ULTIME PAROLE
DI EUGENIO
ALBÈRI A' SUOI
AVVERSAR J IN
MATERIA DEI...
Eugenio Albèri
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I • ' •
.11I li>>' ... »' '
Il Sig.
Coni. Vincenzio Antinori
e ilSig. Prof.G. B. Amici,
inrelazione (dicon essi)
allamia seconda
lettera all' illustredecano degli astronomi viventi,
ilpadre G. Inghirami
,cioè
allamia
let-tera del 10 Giugno
p. p.pubblicano, senza mia par- tecipazione
,talune mie
lettereprivate estrinseche
al- laquestione insorta
inoccasione della nota mia
pri-ma
lettera al sullodal oAstronomo
indata del 12 Maggio. Ora
,per essere appunto queste
lettere dilornatura private, e perchè
scrittegià da più
di treme-
si,
e perchè
estrinseche,come attestano
glistessimiei Avvcrsarj,
almerito
della solaquestione da me pub- blicamente promossa (se questione può
dirsiP
atte-stazione
diun
fattoincontrastabile
),non so bene intendere
corti'essiabbiano potuto vincere tutte
legravi
edelicate considerazioni che dovevano
tratte-nerli da
siffattapubblicazione; tanto più, che
se inquelle
lettereera cosa che meritasse
rilievo,doveva questo
esser fattodel
pariprivatamente,
ea suo tem- po, e non quando per
altremie
letterepubbliche
eprivate
crasigià da me
rettificatotutto ciò che
inquelle prime avesse potuto trovarsi
d'inesatto,
sic-come
scrittenel primo calore
dellacompiacenza
diavere
restituitoun lavoro
diGalileo, che da due
se-coli
sireputava perduto.
Ora, lasciando giudice
ilPubblico
diquesto con- tegno dei miei Avversarj
,usando di un
dirittodel quale m' investe
illoro fattomedesimo, vengo
collapresente pubblicazione a completare
laserie dique-
stiprivati documenti.
Ed ecco,
inprima,
ciòche
io(non
scorsiap-
pena
tìkcgiorni
dalladata
dellemie
letterepubbli-
cate dai Sigg. Antinori ed Amici) scriveva
all'csi-—
4-
mio professore Mossotti
il dì16 Aprile, due giorni innanzi ch'esso
e il Sig.Amici distendessero
illoro Rapporto
alPrincipe.
Chiarì»*! ino Sig.
Professore,
Ripensando a tutta questa faccenda dei lavori Galileiani intorno le Medicee, io ho fermato il criterio diquelche a
me
paia ora convenirsi, il quale credo bene e conveniente render- le noto.
Consta ora che la fatica di Galileo intorno i Satelliti di Giove, ritenuta dal Viviani fino al Libri per distrutta, esiste nei Manoscritti Palatini.
Esistendo, ritengo che sia obbligo di chi ha assunto di condurre1*edizionecompletadelleoperediGalileoilpubblicare anche questa, qualunque possaesserelasuautilitànel presente stato della scienza.Sarasempre unacuriosità scientificanon
meno
importantediquellochesarebbeuntesto dei primi tempidella lingua, oqualche pitturadiSimon Memmi
o diCimabue,dalle qualinessungiovamentorilraggonforse leLettere eleArti,ma
che pursiraccolgono con amore,nonsoloper avernelastoria,ma
per renderegiustizia aqueiprimi genitori delle Arti e delle Lettere,
senzai qualinèDante nò Raffaello sarebbero stati.
E
questomi
sembratantopiù veronelconcreto casodei lavori Galileiani intor- noleMedicee, inquanto chesitrattadiunodeipiù grand*uomi- nidelmondo, e diunadellepiù capitali scopertenelregnodel-l'Astronomia.
E
nonso chi nonfosseper risguardareconriveren- zanonsolo,ma
con amore,isuccessivi studj e tentativi fattiin talemateriadauntantouomo,edei qualisipuòseguireilsucces- sivosviluppodalla famosa osservazionedelyGennaio 1610,che feceapertaaGalileo questanuovaricchezzadeicieli,fino aquella del 27ottobredel 1619,chetutte abbiamoinquelle scomposte vacchette.Che
sequesta edizionedelle OperediGalileo dovesse essere risguardata dal solopuntodivistadellautilitàchene possa' oggi derivareallascienza,sarebbe,coni'Ellatu'insegna,sig.Pro- fessore,daritenersi quasi tuttaperinutile,eilmedesimo
dicasi ditulli gliantichi classiciin scienza.Secondo, adunque, questa mia maniera di vedere,cheoso crederenon erronea, parmi chetuttalaquestione debba vertere sul
modo
dellapubblicazione. Intornoacheilsig.Celestino Bian- chi,delquale Ella ha potuto apprezzarelagrandecapacita,edio, siamvenuti inquestoconvincimento,chenessuncriterio definitivo possastabilirsifinchéquesta materianonsiaprimaordinata,come, ricopiando ogni osservazioneecalcoloperschede,nell*ordine de-DigitizedbyGoogle
6
glimini, mesi
, giorniedore,sièda noi incominciato a fare, e percorrendocontemporaneamente conogni diligenzalutti icalcoli contenuti nelCodice
V
della stessaParteIII,iquali,oalcuni dei2
unii, ponnoofferirci chi saquantacomodità ascoprireveramente ndovee perquali vieGalileoinquest'ordinedi operazionifosse giunto.Non
Ledissimulo peraltroche, salvoamodificareo anche abbandonardel luttoquesta ideaselasuccessionedei lavoricene desseargomento, io inclinerei amantenerenel successivoerigo- roso ordine lorotutte le osservazioni, calcolie correzionisucces- sive,e raccoglier poile osservazioni, ridotteall'ultimacorrezione di Galileo* (giacché talune portano dueetreequattro ditali correzioni),in tavoleomensuali obimestrali o semestralio an- nualisecondoilnumero
loro,lequalirimarrebberosempre,amio
avviso,unvenerabile
monumento
delle fatichedello scopritore di questogranfatto,edello stato della scienza a quel tempo,indi- pendeutementedall'utilitàvera anche oggi emergente da quantepassam
iessere osservazioni dioccultazionioaltre,che nessunodi noi hapotnlofinoraper avventuraafferrare inquel laberinto.E
quantohodetto dei lavori di Galileo, intendodire,ed a piùforteragione,diquelli delRenieri.Mi
èsembrato,Sig.Professore,unobbligomio
esporlequestomio modo
di vedereintomoladiscorsa materia;alchevogliaim- putarelaimportunitàdellapresente.Passoalbenediripetermeleconsentimentidiprofonda stima ChiarissimoSig.Professore
Di Casa
addì 16aprile t843.SuoDtvothtintn Senatore E.ALBERI AlChiarissimoSignore
ilsig.Profcworc
OTTAYUNO FABRIZIO MOTTI
Intorno quei medesimi giorni, non so per opera di
chi, sisparse nel Pubblico
lavoce, che
ioavessi detta cosa non vera
coli*annunziare
d'aver scoperto che
tuttiilavori diGalileo intomo
iSatellitidi Gio- ve
,reputati perduti da due
secoli,ancora
esisteva-no
, eche con
ciò ioavessi gravemente mancato
alSig. Com. Antinori, che era
statodirettore del
ca-talogo dei Manoscritti Galileiani
dellaPalatina. Mi
vidi
allora astrettoa pubblicare
lamia prima
lette-ra
all' illustrepadre Inghirami;
loclicper
altronon
volli fare
senza previa partecipazione
al Sig.Com.
Àhiitibfi
medesimo come
dallaseguente
lettera.• '• * • t «
8>lg.Cavaliere,
Seiodovessi prestar fedeallevociche
mi
sentoripetere in- torno, dovrei, anziché rallegrarmi d'aver potutoaccertare l'esisten- za,daLeiintraveduta, dei lavori diGalileo sulleMedicee,doler-mene
grandemente,einspecialmodo
nel sentire com'Ellacreda cheioahbiainciòvoluto procedere senzaildebito riguardo verso diLei.Mi
permettadunque ch'ioLe
ripela iuduopacolcla vera partedame
tenutain tuttaquestafacceuda. ....i°Esaminandoquei Codici sonvenutonellapienacertezza, chequellierauotuttiquantiilavori diGalileosulle Medicee.
3°immediatamente
mi
son portatoa Lei,adarle parte di (jue.sU),come
ioreputava,gratoresultamento dellemieindagini.2°
Dopo
Lei,nehoinformatoS. A.ilGrau
Duca,siperchè 10credeva debito mio,sìperchè stimavadi fareallastessaA. S.cosagrata.
Diquelche appressosia accadutoElla,Sig. Gtvaliere, ne è forsepiùistruitadime.
Ho
iulesocheaSuaAltezzasi persuadeva cheio m'eraingannato;lo chemi
ferisceiumodo
troppointol- lerabile, perchè,ammesso1'errore,bisognerebbe tenermipel.piùimbecille degli uomini. .,
,
Ora, siccomeperunapartebisognaeh' iotuteli 1'onormio, eperValtravoglio che consti quantosia falso,ederroneotutto ciòche misi possa apporre contridi Lei,eccole, Sig.Cavaliere,
11 Rapportocheiointendodirender pubblico,dal qualecosico-
me
simostra inespugnabilelaverità delmioasserto, cosisifapa- lesechelaprimaindicazione,laprimaguidainquestoscoprimen- tomièvenutadalCatalogodella Palatina. Desidero che questo RapportoincontriladiLei approvazione;couche,olire all'ob- bligocheLe
professod'avermi,come
Direttoredi quel Catalogo, messosulla via diquesto risultamcnto,Leavrò1'altromoltomag- gioredivedermi toltodauna incertezzachemi
amareggia, echemi
fa phi dispiacenteche.lietodiquestoscoprimmjtbj i!lf|i '«'1 Passoalbenedirassegnarmicon profondastingaedossequio.DiLeiSig. Cavaliere., i
*
DiCnsaliS màggio
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7-
, Il Sig.
Commendatore mà
rispósecosk<»
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1
Sifnore
Illustrissimo, ' ' 'J ,!
• .».»» ••1 i •;»'.•)
Le
ritorno ilRapporto eli' Ellamitrasmesso,edincornoal«pialenonsto a far riflessioni,chese dovessifarne, lecoseandreb- Ihtotroppo in tango, ed'altrondeliogiàespressa.aS.A.il Gran-*' Dura la minfutura determinazionecirca alla nuovaedizionedelle
Opere
Galileiane. Ella farà ciò che erede, cheinquanto ame
penso sempre,eh'Ellanonahhiafatto altrorilrovnmcntoclicquel- lo giànotato nel Catalogo deiMSS.
del Galileo esistenti nella Palatina.Mi
abbiacolladovuta stimaDiLeiIllustrissimo Signore
Dì Casa
liiomaggio
f)evr*i§timo Stri'iter e
V. ANTINOUI
All'IllustrissimoSignore sig.EICEXIOAliBÈBI
* i 4 • • *
Pubblicai allora
lamia prima
leiforadel 12 Maggio, e mandandone copia
all'esimio
Sig.Prof.
Mossotti non potei
dissimolargli quanto
fossegrande
lamia meraviglia
in sentirecome, anche dopo Te*
same
diun giudice
cosìesquisito, come
egliè, di queste materie, avesse potuto durare
ildubbio che
i
lavori
diGalileo da me annunziati per completi noi
fossero.A questa parte della mia
letterarisponde
eglicosì,
indata del 26 Maggio, da Pisa
:La
ringraziod'avermispedito due esemplaridellasua Rela- zione suilavori delGalileo intornoai Satelliti diGiove esistenti nell'J. eR.Biblioteca Palatina, convengo conlei, anzi dibo di PIÙ CHE BASTA l'ISPEZIONEDIUNAO DDE OREDIOUEI MANOSCRITTI PER CONVINCERSI CHECONTENGONO IL COMPLESSO DEI MATERIALICHE CALILEOE BENIERIAVEVANO RACCOLTO INTORNOAQUELL*ARGOMENTOJnè alla
.COMM1SSIOAE INCARICATA DI RIFERIRE SU DI ESSI
(i),ÈMAI VENUTO IN CAPODIFAR QUESTIONESU d'UNATAL COSA;ESEELLAFOSSE PRIMAVENUTA ADOMANDARMISEERAVERO CHESI
TENESSE OPINIONE CHEIMANOSCRITTI DELLA PaLATINA FOSSERO INCOMPLETI, IOl'AVREI SUBITODISINGANNATACC
TC.(I) Composta di esso sig. prof. Mossoti! e del sig. prof. Amiti.
-
8-
Questo
è ildocumento che mi autorizza a
cita- re il Sig.Professore Amici
intestimonio della
veri- tàdel mio
asserto.Quando poi
,
pubblicata
lamia seconda
lettera•all'illustre
padre Inghirami (l)
, io eilpaese
tuttocredevamo sopita
lamalaugurata vertenza a me
pro-mossa; per sugellare, com'
iosperava
,laconcordia,
scrissia
S.E.
il Sig.Marchese
P.F. Rinuccini
, co-gnato
alSig.Com. Antinori,
laseguente
lettera:ulnari*»,
sig.marchese
,
Anche primadiessere restituitoin quella tranquillità d' ani- ino,alla quale
mi
riconduceorala benignitàdelnostro ottimo Principecolpermessodipubblicareunamite,onesta e sufficiente rettificazione, ioapprezzailadelicatezaa deisentimenticheavevano dettataladiLei condottaamioriguardo, relativamentealla letteracheebbiPonoredidirigerle sottoilgiorno 17stante.
Ora
micor- reva obbligodi attestarglielo,elaprego, illustre Sig. Marchese, credereallaveracità diquestimicisentimenti.Perrestituirmi nella interaquietedello spirito di cui tanto e perlamiasalute eperimiei studjabbisogno, avrei vivamente desideratodi scriverealSig.
Com.
Antinori per attestargliilpro- fondo dolorechehoprovato eprovodiquestaorasopitavenni/.a,e pregarloadimenticare eaperdonarequauto
mi
si potessevera*menteimputareacolpa versodilui.Se non che, conoscendoab- bastanza
me
slesso,nonoso avventurarmiaduntalpassoquando iopossa temeredivederlo accoltocon ispirilo diversoda quello che mivicondurrebbe.Attesto frattanto aLeisul
mio
onore, dove non misia dato attestarlooraallostesso Sig.Commendatore,
chefinda questomomento
dichiaroe protesto di ritenereper falsaemendacequa- lunqueparola potesse essereda ora innanzi riportatacon malin- tesozeloalSignorCommendatore
suddetto.come
dame
pronun- ziataotolleratacontrodilui.Ho
troppobene imparato anchein questa vertenza quanti mali ufficjsifacciano spesso sotto vestedi difendereoperorarelacausadiun amicojeleesorbitanzeanche avant'jeri pronunziateconpiù persone daun notevoleamicodel sullodatoSig.Commendatore me
ne sonouna dolorosa testimo- nianza, emi
farebberotemerediqualche sequela più graveanco-(1)'La lettera del 10 Giugno p. p.
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0-
ra deifattipassati,senon mi confortasseilpensieroche volontà piùretteepiù fermevi siopponessero.
Hol'onorediripetermelecon sentimentidiprofondastima llluslriss. Sig. Marchese
Di Casa addì
29 Giugno
18/{3.Etevoii$$iinoOiUieatinimoScri'iloie E. ALBERI
A
sua Eccellenza11%
MarchesePIER FRANCESCOKIM OHM
GonfaloniereiliFirenze,Maggiordomo MaggiorediS.A.I.cR.
laGranduchessaRegnantediToscanaec. ce. ce.
Non curandomi
dirispondere a più e diversi
altri
luoghi
delleDichiarazioni dei Sigg. Àntinori ed Amici
,siccome indegni della mia attenzione
(l), passoora a prendere
inesame
la letteradell'illustrò Sig.Com. G. Plana
al Sig.Coni. Antinori
indata
del6 Giugno, non senza prima riportare
la letteraa me
direttadallo
stesso Sig.Com. Plana
indata del 13
dello stessomese
,ossia settegiorni posteriormen-
tea
quella sopracitata del giorno
6.Eccola:
U
I
u»tri s
hIhio
Signore
,
Adempiscoaldoveredi ringraziarla per l'Opuscolo che
mi
hamandatoindono,cioèperla lettera latinadaLei pubblicala coli'indirizzoalPadreInghirami.InoltreLe
rendograziepera- venni mandalacopia di altra lettera in lingua italiana,daLei scritta almedesimo
ildi10 diGiugno
,la qualemi
è-pervenuta quest' oggi.Per maggiorgentilezza,Ella havolutoaccompagnarmi questidue donativicondue lettereame
scritte, nelle qualimi
esponelecause motricidi quelle scritture.Ma
iononposso per oradirle altro senon che aderiscoalparere emesso dai «ignoriAmici
e Mossotli(2).Parmidinon
avere ancora bene inteso in(1) Uno di tali luoghi è il rilievo fatto dalsig. Amicisull'avere-in, nella fretta di quella lettera confidenziale,scrino Almagestoinvecedi
Padre Ricciolit autore dell'Almagestostesso.Grancolpainvero,che, in un momentodi precipitazione, io avessi scritto Divina Commedia invece di Dante, ovvero Orlando Furiosoinvece di Ariosto. Lodate- vi,signor Professore, di lauto sottili accorgimenti!
(2;Quello,cioè, del quale io, Alberi ini dichiaro in gran perle soddisfallo,siccome nou contraddientealla mia assertivache queila- voriGalileiani sieno completi, ed affermativo, quanlo mi conviene, del merito deimedesimi.
-10-
chcconsistailpuntodella quislionc,nò oso avventurare congetture che potrebberoesserpreseinmala parie. Aspettodi esseremeglio informalo. Intantoho
V
onoredi riverirlaconsensi di perfettasti-ma
,protestandomiDi V.S.Illustrissima ,.\
Torinoli i3
Giugno
i8.{3.Dcv. ed Umili§.Serto GIOVANNI
PLANA
All'IllustrissimoSignor ilsignore EUGENIO ALBERI
I rilievi clic
non posso astenermi dal
fare allasopracitata
letteradell' illustreCommendator Plana sono
iseguenti.
-\ »1»°
Oh'
eglivada rincarando
(come dice
ilSig.Commendatore Antinori)
sullaninna importanza
scientifica diquei lavori Galileiani, non so quanto
ciòpossa stimarsi
inrelazione
collaprima mia
let-tera
alpadre Inghirami
,nellaquale non
solo io notirisguardo
lacosa
sottoquesto punto
di vista,ma
di-co anzi intorno
allasperanza che Galileo nutriva
digiungere
allaperfetta cognizione dei movimenti e
dellefasidei
Satelliti:Alte sane consilium
!sed cui viresunius hominis vix, ut videtur, suflìcercnt:
ita
multas macjnasque
difficultatessuperare necesse fuit prius quam
eoijnitioSUlerum Mediveorum ad hunc perfectionis gradimi, m quo ulnc consistit, pcrvenirct (l):
cpoco
oltresoggiungo come
,«rfc*ptum lumen oculorum, anno 1G37, spem omnem
incoiiata perfigiendi summo turo abscidisset (2)
;mentre poi risguardatiquei
lavori in sestessi,ripeto
in fine,e ad
altavoce,
e alcospetto
di tuttaEuro-
(1) t Proposito più proprio della suaalia mente, che conseguibile
» per l'operadi un solonomo; talie s'igrandi sonostate ledifficol-
» th del condurre la teoria di questi Pianeti al grado di perfezione
,
» cui oggi finalmente e pervenuta! »
(2)•Latotale cecitàsopravvenutagli nel1637,lo tolseall'attodispe-
» ramadi potergiungere perse medesimoalcompimentodelsuoan.
» lietiproposito. »
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-
il-
|>a
essere
imedesimi 'degnissimi di considerazione
sìper
lautilitàvera anche oggi emergente (come dico nella mia
letteradel 16 Aprile all'esimio
prof.Mas-
sotti)
da quante visi trovano osservazioni
di eclis- si,ed altre
di talnatura, che quanto remole
piò.,tanto più tornano
nelprogresso
«leitempi
proflitte*voli alla
scienza; e per trarne maraviglio^ documen?
lo
del coraggio, della perseveranza con cui
ilfermo volere affronta
ecombatte
ledifficoltàche
lauatura dei tempi e delle cose possano opporre
alconsegui- mento di un alto
fine.Il
Sig.Comnicndalor Plana, aggirandosi
inquel medesimo ordine di idee, soggiunge come invano era stata intrapresa da GalUeo una atlantica fati- ca senza
ilsoccorso ed
illume d' una sicura c prò»
fondamente elaborata
teoria.Ma valga
ilvero
! diqual
teoria,non che sicura, ma mediocre, ma mi- nima poteva giovarsi GalUeo
,ilprimo scopritore di quei Pianeti,
ilprimo che
siaffaticassea
fornireap- punto
glielementi
diuna teoria dei medesimi
,teo- ria affattoimpossibile, come
ilvolgar senno consen-
te,scuza un processo più o meno lungo di
studj,e che a stento abbiam veduto poter
crearsi indue
se-coli? i
I *
I
Passa quindi
ilSig.Commendator Plana a met- tere
inaccusa due proposizioni della mia prima
let-tera comprese
inqueste due
frasi;ut
singulis fere noctibus obscuratio aliqua {Sa
tallitimi) -•eaque pe- ne momento tempori
sfiori consuvscat
(l).Ma poi lasciando
dicombattere
laprima
diquesto due pro- posizioni (che veramente
ilcombatterla era impos- sibile),
sidistende con una anonima citazione
fran-cese a combattere
l'altra,allegando che quel
eh* io; . . • ; «.»/.. " • •••
(1)i » Quasi unle le noni si ha eclissi «li qualcuno dei Satelliti
-
el'eclissi suol farsi quasi inun momento. »
chiamo, penemomento tempons (quasi un momento) non essendo mai meno di un mezzo minuto
,ionon aveva
diritto diusare quelle
parole.Ma
,lasciando qui di osservare come Cassini
ilmaggiore (l)
asse-gni un
soloquarto di minuto a quel periodo che
l'au-tore
citatodal sullodato
Sig.Commendatore
stabi- lisce diun mezzo minuto, mi permetto
diosservare
almedesimo, che
sepure
fra ledue espressioni un mezzo minuto o quasi un momento di tempo
incor- ressereprensibile differenza quando venissero usate a qualche
effettiva erigorosa determinazione, non incorre certamente nel caso mio
,dove intendo
solodi dare una idea generale della differenza
ditempo che
siha dalle
eclissidei
Satellitia
quellidella Lu- na
: ementre
lostessoGalileo (2)
ilmatematico
Fri- si(3) chiamano, per
servirmeglio a questa compa- razione,
leeclissidei
Satellitiistantanee
\pare a me
di essermi tenuto
intermini
tutt'altroche repren-
sibilitemperando quella espressione
colmio pehe momento tempons.
Per ultimo,
ilSig.Commendator Plana avreb- be
preferitoche
delleopere
diGalileo
ioavessi fattaima
scelta,anziché una completa
edizione.Egli non può
alcerto dissimulare a
se stesso,come questo
i
(1) Ces expériences nousontfaiteonnoistre qu'il faut préférer d toutesles autretphases les éclipses queces satellite*souffrenten pas- santpar V ombre de Jupiter,donton peutobserver Ventréeetla sor- ffe, et quelquefois Vune et Vautre, tant que deux obsertateurs so- ientendifférendentr'eux d'un quart d'une minute d'hbure(fui est une exactitude beaucoupplus grande que toutes celles que
Von
pouvoit atoirauparavanlparles éclipsesde lune) etque leséclipses du premier satellite, quiestplusviste que les autres, et qui entre plus directement dans l'ombre, se peutent déterminer encore avec UNE PLUSGRANDE PRECISION.
—
CASSINI,Ics lljpolllèsesCi Ics lables des Satellite* de Jupiter rcformées pardenouvellcs obscrvatioos.Am-
sterdam chez Pierre Morticrt 1736 § I, pae.360.(2) Nella Propostadella Longitudineealtrove.
(3)
NeW
Elogiodi Galileo.DigitizedbyGoogle
13
-
punto di condotta debba
esser statolungamente
agi-tato
frame ed
il Sig.Commendatore Antinori
, in-nanzi di fermare
ilnostro
criteriodefinitivo,che è stato quello di dar
leopere complete
diquesto gran- d'uomo. £ per
lasciareora da parte
ilunghi e non
inefficaci
argomenti che da noi
sipotrebbero addur- re
inconfermazione
diquesto nostro proposito
?per- metta
il Sig.Commendator Plana che
io,per quan- to mi risguarda,
confessiche
segrandissima è per
me T autorità di un tanto uomo quale
egliè
,non posso tuttavia non dare gran peso
allaopinione
diun altro grandissimo ingegno quale
ècertamente
ilpro-
fessoreGuglielmo Libri,
ilquale nel IV della sua Storia
delleMatematiche
in Italia,e nel suo più volte
citatodiscorso intorno Galileo ripete:
//faut qu on
n'oublie pas en Toscane qu une grande ré- paratioti
estdue a Galilée
,etque
lameilleure ma-
nière de rendre un digne hommage a
lagioire da
grand' homme, &
estde conserver
etde transmet- tre a la posterità tous les debius
,les moindues nE- liques de ce martyr de la philosophie. E
ilmede- simo
Sig.Libri mi ripeteva non ha guari questo suo sentimento (espressomi già
in altracircostanza)
nel- la letterache qui pubblico:
Pregiatissimo Signore,
Spero che
Le
avranno dettocheiohofattoduetentativi poco fortunati peraverl'onoredi rivederla.Oggifarònuovaprova,che desideropiùfelice.Iopartiròdomani notte,esiccome nonsperoche
lesueoccupazioniLe
permettanodi favorirmi adessolame- moria
pel Cornité historique,laprego di volermela inviare allaSorbona
a Parigi, quandociò le sarà possibile.Seavessi avutoilbene
di trovarla, avreivoluto parlare dinuovosecolei dell'edi- zionediGalileo, e specialmente(vedailmio
ardire!) di certe paroleun
pocolinoasciutteverso quel divino ingegno,chesitro- vanonellaprefazione, eraccomandarleninuovodistampareocni cosa.Le
chiedodinuovoecome
unagrazia singolarissimadivo-- H -
Wmi
farporrenella no^adicliisottoscrisse all'opera.Quel mio
rifiuto dì darlo ciòclic posseggo diGalileosiestenderebbeado- gnmiorici miéi Manoscrittis'Ellanonmi facesseadesso1il favore
ebe
Lo
dimandai. I - ;. !iMi
cpiuandienuVc^M^J^ P^^
AMonsicur
1•'MonsicurAIHfllr;):"l.!''"''"V
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'• *. ». .».'.: ' i .' li: ..f
j'l »•'.: i »• .
. .
Sigg. Ànlinori ed Amici, quali son dunque
leopposizioni che voi mi promovete?
Volete voi impugnare che
i.lavoriin discorso sicno veramente, come
'ioaffermo
:, tuttiquanti
ilavori condotti da Galileo e dal
lienicri «ulleMedi- cee?
--Ve
locontendono
lemie inconcusse
ragioni, le (pialinon panno da voi onestamente venir
jnegateo stimate
insudicientisenza combatterle. Ve
locon- tende testimonianza
didue dei primi astronomi
vi-venti, lughirami e Mossotti;
ilprimo dei quali
sidichiara convinto della va
itàdel mio
asserto dallemie saldissime ragioni
,eilsecondo
sidithiara con- vinto dalla sua
«lessaoculare
ispezione.Volete voi impugnarmi
ilmerito d'avere
ipper
il
primo avvertito ed annunziato questo
fatto? --Ma
certamente sono
ioquesto primo, quando non
solonon
si èda voi
,nò da
altrouomo
delmondo
,dato
iitlìno
ad oggi alcun pubblico segno
d'averlo prima
<li
me conosciuto, ma avete, per
locontrario,
la- sciatapassare, senza smentirla, l'asserzione
diun vostro collega medesimo, che quei
lavori fosseroaf-fano perduti.
Volete voi
cacciarlinelfango
?trovare indegno che
inFirenze, dove
inun Tempio creilo a Galileo
si
conservano
allapubblica venerazione un icrmo-
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metro ed nn canocchiale
,che, nell'Ottime
loro eaf paragone della scienza odierna
,non sonò certa mentii
meno imperfetti
,che
frai lavoriastronòmici
quelli diGalileo
sulleMedicee, volete dico, trovare indé- gno che
si parli dimille e trenta pagine
diGali-
leo e diun suo esimio discepolo? Ed anche
inquesto terreno
io vicombatto c vinco con quanto ho detto di
.sopra, e,con
le stessevostre parole:
» Se
i tentatividel Galileo
edel Kenicri
sulla» Teoria
delleMedicee non
cisembrano procurare
>j
vantaggio
allaScienza nello
stalopresente, non
è*> così di
una parte
delleloroosservazioni,
e special-» mente
diquelle
risgilardanti gli Eclissidei
Satel-»
litiv che per
èssere iprimi osservati,
e pei-con-
» seguenza appartenendo
aitempi più remoti, pon-
» no somministrare
datiimportanti per
larettifica-»» ziouc
delleCostanti
delleTavole
attuali,fondate
«
sulla teoriadella gravitazione universale. Ed nnà
» giudiziosa
scelta delleindicate osservazioni
lattah di pubblico
diritto all'occasione della nuova
edi-zione
de{pli Scrittidel Filosofo Toscano
«OMiimi-»» STREREBBE
l>"SOGGETTO
piVERA Il»fPORTAS*A
ASTRO-»>>
MnucA. E
ilcomplesso dei
lavoricontenuti nei
» volumi da noi esaminati presenterà
poisempre
" un' importanza
storicacome opera
dell' imiriorla-w-lq Galileo:
edeve certamente
recar*compiacenza
il
sapere che
laPalatina ne
è inpossesso
(l).» Volete voi accusarmi
ci'avervi mancato
inon dico dei debiti riguardi, ma
dei piitgentiliufficiche
uomo possa desiderare da un
,altrouomo
?-
ll45i>on-dono
ipubblicati documenti.
<"• «•"
Volete accusarmi u avere
io piloniossa questa polemica?
--E
iti ciòpure, voi, Signor Coniraen~
datore Àntinòri,
vicondannate da voi medesimo
col (I) Rapporto deiSigg. Amici c Mossolti,sul fiac. •';.»•'•«<|dichiarare
elie alvostro primo
scrittonon aveva
giàdato occasione (ne veramente
ladava)
laprima mia
lettera
a stampa,
ilprimo mio pubblico atto
inque-
stamateria.
Ho
finito: fravoi e me decida
il sologiudice inappellabile
ilPubblico.
*'
• Firenzeilgiorno17Luglio1843.
EUGENIO ALBERI.
POSCRITTO
Date già
lecarte precedenti
allastampa, apro oggi (giorno 23
di luglio) ilvolume
intitolatoSag- gi di Naturali esperienze
ec.che
ilnostro magnani-
mo Principe donò nel 1841
agliScienziati riuniti inFirenze nel terzo loro Congresso,
emi
faccionuo- vamente a
jìercorrere leNotizie Isteriche relative
all'Accademia del Cimento, che fanno parte del detto volume, Notizie dettate dal
Sig.Commenda-
tore Vincenzio Antinori,
eleggo a pag. 20.
« Consegnava (Galileo)
aldiscepolo padre Vin-
» cenzio Rinieri (l) olivetano, che
nellacattedra
»
dellematematiche
inPisa era succeduto
alPeri
(2),» perchè ne terminasse
!'EFFEMERIDI (3)
,tutte
(1) Non Rinieri,
ma
Renicri,come datuttigli scrittorideltempo, e,quel cheè piti, dalla firma dello stesso.(2)Non è veroche quando Galileo consegnava i suoi lavorisulle StelleMedicee al Renieri, che Funel 1658, questifosse professore in Fisa*, viveaegli allora, per lo contrario, nel monasterodel suo ordì»
nein Genova, sua patria, e andelle professore in Pisa soltanto nel 1640, succedendo a DinoPeri, mortosolonelprecedente anno 1639.
(3)Terminar le Effemeridi!
ma
ilchiaro Scrittore, che havoluto redarguirme
intorno l'uso di questa parola, doveva sapere cheleEf- femerididi un Pianeta non hannoilloro naturaitermine che colPia*neiamedesimo; onde a cui si voglia conferire tal carico bisogna in pari tempo conferire unapatente di vita eterna,f
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17-
x> le
sue osservazioni
sullacostituzione dei
Satelliti>i di
Giove,
fattedal 1610
al1G37 (l), le quali
» chiamò CON RAGIONE fatica atlantica, e che
» furono
alla di lui vista sì fatali.»
A pag. 38 seguita
il sig.Commendatore
così:ce
Incoraggiava
(ilprincipe Leopoldo
) il p.n Rinieri (2)
,onde portasse a compimento
illabo-
i» rioso
impegno della costituzione (3)
delleStelle
» Medicee per darne
lateoria
: senon che questi
,
» giunto
almalaugurato anno 1647, quando era
in» grado di dare giorno per giorno
imoti dei
Satel- litidi Giove,
estava
inprocinto
diconsegnare
»
allestampe
leTavole,
sulmomento
digodere
il» frutto
ditante
e sìlunghe
fatiche,morì
all'im-
» provviso (4),
ele
dilui carte, fosse ignoran-
» za o malizia
,DISPARVERO. » nè aggiunge che più mai
sirinvenissero.
Dunque nel settembre del 1841 questa
faticaastronomica, che
voi,sig.Commendatore Antinori, affermavate essere
stataA RAGIONE denominata
ATLANTICA da Galileo
, eche ora
vistudiate di conculcare, questa
fatica(dico)
laquale per voi,
come per
tutti gli storici,non può considerarsi
dis-giunta da quella del Renieri
,
per voi
affattonon
esisteva,
per voi che
nellavostra
letteraalCommen- dator Plana
ditedi averla (intendiate voi tutta o parte) sino da venti anni conosciuta! Altro non
dico.Le mie estreme parole sieno a Voi
,egregio
(1)
Ho
provaio altrovecome Galileo cessasse dai suoi lavori sulle StelleMedicee mollotempo prima del 1037.(2)
Ho
detto di sopra che questo nome non si scrive cosi.(3) Lacostituziouedelle Stelle Medicee era uscita dalle mani di Dio, come tulle le altre opere della creazione, bella c perfetta,e
non
abbisognava d'essere portata a compimentodal Renieri, il quale modestamente si contentava d'investigarla.(4) 11 Renieri morì nel 1648e non nel 1647, come altrove ho avutooccasione dinotare.
-
!8-
sig.
Cav. Ferdinando Tari
ini.Voi, nel Rapporto
let-to
«eli'adunanza del 30 Settembre 1841
colla «pialesiconcbiusc
ilcongresso
degli Scienziati di quell'an-no
inFirenze,
fra lecalde ed eloquenti parole che quella solennità
videttava, alludendo
allamia
in-trapresa
dellaedizione
delleopere Galileiane,
leg-geste
:1•
'»
« Rei giorno solenne,
in cui siconsumarono
vi tutti
quésti
atti, resteràper sempre grata memo- v
riaed un monumento degno
di fatto nigrave
e» conducente
all'alto .scopodei Congressi
scientifì-»
ci.Mentre
gli Scienziatierano
inclinati al Gali-£
leo,permetteva
ilSovrano che
leOpere
delmas-
simo
filosofovenissero
tuttestampate
inmodo,
»
clicnulla più
restasseignoto
diquante
vestigia» aveva impresse quel grande sopra nna strada
clic»
eglianimosamente apriva per sempre
alla ragio-no ne.
Così
inquesta raccolta
IoScienziato potrà
Vf
abbracciare tutto T insieme
della filosofia diGa-
»
li!(•(). eFACILMENTE RITROVAR QUELLO AWCORA
,v che ha invidiato
iltempo, cquello che dovè na-
scondere
ilGalileo
stesso allasventura che Top-
» primeva. Questa raccolta
fregiata delnome
dim Leopoldo
lisarà veramente una testimonianza
» non
dell'adulazione che
intitolaleOpere, ma
del^»
laprotezione vera
alleopere
straordinarie.»
'
Voi,
sig.Cavi Tartiui,
foste alloraprofeta;
ed è mio vanto d'avervi,
in sulprincipio
diquesta mia intrapresa, provato
tale.Ho veramente
finito. .Il
CFMO ALBERI
BOLOCNA.TIP.TIOCCHI EC.NELLESPADERIE.
1MP* I APCU. PA«iSAPP?TTlPROV.GÈ!».
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