Architetture a Lucca, Pisa e Livorno dal boom economico al postmoderno.
Tesi di Laurea Magistrale in Storia e forme delle arti visive dello spettacolo e dei nuovi media. 1
Introduzione.
La ricerca analizza opere d’architettura realizzate in un arco di tempo che copre tre decenni, a partire dagli anni ‘60, abbracciando un periodo storico che va dal boom economico al postmoderno. Il campo d’indagine, limitato alle province di Lucca, Pisa e Livorno, restituisce un quadro rappresentativo delle dinamiche generali in atto, pur da un punto di vista periferico rispetto ai grandi centri urbani, nazionali e internazionali. La selezione ha puntato, pertanto, ad individuare quelle opere che, oltre all’intrinseco valore architettonico, fossero indicative del pensiero, della tecnica, del lavoro, dell’arte nel periodo storico e nel contesto culturale analizzato.
L’indagine proposta, inoltre, tenta di evidenziare i punti di convergenza e divergenza riscontrabili tra l’Architettura e il Cinema, attraverso richiami ai temi dibattuti in quegli anni e, in parte, tutt’ora oggetto di riflessione.
Il focus è centrato sul piano dell’immagine, reale e virtuale, e su quello del processo formativo di un’opera. Nel primo caso, sono evidenziati gli aspetti documentali (la città costruita) e speculativi (la città immaginata), in relazione alla rappresentazione dell’ambiente antropizzato che le due arti si prefiggono di restituire. Nel secondo caso, viene discusso il processo che, dall’ideazione conduce alla realizzazione di un’opera, coinvolgendo una pluralità di “attori”, nelle diverse fasi della sua produzione.
Il metodo di ricerca adottato si ispira alle strategie sperimentate da due protagonisti della cultura architettonica che, con le loro teorie sulla progettazione, hanno fatto scuola negli anni ‘80: Bernard Tschumi e Peter Eisenman. Si tratta di un modo di procedere mutuato, in parte, dal montaggio cinematografico che include, quali aspetti caratterizzanti un percorso ideativo, il caso, l’evento, la contingenza. Cioè, quelle situazioni impreviste che il pensiero moderno aveva cercato di contrastare perché imponderabili, fuori controllo rispetto ad una idealizzata pretesa di analisi e azione razionale, scientifica, tecnologica.
Il lavoro che presentiamo è articolato in due parti, la prima comprende due capitoli di analisi e ricerca. La seconda ne restituisce i risultati emersi.
Il primo capitolo, debitore del saggio storico di Leonardo Benevolo L’architettura nell’Italia contemporanea (Laterza, 1998), tratta principalmente degli aspetti economici, politici e sociali che hanno condizionato la teoria e la prassi architettonica in Italia, nel
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dopoguerra.
Nel secondo capitolo, testo e immagine sono posti a confronto, talvolta in maniera dissonante, attraverso un Visual Storytelling d’Architettura: una sofferta selezione di immagini d’architettura e d’arte è stata composta al fine di far scaturire, dalla sequenza di montaggio, stimoli visivi e suggerimenti tematici. La selezione è una carrellata di opere che, nel nostro intento, dovrebbe poter essere letta anche in assenza del testo scritto. Infatti, il testo delinea, soltanto in parte, il filo conduttore del racconto visuale: talvolta, ne enfatizza il contenuto, talaltra se ne discosta procedendo autonomamente. Dalla sovrapposizione dei due media, testo e immagine, sono sorti ulteriori spunti di riflessione. Tra gli autori del cinema contemporaneo di cui si fa cenno, il lavoro del regista statunitense Stanley Kubrick “guida” la discussione sul tema mondo/labirinto: una costante della sua cinematografia, come evidenziato dal blogger Salvatore Campo nell’articolo Shining, Borges e il labirinto (2011), pubblicato sul blog L’ermenauta. Considerazioni inattuali (www.turicampo.it).
Nel terzo capitolo, che apre la seconda parte, argomentiamo su alcuni aspetti e temi suggeriti dal montaggio del Visual Storytelling ed esaminiamo quegli interventi che nelle tre province, a nostro avviso, recano traccia delle tendenze e degli aspetti teorici, progettuali, formali e costruttivi del periodo studiato.
L’ultimo capitolo presenta le schede delle architetture locali esaminate, corredate da una breve descrizione delle opere, fotografie, indicazioni su progettisti e costruttori, ove sia stato possibile reperirne la fonte.