• Non ci sono risultati.

La figura dell allenatore di nuoto negli Stati Uniti

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "La figura dell allenatore di nuoto negli Stati Uniti"

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)

La figura dell’allenatore di nuoto negli Stati Uniti

written by Redazione | 25 Novembre 2019

Oggi parliamo della figura dell’allenatore, del famoso coach americano, che è la base della piramide del mondo natatorio a stelle e strisce.

Michael Phelps non sarebbe stato Michael Phelps senza Bob Bowman, Ryan Lochte senza Gregg Troy e cosí via.

In America l’allenatore ha un ruolo fondamentale, quasi principale, nell’organizzazione di un programma e nella carriera e nei risultati degli atleti.

Questi scelgono di andare ad allenarsi in una squadra o nell’altra perché vogliono essere guidati da un determinato allenatore, non il contrario.

Io credo molto nella “co-responsibility law”, dove atleta ed allenatore condividono il 50% di responsabilità del risultato, positivo o negativo che sia.

Per arrivare a questo si deve creare un rapporto di totale fiducia e rispetto reciproci.

Negli Stati Uniti gli atleti ed i genitori non chiamano l’allenatore per nome, ma viene sempre posto “coach” davanti allo stesso, e al termine di ogni allenamento

(2)

lo ringraziano per averli allenati stringendogli la mano.

Dopo aver parlato dei vari atleti italiani che stanno studiando e nuotando in college americani, in questo post voglio condividere le esperienze di altri due colleghi, che come me hanno lasciato l’Italia anni fa e che stanno svolgendo un’ottima carriera in America.

Il primo è Oscar Roverato, vicentino, di base a Fayetteville in North Carolina, proprietario della squadra Fayetteville Aquatics Swim Team e primo Head Coach Italiano NCAA all’università UNC Pembroke.

Il secondo è Pietro Deriu, sardo, ex velocista della nazionale italiana, insediato a Solana Beach, in California dove è responsabile del Senior Group presso la squadra Rancho San Dieguito.

Li abbiamo raggiunti e fatto loro qualche domanda:

1. Da quanto tempo sei in America e per quale motivo?

OSCAR: Sono arrivato negli USA 24 anni fa. Il mio sogno era quello di potermi laureare e lavorare come allenatore.

(3)

PIETRO: Sono in America da 7 anni e la ragione principale per cui ho fatto questa scelta era per imparare e conoscere la cultura americana.

2.Usa tre parole per descrivere il nuoto americano

OSCAR: efficienza, organizzazione, (molto) lavoro PIETRO: Competitivo, divertente e non conforme

3.La soddisfazione più grande che ti ha dato l’America

OSCAR: La promozione a NCAA Head Coach presso the University of North Carolina at Pembroke

PIETRO: L’opportunità di conoscere me stesso tra gli alti e i bassi nelle sfide di tutti i giorni per adattarsi ad una nuova cultura

(4)

Pietro Deriu

4.La sfida più grande che hai dovuto affrontare in America

(5)

OSCAR: Una delle sfide più difficili è stato il dovermi adattare ad una nuova mentalità e cultura sportiva. Questo però ,alla lunga, è stato molto importante per la mia crescita come allenatore.

PIETRO: Trovare un posto dove poter essere me stesso, senza dover cambiare il mio modo d’essere

5.Se potessi tornare indietro, rifaresti la scelta fatta anni fa di lasciare l’Italia?

OSCAR: Ovviamente non è stato facile lasciare l’Italia e la mia famiglia.

Sicuramente è stato uno dei sacrifici più duri che abbia dovuto affrontare, ma rifarei la stessa scelta.

PIETRO: Si, certamente.

6.Cosa ti manca di più dell’Italia?

OSCAR: Sono 100% Veneto, non sono mai diventato Cittadino Americano, credo che questo dica tutto.

PIETRO: Famiglia, amicizie e modo di socializzare

7.Il tuo motto

OSCAR: Ci sono persone che sognano il successo ed altre che restano sveglie (lavorando) per ottenerlo.

PIETRO: Niente scuse. continuare ad imparare e migliorare la propria conoscenza confrontandosi con nuove prove e sfide.

8.Obiettivi lavorativi per il 2020

OSCAR: Spero di continuare nella crescita accademica e sportiva dei miei atleti di

(6)

club e di College, nel raggiungere i nostri obbiettivi stabiliti ad inizio stagione, qualificando atleti ai campionati nazionali USA Swimming e raggiungere le finali NCAA.

PIETRO: Aiutare la nuova squadra per cui lavoro a crescere e diventare più forte.

9.Cos’ha, sportivamente parlando, l’America in più rispetto al resto del mondo?

OSCAR: Sicuramente l’organizzazione sportiva negli USA è uno degli aspetti che permette a questo paese di essere leader mondiale nello sport. La figura dell’allenatore è di vitale importanza nel successo di un programma sportivo, del quale non rappresenta unicamente il tecnico (coach) della squadra, ma anche un educatore ed un leader per i giovani atleti.

PIETRO: Apertura mentale ad esplorare nuove ed innovative idee/strade. Risorse economiche e I college americani che fanno leva sullo sport e ti danno l’opportunità di studiare ed essere atleta mettendo a disposizione strutture e risorse economiche.

Riferimenti

Documenti correlati

Gli affittuari pagano per questo immobile a Fayetteville, al netto delle tasse di proprietà e delle spese condominiali, circa 4.596 $, per un tasso di rendita del 6,96% sul valore

non hanno dimostrato sufficiente serietà commerciale causando lamentele o proteste giustificate da parte degli operatori locali; non hanno osservato norme e regolamenti imposti dai

I partecipanti al Corso Allenatore di Primo Grado – 2° Livello Giovanile che risultino idonei all’esame finale acquisiscono la qualifica di “Allenatore di Primo Grado – 2°

Gli affittuari pagano per questo immobile a Fayetteville, al netto delle tasse di proprietà e delle spese condominiali, circa 4.596 $, per un tasso di rendita del 6,96% sul valore

Dott.ssa Carmela Palumbo Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per il

Inoltre da un punto di vista dell’attività commerciale per conto di Terzia, l’azienda ha conseguito ottimi risultati in termini di penetrazione ed è riuscita a conseguire un

Il Comitato Territoriale Ticino Sesia Tanaro della Federazione Italiana Pallavolo, in collaborazione con il Settore Tecnico Territoriale, indice ed organizza il CORSO

- I giochi (che sono obbligatori in tutte le fasce d’età della categoria Piccoli Amici e Primi Calci) devono essere svolti alternati ai tempi di gioco; non è concesso