenti:

1) Comuni che crescono di popolazione in ognuno dei periodi considerati nei grafici

prece-denti, con eccezione del periodo 1971-1991, ove presentano un calo demografico;

2) Comuni che perdono popolazione nel periodo 1951-1971 e che presentano un

incre-mento demografico nel periodo 1971-1991.

Va chiarito che, in coerenza con i grafici 19 e 20, nel confronto dei dati di popolazione si tiene

conto solamente degli anni estremi del periOdo considerato; così ad esempio per il periodo

1971-1991 si considerano i dati di popolazione del 1971 e del 1971-1991 , prescindendo da ciò che accade nel

1981.

Degli 8.100 Comuni italiani esistenti alla data del Censimento del 1991, 261 appartengono

alla classe 1 e 1.887 alla classe 2.

Grafico 22: Popolazione residente in Italia ed in alcuni principali Comuni dal 1871 al

1991.

In questo grafico si rappresenta l'andamento dell'ammontare della popolazione del

Co-mune più importante per ciascuna Regione e la Provincia di Bolzano. I dati sono ripresi dalla

tavola 1.

Risultano esclusi dalla rappresentazione i valori del 1861 , data alla quale ancora una parte

si-gnificativa dell'attuale territorio nazionale non risultava appartenere all'Italia.

I dati relativi a ciascun Comune sono rappresentati da colonne, colorate in modo diverso per

le diverse città.

Va rimarcato che la scala verticale di ogni diagramma, relativa ai valori di popolazione, è

de-terminata dalle caratteristiche della serie storica di ciascun Comune. Ogni diagramma va letto per

sè; se si vogliono confrontare più diagrammi si deve tener conto della diversità delle loro scale.

(28)

Grafico 23: Popolazione residente in Italia per classe di ampiezza demografica dei

Co-muni dal 1871 al 1991 - Valori percentuali.

In questo grafico sono stati esclusi dalla rappresentazione i dati relativi al 1861. Il confronto

con tale anno sarebbe stato non omogeneo, in modo significativo, a causa della non

apparte-nenza all'Italia di notevoli parti di territorio e di popolazione.

I dati sono ripresi dalla tavola 2 e trasformati in valori percentuali, al fine di eliminare nel

con-fronto temporale la influenza della diversa gandezza della popolazione italiana ai vari

censimenti.

Va rimarcato che la definizione delle classi di ampiezza demografica

è

fatta sulla base dei

va-lori di ciascun censimento; può perciò capitare che un certo Comune, mentre viene assegnato ad

una certa clase per un dato censimento, risulta al censimento successivo, o quello precedente,

at-tribuito ad una altra classe, possibilmente alla precedente o a quella successiva.

Anche per questo grafico, si

è

fatta la scelta di dimensionare la scala dei valori su ciascuna

serie; nel confronto fra i diagrammi va tenuto in debito conto il diverso valore della scala.

Grafico 24: Popolazione residente in Italia per classe di altitudine del centro principale del

Comune dal 1871 al 1991 - Valori percentuali.

Con le motivazioni già espresse in precedenza, anche in questo grafico sono stati esclusi

dalla rappresentazione i dati relativi al 1861.

I dati sono ripresi dalla tavola 2 e trasformati in valori percentuali. A tale proposito si rimanda

alle awertenze al grafico 23.

Il grafico

è

costituito da diagrammi a colonne relative a ciascun censimento dal 1871 al 1991.

Da essi si ricava l'andamento nel tempo del valore percentuale di popolazione relativo a ciascuna

classe.

La definizione delle classi di altitudine del centro principale

è

costruita sulla base dei dati

risul-tanti al censimento del 1991 e rimane costante nel tempo.

Anche per questo grafico, come per i due precedenti, la scala è dimensionata sull'insieme dei

valori di ciascuna serie storica; nel confronto fra i diagrammi relativi a diverse classi di altitudine va

tenuto in debito conto

il diverso valore della scala.

Per ulteriori chiarimenti si rinvia alle awertenze alla tavola 2.

Grafico 25: Popolazione residente in Italia per classe di altitudine del centro principale del

Comune - Composizione percentuale per alcuni anni.

" grafico

è

composto da alcuni diagrammi «a torta», relativi ad alcuni anni selezionati. "

gra-fico consente il confronto fra la composizione percentuale della distribuzione della popolazione

nelle diverse classi di altitudine alle date prescelte.

I dati sono ripresi dalla tavola 2 e trasformati in valori percentuali. Per ulteriori chiarimenti si

ri-manda alle awertenze al grafico 24.

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Riferimenti

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