Elena Giudice
Assistenti Sociale, Coordinatore Genitoriale, Coach Professionista, Facilitatore di Pratica Collaborativa
Coordinatore Genitoriale Elena Giudice
Coordinazione Genitoriale?
Lavorare con le ‘coppie’
altamente conflittuali
Riferimenti normativi
CEDU (Convenzione Europea Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali)
art 8 c.1 ‘ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e famigliare, del suo domicilio e
della sua corrispondenza’
La convenzione ha un’ampia nozione di famiglia comprendendo anche le famiglie di fatto che non
abbiano riconoscimento nel loro ordinamento
nazionale.
Riferimenti normativi
CEDU stabilisce:
l’obbligo dello Stato a garantire la relazione di OGNI genitore con i figli
l’attuazione di misure rapide, decise da ogni stato MA RAPIDE
Italia misure stereotipate, delega a Servizi Sociali senza alcun controllo
Condanne Italia 2010 (sentenza Piazzi) 2013 (sentenza Vaccari)
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Concetti cultural-giuridici
Tenera età - Miglior interesse del minore Coppia conflittuale
Come possono giocare le idee sul ‘genitore più rilevante’ per la crescita dei bambini?
Le cosidette COPPIE CONFLITTUALI? Proposta
storico-psicolologica di Friedman: malinterpretazione dei concetti della teoria dei sistemi
SISTEMI CULTURALI/CREDENZE
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La Coordinazione Genitoriale:
facciamo chiarezza
metodo di mediazione-arbitrato: Co.Ge. ampio potere decisionale
metodo pseudo terapeutico in cui interventi di terapia sono parte integrante ( Kirkland; Boyan ) metodo integrato ( Carter )
Ogni metodo comporta indicazioni specifiche
differenti rispetto al ruolo e alle funzioni del Co.Ge.
NON UNIFORMITÀ ANCORA OGGI
Coordinazione Genitoriale: non un solo metodo
Coordinazione Genitoriale è un Alternative Dispute Resolution
Tutti usano tecniche e strumenti simili
Modelli e metodi di prevenzione del conflitto vs modelli e metodi di
riduzione del danno
Coordinazione Genitoriale: un ADR
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Metodo/
Modello Finalità principale Potere decisionale Riservatezza Stile comunicativo
Coordinazione Genitoriale Appropriata implementazione decisioni
No su collocamento e affidamento
Si per questioni quotidiane
No (dati di fatto) Direttivo
Mediazione Famigliare Accordo Nessuno Ampia (indica al Giudice
solo se è stata svolta) e accordo delle parti
Supportivo/
Assertivo (dipende dall’approccio)
Arbitrato Decisione in merito
disputa
Totale No Direttivo
Psicoterapia (nelle sue varie forme)
Assunzione di consapevo-
lezza, riparazione traumi,
…
Nessuno (non può essere prescritta perché attività sanitaria)
Totale Supportivo/
Assertivo (dipende dall’approccio)
CTU Rispondere a quesito del
Giudice
Nessuno. Dà indicazioni al Giudice
No Tutti dipendentemente dal
momento e della collaborazione
Video Interaction Guidance (VIG)
Miglioramento del rapporto genitori bambini, miglioramento competenze
Nessuno se non indicato dal Giudice nell’ambito
pubblico
Dipende da mandato Assertivo
Differenze con…
Il modello di coordinazione genitoriale rientra quindi tra ‘i processi di risoluzione alternativa delle dispute (ADR) per genitori (separati, divorziati, o mai sposati)’ (Carter, 2011, p.xiii) centrato sui bambini e il cui scopo principale è l’effettiva implementazione di un piano genitoriale che permetta l’effettivo rispetto dei diritti genitoriali e la messa in pratica delle responsabilità genitoriali.
Coordinazione Genitoriale: definizioni
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‘La coordinazione genitoriale è un processo non confidenziale focalizzato sui bambini’ (Boyan &
Termini, 2005, p.29) per quei genitori ‘per cui la mediazione è inappropriata a causa dell’elevato livello del conflitto o per violenza nella relazione’ (Baris et al., 2004, p.101).
Coordinazione Genitoriale: definizioni
La coordinazione genitoriale è un sistema di risoluzione alternativa delle controversie non riservato centrato sul minorenne: bambino o adolescente che sia.
È rivolta a genitori la cui perdurante elevata conflittualità costituisce un rischio evolutivo per i figli.
Essa prevede che un terzo imparziale, professionista adeguatamente formato, aiuti i genitori altamente conflittuali a mettere in pratica la co-genitorialità attraverso l’implementazione e il mantenimento delle decisioni già assunte dall’Autorità Giudiziaria e di quelle che saranno prese all’interno del processo di Co.Ge. sulla base del riconoscimento dei bisogni dei figli.
Il Coordinatore Genitoriale, previo consenso dei genitori, potrà suggerire soluzioni, fornire raccomandazioni e, nei limiti del mandato ricevuto, assumere decisioni nell’interesse dei figli.
Coordinazione Genitoriale: definizioni
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Alto conflitto
Non valutativo (rispetto a custodia, collocamento, regolamentazione maggiore)
Post accordi o decisioni del Giudice affidamento
collocamento
regolamentazione
CI SONO SEMPRE LE ECCEZIONI…
Coordinazione Genitoriale: condizioni necessarie
Il conflitto
e la sua analisi
Coordinatore Genitoriale Elena Giudice
CHE TIPO DI CONFLITTO?
Il tipo di conflitto deve essere analizzato così come la sua tossicità, la durata, le cause, le intenzioni e cosa tiene la coppia legata, chi
lo istiga, chi lo mantiene.
SENZA QUESTA DIFFERENZIAZIONE OGNI TIPO DI DECISIONE ED INTERVENTO SAREBBE IRRESPONSABILE e SEMPLICISTICA
Il bambino è esposto al conflitto?
L’elevato conflitto è spesso ritenuto il fattore più dannoso nell’adattamento post-separativo per i bambini. È invece equivalente ad altri.
È L’ESPOSIZIONE AL CONFLITTO CHE È DANNOSA
CONFLITTO vs ALTO CONFLITTO
Conflitto rimanda ad un aspetto intrinseco ai processi di socializzazione. Incontro tra individui nella relazione interpersonale rappresenta confronto potenzialmente
conflittuale
Relazione = incontro di differenze che occasionalmente si integrano e che non si risolvono mai in maniera
stabile nell’uguaglianza di intenti, sentimenti, pensieri, azioni, convinzioni.
CONTINUA NEGOZIAZIONE (Ardone et al, 2014)
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Alta conflittualità
3 dimensioni dell’alta conflittualità (Johnston, 1994):
DOMINIO finanziario, proprietà, affidamento, accesso ai figli, etc...
TATTICA evitamento questioni, aggressioni verbali, discussioni, coercizione, aggressione fisica, uso manipolatorio
professionisti, coalizioni di supporto
ATTEGGIAMENTO intensità emozioni negative e ostilità aperta o
subdola diretta ad una delle parti
IDENTIFICARE LO STADIO
Il conflitto è un processo, non è lineare e questo può farlo percepire come intrattabile
A QUALE STADIO SI TROVANO LE PERSONE NEL CONFLITTO?
+
Che percezione hanno le persone dei conflitto e della loro posizione nel conflitto?
strategie e tattiche =
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CHE TIPO DI CONFLITTO?
Il tipo di conflitto deve essere analizzato così come la sua tossicità, la durata, le cause, le intenzioni e cosa tiene la coppia legata, chi
lo istiga, chi lo mantiene.
SENZA QUESTA DIFFERENZIAZIONE OGNI TIPO DI DECISIONE ED INTERVENTO SAREBBE IRRESPONSABILE e SEMPLICISTICA
Il bambino è esposto al conflitto?
L’elevato conflitto è spesso ritenuto il fattore più dannoso nell’adattamento post-separativo per i bambini. È invece equivalente ad altri.
È L’ESPOSIZIONE AL CONFLITTO CHE È DANNOSA
STADI del CONFLITTO
DIVERSI BISOGNI, VALORI, INTERESSI
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Fase di STALLO
Conflitto ACUTO Fase della NEGOZIAZIONE
Conflitto EMERGENTE. Fase dell'ACCORDO
Conflitto LATENTE
Post Conflitto PEACEBUILDING
Il CONFLITTO si IMPENNA…
Fase LATENTE
Fase EMERGENTE: evento di innesco Fase ACUTA: distruttiva
Fase di STALLO: reciproco dolore, perdita dolorosa, nessuno può vincere. Teoria della maturazione: via
d’uscita altrimenti aumento del dolore.
sub-fasi: plateau (conflitto doloroso incessante senza sollievo) e precipizio (la situazione improvvisamente e
prevedibilmente andrà peggio)
LA RISOLUZIONE DEI CONFLITTI È PER
DEFINIZIONE UN PROCESSO DOLOROSO, DI ELABORAZIONE DEL LUTTO
Evans &Evans, 2002 Solo quando l’elaborazione del lutto sarà
completata una persona sarà prognata risolvere un conflitto in maniera permanente…
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Si può risolvere un conflitto coattivamente?
La Coordinazione Genitoriale si basa sull’elemento della coazione
SCOPO PRINCIPALE EVITARE CHE LA VITA DEI BAMBINI SIA CONNOTATA DAL CONFLITTO COSTANTE E DALLA SUA ESPOSIZIONE AD
ESSO PER OGNI QUESTIONE
SE NON SI RISOLVE SI INCAPSULA:
obiettivi pragmatici, possibili
ALTRIMENTI SI USEREBBERO ALTRI METODI
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Il metodo Integrato:
facciamo ancor più
chiarezza
RICERCHE
DATI OGGETTIVI
NO
SCHIERAMENTO
EDUCAZIONE DEI GENITORI FOCUS BAMBINI INTEGRAZIONE
DISCIPLINARE
SIGNIFICATI PERSONALI
TRASPARENZA UNICITÀ RUOLO
Metodo Integrato: principi e condizioni necessarie
Modello (O).D.I.E.
O observation (osservazione) D description (descrizione)
I interpretation (interpretazione) E evaluation (valutazione)
Modello D.I.E. teorizzato da Mitchell Hammer.
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POSIZIONI, INTERESSI, BISOGNI?
POSIZIONI: giusto e sbagliato. COSA?
intrattabilità, rigidità INTERESSI (Ury): PERCHÈ?
interest-based negotiation ridefinizione delle posizioni
BISOGNI (Burton): i bisogni sono più impellenti degli interessi.
Sono fondamentali: identità, sicurezza, riconoscimento e non sono negoziabili. Sostenuti da identità collettive o cultura
VALORI e CREDENZE
LO STILE COMUNICATIVO
Direttivo
Seguire
Guida/assertivo
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Colloquio Motivazione, Rollnick &Miller
Quali competenze deve avere il CO.GE.?
• psicologia evolutiva/psicopatologia
• gestione dei conflitti - interculturalità
• pedagogia/educazione
• gestione dei casi/tenuta della rete/istituzioni
• diritto di famiglia
• offerta del territorio formale e informale
• valutazione risorse (SWOT)/invio
Funzioni del coordinatore genitoriale
• informativa
• educativa
• protezione/invio
• gestione conflitto
• facilitazione comunicazione/decisioni
• stabilire priorità/urgenze/emergenze
• creare una squadra perchè ognuno abbia sostegno necessario
• definire confini ruolo, responsabilità e intervento
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Il Coordinatore Genitoriale…
…è un professionista imparziale il cui ruolo è quello di accompagnare le coppie a creare ed
implementare il piano genitoriale più appropriato per la situazione della loro
famiglia e di maggior successo
NON È MEDIATORE, NON È COUNSELOR, NON È
UNO PSICOLOGO, …
Gli scopi della Coordinazione Genitoriale
tutelare gli interessi ed il benessere dei figli (contatti, inclinazioni, modelli pensiero stereotipati, tipo di
conflitto, etc...)
supportare acquisizione di strumenti e competenze necessarie per esercitare funzione co-genitoriale in modo indipendente ed efficace senza supervisione.
IMPARARE UN METODO
considerare prevedibilità e stabilità per i bambini
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Gli scopi della Coordinazione Genitoriale
definizione di obiettivi realistici
no giudizio: bontà adattamento tra stile genitoriale adottato e il figlio
segnalare rischio/danno figli
attenzione al sistema di sostegno sociale
acquisire tutta la documentazione necessaria
attenzione al mondo culturale delle famiglie
implementazione piano genitoriale
La Coordinazione Genitoriale: scopi
focalizzarsi sul COSA ACCADE
GPS: un sistema di orientamento per genitori al fine di sviluppare e mantenere un sistema di interazioni e comportamenti che tengano conto dei cambiamenti famigliari
imparare a fare il genitore con o ‘nonostante’ l’altro genitore o dopo aver fatto genitore single
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Lo spazio di potere del coordinatore
genitoriale e il contratto con i
clienti…e gli
utenti?
LA COORDINAZIONE GENITORIALE mandato dell’autorità giudiziaria il più chiaro
possibile su ambiti di decisionalità e connessione giudice
privato? si con contratto chiaro, ‘pedante’
sottoscritto dalle parti e ‘consenso’ avvocati.
compensi, termini temporali incarico, obiettivi, rilascio informazioni, frequenza appuntamenti, comunicazioni tra le parti, con avvocati, con altri
professionisti, testimonianze, ritiro incarico, segnalazioni. Contratto sia per privati che per CG su mandato AG
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LA COORDINAZIONE GENITORIALE… in Italia ACCORDO TRA LE PARTI di mandato ad un privato
che il Giudice può sancire in un Decreto/
Ordinanza/Sentenza:
pro e contro?
provvedimento provvisorio o definitivo?
in che fase del procedimento?
differenze con Nord America?
contratto privatistico? Ausiliari?
POTERE CO.GE.?
LA COORDINAZIONE GENITORIALE… in Italia SERVIZIO SOCIALE Ente Affidatario: può
proporre/indicare ai genitori e all’A.G.:
che utilizzerà il metodo della coordinazione genitoriale in proprio; informare e ‘formare’
l’A.G.
accordo con genitori per mandato ad un provato che lavori con ente affidatario. Sempre accordo genitori
POTERE CO.GE.?
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LA COORDINAZIONE GENITORIALE… in Italia EXTRA GIUDIZIALE su proposta avvocati o altri
professionisti al di fuori del procedimento (prima o già chiuso)
contratto privatistico
no referente istituzionale
a v v o c a t i p r o m o t o r i d i a l t r i
procedimenti se cose non funzionano
compiti e poteri co.ge.?
PROBLEMATICHE NELL’IMPLEMENTAZIONE lista coordinatori genitoriali? Se si tenuta da
chi?
contatto diretto con Giudice come garantirlo all’interno del giusto processo?
riservatezza e verbali: come fare?
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Le tre fasi del metodo
integrato e gli strumenti
Funzioni del coordinatore genitoriale
FASE 1:
Orientamento, Analisi, Contenimento
FASE 2:
Contenimento,
Implementazione ‘attiva’
FASE 3:
Mantenimento
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Il primo passo è importante…
incontro informativo:
spiegazione metodo (leggere facsimile contratto)
scegliere conoscendo metodo e professionista
comunicazione mandato
lettura di tutta la documentazione
primo incontro firma contratto o si fa firmare tra incontro
informativo e primo incontro
La prima fase: ORIENTAMENTO E ANALISI
ANALISI DELLA SITUAZIONE
storia della coppia, storia famiglia, dinamiche genitoriali presenti, come stanno i bambini, analisi punti di forza genitori, focus bambino
DOCUMENTAZIONE
DEFINIZIONE DEL SETTING E DELLE REGOLE
VALUTAZIONE DI INVIO AD ALTRI PROFESSIONISTI e BISOGNI EDUCATIVI
CREARE UN TEAM COLLABORATIVO
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DEFINIRE PROCEDURE DI URGENZA ed EMERGENZA
modalità di contatto
modalità di comunicazione modalità scritta privilegiata comunica tutto a tutti
disdire incontri? chi paga?
il coordinatore genitoriale non è il PRONTO SOCCORSO
Le regole del ‘CONTENITORE’
Modalità di gestione e stile comunicativo: due elementi essenziali
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Modalità di gestione
aiutare i genitori a risolvere i problemi che si presentano loro
prevenire i problemi se possibile:
gestione reattiva: azioni decisive e rapide; mantenere calma nel mezzo della crisi; creatività; questioni urgenti
gestione preventiva: riduzione del numero di
problemi che richiedono una gestione reattiva; prevenire
polarizzazione delle posizioni, no necessità che ognuno dimostri di
essere il migliore
USO DI SOSTANZE?
DISTURBI MENTALI, DI CHE TIPO?
PUNTI DI FORZA DEI GENITORI?
GENITORI riescono a tenere il bambino al centro? Capiscono i bisogni dei bambini?
CONSAPEVOLI di come inseriscono e utilizzano i bambini nel conflitto?
VIOLENZA DOMESTICA? non mettere a rischio la vittima: che tipo di violenza?
LETTURA DI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE. Servono altri dati?
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Screening dei fattori di rischio
Distorsione modelli pensiero/percezione (cognizione) come percepisce e interpreta le informazioni?
Emozioni o sentimenti difficoltà controllo emozioni, emotività distonica
Controllo del comportamento comportamento senza passare alle conseguenze
Relazione e funzionamento interpersonale
esposizione dei figli a relazioni promiscue e instabili, caos relazionale, poche relazioni adulte di fiducia
Screening disturbi personalità
SPIEGAZIONE DEL METODO, PROCEDURE, ASPETTATIVE
fornire le stesse informazioni nello stesso momento
ruolo e responsabilità
stabilire focalizzazione sul bambino termini di intervento, regole impegno disposizione posti a sedere
regole comunicazione: turni parola
domande di chiarimento/ricerche-dati identificare conflitti co-genitoriali
identificare bisogni specifici genitori e figli stabilire priorità, obiettivi, tempistiche
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Dall’incontro di conoscenza…la prima fase
primo appuntamento congiunto a meno che non ci sia violenza
appuntamenti individuali: quando? con quale scopo?
appuntamenti congiunti
è utile vedere i bambini? con quale scopo?
cosa può rendere più facile il lavoro con mamma e papà?
è opportuno includere le figure significative? come rilevarle?
per chi?
CONTROLLO-equilibrio-SUPPORTO
Dall’incontro di conoscenza…la prima fase
CHE TIPO DI ADULTO VUOI ESSERE?
CHE TIPO DI GENITORE VUOI ESSERE?
PIÙ RIUSCITE AD ACCORDARVI E RISPETTARE ACCORDI PIÙ AVRETE POTERE SULLA VOSTRA VITA ALTRIMENTI IL PC TI DICE COSA DEVI
FARE
STILE FERMO E DIRETTO, NON ACCETTARE COMPORTAMENTI CHE POSSANO MINARE INTEGRITÀ
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Sollecitazioni per i genitori…
QUALE MESSAGGIO da subito?
‘NON TI DEVO ESSERE SIMPATICA, IL MIO LAVORO È AIUTARTI A PROTEGGERE I TUOI BAMBINI’
‘PARLEREMO DEI TUOI BAMBINI NON DI TE, NON DEL FATTO CHE TI PIACCIO O NO, NON DI CIÒCHE VUOI’
‘LAVORIAMO SU OBIETTIVI COMUNI’
‘NON PERMETTERÒ A NESSUNO DI VOI DUE DI NON RISPETTARE LE
REGOLE’
UN VIAGGIO...
....molte persone sono restie ad intraprendere un viaggio che implica cambiamenti senza sapere
DOVE LI PORTERÀ COME CI ARRIVERANNO
LE INSIDIE CHE POTRANNO INCONTRARE
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Strumenti per rispettare i confini
• carta e penna al genitore che interrompe per aiutarlo a segnare le questioni da portare dopo
• timer per dare stesso tempo
• farsi portare fotografia dei bambini da tenere sul tavolo
• sedie dei genitori in modo che il contatto oculare sia solo con CG
• stabilire segnali con le mani (stop, tempo scaduto)
• scettro della parola
• ordine del giorno
• verbale incontro firmato
• scheda priorità/una capacità dell’altro...
• video
Funzioni del coordinatore genitoriale
FASE 1:
Orientamento, Analisi, Contenimento
FASE 2:
Contenimento,
Implementazione ‘attiva’
FASE 3:
Mantenimento
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Seconda Fase
PERIODO: INCONTRI MENO FREQUENTI (una volta al mese)
MODALITÀ: congiunte; raccoglie informazioni dai membri della squadra
SCOPI: Stabilire il modello di co-genitorialità (disimpegnato, parallelo, cooperativo, misto)
Rinforzare i confini
Fornire informazioni educative, monitoraggio e
rivalutazione periodica dei progressi
Funzioni del coordinatore genitoriale
FASE 1:
Orientamento, Analisi, Contenimento
FASE 2:
Contenimento,
Implementazione ‘attiva’
FASE 3:
Mantenimento
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Terza Fase
PERIODO: incontri circa ogni 2-3 mesi DURATA: 9-12 mesi
SCOPI: appuntamenti su chiamata se necessario focus sul diventare indipendenti dal CG riconoscimento progressi
rafforzamento punti di forza acquisiti ricordare ai genitori gli obiettivi
Il 60% dei casi arriva alla fase 3.
I modelli di
co-genitorialità
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Modelli Co-Genitorialità
DISIMPEGNATA fa fermare i genitori, pone uno stop al conflitto in quanto disimpegna i due ex-coniugi dal conflitto perchè pone in mezzo il CG (es. per situazione violenza). Alto livello conflitto. No esperienze condivise.
PARALLELA prevale il disimpegno emotivo, basso livello conflitto.
Scarsa comunicazione riguardo ai figli. bambini si adattano bene
quando genitori affettivi. I genitori imparano a gestire efficacemente
il tempo che i bambino trascorrono con loro con consultazione
limitata dell’altro genitore. Non si aderisce allo stile dell’uno o
dell’altro. Si ‘gioca nel proprio giardino’ senza interagire con il vicino.
Modelli Co-Genitorialità
COOPERATIVA genitori capaci di comunicare tra loro, condividere esperienze con i figli, offrire supporto materiale all’altro, proteggere i figli dai disaccordi. Valori simili, livello conflitto basso, stili genitoriali coerenti, risoluzione costruttiva divergenze MISTO è il modello che può contenere modelli di ogni tipo per
diverse dimensioni/questioni in relazione alle esigenze dei bambini e capacità dei genitori
MOTIVARE ALL’INTERVENTO?
Scelta del genitore di come partecipare, come usare quello spazio
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QUALI DOMANDE PORSI ALL’INIZIO?
I GENITORI SONO CAPACI DI APPRENDERE?
➡ interventi educativi
I GENITORI SONO CRONICI?
➡ intervento diretto al bambino e valorizzazione delle risorse del bambino
➡ piano più articolato possibile
➡ terapia
➡ valorizzazione fattori protettivi
C’È UN ISTIGATORE?
➡ insegnare all’altro genitore a non reagire e insegnare dinamica attiva (agire non reagire)
➡ terapia/cure farmacologiche
GRAZIE
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