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3. SCOPO DELLA TESI

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Academic year: 2021

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3. SCOPO DELLA TESI

Nel corso dell’ultimo decennio, l’incremento delle conoscenze sulla patogenesi dell’artrite reumatoide ed il miglioramento delle tecniche diagnostiche hanno cambiato radicalmente la cura di questa malattia: infatti, si è praticamente invertito il tradizionale approccio terapeutico a lungo termine, che prevedeva una prima fase di impiego dei farmaci DMARD (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs) a basse dosi per passare, gradualmente, ad una seconda fase di attacco sia per aumento delle stesse che per tipo di farmaco utilizzato (compresi i farmaci cosiddetti “biologici”, come gli inibitori del TNF-α). Attualmente si sceglie un approccio più aggressivo e di relativa breve durata, accompagnato da uno stretto monitoraggio (“tight control”) della risposta alla terapia, che vari studi clinici hanno dimostrato essere efficace nel favorire il miglioramento del quadro clinico, compreso quello relativo alle comorbidità, e del danno articolare evidenziabile radiograficamente fino alla remissione. Gli stessi studi clinici hanno evidenziato, tuttavia, come la diagnosi precoce sia fondamentale per il raggiungimento di tali risultati, a maggior ragione in quei pazienti (circa il 25%) che sfuggono ancora ai criteri ed agli strumenti di identificazione attualmente disponibili. Da qui la necessità di affiancare alla ricerca di farmaci più efficaci e sicuri quella di markers diagnostici che permettano di superare la difficoltà di identificare ed inquadrare i pazienti di AR nel giusto sottotipo di malattia proprio nella fase più adatta al successo terapeutico, quella precoce.

Nel presente lavoro di tesi, condotto presso il laboratorio dell’Unità Operativa di Immunologia ed Allergologia Clinica dell’Università di Pisa, diretta dalla Prof.ssa Paola Migliorini, si definisce la risposta immune a diversi peptidi citrullinati identificati in precedenza nello stesso laboratorio. Infatti, sono esaminati i seguenti aspetti:

•Le proprietà fisico-chimiche dei relativi ACPA, markers della patologia: la specificità, con tests di inibizione da parte di vari antigeni/peptidi citrullinati come competitori; l’affinità, mediante Analisi delle Interazioni Biomolecolari (Biomolecular

Interaction Analysis, BIA) effettuata con il sistema BIAcore®;

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