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RELAZIONE SULLO SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE. Lottizzazione commerciale sul terreno di proprietà della Sig.ra Frazzetto Valentina,

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Academic year: 2022

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RELAZIONE SULLO SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE

OGGETTO: relazione sullo smaltimento delle acque meteoriche relativo al Piano di Lottizzazione commerciale sul terreno di proprietà della Sig.ra Frazzetto Valentina , sito a Scordia censito al N.C.T. al foglio 25, part. 1151-1155-1161

L’art. 4 della L.R. n. 27/86 (disciplina degli scarichi) definisce le acque meteoriche come acque bianche; l’art. 6 ammette lo scarico nei corpi idrici superficiali e l’art. 8 “ livello di depurazione” lo considera di 1° livello e pertanto, il trattamento sarà di tipo primario e/o per dissabiatura o disoleatura.

Il D.L. n. 258/2000 (disposizioni correttive del D.L. n. 152/99 in materia acque dall’inquinamento) all’art. 18 “Acque meteoriche di dilavamento ad acque di prima pioggia (ex art. 39 D.L: 152/99)” promulga che è comunque vietato lo scarico o l’immissione diretta d’acque meteoriche nelle acque sotterranee (ex comma 1, art. 30 D.L:

152/99).

Questa breve premessa c’induce a considerare la possibilità che raccolte le acque meteoriche delle aree esterne, utilizzando un pozzetto disperdente per le acque bianche prodotte dal capannone industriale , una pavimentazione drenante per il parcheggio e le aree restanti scoperte . Il terreno vegetale per i primi 40 cm sarà sostituito da pavimentazione in grigliato erboso di calcestruzzo ed annessi strati

BENNARDO GIANCARLO COSIMO MARIA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CATANIA Ingegnere 12.04.2021 09:56:28 UTC

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Le pavimentazioni drenanti, come dimostrano numerosi studi esteri, sono uno strumento molto efficace per la rimozione degli agenti inquinanti provenienti dal dilavamento superficiale, grazie ad una struttura a strati: veri e propri filtri che catturano la maggior parte degli elementi inquinanti (Fig. 1). Gli Idrocarburi che cadono in superficie vengono depositati negli strati superficiali del pacchetto di posa, dove vengono smaltiti nel lungo periodo. Altri inquinanti come i metalli pesanti sono invece immagazzinati dentro la struttura, per gran parte della vita utile della pavimentazione..

Fig.1

Questa breve premessa c’induce a considerare la possibilità che raccolte le acque meteoriche delle aree coperte, utilizzando una propria rete idrica e le stesse, confluendo in un impianto di trattamento per “disoleatura” potranno essere, a loro volta, smaltite nel suolo tramite dei pozzi perdenti o similari.

In generale, questi pozzi saranno modulati in funzione sia della stratigrafia dei terreni superficiali e sia tenendo conto della loro permeabilità che è funzione diretta dei periodi di maggiore piovosità. L’impianto di trattamento progettato per la raccolta delle prime piogge che per legge sono quelle più cariche di particelle solide e/o inquinate, si mostrerà idoneo contro l’eventuale rischio a poter creare pregiudizi sulla qualità dei corpi idrici che nel nostro caso, sono assenti.

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CAPACITA’ DI ASSORBIMENTO Dimensionamento tipo dell’impianto per le acque piovane

Dal progetto si evince che le superfici coperte ed esterne, si sviluppano su un’area di circa:

Lotto : 5028 mq che di seguito sarà identificato con L1

Superficie parcheggio : 414+833=1247 mq che di seguito sarà identificato Sp Superficie a verde : 414 mq che di seguito sarà identificato Sv

Superficie urbanizzazione secondaria: 0 mq sarà identificato Su

Ma considerato che utilizzeremo una pavimentazione in grigliato in calcestruzzo erboso (fug. 2) e che quest’ultima riesce a smaltire il 100% delle acque meteoriche ( avendo il terreno un alto indice di permeabilità ) pertanto rimarranno ancora da smaltire l’aree relativa ala superficie occupata dal capannone. (L1 sarà pari a paria 1033 mq)

Fig 2

(A1) Valutazione impianto di trattamento per “disoleatura

la normativa italiana, in tal senso, non legifera il dimensionamento di detto impianto ma a tal proposito, si può tenere conto di quella della Regione Lombardia (vedi L.R. 62/1985).

Questa prevede di considerare per il dimensionamento delle vasche di prima pioggia “i primi 5 mm di pioggia” , applicando un coefficiente di deflusso medio pari a “0,3” . il volume delle singole vasche, quindi sarà dato da:

VL1 = 0,005 x coeff. di deflusso “0,3” sup. 1033= 1,54 mc VSp = 0,005 x coeff. di deflusso “0,3” sup. 1247= 0 mc

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VSv = 0,005 x coeff. di deflusso “0,3” sup. 414 = 0 mc VSu = 0,005 x coeff. di deflusso “0,3” sup. 0 = 0,0 mc

(A2) Valutazione impianto smaltimento “acque meteoriche”

Considerando di realizzare una vasca perdente per singola dispersione (dimensionata con larghezza 0.5 mt; lunghezza 2,2 mt; altezza 1,4 mt) nella quale verranno eseguiti inoltre due fori con diametro da 25 cm e profondità 9 mt e utilizzando come piovosità massima oraria riscontrata quella pari a 24,6 mm sviluppando avremo:

Area L1 Quantità totale di acque non assorbite : (Qt) 10330000 x 2,46

Qt = --- = 14117,66 cmc/sec (30’ min = 1800”)

Area Sv Quantità totale di acque non assorbite : (Qt) 0 x 2,46

Qt = --- = 0 cmc/sec (30’ min = 1800”)

Area Su Quantità totale di acque non assorbite : (Qt)=0

Qui di seguito viene valutato il coefficiente di permeabilità necessario a permettere lo smaltimento di tali singole quantità di acqua.

A) la superficie periferica del singolo pozzo è pari a minimo:

fondo pozzo: 0,125 mt x 0,125 mt x 3,14 = 0,0491 mq parete pozzo: 0,250 mt x 9,0 mt x 3,14 = 7,065 mq avremo pertanto (0,0491 + 7,065) x 2 pozzi = 21,34 mq

B) la superficie periferica della vasca perdente collegata idealmente ai due perdenti è pari a minimo:

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(2,2 mt + 2,2 mt + 0,5 mt + 0,5 mt) x 1,4 mt = 7,56 mq C) la superficie di fondo della vasca è pari a minimo:

(2,2 mt x 0,5 mt) = 1,10 mq

Il calcolo della totale area di assorbimento progettuale sarà data da : Ata = A +B + C = 30 mq

Il coefficiente di permeabilità (K) in prima approssimazione, pertanto, è dato da : Qt -2 K = --- e questo come descritto nella relazione geologica sarà paria varierà da 6,83 ÷ 0,25 x 10 cm/sec

-2 -4

compreso tra 10 a 10 cm/sec, gli impianti progettati, anche in questo caso, sono idonei ad assorbire la quantità di acqua immessa.

In definitiva, questa analisi ci induce a pensare che le acque piovane, in ogni caso già decantate, potranno essere disperse nel suolo tramite i predetti pozzi perdenti.

IL PROGETTISTA Dott. ing. Giancarlo Bennard

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