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Le buone ragioni del biologico

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Academic year: 2022

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consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

con

COOP E LA SCUOLA TORNANO LE PROPOSTE PER INSEGNANTI, STUDENTI E FAMIGLIE

A PAGINA 4

COOP TALK IL CONTEST PER METTERE IN GIOCO GIOVANI CREATIVI

A PAGINA 7

nova Coop | n°7 settembre 2019

Le buone ragioni

del biologico

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Promozione valida

dal 5 settembre al 9 ottobre 2019

15 GIGA in 4G 1000 minuti

300 SMS

A SOLI 8 € AL MESE

L’offerta “ChiamaTutti SMART+” è valida per chi attiva CoopVoce dal 5 Settembre al 9 Ottobre 2019 e prevede ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 15 GIGA di traffico internet in 4G, 1000 minuti e 300 SMS verso numeri fissi e mobili. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione ha un costo di 8 € al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il traffico voce e SMS è tariffato secondo le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’offerta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.

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8 Prodotti bio, tanti motivi per sceglierli SILVIA FABBRI 14 Coop, pomodori e

rispetto dei diritti

18 Noi e voi, insieme per l'ambiente 20 Il buon segno

del Jova Beach CLAUDIO STRANO

26 Per la scuola...

e l'ambiente 28 Lavatrici speed

per chi ha poco tempo

CLAUDIO STRANO

30 Imballaggi, Coop ha già fatto tanto CHIARA FAENZA 31 Intelligenza

artifi ciale ALESSANDRA FARABEGOLI

32 Questi sì che sono piatti... fi chi 38 Due cuori

e una valigia PAOLA MINOLITI 40 Le mostre:

Magnum foto e...

41 I libri del mese 43 Intervista a

Ginevra di Marco PIERFRANCESCO PACODA

13 Il clima cambia ma c'è chi nega LUCA MERCALLI 17 Edonismo

necessario per...

MICHELE SCULATI 25 Un'estate

di non lettura SIMONA VINCI 33 Viti e vitigni

MASSIMO MONTANARI 40 Ritrovare lavoro se

si fa cooperativa MASSIMO CIRRI FILIPPO SOLIBELLO

4 Le proposte Coop per la scuola MONICA DI MARTINO 7 Coop Talk, ecco

il contest di creatività 44 CoopAcademy

al concerto di Joan Baez ILARIA OLMO 45 Benvenuti in classe LUISA TATONI

Nova Coop Numero verde 800 238 380

sommario consumatori 7 | settembre 2019

Mensile della Cooperazione di Consumatori Viale Aldo Moro 16, 40127 Bologna Tel. 051.6316911 Fax 051.6316908

redazione@consumatori.coop.it Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10

Direttore responsabile Dario Guidi

Redazione

Monica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano

Progetto grafi co Kitchen

Impaginazione e grafi ca Ilde Ianigro

Responsabile della pubblicità Paolo Ortolani

Stampa

Rotopress International srl (Loreto- Bologna)

Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908

C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

Consiglio di amministrazione Presidente Andrea Mascherini Vice Presidente Silvio Ambrogio

Enzo Bertolino, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello

www.consumatori.e-coop.it

Primo piano Consumare

informati

Vivere bene Rubriche Nova Coop

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Promozione valida

dal 5 settembre al 9 ottobre 2019

15 GIGA in 4G 1000 minuti

300 SMS

A SOLI 8 € AL MESE

L’offerta “ChiamaTutti SMART+” è valida per chi attiva CoopVoce dal 5 Settembre al 9 Ottobre 2019 e prevede ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 15 GIGA di traffico internet in 4G, 1000 minuti e 300 SMS verso numeri fissi e mobili. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione ha un costo di 8 € al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il traffico voce e SMS è tariffato secondo le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’offerta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.

In alcune filiere come quella del pomodoro da trasformazione, il rischio di avvelenare il mercato con pratiche scorrette è alto. Se si pagano poco gli agricoltori, si dà il via a un circolo vizioso

che genera illegalità e sfruttamento. Noi di Coop abbiamo stabilito con i fornitori un prezzo equo e chiediamo loro il rispetto degli accordi. Così, con un prezzo più giusto

e regole più certe, si può consentire a tutti gli operatori del mercato di organizzare al meglio la produzione, creando una filiera buona e pulita.

CI SONO POMODORI CHE GIOCANO SPORCO CON GLI AGRICOLTORI.

E POI CI SONO I POMODORI COOP.

COOP_210x297Pomodoro.indd 1 23/07/19 08:14

4

Il numero di luglio-agosto è stato stampato in 1.528.916 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questo prodotto è stampato su carta certifi cata Fsc®

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T

empo di rientro e tempo di scuola non solo per mamme e papà ma anche per insegnanti, nonni, e tutti coloro che con il grande mondo della scuola hanno a che fare.

Allora cosa possiamo offrirvi noi di Nova Coop oltre a prodotti per la scuola a prezzi convenienti per i nostri Soci e clienti?

Il catalogo Scuola (valido fino al 29 settembre negli Ipercoop) può aiutarvi a programmare i vo- stri acquisti e non dimenticate che il 14 settem- bre vi aspettiamo per la giornata della solidarietà

“Dona la spesa speciale scuola” dedicato alla raccolta volontaria di materiale scolastico per i

più bisognosi. Scoprite su: www.vivicoop.it il negozio più vicino dove è attiva la raccolta.

Anche quest’anno torna la proposta “Coop per la Scuola” con una particolare attenzione a

#ambientefuturo per contribuire con la vostra spesa al sostegno delle vostre scuole.

Dal 9 settembre al 1° dicembre ogni 15 euro di spesa con l’acquisto di prodotti Vivi Verde Coop e/o di prodotti sponsor i clienti riceveranno un buono “Coop per la Scuola” e un bollino utile a collezionare le borse Re-generation Smemoran- da, realizzate con materiali ottenuti dal riciclo delle bottiglie in Pet. L’iniziativa è aperta a tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di

primo piano nova coop

Nova Coop per la scuola con tante iniziative

rivolte ai giovani

— Monica Di Martino

Anche quest’anno si rinnova l’impegno con gli insegnanti, gli studenti e le famiglie attraverso la campagna “Coop per la Scuola” che si propone di promuovere gli istituti del territorio

È TEMPO DI RIENTRO

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primo e secondo grado, pubbliche e paritarie. I buoni potranno essere consegnati alla scuola o donati direttamente attraverso l’app “Coop per la Scuola” (disponibile su Google Play e App Store).

Grazie ai buoni, ogni scuola potrà richiedere gratuitamente i premi che preferisce, entro il 15 gennaio 2020.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito: www.coopperlascuola.it/atpc/coop- perlascuola/j/home

Gli insegnanti sanno anche che Coop, quest’an- no si celebrano infatti i 40 anni, offre attività di formazione gratuite di Educazione al Consumo Consapevole – la proposta articolata in labora- tori e percorsi didattici attraverso cui Nova Coop mira a rendere più consapevoli i consumatori del futuro su temi quali la legalità, la lotta allo spre- co, le implicazioni e l’impatto sull’ambiente delle scelte alimentari. Le scuole potranno iscrivere le classi ai percorsi educativi dal 2 settembre al 15 ottobre, visitando il sito: https://novacoop.

saperecoop.it

Nel 2018 il progetto ha visto protagoniste 830 classi afferenti a 136 scuole per un numero totale di oltre 15.000 studenti coinvolti. Al termine di ogni anno scolastico alcuni progetti di educazio- ne al consumo consapevole vengono presentati e raccontati attraverso momenti di condivisione e incontro tra le classi, mostre nelle scuole o nei nostri punti vendita, convegni come “Un’arancia per tutti”, “Centovolti contro lo spreco”, a Pinerolo

“A tutta Birra” e tanti altri.

Approfondisci sul sito www.vivicoop.it L’impegno di Nova Coop in favore della scuola quindi è un impegno a tutto tondo e si concretiz- za inoltre in un importante progetto di alternan-

za scuola-lavoro per facilitare l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro, e poterne cono- scere e provare le regole e le sfide dal di dentro.

Nel 2018-2019 i progetti lanciati dal gruppo di lavoro dedicato hanno coinvolto complessi- vamente 153 studenti di 12 istituti superiori nei territori di Torino, Vercelli, Ciriè (To), Gravellona Toce (Vb), Intra (Vb), Novara, Carmagnola (To), Collegno (To), Biella e Borgomanero (No).

«L’Alternanza Scuola-Lavoro, attraverso una coprogettazione tra scuola e grande distribu- zione, rappresenta un passo importante per avvicinare aziende e nuove generazioni – afferma Lucia Ugazio, VicePresidente di Nova Coop - far incontrare il sapere e il saper fare può rendere noto il valore potenziale che può offrire uno sboc- co professionale nel mondo della grande distribu- zione organizzata».

I giovani intervistati confermano che l’aver partecipato ai percorsi di alternanza aggiunge alle conoscenze scolastiche competenze ed esperienze aggiornate e spendibili nel lavoro e nei loro curricula.

primo piano nova coop

Per gli insegnanti continua l’attività di formazione gratuita di educazione

al consumo consapevole contenuta nella nuova “Guida SapereCoop”

mentre per gli studenti riprende il progetto di alternanza

scuola-lavoro

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primo piano nova coop

I

l prossimo 5 ottobre alla Scuola Holden a Torino Nova Coop promuo- ve per la prima volta un innovativo incontro sui temi del futuro e della sostenibilità ambientale rivolto esclusivamente ai giovani tra i 18 e i 30 anni.

Innovativo perché i relatori saranno persone provenienti da ambiti estremamente differenziati, ma tutti in grado di portare la propria storia personale come esempio coinvolgente di impegno e responsabilità, ma anche coraggio, tenacia e creatività.

Innovativo per la dinamica delle relazioni, brevi e coinvolgenti, con il tempo scandito da un presenta- tore brillante come Benny di Radio Capital.

Innovativo perché Coop darà spazio e strumenti ai giovani presenti per dire la loro e la loro opinione sarà raccolta, diffusa ed ascoltata anche dal mana- gement della nostra cooperativa.

In pratica sarà una giornata dedicata al confron- to, all’azione e alla progettazione in cui i giovani saranno chiamati ad esprimersi sulla sfida del nostro tempo: la sostenibilità ambientale.

Come? Attraverso un contest denominato Coop Talk dove, con l’aiuto di tutor esperti, si andranno a realizzare dei video che saranno poi premiati e diffusi sui canali social di Coop Academy e Coop.

Un’occasione unica per conoscere altri giovani, per mettersi in gioco e sperimentare la propria creati- vità.

Segui gli #cooptalk #coopacademy #novacoop sito web: www.coopacademy.it

pagina facebook: coopacademy

L’ingresso è gratuito e comprende pranzo e ape- ricena! Ti aspettiamo il 5 Ottobre alla Scuola Holden in Piazza Borgo Dora 49 a Torino. I posti sono limitati, quindi cosa aspetti? Registrati qui:

www.eventbrite.it/e/biglietti-coop- talk-57082942618

Coop Talk

Ecco che cos'è

il contest per creativi

Una giornata dedicata al confronto, all’azione e alla progettazione in cui i giovani saranno chiamati ad esprimersi sulla sfida cruciale del nostro tempo, ovvero la sostenibilità ambientale

— Enrico Nada

Coop premia

i campioni della spesa

Dal nord al sud del Piemonte e fino in Liguria e in Lombardia, prosegue in autunno il tour della corsa dei carrelli della spesa più pazza del mondo. Si svolge in 15 città nelle tre regioni.

Questa è la 4° edizione che registra una partecipazio- ne sempre crescente. Il gran finale sarà ad ottobre a Torino dove si vincono tanti buoni spesa, con il premio finale che vale 1000 euro.

Se ci si muove tra gli scaffali come un pilota di Formula 1, indossando un costume a forma di lattina, fare la spesa diventa puro divertimento.

Se a questo aggiungiamo che si vincono buoni spesa e prodotti di qualità, si aiuta chi ha bisogno e si impara come comprare in modo green, è presto spiegato il suc- cesso di Molecola Coop Race, manifestazione a premi giunta alla quarta edizione consecutiva.

Partecipare è semplice e gratuito: ci si iscrive diretta- mente o sul sito web www.molecolacooprace.it Segui #molecolacooprace.

Per conoscere date, località e dettagli di Molecola Coop Race vai su: www.vivicoop.it

INFORMAZIONI:

INFO@cOOptAlk.It Iscrizione gratuita obbligatoria sino al massimo di 200 partecipanti.

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primo piano consumi e ambiente AGRICOLTURA BIOLOGICA

Prodotti bio, tanti motivi per sceglierli

— Silvia Fabbri

Sostenibilità, rispetto della biodiversità, minore contaminazione delle acque.

Sono molte le ragioni che inducono a preferire

i prodotti senza pesticidi e chimica di sintesi, sempre più premiati dai consumatori.

Intanto, però, una legge

quadro sul tema è ancora

in attesa di approvazione

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Vivi verde Coop 600 prodotti

garantiti e tracciati

Il biologico Vivi Verde piace davvero tanto a soci e Consu- matori: ha infatti un’incidenza sul totale delle vendite del prodotto Coop superiore al 9% e oltre la metà del totale delle vendite bio alla Coop è realizzato da Vivi verde.

Il biologico a marchio Coop, infatti, ha certificazioni e garanzie che si sviluppano su più di un livello. Ci sono i requisiti di legge, ma Coop fa di più avendo scelto di assoggettarsi al regime di controllo previsto per i produt- tori e svolge inoltre verifiche indipendenti e aggiuntive sui suoi fornitori bio che sono selezionati e qualificati con una rigorosa procedura d’ingresso e poi, successivamente, controllati periodicamente. Vengono richiesti impegni ai fornitori quali ad esempio la garanzia della separazione, durante le fasi produttive e di stoccaggio, da altri prodotti non biologici per evitare contaminazioni anche accidentali, la rintracciabilità per ogni singolo prodotto per mantenere il presidio della filiera in tutte le fasi, la compilazione di un resoconto annuale, anche relativo alle rese dichiarate nel prodotto finito rispetto alla materia prima impiegata, al fine di poter attuare un agevole processo di rintracciabilità e l’adesione alla piattaforma elettronica implementata da Federbio per ottenere un controllo più puntuale.

Secondo la tipologia delle materie prime e del tipo di rischio collegato al biologico, sono eseguiti controlli a campione da parte di Coop, che richiede un pari impegno anche a capitolato verso gli stessi fornitori coinvolti, fino ad arrivare alla verifica in seno alle aziende agricole, ultimo anello della filiera. I casi di frode, peraltro isolati e denun- ciati, non possono che servire a rafforzare ulteriormente l’intenso impegno già profuso da Coop.

Coop ha deciso inoltre di escludere da tutti i prodotti della linea gli aromi, anche naturali, inoltre privilegiando ricette semplici con il minor numero di additivi ed, escludendo i grassi tropicali come quello di cocco e di palma. Nel non alimentare, tutti i prodotti hanno un plus ecologico eviden- te e oggettivo, che permette a soci e clienti di qualificare il prodotto, in modo inequivocabile, come più rispettoso dell’ambiente.

Elencare tutti i prodotti alimentari Vivi verde richiederebbe un elenco di oltre 600 nomi. Si va dai biscotti alle insalate, dalla pasta a piatti confezionati per vegetariani e vegani, dalle carni bianche all’olio, dalle farine alle uova, dal pomo- doro alle mele, dai formaggi freschi al latte. In più ci sono tutti i prodotti non alimentari che sono stati sviluppati con attenzione, anche al packaging, negli ultimi anni.

Sul fronte della convenienza Coop cerca le condizioni com- merciali in grado di garantire il migliore rapporto qualità/

prezzo e accessibilità per il consumatore.

primo piano consumi e ambiente

continua a pagina 10

B

iologico sì o no? O meglio: il biologico è una reale garanzia per i consumatori in termini di qualità e salubrità dei prodotti? Insomma, il biologico è davvero meglio?

Qualche tempo fa, Elena Cattaneo, senatrice a vita, farmacologa e biologa, ha definito il biologico una favola “bella ma impossibile”, a causa (secondo lei) delle basse rese e della qualità non significativa- mente migliore dei prodotti biologici.

Nonostante questo dibattito però, più che una favola, il biologico continua a confermarsi come una solida realtà cui si affidano tanti italiani, visto che negli ultimi 7 anni il mercato bio è cresciuto molto, con un segno più, ancora nel 2018, dell'8% e un significativo ampliamento nel mondo della casa e della persona oltre che a quello della tavola. Con un aumento del 71% in 7 anni, gli ettari coltivati a bio- logico sono 1 milione e 900mila, pari al 15,4% della superficie agricola nazionale e 75mila le imprese coinvolte. Quello italiano è il terzo mercato europeo per i prodotti bio, con un giro d’affari di 5,6 miliardi di euro, di cui 3 miliardi e mezzo di vendite bio in Italia e 2 miliardi di export.

«È evidente – spiega Maria Grazia Mammuc- cini, presidente di Federbio – che i consumatori chiedono sempre di più prodotti senza chimica di sintesi. E c’è fiducia verso il biologico perché sono i prodotti più controllati di tutti». Controlli cui si aggiunge un sempre più forte impegno contro tentativi di truffe e "furbetti". «Le truffe sono in primo luogo truffe contro i tanti produttori onesti - risponde Mammuccini – e a quanto si è visto sono riferibili quasi sempre ai prodotti d'importazione.

Tutto questo crea danno all'intero settore ed è per questo che Federbio si è costituita sempre parte civile nei principali procedimenti giudiziari che si sono aperti negli ultimi anni. Per parte nostra vog- liamo assolutamente rafforzare i controlli attraverso procedure avanzate e moderni sistemi in grado di garantire la completa tracciabilità dei prodotti anche attraverso la tecnologia Blockchain, rafforzando la vigilanza del Ministero e superando definitivamen- te ogni possibile conflitto di interesse fra organismi di certificazione e operatori». Un rafforzamento dei controlli previsto dalla legge quadro sull’agricol- tura biologica, una legge che è già stata approvata a larga maggioranza alla Camera e che ora attende l’approvazione in Senato. Proprio a luglio l’iter ha fatto un passettino avanti con un’audizione in Com- missione agricoltura.

Nel dibattito intorno alla legge, sostenuta da tutte le associazioni agricole comprese Confagricoltura e Coldiretti, è stato approfondito anche il tema delle rese più basse dei terreni coltivati, cosicchè, sosten- gono i critici, servirebbe più estensione di terra per

Bologna Sana al via con sconto soci Coop

Dal 6 al 9 settembre a Bologna Fiere si svolgerà la 31esima edizione del Sana, la più importante rassegna dedicata al biologico. Au- menta il numero di esposi- tori e si amplia anche l'area espositiva per un totale di 60mila mq, distribuiti in 6 padiglioni. Tre i settori chiave di questa edizione:

il “Food”, "Care&beauty”

e “Green lifestyle”. Come

sempre Coop sarà presente

(padiglione 29 -stand F30 /

G31). Per i soci Coop, presen-

tando la carta socio alle

casse, il biglietto giornaliero

alla manifestazione è scon-

tato (5 euro anzichè 10).

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realizzare lo stesso raccolto. Una visione decisamente contest- ata dagli operatori del biologico: «L'oscillazione dei rendimenti, a seconda anche delle colture e delle caratteristiche del terreno, va dall’8% al 25% in meno – spiega la presidente di Federbio -. Ma ovviamente nel biologico non bisogna considerare solo la resa dei raccolti annuale ma anche la produttività di un terreno nel tempo. Secondo un rapporto Onu, nel 20% dei suoli si sta verifi- cando una riduzione della produttività per desertificazione, un fenomeno che deriva dall’impoverimento del terreno causato dal- la chimica di sintesi e dai concimi chimici. Nelle coltivazioni biolo- giche invece, si utilizzano solo fertilizzanti organici – anche grazie all’integrazione tra allevamenti e produzioni agricole - e si segue il principio della rotazione, cioè dell’avvicendamento colturale che conferisce al terreno nutrienti specifici, in particolare coltivando leguminose. Inoltre non usando diserbanti, si usa la trincia- tura delle erbe per arricchire ulteriormente il suolo di sostanza

organica. Va inoltre considerato che produciamo anche più cibo di quello che consumiamo, visto che il 30% finisce nei rifiuti! Quindi non si tratta di aumentare le rese dei terreni, quanto, piuttosto di distribuire adeguatamente quello che produciamo. Il fatto è che si è puntato a produrre un surplus, finalizzato a ridurre il prezzo che viene corrisposto all’agricoltore. Abbiamo già scordato la triste vicenda dei pastori sardi e del prezzo del latte al litro?».

«La sostenibilità in agricoltura – spiega anche Claudia Sorlini, docente di microbiologia agraria all’Università di Milano – non va misurata solo sulle rese, ma anche sulla capacità di aumentare la sostanza organica e la fertilità biologica dei suoli, di conser- vare la biodiversità, di ridurre l’uso dei prodotti agrochimici. In questo modo si contrasta anche l’erosione dei suoli, che all’Europa costa 1,25 miliardi di euro, problema che colpisce in particolare l’Italia».

E poi c’è la questione dei pesticidi: secondo l’Ispra, ve ne è

L'INTERVISTA A CLAUDIA SORLINI

«Il bio è pulito, fa bene all'ambiente ed è più buono anche per noi»

continua da pagina 9

continua a pagina 13

primo piano economia e ambiente

P

er farci un'idea precisa su cosa sia il biologico e cosa comporti per il consumato- re, per l'ambiente e per il mondo agricolo in generale, abbiamo parlato con Claudia Sorlini, professoressa di microbiologica agraria dell'Università di Milano.

C'è chi contesta il biologico, come fosse una moda senza fondamen- to. Da un punto di vista scientifi- co come stanno le cose? Cosa è il biologico?

L'agricoltura biologica non è un'etichetta;

è un modello di agricoltura regolamentato dalla normativa europea e da quella italia- na: i principi su cui si basa sono trasparen- ti. La letteratura scientifica internazionale è ricca di pubblicazione sull'agricoltura biologica, finalizzata ad approfondirne gli effetti, effettuare confronti e a suggerire integrazioni..

C’è chi dice, professoressa, che il bio su larga scala è insostenibile perché prevede un consumo di territorio superiore a quello dell’a-

gricoltura convenzionale per avere uguali rese di raccolto. È così?

Le rese dell'agricoltura biologica variano in base alla coltura e alle condizioni ambien- tali. Comunque, secondo le più recenti e accreditate pubblicazioni scientifiche, sono mediamente inferiori del 20%. Dun- que l'osservazione sulla minor produttivi- tà media è corretta. Quello che è sbagliato è dire che l'agricoltura biologica non è sostenibile. Sono decenni che il concetto di sostenibilità sancito dalle Nazioni Unite (Rapporto Brundand) deve essere inteso sotto il profilo economico, sociale e am- bientale. Infatti la sostenibilità la si misura rispetto alla conservazione e incremento della sostanza organica e della fertilità dei suoli, alla conservazione della biodiver- sità, alla riduzione degli input energetici, alla riduzione dell'uso di composti agro- chimici, alla conservazione del paesaggio rurale ecc.; alla capacità dell'azienda di stare sul mercato, alla capacità di offrire condizioni lavorative appropriate e posti di lavoro. Il fatto che la superficie coltivata a biologico cresca in estensione in tutti i paesi del pianeta è la prova che economi- camente le aziende stanno sul mercato. E'

inoltre fuori di dubbio che l'agricoltura bio- logica è quella che presta più attenzione alla sostenibilità dell'ambiente, oltre che alla qualità del prodotto, e che attiva posti di lavoro. Il 20% della produzione in Italia potrebbe essere compensato recuperando una parte dei suoli sottratti all'agricoltura e /o abbandonati. A livello globale una maggior disponibilità di cibo può essere ottenuta anche riducendo la cifra astro- nomica delle perdite e dello spreco di cibo che raggiunge un miliardo e 300 milioni di tonnellate. Resta di fatto che oggi si produce più di quanto sia necessario per sfamare l'intera umanità, ma ancora 815 milioni di persone soffrono la fame. Incre- mentare la produzione non risolverebbe questo problema. Sarebbe meglio mettere mano al sistema di ridistribuzione delle ricerche. Questo non vuol dire che non si debba cercare di incrementare le rese, ma questo va fatto nel rispetto della conser- vazione delle risorse dell'ambiente e delle condizioni sociali.

Infine non mi risulta che l'agricoltura biologica, pur mirando ad estendersi, stia imponendo a tutto il paese o a tutto il pia- neta il proprio modello.Va infine ricordato

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primo piano economia e ambiente

che altri modelli di agricoltura stanno muovendosi nella direzione di introdurre pratiche agricole che rendono più soste- nibile questa attività e ognuno lo fa con gli strumenti che ritiene più opportuni:

dall'uso del digitale e dei satelliti, alle prati- che del sovescio e della rotazione, proprie dell'agricoltura bio, alla semina su solida ecc.. È un segnale positivo.

Quali sono le qualità peculiari del biologico, dal punto di vista del consumatore?

Il vantaggio più importante è che il biolo- gico non contiene residui di prodotti fitosa- nitari o, per inquinamento accidentale, ne contiene in quantità comunque molto minore a quella ritenuta accettabile per l'agricoltura convenzionale. Il fatto che , per esempio, seguendo una dieta bio dopo una settimana la concentrazione di diversi fitosanitari nelle urine della popolazione si riduca drasticamente o comunque in modo sensibile, sta a dimostrarne i vantaggi. Per quanto riguarda la qualità nutrizionale le pubblicazioni scientifiche danno risposte contrastanti. Però secondo una metana- lisi recente (basata su un numero molto elevato di evidenze scientifiche pubblicate nella letteratura scientifica), risulta che frutta e verdura avrebbero un contenuto leggermente superiore di composti feno- lici; i cereali, in media, una minor quantità di cadmio; i latticini una più alta concen- trazione di acidi omega3. Inoltre per gli alimenti di origine animale una minor presenza di antibiotici.

L’Italia è una delle realtà europee in cui il biologico si è particolarmen- te diffuso. Per quali ragioni?

Fra i paesi più importanti dell'Europa, l'I- talia è il paese che ha la superficie agraria più ridotta (quasi la metà della Francia e 2/3 della Germania). Il nostro territorio, a parte alcune pianure abbastanza vaste, ha tante aree che non possono essere coltivate con la logica dell'agricoltura intensiva. La vocazione di queste zone è per un'agricoltura che si basa sulla qualità e non sulla quantità, cioè sulla coltivazio- ne di specie e varietà diverse (biodiversità) possibilmente legate alle caratteristiche (ed eventualmente anche alle tradizioni) del territorio. In questo contesto la conver- sione a biologico è una evoluzione quasi naturale che conferisce valore aggiunto e che risponde alla domanda dei consuma- tori, sensibili ai temi della qualità dei cibi, della salute e dell'ambiente. Infatti a far da motore alla conversione al biologico, ac- canto alla vocazione dei nostri territori, c'è anche la crescita di interesse dei consuma- tori nei confronti di cibo sano prodotto nel rispetto dell'ambiente che lo ha generato.

Il sistema dei controlli contro il falso bio, secondo lei, è sufficiente- mente efficace?

Ritengo che il sistema di controllo debba essere rivisto per evitare che le scorret- tezze di pochi gettino una cattiva luce sui tanti che si attengono scrupolosamente alla normativa ufficiale dell'agricoltura biologica.

I principi del biologico

Le colture sono soggette a rotazione per migliorare la fertilità del terreno

Pesticidi chimici, fertilizzanti sintetici, antibiotici e altre sostanze sono vietate o soggette a rigorose restrizioni

Gli organismi geneticamente modificati (ogm) sono vietati

Vengono sfruttate le risorse dell’azienda agricola, come il letame per fertilizzante o i mangimi prodotti in loco

Vengono utilizzate specie vegetali e animali resistenti alle malattie e adattate nei secoli all’ambiente

Il bestiame viene solitamente allevato all’aria aperta e nutrito con foraggio biologico

75 MILA

le aziende che hanno scelto di coltivare con metodo biologico

1,9 MLN

gli ettari coltivati

71 %

l’incremento del biologico negli ultimi 7 anni dati Federbio2018

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primo piano economia

traccia nel 67% dei punti di campionamento delle acque superfi ciali e nel 33,5% di quelle sotterranee.

Ma in molte regioni la presenza dei pesticidi è molto più diff usa del dato nazionale, arrivando a interes- sare oltre il 90% dei punti delle acque superfi ciali in Friuli, Bolzano, Piemonte e Veneto, e più dell’80% in Emilia Romagna e Toscana. Supera il 70% in Lom- bardia e a Trento. Va inoltre ricordato che il biologico promuove la biodiversità, proprio perchè non viene usata chimica di sintesi: vermi, uccelli, ragni, piccoli mammiferi, sono più presenti sui terreni coltivati con metodo biologico che non su quelli convenzionali».

Non sbagliano dunque i consumatori che acquistano il biologico soprattutto pensando ai benefi ci per la loro salute (nel 52% dei casi), e a prodotti di maggiore qualità e a migliori metodi di produzione. Ma sono in crescita anche le persone che comprano bio per ragioni legate all’ambiente e alla sostenibilità (26%). Per Roberto Zanoni, presidente di Assobio, «la scelta biologica rifl ette un vero cambiamento nelle abitudini alimentari dei consumatori, che mostrano un sempre maggiore in- teresse nei confronti dei prodotti naturali, semplici e a basso impatto ambientale».

Ma davvero cambia qualcosa per i consumatori, quando decidono di acquistare il biologico?«Intanto sono prodotti con pesticidi pari a zero – spiega Mammuccini – cosa che è stata verifi cata ogni volta che sono stati eseguiti dei controlli». E la profes- soressa Sorlini cita una metanalisi basata su un numero rilevante di evidenze scientifi che secondo la quale frutta e verdura coltivate a biologico avrebbe- ro un contenuto leggermente superiore di composti fenolici, ovvero gli antiossidanti “spazzini” dei radi- cali liberi; i cereali una minore quantità di cadmio e i latticini una più alta concentrazione di omega3!

C’è chi si lamenta dei prezzi, però, ritenendoli troppo elevati. «Su questo fronte – spiega Mammuc- cini – è necessario rendere effi ciente tutta la fi liera per non gravare troppo sul consumatore fi nale, an- che se bisogna dire che in molti casi, grazie anche alla grande distribuzione, c’è stato un abbassa- mento dei prezzi del biologico. È indispensabile però evitare il rischio che anche per il bio ci sia la rincorsa al ribasso dei prezzi ed aff ermare il principio del 'giusto prezzo' dei prodotti agricoli. Bisogna infatti comprendere che il prezzo di un prodotto deve rico- noscere il lavoro che c'è dietro e per questo bisogna fare tanta informazione su come si coltiva: nel bio ci sono costi superiori, regole molto stringenti».

Quali future sfi de attende il biologico italiano?

«Dobbiamo aumentare la produzione del biologico italiano per evitare quanto più possibile il ricorso a prodotti importati. Anche per accrescere le opportu- nità per i giovani, che faticosamente si riaff acciano al mondo agricolo in particolare quello biologico».

Il clima cambia ma c'è chi nega l'evidenza

I l giugno 2019 è stato il più caldo di oltre un secolo sia nel mondo sia in Europa, con i 46 gradi registrati in Provenza il giorno 28, record assoluto della storia meteorolo- gica francese. A luglio altri record di temperatura si sono registrati a Parigi e in altre città del nord Europa. In Italia secondo i dati del CNR-ISAC di Bologna, il giugno 2019, è risultato in seconda posizione in oltre duecento anni, appena dopo quello rovente del 2003. Anche la prima metà di luglio è stata in Italia di circa un grado al di sopra della media, con 44 gradi raggiunti in Sicilia il giorno 10, ma più vivi nella memoria sono i forti nubifragi con grandine e vento tempestoso che hanno colpito soprattutto la co- sta adriatica e addirittura la neve scesa fi no a 2500 metri sulle Alpi il 15 luglio.

A cosa sono dovuti questi sbalzi così repentini? Sembra derivino, almeno in parte, da una maggior ondulazione della corrente a getto. Il veloce fi ume d’aria che scorre ad alta quota da ovest verso est pare stia rallentando a causa del forte riscaldamento dell’oceano Artico e produce quindi un’alternanza di ondulazio- ni profonde migliaia di chilometri, come i meandri di un fi ume lento. Nel cavo dell’onda l’aria fredda polare può raggiungere i tropici, mentre nella cresta dell’onda è l’aria rovente africana che può spingersi fi no all’Artico. Questa confi - gurazione provoca estremi climatici più marcati e persistenti, anche se quelli ver- so il freddo sono quasi sempre più brevi e meno pronunciati rispetto a quelli che riguardano il caldo. Il servizio meteorologico tedesco ha rilevato il giugno 2019 come più caldo e soleggiato della storia del Paese, un fenomeno che secondo lo studio di Andrew King dell’Università di Melbourne e David Karoly dell’Università di Oxford avrebbe, in assenza di riscaldamento globale, una probabilità annuale di accadere dell’1% mentre ora è già del 25% e potrebbe essere del 59% con un mondo più caldo di due gradi, come dire che oltre un anno su due sperimenteremo estati roventi come quella del 2003. In questo quadro preoccupante, che vede il consenso scientifi co globale da parte degli studiosi e dei massimi organi delle Nazioni Unite, come l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura e l’IPCC - il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici - tocca ancora assistere in Italia alla petizione degli accade- mici negazionisti indirizzata ai massimi organi dello Stato.

Si tratta di una frangia di irriducibili, in massima parte rappresentativi di disci- pline scientifi che che non hanno a che fare con la climatologia, che ha suscitato la reazione dei ricercatori del settore clima, meteorologia e scienze del sistema ter- restre i quali in oltre 300 hanno fi rmato la petizione a favore di rapide e incisive misure di contenimento del riscaldamento globale. Cito questo episodio apparen- temente banale perché mi sembra puerile che si debba ancora oggi aff rontare la più grande minaccia per il nostro futuro a colpi di petizioni, mentre secondo l’IPCC occorrerebbe “uno sforzo senza precedenti” nella storia dell’umanità per uscire da questo pericoloso scenario. Comunque la petizione degli scienziati negazionisti ha almeno un vantaggio: rende disponibile ai nostri giovani studenti che, sollecitati da Greta Th unberg, lottano per il loro futuro, una lista autografa dei loro nemici.

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Terra, uomini e clima

Luca Mercalli

presidente società meteoroloGica italiana

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C

ome tutte le estati, con un’intensità legata alla maggiore o minore gravità degli episodi di cronaca, il tema delle condizioni di lavoro e della battaglia per i diritti dei lavoratori, in gran parte immigrati, che, specie nelle regioni del sud, svolgono la raccolta dei pomodori (ma non solo) torna alla ribalta. E può quindi capitare che un’opi- nione pubblica distratta si ricordi del problema solo in queste settimane di potenziale emergenza, per poi rapidamente passare ad altro.

Però, intorno al tema della lotta contro il capo- ralato e il lavoro nero nei campi e per favorire il rispetto dei diritti dei lavoratori, c’è chi come Coop, è da lungo tempo costantemente impegnato, con una attività che dura ormai da anni e volta a incidere in maniera strutturale su una fi liera comunque com- plessa e articolata. L’impegno di Coop si unisce a quello di altri soggetti, forze sindacali e sociali che ha portato anche all’approvazione di provvedimenti legislativi (per ora solo alla Camera) che cercano di contrastare pratiche scorrette e che distorcono il mercato, come quella legata alle aste al doppio ribasso (per capire più in dettaglio di cosa si tratta si veda l’intervista in queste pagine a Fabio Ciconte dell’associazione Terra! Onlus).

«Noi – spiega l’amministratore delegato di Coop Italia, Maura Latini – appena la Camera dei deputati ha approvato la norma sulle aste al doppio ribasso abbiamo espresso la nostra soddisfazione, perché

si tratta di una misura che va nella giusta direzione.

Subito però aggiungendo che questo strumento noi, a diff erenza di altre catene soprattutto di discount, non lo abbiamo mai usato, proprio perché consape- voli che così si introducevano logiche che rischiano di penalizzare i produttori. Dunque il primo punto che per Coop è fondamentale sottolineare è che le catene della grande distribuzione e gli operatori presenti sul mercato non sono tutti uguali. Troppo spesso c’è chi fa generalizzazioni che sono per noi inaccettabili. Noi non solo certi strumenti non li abbiamo mai usati, ma siamo ormai da quattro anni impegnati a portare avanti la campagna Buo- ni e Giusti, che segna il forte rilancio di un nostro storico impegno. Questa campagna, che prevede una attività di controlli e chiede impegni rigorosi ai fornitori e su tutta la fi liera, non ha eguali, come ci è stato riconosciuto da varie realtà, tra cui uno studio il “Milan center for food law and policy” che ci ha segnalato tra le buone pratiche a livello europeo».

Dunque per Coop siamo di fronte a un impegno di lunga data che si inserisce in un mercato complesso e con operatori che hanno standard e comporta- menti ben diversi, come ricorda anche Ciconte nella sua già ricordata intervista, citando il caso di 20 milioni di bottiglie di passata di pomodoro, acquista- te con asta al doppio ribasso, e vendute sotto costo lo scorso anno da una catena di discount.

Ma torniamo a Coop e al suo impegno. Anche se su questa rivista ne abbiamo parlato già tante volte

primo piano attualità Le novità

Aste stop e limiti al sottocosto

Stop alle aste al doppio ribasso nell’acquisto di prodotti alimentari e norme più severe per la vendita sottocosto. Con 369 favore- voli, la Camera dei Deputati ha approvato, lo scorso 27 giugno, la legge ‘Tutela vendita prodotti agricoli’.

Il provvedimento, che per diventare legge ora attende il vaglio del Senato, come spieghiamo in queste pagi- ne, ha l’obiettivo di tutelare gli anelli più deboli della fi - liera produttiva e prevenire fenomeni di sfruttamento lavorativo e caporalato o situazioni come quelle che hanno portato alla protesta del latte in Sardegna. Il divieto di utilizzo delle aste è raff orzato da sanzioni fra i 2 e i 50 mila euro, cui si aggiunge, nei casi più gravi, il blocco dell’attività commerciale per 20 giorni.

Il testo limita anche il sottocosto, pratica che sarà consentita solo in casi programmati e concordati con i fornitori, oppure per evitare gli sprechi in caso di sovraproduzione e di merce che rischia il deperimento.

Misure in linea con quanto sostenuto dalla stessa Coop nell’audizione in Parlamento, che cioè rico- noscono l’utilità in alcuni casi per limitare gli sprechi dell’invenduto e off rire un’opportunità di risparmio per i consumatori, sempre che incida sui margini del distributore e sia concorda- ta con il fornitore.

Coop, pomodori che rispettano i diritti

Le decisioni del Parlamento confermano come la battaglia

contro caporalato e sfruttamento di chi lavora nei campi sia

prioritaria. E Coop con la sua campgana “Buoni e giusti” si

conferma all’avanguardia per controlli e buone pratiche

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è bene ripassare impegni presi e attività svolte.

«Con Buoni e giusti – spiega ancora Maura Latini -, su un ambito che per l’ortofrutta coinvolge 800 fornitori a marchio e non, a loro volta operanti con oltre 70.000 aziende agricole, abbiamo individuato in primis 13 fi liere ortofrutticole più esposte ai rischi di illegalità e dove più frequentemente emergono episodi di sfruttamento dei lavoratori come agrumi, fragole, meloni, angurie, uva, patate novelle e altri 5 ortaggi di largo consumo, oltre ovviamente al pomodoro. Solo sul pomodoro, sia da industria che da ortofrutta, negli ultimi 5 anni abbiamo svolto quasi 300 verifi che e sono 3 le aziende che dal 2015 sono state sospese per gravi inadempienze come il ricorso al caporalato. In altri casi sono state rilevate problematiche di minor entità che sono state risolte con apportando le necessarie modifi - che e corrrezioni. Per il resto, cioè nella gran parte dei controlli, è stato confermato il rispetto delle normative e dei contratti».

È poi da ricordare che per le conserve a base di pomodoro (parliamo su base annua di 30 milioni di confezioni) Coop usa solo pomodori italiani e che dal 2004 vengono certifi cate oltre a specifi che caratteristiche del prodotto e della sua produzione anche la provenienza garantendo che la materia prima non venga mescolata illegalmente con provenienze non dichiarate, come quello dalla Cina.

Maura Latini: «Bene le scelte del Parlamento che vietano pratiche che, a diff erenza di altre catene e discount, noi non abbiamo mai usato.

Le nostre attività di controllo sono all’avanguardia in Europa»

primo piano attualità

L’INTERVISTA

«Passi avanti, ma c’è ancora tanto da fare.

E le catene Gdo non sono tutte uguali»

«S

icuramente la notizia che le aste al doppio ribasso sono fi nite fuori leg- ge è una buona notizia, che è frutto della mobilitazione e dell’impegno nostro, della Flai-Cgil e di tanti altri soggetti. Ma, lavoro da fare per contrastare il caporalato e ga- rantire il rispetto dei diritti di chi lavora nel mondo agricolo, ce n’è ancora tanto». A parlare è Fabio Ciconte, dell’associazione Terra! Onlus, autore, insieme a Stefano Liberti, del libro “Il grande carrello”.

Prima di tutto spieghiamo cosa sono e come funzionano le aste al doppio ribas- so?

Queste aste sono un meccanismo che è stato usato da alcune catene della grande distribuzione e soprattutto dai Discount per proporre super off erte su determinati prodotti. C’è chi, e Coop è tra questi, non ha mai usato questo strumento. Le aste si fanno per il pomodoro ma hanno riguarda- to anche il pecorino romano, quello che qualche mese fa ha scatenato la protesta dei pastori sardi.

Asta signifi ca che l’azienda raccoglie, con un si- stema on line, un primo giro di off erte. Poi si fa un secondo giro che parte dall’off erta più bassa del primo. A questo punto, come nel gioco d’azzardo, si va per rilanci, o meglio ribassi successivi, decisi nel giro di pochi secondi. E’ chiaro che quando, come successo in un caso celebre dell’anno scorso, la gara vale 20 milioni di bottiglie di passata di pomodoro poi vendute sottocosto, questo mecca- nismo distorce il mercato che di quel prezzo tiene conto. Evidente che tutto ciò, visto che magari l’asta è fatta prima dell’inizio della raccolta, si scarica su tutta la fi liera e rischia di incentivare meccanismi di sfruttamento o di lavoro nero di cui fanno le spese soprattutto i lavoratori e gli agri- coltori. Anche la scoppio della crisi del pecorino fu un’altra dimostrazione di come queste forme così

continua a pagina 16

FABIO CICONTE ASSOCIAZIONE TERRA!

In alcune filiere come quella del pomodoro da trasformazione, il rischio di avvelenare il mercato con pratiche scorrette è alto. Se si pagano poco gli agricoltori, si dà il via a un circolo vizioso

che genera illegalità e sfruttamento. Noi di Coop abbiamo stabilito con i fornitori un prezzo equo e chiediamo loro il rispetto degli accordi. Così, con un prezzo più giusto

e regole più certe, si può consentire a tutti gli operatori del mercato di organizzare al meglio la produzione, creando una filiera buona e pulita.

CI SONO POMODORI CHE GIOCANO SPORCO

CON GLI AGRICOLTORI.

E POI CI SONO I POMODORI COOP.

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In alcune filiere come quella del pomodoro da trasformazione, il rischio di avvelenare il mercato con pratiche scorrette è alto. Se si pagano poco gli agricoltori, si dà il via a un circolo vizioso

che genera illegalità e sfruttamento. Noi di Coop abbiamo stabilito con i fornitori un prezzo equo e chiediamo loro il rispetto degli accordi. Così, con un prezzo più giusto

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In alcune filiere come quella del pomodoro da trasformazione, il rischio di avvelenare il mercato con pratiche scorrette è alto. Se si pagano poco gli agricoltori, si dà il via a un circolo vizioso

che genera illegalità e sfruttamento. Noi di Coop abbiamo stabilito con i fornitori un prezzo equo e chiediamo loro il rispetto degli accordi. Così, con un prezzo più giusto

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primo piano attualità

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aggressive del mercato creano danni. E sul peco- rino solo Coop fu in grado di riconoscere, in modo trasparente, il prezzo di 1 euro per i produttori di latte. Comunque ora, grazie al voto del Parlamen- to, questa stortura delle aste è stata eliminata.

Anche se la nostra proposta è arrivata in aula per iniziativa delle opposizioni, alla fi ne c’è stata una convergenza di tutte le forze politiche.

Guardando più in generale, rispetto a temi come caporalato e lavoro nero, qual è la situazione considerato che l’estate è la stagione dove si concentra la raccolta specie nelle regioni del sud?

Il Prendiamo la raccolta del pomodoro. C’è un fatto positivo e cioè che è cresciuta la raccolta mecca- nizzata che ora arriva a coprire l’85% del totale.

Dunque c’è bisogno di molta meno manodopera e ciò risolve in parte il tema dello sfruttamento.

Nonostante questo, per i 2 mesi di raccolta, c’è comunque bisogno di circa 800 persone al giorno.

Cifra che aumenta se piove perché la raccolta meccanizzata si ferma. Su questa richiesta di lavoro si stanno scaricando gli eff etti dei decreti sulla sicurezza varati dal governo. Molti stranieri che vengono forzatamente espulsi da percorsi di integrazione, hanno come sbocco quello di fi nire nei ghetti delle campagne pugliesi perché sono per loro l’unico luogo di rifugio. Così c’è un aumento vertiginoso di persone disponibili per lavorare nei campi, con fenomeni di concorrenza al ribasso”.

Ma l’azione di contrasto dell’illegalità da parte dello Stato ha fatto qualche passo avanti?

Qualche segnale sta arrivando. A Foggia, ad esempio, c’è stata una importante operazione con diversi arresti. Sta anche aumentando la contrat- tualizzazione dei lavoratori, anche se ovviamente

ci risultano molti casi in cui i contratti sono fi ttizi, nel senso che solo una parte del lavoro eff ettiva- mente svolto viene dichiarata.

Voi, come associazione Terra!, avete sem- pre riconosciuto che le catene della gran- de distribuzione non sono tutte uguali…

Certo, questo è molto importante da ribadire, perché Coop è sicuramente il soggetto che si è mo- strato più attento alle sollecitazioni della società civile e capace di svolgere controlli su tutta la fi liera per tutelare i diritti dei lavoratori. Ma spero si possano fare ulteriori passi avanti. Noi propo- niamo, ad esempio, di dichiarare in etichetta il prezzo che viene riconosciuto ai produttori su un determinato prodotto. Capisco che non è un’ope- razione semplice, che ci sono aspetti commerciali delicati. Ma se si fa questo si tolgono alibi a tutti.

Come ho ricordato prima, Coop nel caso del latte dei pastori sardi, è riuscita a farlo. Andare sotto certi prezzi non è possibile se non a condizione che ci sia sfruttamento e mancanza di tutele. Per questo il secondo aspetto su cui crediamo Coop e le altre catene della grande distribuzione debba- no lavorare, è quello di non usare solo la leva del prezzo nelle loro strategie di marketing.

Guardando invece dal punto di vista del consumatore, a cosa deve prestare atten- zione nei suoi comportamenti?

Quando trovi off erte per cui la passata di pomodo- ro vale pochi centesimi, ciò signifi ca o che il prodotto ha una qualità scadente o che sono i lavoratori sono sfruttati. Il prezzo deve essere equo. Pagare un lavoratore correttamente è un bene per tutti. E in più ricordiamo che difendere l’agricoltura italiana vuol dire difendere un assett fondamentale per questo paese, un patrimonio da cui dipende buona parte del nostro sviluppo futuro.

L’indagine Oxfam

Riconosciuto l’impegno Coop

L’impegno di Coop sui temi etici e dei diritti è stato confermato nei mesi scorsi anche da una analisi svolta da Oxfam Italia (un’associazione che a livello mondiale si batte contro ingiustizia e povertà) che ha realizza- to una indagine tra le cin- que maggiori catene della distribuzione italiana (Coop, Conad, Eurospin, Esselunga e Gruppo Selex), relativamente a politiche di trasparenza, diritti dei produttori e dei lavoratori agricoli. Coop ha ottenuto la miglior pagella in ciascuno di questi campi, pur avendo ancora, secondo Oxfam, ulteriori margini per migliorare le proprie politiche.

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primo piano attualità Nutrizione e salute

Michele Sculati

medico, specialista in scienza dell'alimentazione, dottore di ricerca in sanità pubblica

Edonismo necessario per una dieta sana

S e osservassimo una dieta elaborata 30 anni fa sorrideremmo come quando si osserva un Commodore 64: sembra la preistoria, eppure non è passato molto tempo da quando dieta era sinonimo di privazioni. Tuttavia l’idea che mettersi a dieta signifi chi privarsi, e non imparare a gestire, gli alimenti edo- nistici è ancora molto diff usa e andrebbe relativizzata. L’aforisma “tutto ciò che è buono fa ingrassare …” (George Bernard Shaw) è tutt’oggi sentito, eppure nella dietoterapia attuale è proprio una oculata gestione degli alimenti edonistici a fare la diff erenza nel medio lungo termine, più che la loro eliminazione. Il perché lo spiegano le neuroscienze, ed in particolare gli studi che hanno analizzato le risposte del nostro cervello ad alimenti gratifi canti attraverso la risonanza ma- gnetica funzionale.

In questi studi è emerso il ruolo chiave di una sostanza chiamata dopami- na, secreta in una particolare area del cervello mentre si consumano alimenti edonistici; in altri studi è stata sottolineato il ruolo dei cannabinoidi ed oppioidi prodotti dal nostro stesso cervello in risposta ad un buon pasto. Sono le medesime sostanze in gioco in diverse tipologie di dipendenze, dall’alcool al gioco d’azzardo, alle sostanze stupefacenti, tuttavia il cibo ha una peculiarità rispetto a tutte le altre dipendenze: ci è indispensabile per vivere. Diffi cile che un dipendente dalle slot possa fare solo un paio di giocate quando entra in una sala slot; così come è diffi cile che un alcolizzato riesca a bere solo un bicchiere a pasto, per aff rontare questi problemi la moderazione non è possibile, è indi- spensabile l’astensione.

Mentre con il cibo l’astensione non è possibile, e risulta più complicato gestire la moderazione; quando si propongono diete scarsamente gratifi canti la “chimica” del cervello ne risentirà, i livelli di dopamina ed endocannabinoidi si abbasseranno e questo non può essere sopportato a lungo. La natura del nostro cervello richiede che questo tipo di neuro-trasmettitori possano essere secreti in seguito a soddisfazioni personali, professionali, dopo l’attività fi sica e, naturalmente, anche dopo aver gustato un alimento soddisfacente. L’infl uen- za sul comportamento alimentare di alimenti edonistici ha due fasi: durante il consumo si tende a mangiare di più un alimento gustoso, mentre la sazietà nelle ore successive è maggiore se siamo stati gratifi cati da ciò che abbiamo consu- mato.

Per questa ragione il controllo della porzione durante il pasto è fondamen- tale; il compromesso tra restrittività e gratifi cazione è delicato e personale, dobbiamo valutarlo con una attenzione simile a quella che mettiamo nello sce- gliere un bel vestito, perché è qualcosa di molto personale. Dunque, la ricerca di alimenti edonistici fa parte della natura umana, le neuro-scienze ci insegnano che eliminarli in una dieta nel medio-lungo termine è un non senso da un punto di vista neurologico, dobbiamo imparare a gestirli.

Reddito di

cittadinanza?

Coop ti fa

il 5% di sconto

U

na promozione solidale, un modo per venire incontro a chi si trova in condizioni quotidiane di diffi coltà. È la campagna Coop che vedrà riconoscere in tutte le cooperative di consumatori presenti in Italia uno sconto pari a un 5% sulla spesa eff et- tuata a chi si presenta con la card del reddito di cittadinanza. Stando agli ultimi dati

presentati dall’Inps, si tratta di una platea di circa 840 mila nuclei familiari pari a un potenziale di circa 2 milioni di persone, per il 60% residenti al Sud. Per Coop questo sconto signifi ca un investimento di oltre 7 milioni di euro all’anno. La carta del reddito di cittadi- nanza infatti si inserisce nel percorso di carte di solidarietà a favore di fasce economicamente deboli inaugurato con la Social Card nel 2008 dall’allora ministro Giulio Tremonti e proseguito con il Reddito di inclusione varato dal governo Gentiloni.

Nella situazione attuale la campagna Coop rappresenta una scelta autonoma e puramente volontaria che, al momento in cui scriviamo, nes- sun altro ha fatto nel panorama della moderna distribuzione italiana. Tecnicamente lo sconto coinvolge anche i detentori della pensione di cittadinanza, ed è applicato da subito da cia- scuna delle cooperative aderenti a tutti i clienti (solo Coop Alleanza 3.0 che,per motivi tecnici,ap- plica lo sconto solo a soci e socie).

«La carta del reddito di cittadinanza è lo strumento che permette il nostro intervento–

spiega Luca Bernareggi, presidente di Ancc-Coop (l’Associazione Nazionale Cooperati- ve di Consumatori) - nessuno ci ha obbligato a investire in tal senso,ma siamo convinti di operare così agendo in linea con ciò che devono fare delle cooperative di consumatori quali noi siamo,ovvero andare incontro a quelle famiglie che vivono sulla loro pelle gli eff etti di una crisi da cui non siamo ancora usciti. Dare un aiuto concreto è questo il nostro compito».

(18)

primo piano attualità

CONCLUSO IL NOSTRO CONCORSO “GO GREEN”

Noi e voi, insieme per l’ambiente

Avete partecipato in più di 20 mila! E molti ci hanno lasciato messaggi davvero significativi che vogliamo condividere in attesa dell’estrazione delle bici in palio...

L

a cifra fi nale, al momento in cui scriviamo, non è ancora disponibile.

Ma, a 10 giorni dalla scadenza del 31 agosto, siamo sopra i 20 mila partecipanti. Dunque davvero tantissimi quelli che hanno scelto di essere parte attiva nel nostro concorso “Go green”. Parte attiva accedendo alle pagine web dedicate ma anche lasciandoci decine e decine di messaggi.

Insomma, con “Go green “abbiamo fatto centro. E l’abbiamo fatto tutti insieme, perché gli obiettivi erano, e sono, comuni. Obiettivi che non bisogna mai smettere di perseguire, perché l’impegno per l’ambiente passa anche e soprattutto dalle nostre scelte quotidiane, quelle che faranno sì che davvero qualcosa possa cambiare. Sarà questa la vera vittoria che potremo condividere tutti insieme!

Poi ci saranno anche i vincitori dei premi – i cui nomi saranno pubblicati sul numero di ottobre - cioè le 15 bici elettriche e le 30 city bike che sono il simbo- lo di comportamenti sostenibili: pedalare, non usare

l’auto, non inquinare. E infatti tanti di voi che hanno partecipato ci hanno fatto sapere, sia attraverso i commenti sul nostro sito, che sulla nostra pagina Facebook, che la bicicletta è davvero un mezzo di trasporto che può aiutare a fare fa la diff erenza.

Stefania, ad esempio, ci scrive: «Sono contenta dell’iniziativa, sono una ciclista di Genova città dif- fi cile ma bellissima, uso la bici al posto dello scooter per spostarmi al lavoro e per svago. Ritengo che dovremmo tutti fare un passo indietro e pensare seriamente al nostro mondo, per lasciare a chi viene dopo di noi la consapevolezza e l’importanza delle azioni che facciamo, comportamenti sbagliati che ci rendono peggiori non migliori».

O come Tonia, che su Facebook ci scrive:«Abito in periferia... Uso l’auto per andare al lavoro e più il bus per arrivare in centro a Bologna, quindi mi costava molto tra benzina e abbonamento. Ma da un paio d’anni ho scoperto la bici pieghevole e una volta parcheggiata l’auto uso la bici per raggiunge- re il posto di lavoro. Sono diminuiti i costi e ne ha

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