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mmmmm STORICA. SCELTA deg affari interni dèatccua a if.s. ii9?linitro

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(1)

SCELTA

mmmmm

STORICA.

i _

dèa

tccUa

a if.S. ii9?linitro

deg£ affari

interni

(2)

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(3)

ANNALI

ì' 1

*

111

k

1 t

DAL 4750

K

COMPILATI

DA

A. G O P P I.

NAPOLI

LIBRERIA

ALL’INSEGNA

DI

TASSO

Vico ConcezioneaToledort.5.

1854

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(4)

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(5)

1 *'

"'

imLI D ITALIA

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"A wyjtfpy•-••••'•i:<«A*\<•!«,VjJ>.vì^V>; » £.?

Frimontcoll

armala

austriacasi

awania

sulle offese.Gioacchinosi ritirasulRonco,

^

sgom- bralaToscana

44—

Bianchièdichiarato co- mandante incapodellarmatacontroNapoli Gioacchinosi ritira

a

Macerata 45

—Muovi-

menlidegli austriaci.

Combattimene

di To- lentino46

Battaglia. Dispersione diMace- rata 47

Gioacchinosiritira

a Capua 48*—

Convenzionedi

Casa Lanza

4g

Gioacchino passainFrancia,elasuaconsorte coi figli sireca

a

TriesteSo-—Gliaustriacioccupano

Capua

e Napoli. Spedizionedi Sicilia5i

Resa di

Ancona

, diPescara,

redi Gaeta Sa

Ferdinando disponediverse cose rela- tivamente alla Sicilia, epoisireca

a

Portici presso Napoli 53-55

— È

riconosciutodal congresso di Viennare delregnodelledue Sicilie.

Sua

legacoll'Austria56

Peso im- postogli

a

favoredel principeEugenio 57

Votoe ricompense58

Lascia con pochi modificazionilo stabilitosistema di governo.

Tom. Vili. 1

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(6)

% ANNALID’ITALIA

Rimangono

a

suadisposizione sedicimilaau- striaci5g

Gioacchinoperseguitato in

Pro-

venza.passainConica 60

— Raduna

alcuni armati,e delibera di tentare ilricupera- mentodelperduto regno

61-62—S

barcainCa- labria

a

Pizzo,

ed

è arrestato63

IlGo- verno diNapoliordina che sia processato64

— È

condannato a morte efucilato 65

Cenni biografici66

PiaggiodiPio VI'I.

67

Ilcongresso di Viennagli restituisce leMarche, Benevento e Potitecorvo, e lo

'rimetteinpossesso delle legazioniconalcuni vincoli. Protesta del suo plenipotenziario68

Leggi emanalenellericuperateprovincie 69

Attirelativiall'appannaggio del prin- cipe Eugenio 70

Cennosugli affarieccle- siastici di Germania71

*// congresso di ViennanulladisponecircaCordinegeroso- limitanoelepirateriede'barbareschi, e si discioglie72

Restituzione de'monumentidi antichità,e dibeileartitoltida Francesi

73

Trattato della Santa Alleanza 74

Trattatodi Parigi. Il

redi

'Sardegnari- cupera tuttalaSavoja.Occupazionemilita- reecontribuzioni imposte allaFrancia 75

Convenzioni pecuniarie collamedesima.

Ristabilimentodi alcune fortezze negli Sta- ti del re diSardegna 76

L'Austria,

V

Inghilterra,la Prussia elaRussiarin- novanolaloro lega 77

L* arciduchessa

Maria

Luigia rinuncia perseesuo figlio allepretensionisullaFrancia.L'imperatore Francesconomina questosuo nipote

Duca

DigitizedbyCoQglc

(7)

-• -i8i5. : 3

diReichiiacU 78

Gli Statiuniti delle/- sole Joniesono-posti sottola protezione det-

r

Inghilterra. 79.

V » •* ». .' . ;

t / ** r , ,

ì* '

44

-

*N

iTA»>ro ilgenerale aicavalleriaFri-

mont

comandante incapo degli austriaci in Italiaragunò lasuaarmatasulla riva sini- stradelFotraPiadena,Casalmaggiore-e Bor- goforte,

e

nefece passare alcuni corpi nelle teste diponte di Borgoforte-ediOcchiobello non che aSan Benedetto

*d

aComacchio.

Alletruppeaustrìache destinate controGioac- chino,'ed ascendentiacinquanta mila uoìiu- ni,vi unì quelle disponibili di

Modena

edi

Parma

, edavvaozossi perogni partesulle offese. Ai dieci di aprile attaccò Carpioheera difesa dal maresciallodicampo'Guglielmo Pe- pe con

due

mila'ecinquecento uominidella divisione di 'Gai-ascosa, sene*impadronì,e minacciò lecomunicazioni di quelle ‘truppe collealtredella stessadivisioneohe eranoa Reggio. Gioacohino peròfeceavvanzare Lec- chi da Cento sopraMirandola a minacciare

ilfiancosinistrodi quella colonna,eddbbli- ,

gandola intalguisaa rallentareda sua

mar-

oia,guadagnòditempo a Garascosa diunire lasua divisionein

Modena

,e- ritirarsisulPa- naro.Quivi perògliaustriaci glisorpresero pocodopo un reggimentopressoSpilimberto

,

eglirecaronograve danno. Neigiorni undi- cie dodici gliaustrìaciuscirono con mólte forzedellatestadiponte di Qcchiobello,eoe

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(8)

4 ANNALId’ITALIA

allontanaronoiNapolitaniche laosservavano.

Da

tutto ciònevenne che Gioacchino veden- dosi oppresso da forzetanto superiori, nel giorno tredici deliberò di ritirarsieconcen- trarelasuaarmata. DiresseLecchisopra

Ra-

venna,D’Ambrosioverso Forlì, erichiamò Carascosadal Panaroa Bologna. Sitrattenne quivisinoaiquindici, nelqualgiorno resi- stettealla vanguardia nemica chesieraav- vicinata;quindi retrocedette collastessadi- visioneaCesena,lasciandoLecchiallasini- strasulRonco,eD’Ambrosiosulla destra a Cervia.Nel tempostessoprescrisse allaguar- diadiabbandonare la Toscana, e perSan Sepolcro,e perPerugiae Foligno recarsi ver- so Pesaro. Firenze fusgombratadaiNapoli- tani(anche primache nericevessero1’ordine dal loro sovrano) aiquindicidiaprile, enel- lostessogiornovientrò

Nugent

cogli austria- ci eToscani(i).

45. Contali muovimenti Gioacchino abban- donò laintrapresa della riunione della Italia, econobbe essereormai inpericolo esso me- desimo.Quinditentò di salvarsi connegozia- ti.Diresse pertanto aViennaun agente diplo- matico(Questicaux) incaricato di proposizioni politiche, enel tempostesso dal generale Milletcapo delsuo statomaggiore fecepro- porre al comandante nemico unasospensione diarmi.

Ma

questaglifunègata,eP inca-

(1)Rapporti Napolitani nelmonitoredelledueSici-- lienum. 131

7

ei3ai.

Rapporti austriaciinSchoellRccueildepiècjoffìe.

Tom.X.pag. 38,3t)

,85,86etga-ioi.

Memorieparticolari.

(9)

18

1

5

. _

5 ricato diplomaticogiunto aTrieste dovette retrocedere (1). Mentre poigliaustriaci

mo-

stravano questa energia politica, spingevano rigorosamente leoperazioni militari. Imper- ciocché Frimont giunto aBologna aisedi- ci di.aprile, diresseil Feld-maresciallo-luo- gotenente Neipperg a perseguireGioacchino

con

unaparte soltanto dell’esercito,espedi 1altrache eralaprincipale, sottogliordini del Bianchi perFirenze,Perugia eFoligno,

coldisegnod’inquietare1esercitonemicoal- le spalle, edincaso difortunatoglierglile comunicazioni principali colla capitale.

Nel tempo

stessodiresseaoche

Nugent

conundi- staccamentodi austriacie toscaniperAcqua- pendenteverso

Roma

,onde molestarelefron- tierestessedelregnodiNapoli.Esso poifer- mandosi in

Lombardia

perlaguerra contro Napoleone,rimisealBianchiil

comando

del- 1armata austriacacontroNapoli. Gioacchino chediuna marcia (non però principale)per la Toscana appuntosospettava,decise diri- tirarsinelle

marche

,

ma

ciòlentamenteper dimostrare che era padrone de’suoi muovi-

mene.

Ai ventuno di aprilerespinselavan- guardiadiNeipperg che tentò di .passareil

Ronco

,e poi retrocedettedaogni partea Ri- minidove giunse aiventitré. Ilmaresciallo di

campo

Napolitano che conmille e seicento uominidella divisioneD'Ambrosioerarima- stoin osservazione a Cesenatico fu sorpreso dai nimici, ericevette grave danno. L'ar-

ti)Scboell Recueil de pièc.offic.Tom.V.pag.941

q5.101-108.

Tom.

FUI.

a

(10)

6 Annali- ‘d'Italia

mata

napolitatoafermossitregiorni aRimini, -altrietantia Pesaro, edaiventinovefuacl Ancona. Nelle diversescaramuccie cheaccad- deronella ritiratafu notabileuna che avven- ne aGabicce, dove un distaccamento dica- valleriaaustriaca sorprese di fiancoun bat- taglione napolitano di retroguardia,elodi- sfece. Gioacchino lasciòCarascosasull’Esino tra Ancona eSinieaglia per tenerea

bada

il

corpodiNeipperg, edessocon Lecchie

D’Am-

*brosiopassò aMacerata, dovesiriunì colla guardia venutadallaToscana. Carascosanel ditrentadi aprileattaccòipostiavanzati au- striacipresso Sinieaglia-, eli respinsesulla sinistradelCesano. FrattantoinNapoliilmi- nistrodellaguerraaveva ragunatoaltradivi- sione fortedi circacinquemilauomini, e l’a- veva speditasottogliordinideigenerali Pi- gnatelliCerchiarae

Manhes

versoFondie san

Germano

(i).

4.6.

Ma

intanto

Nuget

arrivato presso Ro-

ma

spedivatre colonnesullefrontiere napoli- tane per ledirezionidiTérracina,diCepra- no, edi Rieti, eda quest’ultima parte ai .due dimaggio occupòdi poi Aquila.

Ed

il

Bianchigiunto aFoligno,mentreilqiiartier generale dei napolitani era ancora aPesaro, si era recato a Tolentino, ed occupatele vi- cinecolline minacciava Macerata. Gioacchino

(1) Rapporti AustriaciinSclioel!Recuciide pièc.

oftfé.Toirf.

vì^g?

Và^iSov' 9*; 11,0

RapportiNapolitaninelMonitoredel’e due Sicilie nura.i3age1333. .

’M*

Memorieparticolari. mL. ,

(11)

' i8ij>. 7’

per

mancanza

diesatti rapporti non sapendo ancora che questofosseilprincipalecorpodel- l’armata austriaca,squadronòper batterlocon forzesuperiori, equindi rivolgersiconparie delle stessetruppecontroNeippergescacciar- lodalle Marche. Prevenne pertaleffettoCa- rascosa ditenersiprontosull’Esinoacombat- tere; lasciòLecchiinMacerata, emarciòcon- troBianchicollaguardiae ladivisione D’

Am-

brosio,i quali corpidalle perditeedai di- staccamenti erano ridotti a circa ottomilauo- mini presentisottolearmi.

Nel

giorno

due

di

maggio

attaccò ipostichel’inimico

aveva

fra lapotenzaedil Chienti nelle vicinanze di

Monte

Milone,e lirespinsesinpressoTolen- tino. Iltenente generaleD’Ambrosioinquel giorno fuferito,ed il

comando

dellasua divi- sionerimasealmaresciallo di

campo

D’Aquino.

4.7. Nella mattinadel diseguente Gioacchi- no siaccorse finalmente che aveva afronte forzesuperioriallesue. Imperciocchévide cir- ,casedici milauomini (comandatialladestra da Mohr, ed alla sinistrada Eckardt)schie- ratiin duelineeconmolti bersaglieri neipor stiavvanzati.Questasuperioritàdi

numero

de’

nemicinonlo distolsepunto dall’ attaccarli.

Schierò alla destraladivisioneD’Aquino,e mise Pignatelli StrongolieLivroncollaguar- diaalcentroedalla sinistra. Prescrissequin- di aLecchidi far marciare una brigatada Macerata per lecolline diPetriolo, dove si mettesse posciainliqeacon Livron.

Lo

Stron- goli fuil primo ad avvanzarsi, uccupò una collina che formava

come

un bastione fra le divisionididestra e di sinistra* ela

munì

con

Dig

(12)

8 ANNALI D*ITALIA

artiglieria. Gli austriaci tentarono di scacciar- lo, eglisisostenne validamente, erespinse quattro attacchi. Dalcentrolazuffasi

comu-

nicò allasinistrade’ napoletani, chefumolto maltrattata dal fuaconemico. Intanto D'Aqui- no formòla sua dhisione.in quadrati, e poi incominciò adistaccarequattro compagniedi bersaglieri.Questifuronoassalitida undistac- camento di cavallerianemicae fattiprigionie- ri prima che potessero riunirsi. Avvanzossi quindico’suoi quadrati;

ma

essinella

mar-

cia stessaincominciaronoa disordinarsi. Quin- di bastaronoglistessi bersaglieriaustriacia disfarneuno chea lorosiera avvicinato.Gioac- chino ordinòad unaltrodi schierarsi in bat- taglia;

ma

isoldati nello spiegarsisidisper- seroesirifuggironoinuna prossimacollina.

Intanto Bianchi prolungandolasua destraver- so Petriolo,e lasinistralungolapotenzasin pressòMonte Milone minacciava

ambedue

i

fianchideinapolitani.

£

da tutto ciòneven- ne che Gioacchinodesistettedall’attacco,ed

ilfuoco cessò su tuttalalinea. Restaronoin questagiornata circa mille e centomortiofe- ritiper parte;inapolitaniebberofra i pri-

mi

ilcolonnelloducadi Gaspoli (figliodeldu- cadiRocca

Romana

), etraisecondiil

ma-

resciallo di

campo Campana comandante

sul- lasinistra lacavalleria dell# guardia. Essi perdettero inoltre circa mille eduecentopri- gionieri. Terminatoilcombattimento labri- gata cheLecchi avevaspedita da

Macerata

sotto gliordinidel maresciallo di

campo Majo comparve

sulle colline del Chienti. Allora Gioacchino pensò per

un momento

difarla

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(13)

i8i5. '

9

mettereinlineacolle altre truppe e diaccam- parsi neipostiche occupava.

Ma

frattantori- cevette lenotizie, edancheesaggerate*, del- lamarcia di

Nugent

aiconfinidel regno, e della disposizione degli Abbruzzesi asolle- varsi infavore del reFerdinando. Quindior- dinò laritirata. Diresse pertanto D’

Aquino

al Trivio, Pignatelli Strongoli alponte del Chienti,Livron dietroPignatellie d1Aqui-

no

,Majoa Petriolo,eArcovitoqoll’artiglie- ria aCivitanova per lasinistra spondadel Chienti. Essopoi recossicolquartier genera- le aMacerata.

La

perseguizione peròdegli austriaci, 1’avvilimentoincuicaddero alcu- ni napolitaninel retrocedere,e lasopragiun- ta notte non permisero chisieseguisseroi muovimentiprescritti; alcunecolonnesidi- spersero

, equasi tutti igeneralinapolitani sirecarono inquellastessanotteaMacerata senza lelorotruppe.

48. Tntalicircostanze Gioacchino, inteso ilconsiglio de’generali,deliberò di ritirarsi perla spiaggiadell’AdriaticoalTronto. Spe- dì pertanto il maresciallo di

campo

Carafa

conuna brigata della divisionediLecchi

ad

occupare Monte

Olmo

,e diresselealtretrup- pea

Fermo

eda Civitanova.IngiunseaCa- rascosadiabbandonare 1’Esino, rafforzare ilpresidio'diAncona,e retrocedereanch’es- soper Civitanova aiconfini delregno.

Ma

intanto dal primo di

maggio

in Maceratasi soffrivalafame. Nelgiornoquattro poiSlah-

remberg

assaltòquesta stessacittàe lapre- seprima che inapolitani potesserosgombrar- latotalmente. Nel

tempo

stesso li prevenne

(14)

IO ANNALId’ITALIA

aFermo.

Da

ciòne seguì chediverse colon- ne ritirandosi per vie traverse, angustiate dalladifficoltàdellamarcia edalla fame si disordinarono.Alla confusione successe la di- serzione. Intanto Bianchiriunitosi con Neip- pcrgspedì Molira perseguire1’inimico lun- go la stradadell’Adriatico

,diresse Eckardt per lavia diAmatrice ad Aquila, edesso

medesimo

simosse versoquestacittàperTer- ni eRieti. Tutti questimuovimenti di forze superioricontro un’armatascoraggiata edor- maidisordinala ehheroil dovuto risultamen- to. Inapolitani furono costrettiad abbando- nare il Tronto ela Pescara, e concentrarsi aSulmona.

Mohr

passòilprimodi questifiu-

mi

agli otto di

maggio

, ai dodici fececir- condare lafortezza di Pescara dal generale Sennizzer,e colla destrasiestese sino aPo- poli. Eckardt giunse ad Aquila ainove; ai tredici viarrivòBianchi ed

ambedue

discese- ro a Popoli. Gioacchino abbandonata Sulmo- na continuòaritirarsi.Colladivisione diCa- rascosa lasciata alla retroguardia e, ridotta a duemilaequattrocentouomini, feceanco- raqualche dimostrazionediresistenza a Roc- carasaed aCastel diSangro;

ma

infine concentrògli

awanzi

dell’armata aCapoa.

Manhes

cheera sulLiri, aidue di

maggio

era entrato nello,statoPontificio aveva sac-

,cheggiatoCeprnno, ed avevaspedito distac- camentiaFrodinone ed aVerdi.

Ma

nel gior- noseiincominciò a retrocedere, ed ai nove ritornòa.san

Germano.

Nel dì seguentela regina glitolse il

comando,

e lo diede a Macdonald. Questi si mantenne a Migliano

(15)

:lS»5. -

sino ai sedici,

ma

nella seguente notte

un

distaccamento austriaco avendo attaccatoi suoipostiavvanzati, questisi ritiraronopre- cipitosamente, ecolla loro fugascomposero e trassero seco tuttaladivisione,tranne

un

reggimentodigranatieri della guardiaarri- vato da poco tempo daNapoli. Bianchiper- seguìda ogni parte i fuggitivi, ed intanto conproclamazioneindata di Sulmona

ma-

nifestòi moderatiprincipj (i), concui ilre Ferdinando sarebbe rientratoin Napoli(2).

4g.

Dopo

gliavvenimentidiMacerata Gioac- chino aveva tentato d’interessare alla sua conservazione il popolo, promulgando una costituzione. Per tale .effetto aveva spediti»

a Napoli Colletta e Cariati coll’incarico di farne discutere le basi da una commessione particolare. Questa fu difatti istituita eten- ne variesessioni.

Ma

larapidità degli avve- nimentimilitarinon permise chetale misura avesse alcunrisultamento. Imperciocché nel giorno diciassettedi

maggio

1’esercitonapo- litanopresso

Capua

era ridottoa sette mila ed ottocento uomini scoraggiati edavviliti.

Quindiincose talmente disperateGioacchino nel dìseguente ne lasciò il

comando

aCa- ra scosa, ritornò in Napoli, espedì ilsuo ministro degliaffari^esterialcomandantene- micoper fareun ultimotentativo diaccomo- damento. Questo fu nuovamente rigettato:, J, ' h-.'-i’oo

'

< ‘lirismir.ittia ,*»;•:

'(1)V.

u

i:•*/ »')*

<

.(ai)Rapporti Austriaci in SohoctMtectiÉil de pióé.

offio.iom., V.p^g.,igo,ao3etaa3'-aa8. i n-.mfi.

Memorieparticolari. ». .

(16)

#

>2 ANNALID*ITALIA ' *

e allora lascio che Carascosa trattasse

una

convenzionemilitare. Iltenente generaleCol- letta portossiper taleeffetto a Casa

Lanza

(casa rustica presso

Capua

,nelpuntoincui siunisconoleduestrade di Terracina edi san

Germano

)equivi col generale austriaco Neipperg, ecoll’inviato ingleseBurgheresgh nel di venti di

maggio

conchiuseuna conven- zione,nella quale insostanza fustabilito:

« Fosse armistizio. Tuttelepiazze del re-

»gnodi Napolisiconsegnassero all’

armata

»delle potenze collegate per essereinseguito rimesse alreFerdinando IV. Eccettuarsi

»soltantoGaeta,Pescaraed Ancona,nones- sendole

medesime

nella lineadelleopera- zionidiCarascosa,per cui questisidichia- ravasenza poteri per trattare della loro sor-

»te.Gli austriacioccupassero Capoaaiven- tuno,nelgiornoseguenteAversa,aiventitré Napoli, e quindituttoil restodel regno.

Le

truppenapoletane sirecassero a Salerno.

Sirestituissero reciprocamenteiprigionieri

» diguerra.Fosse permesso adogni stranieroo napolitano di uscire dalregno conpassaporti legalitra lospazio diun mese».Il negozia- torenapolitanoavevainoltreprocuratochesi convenisse laconservazionedell’ordine delle

Bue

Sicilie,la ricognizione del debitopub- blico, delledotazioni,e delle donazioni fat- tedal governo dopoilmilleottocento e cin- que, efinalmente dellecompredeibenidel- lostato.

Ma

icollegati silimitarono a ripe- terequantoaveva poc’anzipromesso Bianchi colmanifestodiSulmona; siaggiunsesoltan- to che « l’imperatore d’Austria avvalorava

V

(17)

I

; i8i5. i3

• tuttequestedisposizioni della suaformale

•garanzia »(i). Finalmenteicollegatiinsi- stetteroche Gioacchino abdicasse allacoro- na;

ma

il generale Colletta dichiarò « non

» averfacoltàditrattare diciòche concer-

»>nevailre. Proporre soltantochegli sias-

•sicura sse unlibero ritorno inFrancia ».I 1 Collegatisiricusarono,edatuttociòne ven- ne che diluinonsiiecé alcuna menzione(a).

5ò.

Ma

tutti questi negoziatirisguardanti lapersonadiGioacchino erano inutili.

Im-

perciocché nella mattina dello stessogiorno renti di

maggio

egli eradigià partito

da

Napoli,e recatosi a Miniscola pressoBaja,

sopra picciola barca erasi direttoa Gaeta.

Ma

poi vedendo esserviverso la

medesima

alcuni bastimenti. Inglesi ritornò indietro, e sbarcò adIschia.Nel seguentegiorno ven- tunofuquiviraggiunto da

un

piccolo basti- mentosulqualeeranoilgenerale

Manhes

ed alcuni napolitaniche per .prudenza*si allon- tanavanodallapatria,,

e

coimedesimiveleg- giò versolecostedi Francia.

Aveva

,seco

un

nipote,

un

segretario édun cameriere; una valigia conpocobagaglio circaquattrocen- to nulafranchi in oro,ed alcunegioje. Nel dì venticinque approdò sulle coste di'Pro- venza a Cannes(3)i

La

suaconsorte

ebbe un

diffeientedestino.Imperciocchésinodal gior- noventisei diaprile*essendocomparso avan-

ii)MartensKecùeiletc. Tom.Siilipag.39*-a<)7.

(a)Memorieparticolari.» .

*

(3)Noticehist.surleGeuerai Maubespag.4»-5«*

Memorieparticolari. ».

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(18)

14 ANNAMI d'ITALIA

ti Napoli il

Commodoro

Campbell coti una divisioneinglese (di un vascello, unafre- gataed una scialuppa

), e minacciando

un bombardamento

, essa dopo varj negoziati spedi Cariati, il qualenel giorno undici di maggio concbiuse un

accomodaménto

. col qualesi convenne cbe« siconsegnasseroagl’

>* Inglesi due vascelli napolitani che era.no

’>nella rada , non cbe gliarsenali dimari-

**na. Jncompensolacapitalenonfosse

hom-

» bardata e la regina reggente fosse tra-

- r sportala inFrancia co’suoi figlicbeallora o> eranrr a Gaeta>*. Sopraggiunto peròl’

am-

miraglio

Exmouth

comandante superioreal Campbell, dichiaròcbe questi aveva oltre- passatole sue attribuzioni,e sifece(ai ven- titré di

maggio)

una nuova convenzione.

Fu

inquesta stabilitocbe << laregina sisarebbe

i*messa coi figlisottola protezionedell’im-

» peralored’Austria.

Un

vascello inglese l'a- pvrebbeperciò accompagnata unitamente«ai

»ministri ZurloeMosburg-, ed ai generali

»> Macdonald e Livron a Trieste, dovea-

»vrebbe aspettatocbe 1

imperatore France-

» sco le assegnasse il luogo della dimora,

>' promettendo diJnon ritornare inFrancia,

»0 in Italiasenza ildi bri permesso»(i).

Così fueseguito. e la già regina prendendo nome,privato, eon

anagramma

diNapoli no

-

mossicontessa diLipano.

Si. Intantoappena coipatiidell’armistizio siconobbe lacaduta del goyerno di Gioac-

(i)SchoellRenueildepicc offic.lom.V. pàg. 228,

229et 287,288, .' LIIODIjI^

(19)

i8i5.-v» a

i5 chino. Ilpresidio di

Capo^

siammutinò, ed

i soldatidirettisopra Salerno, abbandonati gli uflìziali,sisbandaronoquasi tutti. Nella capitalealcuni faziosiincominciarono adagi- tareil popolaccio, e,la pubblica tranquillità eraa stentigravissimi conservata dallaguar- dia nazionale, eda un tenue distaccamento disoldatiinglesi sbarcati da Campbell.

Da

ciò ne venne cbeilcomandanteaustriaco ap- pena occupata Càpoa,sull’invitodiragguar- devoli personaggi accelerò ilsuo ingresso in Napoli. Nella notteprecedenteai veotìduedi

maggio

vi spedifrettolosamente il generale Neipperg con trereggimenti dicavalleria,

e nel giorno stesso poivi entrò essoconven- timila uomini. Egli era accompagnatodal principeLeopoldodelle due,Sicilie, il quale da Vienna pia venuto araggiungerel’arma- taaustriaca (nesso Capoa (i).Nel giorno se- guente arrivarono anchein Napoli truppe da Sicilia. La spedizione cbequivi,

come

accen- nai, si era preparata ..consisteva in sedici milauomini fra inglesicomandati da Mackfar- lan e soldati del re Ferdinando capitana- tida Bourchard.

Una

divisione diqueste trup- peera partita nella metà di

maggio

collai- struzionedi sbarcare a Terracina, ;o dove fossepiùopportuno. Giunta nelle acque di Ponza intese laconvenzione diCasa Lanza, ed alloraapprodòa Napoli. Il restante del- la.spedizione passò di poi nelle Calabrie,

-p i . .

; * i»*J" i}

(i)Ibid.pag.285-269.. ,<.0-.'?v

Memorieparticolari. nijjìi.u-.i*"

(20)

i6 ANNALID’ITALIA

provinciein‘eui «li austrìaci non penetraro- no(i).

5a.All'annunziodella convenzionediCa- sa

Lanza

lefortezze diPescarae di Ancona si arresero immediatamente agli austriaci;

Non

cosìGaeta.

Comandava

inquestail

ma-

resciallodi

campo

Begani con truppeinpar- te

mal

fide,dellequali difattiai trentuno di

maggio

se ne

ammutinò

un reggimento

(il decimodi linea) chedovette disarmare elasciareuscire dalla Piazza.

Non

di

meno

alla intimazionedi resa appoggiata allaca- duta delgoverno di Gioacchino ,egli rispo- semilitarmente« essereestraneo allapoliti

-

j*ca,e1’onore imporgli ildovere di non

» cedere lapiazza che perun ordine dico-

»lui il quale gliela avevaaffidata

,o pure

» alla forza «*. Convenne

adunque

adoprare learmi. Gl’inglesilacinseroper

mare

e col- leartiglieriela bersagliaronopermolti gior- ni. Ilgeneraleaustriaco

Laver

la circondò dallaparte di terra consoldatidi sua nazio- ne, toscaniènapolitani; e nellanotte pre- cedente aiventitré digiugnoaprì latrincea.

Aisedici di luglioincominciòilfuoco con quat- trobatterie,elocontinuòsinoaidiciannove.

Ma

vedendo che poco profittava, ed’altron- de non v’eraurgenza disanguinosaedispen- diosaespugnazione, l’assedio fuconvertitoin blocco.

questofumoltolungo.Imperciocché molti fra gliassediati

mormoravano

(etalvolta

(i)SchoelRccueil de pièc. offic. tom. V. pag 285-289.

Memorieparticolari.

(21)

i8>5. | 7

ti

ammutinarono

apertamente) controlaco- stanzadel loro

comandante

;e questieranel

tempo

stessoprivo' di ognisperanza di soccor- so;Quindiincosetalmentedisperate nel gior-

no

otto di agosto resela piazzaalre Ferdi- nando. Ipattifurono che «égliavesselafa*

>coltà di fare

immediatamente

unviaggio fuo-

»ri deiregno. Il presidio napolitanogodes-

»se delle condizioni accordatenellacapito- a lazione diCasa Lanza. Jsudditi dell’im-

»peratore d’Austria (eransi rifuggiatiin

Gae-

>* tamolti profughididiversenazioni) e del

»re diFranciarestasseroapiena disposizio-

»nedei loro sovrani, (militariromani, to-

» scaniepiemontesi esserevivamenteracco-

»mandati alle potenzecollegate, e intanto aifossero trasferitiaLivorno.

Niun

individuo

•civile omilitare potesse esseremolestato

»perlepassate opinioni politiche »(1).

53. IntantoFerdinandoIV. allorquadosi vide prossimo aricuperareilregnodi

Napo-

li, spiegòuna maggioreenergia negli affari di Sicilia»e lidisposesecondolenuovecir- costanze. Ilparlamentochecolà(come accen- nai(a) )aveva ragunatonell'ottobre delpre- cedente

anno

a finediperfezionare lacosti- tuzioneedi ordinarelefinanze. molteleggi aveva difatti proposto;

ma

«ire»i sussidj mostrossi costantementélento.Egli non ave- va

mancato

disollecitarloconreplicatitnes-

vi: 1

i j. .•* -U. *

' »,

! fi!:J .- ) ';

x

della difesa della piazza diGaeta neli8i5. V* «

"

'

*

Memorieparticolari, ' l\

>r*",f ,5

(a)Anno i8i3$. ;6.

1

(ijVinci Giornale

DigitizedbyGoogle

(22)

^8 ANNALIil)’ITALIA

saggi

ma

inutilmente. In fineaitrentadi aprile sirecòeglistesso aquell’adunanza

e

disse: « laguerraessersiriaccesa,enel pc-

>>ricolo

comune

nonesservi interesse diviso,

1 suoi diritti sulregnodi Napoli essere i

>.primifondamentidellasicurezza desuoife-

vdeli siciliani.

Non

potere perciò astenersi

>. dalla più giusta delleguerre. Appartenere

4V*a loto il votare iconvenienti sussidj'

La

>.dotazione dello statonon essere

un

regalo

»> spontaneoj essereilprimodei lorodoveri.

*Essi non averloadempito per circa sètte

»> mesi. Gliavrebbe potutodichiararedeca-

doti dallelorofunzioni, ed avere dissimu-

j. lato.Partecipareperòche ilpiùgrandefra y.i dovei»proprj nonglipermettevanodidif-

ferire

lasuapartenza;nèche partendola-

sciassesedenteilparlamento facendonees-

j>soparte; nè chelasciasseindeciso

Timpor-

»..tantissimopuntodellasussistenza dello sfa-

>. to. Quindir»on avrebbeatteso leloroope-

>.razioniche persoliseigiorni »'.

54'

A

talediscorsoirappresentanti dei co-

muni

finalmente si scossero; e Votaronoper quell'anno la dotazione dell'erario(compresi

isussidj inglesi)inunmilionenovecentoequa- rantasei milaonze. Gli stranieripossidentiin , Siciliaicheattesa la paceerano perricupe- rare il godimento de1 lorobenialloraseque- strati, furono tassatidiunafondiaria addi- zionale del tienta percento sullelororendite.

Diverse cose poi propose il parlamentoper perfezionarelaCostituzione*-e fralealtrepen- sònuovamente ad una commessionepe.r com- pilare uncodice.

Ma

nelgiornoquindici di

(23)

' ir.»

I

ti il

maggio

eotj$il]principe diCampofrancoin qualitàdicommessarioregio,ed annunziòche

;jniJ ireessendosul punto» di partiredalia ca-

pitale,nonpoteva piùpermettere eh£41par-

jiS:|aiHentetse^a8^!aperto., e perciù'Jo..scio-

».gtierja*rpartecipargli intantocheli soVranp

.»aveva avutospiùvolte la soddisfazione di

»restare contento; del maggior

numero

de*

n

paH*». edi alcuni frairappresentanti,dei

»

comuni

;

ma

nel

tempo

stesso avergli ordì*

natodi.ino» .dissimularecheavrebbedesi-

»denato più:celerità1éd

amore

di/pubblico benèirtei'lavori importanti teipiùTrifleasio-

»ne imparziale negli oggetti riguardanti Je

*prerogative della corona.,1lasussistente

la sicurezzadello,stato, la.buònafede

le

»,l’onoredellanazione.

No»

averpotutove-

»dcfe/Senzadolore1chela

eamera

de’eomu-

»ni fosse data;persettemesi'Insensibile «1

»•pericolo:del fallimento dello stato edalle

»'ladróne di migliaia:difamiglie,.reclamarci

»invino,ilorodiriiti.Gh’essa avesseridotto

» alle più dure provela itirtùdegliuffizioli

*delliarmata-e-dei creditoridello statovita-

li»sciandoli!;lungamente prividèi prezzodel utOr» servizioedei lorocapitali. Inquanto

».all*'-

doma

mia per laformazione de’nuovi i».oodimÌJV!«!perla rettificadellacostituzione

^dichiarareilsovranoche1vièVrehìie desti-

»natosifbUóunacomraessioriedisiciUahifag- isiguarderblivjed'a.fVebbedato. alla medesi-

s.maT

incarico1di lavorarvi!aoliainaggiore

soìlleoHtìdiró;tEr.perprovvedete* pienamente-

»al.compimentode’iiotiuniversali esso ime-

«deiwnoa VrebTie indicatoledineè' (necessarie

li» v»,!ìi*>ia

, ili ei

i

.vjr.V ib jf.').! ». *

DigitizedbyGoogle

(24)

30 ANNALId’ITALIA

»perottenere finalmente chelacostituzione

» corrispondesse egualmenteaiprogressi dei

» lumi edaibisogniedallaposizione politica

• dellaSicilia ».

55. Pertaleoggetto ilrenominòdi fatti

(nelseguentegiorno sedici di

maggio) una

commessione composta di diciotto

membri

,

allaquale comunicòpoi 1’istruzioneche« il

»regnodiSiciliacontinuasse ad averelasua formacostituzionale,edaconservare quel*

»la stessa rappresentanza nazionale che si trovavaallorastabilita indue

camere una

» de’pariel’altrade’comuni.

La

religionedo- vesse esserunicamente la cattolicaaposto*

licaromana.Ilpoterelegislativofosseeser-

»citato collettivamentedal re, dalla

camera

»de’ pari,e daquella de’rappresentanti dei

»comuni;

ma

la legge fosse proposta dalre,

• e quindi discussae votata dalle

camere

,e

»poidal sovranostesso sanzionata. Apparte-

• nesse al re ilpotere esecutivo, ela su-

•persona fossesacra edinviolabile. I mini*

^stri ediconsiglieri di sfatoperò fosserore-

»sponsabili.

Un

codice dileggicivili, cri-

» minali,diprocedura, dicommercio,edi

• sanità, ed un nuovoepiùadattatoordina-

•mentodimagistrature, dovesseroassicura-

»re e rendere piùferma

, piùimparziale, e

• piùfacilel'amministrazione della giustizia.

La

libertàdelle opinionie dellastampafos-

ti semantenutacon quelle precauzioni che per

»la pubblicatranquillità nelprecedenteanno

»erano stateadottate da Luigi

XV

111. in

» Francia. Allorché ilre ritornasseinpos-

» sessodelsuo regnodi Napoli,continuas-

ti se la sovranità diNapoli e diSicilia, ad

(25)

è

i8i5. r< ai

» essere unitacom’erastatoperlopassato nel-

» la stessapersona delre ede’sovrani suoi

» successori. Verificandosi untalcaso, quan-

» tevolte ilrevolesse risiedere inNapolila-

» sciassein Siciliaper suo rappresentante

un

» principe dellasuafamiglia,o in

mancanza

»di questoun ragguardevole personaggiosi-

» ciliano, ilquale esercitasse nel reai

nome

» quella- porzionedelle facoltàsovrane che si

j> giudicassero piùconvenienti perla pronta

» risoluzione degli affari riguardanti ilgo-

»vernointernodell’isola.Lasciassesimilmen-

»tenell’ isolaottomilauominiditruppare- golare dell’unicosuoesercito,iquali fos-

» sero mantenuti dall’èrario diSiciliacon separata assegnazione destinatapertaleog-

»; getto. Tuttigl’impièghiappartenentialgo-

»vernointernodell’isoladovesseroessere pri-

«ratamenteoccupati da'siciliani ». Disposte tali coseFerdinandoparti da Palermonello stessogiorno sedici di

maggio

e recossiaMes- sina,doveSitrattennesinoal finedelmese.

Intesapoi laconvenzione diCasa Lanza no- minò suoluogotenente inSicilia il principe ereditario, edimbarcatosi sopra unvascello inglese allavolta diNapoli, neldìtredigiu- gnoarrivò a Bàja. Trattenutosi quindi alcu- nigiórni a Portici, nelgiorno diciassette rien- tròsolennemente,nella,sua capitale(i).

56. Egli era di già in possesso del ricupe- ratoregno allorquandoi)congressodiVienna nelgiornonove digiugnosanzionò(oper dir meglio pubblicò)« ch’esso eraristabilitotan-

(l)Memorieparticolari.

DigifeedbyGoogle

(26)

32 ' ANNALI o’ITALIA

>1toper se, quantopeisuoieredi<esuccesso*

» risul tronodiNapoli,ericonosciuto dalle

« potenze

come

re delregnodelle

Due

Siei-

»lie »(t). Neldìdodici poidello stesso

me-

,

seiplenipotenziari napolitani edaustriaci sot- toscrisserountrattato di alleanzaperlareci- proca difesadelregno, e degli statiimperiali inItalia.Si convenne che« in casodi guer-

>ira il contingente del redelle

due

Sicilie

>i fossedi venticinque mila uqmini » (a). Si

dichiarò eziandio che « le obbligazioni le

» qualiidue Monarehi assumevanoperassi.

»curare la paceinterna dell’ Italia facendo

»loro un doveredi preservareiproprj stati

»ediloro rispettivisudditi da nuoveagita-

»zioni e dalle sciagured’imprudenti innova-

lizioni che ne cagionerebberoil ritorno, ri- n

maneva

inteso trale particontraenti, che

» ilredelledueSicilie ripigliandoilgoverno

»delsuoregno, nonavrebbeintrodotto cara»

» bramentiiquali nonpotessero conciliarsisia

» colleantiche costituzioni monarchiche. sia

» coi pririeipjadottatidall’imperatored’Au-

» stria nelregimeinterno dellesueproviucie

»> d’Italia » (3).

.(i)AttofinaledelCongresso diViennaart- ro 4>

,(a)Rapportodelministrodegliaffariesterialpar- lamentodiNapolinel di4.diottobre1820.inserito reigiornalecostituzionaledelledueSicilie del »Sao.

num.80.

Archives DiplomaliquesTom.Ipag. 233. (3)Articolo inseritonellanota del ministrodegli affa- rietteridelledueSicilieallecortidiEuropanidata del 1.ottobre1820.

ArchivesDiplomatiquesTom.I.pag.^i3-aaS.

jitizedby,G»og|e /

(27)

<w:t<i8 ia^ » .23 S7.Oltre questovincolo elaperdita dei presidj' diToscana(1 ),fu eziandio impostoal re Ferdinando«un.peso non lieve, Nellacon- venzionedegliundici di.aprile del milleotto- centoequattordicilepotenzecollegate usaro-

no come

accennai particolari riguardialprin- cipeEugenio allora viceré d1 Italia perchè

aveva

ancora Sottoi suoiordini fortezzeed un’armata•, eper taleeffettoconvennerodi dargliunostabilimento fuori diFrancia (2).

In altracpnvezione concertata a Vienna nél dì ventitrédiaprile di quest’annotra mini- ,

striAustriaci,Russi, Prussiani, eBaVari col- la cooperazionedell'Inghilterrae relativaal -re diBaviera (dicui!Eugenioera genero),

fra lealtrecose sistabilì essereconserva-

» tiidiritticheilprincipeEugenio avevaal

» pattuito stabilimento,eiepotenze collegate mobbligarsi di darglielo subitoche leeirco-

» stanzenonsisarebbero'piùopposte ». Que- staconvenzione che dovevadipoiessere inse- ritanell’htto finale',delcongressodiVienna, veramentemota furatificata(3)

ma

4lei.poten- ze contraentiRimasero'fermenelledisposilo, niadottaterelativamentead Eugenio. Stabi- lironoJ)ertaleeffettocheilredelrégnodel- ledue’Siciliegliassegnasseundistrettocdn- tenente unapopolazionedicinquantamila abi- tanti(

4

)-<.Sioppose Ferdìnandp.IV..ad

una

taledeterminazione,ed in finecollamedia-

{i. ,,7 ... it ;;ìii !»!. : ...ii

(1)V.5.3r. -

v.li(a) 1

8

)4-'Jf*»9!»‘'38è 4®.:

(3)MarlensRccuei!etcf. Tom. XIII.pag.’^HiJSy.

Scìiocll.'Hist.ahr.Tom. XI.pae. 333-.339. <

(4)&choeHIlist.alir. Tom.XI.pag. 389. '

(28)

a4

ANNALI D*ITALIA

zione dpU’Inghilterrasiconvenne(nel mil- leottocento e diciassette)chelostabilimen- tofosse compensato con una

somma

di

dana-

ro, che fudeterminataincinquemilioni di franchi(i).

58. IlreFerdinando avevafattoinSicilia solenne votochese.ricuperava ilregno di Napoliavrebbe innalzatoun tempioinonore di S.FrancescodiPaola.

E

questo sacro edi- lìzioconregia magnificenzaecon disegnodi PietroBianchi modellatosopraipiù celebri

monumenti

romani sista attualmente ( nel mille ottocento e ventisette

)costruendoin

Na-

poliincontroalpalazzoleale.Fragli attipoi di religioneilmonarca nonscordossipunto de- gliuomini che avevano specialmente contri- buitoa fargliricuperare ilregno. Diedeal plenipotenziario franceseTalleyrandilducato diDino conunarendita di sessanta milafran- chi(a). Altrasimilerendita alplenipotenzia- rioaustriacoMetternich unitamente al Du- cato diPortella (3). Al cavaliere Medician- nuiducati seimila;simile renditaalsuople- nipotenziario Alvaro Ruffocoltitolodipria-

fi)Rapporto delministro degli affariesterialpar- lamentodiNapoliai4-ottobre1830nelgiornaleco.

stituzionalcdelledueSicilie-i8aonura. 80.

' Archives DiplomatiquesTóm.I.pag.a35.

(3)Collezione delleleggidelregno delledueSicilie num. 997. -

, ,

. ...

RapportodelMinistro delleFinanzealparlamento diNapolineldì9 dicembre1810. 1

(3)Collezionedelleleggidelregno delledueSicilie num. 1360 .

Articoloofficiale inseritonel giornale,diNapoliai

l5.fcbbrajo1816. . .

DigitizedbyGoogle

(29)

i8i5. ' a5 cipe;ed annuiducati

due

milaall’altropleni*- potenziarlo Serra Capriola.Finalmente conferà al generale austriaco Bianchiiltitolodi

duca

diCasa-Lanza con unadotazione diannui du- cati nove mila. Tutti questi poiebbero in danaro ilcapitaledelierendite loroassegna- te, ela

somma

che per tal;causa sipagò ascesead un milione diecimila e settecento e ventidueducati

( 1 ).

.j5g. Inquantopoi algoverno, Ferdinan-

do

IV.

emanò

diverse disposizionianaloghe allecircostanze.Confermò temporalmentetut- tele leggiche eranoinosservanza egl’im- pieghioheisudditi occupavano nei diversi dicasteri(2). Cangiò peraltroil;ministero(3)», e nenominò unoin quiebbero laprincipa- leinfluenza ilcavaliere Luigi Medici Mini- strodelle finanze, ed il marchese Donato.

Tornatasiministro dellagiustizia. Abolì poi iiconsiglio di stato(4).

Revocò

(edonazio^

ni deibeni dello statocheavevanofattoGiu- seppeeGioacchino»e. restituì ai napolitani, emigrati in Sicilia .quelliche Iproerano sta-, ticonfiscati edanche, venduti.,.dandone pe- ròaicompratori ungiustocompenso(5). I-

lli7vi s' !•; :i K 1

(1)Collezione delieleggidelregnodelledue Sicilie num. 186,187,a4°»5*7-1; ;

RapportidelMinistro delleFinanze'alparlamento di Napoliai5ottobre e9 dicembre i8ao.

(2)Collezionedelleleggidelregno diNapoli i8i5.

Dtun.3. *•. . ,

( 3)Ibid.num.6. t :

(4)Ibid. num.3a. : »

(5

)

Collezione delleleggidelregnodiNapoli 18 15*

num.6Se4 d9-

DigìtizedbyGoogle

(30)

26 ANNALI D*ITALIA

stituì una commessioneincaricata dicompi- lare un nuovo corpodi leggi civili,crimina-

li,edi

commercio

(1)

; eintanto abolì la penadel marchio, che secondoilcodice vi- gentesisuoleva infligere ai condannati per furtiofalsità(2). Uni letruppediNapolie quelle di Sicilia in un soloesercito (3), e prescrisseche questo sul piede di pace fosse disessanta milauomini ({).

Ne

diededipoi

il

comando

supremoalgenerale austriaco

Nu-

gentcol titolo di capitanogenerale. Del re- stoterminatala guerrailluogotenente gene- rale Bianchi partì, colla maggiorparte delle sue forze, e recossi nella Francia meridio- nale. lasciando soltanto inNapolie nelle vi- cinanze sedici milauominisotto gliordinidel generale

Mohr

ea disposizione delgoverno napolitano(5).

00.Mentre poiFerdinandoIV. siadopera- va perapprofittare de’buoniordiniche dai francesieranostatiintrodotti nel regno,Gioac- chinosoffrivagravissimeavversitàinFrancia.

Appenasbarcato inProvenza scrissesubitoa Napoleoneperoffrirglii suoiservigi nell'ar-

mata

;

ma

questinon se necurò punto. Ri- stabiliti i Borboni sirivolse a Luigi XVIII.

implorandolagenerosità deivincitori; enon ebberiscontro. Nel tempostesso poi(era sta-

(1)Ibid. Durai.48.

(a)lbid. num. 34*

(3)lbid. num.la.

(4jlbid.num. 56.

(5)DeViIletCbivron relation militaire de princi- paux. mouvemens de1’armée Austro Sarde era iSi5.

pag. io».

(31)

- A i'8i5.‘-T4i

i‘r\. , 27'

toraggiunto daalcuni' suoiuflfiziali)spèdi an- che

un

certo Maceroni(ingleseorìgiriasrióRo-

mano)

suoanticoamico ed uffizialédiordi- nanza per trattare coti’Wellington ed avere perdi lui

mezzo

un asiloin Inghilterra.

Ma

intanto fra lacaduta del governo imperiale ed il.ristabilimento del regio insorseronella Frància Meridionalediversesommòsse popo- lari(inUnadelle qualifutrucidatali mare- sciallo Brutte),ealloraGioacchino

come

ade- rènte a Napoleone:,‘lecredutoapportatored’im-

mensa

c|ttantitàdidanaroedi gioje, sivide ingravepericolo di esséve assalitodaiturbo- lenti. Quindi

àbbadonò

una casadi'càm'pagna nellaqualesittòalloraaveva dimorato presso Tolone,e divulgatala voce di èssereparti- ,

toperTunisi,sinascóse. Sopràggiunseperò ptìéòdòpo nella Provenzailmarchese

De

la Rivieregià cospiratóre controBónapartèpri-

mo

console (ì), é allora comttìéfefcaViórègio perristabilitelatranquillità pubblica.^

Ed

in- formato 6sospettandoche Gioàcòhino nònfosse ancora partito;adoperossiinógni

modo

per arrestarlo. In taliangustieil profugo

monarca

deliberòcl’imbarcarsi nellavicina spiaggia,

sbarcare

ad Havre

deGrace, e recarsiinco- gnito'a‘Parigi per trattare davicino dellastia soTtd còglialleati.Procurassi pertanto

un

pic- colo bàstirttentóperpartirenascostamentenel- la bòttedèidue diagósto. Y^imbarijò'difaG

ti'Bònafòù*;‘RoccaRorrìàtta'i è Rossettisuoi aiutanti di cattipò Colle'bagaglièÓ due cento milafranchi. Quincifissò un luogo separato

.-; .r.

;

, :\1 1vi.i: ; t.

Y.\Aéno»i8o4-> - ; --*****-

DigitizedbyGoogle

(32)

28 ANNALId’ITALIA

incuidoveva imbarcarsi esso medesimo.

Ma

questoappuntamento, non sisa per qual

mo-

tivo,

mancò

,edeglirestò sulla spiaggia

qua-

siinabbandonoeinpericolo

sommo

di esse- re riconosciuto edarrestato. Lasciòallorail tenueequipaggioedipochicompagni che

ave- va

seco, ederrò perduegiorniincertamen- teper boschi e per vigne. Infine perneces- sità dicibo e di riposorifugiossi inuna casa campestre, dove fuaccolto ospitalmente

da

unacortesefantesca eda un vecchio milita- re.Questi lo riconobbe,

ma

nontralasciò di dargliasilo; lonascoseanche in unantro in una notte cherecossicolà una pattugliaper arrestarlo, elo rimiseincomunicazione con alcunialtrimilitaridimorantiinTolone,col- l’ajuto de’ quali egli deliberò di passare in Corsica. Difattinella notteprecedenteai ven- tiduedi agostoimbarcossiincognito sottoil

nome

di

Capomele

inun picciplolegno, at- tesein altoqnare(nonsenza pericolo di esse- re

sommerso

da una sopraggiunta burrasca) una navecorriera, econ essa giunseintre giorni aBastìa.

61.

Appena

sbarcato recossiimmediatamen- tea Vescovatopressoilgenerale Franceschet-, tisuo antico aiutante di

campo

, èla

fama

senedivulgò in tuttal’isola.

Da

ciòne ven- ne che molti antichi militariritiratirecaron- sisubito presso dilui per ossequiarlo; edes- sovedendosi nuovamente traglionori sovra*

niconcepìildisegno ditentare il ricupera-

mento

delperdutoregno.Egli calcolò «« dies-

»sere

amato

dal popolo,ed anchepiùdall’ar-

»

mata

; quindisbarcando con

una

forzasuf-

(33)

i8i5. 29

» fidente a resistere ad un primo impeto,

» poter trarre a.se ognicosa. Incasq diav-

» versa fortunanonavrebbe puntodeteriora-

» todallostatoquasi disperatoincui era resta-

»toda tremesi ». Spedì pertanto aNapoli

un

emissario per prevenire un generaleche credevaa sedivoto,e per ricuperaredana- ri cheaveva lasciatopresso Falconnetban- chiere: ed incominciòa prenderealsuo par- ticolare servigioalcuni de’ militarichesie- rano recatiaprestargli omaggio. Questa u- nionedi armati divennenaturalmentesospet»

ta alcomandante francese diCorsica

,quin- di egliabbandonò Vescovato (aidiciassettedi settembre) e passò in Ajaccio protestando che sisarebbeallontanato dall’Isola.

6a. Ilgoverno,di Napoli non avevatrala- sciatodi fare invigilaretuttiisuoi

muovimen-

ti, esupponendo realmentepossibileunacor- rerianelle sue coste

, prese le precauzioni opportune. Intantoicollegatisul principio di settembre deliberandoinParigi della dilui sorte,stabilironoche« potesseavere unasi-

» lo inAustria,nella

Boemia

, oin

Mora-

» via colpattoche vivessebensì da perso-

» naggio ragguardevole ,

ma

usasse

nome

«privato, fossesoggettoalle leggidelpae-

» se,e nonpotesseuscire senza il permes-

» sodell’Imperatore ». Glifu pertantori-

mandato

ilsuomesso Maceroni con un pas- saporto per 1’ Austria

, purché dichiarasse

«di accettarele indicatecondizioni ». Nel tempo stesso gl’inglesiglioffrironounafre- gata peltragittodellaCorsica a Trieste.

Ma

essoinformato di talicose

(nel di vedotto

Tom.

FUI.

2

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(34)

OO ANNALID ITALIA

disettembrej sdegnò di ritornare a condi- zione privata. Preseil passaporto,

ma non

fecealcuna dichiarazione, e persistette nel concepitodivisamentodiricuperareil regno.

Non

curossi nè anchedi attendere il ritorno dell’emissario speditoaNapoli, ilqualed’al- tronde nullaavevapotutoavere

dah

banchie- reFalconnetenon avevatrovato alcuna di- sposizione favorevole nel generalecon cui si eraconfidato. Egliaveva ragunato duecentoe cinquanta uominifraiqualiil generaleFran- ceschetti, edun certo Natali colonnèllo di artiglieria,ed allorada lui promossoa

ma-

resciallodi campo.

Impegnando

alounegioje per novanta mila franchi,e disponendo di altriduecentoesettantaduemila con cambia-

litrattesopra un banchiere diParigichea- r veva fondisuoi,supplìalle spese atal uopo necessarie.Fece stampare proclamazioniper invitare i napolitani a ritornare ase,ed un decreto concuipromettevaalorouna costi- tuzione.Noleggiò seibastimenti, dei quali die- deil

comando

ad un certo Baibaragià cor- saro maltese epoicapitano difregatain

Na-

poli, e partìnellanotteprecedenteaiventi- nove disettembre.

63. Soffrì torteburrascasullecoste di Sar- degna, edaisei di ottobrepervenne pres- solaspiaggiadi Paola nella Calabriacite- riore. Un’altratempestadisperse quivi tutto ilconvoglio,enella mattina seguente egli non potè rinvenire che un solo bastimento che unìalsuo,econ

ambidue

siaccostòal- laradadisan Lucido dovefermossi perat- tendereglialtrilegni.

Mandò

frattanto ater-

(35)

i8i5.' 3i ra un capodi battaglione con un marinaro per averenotizie

, ed

ambedue

furono subi- toarrestati.Sulla sera scùoprì un’ altrode’

suoi bastimenticomandato

da

uncertoCour- rand; lochiamòa se, ecoi tre legniuniti navigò per sbarcare nella seguente notte

ad Amautea^Ma

allorquandoera sul punto di scendete aterra,il Gourrandlo

abbandonò

edilesse la prora per ritornarein Corsica.

Sconcertatoda quest’attodi perfidia, tanto piùche su quelbastimentovierano cinquan- ta soldatisuiqualimolto calcolava,e d’al- trondenonavendo notiziadegli altri tre le- gni, stabilìdiandarea Trieste.

Ma

ilca- pitanobarbara si oppose, protestando che que’piccioli bastimenti nonpotevano navigare nell’Adriatico in quella stagione burascosa,

e d’altrondelevettovaglie non erano suffi- cienti

ad

un lungo viaggio. Si determinò allora diaccostarea Pizzo,echeilBarbara andassea terra peravereun bastimentopiù grande egliopportuni viveri. Costiti viac- consentì,

ma

avrebbe volutoper appoggioe garanzia ilpassaporto austriaco diGioacchi- no.

A

talerichiesta questi adirossi altamente estabilì disbarcareesso

medesimo

coimilitari che erano sullostesso legno.Di fatti sul

mez-

zpgiorno degli otto di ottobreapprodòa Piz- zo, esaltò interra seguitodaventisei militari (frailqualeilGeneraleFranceschetti)edatre domestici- Marciò

immediatamente

alla piaz- za, e vistiquindici legionari che facevano gliesercizj, sifece riconoscereed ordinò a loro diseguirlo.

Due

soli 1’ubbidirono. Pro- curò eziandio dichiamare ase alcuni abi-

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