L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
• l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale, determinato da profonde alterazioni
demografiche in atto da decenni: incremento della vita media e riduzione della natalità
• l’Italia è uno dei Paesi maggiormente interessati da questo fenomeno, con una popolazione di ultra 65 enni pari a 14 milioni (22,8% , media UE 20,3%)
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• popolazione generale: n = 1.214.865
• età media 47,3 anni
• indice di vecchiaia : 212,7%
• 26% oltre 65 anni
• 8% oltre 80 anni
e in Friuli Venezia Giulia?
Indice di vecchiaia = (persone > 65 anni / persone 0-14 anni) * 100
INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E PATOLOGIE CRONICHE
• l’invecchiamento della popolazione è una sfida per la società
• incremento dell’incidenza delle patologie croniche età-correlate, con conseguente crescita dei costi socioassistenziali e difficoltà di sostenibilità per il SSN
• l’OMS ha da tempo tracciato una strategia di promozione della salute e valorizzazione della
persona di età >65 anni, indicata come active ageing
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INVECCHIAMENTO ATTIVO
• favorisce una diversa concezione dell’invecchiamento
• promozione del mantenimento delle capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali
dell’anziano
• anziano non più visto come portatore di
bisogni ma come una risorsa per la società
WHO Europe - Strategy and action plan for healthy ageing in Europe, 2012-2020
IMPORTANZA DELL’ATTIVITA’ FISICA NELLA TERZA ETA’
• l’attività fisica è un elemento chiave nel
raggiungimento degli obiettivi di un invecchiamento attivo
• capacità di preservare l’indipendenza funzionale in età avanzata e di mantenere una buona qualità di vita
• numerose evidenze scientifiche avvalorano
l’importanza di una regolare attività fisica nella terza età per i suoi effetti psicologici e fisici
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PROGRAMMA
Promozione dell’attività fisica nell’anziano
Alessandro CAVARAPE, Professore Associato di Medicina Interna, Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria, Università degli Studi di Udine
Inquadramento delle problematiche cliniche e socioassistenziali dell’anziano fragile ma ancora abile al lavoro Andrea LORUSSO, Medicina Preventiva, AULSS 3 Serenissima- Venezia
Fisiopatologia del muscolo nell'anziano: sarcopenia, come attenuarne gli effetti
Stefano LAZZER, Professore Associato in Scienza dello Sport, Coordinatore Corsi di Laurea in Scienze Motorie e Magistrale in Scienza dello Sport, Università degli Studi di Udine
Invecchiamento e infortuni sul lavoro: incidenza del fenomeno infortunistico e tecnopatico nei lavoratori anziani Concetta SARTO, Dirigente medico INAIL - Sede di Trieste
Prevenzione dei Disturbi Muscolo Scheletrici (DMS) attraverso programmi di attività motoria adattata in lavoratori del comparto del legno esposti al rischio per il rachide e gli arti superiori
Marco BERGAMIN, Ricercatore presso il Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Padova
PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA NELL’ANZIANO Prof. Alessandro Cavarape
Clinica Medica – Dipartimento di Area Medica (DAME)
Scuola di Specializzazione in Geriatria - Università di Udine
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MUTAMENTI ANATOMOFUNZIONALI NELL’INVECCHIAMENTO
• modifica della composizione corporea
• modifiche nell’apparato muscolo-scheletrico
• ridotta coordinazione neuromuscolare
• ridotta funzionalità del sistema nervoso
• modifiche nell’apparato cardiocircolatorio
• modifiche nell’apparato respiratorio
• modifiche dell’apparato gastroenterico
• ridotta capacità visiva e uditiva
• riduzione dell’appetito
INVECCHIAMO TUTTI MA NON ALLO STESSO MODO
• gli over 50 non sono un gruppo omogeneo
• variazioni significative nello stato di salute
• variazioni significative nella capacità funzionale
• progressi nella medicina e nella longevità
• condizioni socioeconomiche variabili
• spinte motivazionali differenti
• percezione di sé molto importante
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• la sedentarietà è causa e concausa di molte severe malattie
• una attività fisica moderata quotidiana può essere di sicuro beneficio alle
singole persone e alle comunità (WHO, 2002)
SEDENTARIETA’
BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA :
evidenze scientifiche in aumento su
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i benefici sono evidenti in tutte le categorie e in tutte le classi di età, dagli anziani in salute a quelli fragili e ai grandi anziani
• prevenzione e trattamento di numerose malattie
• prevenzione delle complicanze della sedentarietà
• mantenimento della autonomia
• miglioramento della qualità della vita
• riduzione dei costi sanitari e sociali
EFFETTI PREVENTIVI DELL’ATTIVITA’ FISICA SU:
i benefici sono evidenti anche in coloro che iniziano l’attività fisica in età avanzata
• patologie cardiovascolari
• patologie cerebrovascolari
• ipertensione
• obesità
• diabete tipo 2 e sue complicanze
• osteoporosi
• decadimento cognitivo, depressione
• neoplasie (colon, mammella)
• disabilità
EFFETTI PSICOLOGICI E SOCIALI:
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i benefici sono evidenti anche in coloro che iniziano l’attività fisica in età avanzata
• riduzione dello stato d’ansia e dello stress
• riduzione della depressione
• miglioramento del benessere psicologico generale
• miglioramento della qualità del sonno
• mantenimento delle funzioni cognitive
• miglioramento dell’autostima
• riduzione dell’isolamento e della solitudine
• mantenimento della rete sociale
• mantenimento della autonomia
• mantenimento delle ADL
Diabetes Prevention Program Research Group – N Engl J Med: 346, 2002
3.234 persone non diabetiche con segni di intolleranza al glucosio Confronto fra placebo, metformina e programma di modifica degli stili di vita (consigli sull’alimentazione e attività fisica)
La percentuale di soggetti divenuti diabetici è stata dell’11.0 % per i soggetti trattati con placebo, del 7,8 % per i soggetti trattati con metformina e del 4,8% per i soggetti sottoposti a intervento sugli stili di vita.
L’incidenza del diabete è stata ridotta del 58% attraverso la modifica degli stili di vita contro il 31% ottenuto dalla metformina.
Winzer EB et al : J Am Heart Ass, 2018
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• aumento della biodisponibilità di NO
• rimodellamento vascolare del letto coronarico
• riduzione del tono simpatico
• riduzione delle dimensioni della placca ateromasica coronarica
• formazione di collaterali
• riduzione della attività piastrinica
Kyu HH et al BMJ , 2016
Sherrington C et al Cochrane Database Syst Rev, 2019
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• Il rischio di caduta (e frattura) è molto elevato nei soggetti >65 anni
• La probabilità di cadere aumenta in coloro che hanno già avuto cadute, nei soggetti istituzionalizzati, in soggetti con fattori di rischio
• 108 RCTs (23400 partecipanti) , che hanno valutato gli effetti di qualsisi forma di esercizio in età > 60 anni
• L’esercizio fisico riduce il rischio di caduta
• I programmi di esercizio che riducono le cadute includono esercizi di equilibrio, funzionali e di resistenza
INFIAMMAZIONE A BASSO GRADO:
• Cellule immunocompetenti nel tessuto adiposo
• Produzione di citochine infiammatorie
• Incremento di radicali liberi
• Ridotta disponibilità di nitric oxide
• Bilancio energetico
• Risposta immunitaria
• Attività antiossidante
• Riparazione del DNA
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Svolgere attività fisica…
Non è necessario svolgere attività intense, uno sforzo moderato ma regolare è efficace.
Non c’è bisogno di essere atleti, basta sfruttare le opportunità della vita quotidiana come scendere dall’autobus due fermate prima e fare una passeggiata, oppure fare le scale a piedi evitando di ricorrere all’ascensore.
Tutte le attività, comprese quelle che svolgiamo a casa, a lavoro o nel tempo libero, contribuiscono a farci stare meglio. Per diminuire il rischio cardiovascolare sono però preferibili attività ritmiche e ripetitive, per esempio camminare, correre, andare in bicicletta, nuotare e ballare.
Per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare si consiglia di svolgere un’attività fisica moderata, per esempio camminare, per almeno 30 minuti al giorno per cinque giorni alla settimana.
Non è mai troppo tardi per cominciare a muoversi. Non c’è neanche un livello minimo per avere dei benefici: un po’ di attività è meglio di niente. E i benefici cominciano non appena si inizia ad essere più attivi.
Epidemiologia e prevenzione delle malattie cerebro e cardiovascolari
http://www.cuore.iss.it/
ESERCIZIO FISICO?
Si, ma attenzione a :
• frequenza
• intensità
• tipo
• tempo
• progressione
TIPI DI ESERCIZIO
• esercizio aerobico: aumenta la frequenza respiratoria e cardiaca (camminata a passo veloce, corsa, nuoto, bicicletta)
• esercizi di forza: potenziano la forza muscolare (pesi, bande elastiche)
• esercizi di equilibrio: prevengono le cadute
• esercizi di flessibilità : mantengono l’elasticità articolare
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CONCLUSIONI
• l’attività fisica è efficace a tutte le età
• identificare e superare le barriere per promuovere la attività fisica
• identificre obiettivi individualizzati
• ottenere il supporto dei familiari/conviventi
• counseling individualizzato in caso di limitazioni fisiche, multiple comorbidità o entrambe