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C Terapie per l’osteoporosi e questioni odontoiatriche

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20 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 5 - giugno-luglio 2018

A ggiornAmenti

C

on l’invecchiamento genera- lizzato della popolazione i bi- sfosfonati risultano tra i 20 farmaci più prescritti al mondo.

“L’osteonecrosi delle ossa mascel- lari”, spiega Fabio Vescini, Endo- crinologia e Malattie del Metaboli- smo, Azienda Ospedaliero-Univer- sitaria Santa Maria della Misericor- dia di Udine, “ha una patogenesi multifattoriale, all’interno della qua- le gioca un ruolo importante l’infe- zione dell’osso, caratterizzata da un’area esposta di tessuto osseo nel cavo orale che non guarisce en- tro 8 settimane dalla diagnosi.

Negli ultimi 20 anni si è osservato che questo disturbo rappresenta una potenziale, rara, complicanza della terapia con bisfosfonati o con denosumab, utilizzati per il tratta- mento dell’osteoporosi, delle meta- stasi ossee e nella prevenzione della perdita di massa ossea in corso di blocco ormonale nei tumori della mammella e della prostata”.

“Questo ha allarmato i pazienti che in alcuni casi mettono in discussione le cure con questi farmaci per timore del- la complicanza. Va subito detto che l’osteonecrosi, nei pazienti trattati per osteoporosi, è una malattia estrema- mente rara, si calcola infatti colpisca 1 paziente ogni 100.000 trattati/anno,

ed è curabile con un trattamento odontoiatrico tempestivo, compren- dente sempre la terapia antibiotica.

Nella cura delle patologie scheletri- che benigne, quali l’osteoporosi, i bi- sfosfonati vengono impiegati con do- saggi bassi, protratti nel tempo e so- no assunti quasi sempre per via orale.

Per quanto riguarda invece le patolo- gie oncologiche (metastasi ossee), essendo necessarie dosi molto più elevate di farmaco, si ricorre a som- ministrazioni ravvicinate ad alti do- saggi: si calcola che un paziente trat- tato per un anno per metastasi ossee riceva una dose paragonabile a quella somministrata in circa 10 anni di trat- tamento per l’osteoporosi. In campo oncologico l’osteonecrosi delle ossa mascellari è più frequente e pertanto in questi pazienti è importante pro- grammare periodici controlli dentali”.

¼

¼ Indicazioni per i pazienti

Come orientare il paziente tra la ne- cessità di curare le ossa e contem- poraneamente affrontare eventuali cure dentali?

“La nostra Associazione ha dedicato il primo numero di ‘AME Raccomanda’, proprio a fare chiarezza su questo ar- gomento, spiega Vincenzo Toscano, Presidente AME, Associazione Medi-

ci Endocrinologi. AME Raccomanda è un’iniziativa che sintetizza la posizione ufficiale su alcuni dei temi più ricorren- ti dell’attività clinica analizzando docu- menti più complessi, come le linee guida e i position statement”.

“In generale, per le persone in trat- tamento per osteoporosi”, spiega Stefania Bonadonna, endocrinolo- ga, Istituto Auxologico Italiano, “la raccomandazione principale è di se- guire le comuni indicazioni di igiene orale, con maggiore attenzione in pazienti immunodepressi per malat- tie croniche o per terapie in atto.

Non ci sono controindicazioni ad eseguire estrazioni dentarie o im- pianti, ma deve essere avvisato il dentista e, soprattutto se la terapia con bisfosfonati o denosumab è in atto da più di 3 anni, bisogna fare una preparazione iniziale con igiene professionale, collutori antibatterici e un’adeguata profilassi antibiotica per almeno 3 giorni prima e 7-10 dopo l’intervento. Quello che deve essere chiaro ai pazienti è che, a differenza di quanto avviene per i bisfosfonati, deve essere assoluta- mente evitata la sospensione del denosumab per effettuare proce- dure odontoiatriche, perché esiste il rischio concreto di un notevole aumento di fratture vertebrali”.

Terapie per l’osteoporosi e questioni odontoiatriche

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