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Business Plan
Dall’Idea imprenditoriale al Business Plan
Dall’Idea imprenditoriale Dall’Idea imprenditoriale
al Business Plan al Business Plan
18/1/00
J F M A M J J A S O N D J
0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00
Business Plan
“Se non conosci la rotta da seguire, “ Se non conosci la rotta da seguire, nessun vento ti sar
nessun vento ti sarà à favorevole” favorevole ”
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Il processo di implementazione della Business Idea
1) La Business Idea nasce dall’intuizione che esista un bisogno (di prodotti/servizi) che non è soddisfatto totalmente o parzialmente.
2) L’obiettivo è quello di colmare la lacuna in modo durevole. Così nasce l’idea di impresa.
3) E’ necessaria una verifica della realizzabilità dell’intuizione. Da qui la necessità di formalizzare un BUSINESS PLAN.
Business Plan
Executive
Executive summary summary
9 9 Finalità del Business Plan Finalità del Business Plan 9
9 I destinatari e la Business Idea I destinatari e la Business Idea 9 9 Le aree di analisi Le aree di analisi
9 9 Il piano di marketing Il piano di marketing 9 9 Il piano operativo Il piano operativo 9
9 L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura 9 9 Il Financial Planning Il Financial Planning
9 9 Break even e Sensitivity Break even e Sensitivity analisys analisys
9 9 La valutazione del progetto imprenditoriale La valutazione del progetto imprenditoriale
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Business Plan
Definire il Business Model dell’impresa
Valutare l’ambiente esterno all’impresa
Analizzare la fattibilità economica e finanziaria del progetto
Utilizzo del budgeting e analisi degli scostamenti per il controllo dei risultati dell’investimento
Definizione dell’assetto organizzativo necessario
Supporto ad un sistema di direzione per obiettivi (MBO)
Accesso alle fonti di finanziamento
Supporto per la valutazione del valore economico d’azienda
PERCHÉ UN BUSINESS PLAN?
Le finalità Le finalità
Business Plan
E’ una combinazione unica di:
Prodotti
Servizi
Immagine
Persone
Processi
Definire il Business Model dell’impresa
Le finalità Le finalità
X creare Valore
E’ il sistema scelto dall’imprenditore per fare “business” e di come posizionarsi nella catena del valore del settore in cui intende operare.
Assicura la remunerazione dei fattori produttivi.
Garantisce la sopravvivenza dell’organizzazione.
Consente la copertura
del costo dei capitali investiti.
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Una digressione: la Catena del Valore
E’ una sequenza di attività che descrive un intero processo di business, un settore, un’industria.
Ogni attività può essere identificata e caratterizzata e rappresenta uno spicchio di valore dell’intero business.
Una “newcomer” può decidere quali attività coprire a seconda delle competenze, della forza finanziaria, delle prospettive.
Questa decisione è fondamentale ai fini del successo dell’impresa.
Business Plan
Una digressione: la Catena del Valore
Le finalità Le finalità
9
Business Plan
Nel 1984 un gruppo di ricercatori della Stanford University decise di entrare nel settore dell’IP Networking…
0 5000 10000 15000 20000 25000
84 86 88 90 92 94 96 98 0 2 4
Le finalità Le finalità
Business Plan
Una digressione: la Catena del Valore
Le finalità Le finalità
Ecco un esempio applicato all’industria del trasporto aereo.
Materie Prime:
Parti speciali
Materie Prime:
Estrusi
Parti di Ricambio
Sistemi Avionici
Trasformazione Materie Prime
Costruttori di Velivoli
Compagnie Aeree
Passeggeri
Società di Leasing
- Più di 500 -Meno di 5 per l’Avionica -Decine per gli altri materiali
- Boeing e Airbus -Poche grandi
compagnie - Milioni
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Valutare l’ambiente esterno all’impresa
Business
Plan
Le finalitàLe finalitàValutare l’ambiente esterno all’impresa: il caso
emblematico del Dipartimento di Informatica di Torino
Formula
Mesarteam Sintax General System
DPS
Byte Olivetti
Organizzazione Informatica
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Business Plan
Analizzare la fattibilità economica e finanziaria del progetto
Le finalità Le finalità
Business
Plan
Le finalitàLe finalitàUtilizzo del budgeting e analisi degli scostamenti per il controllo dei risultati dell’investimento
Il primo anno del BP è, di norma, utilizzato come Budget e come tale costituisce un riferimento nell’ analisi degli scostamenti
0 20 40 60 80 100 120 140
1° 2° 3° 4°
Budget Consuntivo
Analisi Prezzo Quantità
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L’ analisi degli scostamenti è fondamentale per comprendere e correggere
Esempio: Costo del Personale
La previsione per l’anno T è stata di 100 unità per un costo unitario di 40K Euro a testa Il consuntivo si è chiuso con 95 unità per un costo unitario di 43K Euro.
La previsione definiva quindi il costo del Personale in 4.000K Euro (100x40K)
Il consuntivo è stato pari a 4.085K Euro (95x43K) superiore di 85KEuro alla previsione Analisi:
Quantità: (Q consuntive-Q previsionali) x Prezzo Consuntivo=(5) x 43K=(215)K Euro Prezzo: (P consuntivo-P previsionale) x Quantità consuntivo= 3K x 95=285K Euro Mix: (Q consuntive-Q previsionali) x (P consuntivo-P previsionale)=(5)x3K=15K Euro E’ la variazione imputabile al fatto che vi siano stati costi diversi applicati su quantità diverse.
La somma algebrica dei delta è (naturalmente) di 85K Euro.
Business
Plan
Le finalitàLe finalitàDefinizione dell’assetto organizzativo necessario
Opzione 1
Bianchi Marketing
Neri CFO
Giovannini CTO
Pace Personale Rossi
CEO
Opzione 2
CFO Personale
Bianchi Area 1
Neri Area 2
Giovannini Area 3
Pace Area 4 Rossi
CEO
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Business
Plan
Le finalitàLe finalitàBusiness
Plan
Le finalitàLe finalitàSupporto ad un sistema di direzione per obiettivi (MBO)
Il BP può costituire un valido supporto alla fissazione degli obiettivi quantitativi dati al management. Obiettivi di tipo generale sono il ROI e l’EVA, obiettivi più specifici il raggiungimento di una certa quota di mercato o la riduzione dei costi.
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Bonus dei dirigenti italiani
Business
Plan
Le finalitàLe finalitàAccesso alle fonti di finanziamento
I capitali necessari a finanziare una iniziativa possono essere erogati da :
Azionisti (aumenti di capitale, OPV, costituzione ex-novo)
Banche (fido, mutui)
Venture capital (come azionista)
Istituzioni pubbliche (Map, Regioni, Finanziarie pubbliche, ecc.) attraverso contributi, finanziamenti, ingresso come azionisti
In ogni caso il Business Plan costituisce il documento principale su cui si
basa la richiesta di fondi.
21
Business
Plan
Le finalitàLe finalitàSupporto per la valutazione del valore economico d’azienda
Il Business Plan è, di norma, indispensabile per effettuare la valutazione di un’entità sia essa un’azienda, una Business Unit, un ramo d’azienda.
E’ obbligatoria in alcuni casi (es. conferimento ai sensi dell’art. 2343 c.c.).
La valutazione viene effettuata utilizzando:
Il Cash-Flow per calcolare, tramite il Discounted Cash Flow, il Valore Attuale dell’entità;
I margini (Ebitda, Ebit, Risultato Netto) che moltiplicati per coefficienti riferiti a realtà comparabili permettono di calcolare il Valore;
Altri metodi meno diffusi che in parte si basano al contempo su valori storici e prospettici ed in parte su valori calcolati attraverso complicati algoritmi legati alla teoria delle “Opzioni reali”.
Business Plan
In definitiva il Business Plan non è solo…
strumento di presentazione di un progetto finalizzato al reperimento dei capitali
È (deve essere) uno strumento gestionale, che accompagna la vita di una impresa anche ben oltre le
fasi di start-up (Budget, Piano, …)
Le finalità Le finalità
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Riassumendo…
FUNZIONE INTERNA
sostenibilità finanziaria ed economica dell’attività
implementazione del piano operativo d’impresa
coinvolgimento di tutte le aree di responsabilità alla mission aziendale
valutazione di progetti di diversificazione
Business Plan
FUNZIONE ESTERNA
Presentazione del progetto ad interlocutori
“esterni” per l’ottenimento dei fondi necessari alle nuove iniziative od appoggio a
piani di ristrutturazione (Cirio, Parmalat, Alitalia, Fiat, …)
Le finalità Le finalità
25
Business Plan
Il Piano Industriale Parmalat
Le finalità Le finalità
Business Plan
Executive
Executive summary summary
9 9 Finalità del Business Plan Finalità del Business Plan 9
9 I destinatari e la Business Idea I destinatari e la Business Idea 9 9 Le aree di analisi Le aree di analisi
9 9 Il piano di marketing Il piano di marketing 9 9 Il piano operativo Il piano operativo 9
9 L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura 9 9 Il Financial Planning Il Financial Planning
9 9 Break even e Sensitivity Break even e Sensitivity analisys analisys
9 9 La valutazione del progetto imprenditoriale La valutazione del progetto imprenditoriale
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DESTINATARI
Business Plan
DESTINATARI: Proprietà (attuale e/o potenziale)
Sono i soggetti più interessati al Business Plan:
Rischiano i propri capitali
Mettono in gioco la loro credibilità
Spesso non sono esperti di complicate formule finanziarie ma si affidano al loro intuito, alla conoscenza del business e al buon senso.
I destinatari I destinatari
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Business Plan
DESTINATARI: Management
Sono coloro a cui è demandata la formulazione e l’implementazione del Business Plan:
La parte variabile della loro retribuzione è legata agli obiettivi in esso definiti (vedi MBO)
Mettono in gioco la loro credibilità
Esiste un “conflitto” di fondo tra la proprietà che vorrebbe obiettivi particolarmente sfidanti e il management che tende a fissare target conseguibili senza eccessivi sforzi
I destinatari I destinatari
Business Plan
DESTINATARI: Istituzioni
Sono i destinatari di Business Plan che descrivono iniziative e progetti finanziati
Sono molto attivi il Ministero delle Attività Produttive (MAP), le Regioni e l’Unione Europea
I contributi sono spesso generosi ma presuppongono, visto il ritardo nell’erogazione, una situazione finanziaria non a rischio da parte del richiedente
I destinatari I destinatari
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Domande al MAP approvate nel periodo 1999-2003
Business Plan
DESTINATARI: Clienti/Fornitori
Nel caso di inizio di una nuova attività il Business Plan rappresenta un “biglietto da visita”, in quanto,
evidenziando le potenzialità del progetto, fornisce credibilità all’impresa e potere contrattuale
I destinatari I destinatari
33
Business Plan
DESTINATARI: Finanziatori
I finanziatori (tipicamente le Banche) si concentrano sui 4 fattori chiave del credito:
affidabilità
flusso di cassa
garanzie reali
apporto di capitali da parte dell’imprenditore
Sono più interessati alla solvibilità e meno al successo.
I destinatari I destinatari
Business Plan
DESTINATARI: Investitori
Gli investitori sono normalmente dei “venture capitalist”, professionisti che gestiscono fondi di venture capital e decidono in quali imprese investire. I fondi perlopiù sono di terzi e vengono impiegati normalmente nel capitale.
I fondi di venture capital sono interessati a due cose:
I tassi di rendimento
La convertibilità dell’investimento in liquidità in un periodo relativamente breve
I destinatari I destinatari
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Una digressione: il venture capital
0 10 20 30 40 50 60
199 6
199 7
199 8
199 9
200 0
200 1
200 2
200 3
Da operatori istituzionali Da operatori indipendenti
Fondi raccolti per attività di Private Equity in Europa (Mldi di Euro)
Fonte: EVCA
Business Plan
Una digressione: il venture capital
I destinatari I destinatari
0 5 10 15 20 25 30 35 40
96 97 8 9 0 1 2 03
Buyout Venture Capital
Gli investimenti in capitali di rischio in Europa (Mldi di Euro)
7.6 Mldi
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Business Plan
Una digressione: il venture capital
I destinatari I destinatari
La destinazione degli investimenti in VC in Europa nel 2003 Settori: Biotech, Software, Apparecchiature mediche
Fonte: EVCA Espansione
Replacement
(di altri azionisti) Start-up
Seed (sviluppo dell’idea)
Valore 7,6 Mldi di Euro
Business Plan
Una digressione: il venture capital
I destinatari I destinatari
La destinazione degli investimenti in VC in Italia nel 2003
Replacement Seed+Start up
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Si comincia a scrivere…
La BUSINESS IDEA
Descrizione sintetica ed efficace della Mission e della Value proposition
Definizione degli obiettivi
Descrizione sintetica del modello di business (posizionamento sulla catena del valore del settore, benefici dell’offerta per il cliente, target di mercato,…)
Business Plan
Il “Biologico” in Italia
Superficie coltivata: 1.237.000 ha (8,2% di quella disponibile) Produzione: 1.800.000 Tonnellate
Produttori: 56.440
Fatturato: 1,6 miliardi di Euro
latte e der.
26%
frutta e verdura 16%
dolcificanti 10%
bevande 8%
dolci 8%
Surgelati 3%
Altri 2%
Pasta e Riso 4%
Pane 6%
condimenti Uova 7%
7%
Prodotti per infanzia
3%
Case Case StudyStudy
41
Business Plan
SINTESI PRELIMINARE
Questo Business Plan è stato preparato allo scopo di presentare la Buon Cibo SpA a potenziali investitori per reperire 700 mila Euro di Capitale Netto necessari per avviare la commercializzazione dei primi prodotti e mettere a punto la linea di prodotti completa.
La società
La Buon Cibo è un’impresa di nuova costituzione, attualmente gestita da tre titolari. Nel corso degli ultimi 3 anni i titolari hanno studiato e messo a punto una linea esclusiva di prodotti alimentari per l’infanzia, basata esclusivamente su materie prime derivanti da coltivazioni ed allevamenti “biologici”. La Buon Cibo è convinta dell’esistenza di grosse opportunità di sviluppo e penetrazione del mercato ed intende sfruttarle. I titolari sono certi che attualmente nel settore dei cibi per l’infanzia vi sia poca attenzione alla qualità e che il numero limitato di prodotti veramente sani crei un vuoto di mercato che può essere colmato con successo dalla Buon Cibo. In base alla proiezioni finanziarie effettuate il fabbisogno di capitale stimato per avviare l’attività è di 700 mila Euro. I fondi serviranno a finanziare la campagna iniziale di marketing e a mettere a punto la linea prodotti.
Case Case StudyStudy
Business Plan
Executive
Executive summary summary
9 9 Finalità del Business Plan Finalità del Business Plan 9
9 I destinatari e la Business Idea I destinatari e la Business Idea 9 9 Le aree di analisi Le aree di analisi
9 9 Il piano di marketing Il piano di marketing 9 9 Il piano operativo Il piano operativo 9
9 L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura 9 9 Il Financial Planning Il Financial Planning
9 9 Break even e Sensitivity Break even e Sensitivity analisys analisys
9 9 La valutazione del progetto imprenditoriale La valutazione del progetto imprenditoriale
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Le AREE DI ANALISI DEL BUSINESS PLAN:
a) Analisi dell’azienda
b) Analisi del prodotto/mercato
c) Analisi di scenario
d) Le strategie aziendali
Business Plan
partecipanti all’iniziativa
lo stadio di sviluppo delle attività in corso.
Impresa già operante Storia dell’impresa
Governance (evoluzione e stato attuale) Competenze maturate
Core business
Operazioni straordinarie (cessioni, acquisizioni, …) Start-up
a) ANALISI DELL’AZIENDA a) ANALISI DELL’AZIENDA
Le aree di analisi Le aree di analisi
45
Business Plan
associare i prodotti/servizi al target di clientela.
segmentazione della domanda:
geografico, con la suddivisione del mercato per aree territoriali o per zone climatiche;
demografico, allorché siano considerate caratteristiche demografiche, quali popolazione, fascia di età, sesso;
socio-economico, per variabili quali occupazione, reddito, educazione, classe sociale;
psicografico, se l’analisi del target si concentra su elementi quali bisogni, motivazioni di acquisto, valori.
b) ANALISI DEL PRODOTTO/MERCATO b) ANALISI DEL PRODOTTO/MERCATO
Le aree di analisi Le aree di analisi
Business Plan
ANALISI DEL PRODOTTO/MERCATO
La Buon Cibo sta mettendo a punto una linea completa di alimenti naturali e biologici per bambini. Tutti i prodotti contengono ingredienti genuini provenienti da colture biologiche certificate, non contengono sostanze chimiche o additivi, non presentano aggiunte di Sali e sono tutti dolcificati naturalmente.
Le altre aziende del settore pur dichiarando di vendere prodotti sani e nutrienti utilizzano metodi di cottura che eliminano molte delle sostanze nutrienti naturali. Con un processo esclusivo utilizzato dalla Buon Cibo, invece, gli alimenti mantengono tutte le loro sostanze nutritive e il prodotto che ne risulta è di qualità superiore rispetto a quelli dei concorrenti. I prodotti della BC sono stati messi a punto nell’arco di tre anni, sulla base dei dati di ricerca di uno studio pediatrico clinico specializzato nel campo dell’alimentazione. Altri dati sono stati raccolti da una consociata che commercializza prodotti naturali. Negli ultimi 14 mesi il negozio ha effettuato una commercializzazione di prova della linea di prodotti con un buon successo.
Dalle ricerche di mercato effettuate dalla Buon Cibo, risulta che in Italia si stia per verificare un mini “baby- boom” che determinerà un aumento della base potenziale di mercato. Questo fattore, unito al tasso di crescita annuale del 15% previsto dai principali analisti per il settore degli alimenti naturali fa prevedere che vi sarà un aumento della domanda dei prodotti Buon Cibo. Peraltro anche le grosse catene distributive hanno cominciato a vendere prodotti “biologici”. La Società intende introdursi nel mercato dapprima attraverso i negozi di prodotti dietetici ed i punti vendita specializzati della grande distribuzione, partendo dalle regioni dell’Italia Nord- Occidentale. La Buon Cibo ritiene che i clienti di riferimento saranno le famiglie con un reddito medio/alto ed una istruzione superiore.
Case Case StudyStudy
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c) ANALISI DI SCENARIO c) ANALISI DI SCENARIO
OCCORRE CHIEDERSI :
1.
Quali scenari nel futuro?
2.
Se lo scenario cambia, quali ripercussioni dobbiamo attenderci nel nostro business?
Business Plan
“
“Una visione internamente Una visione internamente coerente di quanto potrebbe avvenire coerente di quanto potrebbe avvenire in futuro; non
in futuro; non è è una previsione ma un una previsione ma un possibile futuro
possibile futuro” ” Cos’è uno scenario?
Le aree di analisi Le aree di analisi
49
Business Plan
IL MODELLO DELLE CINQUE FORZE
Può essere utile per analizzare lo scenario di settore
La redditività di un settore è sostanzialmente determinata dall’azione simultanea delle 5 forze competitive
Minacce da parte di nuovi entrati
Potere di negoziazione dei compratori
Le aree di analisi Le aree di analisi
tre fonti di competizione orizzontale
due fonti di competizione verticale Fornitori
Clienti
Potenziali Entranti Concorrenti Prodotti Sostitutivi
Business Plan
IL MODELLO DELLE CINQUE FORZE
Potenziali nuovi concorrenti Potenziali nuovi
concorrenti
Prodotti sostitutivi Prodotti sostitutivi
Compratori Compratori
Fornitori Fornitori
Rivalità tra concorrenti Rivalità tra concorrenti
Le aree di analisi Le aree di analisi
51
POTENZIALI NUOVI CONCORRENTI
Minacce di nuove entrate che derivano dalle altezze delle barriere all’entrata
 Accesso alla tecnologia  Economie di scala Â
 Differenziazione dei prodotti
 Accesso alla distribuzione
 Intervento dello Stato
 Svantaggi di costo indipendenti dalla dimensione
Business Plan
ANALISI DI SCENARIO-POSSIBILITA’ DI INGRESSO NEL MERCATO DI BUON CIBO
Il Mercato è caratterizzato da economie di scala non particolarmente rilevanti almeno dal lato produttivo.
L’accesso alla tecnologia non crea difficoltà, anzi la Buon Cibo ha messo a punto un sistema di produzione innovativo e migliore di quello dei concorrenti già presenti sul mercato.
La differenziazione dei prodotti è l’arma che Buon Cibo intende utilizzare per entrare sul mercato.
Accesso alla distribuzione: rappresenta uno dei punti maggiormente delicati ma è stato messo a punto un accurato piano di marketing per pianificare nel miglior modo l’utilizzo dei canali distributivi.
Per Buon Cibo non esistono svantaggi di costo indipendenti dalla dimensione (ad esempio la localizzazione geografica).
Case Case StudyStudy
53
Business
Plan
Le aree di analisiLe aree di analisiPotenziali nuovi concorrenti Potenziali nuovi
concorrenti
Prodotti sostitutivi Prodotti sostitutivi
Compratori Compratori
Fornitori Fornitori
Rivalità tra concorrenti Rivalità tra concorrenti
Business Plan
COMPRATORI COMPRATORI
I compratori hanno un potere di negoziazione alto in presenza delle seguenti condizioni:
 Pochi di loro acquistano una parte rilevante della produzione dell’impresa
 Il prodotto o il servizio offerto dall’impresa non è diverso da quello dei concorrenti
 E’ possibile l’integrazione verticale verso “monte”
Le aree di analisi Le aree di analisi
 I costi sostenuti per passare da un fornitore all’altro
 Il valore di quanto il compratore acquista è una quota
modesta dei costi totali del compratore stesso
55
ANALISI DI SCENARIO-COMPRATORI Esiste il rischio di legarsi eccessivamente alla GDO.
I Prodotti della Buon Cibo risultano ben differenziati.
Esiste il rischio che la GDO che fa riferimento alle cooperative possa integrarsi verticalmente.
Business
Plan
Le aree di analisiLe aree di analisiPotenziali nuovi concorrenti Potenziali nuovi
concorrenti
Prodotti sostitutivi Prodotti sostitutivi
Compratori Compratori
Fornitori Fornitori
Rivalità tra
concorrenti
Rivalità tra
concorrenti
57
Business
Plan
Le aree di analisiLe aree di analisiPotenziali nuovi concorrenti Potenziali nuovi
concorrenti
Prodotti sostitutivi Prodotti sostitutivi
Compratori Compratori
Fornitori Fornitori
Rivalità tra concorrenti Rivalità tra concorrenti
Business Plan
FORNITORI FORNITORI
I fornitori sono in posizione di forza quando esistono le seguenti condizioni:
 I compratori di un settore sono molti, ma i fornitori sono pochi
 Il valore dei prodotti o dei servizi acquistati da un certo fornitore è una quota rilevante dei costi totali dell’impresa che li acquista
Le aree di analisi Le aree di analisi
 Il fornitore è in grado di “conquistare” una parte del valore aggiunto dell’impresa che compra
 La marca del fornitore ha una elevata capacità di attrazione. Ciò vale in particolare quando il compratore è un’impresa che a sua volta rivende
 I prodotti offerti dai fornitori non hanno sostituti
59
ANALISI DI SCENARIO-FORNITORI
I fornitori sono sufficientemente numerosi e la loro produzione è fungibile.
La Buon Cibo intende appoggiarsi ad un numero di fornitori sufficiente ad evitare il rischio di mettere a repentaglio la produzione in caso di “default” del fornitore.
Normalmente i fornitori di questo settore non hanno interesse all’integrazione verticale, tranne che nel caso delle cooperative.
Business
Plan
Le aree di analisiLe aree di analisiPotenziali nuovi concorrenti Potenziali nuovi
concorrenti
Prodotti sostitutivi Prodotti sostitutivi
Compratori Compratori
Fornitori Fornitori
Rivalità tra
concorrenti
Rivalità tra
concorrenti
61
Business
Plan
Le aree di analisiLe aree di analisiCONCORRENTI CONCORRENTI
 Ci sono tante aziende  Fanno prodotti uguali
 Ci sono barriere all’uscita (impianti, contratti, barriere emotive…)  Più ci si avvicina alla concorrenza perfetta, tanto minori
sono i margini di guadagno
Normalmente costituiscono l’elemento di maggiore criticità dello Scenario. Specie quando:
Business
Plan
Le aree di analisiLe aree di analisiMercato: formazione dei prezzi
Q P
Q P
P
Domanda Offerta
63
ANALISI DI SCENARIO-CONCORRENTI
La concorrenza nel settore della Buon Cibo è abbastanza concentrata, esistono pochi produttori.
La Buon Cibo intende differenziare a tal punto i suoi prodotti da non dover, almeno all’inizio, essere avvertita come concorrente da parte degli attori del mercato del cibo per l’infanzia.
Anzi la Società teme maggiormente la concorrenza che può arrivare da produttori di cibi naturali non presenti ancora nel settore dell’infanzia.
Business
Plan
Case Case studystudyProduttore tipo di cibo per l’infanzia Valore aggiunto prodotti
Alto
Basso
Tipologia Aziende Diversificate
Specializzate
Le mappe di posizionamento
Buon Cibo
65
Business Plan
ANALISI ESTERNA
O, T ANALISI ANALISI ESTERNA ESTERNA
O, T O, T ANALISI
INTERNA S, W ANALISI ANALISI INTERNA INTERNA
S, W S, W
“MISSION”
E OBIETTIVI
“MISSION “ MISSION” ” E E OBIETTIVI OBIETTIVI
SCELTE STRATEGICHE S. W. O. T.
SCELTE STRATEGICHE SCELTE STRATEGICHE
S. W. O. T.
S. W. O. T.
d) STRATEGIE AZIENDALI d) STRATEGIE AZIENDALI
Le aree di analisi Le aree di analisi
Business Plan
S.W.O.T.
S.W.O.T.
STRENGTHS:
STRENGTHS:
risorse che l
risorse che l ’impresa possiede ’ impresa possiede e capacit
e capacità à che l’ che l ’impresa impresa ha sviluppato
ha sviluppato sulle quali pu
sulle quali può ò costruire costruire vantaggi competitivi sostenibili.
vantaggi competitivi sostenibili.
Sono un qualcosa che l
Sono un qualcosa che l’ ’impresa impresa fa meglio delle altre.
fa meglio delle altre.
Le aree di analisi Le aree di analisi
67
S.W.O.T.
S.W.O.T.
WEAKNESSES:
WEAKNESSES:
risorse e capacit
risorse e capacità à carenti che carenti che impediscono all
impediscono all’ ’impresa di impresa di sviluppare vantaggi competitivi sviluppare vantaggi competitivi sostenibili. Sono qualcosa che sostenibili. Sono qualcosa che
l’ l ’impresa fa peggio di altre. impresa fa peggio di altre.
Business Plan
S.W.O.T.
S.W.O.T.
OPPORTUNITIES:
OPPORTUNITIES:
tendenze positive o cambiamenti tendenze positive o cambiamenti
dell’ dell ’ambiente che possono ambiente che possono contribuire a migliorare contribuire a migliorare i risultati di un
i risultati di un’ ’impresa. impresa.
Le aree di analisi Le aree di analisi
69
Business Plan
S.W.O.T.
S.W.O.T.
THREATS:
THREATS:
tendenze negative dell
tendenze negative dell’ ’ambiente o ambiente o cambiamenti che peggiorano cambiamenti che peggiorano
i risultati di un
i risultati di un’ ’impresa. impresa.
Le aree di analisi Le aree di analisi
Business Plan
Strengths
Leading free-to-air broadcaster in Italy, with a 43% combined audience share and 66% advertising market share;
Majority stake in the leading free-to-air broadcasters in Spain, with 22% audience share and 30% advertising market share;
Good management track record; and Strong balance sheet.
Weakness
Mature Italian advertising market.
Opportunities
Digital terrestrial television (DTT) development;
Change in regulation in Spanish TV sector.
Threats
2006 parliamentary elections in Italy;
New entrants in DTT;
Higher cost for football pay-per-view (PPV) rights;
Current anti-trust investigations on PPV rights.
SWOT analysis su Mediaset
Le aree di analisi Le aree di analisi
71
STRENGTH OPPORTUNITIES
WEAKNESS THREATS
• Competenza nel settore del cibo biologico
• Processo produttivo originale
• Brand non conosciuto
• Possibili difficoltà nell’identificare il canale distributivo più efficace
•Grosso sviluppo del mercato Bio nel mondo
• Possibile nuova esplosione delle nascite
•Possibile ingresso nella nicchia identificata di concorrenti di grandi dimensioni
• Intrinseca debolezza economico – finanziaria dovuta alle dimensioni
S.W.O.T. analysis per Buon Cibo
Business Plan
Executive
Executive summary summary
9 9 Finalità del Business Plan Finalità del Business Plan 9
9 I destinatari e la Business Idea I destinatari e la Business Idea 9 9 Le aree di analisi Le aree di analisi
9 9 Il piano di marketing Il piano di marketing 9 9 Il piano operativo Il piano operativo 9
9 L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura 9 9 Il Financial Planning Il Financial Planning
9 9 Break even e Sensitivity Break even e Sensitivity analisys analisys
9 9 La valutazione del progetto imprenditoriale La valutazione del progetto imprenditoriale
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Business
Plan
Il piano di marketingIl piano di marketingIl piano di marketing costituisce una delle sezioni più importanti del Business Plan perché illustra in modo specifico la natura della futura impresa e le sue strategie di mercato. Gli argomenti che vanno sviluppati sono:
1. Definizione del mercato e opportunità di inserimento 2. Concorrenza e altri fattori esterni
3. Strategia di Marketing 4. Ricerca di Mercato 5. Previsioni di Vendita
Business
Plan
Il piano di marketingIl piano di marketing 1.Definizione del mercato e opportunità di inserimento
Bisogna definire la domanda del prodotto e le opportunità per l‘impresa.Prima si identifica il mercato globale, poi i segmenti di mercato primari e secondari, indicandone l’importanza e le caratteristiche.
75 1.
Definizione del mercato e opportunità di inserimento
La Buon Cibo intende promuovere la vendita dei suoi prodotti attraverso negozi specializzati e la GDO.
Dal punto di vista geografico partirà dall’area del Nord-Ovest per poi espandersi verso il Nord-Est ed il Centro compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.
Il mercato a cui si rivolge BC deriva dall’intersezione di:
Settore degli alimenti tradizionali dell’infanzia
Settore degli alimenti naturali
Di seguito sono descritti i tassi di crescita dei settori e la loro composizione
Business
Plan
Case Case studystudyAndamento storico del Mercato del cibo per l’infanzia in Italia
0%
1%
1%
2%
2%
3%
3%
4%
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Crescita %
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Milioni euro
Crescita % Fatturato
77
Business
Plan
Case Case studystudySuddivisione del Mercato del cibo per l’infanzia in Italia
Plasmon
Gerber Heinz
Business
Plan
Case Case studystudyAndamento storico del Mercato dei cibi biologici in Italia
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
16%
18%
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Crescita %
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800
Milioni euro
Crescita % Fatturato
79
Composizione del Mercato dei cibi biologici in Italia
latte e der.
26%
frutta e verdura dolcificanti 16%
10%
bevande 8%
dolci 8%
Surgelati 3%
Altri 2%
Pasta e Riso 4%
Pane 6%
condimenti Uova 7%
7%
Prodotti per infanzia
3%
Business
Plan
Case Case studystudyConfronto dei tassi di crescita
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
16%
18%
1998 1999 2000 2001 2002 2003
Crescita %
Cibi biologici
Cibi per l’infanzia
81
Business
Plan
Case Case studystudyOpportunità di inserimento nel mercato
La Buon Cibo, vista la natura altamente concorrenziale del mercato degli alimenti per l’infanzia, ritiene che il modo migliore di commercializzare i propri prodotti sia quello di utilizzare come punti vendita i negozi di prodotti naturali. Questo almeno all’inizio sino a che produttivamente non sarà in grado di garantire forniture adeguate e continue alle catene di supermercati.
E’ importante che i prodotti della Buon Cibo si affermino nei negozi di prodotti naturali, in modo da creare un immagine credibile di alimenti di alta qualità presso i responsabili degli acquisti della GDO. Questa è la opportunità di inserimento che vuole cogliere la Società. Peraltro tale opportunità sarà enfatizzata dalla crescita del mercato legata all’aumento della natalità prevista per i prossimi anni.
Business
Plan
Il piano di marketingIl piano di marketingUn esempio di segmentazione di mercato
Quella illustrata rappresenta una possibile “vista” del settore IT
APPLICATION SOFTWARE COMPUTERS
WORKSTATIONS NETWORKS
(Switching, IP) DEPARTMENTAL
SYSTEMS MAINFRAMES
ANCILLARY PRODUCTS
GENERAL
PURPOSE SPECIFIC
FUNCTION
Back-Office Enquiry CAD/ Image
83
2. Concorrenza e altri fattori esterni
E’ necessario analizzare:
1) Il profilo della concorrenza: identificazione dei principali concorrenti e loro descrizione
2) I concorrenti futuri: analisi dei potenziali concorrenti che possono entrare nel mercato da settori limitrofi o integrandosi verticalmente.
3) Altri fattori esterni: ad esempio controlli a cui si è sottoposti, rischi a cui si è soggetti.
Business
Plan
Il piano di marketingIl piano di marketing2.1 Il profilo della concorrenza
Bisogna fare una classificazione:
a) Imprese leader b) Imprese forti c) Imprese di nicchia d) Imprese minori
Dei soggetti individuati è necessario conoscere:
a) Quota di mercato
b) Strategie di marketing adottate c) Punti di forza e di debolezza d) Struttura organizzativa
85
Business
Plan
Il piano di marketingIl piano di marketing2.1 Il profilo della concorrenza
Il numero dei concorrenti dipende dall’evoluzione del settore in cui operano.
Un modello (Peter Drucker):
Conoscenza
Esplosione Espulsione/
Concentrazione
Razionalizzazione
Numero concorrenti Pochi innovatori
+100 10-20
10+molti piccoli
1
1 2
2-4 3
5-9 4
10-100 Leader
Business Plan
2. Concorrenza e altri fattori esterni
1) Il profilo della concorrenza: nel campo del cibo per l’infanzia 3 sole aziende detengono la quasi totalità del settore. Hanno un budget pubblicitario elevato. La Società non teme particolarmente questa
“concorrenza” tradizionale in quanto è in grado di differenziare al meglio la propria produzione.
2) I concorrenti futuri: la Buon Cibo è informata che alcuni produttori operanti nel settore dei cibi naturali intendono cominciare a proporre anche cibi per l’infanzia. In questo caso la Società ritiene che quando tali potenziali concorrenti si accorgeranno delle vere potenzialità del mercato avrà già consolidato una posizione forte sul mercato.
In sostanza la Buon Cibo sarà l’unica azienda del settore ad offrire una linea completa di alimenti naturali per bambini affiancandola ad un programma alimentare diffuso attraverso i punti vendita specializzati.
Case Case studystudy
87
3. Strategia di Marketing
Serve per individuare come l’azienda intende sfruttare le opportunità che il mercato presenta. Normalmente comprende:
1) Strategia di Vendita e Distribuzione 2) Strategia di determinazione dei prezzi 3) Promozione
Business Plan
3.1 Strategia di Vendita e Distribuzione
Il piano di marketing Il piano di marketing
E’ il percorso seguito dai prodotti/servizi per passare dal produttore al
consumatore. Deve essere coerente con il target, con la politica commerciale e gli obiettivi economici prefissati.
PRODUTTORE
COMPRATORE FINALE
Dettagliante Dettagliante Dettagliante Dettagliante Grossista Grossista
Agente Agente
89
Business Plan
3.1 Strategia di Vendita e Distribuzione
Il piano di marketing Il piano di marketing
CRITERI:
Costo/benefici – confronto tra benefici commerciali di una determinata scelta ed i relativi costi;
Caratteristiche del prodotto - idoneità della soluzione distributiva rispetto alle peculiarità di prodotto;
Caratteristiche del mercato - situazione di contesto e verifica della disponibilità/accesso ad un canale;
Strategia di marketing-mix - coerenza della scelta rispetto alle altre leve di marketing. Ad esempio scelta di avere una distribuzione più o meno intensiva.
Business Plan
3.1 Strategia di vendita e distribuzione
La Buon Cibo ha svolto un’indagine accurata sui canali di distribuzione dei cibi naturali. Esistono 19 distributori a livello nazionale che riforniscono sia i negozi specializzati che la grande distribuzione. La Buon Cibo utilizzerà alcuni di questi distributori su base geografica ( ricordiamo che la società intende
espandersi partendo dal Nord-Ovest). La Buon Cibo esclude al momento la possibilità di distribuire direttamente i propri prodotti presso i consumatori.
Case Case studystudy
91
3.1 Strategia di vendita e distribuzione La scelta della Buon Cibo
PRODUTTORE
COMPRATORE FINALE
Dettagliante Dettagliante Dettagliante Dettagliante Grossista Grossista
Agente Agente
Business Plan
3.2 Strategia di determinazione del prezzo 3 punti riferimento e 3 considerazioni
Il piano di marketing Il piano di marketing
politica dei prezzi costo del
prodotto domanda
concorrenza caratteristiche dei
compratori
obiettivi dell’impresa
situazione economica P
Q
93
Business Plan
3.2 Strategia di determinazione del prezzo
La Buon Cibo sarà l’unica azienda del settore ad offrire una linea completa di alimenti naturali per l’infanzia, oltre ad un
programma di educazione alimentare volto a diffondere la conoscenza dei cibi naturali per l’infanzia. Poiché offre una linea completa e una serie di servizi, la Buon Cibo intende posizionare i propri prodotti su una fascia di prezzo leggermente superiore alla media (+15-18%).
Case Case studystudy
Business Plan
3.3 Promozione
Il piano di marketing Il piano di marketing
Sono l’insieme di attività coordinate miranti ad informare, comunicare, persuadere allo scopo di facilitare la vendita di un prodotto
Vendita mediante personale
Pubblicità
Promozione vendite
forza di vendita
giornali tv radio direct mail cartelloni sponsorship packaging sconti buoni fiere
comunicati stampa
T A
R
G E
T
95
L'analisi del ciclo permette di cogliere l'evoluzione del settore in termini di cambiamenti strutturali che influiscono sulle cinque forze competitive
Il ciclo di vita del prodotto è un riferimento utile - anche se in molti casi rigido e troppo "automatico" per prevedere il trend
Introduzione Sviluppo Maturità Declino
Tempo
Vendite del settore
Il ciclo di vita di un prodotto
Business Plan
Introduzione Acquirenti con redditi elevati
Da vincere l'inerzia a provare il prodotto Design e sviluppo sono critici
Molte variazioni di prodotto, assenza di standard
Cambiamenti nel design Rapporto elevato pubblicità/vendite Scrematura prezzo Alti costi di marketing
Serie limitate Alti costi di produzione Canali specializzati
Poche imprese Compratori
Prodotto
Marketing
Produzione e distribuzione
Concorrenza
Sviluppo
Allargamento acquirenti Il consumatore accetta tutto
Differenze tecniche e di performance
L’affidabilità è cruciale Miglioramento nel prodotto
Forti investimenti pubblicità ma riduzione pubblicità/vendite Pubblicità e distribuzione fattori chiave
Mancanza di capacità produttiva
Produzione di massa Distribuzione poco organizzata Canali di massa Entrate Molti concorrenti Fusioni
Maturità Mercato di massa Saturazione Acquisti ripetuti Scelta fra le marche Qualità superiore Differenziazione ridotta Standardizzazione Rinnovo più lento
Segmentazione di mercato Allargamento gamma Confezione importante Riduzione del rapporto pubblicità/vendite Segnali di sovraproduzione Stabilità processo produttivo Serie lunghe
Razionalizzazione dei canali Canali di massa
Concorrenza sul prezzo Selezione e uscite
Declino Acquirenti sofisticati Differenziazione scarsa Qualità discontinua Basso rapporto pubblicità / vendita
Capacità in eccesso Canali specializzati
Uscite
Pochi concorrenti
Il piano di marketing Il piano di marketing
97
Business Plan
3.3 Promozione
Pubblicità: il materiale pubblicitario punterà sull’esclusività e sulla qualità dei prodotti. La Buon Cibo prevede di effettuare la maggior parte della promozione attraverso le riviste specializzate del settore.
Promozione delle vendite: saranno messi a punto adeguati piani di incentivazione, al fine di suscitare e mantenere vivo l’interesse degli operatori del settore e dei consumatori.
Pubbliche relazioni: i titolari intendono partecipare a dibattiti radiofonici e a riunioni di gruppi locali di interesse, nonché nella pubblicazione di articoli e libri. L’obiettivo è quello di promuovere la consapevolezza dell’esistenza di un legame tra alimentazione e salute.
Case Case studystudy
Business Plan
4. Ricerca di Mercato
Riguarda la raccolta, l’analisi e la elaborazione di dati destinati a fornire informazioni per specifiche decisioni di marketing
Il piano di marketing Il piano di marketing
sondaggi di opinione
metodo
osservazione sperimentazione ricerca motivazionale raccolta
diretta di dati ricerca
esplorativa
raccolta dati già disponibili definizione
del problema
feedback
99
4. Ricerca di mercato
Il piano Marketing della Buon Cibo è stato preceduto da approfondite ricerche ed analisi di mercato. Due dei titolari hanno viaggiato attraverso l’Europa per comprendere a fondo il mercato degli alimenti naturali, hanno partecipato a convegni nazionali ed internazionali ed a manifestazioni locali. Hanno visitato alcuni distributori dei due settori.
I prodotti della Buon Cibo sono stati presentati ad un ristretto numero di distributori e dettaglianti e tutti si sono dimostrati molto interessati a distribuire i prodotti della società.
Business Plan
5. Previsioni di Vendita
E’ la sintesi del Piano Marketing. Partendo dal Mercato di riferimento, attraverso l’analisi della concorrenza, la messa a punto di una strategia di Marketing (eventualmente sostenuta da appropriate indagini di mercato) giunge agli obiettivi di vendita.
Il piano di marketing Il piano di marketing
Totale Linea F
……
Linea B Linea A
Totale Dic
… Feb
Prodotti
GenLe previsioni sono anche il frutto di considerazioni sui trend storici di vendita,
101
Business Plan
5. Previsioni di Vendita
Questo è il fatturato previsto per i prossimi 5 anni dalla Buon Cibo
5.661 4.022 2.653
1.520 1.216
Totale
3.356 2.361 1.550
881 705
Linea età 1-3 anni
2.305 1.661 1.103
639 511
Linea età 6-12 mesi
5 4
3 2
Euro/000
1Case Case studystudy
Business Plan
Executive
Executive summary summary
9 9 Finalità del Business Plan Finalità del Business Plan 9
9 I destinatari e la Business Idea I destinatari e la Business Idea 9 9 Le aree di analisi Le aree di analisi
9 9 Il piano di marketing Il piano di marketing 9 9 Il piano operativo Il piano operativo 9
9 L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura 9 9 Il Financial Planning Il Financial Planning
9 9 Break even e Sensitivity Break even e Sensitivity analisys analisys
9 9 La valutazione del progetto imprenditoriale La valutazione del progetto imprenditoriale
103
Il Piano Operativo costituisce la modalità con cui un’impresa intende realizzare i propri prodotti o fornire i propri servizi.
Comprende:
Le scelte di localizzazione della sede produttiva e delle sedi di distribuzione
Lo sviluppo del prodotto inteso come attività svolte per continuare a mantenere la propria competitività
La produzione, illustrando i vari processi produttivi, lo stabilimento, le attrezzature, gli impianti, il controllo della qualità e fattori critici come la capacità produttiva.
L’ assistenza tecnica, è importante per produzioni ad alto contenuto tecnologico.
Business
Plan
Il piano operativoIl piano operativoFustellatura del teso stampato
Formazione cartone ondulato e accoppiatura con cartoncino teso stampato
Fustellatura dell’accoppiato stampato Piegatura e incollatura
Pallettizazione
MAGAZZINO Stampa cartoncino teso Esempio
di processo produttivo
105
Business
Plan
Case Case studystudySviluppo del Prodotto: la Buon Cibo ha dedicato molto tempo ed energie alla Ricerca e Sviluppo dei propri prodotti. Tutti i prodotti sono stati sottoposti ad approfondite verifiche per quanto riguarda il sapore, il valore nutritivo e la genuinità. Le formule sono state ripetutamente modificate per raggiungere il miglior risultato possibile. Sono inoltre allo studio svariati altri prodotti che verranno messi a punto entro il primo anno di attività dell’impresa. Mentre sono ancora in fase di ricerca alcune produzioni relative a merendine e cibi congelati precotti.
Produzione: è uno degli aspetti più innovativi introdotti dalla Buon Cibo.
La società manterrà presso di sé la produzione delle miscele di base, mentre esternalizzerà la produzione vera e propria. L’azienda prescelta sarà in grado di garantire la produzione almeno per i primi step di sviluppo ad un costo ritenuto corretto tenuto conto degli alti standard qualitativi richiesti. E’ già stata individuata la sede da prendere in affitto per avviare la produzione delle miscele. Purtroppo le tecniche specifiche impiegate nel processo di fabbricazione sono esclusive ma non
brevettabili: le aziende appaltatrici avranno comunque l’obbligo della riservatezza.
Business Plan
Executive
Executive summary summary
9 9 Finalità del Business Plan Finalità del Business Plan 9
9 I destinatari e la Business Idea I destinatari e la Business Idea 9 9 Le aree di analisi Le aree di analisi
9 9 Il piano di marketing Il piano di marketing 9 9 Il piano operativo Il piano operativo 9
9 L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura 9 9 Il Financial Planning Il Financial Planning
9 9 Break even e Sensitivity Break even e Sensitivity analisys analisys
9 9 La valutazione del progetto imprenditoriale La valutazione del progetto imprenditoriale
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L’ORGANIZZAZIONE
Il Business Plan deve trattare i seguenti punti:
il management della società (skill ed expertise disponibili o acquisibili, CV,…);
l’organigramma, con la definizione precisa di ruoli e responsabilità gestionali;
il piano di selezione, addestramento e motivazione, ossia come la cultura aziendale intenda agire per avvicinarsi ai bisogni e le aspettative del suo personale interno e dei collaboratori (es. piano degli incentivi).
Business Plan
CdA
R&S
Marketing & Vendite Produzione Amministrazione Finanza & Controllo
Case Case studystudy
109
Business Plan
LA STRUTTURA
forma giuridica, avendo cura di esplicitare gli accordi sottoscritti dai soci (in genere vincolanti per un certo periodo di tempo), i riflessi fiscali, amministrativi e legali;
Accordi esterni, joint venture, accordi commerciali, …;
Licenze, concessioni e autorizzazioni.
L’organizzazione e la struttura L’organizzazione e la struttura