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GRAVIDANZA E MANOVRE ODONTOIATRICHE: COSA SAPERE OGGI

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I SESSIONE: I Pazienti a Rischio

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TAGETE 3-2005 Anno XI

1

GRAVIDANZA E MANOVRE ODONTOIATRICHE:

COSA SAPERE OGGI

Gian Domenico Belvederi, Maria Rita Bellosi, Fabrizio Corazza

*

Il problema dell’impiego di terapie farmacologiche e tests diagnostici nelle donne gravide è sempre molto sentito dalle interessate ma anche dai medici, specialisti e non.

Molto si paventa la pericolosità di certi farmaci per il feto, rare volte si pensa che la gravidanza possa comportare la necessità di un adeguamento della posologia.

Ne risulta di capitale importanza lo studio della farmacocinetica nella gravida.

FARMACOCINETICA IN GRAVIDANZA

CONCENTRAZIONE 1) assorbimento 2) distribuzione 3) metabolizzazione 4) escrezione

PASSAGGIO TRANSPLACENTARE METABOLISMO FETO-PLACENTARE

1) composti attivi 2) composti inattivi

*Ausl Bologna – Ospedale di Bentivoglio. Direttore Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia Dr. Gian Domenico Belvederi

Tagete n. 3-2005 Ed. Impronte

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I SESSIONE: I Pazienti a Rischio

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TAGETE 3-2005 Anno XI

2 FARMACODINAMICA FETALE

CONSIDERAZIONI:

Diminuita peristalsi con maggiore assorbimento di farmaci idrosolubili.

Per condizioni di volume di distribuzione il livello plasmatico dei farmaci, a parità di dose, è più basso.

La metabolizzazione epatica è sostanzialmente invariata, mentre l’escrezione urinaria è notevolmente aumentata.

La concentrazione di un farmaco può essere più bassa o più alta nel compartimento fetale rispetto al materno, a seconda del transito attraverso la membrana biologica placentare.

Ad esempio gli antibiotici sono meno concentrati nel sangue fetale, al contrario della quasi totalità dei farmaci che a causa del ricircolo feto-amniotico e della trasformazione in idrosolubili risultano in sovradosaggio fetale relativo.

La principale proteina del sangue fetale è l’alfa-feto-proteina e non l’albumina, con minore legame farmacoproteico e quindi maggiore biodisponibilità.

FOOD AND DRUG ADMINISTRATION (FDA

)

CATEGORY A: Controlled studies in human have demonstrated no fetal risk.

CATEGORY B: Animal studies indicate no fetal risks, but there are no human studies.

CATEGORY C: There are either no adequate studies, either animal or human, or there are adverse fetal effects in animal studies but not available human data.

CATEGORY D: There is evidence of fetal risk, but benefits are throught to outweigh these risks.

CATEGORY X: Proven fetal risk clearly outweigh any benefits.

Tagete n. 3-2005 Ed. Impronte

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I SESSIONE: I Pazienti a Rischio

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TAGETE 3-2005 Anno XI

3 Tra gli antibiotici e chemioterapici sono da evitare tetracicline e prodotti antitubercolari: possono essere utilizzati cefalosporine, eritromicina, metronidazolo, nitrofurantoina, penicilline, sulfamidici (con cautela nel terzo trimestre), trimethoprim.

L’uso di anestetici locali non presenta problemi, così come tra gli analgesici paracetamolo, aspirina, metronidazolo; tra gli antiflogistici ibuprofen, ketoprofene, nimesulide (con cautela nel primo trimestre).

Tra gli anticoagulanti l’unico consentito è l’eparina, per gli antistaminici non vi sono effetti nocivi per il feto.

Può essere interessante evidenziare che durante il decorso di una gravidanza normale si verifica notevole formazione di trombina e fibrina.

Questa situazione di ipercoagulabilità inizia molto precocemente (ottavadecima settimana) ed aumenta ulteriormente fino al termine.

La coagulazione intravasale, localizzata a livello placentare, è del tutto compensata.

I farmaci antiepilettici presentano, sia nei maschi che nelle femmine, effetti negativi quali ipodontia e malformazioni nei denti molari.

In campo odontoiatrico una utile prevenzione per inibire il livello streptococcico nel cavo orale è l’uso di fluoruro di sodio e clorexidina dal sesto mese di gestazione.

È da segnalare una “radiofobia” che in gravidanza assume connotati irrazionali:

importante è stabilire lo stadio dello sviluppo embrionale in cui è necessaria l’irradiazione diagnostica e soprattutto il distretto anatomico irradiato (le evidenze tratte dalla letteratura parlano di esami radiologici interessanti la regione pelvica), quindi in radiodiagnostica odontoiatrica non vi sono problematiche. Si può pervenire ad una sintesi conclusiva:

Una percentuale dal 4 al 6% di tutti i neonati nasce con varie malformazioni congenite, indipendentemente da una storia di irradiazione.

Un aumento del rischio in questo senso per dosi inferiori a 10 RAD (dose soglia nel ratto) è veramente molto piccolo se comparato al rischio normale.

Tagete n. 3-2005 Ed. Impronte

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I SESSIONE: I Pazienti a Rischio

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TAGETE 3-2005 Anno XI

4 Il rischio è considerato trascurabile per 5 RAD o meno e diviene significativo per dosi di 15 RAD (sempre, è utile ricordarlo, per irradiazioni sulla o prossime alla pelvi).

Gli interventi di chirurgia odontoiatrica, sia in ambito di urgenza che di routine, possono essere tranquillamente eseguiti in analgesia loco-regionale; è opportuno rammentare che durante la gravidanza si eseguono interventi chirurgici in anestesia o analgesia quali il cerchiaggio della cervice uterina, appendicectomia, ablazioni di cisti ovariche, polipi cervicali.

Non vi sono evidenze di rischi malformativi, anche se è opportuno, in caso di interventi in ambito pelvico, proteggere farmacologicamente la prosecuzione della gravidanza.

È necessario anzi l’impiego tempestivo della chirurgia odontoiatrica al fine di evitare fatti settici o iperpirettici tali da condizionare l’ulteriore evoluzione della gestazione e la salute fetale.

Tagete n. 3-2005 Ed. Impronte

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