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La composizione della crisi da sovraindebitamento nel codice della crisi di impresa e dell insolvenza (cenni)

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Academic year: 2022

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(1)

La composizione della crisi da sovraindebitamento

nel codice della crisi di impresa e dell’insolvenza

(cenni)

Carlo Regis

(2)

Legge 27 gennaio 2012 n. 3 (in vigore dal 29/02/2012)

Decreto Legge 18 ottobre 2012 n. 179

(modificativo della legge 3/2012)

Legge (di conversione) 17 dicembre 2012 n.

221: con modifiche al D.L. 179/2012

In vigore dal 19/12/2012

Decreto regolamentare (entro il 19/03/2013 ...)

(3)

Debitore Creditori

Organismo di Composizione della Crisi (OCC) Gestore della crisi/Liquidatore

Tribunale/Giudice delegato

(4)

Accordo di ristrutturazione (da agosto 2020:

CONCORDATO MINORE)

Piano del consumatore (da agosto 2020:

RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE)

Liquidazione del patrimonio (da agosto 2020:

LIQUIDAZIONE CONTROLLATA DEL SOVRAINDEBITATO)

(5)

stato di CRISI o di INSOLVENZA del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore,

dell’imprenditore agricolo, delle start–up

innovative di cui … e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero

a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza

(6)

lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’INSOLVENZA del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi

di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate

(7)

lo stato del debitore che si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni

(8)

CONSUMATORE

la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale,

artigiana o professionale eventualmente svolta, anche se socia di una delle società

appartenenti ad uno dei tipi regolati nei capi III, IV e VI del titolo V del libro quinto del codice

civile, per i debiti estranei a quelli sociali

(9)

l’impresa che presenta congiuntamente i seguenti requisiti:

1) attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro TRECENTOMILA nei

tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di apertura della liquidazione giudiziale o

dall'inizio dell'attività se di durata inferiore 2) ricavi, in qualunque modo essi risultino, per un

ammontare complessivo annuo non superiore ad euro DUECENTOMILA nei tre esercizi antecedenti la

data di deposito dell'istanza di apertura della

liquidazione giudiziale o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore

3) un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro CINQUECENTOMILA

(10)

OCC

organismi di composizione delle crisi da

sovraindebitamento disciplinati dal decreto del Ministro della giustizia del 24 settembre 2014, n. 202 e successive modificazioni, che svolgono

i compiti di composizione assistita della crisi da sovraindebitamento previsti dal presente

codice

(11)

PROCEDURE FAMILIARI

I membri della stessa famiglia possono presentare un unico progetto di risoluzione della crisi da sovraindebitamento quando sono

conviventi o quando il sovraindebitamento ha un’origine comune.

Oltre al coniuge, si considerano membri della stessa famiglia i parenti entro il quarto grado e

gli affini entro il secondo, nonché le parti dell’unione civile e i conviventi di fatto.

Le masse attive e passive rimangono distinte.

(12)

PROCEDURA DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI Il consumatore sovraindebitato, con l’ausilio dell’OCC, può proporre ai creditori un piano di

ristrutturazione dei debiti che indichi in modo specifico tempi e modalità per superare la crisi da

sovraindebitamento.

La proposta ha contenuto libero e può prevedere il soddisfacimento, anche parziale, dei crediti in

qualsiasi forma.

(13)

PROPOSTA DI CONCORDATO MINORE

I debitori di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), in stato di sovraindebitamento, escluso il consumatore, possono formulare ai creditori

una proposta di concordato minore, quando consente di proseguire l’attività imprenditoriale

o professionale.

Fuori dai casi previsti dal comma 1, il concordato minore può essere proposto

esclusivamente quando è previsto l’apporto di risorse esterne che aumentino in misura

apprezzabile la soddisfazione dei creditori.

(14)

CONCORDATO MINORE

Il concordato minore è approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al

voto.

In mancanza di comunicazione all’OCC nel termine assegnato, si intende che i creditori abbiano prestato

consenso alla proposta nei termini in cui è stata loro trasmessa.

Il concordato minore della società produce i suoi effetti anche per i soci illimitatamente responsabili.

Il concordato minore non pregiudica i diritti dei creditori nei confronti dei coobbligati, fideiussori del debitore e

(15)

LIQUIDAZIONE CONTROLLATA

Il debitore in stato di sovraindebitamento può domandare con ricorso al tribunale competente ai

sensi dell’articolo 27, comma 2, l’apertura di una procedura di liquidazione controllata dei suoi beni.

Il ricorso può essere presentato personalmente dal debitore, con l’assistenza dell’OCC.

(16)

La domanda può essere presentata da un creditore anche in pendenza di procedure esecutive individuali e,

quando l’insolvenza riguardi l’imprenditore, dal pubblico ministero.

Se la domanda di liquidazione controllata è proposta dai creditori o dal pubblico ministero e il debitore chiede l’accesso a una procedura di cui al capo II del

titolo IV, il giudice concede un termine per l’integrazione della domanda.

Alla scadenza del termine di cui al comma 1, senza che

(17)

L’esdebitazione consiste nella liberazione dai debiti e comporta la inesigibilità dal debitore dei crediti rimasti insoddisfatti nell’ambito di una procedura concorsuale che prevede la liquidazione dei beni.

L’esdebitazione della società ha efficacia nei confronti dei soci illimitatamente responsabili.

Sono salvi i diritti vantati dai creditori nei confronti dei coobbligati e dei fideiussori del debitore,

nonché degli obbligati in via di regresso.

(18)

Per le procedure di liquidazione controllata, l’esdebitazione opera di diritto a seguito del provvedimento di chiusura o anteriormente,

decorsi tre anni dalla sua apertura, ed è

dichiarata con decreto motivato del tribunale, iscritto al registro delle imprese su richiesta del

cancelliere.

(19)

Il debitore persona fisica meritevole, che non sia in grado di offrire ai creditori alcuna utilità,

diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura, può accedere all’esdebitazione solo per

una volta, fatto salvo l’obbligo di pagamento del debito entro quattro anni dal decreto del giudice laddove sopravvengano utilità rilevanti che consentano il soddisfacimento dei creditori

in misura non inferiore al dieci per cento.

Non sono considerate utilità, ai sensi del periodo precedente, i finanziamenti, in

(20)

La valutazione di rilevanza di cui al comma 1 deve essere condotta su base annua, dedotte le

spese di produzione del reddito e quanto occorrente al mantenimento del debitore e della sua famiglia in misura pari all’assegno sociale aumentato della metà moltiplicato per

un parametro corrispondente al numero dei componenti il nucleo familiare della scala di

equivalenza dell'ISEE di cui al DPCM del 5

(21)

(Relazione illustrativa)

La ratio della norma … consiste nell’offrire una seconda chance a coloro che non avrebbero alcuna prospettiva di

superare lo stato di sovraindebitamento, per

fronteggiare un problema sociale e reimmettere nel mercato soggetti potenzialmente produttivi.

Il beneficio ha carattere di straordinarietà in quanto può essere concesso, sulle predette basi, sola per una volta …

Per ottenere l’esdebitazione è necessario un decreto del giudice, il quale valuta la sussistenza della meritevolezza

e l’insussistenza di atti di frode, ovvero di dolo o colpa grave nell’indebitamento.

(22)

Competenze e funzioni degli O.C.C. e ruolo del professionista

alla luce del d.m. 24/09/2014 n. 202 (in vigore dal 10/02/2015)

(23)

ORGANISMO: l’articolazione interna di uno degli enti pubblici individuati dalla legge e dal presente regolamento che, anche in via non esclusiva, è stabilmente destinata all’erogazione del servizio di gestione della crisi da sovraindebitamento;

GESTIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO: il servizio reso dall’organismo allo scopo di gestire i procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio del debitore

GESTORE DELLA CRISI: la persona fisica che, individualmente o collegialmente, svolge la prestazione inerente alla gestione dei procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio del debitore

(24)

sovraindebitamento possono essere costituiti dai seguenti

soggetti: enti pubblici (indipendenti e professionali),

camere di commercio, segretariato sociale

(servizio sociale professionale Enti Locali),

ordini professionali (avv., dott., notai)

(25)

Sono iscritti di diritto nel registro (SEZ. A):

- organismi di conciliazione costituiti presso le camere di commercio (ex L. 580/1993)

- segretariato sociale (

servizio sociale professionale Enti Locali

) - ordini professionali (avv., dott., notai)

N.B.: iscrizione, su semplice domanda, «anche

quanto associati tra loro»

(26)

Sono iscritti a domanda nel registro (SEZ. B) gli organismi costituiti da Enti Pubblici:

Comuni, Province, Città metropolitane,

Regioni, Istituzioni universitarie pubbliche

(27)

I compiti e le funzioni attribuiti agli OCC possono essere svolti anche:

- da un professionista (N.B.: requisiti curat. fall.) - da una società tra professionisti

- da un notaio

purché nominati dal presidente del tribunale (o dal

giudice da lui delegato)

(28)

il debitore DEVE rivolgersi direttamente al proprio O.C.C. “di fiducia” (al Tribunale solo se non è presente un O.C.C. nel circondario del Tribunale di competenza territoriale)

(29)

TRIBUNALE DEBITORE

CREDITORI

O.C.C./Gestore

(30)

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