• Non ci sono risultati.

G.A.M. Gioventù Ardente Mariana SONO PROPRIO IO! III DOMENICA DI PASQUA 18 APRILE 2021 CENACOLO GAM

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "G.A.M. Gioventù Ardente Mariana SONO PROPRIO IO! III DOMENICA DI PASQUA 18 APRILE 2021 CENACOLO GAM"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

G.A.M. Gioventù Ardente Mariana

SONO PROPRIO IO!

III DOMENICA DIPASQUA 18 APRILE 2021

CENACOLO GAM

(2)

Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

A Gesù per Maria

CANTO:

Vieni in noi, o Spirito Santo, vieni in noi o Spirito Amor!

Per Maria Spirito Santo, vieni in noi o Spirito Amor!

Lettura corale 1 Vieni, Santo Spirito,

manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Canto 2 Consolatore perfetto

ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

Canto 3 O luce beatissima,

invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.

Canto 4 Lava ciò che è sordido,

bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch’è sviato.

Canto 5 Dona ai tuoi fedeli

che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Canto

(3)

SONO PROPRIO IO!

Rosario e Parola di Dio dal Vangelo di San Luca 24,35-48 Meditiamo la Risurrezione di Gesù.

Padre nostro...

1ª AVE MARIA Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».

Gesù risorto appare in mezzo ai discepoli e porta il dono della pace e della gioia. Non dice più: Non temete, dice Pace!, cioè gioia, sicurezza, tranquillità, benessere. È il saluto che diventa dono messianico perché la Risurrezione è pace. Definire la pace è impossibile. Si sente, si comprende, ma è difficile definirla, tanto più quella della Risurrezione.

Ave, o Maria...

Canto: Già sorge un’alba nuova, alleluia, alleluia!

Torna Cristo ogni giorno sulla nostra via.

Alleluia, alleluia!

2ª AVE MARIA Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.

L’apparizione del Risorto desta sorpresa e timore. Un uomo in carne e ossa non può passare attraverso le porte chiuse. Essi credono di vedere uno spirito, un fantasma. Il Corpo del Risorto è proprio quello del Crocifisso, ma non è più terrestre: è un Corpo glorioso, in una condizione di esistenza radicalmente nuova.

Ave, o Maria... - Canto

3ª AVE MARIA Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi:

sono proprio io!

Gesù rimprovera quegli uomini dubbiosi e sgomenti e li invita a convincersi che è proprio Lui. È veramente Lui, con un corpo di carne ed ossa, che porta ancora

le cicatrici nelle mani e nei piedi, anche se nel nuovo stato di vita non è più soggetto alle leggi dello spazio e del tempo.

Sopraffatti dalla gioia, essi non possono ancora credere.

Ave, o Maria... - Canto

(4)

4ª AVE MARIA Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

Gesù sta in mezzo a loro. In Cielo quando tutti saremo risorti, Gesù sarà in noi. Egli stesso l’ha detto nelle preghiera Sacerdo- tale. Adesso, finché siamo quaggiù, il sogno dell’amore si realiz- za nell’essere con, vicino alla persona amata: è uno stadio intermedio. Gesù è presente, è in mezzo a noi nell’Eu- caristia. Quando saremo anche noi risorti, Gesù sarà in noi. Sarà il mas- simo dell’amore, si può dire che l’io nostro naufragherà nel Tu Divino.

Ave, o Maria... - Canto

5ª AVE MARIA Ma poiché per la grande gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».

Ritorna la parola gioia. La Risurrezione è gioia, la Risurrezione è pace. Che cos’è la gioia? È l’incontro della nostra vita con Dio, che ci spinge al dono di noi stessi agli altri. Questa imprevista e nuova presenza di Gesù riempie i discepoli di quella gioia che deve diventare il clima specifico della Pasqua cristiana, della domenica cristiana, del giorno del Signore.

Ave, o Maria... - Canto

6ª AVE MARIA Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

La Risurrezione di Gesù è concreta: Gesù ha un vero corpo e lo dimostra il fatto che mangi con i discepoli, con gli Undici. Il Risorto si fa presente nei gesti liturgici della Chiesa nell’Eucari- stia: Lo riconobbero nello spezzare il pane. I testimoni, gli Undici, che all’inizio dubitano, si convincono della realtà della Risurrezione: riconoscono Gesù perché lo vedono, lo ascoltano, possono toccarlo, lo vedono mangiare.

Ave, o Maria... - Canto

7ª AVE MARIA Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».

Gesù dà ai discepoli la chiave per capire il piano di Dio. Bisogna, cioè è volontà del Padre, che si compia tutto ciò che è scritto su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti, nei Salmi. Gesù spiega la sua Passione e la sua Risurrezione alla luce delle Scritture;

sono esse che rendono intelligibile l’avvenimento e ne mostrano il significato.

Ave, o Maria... - Canto

(5)

8ª AVE MARIA Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

La Parola di Dio è fissata nei documenti della Sacra Scrittura, dell’Antico Testamento. È stato scritto che il Cristo, il Messia, il Consacrato con l’olio dell’unzione sarebbe risorto il terzo giorno. Il verbo risuscitare ha un duplice significato nei due cor- rispondenti verbi greci: ha significato di rizzarsi in piedi e ha il significato di svegliarsi.

Ave, o Maria... - Canto

9ª AVE MARIA Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

San Luca predilige il verbo annunciare, annuncio di gioia.

Saranno predicati a tutti i popoli la con- versione e il perdono dei peccati. Per- dono vuol dire annullamento, cancel- lazione definitiva. La redenzione è uni- versale: Gesù è morto per tutta l’umanità per i molti. A Gerusalemme Gesù è mor- to, ci ha redenti ed è risorto. Gerusalem- me è il punto d’inizio di tutta la vasta diffusione del messaggio di Gesù.

Ave, o Maria... - Canto

10ª AVE MARIA Di questo voi siete testimoni».

Di questo Messaggio di gioia, voi siete testimoni. Occorre essere testimoni di luce, essere testimoni della Risurrezione di Gesù, essere testimoni del mondo nuovo che è iniziato. Il ruolo di testi- moni è per mostrare l’urgenza del messaggio, per svegliare l’uomo dal suo sonno. L’incarico degli Undici è di portare il mes- saggio a tutte le genti: per tale compito dovranno ricevere lo Spirito Santo. L’annuncio che Gesù è risorto è la linfa di primave- ra che fa sbocciare la vita divina della grazia nelle anime.

Ave, o Maria... - Canto - Gloria.

(6)

SALMO 4

RENDIMENTO DI GRAZIE

SPUNTO DI MEDITAZIONE

E Dio che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei no- stri cuori per far risplendere la conoscenza della gloria divina, che rifulge sul volto di Cristo (2 Corinzi 4,6).

CANTO

In pace mi addormento con tanta gioia in cuor;

tu solo sei il Signor, sei mio Padre e sei Amor.

So che tu mi vegli accanto, dolce Vergine Maria;

sei tu la Mamma mia, sei la Mamma di Gesù.

TESTO DEL SALMO

Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:

dalle angosce mi hai liberato;

pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?

Perché amate cose vane

e cercate la menzogna? (Canto) - selà - Sappiate che il Signore

fa prodigi per il suo fedele:

il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Tremate e non peccate,

sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.

Offrite sacrifici di giustizia

e confidate nel Signore. (Canto) - selà - Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”.

Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento.

In pace mi corico e subito mi addormento:

tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. (Canto) - selà - DOSSOLOGIA:Gloria al Padre, e al Figlio e allo Spirito Santo...

LETTURA CON ISRAELE

* Il salmista ringrazia il Signore che l’ha liberato dalle angosce durante la giornata.

(7)

* Poi nei versetti 3 e 6 il salmista rivolge un vibrante appello ai suoi avversari: pensavano che il Signore l’avesse abbandonato e pensavano di aver riportato vittoria. Il salmista gli grida che solo Dio ha sempre l’ultima parola. «Guardate allora com’è bello vivere nell’amore di Dio!».

* Ancora un grido di gioia e di ringraziamento a Dio. «Illuminati da Dio, noi diventiamo dei segni agli occhi di tutti gli uomini».

Il sentirsi amato da Dio procura al salmista più gioia di quanta ne abbiano coloro che sono ricchi di beni materiali, quali il

frumento e il vino. (Canto)

LETTURA CON GESÙ

* «Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?». L’espres- sione richiama alla mente l’episodio di Emmaus, quando Gesù dice ai due discepoli depressi: «Spiriti senza intelligenza, cuori lenti a credere... Non occorreva forse che il Cristo soffrisse per entrare nella sua gloria?» (Luca 24,25-26).

* «Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto» richiama alla mente la frase di Gesù nel Vangelo di San Giovanni: «“Fin- ché sono nel mondo, io sono la Luce del mondo”. Detto que- sto, Gesù sputò in terra e fece con la saliva un po’ di fango, ne spalmò gli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti alla pi- scina di Siloe” parola che significa: Inviato. Il cieco andò, si lavò e tornò che ci vedeva» (Giovanni 9,5-7) (Canto) LETTURA GAM, OGGI

* Questo piccolo salmo 4 è immenso. Pone l’unico e grande in- terrogativo che tormenta il cuore dei giovani: «Chi ci farà ve- dere il bene, la gioia?». I giovani cercano disperatamente la gioia.

* Ti vedo correre dietro il vuoto di tante ideologie e illusioni menzognere: «Perché ami cose vane?».

* Il silenzio ti spaventa; ti agiti; non ti fermi mai a riflettere; ti stordisci nel turbine del male. Perché non preghi? «Il Signore mi ascolta quando lo invoco».

* Lo sai che «la luce del Volto di Dio è impressa su di te»? C’è

una luce immensa dentro di te. Canto)

La fede non è un repertorio del passato, Gesù non è un personaggio superato.

Egli è vivo, qui e ora.

Egli è vivo, qui e ora.

Cammina con te ogni giorno, nella situazione che stai vivendo, nella prova che stai attraversando, nei sogni che ti porti dentro.

Papa Francesco

(8)

EDUCHIAMO

COME DON CARLO DE AMBROGIO I I

NSEGNATEGLINSEGNATEGLI AA

INTERESSARSI

INTERESSARSI AGLIAGLI ALTRIALTRI

• Ogni ragazzo ha in sé latente una meravigliosa capacità di in- teressamento agli altri. Accrescerla o diminuirla dipende in gran parte dalla sua volontà. Ma la volontà va educata.Non sempre è spontanea. A questo alludeva Socrate, il filosofo greco, quando diceva: «Prima che un uomo possa muovere il mondo, deve muo- vere se stesso».Occorre insegnargli a mostrare un immediato interessamento per ogni fratello o persona che lo avvicina, per ogni compito che gli viene affidato.

• Uno dei modi migliori di accrescere la capacità di interessa- mento del ragazzo è quello di lasciarlo libero di esprimere quello che sente.Gli adulti sono sempre un po’ inclini a frenare i sen- timenti dei ragazzi. «Impara a dominarti», gli dicono con seve- rità. «Non lasciarti trasportare dalle prime impressioni». Eppure spesso queste manifestazioni sono l’indice dell’interessamento;

una repressione continua può smussare o addirittura soffocare la loro capacità di aprirsi agli altri.

• Educate il ragazzo all’arte di sapersi donare agli altri, di avvi- cinarsi soprattutto a chi soffre,a chi è nel dolore, dimostrare interessamento specialmente alle persone che più delle altre sono respinte ai margini della società. «Una volta - racconta un padre di famiglia - ricordo di essermi trovato al tramonto con la mia bambina in riva al mare. La marea saliva; la serata era tran- quilla e opalescente. L’acqua andava all’assalto della rena asciutta e l’invadeva sempre di più. A un tratto la mia bambina disse con voce sommessa: “Non è bello, papà, vedere come il mare vuol bene alla terra?”».

La terra era indifferente, e perciò aspettava. Ma il mare no, il mare veniva.

Una lezione meravigliosa: occorre insegnare ai ragazzi, come dice Gesù, «a farsi prossimo degli altri», a compiere ogni giorno qualche piccolo atto anonimo e dimenticato di bontà e di amore verso chi gli sta vicino o che incontra. Non è bello tutto questo?

«Il Signore ci ha messi in questo mondo per gli altri». (Don Bosco)

(9)

SORELLA MARIA ELIDE

Iniziatrice con il Servo di Dio Don Carlo De Ambrogio

delle Figlie della Madre di Gesù

D

OPO DI AVER AMATO I SUOI CHE ERANO NEL MONDO LI AMÒ SINO ALL

ESTREMO

(Gv 13,1)

Nel decimo anniversario della nascita al Cielo:

Todocco, 14 aprile 2011 – 14 aprile 2021 C

ENNI BIOGRAFICI

Sorella Maria Elide Biglia è nata a Novara il 24 set- tembre 1928. Dal 1981 Responsabile della Società di Vita Apostolica Figlie della Madre di Gesù del Movi- mento Gam, al Todocco, Diocesi di Alba (Cn).

Fulgido esempio di unione stabile con Dio, di pre- ghiera, di carità, umiltà, fortezza, santità, dal cuore materno, grande e misericordioso, è vissuta nella fe- deltà più assoluta al carisma del fondatore il Servo di Dio don Carlo De Ambrogio: amore all’Eucaristia, alla Madonna, al Papa e alla Chiesa e all’annuncio della Pa- rola di Dio. Per questo carisma ha offerto tutta se stessa, senza riserve e fino all’ultimo fu sostegno spi- rituale e custode fedele del Movimento GAM.

L’ultima tappa della sua vita, durante la malattia evi- denziò l’offerta totale di se stessa per la Comunità, che ha amato e servito fino all’estremo, per il GAM e in particolare per i Sacerdoti.

È tornata alla Casa del Padre giovedì 14 aprile 2011, alle ore 8,30, mentre si celebrava l’Eucaristia per le Sorelle della Comunità.

Sorella Maria Elide interceda dalla Santissima Trinità,

Padre, Figlio e Spirito Santo e dalla Mamma Celeste,

grazie e benedizioni.

(10)

LA PAGINA DEI BUCANEVE IL VANGELO PER I RAGAZZI

IL VANGELO DELLA DOMENICA

• LUCA 24, 35-48 18 aprile 2021

IL VANGELO DELLA DOMENICA

• LUCA 24, 35-48 18 aprile 2021

.

il paneano con loro ciò che er er

, i due disc empo In quel t

ome a o lungo la via e c cadut

o ciò che era ac

ti da Èmmaus narr orna

ano rit epoli che er , i due disc

o Gesù nello spe onosciut

ano ric v e v ome a

ano agli Undici e a quelli che v

a ti da Èmmaus narr

e zzar o Gesù nello spe ano agli Undici e a quelli che

o a lor zz e in me ett t persona s

ano di ques v si parla e es Mentr

Pace a voi!

se:

o e dis o a lor

, Gesù in ose e c t ano di ques

un f Sc

io! Toccatemi e guardate; un fantasma mie mani e i miei piedi: sono proprio dubbi nel vostro cuore? Guardate le Perché siete turbati, e perché sorgono

se loro:

antasma. Ma egli dis un f

v ede a, cr olti e pieni di paur v

on Sc

io! Toccatemi e guardate; un fantasma mie mani e i miei piedi: sono proprio dubbi nel vostro cuore? Guardate le Perché siete turbati, e perché sorgono

e eder ano di v

Pace a voi!

che io ho.

non ha carne e ossa, come vedete io! Toccatemi e guardate; un fantasma

Sono queste non ha carne e ossa, come vedete io! Toccatemi e guardate; un fantasma

Sono queste

se:

dis

ano anc v ede la gioia non cr

trò lor , mos o t endo ques Dic

tupor ano pieni di s a ed er

or ano anc

o le mani e i piedi. Ma poiché per trò lor

, e tupor o le mani e i piedi. Ma poiché per

e nel suo nome saranno legge di Mosè, nei

scritte su di me nella compiano tutte le cose

voi: bisogna che si quando ero ancora con le parole che io vi dissi

Sono queste

Profeti e nei

dai morti il terzo giorno, il Cristo patirà e risorgerà

Salmi. Così sta scritto:

predicati

nei

scritte su di me nella compiano tutte le cose

voi: bisogna che si quando ero ancora con le parole che io vi dissi

Sono queste

rofeti

edica e nel suo nome saranno dai morti il terzo giorno, il Cristo patirà e risorgerà

Salmi. Così sta scritto:

rofeti e nei

ese e lo mangiò da lo pr

zione di pesc ono una por Gli offrir

. o anti a lor v ese e lo mangiò da

o; egli tit os e arr zione di pesc

Di questo voi siete da Gerusalemme.

perdono dei peccati, conversione e il

testimoni.

a

Di questo voi siete da Gerusalemme.

cominciando perdono dei peccati,

conversione e il popoli la

a tutti i

C

OLORA TU IL FUMETTO DEL

V

ANGELO DI QUESTA

D

OMENICA

(11)

COSA MI INSEGNA IL VANGELO COSA MI INSEGNA IL VANGELO

I due discepoli di Emmaus raccontano agli altri discepoli l’apparizione di Gesù e come lo avevano riconosciuto allo spezzare del pane.

Stanno ancora parlando quando Gesù appare in mezzo a loro

dicendo: «Pace a voi!».

Ecco il saluto di Gesù che porta pace e gioia.

I discepoli sono spaventati e credono di vedere un fan- tasma. Gesù li rassicura e dà loro tre prove: fa osser- vare le sue mani e i suoi piedi e si fa toccare da loro;

MISSIONE:

MISSIONE:

Cerca tutte le occasioni intorno a te per testimoniare con la tua vita la pace e la gioia di Gesù Risorto.

chiede loro da mangiare e spiega la Parola di Dio e li aiuta a comprenderla.

(12)

D D ALLA ALLA L L ETTERA ETTERA APOSTOLICA APOSTOLICA P P ATRIS ATRIS CORDE CORDE

DI

P

APA

F

RANCESCO 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe

patrono della Chiesa universale

P P

ADREADRE NELLNELL

ACCOGLIENZAACCOGLIENZA

Giuseppe accoglie Maria senza mettere condizioni preventive. Si fida delle parole dell’Angelo.

«La nobiltà del suo cuore gli fa subordinare alla carità quanto ha imparato per legge; e oggi, in questo mondo nel quale la violenza psicologica, verbale e fisica sulla donna è evidente, Giuseppe si presenta come figura di uomo rispettoso, delicato che, pur non possedendo tutte le informazioni, si decide per la reputazione, la dignità e la vita di Maria. E nel suo dubbio su come agire nel modo migliore, Dio lo ha aiutato a scegliere illuminando il suo giudizio».

Tante volte, nella nostra vita, accadono avvenimenti di cui non comprendiamo il significato. La nostra prima reazione è spesso di delusione e ribellione. Giuseppe lascia da parte i suoi ragionamenti per fare spazio a ciò che accade e, per quanto possa apparire ai suoi occhi misterioso, egli lo accoglie, se ne assume la responsabilità e si riconcilia con la propria storia. Se non ci riconciliamo con la nostra storia, non riusciremo nemmeno a fare un passo successivo, perché rimarremo sempre in ostaggio delle nostre aspettative e delle conseguenti delusioni.

La vita spirituale che Giuseppe ci mostra non è una via che spiega, ma una via che accoglie. Solo a partire da questa accoglienza, da questa riconciliazione, si può anche intuire una storia più grande, un significato più profondo. Sembrano riecheggiare le ardenti parole di Giobbe, che all’invito della moglie a ribellarsi per tutto il male che gli accade risponde: «Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?» (Gb 2,10). Giuseppe non è un uomo rassegnato passiva- mente. Il suo è un coraggioso e forte protagonismo. L’accoglienza è un modo attraverso cui si manifesta nella nostra vita il dono della fortezza che ci viene dallo Spirito Santo. Solo il Signore può darci la forza di accogliere la vita così com’è, di fare spazio anche a quella parte contradditoria, inaspet- tata, deludente dell’esistenza.

(13)

UN RACCONTO PER TE

I I

LL CRISTIANOCRISTIANO ÈÈ UNOUNO CHECHE SASA DOVEDOVE VAVA Il filosofo danese Kierkegaard, cent’anni e più fa, scriveva:

“È partita una grande nave, un transatlantico. Nel tragitto più di duemila passeggeri festeggiano la partenza, il varo della nave, il suo primo viaggio attraverso l’Atlantico.

Mentre nella stiva si fa festa, si sturano bottiglie con alle- gria euforica, un passeggero sale in coperta per guardare il mare. Un brivido di paura lo coglie: all’orizzonte si delinea un punto bianco. Mormora: ‘Mio Dio, un iceberg... la notte sarà tremenda!’.

Ridiscende in fretta. Gli altri cantavano, ballavano, ride- vano, danzavano... Sicuri. Si avvicina al capitano e gli dice in un soffio:

- Capitano, mi segua, c’è pericolo! Il capitano sale in fretta.

Appena sono soli chiede:

- Che succede?

- Guardi quel punto bianco. L’iceberg! La notte sarà spaven- tosa... sarà la fine!

Il capitano ammutolisce perplesso. Ridiscende, si ritira nella sua cabina, apre la Bibbia e l’occhio incrocia queste parole del Vangelo: Questa notte ti si chiederà conto della tua anima(Lc 12,20).

(14)

Richiude il libro lentamente. Quelle parole gli mordono l’anima con la loro verità stringente. Capisce che sono una risposta, un messaggio di Dio per quell’ora. Ciò nonostante - ecco l’irrazionalità del peccato - decide: “No, non dirò niente, non voglio spaventare tutta questa gente”. Ritorna in sala e continua a sturare bottiglie, mentre l’orchestra suona. Intanto gli iceberg si avvicinano.

Su in coperta, quell’unico passeggero è rimasto a guardare, quasi di vedetta. È l’unico che sa. Non può far niente, perché il capitano non intende avvisare dell’imminente catastrofe.

Ma lui sa dove si concluderà quel viaggio nel giro di poche ore. Egli sa.

“Il cristiano - conclude Kierkegaard - è colui che sa dov’è di- retto”. Ha sempre dinanzi il traguardo che lo attende; il Cielo, la Casa del Padre.

Vede i pericoli, la lotta gigantesca in atto tra il demonio e Dio, di cui lui è oggetto, ma guarda al di là, alle realtà invi- sibili. E questo dà un senso a tutta la sua vita.

V V

IVEREIVERE ASPETTANDOASPETTANDO ILIL

C C

IELOIELO

Il cristiano deve vievre aspettando la ve- nuta trionfale del Cristo. La generazione cristiana del mondo d’oggi deve imparare di nuovo questa attesa che fu un’attesa vi- vissima nei primi cristiani, che fu un’attesa ribadita da Gesù; l’ha messa nella preghiera del Padre nostro: «Venga il tuo Regno!».

I primi cristiani pregavano: Passi questo mondo, Signore. Vieni presto Signore Gesù!

Noi dobbiamo attizzare la fiamma di questa attesa a qualunque costo.

È un’attesa meravigliosa!

Dobbiamo vivere del Cielo.

Attendere con gioia il Signore che viene:

vivere del Cielo.

Servo di Dio don Carlo De Ambrogio

(15)

IL SANTO ROSARIO

M M

ISTERIISTERI DELLADELLA GLORIAGLORIA Primo mistero della gloria:

Gesù risorge da morte.

L’angelo disse alle donne: «Non temete! Io so che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui, è risorto, come aveva detto» (Mt 28,5-6).

Gesù è risorto, ha vinto la morte. La risurrezione è vita nuova, è amore, è gioia. Anche noi risorgeremo e come Gesù saremo divinizzati.

Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria

Canto I discepoli e Maria eran tutti un solo cuore e lo Spirito li univa; lo Spirito.

Secondo mistero della gloria: Gesù ascende al Cielo.

Poi Gesù condusse i discepoli fuori, verso Betania e, alzate le mani, li benedisse.

Mentre li benediceva, si staccò da loro, e fu portato verso il cielo(Lc 24,50-51).

«Fu portato verso il cielo», così sarà anche per noi. Dio ci ama e vuole che viviamo per sempre in Paradiso. È questa la gioia del- l’Ascensione.

Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria, Canto.

Terzo mistero della gloria: La discesa dello Spirito Santo su Maria Vergine e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo.

All’improvviso venne dal cielo una violenta raffica di vento.

Apparvero lingue come di fuoco che si posarono su ciascuno di loro: tutti furono colmati di Spirito Santo (cf Atti 2,2-4).

Lo Spirito Santo, che per il Battesimo, abita nei nostri cuori, ci illumina, ci conforta e ci guida a Gesù.

Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria, Canto.

Quarto mistero della gloria: L’Assunzione di Maria Vergine al cielo.

Un segno grandioso apparve in Cielo: una Donna vestita di sole La Mamma Celeste è assunta in Cielo con l’anima e il corpo, ed è anche accanto a ciascuno di noi.

Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria, Canto.

Quinto mistero della gloria: Maria Vergine, Regina del cielo e della terra.

Vidi la Città Santa, la Gerusalemme nuova che scendeva dal cielo, da presso a Dio e aveva in sé la gloria di Dio

(cf Ap 21,2.10).

In Paradiso saremo per sempre con il Signore Gesù, con la Ma- donna e con tutti i Santi, nella pienezza della vita, dell’amore e della gioia.

Padre nostro, dieci Ave Maria, Gloria, Canto.

(16)

CONSACRAZIONE ALLA MAMMA CELESTE Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa, noi ci consacriamo

al tuo Cuore Immacolato e Addolorato.

Tienici sempre amorosamente per mano.

IL PIÙ BEL CANTO DI RINGRAZIAMENTO

Alterna a ogni strofa il ritornello:

Ave, Mamma, tutta bella sei come neve al sole;

il Signore è con te, piena sei di grazia e d’amor.

L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Riferimenti

Documenti correlati