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CENTRO SPELEOLOGICO SAN GIOVANNI D'ANTRO. Relazione sulle attività speleologiche svolte nel mese di Febbraio 2004

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CENTRO SPELEOLOGICO

SAN GIOVANNI D'ANTRO

Relazione sulle attività speleologiche svolte nel mese di Febbraio 2004

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1) SCOPO

2) STATO DELLTSPLORAZIONE 3) RILIEVO

4) SITUAZIONE IDROLOGICA 5) PROPOSTE DI NUOVI PROGETTI

1) SCOPO

Documentazione sulla continuazione dell'esplorazione e rilievo della cavità .

2) STATO DELL'ESPLORAZIONE

II primo febbraio , in occasione della festa della madonna , sono state portate in grotta molte persone . Grazie all'aiuto congiunto dei gruppi facenti parte del centro , Fabrizio , Umberto e Ivano , hanno potuto continuare il rilievo e l'esplorazione che ha portato a due nuovi punti di domanda . Nel punto in cui c'è la vasca d'acqua con i resti delle ossa dell'orso , in alto sulla destra , c'è un'apertura , oltre la quale , si intravede una stanzetta il problema è che sia la salita verticale per raggiungerla , sia le pareti della stanza ( per quanto è possibile vedere ) sono formate da una frana di massi cementati in modo molto superficiale. Il secondo punto di domanda è alla fine di un nuovo rametto che ha attualmente 10 metri di sviluppo . l'ingresso , si apre nella saletta alla base della colata calcitica che porta nella sala Tellini . Il cunicolo procede in salita serpeggiando tra massi di frana , sino ad allargare , alla base di una colata calcitica quasi verticale che sale per 4 metri . Sopra la colata , c'è un piano lungo circa 2 metri , oltre il quale si apre nella parete una stretta fessura . In questo caso , ho arrampicato , sino ad avere la testa sopra la salita . Poi sono ridisceso non senza qualche difficoltà . E' necessario portarsi dietro trapano o pianta spit, per terminare l'esplorazione . La salita si riesce a fare in libera , ma la discesa non è semplice e non ci sono armi naturali , dove poter mettere un cordino . E' stato per la prima volta , visitato il ramo Lazzarini . Per quanto abbiamo potuto constatare , il ramo termina con un lago di circa 5 metri di diametro , dalle acque profonde e limpide . Tra i massi della sala terminale , scorre un rivolo di acqua corrente . Questo contribuisce ad aggiornare sulla pianta la situazione idrolagica interna . Il ramo termina con una frana di grossi massi saldamente cementati , ma si sente un moderato afflusso di aria . Ritengo opportuno , esplorare meglio il ramo , il giorno in cui sarà affrontato il rilievo .Si è cercato inoltre di raggiungere il ramo destro che comincia nella parte turistica , partendo dalla sala Tellini . Non è stato possibile raggiungere l'obiettivo a causa delle piccole dimensioni del passaggio , che tra l'altro piega a gomito proprio nel punto più impegnativo . ,Verifìcando anche la grafica del vecchio rilievo , posso affermate che nessuno ha sino ad ora oltrepassato questo punto . Considerando la situazione idrica interna , che era nella norma , abbiamo provato a percorrere il ramo partendo dalla parte turistica . E' stato percorso per una trentina di metri rispetto al punto in cui ci eravamo fermati la volta scorsa . Anche questa volta abbiamo dovuto abbandonare l'obiettivo , abbiamo proceduto sino a quando l'acqua stando in piedi , ci arrivava subito sotto il naso , ma lo stretto

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trovato un nuovo camino con pozzo alla fine della sala Tellini . L'ha parzialmente esplorato . Non risulta sul rilievo . Considerando che si trova in una zona piuttosto distante , da quella in fase riesplorativa . Lo segnalo per il momento solo come promemoria .

Il giorno 8 Febbraio , è stato programmato di accompagnare alcuni speleologi del CSIF a visitare la grotta . Speravo ci fosse un numero sufficiente di persone dei nostri gruppi o gruppi amici , per poter affrontare la risalita del camino del ramo delle vaschette . Purtroppo tra influenza ed impegni vari , si sono presentati solo Angelo , Ivano, Giovanna, Umberto e Fabrizio . Per cui Angelo, Ivano e Giovanna , si sono sacrificati ad accompagnare le persone in visita , mentre Fabrizio ed Umberto hanno cambiato il programma e si sono dedicati alla riesplorazione e rilievo del ramo di destra delle vaschette . E' stato un lavoro lungo ed impegnativo a causa delle dimensioni anguste del ramo , che inoltre .cambia frequentemente dirczione , costringendo a fare battute lunghe al massimo 5-6 metri . Dalla quantità industriale di argilla presente che rendeva spesso illeggibili gli strumenti se non ripuliti . Dalla quantità di piccoli rametti non esplorati e/o non rilevati in precedenza . Di fatto , si è riusciti ad esplorare e fare il rilievo di poco più della metà del ramo . Se si vuole visitare questa parte di grotta , nel caso, ci siano speleologi dalla struttura fisica robusta , è opportuno segnalare che alla biforcazione , punto 6 del rilievo è consigliabile seguire il percorso in cui le battute sono indicate in forma numerica ( parte sinistra del ramo ), lasciando perdere la parte con le battute indicate in forma alfabetica ( parte destra del ramo ) in quanto in questo percorso ci sono 3 passaggi , il primo verticale i secondi due orizzontali con larghezza o altezza , non superiore a 25 centimetri . Il casco passa solo con la testa reclinata di lato . Alla battuta 16 , che è stata segnalata con la vernice rossa , ci siamo fermati data l'ora fatta . In questo punto , esplorando un rametto che ha inizialmente un passaggio lungo poco meno di un metro , piuttosto strettino , ci siamo ritrovati nel labirinto sovrastante che porta alla seconda congiunzione con il ramo sinistro delle vaschette . Pertanto ora sappiamo , che si può arrivare da questa parte con molta meno fatica ed impegno , per giunta senza bisogno di corda .

Usciti dalla grotta , dato che oramai eravamo bagnati , causa l'ennesima foratura del canotto , ho voluto dare una occhiata alla grotta che si trova alla base della scalinata . Dai dati catastali , risulta avere uno sviluppo di 23 metri , con dislivello O ed essere priva di pozzi intemi . Sono andato con la cordella metrica sino a dove la cavità , diventa molto stretta ( ma comunque ancora percorribile per qualche metro ) . La lunghezza risulta sino a questo punto , di circa 15 metri . Pertanto rimane il dubbio , se siano andati oltre questa strettoia o abbiano semplicemente fatto una valutazione visiva del percorso innanzi . Il ritrovamento più importante è che poco dopo l'ingresso , due metri sulla destra nascosto da massi , si apre un pozzo profondo circa 3 metri di dimensioni abbastanza ampie circa 1,5 metri di diametro , in cui scende una cascata d'acqua , poi ??? Pertanto adesso siamo sicuri , che valga la pena rifare il rilievo anche di questa grotta , sforzandoci di oltrepassare la strettoia e rilevando il pozzo con le sue possibili prosecuzioni alla base .

25 Febbraio : Fabrizio ed Umbero , avevano l'obiettivo di rifare il rilievo della grotta alla base della scalinata . Il lavoro , è saltato a causa dell'allagamento della cavità stessa . Siamo pertanto andati a visitare la grotta che si apre in parete a lato dell'ingresso della San Giovanni D'Antro . La grotta è un cunicolo di forma regolare in cui si procede stando normalmente eretti . Dopo alcuni metri , gira a gomito verso sinistra e termina poco dopo . Alla base della concrezione che chiude la cavità , c*è un basso e stretto passaggio . Lo abbiamo oltrepassato e siamo andati avanti ancora circa 4 metri , lungo una fessura che rimane sempre molto stretta . Dopo questi 4

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metri , la cavità chiude definitivamente , lasciando solo lo spazio per un inghiottitoio di 10 centimetri di diametro , tra parete e concrezioni.

Abbiamo fatto una valutazione spannometrica , della lunghezza della grotta , che valuto avere tra i 25 e 26 metri di sviluppo , compresi i 4 metri terminali . Sulla scheda catastale , è stata indicata una lunghezza di 33 metri . Roba da matti . Dovremo fare una revisione anche di questa . Come promemoria . Sarebbe il caso di cambiare il cordino d'acciaio che si usa per raggiungere la cavità .

Fatto questo , abbiamo deciso di aprofittare dell'innevamento , per completare la battuta estema , sopra la San Giovanni D'antro , parzialmente fatto da Fabrizio il mese di dicembre . I risultati sono stati molto incoraggianti . Abbiamo trovato 3 nuove cavità percorribili . Di queste ho esplorato e fatto il rilievo di una sola , l'unica ad andamento solo verticale . Perché Umberto non aveva l'attrezzatura e lo spezzone di corda che avevo preso in sede , era un 20 metri piuttosto rosicchiato e rovinato .

Questa grotta è un pozzo molto stretto di 9 metri di profondità . Termina con il classico cono detritico dei pozzi . Alla base di questo cono , tra la parete ed un grosso masso , si apre una fessura larga mediamente 10 centimetri e lunga 50 cm , da cui fuoriesce in maniera significativa aria calda . Le altre due grotte , sembrano più interessanti . Da entrambe fuoriesce aria calda in maniera significativa . Sono meno anguste di quella rilevata . Sembra abbiano un andamento sub verticale e non essere quindi il classico pozzo . La posizione viene riportata sulla cartina alla fine della relazione . E' stato trovato inoltre un quarto buco quasi completamente ostruito da terriccio , che potrebbe risultare interessante , ma richiede opera di scavo . Contrariamente a quanto verifìcato lungo il percorso del rio Zabosgnac , In questa zona , e* è uno strato superficiale di marna piuttosto sottile , 20-30 centimetri , che ricopre una banconata calcarea significativa e che potrebbe arrivare sino alla sottostante San Giovanni D'Antro . Le grotte si trovano a poche decine di metri le une dalle altre . Alla fine della giornata , abbiamo ridisceso alcuni metri il rio , sotto la strada quindi in una zona priva di attinenza con la San Giovanni D'Antro . Abbiamo trovato un piccolo buco a lato del letto del torrente sotto una parolina verticale di marna , II buco è in buona parte ostruito da un cono di terriccio . Si tratta comunque di una possibile grotta nuova .

3) RILIEVO

1 Febbraio .E' stato fatto il rilievo dalla fine della parte turistica , al primo punto della poligonale del ramo delle vaschette . Nelle due sale , è stato fatto il rilievo a raggerà , Indicando con una x e il numero di battuta , con vernice rossa , i seguenti punti :

Sala Tellini , un masso ad inizio sala , l'incrocio tra il ramo basso degli insetti e la parte terminale della sala .

Sala Lazzarini un masso in posizione strategica per successive battute e l'inizio del ramo alto degli insetti . Dalle verifiche fatte , molto probabilmente la sala Tellini , non richiederà ulteriore lavoro , mentre la sala Lazzarini , necessità di ulteriori esplorazioni e rilievi , perché ci sono molti enormi massi che nascondono passaggi , che non abbiamo verifìcato . Ci sono pozzetti in frana a contatto delle pareti perimetrali . C'è in parete un'ampia apertura , non indicata sul rilievo depositato che si dovrà rilevare . Inoltre da questa sala inizia anche il ramo Lazzarini . Per cui sarà necessario dedicare un'uscita apposita per la riesplorazione e perfezionamento del rilievo di questa sala .

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8 Febbraio . Fatto il rilievo di parte del ramo destro delle vaschette . Già all'inizio , dove il ramo forma un anello che riporta al punto di partenza , abbiamo trovato un nuovo ramo a un livello sovrastante a quello conosciuto che termina con finestrelle non percorribili , una nel ramo principale delle vaschette , sopra la risalitina . La seconda nell'anello , dalla parte opposta all'ingresso . La terza , nella continuazione lineare del ramo destro . Per cui ha 4 comunicazioni di cui una sola percorribile . In tutte , siamo comunque riusciti a far passare la cordella metrica per fare le misurazioni . In totale in questa uscita , abbiamo rilevato solo 172 metri di sviluppo planimetrico ma di questi ben 48,5 metri di nuovi rametti . Praticamente , il 28% dello sviluppo rilevato oggi , è nuovo. Da questo aggiunto alle osservazioni precedenti , si capisce perché abbiamo proceduto così lentamente . Ad oggi in totale ,abbiamo rilevato 1400 metri di grotta di cui 176 metri , sono relativi a parti nuove .

IL 25 Febbraio è stato fatto il rilievo di un nuovo pozzo , sopra la collina a NW di Jalic. Ho fatto la restituzione , ma allegherò il disegno alla relazione mensile , solo dopo averlo depositato al catasto . Non sarebbe male se nel frattempo , si riuscisse a fare il rilievo anche delle altre due .

SITUAZIONE IDROLOGICA

II primo febbraio , il flusso idrico era nella norma . Considerando le basse temperature esteme , e

l'innevamento del territorio , sopra la cavità , onestamente , mi sarei aspettato meno acqua corrente . Nella prima saletta , dopo il lago , l'acqua arrivava esattamente al segno fatto . ( Vedi relazioni precedenti ). Vicino al laghetto terminale del ramo Lazzarini, sulla sabbia circostante , abbiamo trovato alcune piccole sfere di polistirolo probabilmente frutto , di ricerche idrologiche precedenti. Nella ramo di destra , della parte turistica , abbiamo individuato un secondo inghiottitoio , più piccolo di quello relazionato il mese scorso . All'intemo , c'erano due pezzi di legno cilindrici, di una decina di centimetri di lunghezza . Impossibile però capire da quanto tempo fossero li . Data la vicinanza con la parte turistica , non è escluso che siano stati portati

all'intemo dai visitatori . 8 Febbraio . La situazione idrica era esattamente uguale a quella rilevata la settimana precedente .

25 Febbraio : le piogge dei giorni precedenti hanno nuovamente portato una situazione di piena nella grotta .L'innevamento esterno dei due giorni precedenti, sembra non abbia influito sulla diminuzione di flusso idrico .

PROPOSTE DI NUOVI PROGETTI

Rimane sempre in sospeso la risalita del camino del ramo delle vaschette , seguito in ordine cronologico dalla continuazione dell'esplorazione e rilievo del ramo destro delle vaschette , questa volta cominceremo il rilievo dal secondo punto di

comunicazione , scendendo poi sino ad unirsi al punto 16 della poligonale , per poi procedere verso la fine .

Esplorazione e rilievo della sala e del ramo Lazzarini.

Inizio rilievo del ramo delle diramazioni.

Esplorazione e rilievo delle nuove grotte trovate all'estemo .

IPOTESI DI STUDIO IDROLOGICO

Premessa : La grotta di San Giovanni D'Antro , ha una circolazione idrica piuttosto complessa . Pertanto non è sufficiente fare una macro verifica atta ad individuare solamente l'ingresso dell'acqua e la sua fuoriuscita a fine percorso . Questo tipo di ricerca , sarebbe troppo superficiale e non porterebbe un sufficiente contributo di conoscenza . Ritengo pertanto opportuno procedere con verifiche su porzioni di grotta . partendo dalla fine dei rami e procedendo a ritroso verso l'uscita . Prima di pianificare lo studio . è necessario individuare il sistema di analisi o più sistemi congiunti. idonei allo scopo .

Metodi e strumenti utilizzabili : 1) Analisi chimico-fisica

Strumenti : Contenitori sterili per la raccolta dell'acqua . Vantaggi : Sistema non inquinante .

Svantaggi : Costo significativo delle analisi. Poche probabilità di poter risalire con certezza al percorso idrico nel caso , probabile , che ci sia uniformità nel tipo di calcare , nei sali e

nelle sostanze in genere presenti nel terreno e nella roccia dell'area interessata .

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2) Uso di traccianti chimici ( esempio fluorescina ) Strumenti : Tracciante liquido da immettere lungo il percorso . Vantaggi : Costo sostenibile del colorante . Non necessita il ricorso a laboratori di analisi.

Svantaggi : Sistema inquinante e permanente nel tempo , con il rischio di essere individuato nell'acquedotto . 3 ) Uso di traccianti fisici ( esempio segatura )

Strumenti : Segatura mista a trucioli di essenze non resinose ( esempio faggio ) retini fissi per la raccolta ed individuazione del tracciante .

Vantaggio : Sistema di limitato impatto ambientale . Costo quasi nullo , se i retini vengono auto costruiti con collant o tessuto similare magari con una maglia , leggermente più larga Inoltre , l'uso congiunto di segatura e trucioli, permette di capire se il percorso è sufficientemente ampio , nel qual caso usciranno anche i trucioli , o se ci sono zone in cui l'acqua filtra attraverso ghiaia o sassi, nel qual caso uscirà solo o prevalentemente la segatura . Svantaggi : Nel caso il percorso sia lungo ed abbia sifoni e/o bacini ampi, è possibile che il materiale si impregni d'acqua e precipiti sul fondo . In qualsiasi caso , dopo aver sondato una porzione di percorso . sarebbe necessario . aspettare una piena , perché pulisca gli eventuali rimasugli. Da escludersi l'uso di polistirolo , perché non biodegradabile . Inoltre data la leggerezza , potrebbe bloccarsi in qualche ansa o sifone . 4) Verifica della temperatura :

Strumenti : Termometro digitale sensibile . Supporto per il sensore al fine di mantenerlo fisso nel punto di immersione . Fornello a gas per il riscaldamento dell'acqua . Pentola .

Metodologia . L'acqua è un ottimo conduttore di calore . In grotta , la sua temperatura

dovrebbe essere sufficientemente costante . inoltre la dispersione di calore , avviene molto meno che all'esterno mancando agenti atmosferici quale il vento o differenze significative della temperatura , tra zone soleggiate e zone all'ombra . Ipotizzando che l'acqua

dei ruscelli interni abbia una temperatura di 10 gradi ( va misurata prima di procedere alla verifica . sia a monte che a valle del segmento in analisi ). Portando ad ebollizione 2 litri

d'acqua e versandoli poi a monte , si dovrebbe rilevare una differenza di temperatura anche se di pochi decimi di grado anche a valle .

Vantaggio : sistema privo di impatto ambientale . La verifica può essere ripetuta nel tempo restringendo o aumentando la distanza tra punto di riscaldamento e punto di rilievo della

temperatura sino ad ottenere valori significativi.

Svantaggi : Costo dello strumento ( che non conosco ). Da verificare se gli altri gruppi, compreso la Lindner lo possiedono già .

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5) Verifica della conducibilità .

Strumenti : Tester digitale con sensori piatti e larghi per aumentare la superficie . Supporto per tenerli stabilmente alla stessa distanza e fissi nel punto di immersione . Sale da cucina . Fornello a gas . Pentola .

Metodologia : Fissare i sensori del tester a valle e verificare la conducibilità . Sciogliere il

sale nell'acqua a monte e versarlo nel ruscello . Il sale , modifica la conducibilità dell'acqua per cui il tester dovrebbe individuare il passaggio dell'acqua salata .

Vantaggi : scarso impatto ambientale , possibilità di verifica immediata senza il ricorso a laboratorio di analisi.

Svantaggi : Costo dello strumento è ricorso a qualche specialista che realizzi dei sensori adatti allo scopo.

6) Verifica della modifica dell'acidità .

Strumenti : Liquido acido o basico . Recipiente per la diluizione in acqua . Strumento digitale per la verifica del Ph .

Metodologia : i prodotti acidi come l'acido muriatico , sono meno tossici per l'uomo che non i prodotti basici come la soda . La scala di misurazione del Ph è logaritmica , per cui ad esempi 1 litro di acido muriatico . sarebbe rilevabile con un salto molto significativo del Ph anche se disciolto in 1.000.000 di litri d'acqua . Considerando che lavorando a segmenti. non c'è una tale quantità d'acqua , e che la differenza del Ph , può essere individuata dallo strumento anche se ha un salto di scala piccolo , basterebbe un cucchiaio di acido . C'è da dirsi che sono molto meno influenzabile dall'ambiente i prodotti basici. In quando gli acidi, a contatto con il calcare reagiscono e perdono la loro potenzialità . Per cui usando la soda a cui si aggiunge un prodotto tampone che gli impedisca di depositarsi reagendo con altre sostanze presenti nell'acqua . si avrà un diverso Ph con l'uso limitato della sostanza . Vantaggi : semplicità d'uso e del reperimento dei prodotti. Svantaggi : anche se meno nocivo ed inquinante dei traccianti come la fluorescina data la piccola quantità di prodotto da utilizzare , potrebbe comunque danneggiare organismi o micro organismi che vivano nell'acqua o a contatto di essa . nella cavità . Costo dello strumento per il rilievo del Ph .

Combinazione di più metodi.

La verifica del percorso idrico . tramite l'immissione della segatura , può essere

tranquillamente abbinato , sia alla misurazione della temperatura , sia alla conducibilità elettrica ( Punti 3-4-5 )

La misurazione della temperatura . è abbinabile alla conducibilità elettrica . Dato che il sale da immettere . deve venir sciolto in acqua ( meglio se bolle ). Si ha così automaticamente l'immissione di calore . Il limite è dato dal fatto che si deve avere sia il termometro , che il

tester. ( Punti 4-5 )

Per il momento , escluderei le altre ipotesi, o perché poco sicure e costose , o perché inquinanti.

Compiti a cui tutti sono pregati di partecipare :

- Verifica costo e reperibilità , del termometro e del tester.

- Acquisire informazioni sui procedimenti citati, sulla loro affidabilità , sulla migliore metodologia da applicare e sui calcoli che si possono eventualmente fare .

- Proporre o inventare , prove alternative o complementari a quelle citate .

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