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POLO DELLE SCIENZE UMANE E SOCIALI PROGETTO DI RICERCA Bando FARO - Finanziamenti per l’Avvio di Ricerche Originali ANNO 2012

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POLO DELLE SCIENZE UMANE E SOCIALI

PROGETTO DI RICERCA

Bando FARO - Finanziamenti per l’Avvio di Ricerche Originali

ANNO 2012

1 - Coordinatore e Responsabile Scientifico del Progetto Brancaccio Luciano

Cod. fisc.: BRNLCN68B28F839C Qualifica: Ricercatore Confermato Data di nascita: 28.02.1968

tel. 0812535835 fax 0812535800

email: luciano.brancaccio@unina.it

1.1. - Facoltà e Dipartimento di Afferenza: Facoltà di Sociologia, Dipartimento di Sociologia

1.2.- Dipartimento o Centro interdipartimentale per la gestione del finanziamento Dipartimento di Sociologia

2. - Titolo del Progetto

Camorra, mercati e imprese. Le “aree grigie” nell’evoluzione dei gruppi criminali campani. 3. - Parole Chiave

(Max. 4)

Criminalità organizzata, impresa, reti sociali, pubblica amministrazione. 4. - Abstract

(Max. 1500 caratteri, spazi inclusi)

La ricerca intende analizzare le caratteristiche e le dinamiche della criminalità organizzata campana in relazione ai fenomeni di integrazione tra economia legale ed illegale. E ciò a partire da alcune domande sulla genesi storico-sociale dei modelli organizzativi, sia della camorra urbana che di quella provinciale, e sui rispettivi percorsi di affermazione. Radicandosi nella dimensione territoriale (provincia, cintura periferica, città, quartiere) l’analisi prenderà in esame le genealogie dei gruppi ed i modi in cui il modello imprenditoriale si affianca e integra il tradizionale modello cosiddetto “estorsivo-predatorio” della camorra nei vari settori dell’economia (appalti e forniture pubbliche, edilizia, commercio, industria manifatturiera). Attraverso una metodologia d’indagine interdisciplinare, attenta sia alla formazione ed emersione dei clan (gli universi culturali di riferimento, le genealogie ed i rapporti di genere, le reti sociali territoriali, economiche e politiche),

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che alla dimensione economica della loro attività (i modelli imprenditoriali e i rapporti con gli attori economici), s’intende portare un contributo conoscitivo e metodologico sul tema dell’”area grigia” che circoscrive le organizzazioni criminali. Questione nodale sono le contiguità dei clan con le reti sociali e politiche circostanti (i “colletti bianchi”, il mondo imprenditoriale, le amministrazioni pubbliche).

5. - Base di Partenza Scientifica (Max. 3000 caratteri, spazi inclusi)

La presenza delle organizzazioni camorristiche nell’economia legale, sia nel settore pubblico che privato, è progressivamente aumentata, passando dalla gestione di traffici illegali (contrabbando di sigarette, stupefacenti, falsi) al controllo diretto ed indiretto di imprese formalmente legali.

La letteratura ha già chiarito importanti aspetti della penetrazione delle mafie nell’economia legale, mentre meno numerosi sono i contributi sulla camorra (per la mafia: Catanzaro 1988, Lupo 2004, Piselli e Arrighi 1987; per la camorra: Lamberti 1992, Sales 1993).

Sulla base dei contributi scientifici, possiamo indicare l’evoluzione dal controllo estorsivo alla gestione diretta delle attività imprenditoriali. A questo si aggiunge una tendenza delle imprese non criminali a ricorrere ad accordi con le organizzazioni criminali al fine di affermarsi sui mercati (Paoli 2008). Tale tendenza, segnalata dalla letteratura più recente (Sciarrone 2009), non è stata compiutamente analizzata nel caso campano, in relazione al quale è stato messo in evidenza un fenomeno di finanziarizzazione e di “mimetizzazione” dei ranghi camorristici nei mercati legali (Beatrice 2009). Ciò configurerebbe la nascita di una “borghesia camorrista” (Di Gennaro e Pizzuti 2009).

L’influenza crescente delle organizzazioni criminali sull’economia legale ha pesanti ripercussioni sia sul sistema democratico (condizionamento dei processi decisionali) che su quello economico (distorsione del funzionamento dei mercati, costi per la collettività) (Ayling 2009, Marselli 1999, La Spina 2008).

In relazione a questi fenomeni l’analisi tende a spostarsi sulle “aree grigie”, ossia sulla pubblica amministrazione e sui settori economici interessati dall’infiltrazione criminale (appalti e forniture pubblici, commercio, trasporti, rifiuti, energie rinnovabili) (Gribaudi 2009, Sciarrone 2009) e sulle aree di consenso (contributi innovativi a questo proposito vengono dagli studi di genere: (Siebert 1994, Ingrascì 2007, Zaccaria 2009, Gribaudi e Marmo 2011). Gli studi sulla camorra delle origini hanno già segnalato la vocazione imprenditoriale dei clan di provincia che in questo si differenziano da quelli urbani, più spostati sul controllo delle attività e dei traffici illeciti. Le inchieste più recenti segnalano tuttavia l’infiltrazione dei gruppi criminali urbani nelle attività economiche sul territorio nazionale e la loro proiezione internazionale.

Solo alcuni dei lavori citati (Forgione 2009, Gribaudi 2009) si sono confrontati con la letteratura internazionale sui fenomeni di criminalità organizzata. La ricerca intende invece misurarsi con categorie e modelli elaborati a partire da diversi contesti storici e geografici. Un’operazione necessaria per far uscire il caso della criminalità campana dalla dimensione dell’eccezionalità e dell’unicum, inserendolo nel più vasto ambito dei fenomeni legati alla globalizzazione e alle dinamiche della modernità e della post-modernità. (von Lampe 2006, Hagedorn 2007, Peraldi 2001, Ruggiero 1996).

6. - Obiettivi Generali e Specifici del Progetto (Max. 2000 caratteri, spazi inclusi)

L’obiettivo della ricerca è di analizzare le caratteristiche e le dinamiche della criminalità organizzata campana in relazione ai fenomeni di integrazione tra economia legale ed illegale. E ciò a partire da alcune domande sulla genesi storico-sociale del modello imprenditoriale, sia della camorra urbana che di quella provinciale, e sui rispettivi percorsi di affermazione. Radicandosi

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nella dimensione territoriale (provincia, cintura periferica, città, quartiere) l’analisi prenderà in esame le genealogie dei gruppi ed i modi in cui il modello imprenditoriale nei vari settori dell’economia (appalti e forniture pubbliche, edilizia, commercio, industria manifatturiera), si affianca e integra il tradizionale modello cosiddetto “estorsivo-predatorio” della camorra.

In questo quadro problematico, l’analisi si articolerà sui seguenti punti:

1) la formazione dei clan dal punto di vista storico e territoriale: gli elementi di forza e le strategie messe in atto nelle fasi tradizionalmente identificate come momenti di trasformazione del tessuto criminale (il dopoguerra, il terremoto);

2) i modelli organizzativi dei circuiti economico-criminali e le strategie utilizzate dalle organizzazioni criminali per imporsi sul mercato ed i loro legami con gli altri attori presenti nel comparto (altre imprese, politici, amministratori, funzionari, clan);

3) le ”aree grigie”, ossia gli operatori economici già presenti sul mercato legale e il modo in cui essi interagiscono con l’ascesa economica dei gruppi criminali, in termini di opportunità/risorsa;

4) il controllo delle organizzazioni criminali sul territorio, attraverso l’esame delle reti sociali e dei rapporti di genere e parentali.

7. - Descrizione del Progetto (Max. 8000 caratteri, spazi inclusi)

Il progetto di ricerca integrerà diverse prospettive disciplinari e metodologie di indagine.

Sul punto 1) (genealogia ed evoluzione dei clan) si procederà alla consultazione dei documenti della Commissione Alleata di Controllo (Archivio Centrale dello Stato, Roma) relativi alle inchieste sui grandi traffici del 1943-’47; delle fonti giudiziarie e di polizia a partire dagli anni ’50 del ‘900, fino alle inchieste dell’ultimo decennio. Su questa base documentaria si intende selezionare alcuni casi di studio (sia nel contesto provinciale che in quello urbano) e procedere alla comparazione tra le diverse realtà sociali in cui essi si sviluppano. Questa fase privilegia la prospettiva storico-sociale, microanalitica, per la ricostruzione genealogica di gruppi camorristici, il loro rapporto con le reti sociali a livello territoriale, economico e politico, e la loro presenza sui mercati.

Sugli aspetti organizzativi e imprenditoriali, e sui rapporti con il mercato (punto 2), si procederà a studi di caso su appalti pubblici, forniture pubbliche, e altri ambiti di mercato. In particolare si prenderà in considerazione il fenomeno delle imprese legali controllate dalla camorra e delle modalità da loro utilizzate per controllare il settore dei lavori e delle forniture pubbliche. In altre parole, il nostro interesse è finalizzato a comprendere in che modo le imprese controllate dai clan si sono affermate nel settore dei lavori pubblici (autostrade, ferrovie, ponti, ecc.) e delle forniture pubbliche (rifiuti, sanità, acqua, ecc.) e quali sono le principali differenze rispetto al tradizionale modello “estorsivo-predatorio”. Si esamineranno a questo scopo alcune inchieste giudiziarie emblematiche, dalle quali sia possibile rilevare anche la proiezione extraregionale dei gruppi, e si raccoglieranno interviste a testimoni privilegiati (imprenditori del settore, e amministratori pubblici, in particolare in Campania ma anche in altre regioni). Alcuni filoni di inchiesta infatti sono riusciti ad assicurare alla giustizia interi gruppi dirigenti di clan fornendo dal punto di vista delle scienze sociali importanti spaccati delle dinamiche criminali nella realtà urbana e regionale. La ricchezza di tali materiali costituisce un’ottima base di partenza per approfondire lo studio dei fenomeni criminali.

Inoltre, per comprendere le strategie con le quali i gruppi camorristici influenzano gli appalti pubblici, è di fondamentale importanza l’analisi dei rapporti collusivi con la classe politica e la pubblica amministrazione. A questo proposito, oltre alle inchieste giudiziarie, si esamineranno i decreti di scioglimento di enti ed amministrazioni locali (ASL e consigli comunali) da parte del ministero dell’Interno.

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Sui punti 3) e 4) (l’analisi delle “aree grigie” dell’economia e del consenso sociale) convergono sia la prospettiva analitica storico-sociale che quella economica. L’obiettivo è analizzare le relazioni dei gruppi criminali campani con i contesti in cui si muovono e in particolare con gli attori economici, politici e istituzionali. Si tratta di uno dei fronti più preoccupanti del fenomeno criminale, sul quale attualmente si concentra l’attenzione a livello nazionale. Qui va detto che il dibattito assume spesso una dimensione mediatica e giornalistica, mentre sarebbero necessari studi puntuali e rigorosi. La ricerca si propone pertanto di capire e misurare la presa del fenomeno sui territori (urbano, periferico, provinciale): le contiguità come le barriere, le porosità e le fratture della trama sociale, gli intrecci -più o meno visibili- con i circuiti economici e produttivi e con le reti commerciali che si dipanano a livelli diversi: dal commercio al minuto alle piccole unità produttive locali, più o meno regolari; dalla contraffazione allo smercio clandestino di prodotti locali, fino al narcotraffico, agli appalti per le opere pubbliche e ai servizi. Il ricorso a software di analisi quali UCINET (per le reti sociali), SPSS (per l’analisi dati) e GIS (per la configurazione di mappe territoriali) costituirà un ulteriore supporto per la descrizione dei contesti socio-territoriali del fenomeno.

Oltre all’esame del materiale giudiziario e di polizia (informative di polizia, richieste e ordinanze di misure cautelari, processi prevenzionali, atti dibattimentali e sentenze), verranno svolte ricerche puntuali sul territorio attraverso interviste e indagini di campo, finalizzate alla ricostruzione delle biografie, delle reti e delle pratiche sociali, dei codici culturali e della loro trasformazione nel tempo.

L’approccio microanalitico non significa solo l’adozione di un’ottica locale, quanto piuttosto osservare da vicino dinamiche e fenomeni sociali, e, se necessario, seguire personaggi e relazioni nel contesto internazionale, utilizzando una dimensione transcalare. L’analisi puntuale delle dinamiche economico-sociali e dei processi storici attraverso cui la camorra si è radicata rende possibile un effettivo lavoro di comparazione con fenomeni analoghi presenti a livello internazionale. Il confronto con la letteratura internazionale sull’argomento è fondamentale nel caso napoletano, perché ci aiuta a ragionare sulla natura delle organizzazioni camorriste e sui motivi della loro espansione, consentendoci di uscire da una discussione chiusa e provinciale in cui Napoli appare sempre come un unicum, un monstrum anomalo in una nazione normale. Un’analisi ravvicinata dei gruppi e insieme la comparazione con i casi internazionali ci consentiranno di ricostruire il modello camorrista fra tradizioni locali e legami con culture e traffici globali.

8. - Risultati Attesi e Parametri Proposti per la Valutazione degli stessi (Max. 2000 caratteri, spazi inclusi)

Sul piano conoscitivo, l’approccio interdisciplinare e la prospettiva diacronica consentiranno alla ricerca di perseguire i seguenti risultati:

1. Ottenere un’immagine più precisa della dimensione e dell’espansione, territoriale ed economica, dei clan campani, evidenziando strategie e modelli attraverso cui emergono nei mercati legali;

2. esplorare l’”area grigia” nei diversi ambiti di analisi, cogliendo le contiguità dei clan con le reti sociali e politiche circostanti: rapporti con “colletti bianchi”, con il mondo imprenditoriale, le amministrazioni pubbliche;

3. individuare i modelli organizzativi di impresa della camorra campana, tra mercati legali e illegali; i legami tra impresa controllata da organizzazioni criminali e altre imprese (succubi, compiacenti, vittime, ecc.); i legami tra impresa controllata da organizzazioni criminali e clan di riferimento;

4. penetrare nella soggettività dei camorristi e circoscrivere il loro universo culturale e sociale di riferimento, attraverso l’individuazione di dinamiche di resistenza e di opposizione dal basso al potere criminale, o viceversa di consenso e di supporto ad esso;

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5. allargare i confini geografici nella descrizione del fenomeno, attraverso l’analisi di casi di penetrazione della camorra in appalti pubblici sul territorio nazionale;

6. acquisire e mettere a punto una strumentazione di ricerca (metodologica e tecnica), che faccia specifico riferimento ai contesti relazionali in cui operano i gruppi criminali.

Sul piano delle policy, il contributo conoscitivo appena esposto potrà fornire elementi utili alla definizione ed implementazione di politiche di contenimento e repressione della criminalità organizzata.

9. - Bibliografia

(Max. 3000 caratteri, spazi inclusi)

J. Ayling, Criminal organizations and resilience, “International Journal of Law, Crime and Justice”, 37/4, 2009, 182-196

F. Barbagallo, Napoli fine novecento. Politici camorristi imprenditori, Einaudi, Torino, 1997

A. Becchi, Criminalità organizzata. Paradigmi e scenari delle organizzazioni mafiose in Italia, Donzelli, Roma, 2000

F. Beatrice, La camorra imprenditrice, in G.Gribaudi (a cura di), Traffici criminali, Bollati Boringhieri, Torino 2009, pp. 473-481

A. Block, East Side West Side. Organizing Crime in New York 1930-1950, University College Cardiff Press, Cardiff, 1980

R. Catanzaro, Il delitto come impresa. Storia sociale della mafia, Liviana editrice, Padova, 1988 G. Di Gennaro, D. Pizzuti (a cura di), Dire camorra oggi. Forme e metamorfosi della criminalità

organizzata in Campania, Guida, Napoli, 2009

F. Forgione, Mafia export. Come ’Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra hanno colonizzato il mondo, Baldini Castoldi, Milano, 2009

G. Gribaudi (a cura di), Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Bollati Boringhieri, Torino, 2009

J. M. Hagedorn, Gangs in the Global City. Alternatives to Traditional Criminology, University of Illinois Press, Urbana 2007

A. J. Hillman, M. C. Withers and B. J. Collins, Resource Dependence Theory: A Review, in “Journal of Management”, 35/6 2009, 1404-1427.

G. Gribaudi, L. Musella, Il processo alla clientela. Il caso di Napoli nelle inchieste giudiziarie degli anni 90, in Clientelismi, numero monografico di “Quaderni Storici”, n. 97, aprile 1998.

G. Gribaudi, M. Marmo, Che differenza fa. Introduzione a Donne di mafia, “Meridiana”, n. 67, 2011, pp.9-20

O. Ingrascì, Donne d'onore. Storie di mafia al femminile, Bruno Mondadori, Milano, 2007

A. Lamberti, La camorra. Evoluzione e struttura della criminalità organizzata in Campania, Boccia Editore, Salerno, 1992

A. La Spina, (a cura di), I costi dell’illegalità. Mafia ed estorsioni in Sicilia,il Mulino, Bologna 2008

S. Lupo, Storia della mafia, Roma Donzelli, 2004

R. Marselli, M. Vannini, Economia della criminalità. Delitto e castigo come scelta razionale, Utet, Torino,1999

L. Paoli, Organized Crime: New Label, New Phenomenon or Policy Expedient?, “International Annals of Criminology “, 46/1/2, 2008, pp. 37-60

M. Peraldi, Cabas et containers, Maisonneuve et Larose, Paris, 2001

F. Piselli e G. Arrighi, Capitalist Development in Hostile Environments: Feuds, Class Struggles and Migrations in a Peripheral Region of Southern Italy, numero monografico di “Review”, 1987, p. 649-751

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I. Sales, La camorra, le camorre, Editori Riuniti, Roma, 1993 R. Sciarrone, Mafie vecchie, mafie nuove, Donzelli, Roma, 2009. R. Siebert, Le Donne, la Mafia, Il Saggiatore, Milano, 1994

K. von Lampe, The Interdisciplinary Dimension of the Study of Organized Crime, in «Trends in Organized Crime», 9 (3) 2006

10. - Composizione del Gruppo di Ricerca N. Cognome Nome Data di

nascita

Qualifica Dipartimento Facoltà Mesi/uomo

1 Brancaccio Luciano 28.02.1968 RU Sociologia S 10

2 Consiglio Stefano 19.02.1964 PO Sociologia L 6

3 Gribaudi Gabriella 13.06.1948 PO Sociologia S 6

4 D’Alfonso Stefano 01.01.1968 PA Sociologia S 6

5 Castellano Carolina 19.02.1967 RU Sociologia S 10

6 De Nito Ernesto 13.07.1974 RU Dipartimento di altro ateneo

G 10

Legenda delle Qualifiche: • PO – Professore Ordinario • PA – Professore Associato • RU – Ricercatore Universitario

• RD – Ricercatore a Tempo Determinato • AR – Titolare di Assegno di Ricerca • DR – Dottorando di Ricerca

• SP – Specializzando • B – Borsista

• C – Contrattista • A – Altro

Legenda delle Facoltà: • E - Economia

• G - Giurisprudenza • L - Lettere e Filosofia • P - Scienze Politiche • S – Sociologia

11. - Curriculum Vitae del Coordinatore e Responsabile Scientifico (Max. 2000 caratteri, spazi inclusi)

- 2001 Dottore di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale presso l’Università degli Studi di Trento.

- 2001-2003 Docente a contratto di Politica Comparata presso l’Università L’Orientale di Napoli.

- 2003-2007 Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

- dal 2007 Ricercatore presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II; insegnamenti: Sociologia Urbana, Analisi delle Reti Sociali. Nel 2011 ottiene la conferma in ruolo.

(7)

I principali interessi di ricerca hanno riguardato il clientelismo, la classe politica locale e le politiche urbane, le elités dirigenti, lo sviluppo locale, il crimine organizzato e i metodi e le tecniche

dell’analisi delle reti sociali.

Negli anni recenti sono stati sviluppati quattro filoni di ricerca:

- Decentramento amministrativo e circuiti politici relativi alla dimensione territoriale. Al centro della ricerca è l’azione dei consiglieri circoscrizionali di Napoli e la riforma del decentramento amministrativo comunale. Particolare attenzione è stata data ai criteri di aggregazione del voto al livello territoriale.

- Politiche di programmazione negoziata a livello territoriale.

La ricerca ha visto la luce come progetto PRIN e ha indagato le coalizioni territoriali che

sostengono i Patti territoriali, con particolare riferimento al patto territoriale del Miglio d’Oro in Campania.

- Città metropolitane e politiche urbane.

La ricerca riguarda i processi decisionali e la produzione di “beni collettivi locali” in diversi contesti metropolitani. Particolare attenzione è stata prestata alle nuove forme di governance territoriale e alle diverse modalità di decisione e costruzione del consenso sulle politiche urbane. - Radicamento e controllo territoriale dei clan camorristici.

Questo filone di ricerca si è concentrato sulle caratteristiche organizzative, il radicamento

territoriale, i rapporti con l’economia e i modelli di conflitto dei clan dell’area urbana di Napoli.

11.a - Pubblicazioni del Responsabile Scientifico (Max. 10 negli ultimi 5 anni)

2012 Nuove strategie di consenso a Napoli. Il ceto politico nel decentramento comunale (con V. Martone), in Meridiana, n. 70, 2011, pp. 17-48;

2011 Among leaders and territories: the political networks of the district councillors in Naples, in Quality and Quantity, DOI 10.1007/s11135-011-9495-0;

2011 Magliari, imprenditori e camorristi: il mercato del falso a Napoli, in Sciarrone R. (a cura di), Alleanze nell’ombra. Mafie e economie locali in Sicilia e nel Mezzogiorno, Roma, Donzelli; 2010 Clientelism, in Calise M., Lowi T. J., Hyperpolitics. An interactive dictionary of political science concepts, Chicago and London, The University of Chicago Press, p. 75.

2009 Napoli: l’illusione decisionista, in Burroni L., Piselli F., Ramella F., Trigilia C. (a cura di), Città metropolitane e politiche urbane, Firenze, Firenze University Press, pp. 103-124.

2009 Network analysis e circuiti di potere, in D’Esposito M. R., Giordano G., Vitale M. P. (a cura di), Analisi delle reti sociali: per conoscere uno strumento, uno strumento per conoscere, Soveria Mannelli, Rubbettino, pp. 221-238.

2009 Le reti sociali (con F. Piselli), in Ramella F., Trigilia C. (a cura di), Invenzioni, inventori e territori in Italia, Rapporti di Artimino sullo sviluppo locale 2009, pp. 87-126.

2009 Guerre di camorra: i clan napoletani tra faide e scissioni, in G. Gribaudi (a cura di), Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Torino, Bollati e Boringhieri, pp. 65-89.

2008 Il Patto Territoriale del Miglio d’Oro, in Piselli F., Ramella F. (a cura di), Patti sociali per lo sviluppo locale: i casi di studio, Roma, Donzelli, pp. 195-206.

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2007 Verso la città dei municipi. La dimensione territoriale della politica a Napoli, (con A. M. Zaccaria), Napoli, Liguori.

11.b - Pubblicazioni dei Componenti del Gruppo di Ricerca (Max. 20 negli ultimi 5 anni)

C. Castellano, Individui sospetti, patrimoni pericolosi: le misure di prevenzione nella lotta alle mafie in G. Gribaudi (a cura di) Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Bollati Boringhieri, Torino 2009, pp. 135-161

P. Canonico, S. Consiglio, E. De Nito, G. Mangia, Criminal organisations and corruption in Italy, in Organizational Immunity to Corruption. Building Theoretical and Research Foundations, ed. by Agata Stachowicz-Stanusch, Information Age Publishing, 2009

P. Canonico, S. Consiglio, E. De Nito and G. Mangia, The criminal world. Managerial and economic issues, Working paper, Dipartimento di Economia Aziendale, Università degli Studi di Napoli Federico II, 2010

P. Canonico, S. Consiglio, E. De Nito and G. Mangia, Dark side of business: criminal firms and external control of resources in the public sector domain, paper accettato alla conferenza dell’ European Academy of Management Conference on Management Culture in the 21st Century, Tallin, 1- 4 giugno 2011

G. Gribaudi, Donne di camorra e identità di genere, in G. Gribaudi, M. Marmo (a cura di), Donne di mafia, “Meridiana”, n. 67, 2011 pp. 145-154

G. Gribaudi, M. Marmo, Che differenza fa. Introduzione a Donne di mafia, in “Meridiana”, n. 67, 2011, pp.9-20.

G. Gribaudi, Camorra-Clans und die Kontrolle von Territorium in heutigen Neapel, in “Historische Anthropologie. Kultur Gesellschaft Alltag” Jahrgang 18 – Heft 3 – 2010, pp.423-450

G. Gribaudi, Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Torino, Bollati Boringhieri, 2009, cura, introduzione pp. 9-30 e saggio Clan camorristi a Napoli: radicamento locale e traffici internazionali, pp.187-240

G. Gribaudi, Mercati illegali e struttura criminale: la camorra, in numero monografico di “Questione Giustizia” su Sistemi criminali e metodo mafioso, n. 3, 2008, e in Sistemi criminali e metodo mafioso, a cura di Alessandra Dino e Livio Pepino, Franco Angeli, 2008.

G. Gribaudi, Il ciclo vizioso dei rifiuti campani, in “Il Mulino”, n.1, febbraio, 2008. 12. - Prospetto Finanziario di Spesa

Spesa Descrizione

A 1.000 Acquisto libri

B 0

C 4.000 Organizzazione di un convegno internazionale D 0

E 13.000 Spese per servizi esterni di supporto alle attività di indagine sul campo

F 6.000 Spese per pubblicazioni e promozione dei risultati della ricerca

G 12.000 Spese per missioni di ricerca e partecipazione a convegni

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Legenda voce di spesa:

A) spese per attrezzature e materiale inventariabile (non superiori ad un terzo del costo del progetto);

B) spese per software, licenze e calcolo;

C) spese per inviti di esperti (non superiori al 30% del costo del progetto); D) spese per materiale di consumo;

E) spese per servizi esterni; F) spese per pubblicazioni; G) spese per missioni;

H) spese di tipologie diverse dalle precedenti (borse di studio e altro, con relative specificazioni).

Firma Firma

___________________ ____________________

Responsabile Scientifico Direttore della Struttura di afferenza del Responsabile Scientifico

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