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Suicidi in carcere, sono 49 nel 2017: la denuncia e le proposte di Antigone

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Suicidi in carcere, sono 49 nel 2017: la denuncia e le proposte di Antigone

Siamo a 49 suicidi dall'inizio dell'anno, secondo i dati di Ristretti Orizzonti. Ogni suicidio è sicuramente una storia a sé, un gesto individuale di disperazione. Detto questo, ogni suicidio è anche il fallimento di un processo di conoscenza e presa in carico della persona.

I suicidi non si prevengono con la sorveglianza asfissiante ma con i colloqui individuali, il sostegno psicosociale, la liberalizzazione delle telefonate, la sorveglianza dinamica, l'umanità del trattamento.

Vanno chiusi tutti i reparti di isolamento di fatto o di diritto, a partire dal carcere romano di Regina Coeli.

Tutti i detenuti devono stare almeno 8 ore fuori dalla cella.

Speriamo che arrivi presto la riforma della legge penitenziaria che renda la vita in carcere meno dura di quello che è oggi. E che sia meno dura anche per lo staff penitenziario tutto, ivi compreso il personale di polizia.

Il suicidio di un agente a Tolmezzo, al di là delle motivazioni personali, è un grido di allarme verso le istituzioni. Va assicurato prestigio sociale ed economico a tutti gli operatori penitenziari. E vanno subito assunti giovani direttori, educatori, assistenti sociali e psicologi. In questo modo ci sarà anche meno carico sui poliziotti.

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Vedi anche: XIII Rapporto sulle condizioni detentive

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