Questa denuncia sulla situazione del Consorzio al 29/7/2012 scaturisce come risposta alla seguente e-mail inviata a tutti da Claudio Scocchera:
Da: Claudio Scoc [mailto:[email protected]]
Inviato: venerdÄ 27 luglio 2012 09:04 Buongiorno a tutti,
l'utilizzo della mail andrebbe regolamentato!
Mi rendo conto dell'importanza dei messaggi che stiamo scambiando in questi giorni. Tuttavia vorrei fare osservare che se il contenuto si limita al ringraziamento, oppure alla semplice approvazione di un
argomento, Ä evidente che si innesca quel meccanismo della reazione a catena - incontrollato - che riempie le nostre inbox di messaggi che si possono evitare e che fanno correre il rischio di far perdere interesse verso ciÅ che, viceversa, merita maggiore attenzione.
Grazie e saluti a tutti.
Claudio Scocchera
Claudio Scocchera scriveva ci€ in risposta a coloro che avvallavano l’idea di <[email protected]>
di fare un campo da golf sulla zona VP1.
Risposta a Claudio Scocchera
Vorrei sapere “ci€ che, viceversa, merita maggiore attenzione“, come scritto da Claudio Scocchera, visto che il grosso problema del VP1, causato dal Consorzio, non ci ha permesso finora di chiudere e mandare in “pensione” il C.d.A. con la normale autoliquidazione.
A questo punto colgo l’occasione per dare risposta a Fazzari, visto che nessuno finora l’ha fatto, prendendo un po’ pi„ del vostro tempo per dare una spiegazione definitiva (spero anche
chiarificatrice e mi scuso fin d’ora per la lungaggine). E ci€ per denunciare con documenti ufficiali una volta per tutte il comportamento, a dir poco anomalo, del Consorzio (cio‚ dei vari C.d.A. che si sono succeduti negli ultimi 15 anni).
Divider€ la risposta in tre e-mail, non perch… devo scriverla, bens† ora che l’ho scritta mi sembra troppo lunga e articolata che solo chi ‡ al corrente dei fatti riuscirebbe a seguirla.
Nel 2006, anno di completamento e di chiusura degli obblighi elencati nella Convenzione (entro dieci anni dalla firma ed accettazione della Convenzione occorre aver terminato tutti gli obblighi) avviata nel lontano 1996, erano da concludere e consegnare al Comune solo due obblighi:
1. La consegna del Parco Pubblico (fatto e rifatto con un esborso, da quello che fonti ben attendibili mi hanno riferito, di alcune centinaia di migliaia di euro per qualche gioco per i piƒ piccoli ed altre cosette, come tutti possono verificare de visu);
2. La consegna di una parte della via John Lennon (ove insistono due tralicci delimitati da guard rails, che obbligano ad una riduzione di carreggiata rispetto al vincolo della
Convenzione).
1. Consegna del Parco Pubblico
Motivo del ritardo nella consegna al Comune entro il 2006:
Il ritrovamento da parte della Sovrintendenza Archeologica di resti, nella zona originaria designata dalla Convenzione, credo alla fine del precedente millennio (la data non la so con precisione, ma credo che la Sovrintendenza neg€ ufficialmente la costruzione del parco pubblic€ piƒ di una decina d’anni fa). Qui si dovrebbe innescare una disputa con la Sovrintendenza: di solito quando si deve costruire qualcosa e si trovano dei resti archeologici la Sovrintendenza chiede che l† si faccia un parco o si lasci a zona verde. In questo caso neg€ la realizzazione del Parco (giochi e quant’altro per i piƒ piccoli. Bo!!! Misteri italiani).
Ritorniamo al caso.
Come saprete, la Convenzione ‡ pi„ di un semplice contratto tra le parti. ˆ un atto d’obbligo rigido e immodificabile ove i consorziati, invece di pagare al Comune tutte le opere da fare
(urbanizzazione primaria e secondaria e tante altre cose), le eseguono a proprie spese sotto il
controllo rigido dei tecnici del Dipartimento (credo che ora sia diventato il VI, U.O. Attuazione Lottizzazioni Convenzionate, dirigente responsabile ing. Agostino Paradisi) incaricato a
supervisionare l’esecuzione delle opere elencate, descritte e valutate nella Convenzione, composta da prescrizioni che formano un bel librone e da centinaia e centinaia di disegni e planimetrie in vari formati (A0, A1, A2, ecc).
Poich… in una di queste planimetrie il parco pubblico era in un determinato e preciso luogo il Consorzio (l’allora presidente Fradusco insieme all’allora C.d.A.), con il sopraggiungere del diniego della Sovrintendenza, si doveva attivare immediatamente per richiedere alla
Commissione Edilizia del Comune (composta da politici) la variante per giustificati motivi per lo spostamento del parco pubblico in un’altra zona, cosa che la Commissione Edilizia del Comune avrebbe accettato senz’altro per cause di forza maggiore (diniego della Sovrintendenza).
Invece, dai fatti alla portata di tutti, la variante (Convenzione Integrativa) per il parco pubblico non € stata ancora presentata alla Commissione Edilizia del Comune poich• il
Consorzio vuole inserire nella Convenzione Integrativa anche la trasformazione del comparto VP1. Ci‚ sta ritardando almeno da un lustro la chiusura della Convenzione, in quanto l’U.O.
Attuazione Lottizzazioni Convenzionate, non ha mai accettato lo stravolgimento del comparto VP1 richiesto dal Consorzio, visto che non € rispondente agli obblighi della Convenzione.
E qui rispondo a Fazzari.
Il comparto cosiddetto VP1 nella nostra Convenzione ‡ l’insieme dei parchi privati del nostro Comprensorio formante il Consorzio e ben descritto e localizzato nelle planimetrie della Convenzione (per coloro che ne vogliono sapere di piƒ ‚ formato da due lunghe fasce che si
intersecano a formare un grossa X). Attenzione la parola privati significa che i terreni appartengono a ciascuna cooperativa/privati associati al Consorzio e che ognuno (cooperativa/privati ) deve mettere in comune con gli altri, come imposto dalla Convenzione. Per inciso in questa zona non si deve costruire nulla, tranne che campi da tennis, di calcetto e quant’altro che ricada nella casistica dei parchi e che, per€, non blocchi il passaggio dei mezzi deputati alla manutenzione ed al mantenimento del buon decoro della zona verde comune.
Cosa ‡ successo, invece, che ha portato il Consorzio dal 2006/2007 a richiedere di modificare la Convenzione anche sul punto del comparto VP1?
Successivamente alla stipula e firma della Convenzione, nel 1997, la regione Lazio prendeva posizione affinch… i vari verde privato di tutta la regione diventassero ad uso esclusivo dei rispettivi proprietari che potevano anche decidere di recintare i relativi terreni.
Cosa capirono le varie cooperative ed i privati? Che ciascuno poteva recintare il proprio orticello VP1.
Cosa assolutamente errata, in quanto la Convenzione obbliga tutti i proprietari associati al nostro Consorzio a mettere in comune tutte le aree del comparto VP1 in quanto destinato a “verde privato consortile” ad uso esclusivo di tutti i Consorziati.
Addirittura, per far ci€, nella Convenzione ci obbligarono a sborsare diversi miliardi delle vecchie lire per costruire quattro cavalcavia. I cavalcavia sono quattro e non due, in quanto sono due doppi uno su via Marilyn Monroe e l’altro doppio su via Luigi Chiarini (i doppi cavalcavia sono contigui e distanti l’uno dall’altro circa una ventina di metri), voluti dalla Convenzione per collegare, senza riduzione di larghezza, tutta la zona verde privata (denominata unitariamente comparto VP1).
Qui mi fermo, ma se vi interessa seguir‰ una seconda e-mail ove si espone l’intervento delle
autorit‰ competenti (Dipartimento VI, tecnici del XII Municipio, ecc) che denunciano gli illeciti fatti da alcune cooperative e l’immobilismo del Consorzio (l’attuale presidente ed il C.d.A.) che ci porter‰ a tempi lunghi ed incerti per la chiusura della Convenzione se continua ad appoggiare e condividere le violazioni della Convenzione Urbanistica fatte da alcune cooperative/privati.
Fatemi conoscere il vostro parere sulla questione.
Grazie dell’attenzione, nella speranza di aver chiarito a Fazzari cosa ‡ il VP1.
Claudio Rau
Continuo con la 2„ parte, facendovi leggere prima la e-mail di risposta alla 1Š parte inviata solo a me da Claudio Scocchera:
Da: Claudio Scoc [mailto:[email protected]] Inviato: lunedÄ 30 luglio 2012 17:03
Oggetto: RE: Risposte a Scocchera ed a Fazzari Egregio Claudio Rau,
la ringrazio per la sua risposta.
Tuttavia per "maggiore attenzione" intendevo che, cose personali, come ad esempio la sua risposta a me, potessero essere trattate separatamente, senza coinvolgere le 100 persone destinatarie del messaggio iniziale. Mi sembra evidente che la sua risposta non interessa la collettivitÇ, a meno che la gente non abbia tempo da perdere.
Evidentemente non mi sono fatto capire.
Questa regola elementare Ä poi alla base del corretto utilizzo della posta elettronica e che spesso viene disattesa. Pertanto non intendevo - evidentemente - di scarsa importanza il VP1, quanto piuttosto chi rispondeva : "ok, grazie 1000, ottima idea".
Spero di esserle di esserle stato di aiuto.
Lascio a voi il commento.
Eravamo arrivati nella 1Š parte che il Consorzio avvalla il comportamento delle cooperative/privati nel considerare divisibile il comparto VP1 e non un unicum come prescrive la Convenzione.
Pioniera di questa errata interpretazione fu la cooperativa Sagittarius che circa una decina di anni fa recint€ e costru† opere sulla propria VP1, modificando unilateralmente la Convenzione. A
contrastare questa disunione, che viola la Convenzione, fu, ed ‡, un socio della cooperativa Garden (il dott. Leone) il quale, in modo esemplare e che tutti dovrebbero imitare, denunci€ alle autorit‰
competenti (Dipartimento VI, tecnici del XII Municipio, ecc.) lo “strano” (si fa per dire) modo di agire della cooperativa Sagittarius.
A ruota segu† la societ‰ “Ville del Quadrifoglio” (che stando sempre alle solite voci ben informate, dietro c’‚ Fradusco), che non solo recint€ la propria porzione di VP1, ma addirittura costru† una stradina (piccola in lunghezza ma larga abbastanza per far passare nei due sensi di marcia la autovetture), la quale, partendo dal parcheggio pubblico P13, arriva fino alle costruzione del comparto VP6 (le costruzioni si chiamino ‘I Casali delle stelle’ come indica un bel cartello impalato nel piccolo parcheggio pubblico P13 accanto al cavalcavia di Via Chiarini, con l’indicazione che le costruzioni si trovano al civico 269 di Via Chiarini, l„ dove per convenzione non ci deve essere numero civico in quanto zona verde VP1).
L’assurdo € che questa stradina non € prevista n• inserita nella Convenzione!!!
N• sono previste altre costruzione, come denuncia la lettera dell’ing. Paradisi che, ripeto, € il responsabile dell’U.O. Attuazione Lottizzazioni Convenzionate (vedere allegato 1. Denuncia di Paradisi per le opere eseguite da Ville del Quadrifoglio su VP6 e VP1).
Non solo, in questa lettera si denuncia anche che a ridosso sopra il cavalcavia di Via Chiarini ‡ stata costruita un’abitazione che impedisce l’accesso e l’attraversamento dello stesso cavalcavia!!!
Inoltre l’ing. Paradisi chiede una relazione dettagliata al Consorzio.
In proposito la societ‰ Ville del Quadrifoglio ha risposto al Consorzio con una nota del 9.5.2008 (vedere allegato 2. Risposta delle Ville del Quadrifoglio al Consorzio ove giustifica strada di accesso al VP6 e la chiusura del VP1).
Da questa lettera si deduce che tutti noi consorziati avremmo pagato le opere per rendere utilizzabile una strada, costruita in violazione delle norme regolanti la Convenzione, a solo servizio delle abitazioni private del comparto VP6 (I Casali delle stelle). Si evince nella summenzionata nota dell’ing. Paradisi, infine, la costruzione di un fabbricato a ridosso del cavalcavia di Via Chiarini, di pubblica utilit‰, che ne vieta il previsto transito pedonale per tutti i consorziati, con conseguente danno economico per tutti i consorziati che hanno pagato fior di quattrini per la costruzione del cavalcavia di via Luigi Chiarini.
Infine (solo per non allungare questa risposta) anche la cooperativa Verderoma non solo ha
recintato ma ha anche chiesto alla Toponomastica del Comune l’inserimento dei numeri civici 146 e 148 a servizio di due costruzioni, non previste nella Convenzione, e ricavate dalla trasformazione di due baracche di cantiere in due unit‰ ad uso ufficio, ciascuna di circa 144 mq. Ci€ rende
impossibile l’accesso al VP1 Consortile per cui non solo i due numeri civici dovrebbero essere rimossi ma anche le due unit‰, di cui assurdamente la cooperativa Verderoma ha fatto richiesta di sanatoria violando la Convenzione.
Di contro l’ufficio tecnico del Municipio XII, con sua proforma nota diretta a U.C.E. (l’ufficio preposto a dare la sanatoria), ha elencato le domande di condono avanzate dalla Coop Verderoma e dalla Soc. Ville del Quadrifoglio manifestando la necessit‰ che si faccia attenta valutazione essendo gli immobili interessati realizzati su verde privato consortile e nello spregio della Convenzione.
Non contento di tutti questi abusi, invece di contrastarli, il presidente del Consorzio,
rappresentante per statuto di tutti i consorziati (in questo caso anche dei 61 che hanno vinto la causa contro il cambio di statuto del Consorzio, poich… siamo soggetti anche noi 61 agli obblighi della Convenzione), ha violato la imparzialit…, che sta alla base del suo mandato, per aver appoggiato e condiviso le violazioni della Convenzione Urbanistica che si riscontrano nel VP1 da parte di pochi, contro l’interesse comune di tutti.
Infatti, in data 8 marzo 2010, il presidente del Consorzio avv. Rigo ha inviato una raccomandata al Dipartimento VI, U.O. Attuazione Lottizzazioni Convenzionate, ing. Agostino Paradisi con la quale chiedeva, oltre alla variante della posizione del parco pubblico di cui sopra, “anche una modifica della disciplina d’uso del VP1, recependo l’art. 10 N.T.A. del P.R.G., cos‚ come modificate a seguito della delibera della Giunta Regionale Lazio n. 4409/1997” (vedere allegato 3. Richiesta del Consorzio di inserire il VP1 nella modifica della Convenzione).
A questa richiesta ha risposto in modo definitivo l’Avvocatura Comunale, la quale, essendo stata interessata a dare il parere in merito all’istanza del Consorzio Vallerano, ha risposto che per la modifica del VP1, richiesta dal presidente del Consorzio Vallerano, occorre la manifestazione di volont… di tutti i singoli soggetti (100% dei consorziati), che, pur non essendo proprietari dei lotti VP1, hanno sottoscritto la Convenzione Urbanistica (il parere ‚ nella seguente pagina
http://www.eurvallerano.altervista.org/vp1consortile.pdf).
Come vedete il VP1 nasce consortile (di tutti) e tale deve rimanere per Convenzione sottoscritta da tutti noi tramite gli allora nostri rappresentanti, per permettere non solo di fare qualsiasi attivit‰
consentita, ma anche di poter decidere di farne ci€ che pu€ essere pi„ consono agli interessi degli stessi consorziarti.
E si, egr. Claudio Scocchera, anche un campo da golf, chiedendo a ciascuno la “semplice approvazione di un argomento” come lei afferma che non occorre fare. Questa ‡ la cosiddetta convivenza civile.
Seguir‰ la terza ed ultima parte, quella sull’elettrodotto.
Grazie dell’attenzione.
Claudio Rau
Questa € la 3„ ed ultima parte della risposta, che riguarda il secondo ed ultimo obbligo che deve assolvere il Consorzio per chiudere definitivamente la Convenzione. Vi ricordo che in altre e-mail dello scorso anno vi dissi che condizione necessaria e sufficiente per chiudere il Consorzio € completare gli obblighi descritti nella Convenzione.
Non ci sono scorciatoie, come quella della liquidazione del Consorzio prima del completamento della Convenzione, che sarebbe illegale e produrrebbe solo danni a noi tutti.
Per coloro che non lo sanno il Consorzio nasce non per libera scelta di singoli individui, ma come obbligo nei confronti del Comune che richiede, a tutti coloro che vogliono costruire, la formazione di un ente (chiamato sempre Consorzio di qualcosa che nel nostro caso si chiama Consorzio Vallerano), affinch… nel controllo effettuato dall’Ufficio Attuazione Lottizzazioni Convenzionate, vi sia un unico interlocutore (appunto il Consorzio Vallerano) e non centinaia di singoli individui impossibili da gestire. I singoli individui che vogliono costruire sono obbligati dalla legge ad associarsi al Consorzio di quella zona.
Solo quando il Consorzio ha soddisfatto ed attuato tutta la Convenzione, solo allora si pu€
sciogliere il Consorzio.
Fatta questa doveroso premessa per rispondere ad alcuni, vediamo l’altra faccia della inefficienza del C.d.A. del Consorzio Vallerano.
2. Consegna di una parte della via John Lennon
Non voglio dilungarmi, ma sar€ sintetico nel dimostrare che anche in questo caso c’‡ la piena responsabilit‰ di coloro che in questi dieci anni hanno condotto il Consorzio.
Per poter consegnare al Comune tutta via John Lennon, ove insistono due tralicci delimitati da guard rails, che obbligano ad una riduzione di carreggiata rispetto al vincolo della Convenzione, occorre eliminare i tralicci dell’alta tensione realizzando l’interramento dell’elettrodotto.
Come gi‰ mi sono permesso di denunciare lo scorso anno con documenti, nel 2002 il C.d.A. del Consorzio decise di effettuare l’interramento dell’elettrodotto addebitando le relativa spese a tutti noi consorziati.
Fu grazie all’intervento politico che questa manovra fu bloccata, dimostrando che la spesa dell’elettrodotto non ‡ prevista nella Convenzione.
(Assurdo degli assurdi, quello che ƒ vincolato dalla Convenzione, cioƒ il VP1, viene disatteso dai vari presidenti del Consorzio e dal C.d.A., mentre quello che non c’ƒ nella Convenzione, cioƒ l’interramento dell’elettrodotto, si vuole fare per spillarci altri soldi).
Successivamente, sempre grazie all’interessamento politico, la Terna si rese conto della
responsabilit‰ dell’Enel e decise di interrarlo a proprie spese, impegnandosi a presentare entro la met‰ di quest’anno la programmazione dei lavori.
Purtroppo ci€ non ‡ avvenuto, come potete verificare leggendo il verbale della riunione avvenuta nella sede della IV Commissione Assembleare Permanente di Roma Capitale, presieduta da Andrea De Priamo, che trovate nella seguente pagina
http://www.eurvallerano.altervista.org/Verbalesedutagen12.pdf.
Come potete notare alla fine della seconda pagina si parla della zona sud (Vallerano) ove “si sono incontrate pi„ difficolt…”. Di seguito, l’ing. Cipollone (ACEA/Terna), “Rispondendo poi al Consigliere Stampete riferisce che non sempre ƒ possibile procedere all’interramento degli elettrodotti ad Alta Tensione perch†, per questi, ƒ necessario seguire la viabilit… e pertanto esistono dei limiti tecnologici legati al territorio.”
Cosa significa “limiti tecnologici legati al territorio”?
Significa nel nostro caso che Terna per l’interramento dell’elettrodotto deve seguire le strade pubbliche via Aurelio Millos, via Marilyn Monroe e via John Lennon ove nel sottosuolo vi sono diversi impianti tecnologici, per essere pi„ precisi almeno sei:
Fognario,
Acqua
Gas,
Elettrico,
Telefonico,
Irrigazione.
Ebbene, come ‡ possibile scavare diversi metri sotto terra senza intaccare, rompere, mettere fuori uso qualcuno di questi impianti? Ve la immaginate la quantit‰ di disagi che comporterebbe ci€ per i consorziati che si affacciano su queste strade pubbliche? E quanto costerebbe in pi„ l’interramento?
E che dire dei disaggi causati a tutti noi dall’interruzione della viabilit‰ di queste importanti strade del nostro Quartiere.
Come dare torto all’ing. Cipollone (ACEA/Terna)?
Invece bisogna mettere sotto accusa il Consorzio per due motivi. Uno di forma, l’altro di sostanza.
Quello di forma ‡ relativo al fatto che se non fosse intervenuto il politico a bloccare la decisione del Consorzio del 2002 di effettuare l’interramento a nostre spese, quanto ci sarebbe venuto a costare, non solo in termini di denaro ma anche di disagi e fastidi, l’interramento?
Il secondo, invece, € una grave colpa che si ritrova il Consorzio con la scellerata scelta di frazionare il VP1.
Infatti il miglior luogo deputato per l’interramento dell’elettrodotto € la zona VP1, ove non vi sono impianti tecnologici.
ˆ qui che doveva intervenire il Consorzio, come un bravo padre di famiglia, ad indicare ad ACEA/Terna il luogo dove far passare l’elettrodotto ed obbligare cooperative/privati a lasciare senza recinzioni il VP1 proprio per rendere possibile quell’interramento dell’elettrodotto, che voleva eseguire in modo inetto a nostre spese lo stesso Consorzio.
Invece, come gi‰ vi ho spiegato, il C.d.A. del Consorzio, con in testa il suo presidente, sta portando avanti una scellerata ed illecita iniziativa che ci colpisce, non solo per il denaro speso inutilmente per la costruzione dei quattro cavalcavia, ma anche per il tempo perso in questi ultimi anni dai vari C.d.A. susseguitesi e pagati indebitamente da noi tutti senza alcun risultato.
Mi fermo qui, non vado oltre per ovvi motivi, ma di cose ‘storte’ ce ne sono ancora da raccontare.
Dopo questo sforzo nello spiegare anni di prevaricazioni, di mala gestione, di illeciti vorrei conoscere la vostra opinione/reazione a questo stato di cose.
Personalmente ritengo che occorre denunciare pubblicamente tutto ci€, censurare e commissariare il C.d.A. del Consorzio per far attuare da un Commissario i due obblighi, trattati in questa risposta, secondo quanto € prescritto dalla Convenzione (che ripeto ƒ stata sottoscritta da tutti noi in modo implicito all’acquisto/costruzione dell’immobile) per chiudere definitivamente il Consorzio.
Poich… non sono esperto di cose legali, chiedo a coloro che abbiano a cuore il nostro comprensorio di organizzare una riunione, eventualmente invitando un esperto al quale precedentemente alla riunione siano stati dati i documenti, e suggerirci la cosa migliore da fare.
Per coloro che non vogliono far sapere ad altri che vuole partecipare a tale riunione, pu€ mandare la sua adesione all’indirizzo di Anacleto Dioguardi (spero che non l’abbia a male, in quanto questa iniziativa non ‚ stata concordata con nessuno) [email protected].
Grazie dell’attenzione.
Claudio Rau