Equazioni di secondo grado
Sommario
1. Definizioni ... 1
1.1. Forma normale e formula risolutiva ... 1
1.2 La formula ridotta ... 2
1.3 Equazioni pure, spurie e monomie ... 2
1.3.2 Equazioni pure ... 2
1.3.3 Equazioni spurie... 3
1.3.4 Equazioni monomie ... 3
1.4 Parabola con asse parallelo all’ asse 𝑦. ... 3
1.5 Regola di cartesio ... 4
1.6 Scomposizione di un trinomio di secondo grado. ... 5
1. Definizioni
Un’ equazione di secondo grado è un’equazione in cui il massimo grado della variabile, solitamente indicata con 𝑥, è 2.
Per tale motivo in un’equazione di secondo grado si possono avere al massimo due soluzioni reali che chiameremo 𝑥1 ed 𝑥2.
1.1. Forma normale e formula risolutiva
La forma normale delle equazioni di secondo grado è: 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0, in cui 𝑎, 𝑏 e 𝑐 sono i coefficienti dell’equazione e, in particolare, 𝑐 viene detto termine noto.
Quando un’equazione di secondo grado è posta in forma normale, possiamo ricavare le sue soluzioni attraverso la seguente formula.
𝑥1=−𝑏−√𝑏2−4𝑎𝑐
2𝑎
(1) 𝑥1,2=−𝑏±√𝑏2−4𝑎𝑐
2𝑎
𝑥2=−𝑏+√𝑏2−4𝑎𝑐
2𝑎
Esempio
(𝑥 − 1)(𝑥 + 1) + 2𝑥 = 2 ⇒ 𝑥2− 1 + 2𝑥 − 2 = 0 ⇒ 𝑥2+ 2𝑥 − 3 = 0;
𝑥1,2=−2±√4+122 ⇒−2±√162 =−2±42 ; 𝑥1 =−2−4
2 = −6 3
2 1= −3; 𝑥2=−2+4
2 = 1
Il termine interno alla radice: 𝑏2− 4𝑎𝑐 viene chiamato Δ (delta).
Il numero di soluzioni dell’equazione cambia al variare del segno del Δ.
• Se Δ > 0, avremo che √Δ ∈ ℝ, quindi l’equazione di secondo grado ammette due soluzioni1 reali e distinte.
• Se Δ = 0, avremo √Δ = 0, quindi l’equazione di secondo grado ammette due soluzioni reali e coincidenti2, date da: 𝑥1,2= −2𝑎𝑏;
• Se Δ < 0, avremo 3 √Δ ∉ ℝ, questo significa che non esisteranno soluzioni dell’ equazione nell’insieme dei numeri reali ℝ, ovvero 𝑥1,2∉ ℝ.
1.2 La formula ridotta
Consideriamo la forma normale delle equazioni di secondo grado: 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0, se il coefficiente 𝑏 è pari allora, per calcolare le soluzioni dell’equazione, possiamo applicare la seguente formula ridotta:
𝑥1,2=−
𝑏 2±√(𝑏
2)2−𝑎𝑐
𝑎 ; in cui (𝑏2)2− 𝑎𝑐 =Δ4. In sintesi si ha:
𝑥1=−
𝑏 2−√Δ
4
𝑎
(2) 𝑥1,2=−
𝑏 2±√Δ
4
𝑎
𝑥2=−
𝑏 2+√Δ
4
𝑎
1.3 Equazioni pure, spurie e monomie
1.3.2 Equazioni pureUn’equazione di secondo grado in forma normale si dice pura se 𝑏 = 0 e, quindi, si presenta come segue:
(3) 𝑎𝑥2+ 𝑐 = 0
Si risolve semplicemente portando il termine noto a destra e dividendo per 𝑎.
Fatto questo le soluzioni della (3) saranno: 𝑥1,2= ±√−𝑐
𝑎. Considerazioni importanti:
• le soluzioni della (3) esistono se e solo se il segno di 𝑎 ed il segno di 𝑐 sono diversi;
• se, invece 𝑐 ed ha hanno lo stesso segno, la (3) non ammette soluzioni reali;
• la tre non ammette soluzioni coincidenti.
Esempio: 𝑥2−4
9= 0 ⇒ 𝑥1,2= ±2
3
1 Le soluzioni di un’equazione vengono chiamate anche radici, da non confondere con le radici dei radicali.
2 Si usa anche dire soluzione doppia.
3 Normalmente si usa dire che il radicale non esiste in ℝ
1.3.3 Equazioni spurie
Le equazioni di secondo grado spurie non presentano il termine noto.
(4) 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 = 0
Per risolvere queste equazioni bisogna raccogliere la 𝑥, ottenendo: (5) 𝑥(𝑎𝑥 + 𝑏) = 0.
Una delle soluzioni della (5) è 𝑥1= 0, l’altra si ricava ponendo: (𝑎𝑥 + 𝑏) = 0 ⇒ 𝑥2= −𝑏
𝑎. Esempio:3𝑥2− 9𝑥 = 0 ⇒ 3𝑥(𝑥 − 3) = 0 ⇒ 𝑥1= 0; 𝑥 − 3 = 0 ⇒ 𝑥2= 3.
1.3.4 Equazioni monomie
Nelle equazioni monomie si ha 𝑏 = 𝑐 = 0 e quindi queste si presentano nel seguente modo:
(6) 𝑎𝑥2 = 0 ⇒ 𝑥1,2= 0
1.4 Parabola con asse parallelo all’ asse 𝑦.
Una parabola con asse parallelo all’ asse 𝑦 ha la seguente equazione:
(7) 𝑦 = 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 𝑎, 𝑏 e 𝑐 sono i coefficienti della parabola.
Scopo di questo paragrafo non è trattare integralmente la teoria della parabola ma evidenziare tutti i nessi tra la parabola e le equazioni di secondo grado.
Graficamente la nostra parabola può essere rappresentata come segue:
Ponendo nell’equazione della parabola 𝑦 = 0 otteniamo proprio un’equazione di secondo grado.
𝑦 = 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 ⟶⏟
𝑦=0
𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0
Vediamo come le soluzioni di un’equazione di secondo grado cambiano al cambiare della posizione della parabola corrispondente parabola. Per semplicità consideriamo una parabola con 𝑎 > 0.
Le soluzioni dell’equazione di secondo grado, corrispondente ad una parabola, si trovano sull’asse 𝑥.
I coefficienti 𝑎, 𝑏 e 𝑐 determinano la forma della parabola. In particolare 𝑎 determina la concavità della parabola.
Se 𝑎 < 0 la parabola ha concavità verso il basso, se 𝑎 > 0 la parabola ha concavità verso l’alto.
Si possono verificare 3 situazioni che ci indicano quante soluzioni ha una parabola.
1. La parabola non interseca l’asse 𝑥.
2. La parabola ha il vertice4 sull’asse 𝑥
1.5 Regola di cartesio
Sia data un’equazione di secondo grado in forma normale 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0.
Confrontiamo tra loro i segni dei coefficienti 𝑎, 𝑏 e 𝑐.
Definizione: una permanenza si ha quando i coefficienti di un termine e del successivo hanno lo stesso segno (sono concordi).
Definizione: una variazione si ha quando i coefficienti di un termine e del successivo non hanno lo stesso segno (sono discordi).
4 Il vertice della parabola è il punto più basso (𝑎 > 0) o più alto (𝑎 < 0) della parabola stessa.
I valori delle ascisse corrispondenti ai punti 𝐴(𝑥𝑎, 0); 𝐵(𝑥𝑏, 0) sono proprio le soluzioni dell’equazione di secondo grado corrispondente alla parabola.
In questo caso l’equazione 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0 non ammette soluzioni.
In questo caso l’equazione 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0 ha un’unica soluzione che è l’ascissa del vertice 𝑉(𝑥𝑉, 0).
Esempio: 2𝑥2− 𝑥 − 2 = 0 ⇒ 1𝑣𝑎𝑟 (𝑎, 𝑏); 1𝑝𝑒𝑟𝑚(𝑏, 𝑐) Regola di Cartesio
Se abbiamo un’equazione di secondo grado ridotta in forma normale: 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0, con Δ ≥ 0
• ad ogni variazione dei coefficienti corrisponde una soluzione positiva;
• ad ogni permanenza dei coefficienti corrisponde una soluzione negativa.
Esempio: 2𝑥2− 𝑥 − 2 = 0 ⇒ 1𝑣𝑎𝑟 (𝑎, 𝑏); 1𝑝𝑒𝑟𝑚(𝑏, 𝑐) ⇒ 1𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑎; 1𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎.
1.6 Scomposizione di un trinomio di secondo grado.
Se abbiamo un trinomio di secondo grado 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 questo binomio può essere scomposto nel seguente modo: 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 𝑎(𝑥 − 𝑥1)(𝑥 − 𝑥2), in cui.
• 𝑎 è il coefficiente di 𝑥2 nel trinomio;
• 𝑥1 ed 𝑥2 sono le soluzioni dell’equazione di secondo grado 𝑎𝑥2+ 𝑏𝑥 + 𝑐 = 0, corrispondente al trinomio.
Esempio.
Scomporre il trinomio 2𝑥2+ 3𝑥 − 2.
svolgimento.
• Scriviamo l’equazione 2𝑥2+ 3𝑥 − 2 = 0 e la risolviamo.
Δ = 9 + 16 = 25 ⇒ 𝑥1,2=−3±5
4 ⇒ 𝑥1= −8
4= −2; 𝑥2=2
4=1
2
• Scompongo il trinomio. 2𝑥2+ 3𝑥 − 2 = 2 ⋅ (𝑥 + 2) (𝑥 −1
2).