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2. CLASSIFICAZIONE DELLE HSP

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Academic year: 2021

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2. CLASSIFICAZIONE DELLE HSP

Le HSP (proteine da shock termico) sono state classificate in sei famiglie, essenzialmente

sulla base del peso molecolare:

Hsp100 (100-110 kDa), Hsp90 (83-90 kDa), Hsp70 (66-78 kDa), Hsp60, Hsp40 e le Small

hsp (15-30 kDa).

Esse si trovano in diversi compartimenti cellulari dove sono deputate a svolgere specifiche

funzioni.[1]

• HSP 100

I membri della famiglia delle Hsp100 sono proteine altamente conservate, scoperte per la

prima volta nei batteri come sistema proteasico a due subunità detto Clp.

La subunità più grande detta ClpA ha attività di unfolding ATP-dipendente e proteine

correlate ad essa sono state rilevate sia nei batteri che negli eucarioti, dove svolgono

attività antiaggregante.

La subunità più piccola ClpP è una proteasi ed è stata invece trovata solo nei batteri,

associata a ClpA.

La funzione principale delle Hsp100 è quella di promuovere la rimozione di aggregati

proteici formatisi in condizioni di stress in una modalità ATP-dipendente.

La ClpA favorisce il defolding (denaturazione) dell’aggregato che può andare incontro ad

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• Hsp 90

Sono proteine dimeriche con un sito di dimerizzazione localizzato nella regione

C-terminale.

Nella regione N-terminale contengono invece un sito di legame per l’ATP. La rottura

delle Hsp90 in un dominio N-terminale e in uno C-terminale rivela che entrambi i

frammenti possono sopprimere l’aggregazione.

Questi risultati suggeriscono che le Hsp90 contengono due siti chaperone, che

contribuiscono indipendentemente alla sua attività di chaperone molecolare.

I due siti, inoltre, mostrano specificità diversa per il substrato e dipendenza o meno

dall’ATP.

Il sito N-terminale interagisce con proteine e peptidi non ripiegati, in modo

ATP-dipendente, mentre il sito C-terminale sembra agire come uno chaperone generale, in

modo ATP-indipendente.

Le Hsp90 sembrano essere coinvolte nella trasduzione del segnale, date le loro

interazioni con i recettori degli ormoni steroidei e con varie chinasi del ciclo cellulare.

• HSP 70

Le proteine Hsp70 si ritrovano in tutte le specie e la loro funzione è quella di favorire

l’assemblaggio di complessi multimerici proteici e, come chaperone molecolari, di

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Queste sono costituite da due domini funzionali; un dominio carbossiterminale (circa 25

kDa) contenente il sito di legame per il polipeptide ed un dominio amminoterminale

(circa 40 kDa) contenente il sito di legame per ADP/ATP e che ha attività ATPasica.

Funzionano come monomeri o come dimeri, riconoscendo porzioni di 7-8 residui

amminoacidici.

Un esempio è il DnaK di E.coli che è un membro stress-inducibile della famiglia Hsp70.

Esso coopera con DnaJ (una Hsp40) e GrpE nel formare un sistema chaperone

ATP-dipendente coinvolto nei processi cellulari.

• HSP 60

Molte Hsp60 appartengono alla famiglia delle chaperonine, complessi proteici

oligomerici costituiti da due anelli sovrapposti di 7-9 subunità, che formano una cavità

centrale in cui vengono accolte proteine in uno stato non nativo.

Il sistema GroEL presente nei batteri è un esempio di Hsp60.

Esso è costituito da 14 subunità identiche che si articolano tra loro a costituire una

complessa struttura quaternaria formata da due anelli eptamerici sovrapposti.

Ciascun anello presenta una cavità interna di 50 Å di diametro che ospiterà la proteina

parzialmente denaturata.

GroEL richiede per la sua attività di chaperone anche il legame e l’idrolisi dell’ATP.

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Il legame del co-chaperone, in presenza di ATP, causa un cambiamento conformazionale

nel dominio apicale; come conseguenza la proteina substrato è rimossa dai siti di legame

ed è rilasciata all’interno della cavità, la quale, a seguito del legame del nucleotide

adenilico e di GroES, aumenta di dimensione e passa da una natura relativamente

idrofobica ad una polare. GroES inoltre promuove l’idrolisi dell’ATP.

Il corretto ripiegamento della proteina substrato richiede la sua chiusura entro la camera

costituita dal complesso GroEL-GroES-ADP entro cui rimane per circa quindici secondi;

al termine di questo ciclo l’ATP si lega al secondo anello di GroEL con la conseguente

dissociazione del complesso GroEL-ADP-GroES.

Il rilascio del co-chaperone determina un nuovo cambiamento di conformazione con

conseguente rilascio della proteina substrato. Se il polipeptide ha raggiunta la corretta

conformazione nativa sarà definitivamente rilasciato, altrimenti può legarsi nuovamente a

GroEL iniziando un nuovo ciclo di folding.

• HSP 40

Le Hsp40, come le Hsp60, sono coinvolte in processi di stabilizzazione e di corretto

ripiegamento delle proteine nascenti. La più studiata e caratterizzata è DnaJ di E.coli che

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• Small HSP (SHSP)

Tutti i membri di questa famiglia hanno subunità minori di 35 kDa e sono caratterizzate

dalla presenza di una sequenza omologa di circa 80 residui, denominata “crystallin

domain”.

Molto poco si conosce a proposito della struttura secondaria e terziaria delle shsp.

Al microscopio elettronico le shsp appaiono come particelle globulari di 14-18 nm

Hanno una massa molecolare di 600-900 kDa e sono proteine multimeriche, costituite da

due subunità, A e B.

Il bersaglio fisiologico delle shsp sembra essere altre classi di shsp e alcuni enzimi

“housekeeping”, ma in ogni modo l’azione di chaperone delle shsp è stata valutata e

risultata valida su un’ampia varietà di proteine strutturali e di enzimi sottoposti a stress di

vario genere (termico, UV, urea, etc), come glutatione S-transferasi, alcool deidrogenasi,

aldolasi, citrato sintetasi, aldoso reduttasi, etc; anche se il meccanismo molecolare di

interazione tra le shsp e i substrati rimane in gran parte sconosciuto.

Nello studio dell’azione di chaperone delle shsp particolare interesse ha assunto la

definizione dello stato conformazionale delle proteine substrato durante la loro

interazione con queste proteine. Sembra che le shsp interagiscano con il substrato nello

stato di “molten globule” (proteina in uno stato stabile di parziale avvolgimento che si

verifica in condizioni di basso pH generalmente 2, blanda denaturazione o alta

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Questo stato ha una struttura compatta come quella nativa, con regioni idrofobiche

accessibili al solvente, tuttavia essa, pur mantenendo quasi interamente la struttura

secondaria, ha perso quasi del tutto quella terziaria.

In questa via le shsp sono in grado di formare complessi ad alto peso molecolare solo

con proteine in una forma MG instabile, che si trovano sulla via dell’aggregazione e della

precipitazione, probabilmente perché, rispetto agli altri intermedi, hanno una percentuale

maggiore di superfici idrofobiche esposte.

Gli effetti della fosforilazione sull’attività chaperone delle shsp non sono stati del tutto

chiariti.

Sia le A che le B, possono essere parzialmente fosforilate su specifici residui in vivo.

Mediante l’utilizzo della mutagenesi sito diretta in parecchi studi è stato visto che le shsp

sono generalmente stabili e possono tollerare molte sostituzioni amminoacidiche nella

Riferimenti

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