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Una culla sonora e il bimbo ascolta la mamma in Mp3 [file.pdf]

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Economia – 28 29 maggio 2008

Una culla sonora, e il bimbo ascolta la mamma in Mp3

BREVETTO FIRMATO DAL BRESCIANO BIGOGNO INSIEME ALLA CANTANTE GRAZIA DI MICHELE

La storia della termoculla sonora sembra davvero una favola, “uno di quei sogni che rischia di restare tale se i sognatori non fossero persone motivate e testarde come la coppia Di Michele-Bigogno”. Esordisce così Grazia Di Michele, cantante e musicista (ricordate Le ragazze di Gauguin?) protagonista di questa fiaba-realtà con Alftedo Bigogno architetto di Mompiano. Insieme hanno ideato e realizzato un apparecchio, il babysound, in grado di trasferire all'interno delle termoculle i suoni familiari che il neonato ha ascoltato prima di nascere, nella pancia della mamma.

IL BREVETTO. E’ un oggetto, da collegare ad un microfono, che viene semplicemente appoggiato sulla termoculla (di qualunque modello essa sia) e trasferisce al suo interno la voce della mamma o ogni altro suono, una ninnananna o il battito del cuoce, possa rassicurare il piccolo ospite La possibilità di collegare all'apparecchio un lettore Mp3, consente alla mamma di registrare suoni che il bambino potrà ascoltare in sua assenza, sentendosi meno solo. Per rendere il sentire del piccolo il più vicino possibile alla sua esperienza prenatale, gli inventori hanno pensato di trasferire il suono sotto forma di vibrazione. Un vibrotrasduttore propaga nella termoculla un suono diffuso, accogliente e rassicurante. Una vera innovazione che rende più confortevole la permanenza dei neonati nelle incubatrici, normalmente rumorose per la presenza dei suoni freddi e anonimi generati dalle tecnologie necessarie al monitoraggio e alla sopravvivenza del bambino.

LA STORIA. “La collaborazione con Grazia è nata anni fa - racconta Alfredo - quando stavo progettando un centro benessere della Franciacorta. Avevo bisogno di trovare un supporto per la sonorità degli ambienti, ma non sapevo bene come affrontare il problema. Alla televisione vidi Grazia Di Michele e pensai che sarebbe stata la persona giusta per condividere il progetto. La contattai e la mia proposta le piacque, tanto da dare il via ad una collaborazione per questo e altri progetti: non ultimo quello della galleria Tito Speri, affrontato con Massimiliano Fuksas e presentato a Palazzo Loggia nel 2003 (con musica di sottofondo, luci e profumi, oltre all'apertura di due gallerie laterali e di un ascensore per portare i pedoni sulla cima del colle Cidneo). Nello stesso periodo si creò una nuova occasione per lavorare insieme. “Grazia Di Michele, che nel 2000 stava preparando lo sua tesi in musicoterapia, mi chiamò per sviluppare l'idea della culla sonora – continua Alfredo -, che ci ha portato al brevetto del babysound", depositato nel dicembre 2007 e realizzato grazie al supporto dello studio bresciano di consulenza Biesse srl.

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Studiando e comprendendo l'importanza della prima esperienza acustico-emotiva che il bambino fa nella sua vita intrauterina e considerando il trauma di un'interruzione e allontanamento dal suo mondo fatto soprattutto di suoni (la voce della madre, il battito cardiaco etc..,) - continua Grazia Di Michele -, ho pensato a come attutire il senso di smarrimento che sempre accompagna il vissuto della madre e del bambino in questa circostanza. La termoculla sonora mira a riproporre delle condizioni acustiche familiari per il bambino prematuro e a dare alla madre un ruolo specifico e importante nel percorso terapeutico del bambino. Per realizzare il progetto ho contattato Alfredo perché sapevo che era molto attento e sensibile a questo tipo di tematiche. Ci eravamo confrontati precedentemente e non ho dovuto spiegargli troppo. Ha compreso l'idea ed è partito subito con il progetto, non so con quanti altri avrei potuto trovare un'accoglienza così partecipe e coraggiosa.

IL TEAM. La tenacia era davvero necessaria per realizzare il progetto e i primi prototipi.

“Durante un soggiorno per un concerto di Grazia a Pula, in Sardegna, abbiamo conosciuto Vassilios Fanos, primario del reparto di terapia intensiva neonatale dell'Università di Cagliari con il quale è iniziata una collaborazione" continua Alfredo. Al team si è poi aggiunto il prof. Bruno Picasso (Dipartimento di Ingegneria meccanica dell'Università di Cagliari). Il Pacco Tecnologico “Sardegna Ricerche” ha poi finanziato un progetto finalizzato, erogando due borse di studio biennali.

Per la prototipazione Alfredo ha scelto un'azienda bresciana, la Outline di Flero. .La nostra azienda, specializzata in grandi impianti audio professionali, si occupa di tutt'altro – spiegano Stefano e Michele Noselli, titolari di Outline – ma l'idea ci è piaciuta e l'abbiamo tradotta tecnicamente, affrontando i problemi che man mano si presentavano”.

Ora che il babysound è pronto si sta pianificando la sua sperimentazione, “che probabilmente avverrà - precisa Bigogno - all'Ospedale di Desenzano nel reparto del dottor Giovanni Bergamaschi (primario dell'Unità operativa Pediatria e patologia neonatale), ma anche agli Ospedali Civili di Brescia, all'Umberto I di Roma, a Siena e naturalmente a Cagliari”.

Maria Cristina Ricossa

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