Perché studiare i film di famiglia? Che senso ha ricostruire le pratiche amatoriali del fare cinema? Quali saperi aggiunge una storia del cinema amatoriale alla ‘storia uffi- ciale’ del cinema? Certo, dopo gli studi pionieristici di Roger Odin e della sua scuola non si tratta più di fondare la legittimità scientifica di un oggetto – fondamentale, tra l’altro, per capire i processi di definizione delle pratiche di consumo istituzionale o per comprendere le strategie industriali per accaparrarsi il mercato, scena di una lotta acce- sissima, ancora negli anni Cinquanta, tra formati, standard e modelli. Si tratta, piutto- sto, di trovare la giusta collocazione a quest’oggetto che, soprattutto per quel che riguarda i film di famiglia, sembra offrirsi a molteplici letture
1. È in un’idea di cinema come traccia di una storia della cultura che l’amatoriale si impone come studio neces- sario, soprattutto per ricostruire le forme di appropriazione di un linguaggio – che è anche una tecnica
2– e del suo significato. In pratica, si tratta di domandarsi in che misu- ra l’amatoriale contribuisca a definire il cinema in quanto forma culturale.
Non è certo un caso che i grandi pionieri del cinema a lungo pensino a un uso pri- vato della nuova invenzione – vuoi come superamento della fotografia, vuoi come siste- ma domestico di visione – dichiarando di fatto non tanto la destinazione commerciale del cinema, quanto la sua ‘natura’. È del resto del tutto ‘privato’, per quanto si confi- guri come fantasma culturale di un’intera epoca, l’obiettivo di «dar vita alle ombre», di conservare la memoria dei propri cari, cui le immagini in movimento sembrano desti- nate. Certo, lo sviluppo successivo del cinema traccia un’altra storia, in cui domina una dimensione sociale tanto nella produzione quanto nel consumo; ma quell’idea iniziale rimane e contribuisce a fissare quel rapporto ambiguo tra pubblico e privato su cui il cinema costruisce la sua fascinazione.
Proprio nel continuo ridefinirsi dei confini tra pubblico e privato, tra istituzionale e amatoriale, in un gioco frequente di scambio di ruoli (si pensi solo alle sgrammatica- ture ricercate del cinema moderno di contro alle qualità professionali imposte all’ama- toriale o alle fughe programmatiche dal mercato del cinema indipendente e alle tante organizzazioni paraistituzionali dei cineamatori, come i cine-circoli, i festival o le rivi- ste) è possibile individuare uno dei nodi della ricerca.
INTRODUZIONE
1
Si rinvia al saggio di Odin in questo fascicolo per l’analisi delle ricadute socio-antropologiche o psi- coanalitiche dei film di famiglia.
2