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(Entra in aula la consigliera Pecce; sono presenti n. 31 consiglieri). CONSIGLIERE ROVETTA:

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Il Presidente propone la trattazione dell’argomento iscritto al n. 65 O.d.G.: “ordine del giorno presentato dal Sindaco avente per oggetto: invito ad avviare la creazione del Distretto del Cibo dell‘area omogenea Bergamo, valli e laghi”.

SINDACO GORI:

Volevo presentare questo ordine del giorno che ho anticipato ai capigruppo di maggioranza e minoranza che ha per oggetto l'avvio del percorso per l'accreditamento del Distretto del cibo dell'area omogenea di Bergamo, valli e laghi e che si muove all'interno di un contesto giuridico che nasce con la legge nazionale del 2017 che istituisce i Distretti del Cibo, poi con una DGR del 2019 che specifica quali siano i criteri di accreditamento e sul fronte nostro, invece, trae spunto dall'esperienza che dal 2015 abbiamo attivato in Comune a Bergamo con il tavolo dell'agricoltura, diciamo incardinato sull'assessorato alle attività produttive, ho personalmente coordinato il tavolo agricoltura aprendolo al contributo delle associazioni che rappresentano gli agricoltori del Parco dei Colli, dell'Università, delle varie forme associative che in questi anni hanno lavorato per il miglioramento della qualità del prodotto agroalimentare nel contesto di Bergamo e dei nostri colli e, altresì, per migliorare le pratiche di consumo del cibo, sia nella dimensione personale, quindi gruppi di consumo che sono nati in questi anni, i tanti mercatini dei produttori, il lavoro sulle scuole per migliorare la qualità del cibo fornito nelle mense.

Questa esperienza ha portato nel 2019 alla firma del Milan Urban Food Policy Pact che è un documento comune a tante città nel mondo ma in Italia a quell'epoca soltanto Milano lo aveva firmato e che ha trasformato, quindi diciamo che aveva reso più completo il lavoro, l'esperienza del tavolo agricoltura trasformandolo da quel giorno in tavolo Food Policy.

Questo passaggio che abbiamo descritto nell'ordine del giorno va un po’ oltre e di nuovo, per tornare alla discussione di prima sul rapporto tra città e territorio provinciale, vede il capoluogo muovere un passo, in questo caso come soggetto capofila, a vantaggio speriamo di un territorio molto più esteso, perché il Distretto del cibo che in accordo con la Regione vorremmo fosse riconosciuto, ha un perimetro molto ampio e comprende tutti i territori che stanno da Bergamo in su, quindi i territori collinari, i territori delle nostre valli, i territori dell'area dei laghi e che non sono oggi ricompresi in quell'unico distretto agroalimentare che già esiste e che invece riguarda i territori della bassa e che ha una natura principalmente legata all'industria zootecnica e alla produzione lattiero casearia. I Distretti del cibo sono l'occasione per mettere insieme le aziende di un determinato territorio, e poi la legge ne indica diverse tipologie, è scritto nel testo dell'ordine del giorno e non ve lo sto a richiamare qui. Ci sono diverse tipologie, il nostro è abbastanza trasversale perché ha sia una ampia filiera, spettro di prodotti agroalimentari, ha la presenza di prodotti di qualità riconosciuta e certificata, ha anche una forte presenza di produzioni biologiche e nell'area proprio vicino alla città il Bio Distretto, in particolare, si è qualificato in questi anni.

Il Distretto del cibo è lo strumento con cui le politiche agricole arrivano fino ai produttori, alle aziende, la Regione utilizza e utilizzerà questi strumenti anche per sostenere e migliorare la qualità della produzione agroalimentare per connetterla con gli aspetti turistici, per collegarla con la ristorazione, quindi è tutto il pacchetto cibo che però tiene in assoluta evidenza le imprese e le aziende ed il Comune di Bergamo si attiva perché sia riconosciuto.

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Voglio specificare che il Distretto del cibo sarà un consorzio esclusivamente di aziende e che quindi quando la Regione dovesse accogliere questa istanza - io spero di sì perché questo ordine un giorno l’abbiamo costruito insieme, in particolare voglio ringraziare il consigliere Giovanni Malanchini con il quale ci siamo messi a lavorare diversi mesi fa - quel distretto sarà ripeto composto esclusivamente da imprese perché così vuole la legge. Accanto si troverà invece un altro organismo di indirizzo con gli enti locali, certamente il Comune di Bergamo ma di nuovo la Provincia, i diversi GAL, forse le comunità montane e tutte le rappresentanze associative Coldiretti, Confagricoltura, il Parco dei Colli di nuovo, cioè tutti gli stakeholder diciamo che non siano imprese e aziende saranno in quest'altro organismo di indirizzo, ma protagonisti saranno gli operatori del settore.

Su questo ordine del giorno, che avevo anticipato, ho raccolto alcune proposte di emendamento. Non so se posso anticipare o aspettiamo che siano presentati? Sì, facciamo che siano presentati da chi li ha estesi, giustamente, però anticipo che sono orientato ad accoglierli.

(Entra in aula la consigliera Pecce; sono presenti n. 31 consiglieri).

CONSIGLIERE ROVETTA:

Grazie Sindaco per l'esposizione esaustiva di questo ordine del giorno da noi condiviso e condivisibile e condiviso anche attraverso l'ausilio e l'aiuto del nostro Consigliere Giovanni Malanchini.

In buona sostanza l'ordine del giorno ha un fine principale che, come dicevo ha già argomentato il Sindaco, è finalizzato a realizzare politiche di sistema fra la produzione e qualità della pianura, quella della montagna, dei laghi, delle valli in questa logica di promozione dell'intero comparto agroalimentare che ha una forte vocazione di cibo di filiera di qualità inserito in questo ecosistema ricco di biodiversità e in grado di soddisfare una parte della domanda con prodotti freschi, sani e di qualità.

Gli emendamenti dunque hanno semplicemente come oggetto e obiettivo una precisazione nell'impegno al Sindaco e all'Amministrazione di avviare il percorso non per la creazione ma per l'accreditamento, così rispettando anche il dettato normativo, nel mentre l'altro punto abbiamo cercato anche insieme, con l'aiuto di Roberto Cremaschi di allargarlo il più possibile a varie strutture, sistemi produttivi e sodalizi generici che promuovano ovviamente politiche di sistema per la produzione di qualità del territorio e di tutto l'intero comparto. Abbiamo fatto due esempi: il distretto agricolo della bassa bergamasca che è da anni una struttura operativa, credo forse anche la più grande d'Italia e anche i nascenti distretti di economia sociale e solidale.

Questi sono i due emendamenti che come diceva il Sindaco sono stati condivisi.

Non rubo altro tempo, grazie.

CONSIGLIERE NOSARI:

Quando si parla di cibo bergamasco viene sempre un po’ in mente una buona cucina povera, fatta di…andiamo alle trattorie e ordiniamo magari i casoncelli e poi un piatto di polenta e poco altro.

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In realtà, poi, se uno va a scoprire le ricchezze del nostro territorio scopre che Bergamo è la provincia in Italia che ha il più alto numero ad esempio di formaggi Dop, ben 9.

Questo è solo un esempio chiaramente, si potrebbe parlare anche di altri prodotti quali il vino eccetera.

È chiaro che questo ordine del giorno deve andare nella direzione di creare una regia unica che possa mettere in stretta relazione e collaborazione quelle che sono anche le piccole realtà produttive del nostro territorio.

Io ho fatto per l'appunto l'esempio dei formaggi, Nelle valli, nelle nostre valli non è raro trovare piccoli produttori che hanno difficoltà a consorziarsi, a mettersi insieme e creare dei prodotti che siano appetibili sul mercato, dei prodotti che siano accattivanti anche da un punto di vista di marketing.

Diciamo che quindi questa regia comune che il Comune di Bergamo vuole lanciare con tutte le aziende deve necessariamente prendere in considerazione quelle che sono proprio le piccole anche presenze del nostro territorio, non soltanto le grandi aziende, piccole imprese che necessitano quindi di una forte mano da parte di una regia pubblica, di una regia amministrativa.

Quindi non bisogna ovviamente tralasciare la possibilità a queste piccole realtà…

Faccio una fatica boia a parlare con questa mascherina, capisco che è una scelta anche da parte del Presidente per limitare gli interventi….

Niente, era semplicemente per sottolineare la necessità di un coinvolgimento di quelle che sono non soltanto ovviamente le associazioni e le grandi aziende ma anche i produttori locali dove fanno molta fatica nella produzione e nella commercializzazione dei loro prodotti quindi in tutta la filiera produttiva.

CONSIGLIERE CREMASCHI:

Un breve intervento per dire che io trovo una coincidenza proficua e significativa che oggi abbiamo votato la delibera per la Capitale della Cultura e questo ordine del giorno di promozione del Distretto del cibo perché per come è stato presentato non si tratta di creare un grande supermercato, che peraltro ci serve, ma le azioni che il Distretto si prefigge di realizzare puntano a riallacciare i legami tra coltivazioni agricole, cibo, cucina, arte, storia, cultura, educazione alimentare, ambientale e quant'altro, quindi stiamo parlando di qualcosa di più che un semplice aspetto economico, ovviamente ribadisco fondamentale.

Nell’inedita intesa governativa che abbiamo fatto con il consigliere Rovetta abbiamo concordato di, come dire, spingere il fatto che questo neo costituendo Distretto abbia fin dall'inizio una serie di relazioni. Già il Sindaco ha citato il polmone al suo fianco costituito dagli enti che non sono aziende, noi ne abbiamo citati altri due che sono altre realtà del territorio già preesistenti e mi soffermo, in particolare, sul nascente, anche in questo caso, Distretto di economia sociale e solidale in provincia di Bergamo.

Questo perché è partito proprio da Bergamo nel 2017 l'iter per la stesura di una proposta di legge regionale volto ad offrire un riconoscimento giuridico al movimento dell'economia sociale e solidale ai soggetti che vi operano.

Stiamo parlando dei gruppi di acquisto solidale, i GAS, dei distretti di economia solidale ma anche di associazioni, botteghe del commercio equo, proloco, banche del tempo, singoli cittadini e cittadine, quindi piccoli produttori ma soprattutto il mondo dei consumatori attivi e attenti.

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Tra marzo e agosto del 2019 sono state raccolte più di 9.000 firme sul territorio regionale ottenendo il numero più alto di sottoscrizioni mai registrate in Lombardia per una proposta di legge popolare che ora è denominata “norme per la valorizzazione e la promozione del sostegno dell'economia sociale e solidale” e che ora è affidata alle competenti commissioni consiliari.

La proposta di legge prevede la creazione di distretti territoriali finalizzati a favorire l'incontro tra la società civile e i soggetti dell'economia sociale e solidale per far conoscere i beni e i servizi che possono offrire alla comunità e agli enti locali e proprio il periodo e l’esperienza che abbiamo vissuto hanno messo più che mai in evidenza la necessità di nuove pratiche di sviluppo sostenibile.

Chiudo ricordando che uno dei grandi appassionati protagonisti di questa iniziativa è stato Claudio Bonfanti, allora presidente del Bio Distretto dell’agricoltura sociale, che alla consegna delle firme in Regione aveva commentato “l’economia sociale e solidale non è un'invenzione e neanche un gioco di parole;

continueremo fino a raggiungere l'isola che c'è”.

Lui non c'è più, andiamo avanti noi.

CONSIGLIERA RUZZINI:

Questo ordine del giorno rappresenta, come ben diceva anche il collega Cremaschi, una buona opportunità ed è strettamente correlata proprio anche alla nomina di Bergamo Capitale della Cultura perché orientare la giusta attenzione a quello che è il cibo e il controllo della filiera corta e salvaguardare e valorizzare le imprese agroalimentari, quindi l’educare anche al gusto del mangiare sano è di fatto fare cultura e trasmettere valori che non sono solo legati alle tradizioni e alla storia del nostro territorio, alla storia dei luoghi ma è anche soprattutto legato alla sostenibilità ambientale e al rispetto dell'ambiente, alla sostenibilità sociale e ambientale come ben scritto, come ben descritto anche nell'ordine del giorno.

L'area della provincia bergamasca è particolarmente ricca di biodiversità. Ci ha ricordato Nosari la nostra Cheese Valley, ormai sdoganata e universalmente riconosciuta, con le nostre 9 Dop ma ricordiamo anche soltanto il mais per esempio, che è un piccolo cereale e a Bergamo abbiamo ben 15 varietà che sono conservate nella banca del germoplasma a Bergamo e sono varietà meno produttive degli ibridi e che richiedono più cure e per questo sono meno votate alle produzioni intensive ma, a differenza degli ibridi, sono semi appunto che si possono utilizzare anche nelle semine successive, dando quindi vita a coltivazioni che sfruttano meno il territorio ma che sono, dal punto di vista nutrizionale, molto più preziose.

In questa fase storica che stiamo vivendo post pandemia, voglio dire post guardando con fiducia al futuro, è chiaro che dobbiamo porre molta attenzione su quello che è il nostro modo di nutrirci e su quella che è quindi la tutela della nostra salute ma è doveroso anche pensare ovviamente a rilanciare l'economia, a rilanciare il lavoro partendo proprio dai principi dell'ecologia e della salvaguardia ambientale, valorizzando quindi le imprese che vogliono cogliere la sfida di creare una imprenditoria di successo basata sull’innovazione e sulla sostenibilità.

Pensiamo per esempio alla sfida di ridurre gli sprechi, come ben descritto nell'ordine del giorno, pensiamo alle reti di solidarietà come ben descriveva anche il collega Cremaschi.

Pensiamo anche al turismo e al diverso impatto che può avere sui territori come il nostro se nel nostro biglietto da visita, della nostra città, c'è l'attenzione alla cultura del cibo buono, del cibo giusto e sano.

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La terra bergamasca, anche grazie quindi a questo Distretto nascente, potrà diventare una terra quindi non solo da proteggere ma anche una preziosa eredità da mettere a frutto, proprio da mettere a profitto voglio dire in modo virtuoso per pensare al guadagno non solo in termini economici ma anche in termini proprio di qualità della vita delle intere comunità.

Mi permetto di aggiungere che oggi sarebbe stato il 75° compleanno di Alexander Langer ed è molto bello che si parli questa sera qui di sostenibilità. Una delle sue massime, uno dei pensieri che ci ha lasciato, oltre a quello che essere ecologisti non è né di destra né di sinistra e quindi questo potrebbe essere davvero un bel modo per celebrare il suo compleanno, è che “la conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile”.

Ecco, penso che questo Distretto possa rappresentare una buona opportunità perché questa conversione ecologica passi anche attraverso la nostra città e noi con lei.

CONSIGLIERE AMADDEO:

Quando parliamo di un Distretto parliamo di qualcosa che cerca di unire le unicità, permettetemi questo gioco di parole, e valorizzare le differenze.

Cosa vuol dire questo? Vuol dire che se c'è un mondo che fa fatica a comunicare la sua bellezza è proprio quello dell'agricoltura, perché è molto a volte dispersivo, a volte diviso, ma di fronte alla domanda e alla concorrenza globale che c'è su questo terreno la risposta non può essere soltanto allevamenti intensivi ma la risposta può essere collegare le perle di allevamento di coltivazione che abbiamo in questa parte delle valli già riconosciuta come Città Creativa Unesco, sempre con Bergamo capofila e la stessa cosa. quindi l'attenzione di Bergamo capoluogo verso la montagna e l'agricoltura, il mondo agricolo e agroalimentare si conferma anche oggi.

Quando parliamo di distretti, che sapete sono nati in termini industriali per contrastare o per alternarsi meglio alla grande industria concentrata in poche città e distretto vuol dire proprio riuscire a fare squadra e a mettere sotto un marchio comune e comunicare la capacità di un territorio, un territorio che se comprendiamo tutta la Lombardia, anche se la provincia bergamasca come bene ha detto Nosari è ricchissima, stiamo parlando della regione più agricola d'Italia che produce il 37% del latte d'Italia, il 42% del riso italiano, il 40% dei prodotti suinicoli italiani e occupa il 69%di superficie di territorio. È al primo posto per le colture innovative - la green tech cosiddetta – e ha 50.000 aziende agricole, 34 prodotti Dop, 42 vini Docg via via contando e 900 alpeggi.

Quindi stiamo parlando sì di coesione sociale, giusto, stiamo parlando però di economia, stiamo parlando di importanza dell'economia in questo territorio e stiamo parlando di paesaggio, perché chi coltiva e chi alleva mantiene il territorio, lo conserva e conserva il paesaggio che poi diventa turismo e che poi diventa viaggi che poi diventa altre tappe di questo percorso che sono citate nell'ordine del giorno come cultura, storia, arte e altre.

E stiamo anche parlando di un futuro possibile perché, se c'è una categoria che è cresciuta in questi anni, è quella del lavoro nei campi, dell’agricoltura soprattutto negli under 35 di cui molta grossa percentuale anche donne.

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Quindi mi sembra che ci stia tutto il nostro voto favorevole, ma convintamente favorevole a questo ordine del giorno.

Poiché nessun altro chiede la parola, il Presidente mette in votazione palese l’emendamento presentato dal consigliere Rovetta e contrassegnato con il n. EMEND. 1.

Eseguita la votazione, attraverso espressione elettronica del voto, si ha il seguente risultato: n. 31 voti favorevoli (Gori, Serra, Vergalli, Russo, Milesi, Rota, Amaddeo, Deligios, Nespoli, Ceci, Bruni, Paganoni, Tremaglia, Pecce, Minuti, Zaccarelli, Bottaro, Conti, Raineri, Togni, De Bernardis, Ruzzini, Cremaschi, Bianchi, Carrara, Facoetti, Rovetta, Stucchi, Nosari, Coter, Suardi).

Il Presidente proclama l’esito della suddetta votazione, riconosciuto dai presenti, e dichiara che il preindicato emendamento è stato approvato all’unanimità.

Poiché nessuno chiede la parola, il Presidente mette in votazione palese l’ordine del giorno presentato dal Sindaco comprensivo dell’emendamento testé approvato.

Eseguita la votazione, attraverso espressione elettronica del voto, si ha il seguente risultato: n. 31 voti favorevoli (Gori, Serra, Vergalli, Russo, Milesi, Rota, Amaddeo, Deligios, Nespoli, Ceci, Bruni, Paganoni, Tremaglia, Pecce, Minuti, Zaccarelli, Bottaro, Conti, Raineri, Togni, De Bernardis, Ruzzini, Cremaschi, Bianchi, Carrara, Facoetti, Rovetta, Stucchi, Nosari, Coter, Suardi).

Il Presidente proclama l’esito della suddetta votazione, riconosciuto dai presenti, e dichiara che il preindicato ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

PRESIDENTE:

Sono le ore 21:06, abbiamo dato questo termine per la chiusura.

Gli ordini del giorno che sono rimasti questa sera verranno trattati nel prossimo Consiglio comunale che probabilmente sarà l'8 di marzo quindi dedicheremo spazio agli ordini del giorno.

Grazie e buonanotte a tutti.

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