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Il prodotto e il packaging Il prodotto e il packaging

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Academic year: 2022

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Il prodotto e il packaging Il prodotto e il packaging

Corso di teoria e Tecnica della Comunicazione Aziendale Facoltà di Economia Università di Macerata

Docente: Sabrina Memmo

(2)

Premessa Premessa

Evoluzione del concetto di prodotto:

 Prima anni ‘80: il prodotto è l’oggetto di scambio, valutato per: prestazioni funzionali, qualità,

prezzo.

 Dopo anni ‘80: concetto di “prodotto ampliato”

(Kotler). Il prodotto possiede anche

caratteristiche simboliche e comunicative.

Il prodotto come elemento del communication mix

d’impresa

(3)

Caratteristiche estetiche del Caratteristiche estetiche del

prodotto prodotto

 La forma

 Il design

 Il colore

(4)

Caratteristiche estetiche: forma Caratteristiche estetiche: forma



Il prodotto assume forme riconducibili a: sfera, cubo, piramide (Vescovi, 1990).

forma simbologia Atteggiamento

psicologico

sfera Il tempo, la perfezione,

la divinità, la

protezione materna, la dinamicità e la

creazione

soddisfazione

cubo Stabilità, solidità,

perfezione morale, saggezza

attività

piramide Punta in alto: simbolo maschile. Punta in basso: simbolo femminile.

Convergenza,

integrazione, sintesi

Ricerca di mutamento, tensione

(5)

periodo Forma prevalente atteggiamento sociale

Anni ‘70 Cubo e piramide Tensioni sociali,

mutamenti sociali

Anni ‘80 sfera Distensione delle

tensioni sociali, sviluppo dei consumi

Anni’90 sfera benessere economico

Caratteristiche estetiche: forma

Caratteristiche estetiche: forma

(6)

Anni

Settanta

(7)

OGGI

(8)

 I colori hanno una valenza evocativa, psicologica e sociale.

 Il blu è il colore largamente preferito nelle culture occidentali, seguito dal bianco, verde e rosso.

Questo risultato varia in funzione dei Paesi e dell’età (Volli, 1991)

 Il colore preferito dai bambini è il rosso, non ci sono differenze apprezzabili tra i sessi.

 Da bambini si amano i colori caldi, da adulti i colori freddi.

 La scelta del colore da parte dell’azienda richiede un’indagine antropologica e culturale del mercato di riferimento.

Caratteristiche estetiche: colore

Caratteristiche estetiche: colore

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Period o

storico

Colore prevalente

Fattori influenzanti

Medioev o

rosso Mancano tecnologie che permettono la riproduzione tecnica dei colori derivati.

Con l’evoluzione tecnica entra in campo il blu. I maggiori costi di produzione ne fanno un colore solo per ricchi. Oggi: auto blu, abito blu sono ancora emblemi di status ed eleganza

‘500 e Riforma

nero Nuova morale del colore. In opposizione alle sconvenienti tinture si afferma il trinomio: bianco-grigio-nero

Boom economic o. Anni

‘50-60

pastelli Colori di passaggio, né densi, ne netti.

Caratteristiche estetiche: colore

Caratteristiche estetiche: colore

(10)

rosso Aggressivo, forte. Il rosso cupo ha simbologie femminili e

misteriose. L’uso del rosso va controllato: il rosso brillante induce a irritazione e depressione, quello tenue è sensuale

arancione Il più luminoso, rappresenta equilibrio tra spirito e libido. Si associa a situazione accogliente, calda, sicura.

giallo È il più caldo, simbolo di luce, denota leggerezza e vivacità. La tonalità pallida da delicatezza, quella oro attività e preziosità, quella profonda calore e

sensualità.

rosa Femminilità e coinvolgimento. Intimità, dolcezza. Rosa brillante è frivolo.

verde Rigenerazione, giovinezza, crescita, speranza.

grigio Sobrietà, eleganza nelle tonalità scure. Richiama understatement e riservatezza

nero Nero brillante è simbolo di forza, vitalità, gioventù. Unito al bianco rappresenta l’unione degli opposti,. Il centro, l’uomo.

blu Triste ed elegante.

Caratteristiche estetiche: colore

Caratteristiche estetiche: colore

(11)

 Il colore ha valenze psicologiche: il giudizio di preferenza è legato alla

disposizione psicologica del soggetto.

 I colori della tensione (rosso: attività, verde-blu: sforzo di volontà), della

stanchezza (grigio, marrone), del

rilassamento (blu scuro), dell’allegria (giallo).

Caratteristiche estetiche: colore

Caratteristiche estetiche: colore

(12)

Congruenze culturali e climatiche tra consumatori e prodotti.

 Le popolazioni dei Paesi freddi privilegiano colori freddi e spenti.

 Le popolazioni di Paesi caldi preferiscono colori caldi e vivaci

La valutazione del colore dei beni di consumo non può prescindere da considerazioni culturali.

Caratteristiche estetiche: colore

Caratteristiche estetiche: colore

(13)

Il design può aumentare anche in modo

consistente il valore percepito del prodotto:

 attribuzione di un’identità specifica che lo distingua dalla concorrenza

 Accrescimento delle prestazioni simboliche

 Migliore capacità di adattamento al contesto in cui viene inserito

 Maggiore facilità d’uso

 Accresciuta gradevolezza nel rapporto con l’utilizzatore

Caratteristiche estetiche: design

Caratteristiche estetiche: design

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Il caso: Indesit Moon

Il caso: Indesit Moon

(15)

 Per diverse tipologie di prodotto il design e il designer rappresentano una forte

motivazione d’acquisto, riferibile a

valutazioni di status oltre che estetiche.

 Più recentemente, anche i beni destinati alla produzione, macchine utensili e

attrezzature hanno subito l’effetto di questo trend.

Caratteristiche estetiche: design

Caratteristiche estetiche: design

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Caratteristiche estetiche: design

Caratteristiche estetiche: design

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Il rapporto tra prodotto e design è caratterizzato dalla dialettica tra

marketing e tecnologia. La soluzione è da ricercare in un equilibrio tra le parti:

 La produzione industriale, che richiede l’industrializzazione del prodotto e la condizione di fattibilità produttiva;

 La divisione del lavoro, la separazione della produzione tra diverse aziende;

 Il livello di meccanizzazione;

 I vincoli di costo delle operazioni;

 Le necessità di confezionamento e immagazzinaggio;

 La coerenza con altri prodotti complementari già esistenti;

 Il mantenimento di standard generali di dimensione e utilizzo della categoria di prodotto

Caratteristiche estetiche: design

Caratteristiche estetiche: design

(20)

Il design mix deriva dalla composizione corretta delle seguenti variabili:

 Prestazione: attraverso il design si ottengono ulteriori prestazioni di prodotto, come facilità di ispezione,

manutenzione, sicurezza)

 Stile: coerente immagine estetica del prodotto rispetto al suo posizionamento sul mercato

 Costo: giustificazione economica

 Ergonomia: capacità di adattarsi alla dimensione fisica e ai movimenti dell’utilizzatore

 Simbolo: elemento di differenziazione evocativa e di status del prodotto

Caratteristiche estetiche: design

Caratteristiche estetiche: design

(21)

 L’attuazione del design mix deriva dal concorso di quattro categorie di attori aziendali: design industriale, marketing, produzione, progettazione.

 Spesso il designer è un consulente

esterno. La sua capacità di integrazione nel team di lavoro sul prodotto è

fondamentale perché interpreti

correttamente la filosofia aziendale rispetto al prodotto.

Caratteristiche estetiche: design

Caratteristiche estetiche: design

(22)

Il packaging Il packaging

 Funzioni

 Tipologie

 Ruolo comunicativo del pack

(23)

funzione descrizione

protezione La conservazione, la protezione, il

mantenimento delle condizioni di efficienza.

stoccaggio è importante sia per i consumatori sia per i

distributori.

utilizzo Facilitazione nell’uso del prodotto, riutilizzo

indipendente della confezione. E’un

elemento di differenziazione competitiva.

Una componente aggiuntiva che il consumatore valuta separatamente Stimolo all’acquisto Capacità di “vendere” il prodotto.

L’estetica e il design hanno un ruolo rilevante

comunicazione Il pack è un simbolo: genera attenzione,

comunica il prodotto, motiva all’acquisto. Il consumatore accetta il prezzo della

confezione se questa accresce le prestazioni tecnico-funzionali e simboliche del

prodotto.

Il packaging: le funzioni

Il packaging: le funzioni

(24)

Il packaging: le tipologie Il packaging: le tipologie

Packaging primario Contenitore del prodotto,

imballo concepito per costituire nel pdv un’unità di vendita per il consumatore

Packaging secondario Contenitore addizionale che soddisfa esigenze protettive e di marketing.

Può essere eliminato dal prodotto senza alterarne le caratteristiche Packaging terziario Imballo per il trasporto/stoccaggio.

Concepito per manipolare un certo numero di unità di vendita ed evitare i danni connessi al trasporto. Shopping bag.

(25)

Il packaging: tipologie Il packaging: tipologie

“l’intelligenza di un buon pack risiede nella capacità di armonizzare sotto tutti gli aspetti i tre tipi di confezionamento in modo che sia a livello verbale sia a livello non verbale possano comparire delle strutture che permangono e che si rimandano tra loro “ (Ferraresi, 1999)

(26)

Ruolo comunicativo del packaging Ruolo comunicativo del packaging

“il sistema comunicativo del prodotto”

è l’insieme degli elementi che conferiscono agli oggetti delle prestazioni simboliche e che agiscono in un certo ambiente

governati, in modo tra loro coerente, da

una regia al fine di trasmettere qualcosa

della persona che li possiede.

(27)

 advertising

prodotto

pack promozioni

internet

merchandising

pdv

Ruolo comunicativo del packaging

Ruolo comunicativo del packaging

(28)

Il modello distingue due ambiti:

1) Il prodotto è presente con la sua “fisicità”

2) Il prodotto è presente attraverso processi di

“mediatizzazione”, l’uso di forme di rappresentazione.

Il pack ha una posizione intermedia e appartiene ad entrambi:

È una forma di rappresentazione del prodotto e una sua parte costitutiva.

Agisce sia come forma di comunicazione istituzionale, sia nei momenti di acquisto e consumo.

Ruolo comunicativo del packaging

Ruolo comunicativo del packaging

(29)

Le principali funzioni comunicative del packaging (Bucchetti, 1999):

 Attore mediatico

 Dispositivo segnaletico

 Interfaccia per l’utilizzo del prodotto

Ruolo comunicativo del packaging

Ruolo comunicativo del packaging

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Il packaging come attore mediatico Il packaging come attore mediatico

 Medialità: la sua immagine è rilevabile in tutti i momenti della

comunicazione aziendale di prodotto, abilità nel penetrare in fondo nel circuito dei media, possedere quei tratti che lo assimilano ai linguaggi dei media.

 Distinzione tra:

 Involucro narrante:

si propone come medium nel pdv (dimensione percettiva prevalente:

tattile)

 Involucro narrato:

è oggetto di rappresentazione/comunicazione da parte degli altri media. Il pack possiede una vita comunicativa specifica all’interno dei vari media determinata dalla percezione visiva. E’ esso stesso un prodotto. (Ex.

Activia)

Requisito di icogenia: predisposizione alla raffigurabilità (sottoposta a diverse raffigurazioni prospettiche, enfatizzazioni)

Requisito di pregnanza: tratti di riconoscibilità, identificazione immediata.

(31)

 La funzione del pack sul punto vendita.

 qui si svolge la funzione primaria del pack:

funzione persuasivo-seduttiva

 Il pack media tra consumatore e prodotto con tutte le forme della sensorialità: visto, tatto, olfatto.

 L’ambiente comunicativo (pdv) presenta caratteri di saturazione/disattenzione del consumatore

 Il pack deve presentarsi come “micro-sistema”

che emerge dalla confusione semiotica.

Sbilanciamento verso i contenuti visivi del pack

Il packaging come dispositivo Il packaging come dispositivo

segnaletico

segnaletico

(32)

Il packaging come interfaccia per Il packaging come interfaccia per l l ’ ’ utilizzo utilizzo

 Il luogo di utilizzo del prodotto.

 Dal luogo pubblico (messa in scena del prodotto) a luogo privato (relazione consumatore-

prodotto).

 Il pack si inserisce nell’universo visivo degli altri oggetti del consumatore creando una coerenza espressiva che è quella del

consumatore/individuo.

 Cambiamento di valore di alcune funzioni

comunicative (ingredientistica, modalità d’uso, garanzia)

 Funzione di rassicurazione (marchi)

 Plus prestazionali della confezione

(33)

Riferimenti per lo studio e l’approfondimento

Per lo studio:

Vernuccio M., Pastore A. (2008) Impresa e Comunicazione.

Principi e Strumenti per il Management, Apogeo, cap.16

Per l’approfondimento personale si suggerisce:

Codeluppi V. “Il prodotto” e Ferraresi M. “il packaging” in

Fabris G.(2003) La comunicazione d’impresa. Dal mix di

marketing al communication mix, Sperling & Kupfer

(34)

Le promozioni

Corso di teoria e Tecnica della Comunicazione Aziendale Facoltà di Economia Università di Macerata

docente: Sabrina Memmo

(35)

Un po’ di storia



Anni ‘30: Perugina e la raccolta di figurine inserite nei prodotti



Buitoni e il concorso a premi (primo premio: Topolino)

aggancio alla trasmissione radiofonica “I quattro moschettieri”, eventi di rincalzo (discesa di una mongolfiera con i personaggi della trasmissione in occasione della Fiera di Milano (1936)



Anni ‘50 Mira Lanza: raccolta figurine e riscossione premi abbinati.



Anni ‘70: nascono le prime agenzie specializzate in sales promotions.



Anni ‘90: Grande Distribuzione. Cresce l’importanza della

comunicazione sul pdv rispetto all’advertising nel determinare

le decisioni di acquisto.

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Crescita degli investimenti promozionali

 Gli investimenti in comunicazione

 2001: investimenti in promozione 3mld 976 milioni di euro

 Totale below the line (promo, sponsorizzazione, direct mktg, pr) 9mld 485 milioni di euro

 Totale above the line : 9 mld 982 milioni di euro.

 Perché è cresciuta la quota di budget pubblicitario dedicata alla promozione ? Proliferazione di prodotti me-too: scarsa differenziazione dei prodotti, incremento

della sensibilità al prezzo. Le imprese hanno incrementato l’uso della promozione per ottenere un vantaggio competitivo seppur temporaneo nei confronti dei

concorrenti.

 Diminuzione della fedeltà alla marca: brand switching

 Perdita di efficacia della pubblicità classica: ipersegmentazione dell’audience

(37)

Le promozioni: definizione



“è un elemento del marketing mix che attraverso l’utilizzo di tecniche proprie muove all’azione utilizzando un beneficio aggiunto al bene o al servizio per un periodo determinato”



“la promozione è l’offerta di vantaggi tangibili esterni al prodotto/servizio al fine di conseguire certi obiettivi commerciali”



La promozione vendite serve a stimolare l’acquisto in genere.



La promozione però non riesce a “chiudere il cerchio”: provocando un riflesso positivo sulle altre attività di comunicazione d’impresa.



La promozione dovrebbe “sfruttare” l’occasione promozionale per

richiamare i valori della marca e per far leva sul suo posizionamento

pubblicitario.

(38)
(39)

A chi si rivolge la promozione?

 Consumatore finale

 Intermediari commerciali

 Forza vendita

 Coinvolgono più target contemporaneamente combinando:

 strategie push: azioni dirette a distribuzione e forza vendita mirate a

spingere il prodotto presso il rivenditore e ad assicurare presenza e visibilità necessaria sul pdv in modo che il consumatore lo trovi facilmente.

 strategie pull: azioni che hanno lo scopo di far emergere il prodotto dagli scaffali in modo che il consumatore lo compri

(40)

Quali sono gli obiettivi?



Stimolare l’entusiasmo della forza vendita per un prodotto nuovo



Spingere un prodotto che ha raggiunto la fase della maturità



Spingere un prodotto che è stato migliorato (restyling)



Facilitare l’ingresso di un nuovo prodotto presso il trade



Stimolare i dettaglianti a stoccare il prodotto favorendo il sell in e il sell out



Neutralizzare un’azione promozionale/pubblicitaria della concorrenza



Stimolare il consumatore alla prova



Mantenere i consumatori intensificandone gli acquisti



Spingere i consumatori a incrementare i consumi aumentando le scorte



(41)

Gli obiettivi che non sono

raggiungibili con la promozione…

 Compensare una forza vendita poco istruita, una pubblicità poco efficace,

 Offrire la motivazione al trade e al

consumatore finale per acquistare una marca nel tempo

 Invertire/modificare ciclo di vita di un prodotto, declino di una marca

 Far cambiare le opinioni nei confronti di un

prodotto che non è stato accettato, che non

è piaciuto.

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Determinazione del budget promozionale

 3 criteri prevalenti (Institute of Marketing, Gran Bretagna, 1984):

 Secondo una certa percentuale delle vendite (44% campione intervistato)

 Secondo quello che ci si può permettere (21%)

 Secondo gli obiettivi e i compiti (18%)

 Le attività promozionali sono spesso frutto di una decisione momentanea e non pianificata nel tempo.

 Nel caso l’impresa decida l’entità del budget in base alla percentuale sulle vendite dovrebbe tener conto degli utili generati dalle singole marche in portfolio, mentre la quota viene decisa spesso in base ai ricavi totali.

 Nel si scelga il metodo degli obiettivi e dei compiti il budget è stimato sulla cifra necessaria per conseguire gli obiettivi. Questo metodo prevede una lungimiranza e una capacità di calcolo che spesso le imprese non sono in grado di applicare.

(43)



Nel mercato italiano la definizione del budget promozionale avviene

mediamente in relazione al fatturato conseguito e al peso delle promozioni svolte nel periodo precedente ponderato in base alle performance dei prodotti e agli obiettivi di fatturato previsti.



La quota di budget promozione sul totale budget comunicazione è mediamente del 40-50% di cui:



Comunicazione alla promozione (supporti stampa, televisione) 30%



Oggettistica promozionale: 60%



Comunicazione sul pdv: 10%

Determinazione del budget

promozionale

(44)

Verifica dei risultati



Verifiche step by step:



Le indagini che si possono effettuare possono intervenire a qualsiasi livello di sviluppo della campagna promozionale e servono a valutare di volta in volta:



Il grado di riconoscimento dell’iniziativa promozionale



Il grado di partecipazione di pubblico



La probabilità di acquisto del prodotto



Il gradimento dell’iniziativa promozionale



Verifiche sulle vendite:



Analisi dei dati di vendita pre, durante, post campagna

(45)

Le tecniche promozionali

 Promozioni sui mezzi

 Promozioni sul prodotto

 Promozioni sul pdv

(46)

Le tecniche promozionali:

promozioni sui mezzi



Promosponsorizzazioni: tv, internet



Efficacia comunicativa: si punta sul valore del premio e del gioco connesso



Obiettivi specifici: notorietà del prodotto, accrescimento della brand image e product image, conquista di nuovi consumatori.



Telepromozioni: scenette, siparietti inseriti in un programma televisivo

rivolta alla promozione di un prodotto. Introdotto negli anni 80 ha avuto

grande successo di pubblico per subire un arresto con la nuova normativa

che ne ha ridotto notevolmente i tempi.

(47)



Promozioni atte a modificare temporaneamente il valore percepito di un bene: reduced loss o extra gain



Le formule reduced loss a vantaggio immediato: 3x2, 2x1, taglio prezzo, sconti percentuali, tessera fedeltà



Le formule reduced loss a vantaggio differito: couponing, buoni sconto, voucher,



Le formule extra gain a vantaggio immediato: sampling, lotteria immediata (gratta e vinci), cross selling (vendite abbinate) maxiformato, multipack



Le formule extra gain a vantaggio differito: raccolta punti, concorsi a premio

Le tecniche promozionali:

promozioni sui prodotti

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Esposizioni preferenziali: avancassa, isola promozionale (penetrante), testata di gondola, fuori scaffale



Obiettivi: spingere il prodotto in una determinata area geografica, favorire l’acquisto d’impulso, creare sinergia (potenziare) con la campagna

pubblicitaria.



Animazioni: degustazioni, distribuzione di regali, intervento di personaggi famosi.



Richiedono grandi superfici e un apparato decorativo idoneo. Sono fatte in cooperazione con il distributore.

Le tecniche promozionali:

promozioni sul pdv

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Promozioni rivolte al consumatore

 Le promozioni al consumatore funzionano perché fanno leva su un desiderio insito nell’essere umano di ottenere una certa ricompensa, un certo guadagno come riconoscimento per aver compiuto una certa attività.

 Riconoscimento utilitaristico, edonistico (divertimento, esplorazione, autoespressione)

 IRI Behaviour scan

 Consumatori insensibili alle promozioni

 Consumatori fedeli alla marca inclini a fare scorta (opportunisti)

 Consumatori sensibili alle promozioni che non fanno scorta (promozione efficace solo se non esistono prodotti sostitutivi in offerta)

 Consumatori sensibili alle promozioni che fanno scorta: la promozione non è efficace, le vendite calano nel periodo post promozione)

 Consumatori che comprano solo prodotti in promozione (cherry pickers)

 Consumatori che modificano le preferenze: segmento ideale su cui la

promozione genera l’influsso ottimale. La promozione genera un incremento delle vendite destinato a durare nel tempo.

(50)



L’attitudine verso la promozione varia in funzione del prodotto:



Per i beni deperibili non è possibile fare stock: i consumatori fedeli faranno sovraconsumo, sostituzione nel caso in cui la brand loyalty non è elevata.



Per i prodotti non deperibili i consumatori fedeli fanno scorta (promozione efficace) mentre i meno fedeli l’effetto sarà inferiore perché lo switch tra prodotti implica comunque la rinuncia al consumo del prodotto preferito.



Il comportamento del consumatore sottoposto a diversi stimoli di comunicazione potrebbe risultare diverso.

Promozioni rivolte al

consumatore

(51)

Promozioni rivolte al trade

 Concentrazione del sistema distributivo italiano

 Incremento del budget promozionale destinato al trade

 Obiettivi promozionali verso il trade:

 Favorire l’introduzione di un prodotto nuovo o rinnovato

 Mantenere, aumentare la quota espositiva

 Ottenere esposizioni preferenziali

 Far comparire il proprio prodotto nelle campagne

pubblicitarie del distributore

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Tipologia di promozioni:



Sconti o regali in cambio dell’acquisto di tot quantità di prodotto



Pagamento in quota della pubblicità del distributore (co-marketing)



Pagamento in quota per il retail press (giornale del distributore rivolto ai clienti)



Preparazione di materiale espositivo, allestimenti dei pdv



Pagamento quote per corsi di formazione del personale trade



Merchandising: personalizzazione di camici, cappellini, guanti,….

Promozioni rivolte al trade

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Promozioni rivolte alla forza vendita



Sistemi di incentivazione vincolati ai risultati raggiunti:



“attività di marketing connessa al miglioramento della produttività e della qualità delle risorse umane, utilizzando tecniche comportamentali e di psicologia applicata, finalizzate all’ottenimento del consenso attraverso il principio della motivazione dell’individuo”.



Stimoli economici



Premi: viaggio (comparto turistico dei viaggi incentive)



Programmi di marketing interno: l’incentivo è sostituito dalla formazione

(54)



Obiettivi:



Aumentare le vendite



Trovare nuovi clienti



Migliorare le tecniche di vendita di alcuni prodotti,



Ottenere una migliore esposizione nel pdv



Migliorare il mood di alcuni venditori

Promozioni rivolte alla forza

vendita

(55)

In sintesi…



La promozione è uno strumento di comunicazione e dovrebbe essere

gestito “in una logica basata sul coordinamento e sull’integrazione, sulla

ricerca sinergica con gli altri strumenti del communication mix”

(56)

Riferimenti per lo studio e l’approfondimento

 Per lo studio:

 Vernuccio M., Pastore A. (2008) Impresa e Comunicazione. Principi e Strumenti per il

Management, Apogeo, cap.13

Riferimenti

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