CCPP M5S
CINISELLO BALSAMO 22 agosto 2020
R I D U Z I O N E D E I PARLAMENTARI
PRESENTAZIONE DELL’ARGOMENTO E CONTESTO GENERALE DA PARTE DEL COMITATO CCC PER IL NO
Testo originario edito e pubblicato su FB da certo comitato cittadino CCC versione originale all’indirizzo: Luca Vinti
https://ccc-milano.blogspot.com/2020/08/riduzione-parlamentari-eletti.html
Revisione e traslazione n.d.r. Dell’attivista di Cinisello E.F. del comitato CCPPM5S.
Con questo referendum il popolo italiano viene chiamato ad approvare o meno la
IL CONTESTO:
riduzione del Numero dei
legge approvata dal parlamento in data 11 luglio 2019 del disegno di legge costituzionale A.S. 214-515-805-B dal titolo: “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” modifica costituzionale che prevede il passaggio dagli attuali 630 a 400 deputati e dagli attuali 315 a cui si aggiungono senatori a vita a 200 senatori. La riforma limita a 5 il numero massimo di senatori a vita.
– L’ art.138 della Costituzione prevede che le modifiche
costituzionali: «... sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera».
– Nei tempi indicati sono state raccolte le firme richieste.
– Il 15 Gennaio la Corte di Cassazione ha approvato la «ammissibilità del referendum».
Votando SI approvate la riduzione del numero dei parlamentari.
Votando NO stabilite che il numero rimanga quello attuale.
Inoltre, in caso di approvazione, verrà modificata la legge elettorale per ridefinire i collegi elettorali coerentemente al numero inferiore dei parlamentari eletti. In questa votazione, trattandosi di un referendum costituzionale, non esiste il quorum quindi prevarrà la maggioranza dei voti espressi indipendentemente dal numero dei votanti.
Il numero dei parlamentari e la definizione dei collegi elettorali influenza i rapporti tra gli elettori e gli eletti, influenza anche i rapporti tra i partiti ed i loro candidati e poi gli eletti, inoltre influenza il processo legislativo. Gli effetti vengono stimati, da chi è favorevole, principalmente in quanto renderebbe più snello il decidere ed anche, sebbene con prudenza, come riduzione di spese.
Da chi invece è contrario l'effetto principalmente temuto è la riduzione della rappresentatività.
Questi argomenti verranno presentati più in dettaglio nei capitoli seguenti.
Il problema del numero dei parlamentari è affrontato in modo diverso nei diversi paesi UE. I paragoni sono resi difficili dal fatto che i sistemi politici possono essere diversi da paese a paese. Per esempio in alcuni paesi esiste una sola Camera, in altri il Senato ha funzioni e prerogative diverse.
Nei paesi a struttura federale i parlamenti locali si sovrappongono alle funzioni del Parlamento in uno stato non federale.
In generale però si può constatare che:
– il numero di parlamentari per 100 mila abitanti aumenta nei paesi di piccole dimensioni.
– I paesi con struttura federale ne hanno tendenzialmente meno, dato che è come se avessero più parlamentari rispetto al numero strettamente indicato a livello centrale.
A seconda dei sistemi democratici, possiamo constatare che il numero dei parlamentari può essere fissato in rapporto alla popolazione (come è ora in Austria, e come era nella Costituzione italiana dal 1948 al 1963), oppure in base ad un numero fisso, previsto nella Costituzione (come è in Italia a partire dalla modifica costituzionale del 1963), oppure il numero viene stabilito per legge (come è in
COSA E COME SI VOTA:
“si” o “no” alla riduzione, senza quorum
EFFETTI:
rapporti tra elettori ed Eletti
ESEMPI: in altri
paesi e contesti
In base ai dati forniti dal Servizio Studi del Senato Italiano, l’Italia attualmente, con 1,6 parlamentari ogni 100 mila abitanti, si colloca al 22° posto tra i 27 paesi europei (al primo posto Malta con 16,6 parlamentari per 100 mila abitanti, all’ultimo la Germania, paese federale, con 0,8).
In caso di approvazione della riduzione dei parlamentari tale rapporto scenderebbe allo 0,99 eletti per 100.000 abitanti, resteremmo penultimi prima della Germania e dopo la Spagna (1,3).
Nei grandi paesi democratici del mondo, quali USA, Brasile ed India, il rapporto tra elettori ed eletti è intorno ad un eletto ogni 500 mila elettori.
In Italia, il testo originario della Costituzione (valido tra il 1948 ed il 1963) prevedeva per la Camera, un deputato ogni 80.000 abitanti; per il Senato, prevedeva un senatore ogni 200.000 abitanti, questo avrebbe richiesto in totale di circa 110 parlamentari in più rispetto ai 930 attualmente in vigore.
Con la modifica Costituzionale del 1963, che fissa il numero dei rappresentanti indipendentemente dal numero degli abitanti, in rapporto alla popolazione aumentata negli anni, oggi il rapporto è cambiato: vi è un deputato ogni 96.000 abitanti circa e un senatore ogni 189.000 abitanti circa, ed un rapporto complessivo di 1,6 parlamentari ogni 100 mila abitanti.
Dal 1983 si sono succeduti 7 tentativi di riduzione del numero dei parlamentari.
Per motivi diversi non hanno avuto seguito. Il problema è che le lobbies cercano di mantenere i propri uomini nelle stanze del potere. Ogni parlamentare ha diritto a degli assistenti e a dei consulenti. Un pacchetto troppo succulento per rinunciarvi da parte degli arrivisti e per i piani predisposti dai centri del potere economico lobbistico.
DATI comparativi tra diversi paesi
LA
COSTITUZIONE DEL 48
SETTE TENTATIVI di riforma, in Passato
La democrazia rappresentativa non è un’improvvisazione. Deriva
dall’aver constatato nei secoli che le scelte pubbliche non possono essere gestite con la democrazia diretta quando convivono decine di migliaia di cittadini. Dunque la democrazia rappresentativa fa i cittadini titolari delle scelte pubbliche complesse attraverso il Parlamento, in cui gli eletti discutono e decidono. Non è uno strumento rigido. Aggiorna le regole del convivere al passar del tempo, resta soggetto alla continua valutazione dei cittadini nonché a periodici loro giudizi elettorali a scrutinio segreto. Può avvalersi di forme di democrazia diretta su singole tematiche circoscritte. Ma il troppo stroppia. Chi viene eletto in Italia, ormai da decenni constata che gli iter legislativi sono diretti dalle commissioni e dalle capigruppo. I lavori parlamentari originari sono ormai pratica svanita. Perché mantenere quindi delle belle statuine inutili e di troppo?
Il sì viene richiesto perché è possibile eliminare un terzo dei parlamentari che non svolgono ormai più alcuna attività significativa, proprio grazie alla maggior rapidità delle comunicazioni interne grazie alla tecnologia, alla rapidità delle conferenze predecisorie, alla ottimizzazione dei lavori e della redazione dei documenti effettuata tramite condivisione in cloud dei parlamentari, dei consulenti, e dei tecnici chiamati a collaborare per la stesura o la approvazione definitiva dei testi di legge. Quindi, l’eccesso di assembramento umano, risulta inutile, obiettivamente.
Il 20-21 settembre 2020, il voto SI rende più funzionale la democrazia rappresentativa delegata. Infatti il Parlamento ha GIÀ approvato in doppia lettura a maggioranza (per la prima volta dopo due decenni di rinvii) il taglio nel numero dei parlamentari.
Questo taglio:
- rende più snello discutere e decidere (da sempre l’inflazione numerica di una carica pubblica, la depotenzia),
– rende più trasparenti gli atti parlamentari, – agevola giudicare da fuori quanto accade,
– consente allo Stato un risparmio certo, seppure di ammontare assai limitato, – contrasta alla base la campagna ultra-decennale dei media contro il parlamento e a favore delle élites di governo distanti dai cittadini. Nonostante questa approvazione, l’opposizione di governo ha sfoderato i propri legali per un palese tentativo di difendere le proprie poltrone. A questo dobbiamo opporci votando sì.
ARGOMENTI PER IL SI
COSA È la Democrazia Rappresentativa
I CAMBIAMENTI DERIVANTI dal SI
Le critiche circa la riduzione del numero dei parlamentari sono fatte per lo più da chi si è opposto per anni la necessità di questo taglio. Le principali obiezioni criticano anche il non aver esteso le riforme riduttive anche ad altri meccanismi istituzionali, oppure il non adottare la diminuzione degli stipendi per tutti i parlamentari piuttosto che ridurre gli stessi. Tuttavia non hanno spessore poiché sorvolano sul fatto che con il taglio la politica sfrutta l’efficenza tecnologica che ha aumentato l’efficacia produttiva e anche il maggiormente capillare collegamento coi territori attraversi i mezzi di comunicazione messaggistica istantanea ormai alla portata di tutti. Non è più necessario mandare fisicamente un rappresentante in più in parlamento quando i tuoi colleghi possono fare il lavoro di raccolta delle richieste restando sui territori, ed inviandole in conferenza quotidianamente. Oggi più che mai con le video conferenze non è più necessario inviare degli assistenti o degli ausiliari o dei rappresentanti fisici nelle aule, purché venga rispettata la proporzionalità dei portavoce rispetto il numero di cittadini rappresentati, e il numero minimo in caso delle regioni minori. Le regioni minori, ricordiamo che hanno ormai quasi tutte attuato uno statuto speciale che garantisce loro privilegi che le altre regioni italiani normali e più grandi, pur con un maggior numero di parlamentari nelle aule, non hanno.
CRITICHE senza SPESSORE
È questo l’errore: il considerare la rappresentanza anziché la mera ambasciatura.
Per i movimenti cittadini i portavoce devono essere dei meri portavoce e non dei rappresentanti. Il potere resta sempre e solo al popolo che deve essere interpellato in tempo reale attraverso i sistemi di conferenza istantanea in caso di crisi, emergenza imprevisto, o richiesta di attività decisoria straordinaria. Ma i vecchi testi di legge parlano ancora di rappresentatività purtroppo e chi vorrebbe sostenere il NO si appiglia a quello che ormai risulta essere un refuso letterario. I portavoce anche dei partiti tradizionali, molte volte vengono addirittura chiamati pianisti, perché votano anche per colleghi assenti, e quasi tutti si tengono all’indicazione di voto ricevuto dai capigruppo. Questo è. Quindi la questione è semplice: sussiste un esubero tecnico di elementi che creano solo confusione. Se è vero che i contatti con le basi territoriali cittadine in caso di emergenza sono tenute dai capigruppo che in seguito devono relazionare tutta la propria compagine parlamentare per le istruzioni di voto, ci si domanda appunto perché non sia possibile saltare questo ultimo, scomodo e complicato passaggio. Per ogni partito una commissione di al massimo venti persone, recepite le istruzioni straordinarie di voto dalle basi territoriali in conferenza, è più che sufficiente per esercitare la trasmissione del voto in aula il giorno successivo. Ridotta la scala di rappresentatività popolare proporzionale per ciascuna regione, ad esempio da dieci a cinque persone al massimo, il totale dei voti non ambia minimamente la proporzionalità votiva.
Ma i vecchi testi purtroppo citano ancora la capacità rappresentativa che non è il solo rapporto quantitativo tra il numero dei rappresentanti dei rappresentati e la misura del territorio coperto. La capacità rappresentativa dovrebbe esprimere le scelte operate dai cittadini circa i progetti politici tramite i propri rappresentanti eletti « teoricamente » per dibattere e decidere come agire in sede via istituzionale, in base al raggrupparsi delle diverse necessità soggettive legittime, specificamente diverse per ciascuna zona territoriale e per ciascuna categoria dei suoi cittadini ivi residenti
Un MoVimento cittadino citava « Uno vale uno », ma taluni replicano che ciò può essere valido nell’esprimersi, non nell’esser rappresentato quale singolo caso cittadino. Ciò è veritiero in quanto il diritto legittimo e soggettivo di ciascuna sottrazione sociale deve essere fatta rispettare per la sua specifica importanza e peculiarità e non in quanto numero. La distanza fra rappresentato e rappresentanti - ambasciatori, non attiene tanto all’attribuzione fisica (come se la rappresentanza aumentasse più si avvicina al rapporto 1:1), bensì al criterio con cui gli eletti,
LA CAPACITÀ RAPPRESENTATIVA
modo ottimale al fine di ottenere le conseguenze più efficacemente risolutive le necessità contingenti proprie di ciascun nucleo peculiare di cittadini.
È chiaro che la qualità di attività decisoria, sia ciò che conta in ultima istanza per i cittadini, sia sotto il profilo della quantità e anche della qualità della delibere proposte, fatte approvare o approvate dai propri rappresentanti o ambasciatori portavoce che dir si voglia.
Anche dopo il taglio, il suffragio resterebbe quindi assolutamente democratico, libero, uguale e soprattutto proporzionale per ciascuna regione e contesto sociale, secondo la più ampia facoltà di scegliere la propria rappresentanza, o ambasciata portavoce, pur se con numero totale di seggi ridotto equamente per tutti.
Approvato a maggioranza assoluta (molto estesa nella quarta votazione), il taglio avrebbe disatteso la Costituzione se un quinto dei senatori non avesse richiesto di sottoporla a referendum.
È stato determinante il gruppetto di senatori di un partito i quali, dopo aver votato SÌ al taglio nelle 2 votazioni in aula, hanno fatto raggiungere la soglia per il referendum, preferendo far decidere ai cittadini. Lasciamo a voi giudicare se tali giochetti di palazzo possano essere ritenuti pratiche serie ed utili oppure voltagabbana meramente tecnici che svuotano il parlamento di ogni senso morale.
Nel rispetto delle leggi vigenti, e dell’intervento di questi voltagabbana, che hanno avuto purtroppo diritto a cambiare idea, anche se incoerentemente con le decisioni di voto precedentemente manifestate e prese, il 20-21 Settembre andremo quindi alle urne.
Eppure non serviva far votare i cittadini sul quesito che approva o respinge la legge votata, finché in Senato il quorum non sarà stato raggiunto, rinnegando le scelte precedenti. In realtà quello del 20-21 Settembre è un passaggio che mira a logorare ulteriormente le funzioni e le persone del Parlamento con la scusa di preservarne la capacità rappresentativa.
Come risulta evidente, la facoltà decisoria ottimale, non è legata alla quantità degli eletti e a quanto territorio coprano. È bensì legata alle conseguenze dell’aver lasciato libero arbitrio ai propri rappresentanti, invece che, come nel caso dei movimenti, lasciare solo la facoltà di ambasciata del mero portavoce, che non riceve il mandato elettivo di rappresentanza con facoltà di fare liberamente fare giochetti, dichiarazioni, voltagabbana e tradimenti di continuo nei palazzi, con la scusa di attuare le scelte espresse dai cittadini circa i progetti politici. Ecco che tali rappresentanti, palesemente in eccesso, non fanno altro che continuare a fare farse PERCHÈ si è
Arrivati AL
REFERENDUM
teatrali e colpi discesa in aula anziché svolgere un proficuo di battito politico deliberativo con i propri colleghi, convenzionati e pure con le opposizioni. Ci si aspetta che in seguito i cittadini giudichino i risultati ottenuti, ma è pur sempre vero che lo spettacolo che la politica asta dando negli ultimi anni sia veramente riprovevole.
Riempire le urne con il SÌ è il modo più efficace sia per mettere
nell’angolo le manovre di palazzo dei fautori a parole della democrazia civica (i quali intendono favorire concezioni di governo sopra i cittadini), sia per potenziare le istituzioni rappresentative con i correttivi migliorativi introdotti dal taglio che avvicina necessariamente in modo maggiore, le istituzioni ai cittadini.
La riduzione di un terzo del numero dei parlamentari tocca equilibri delicati. La Costituzione del ‘48 prevedeva un rapporto fisso tra il numero
dei parlamentari e quello dei cittadini, assicurava così che tra gli eletti e gli elettori potessero esistere contatti e rapporti. Senza la riforma del 1963 oggi avremmo circa 110 parlamentari in più. (N.d.r. ciò è quindi perfettamente ininfluente, sia perché superato dalla legge del 63, sia per i motivi anzi esposti).
L’ulteriore riduzione del numero dei parlamentari oggettivamente renderà più difficoltosa l’esistenza di un rapporto personale diretto tra i cittadini e gli eletti, facilitando così il controllo dei partiti sui loro rappresentanti. Tale fenomeno è già presente ed è tra i motivi dell’aumento dell’astensionismo al voto (ritenuto inutile) e della sfiducia nelle istituzioni. Anche l’assenza del voto di preferenza e il mancato rafforzamento e quindi l’indebolimento di strumenti di partecipazione democratica dei cittadini, come gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa (alcuni già previsti dalla Costituzione, come quello che siamo in procinto di utilizzare, ed il cui potenziamento, originariamente, era previsto avrebbe dovuto accompagnare la rifor ma), queste carenze contribuiscono a rafforzare il fenomeno dell’allontanamento dei cittadini dalle istituzioni che sarebbe rafforzato dalla riduzione dei parlamentari.
In queste condizioni, si rafforza anche la tendenza che spinge i rappresentanti, allontanati dai cittadini, a degenerare in «funzionari del partito». Al contrario i costituenti introdussero primi ed essenziali strumenti di democrazia diretta e precisarono che i parlamentari dovessero agire “senza vincolo di mandato” e quindi: pensando con la propria testa.(N.d.r.: assolutamente falso. Anzi vero il contrario: più i cittadini deferiscono, meno si preoccupano, invece meno deferiscono, più si devono coscienziosamente interessare di politica. La riduzione di portavoce, richiama un maggior uso della propria voce per chiedere alla istituzioni le esecuzioni dei programmi.
EFFETTI DEL
VOTARE SÌ
ARGOMENTI PER IL NO: La
costituzione del 48 prevederebbe 110 parlamentari in più
MAGGIORE CONTROLLO DEI
PARTITI, senza voto di preferenza
I propositori della modifica costituzionale hanno usato l’ argomento
«economia», ma in paesi con un numero molto più alto di parlamentari in rapporto ai cittadini, questi parlamentari vengono pagati meno e l’economia è assicurata meglio e senza incidere sulla rappresentatività. Una cattiva legislazione infatti, costa ai cittadini molto più cara che non l’economia della riduzione dei parlamentari, stimata a 7 millesimi della spesa pubblica.( N.d.r.: tutto errato: i parlamentari vanno pagati secondo un minimo garantito in modo che possano svolgere dignitosamente le proprie funzioni pubbliche, non per questo la riduzione di stipendi in eccesso non verrà chiesta qualora troppo alta rispetto la media europea. Secondariamente la buona legislazione dipende dalla bravura dei capigruppo e dei componenti e non certo da quanto essi vengono pagati, ed infine il dato del 7 per mille è errato orche non conta le conseguente riduzione dei dipendenti necessari, degli assistenti e dei consulenti collegati ai parlamentari eliminati.)
Anche l’argomento della « semplificazione delle procedure » non pare avere consistenza. Se alcuni parlamentari, nel corso dei dibattiti, espongono le loro opinioni e magari quelle di cittadini con i quali possono tenersi in contatto, questo sarebbe un vantaggio per la democrazia e per la qualità della legge, e non una complicazione che esiga di essere « semplificata ».
L’argomento « semplificazione » si annulla se si pensa che, se approvata, la modifica impone la ridefinizione della legge e delle circoscrizioni elettorali. Le regioni piccole (Basilicata, Valle D’Aosta...) potrebbero trovarsi a poter eleggere solo rappresentanti dei partiti di maggioranza. La circoscrizione estero perderebbe ancora di più la propria rappresentanza (passando da 18 a 12 rappresentanti). I partiti di piccole dimensioni verrebbero penalizzati maggiormente. (N.d.r. Tutto falsissimo perché piccole regioni con i propri statuti speciali e le proprie tutele stanno meglio che le grandi regioni, pur avendo meno parlamentari. La semplificazione è assiomatica e non c’è bisogno di alcuna dimostrazione: meno elementi interagiscono, meno caos si produce. Non per questo la democrazia non viene assicurata: attraverso le conferenze coi territori nei casi estremi, i parlamentari superstiti, saranno benissimo in grado di provvedere alle incombenze straordinarie che via via potrebbero accodarsi ai lavori ordinari programmati dal progetto di governo politico.
ECONOMIA, ARGOMENTO INCONSISTEN TE :
Meglio ridurre gli stipendi
NESSUNA
SEMPLIFICAZIO NE,
vengono penalizzati i partiti minori e le piccole regioni
– I senatori di partiti di minoranza potrebbero non essere presenti nelle Commissioni, anche in occasioni deliberanti.
– Aumenterebbe il rischio di modifiche costituzionali approvate anche senza referendum dei cittadini, essendo più facile il superamento della maggioranza dei 2/3. (N.d.r.: falso: come la cifra 12 possiede i suoi due terzi anche la cifra sei possiede tale quota, e allora? Di cosa stiamo parlando?)
Inoltre, per un candidato, la necessità di farsi conoscere da un numero più elevato di cittadini ed in una circoscrizione più estesa, implica maggiori spese elettorali e, soprattutto, maggiore sostegno da parte di: gestori di media, canali di informazione ... ecc.
Per questo, la riduzione del numero dei parlamentari produrrebbe:
– un rafforzamento del legame tra gli eletti ed il partito di appartenenza,
– un rafforzamento del « partitismo » ( consistente nel mirare al bene del partito e non a quello della collettività).
– un rafforzamento della importanza delle lobby di potere (purtroppo esistenti), sia al momento dell’elezione e che durante l’attività legislativa. ( N.d.r.: falso. La conoscenza di un candidato attraverso i social è al giorno d’oggi istantanea a costo quasi zero rispetto il passato. Il partito che si rafforza con gli eletti, in senso di coesione di squadra è buona cosa, non lo è invece qualora essi vogliano fare le scarpe ai cittadini come avviene coi partiti basati su canoni di corruzione sistemica costante. Per quanto riguarda le lobbies, abbiamo già dato in assioma che è vero propri l’effetto contrario: meno parlamentari, meno potere alle lobbies.)
In un Parlamento eletto senza preferenze e controllato dai capi partito, il numero dei parlamentari è relativamente secondario.
Riteniamo che la riduzione possa favorire tendenze negative già presenti, come il rafforzamento dell’esecutivo ai danni del legislativo, e manifestatesi anche in precedenti proposte di modifica della Costituzione, rifiutate dai cittadini. Il voto SI rafforzerebbe : il partitismo, l’influenza delle lobby, la distanza dei rappresentanti dai cittadini e la difficoltà dei cittadini di esprimersi ed incidere.
Invitiamo a votare NO per riaffermare il ruolo dei parlamentari come rappresentanti dei cittadini ed in continuo contatto con gli elettori, come previsto dalla Costituzione”. (N.d.r.: Tutto falso.
Mero riepilogo che ripete i dati falsi precedenti: le preferenze si potranno dare sempre, solo ad un numero ridotto di persone. Nessun capo di partito potrà RISCHIO
MODIFICHE COSTITUZIONA LI
senza ratiFIca popolare
Circoscrizioni più grandi:
MAGGIORE IMPORTANZA DELLE LOBBY
TENDENZE NEGATIVE GIÀ PRESENTI
sarebbero favorite con il SI
controllare un MoVimento dei Cittadini, mentre nei partiti ove vige il criterio correttivo costante, ahimè, sarà anche affar loro e dei loro elettori. L’ « esecutivo ai danni del legislativo » oltre che una pessima espressione è anch’essa una ennesima falsità. Chi fa questa distinzione o è un impreparato nella materia, o lo è proprio in tutta la sua vita. In un momento di emergenza come questo, non servono balletti cosmici legislativi, ma serve uno spirito decisionale e contemporaneamente deliberativo e quindi normativo, contemporaneo ed istantaneo. Chi di stingue tra il ruolo del legislatore de quello del governatore in tempi di emergenza come questo, o vive in una sua nuvola di sogni teorici perenni, oppure è proprio inadatto ad esprimersi in materia).
IL QUESITO SOTTOPOSTO AL VOTO
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente :
“Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”,
approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n.240 del 12 ottobre 2019
VOTO IN PARLAMENTO
finale (seconda lettura).
Alla Camera: presenti 569, votanti 567, favorevoli 553, contrari 14, astenuti 2.
Al Senato: presenti 231, votanti 230, favorevoli 180, contrari 50, astenuti 1
= = =
NOTA sulla redazione dell’opuscolo.
I testi qui sopra riportati sono stati redatti da semplici cittadini, attivisti di comitati a favore del SI e del NO, in cooperazione tra di loro ( in modo simile a quanto avviene nello stato USA dell’Oregon, dove i redattori vengono estratti a sorte tra i cittadini).
Infatti, nelle importanti occasioni come sono le votazioni popolari, occorre che l’informazione dei cittadini sia all’altezza delle loro responsabilità e sia in grado di
mettere ciascuno nelle condizioni migliori in modo che possa fare la scelta più intelligente per la collettività intera. L’informazione, quindi, deve essere al tempo stesso sintetica ma completa, pluralista, accessibile a tutti. Non può essere “di parte”, tanto meno può essere affidata ad entità a carattere commerciale (come lo sono i media privati). Nei paesi dove gli strumenti di democrazia diretta, affiancati da quelli di democrazia rappresentativa, sono presenti da più tempo e sono di uso più frequente ( Svizzera ... , California ... ecc. ecc)., un documento come il presente esiste e viene gratuitamente diffuso da enti pubblici agli elettori.
Per il bene del popolo italiano e della sua democrazia, i cittadini democratici e gli enti che sostengono la diffusione di questo strumento di informazione esortano i legislatori a fare in modo che un testo con queste caratteristiche venga redatto e reso pubblico in ogni futura occasione.
CRITICA DEL COMITATO CCPP PER IL SÌ
1
Buffa Gaspare:
« Parlano tanto di democrazia diretta e poi se la pensi diversamente ti mettono in croce » CCPP:
« no, guarda, funziona così: a - prima puoi dire, segnalare e proporre tutto quello che vuoi...b - poi si discute se approvare ciò che hai proposto e si inserisce nel programma.... c - infine si costituisce la compagnine dei portavoce che va a applicare la dura guerra politica nei palazzi... ADESSO NON SIAMO PIU' NELLA FASE A DOVE C'E' LA DEMOCRAZIA DIRETTA E TUTTI POSSONO PARLARE PROPORRE E VOTARE SI O NO QUESTO O QUELLO, ADESSO SIAMO NEI PALAZZI E IL NOSTRO TEAM DI PORTAVOCE si deve affermare sempre di più per vincere le continue angherie di opposizione e dei convenzionati , per superare il caos mediatico , e per
guadagnare maggiore fiducia e stima dei propri elettori sulle promesse fatte e conquistare maggiore consenso anche verso gli indecisi. SE TU, NON PORTI AVANTI IL PROGRAMMA PERCHÈ VOTI CONTRARIAMENTE A CIO CHE ERA STATO GIA APPROVATO, E POI DAI LE DIMISSIONI: 1 - non fai vincere la tua squadra. 2 - non rispetti ciò che era stato deciso di votare come strategia politica comune. 3 - perdi i consensi e dai combustibile ai media che ti bruciano subito sui giornali. COSI TI È PIÙ CHIARO? »
Matteo Cattaneo :Io voto SI.
A volte é meglio abbandonare i tecnicismi e guardare la trave, considerando le macroricadute di scelte ovviamente legittime e ponderate, in nome del principio di efficacia.e semplicità citato da Orfini ( ) che disvela e che a detta sua giustificherebbe la scelta di campo.
-"Nel Pd oggi alcuni sostengono che per non lasciare una riforma populista in mano ai populisti dobbiamo diventare anche noi populisti invece che contrastare il populismo. Tesi suggestiva. Ma onestamente a me pare molto più efficace e semplice votare no".-
Repubblica, ieri.
Ciao Simone.
Lorenzo Gioia
Simone Sollazzo io voterò si in quanto a me lo stipendio non me lo regala nessuno, e non vedo perché gli italiani debbano regalarlo a questi parassiti di merda.
Graziano Galli
Ciao Simone. Tutto ok, spero! Ho visto a mia volta tanti pezzi di Spagna e Portogallo, negli anni passati, quando si correvano meno rischi...
Io voterò sì.
Un abbraccione!!
Claudio Cazzago, Mario Nava e altri 96 Commenti: 150
Salvio Manno
Ora ho capito che il taglio è funzionale a questi khmer rossi dipinti di giallo.
Simone Sollazzo
È necessario prendere una posizione netta questa volta.
Covid o no, la posizione rimane quella di inizio anno.
Luca Cipolat
Simone Sollazzo ciao Simone perché no se all inizio il movimento era per il si? E poi scusa quanti soldi a regime si rysparmiano ogni anno? E la rappresentanza rimane certo in meno teste ma i parlamenti europei funzionano con la metà e a volte meno
del… Altro...
Luca Cipolat Simone non è più del movimento
Luca Marchesin
Hai ragione...io voto Siiiiiiiiiii
Simone Sollazzo
Luca Marchesin fai un po' quello che ti pare.
Luca Marchesin
Simone Sollazzo come no...la mangeria deve finire...tanto passerà la cosa...e poi il prox mandato meno papponi in parlamento
MariaGrazia Merrypurrs Io voto si
Mario Nava
Ciao Simone Sollazzo. NO secco anche per me. Senza il minimo dubbio
Lodati Federico IO VOTO SI
Fabio Giuseppe Villa
Er purpetta ti ringrazia. Meglio pochi ma buoni. Te saludi.
Christian Vitali
Fabio Giuseppe Villa eh no, i buoni non entrano. Entrano solo i pochi convenienti alle segreterie di partito.
Io seguo il tuo ragionamento e voto no.
Simone Sollazzo
Fabio Giuseppe Villa me ne farò una ragione Stai tranquillo
Giovanna Silvestri
Voto Siiiiii. Non sapevo fossi passato pure tu al gruppo misto.. Ecco il tuo no
· Rispondi · 2 g · Modificato
Simone Sollazzo
Giovanna Silvestri il mio è un NO a prescindere dal misto
Marcello Mazzella
Io voto si, perché secondo me con il taglio dei parlamentari non si intacca nulla della costituzione, né va a discapito la rappresentatività (l’Italia ha più parlamentari d’Europa), ma si eliminano sprechi della politica inutili ai cittadini!
Salvio Manno
Marcello Mazzella, la costituzione questi infami l'hanno già intaccata. Gli sprechi si tolgono abbassando gli stipendi non la rappresentatività.
Mario Nava
Salvio Manno e se proprio è un problema di fannulloni si cacciano quelli, non la possibilità che altri possano prendere il loro posto
Salvo Bonvegna
Sino a quando non dichiarano la legge elettorale mi affido ai padri costituenti, inoltre il risparmio e’ una puttanata perdiamo in rappresentanza, se si pensa che il Molise o regioni minori non avranno senatori
I padri costituenti centrano una cippa, il numero dei parlamentari è stato aumentato negli anni 60, studia prima di scrivere stupidate.
Sergio Alva Alvaro
Daniele Venturi legge elettorale cercasi
Visualizza altre 11 risposte
Giuseppe Marigliano
Non esiste er purpetta, forse voleva dire Gigino a purpetta alias Luigi Cesaro
MariaGrazia Merrypurrs
Se, come in Inghilterra, i parlamentari fossero realmente legati al territorio, ed esistesse un concreto rappresentare le richieste dei cittadini della propria zona, non avrebbe senso tagliare i parlamentari. Ma la gran maggioranza è politicante di car… Altro...
Noemi Peviani
Voterei no solo perché così ne restano sempre troppi! Ma meglio che niente. Quindi voto SI
Lorenzo Croce
Io voterei si solo per veder diminuire la massa di analfabeti istituzionali presenti in questo parlamento. Ma siccome la democrazia non si svende io voto boh.
Giovanni Apruzzi
Voto SI, perché la vera rappresentanza in Italia non esiste da moltissimi anni, esiste solo la rappresentanza degli amici degli amici. Quindi meglio meno parassiti da mantenere con i ns soldi.
Michele Del Priore
Voto si, al voto di rappresentanza. Pochi( si fa per dire) ma legati al territorio che
rappresentano e soprattutto che passano dai voti territoriali. In Concomitanza di una legge elettorale che obbliga a togliere le nomine di partito! Questa è la vera … Altro...
Sergio Alva Alvaro
Michele Del Priore la legge elettorale a che punto è?
Michele Del Priore
Sergio Alva Alvaro il problema non è a che punto è. Quante cose sono già state fatte e diamo il tempo di procedere. Non serve stare lì a rompere ma serve collaborazione
Pierpaolo Pecchiari
Mandare a Roma 500 asini anziché 1000 non è una gran trovata. Bisognava intervenire sulla lege elettorale, che per me non può essere altro che una legge proporzionale, senza sbarramenti e con preferenze. L'unica legge che impedisce ai partiti di nomina… Altro...
Simone Sollazzo
Pierpaolo Pecchiari grazie !!@
Emanuel Ernesto Caruso
Ovviamente voto NO !!!! Avanti tutta!!!!!
Marcello Meroni
Meno parlamentari meno soldi da dare. Io voto si
Sergio Alva Alvaro
Marcello Meroni ma se queste camere le chiudessimo per sempre? Sai che risparmio!
Stefania Rossetto
Sergio Alva Alvaro e le ho leggi le fai tu da solo?
Io , tutta la mia famiglia e i miei amici votiamo SI.
Con 600 parlamentari tra la camera e senato siamo comunque più che rappresentanti, oltre al taglio a tutto l'indotto.
Alessia Provato
Il movimento fin dai primi albori, ha sempre voluto il taglio dei costi della politica.
Ora che ci siamo ovviamente Io voterò SI. Ciao Simone
Simone Sollazzo
Alessia Provato ognuno è libero di votare come vuole. Dagli albori sicuramente il Movimento ha professato determinate cose e rivendicato determinate battaglie. Ben diverso poi il modo in cui le ha declinate e reinterpretate come questo taglio che se an… Altro...
Alessia Provato
Simone Sollazzo non si parla di altre cose, di tutto il resto! Si parla di un ben preciso discorso. Comunque, ovviamente in un paese democratico ognuno decide con la propria testa!
Federico Di Pierro
Io voto No ... Il risparmio sarebbe insignificante, farebbe comodo agli ipocriti . Tagliamo la spesa della politica in maniera più seria e strutturata.... Via benefit e tutto il resto,
avviciniamo la politica alla gente comune
Ivano Castelnovo
Mi sa che il PD dice SI e poi invece fa dire a tutti di NO (sardine e boccaloni).
Il M5S dice SI, punto.
Tagliare i costi della politica! … Altro...
Ermanno Faccio
Ma esisti? No. Non esisti. Non esisti proprio piú. Hai visto che nulla si rappresenta a fare il consigliere e hai visto che nulla rappresentano moltissimi parlamentari che sono chiamati dal proprio gruppo a firmare le leggi disegnate da alcuni, e solo … Altro...
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio stai travisando tutto e stai oltretutto interpretando questa situazione con una esagerazione assoluta citando cose tipo la politica dell'odio ed altro ancora.
Penso che ti scandalizzi così tanto la mia presa di posizione , peraltro basa… Altro...
Ermanno Faccio
Simone Sollazzo pensa che mi ero limitato al massimo credendo che tu afferrassi ...
Pensa se mi fossi veramente espresso... Ma quale odio? Io non odio, ma voglio essere libero di esprimere cui che penso chiaramente , soprattutto quando penso ci sia
qua… Altro...
Ermanno Faccio
E poveracci coloro che voteranno no. Poveracci davvero. Simone che sa cosa vuol dire l'inutilità delle minoranze e pure delle scie delle maggioranze, con la sua laurea dovrebbe sapere che tagliando queste scie, dato che i tempi tecnici permettono di re… Altro...
Gianvito Dapri
Caro SimoneS. Sei colto e preparato, certamente e ti riconosco una grande onestà intellettuale, ma, che fare di fornte all’ ignoranza ottusa dei soliti noti? La stragrande maggioranza si nutre di rete 4. Stiamo Lì e speriamo di erodere terreno ai Pd… Altro...
Simone Sollazzo Gianvito Dapri ciao
Ti ringrazio e spero di incontrarti per parlare di persona di tutte queste dinamiche.
Buone vacanze se sei via
Simone Sollazzo
Gianluca Fusilli ah beh quelli erano tempi seri per la politica. Va bene il dibattito politico ma come si dice in gergo....
Ofele'fa el to meste' !
Gianluca Fusilli
CIao Simo , io non entro nei tecnicismi , dico solo che confrontanto la realtà Italiana con quella Europea abbiamo veramente troppi Parlamentari , se a questo aggiungiamo che molti di questi sono ignoranti che tirano a campare a spese degli Italiani … Altro...
Simone Sollazzo
Gianluca Fusilli non stai facendo un discorso sbagliato sai. Dispiace che per pochi ci rimettano magari i tanti che saprebbero rendere onore e giusta
rappresentatività a questa disciplina. Il M5S era partito bene. Purtroppo si sta uniformando a vecchi… Altro...
Gianluca Fusilli
Simone Sollazzo si lo capisco , ma l' Italia ormai è diventata il Paese dei tentativi , si prova un pò quello , si prova un pò questo poi si capisce che alla fine tutti fanno quel cavolo che vogliono alla faccia di chi li ha votati ...tagliare i parla… Altro...
Marco Colella
Sono perplesso. Simone Sollazzo Una volta eri per il taglio dei costi della politica. E questo non è antidemocratico. Anti-democratico è impedire il popolo di esprimersi mediante il voto, per rimanere attaccati alla poltrona.
Simone Sollazzo
Marco Colella sono due cose differenti. Sono ancora per il taglio degli "sprechi" e costi inutili della politica.
Ben diverso è tagliare la figura del parlamentare/portavoce stesso che in sé rappresenta un mezzo importante per portare la voce dei terr… Altro...
Simone Sollazzo
Gianfranco Farina ma fammi capire , una persona o si adegua al pensiero unico oppure si deve vergognare ma in ogni caso non ha la possibilità di aprire un dibattito in maniera civile e avere una opinione differente ? No fammi capire per cortesia. Che r… Altro...
Gianfranco Farina
Simone non ho scritto vergogna e non ho scritto che hai commesso un reato. Sono 10 anni che combatto insieme a tanti anche per il taglio dei “parassiti” e
sinceramente rimango esterrefatto al pensiero che chi fino a poco tempo fa ha portato avanti le m… Altro...
Graziano Galli
Ciao Simone. Tutto ok, spero! Ho visto a mia volta tanti pezzi di Spagna e Portogallo, negli anni passati, quando si correvano meno rischi...
Io voterò sì.
Un abbraccione!!
Simone Sollazzo
Graziano Galli ciao! Bei paesi davvero al di là della problematica attuale.
Ciao , un abbraccio
Matteo Cattaneo
Io voto SI.
A volte é meglio abbandonare i tecnicismi e guardare la trave, considerando le macroricadute di scelte ovviamente legittime e ponderate, in nome del principio di
efficacia.e semplicità citato da Orfini ( ) che disvela e che a detta sua gi… Altro...
YOUTUBE.COM
Toninelli contro il taglio dei parlamentari
Toninelli contro il taglio dei parlamentari
Lorenzo Gioia
Simone Sollazzo io voterò si in quanto a me lo stipendio non me lo regala nessuno, e non vedo perché gli italiani debbano regalarlo a questi parassiti di merda.
Luca Vinti
https://ccc-milano.blogspot.com/2020/08/riduzione-parlamentari-eletti.html
CCC-MILANO.BLOGSPOT.COM
RIDUZIONE PARLAMENTARI ELETTI - Referendum Nazionale 20 - 21 settembre 2020
RIDUZIONE PARLAMENTARI ELETTI - Referendum Nazionale 20 - 21 settembre 2020
Marco Fumagalli
Simone Sollazzo sei tollerante come una mucca albina . Solo per questo per i tuoi ohm nei confronti dei puri duri basta che si epuri voterei no . Io sono della maggioranza e stimo Sollazzo perché ha fatto opposizione seria mai demagocica ma sempre pens… Altro…
Ma esisti? No. Non esisti. Non esisti proprio piú. Hai visto che nulla si rappresenta a fare il consigliere e hai visto che nulla
rappresentano moltissimi parlamentari che sono chiamati dal proprio gruppo a firmare le leggi disegnate da alcuni, e solo formalmente sostenute da un gruppo di nullafacenti.
E poi i partiti di minoranza con uno o due parlamentari. Perché esistono e perché la gente li vota e li elegge? Capisco un polo, due poli, tre poli, tié voglio capire anche 4 poli ma gli altri chi sono?
Cosa rappresentano? La legge della nullità aritmetica? Cosa facciamo giochiamo a biglie? Perdo tempo a risponderti perché ti ritengo una persona intelligente. Ma ritengo che anche una persona intelligente possa sbagliare e gli amici devono dirglielo. Non
odiandolo o ignorandolo. Almeno una volta ci devono provare. Vero
anche che in caso di deriva testarda, da parte tua, liberissimo di
scegliere di opporti anche al buon senso, magari per spirito di pura
lotta basata sul puro odio e basta. Come quello che hai conosciuto
in Consiglio a Milano. Opposizione della maggioranza illogica e
immotivata. Pura opposizione fine a se stessa. Bene, se andare in
Consiglio ti ha insegnato ad usare questa tecnica contro la gente,
allora maledetto me che ti votai e ti aiutai. Questo non é un film
Simone, e ripensamenti così diametrali, possono avvenire durante
l'infanzia al massimo. Non alla tua età. In caso contrario, la diagnosi
é: coerenza zero, odio irrazionale tanto. Ma a che serve? Se un tuo
schizzetto di rabbia non può servire né a nuocere a chi odi, né a far
del bene alla gente, né ad accrescere la tua fama in modo positivo, perché fai questi schizzetti velenosi?
Non fai del bene così Simone, a nessuno. Credi.
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio stai travisando tutto e stai oltretutto interpretando questa situazione con una esagerazione assoluta citando cose tipo la politica dell'odio ed altro ancora.
Penso che ti scandalizzi così tanto la mia presa di posizione , peraltro basata su documentazioni e non pregiudizi ideologici , che arrivi a dare interpretazioni quasi psicologiche a questa scelta.
Poi dico che sia inutile mescolare l'esperienza politica di una persona con il tema specifico del referendum. Si strumentalizza solo questo dibattito e basta.
Davvero fuori luogo il tuo intervento. E anche offensivo per alcuni versi. Scusami ma ti dico la verità
Ermanno Faccio
Simone Sollazzo pensa che mi ero limitato al massimo credendo che tu afferrassi ...
Pensa se mi fossi veramente espresso... Ma quale odio? Io non odio, ma voglio essere libero di esprimere cui che penso chiaramente , soprattutto quando penso ci sia qualcosa di salvabile in una persona. Le documentazioni dipendono da chi le ha prodotte. Anch'io posso caricare Kili di documentazione teorica sul mio PC. Ma sono tutte opinabili: appena uno scrive una documentazione , un altro né può produrre un'altra di opposta opinione . Ma ho l'età per fare i calcoli da solo e automaticamente e in diritta..
Come funzionano i parlamenti e i consigli in Italia e nel mondo l'ho capito bene.
Ridicoli. Antidemocratici. Una farsa. La democrazia richiederebbe ben altri regolamenti ove ampliare tutte le proposte anziché prenderne solo alcune. Ma solo quando sussiste il tempo tecnico. In casi di urgenza devi scegliere se girare a destra o a sinistra e un grande parlamento per simili decisioni di routine quotidiana
é.sinceramente inutile e sprecato. Le opposizioni teatrali impotenti nei consigli e nei parlamenti mi fanno solo piangere di rabbia perché non servono a niente, sono uno spettacolo miserevole e le paghiamo pure noi, quindi vorrei vedere questa tue carte dell'illusione democratica cosa conterrebbero.
Comunque:
Non ho voluto minimamente offenderti e comunque la tua risposta me l'hai data.
Chiudiamola pure qua, vah.
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio non si possono fare dibattiti eterni sulla rete come scambi da chat. Noi gli eventi di approfondimento sul Referendum con il Prof. Montorio lo abbiamo fatti.
Quelle sono le occasioni per incontrarsi e parlare di temi. Non barricarsi dietro posizioni ideologiche, caratteriali e politiche che nulla hanno a che vedere con il tema del referendum. Non è una gara a chi ha torto e chi ha ragione.
Se vorrai e potrai ne parleremo di persona.
Grazie
Mario Nava
Ermanno Faccio io, quella di Simone, la chiamo coerenza e dignità. Ne vedo poca in giro ultimamente
Simone Sollazzo Mario Nava grazie
Mario Nava
Simone Sollazzo e di che. Sarà un caso che tra tanti abbia conosciuto di persona te. È stato ed è un piacere.
Simone Sollazzo
Mario Nava contraccambio di cuore. Grazie
Ermanno Faccio
Mario Nava ma nulla da eccepire sulla propria obiezione di coscienza. Quando ti vogliono far imbracciare un arma che va contro la vita. Ma questa metamorfosi non si fa quando di sta con la.croce rossa che vuole sempre promuovere la vita, la dignità umana, e la difesa dei diritti. Non si fa con questo nuovo organismo che è il movimento che é nato solo per ragionare insieme e per cambiare.il sistema. Non si fa con questo mezzo unico al mondo, che é stato creato dal popolo per essere usato sempre meglio e ha solo bisogno di essere aiutato e supportato in questo. Non si fa obiezione di coscienza mentre eri sulla scialuppa di salvataggio. Ora abbiamo bisogno di dire sì e io sto con chi é coerente col programma detto sin dall'inizio. Io sto con la coerenza di programma complessivo. Non posso stare con chi si isola e vuole fare il suo nuovo movimento nel movimento. A che serviva isolarsi? A che serve, dopo essersi isolato, andare proprio contro un paletto di programma così discusso e approvato da tutti si dall'inizio? Quello che fa Simone lo vedo come un
accanimento mirato a creare un boicottaggio per lasciare un segno personale. É un perfetto egoismo non condiviso dai piú (vedi commenti). Non ci aiuta, ma
anzi ci danneggia. Questo vedo. Ma magari voi siete aquile e vedete meglio di me. Provatelo. Tirate fuori le motivazioni del si che magari Ve le smantellò una a una.
Ciao.
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio come ti ho già detto questa mattina , continui a farne una questione di fazione e di posizione ideologica che non ci serve. Io avrei votato NO in ogni caso. Lo capisci adesso ?
Ed era una battaglia o meglio dibattito interno che stavo già conducendo da Gennaio , ben prima della mia uscita che è avvenuta il 27 di Aprile. Quindi stai commettendo anche un grosso errore in termini temporali oltre che di pregiudizio verso le persone.
Molto grave anche questa tua seconda affermazione. "Accanimento mirato a creare un boicottaggio per lasciare un segno personale".
Affermazione tua. Non mia. E comunque totalmente infondata.
Ermanno vieni agli incontri che abbiamo condotto con il Prof.Montorio e cerca di attenerti al tema. Stai usando solo colpi bassi sotto la cintura e per giunta adducendo interpretazioni che sono solo tue personali e filosofiche. Nulla a che vedere col dibattito politico.
Grazie
Ermanno Faccio Simone Sollazzo Ehi!
Guarda ti rispondo, non per disturbare, ma solo perché l'inter sta pareggiando col Siviglia e spero che vinca, e.sono in ansia annoiata.
Il Simone che mi rimprovera e mi ammonisce mi mancava.
Ma come sono io che voglio farti una critica su cose plateali che compi e tu mi rispondi così?
Ma perché usi questo tono stizzito? Non si può neanche fare una critica ad una persona che si permette di pubblicare la sua faccia con un No stampato in fronte prima del referendum in cui spero vinca il Si????
Cosa vuoi zittirmi? Allora facciamo dei chiarimenti di premessa.
Io non dibatto. Non commetto. Non erro. Non gravo. Non ho bisogno di nessun prof.
Montorio, e non necessito alcun obbligo di attenimento alle sue lezioni tecnicistiche.
Non colpisco sotto la cintura, non ho mai picchiato nessuno io. Non cerco il duello, la disputa e.non ti attacco.
Nessuna aggressione nei tuoi confronti, non sono un cronista o un giornalista. Sono un
cittadino che ha diritto di scrivere pubblicamente come ti permetti di scrivere tu.
Sono una persona che ha già considerato grave la tua prima decisione di
abbandonare, dopo che abbiamo attaccato i manifesti sui portoni di notte insieme.
Certo che errare é un tuo diritto: sei umano.
Hai tutti i diritti di errare parandoti dietro qualsiasi professore e a qualsiasi teoria del calcolo tecnico partecipativo.
Hai diritto ad insistere sui tuoi convincimenti e ad argomentarli. Solo non hai alcun diritto di ammonirmi così come hai fatto pubblicamente perché io ho semplicemente espresso una opinione legittima.
La mi critica, personale, legittima, dice: non ti é bastato abbandonare, hai ora voluto pure insistere sul tuo concetto tecnico di gennaio, che ritengo errato, proprio in un momento in cui abbiamo bisogno di avere azioni di squadra e non centellinamenti concettuali tecnici, oltre che palesemente anacronistici, impopolari e antieconomici, dal mio parallasse naturalmente.
Forse io posso capire che il no era un tuo paletto concettuale di gennaio, ma forse tu non capisci che sto parlando di una politica non dei calcoli tecnici elettorali, ma umanistica e dei risultati di squadra
Squadra da te disertata e rinnegata già per ben due volte, sempre per concetti tecnicistici personali riguardanti argomenti tecnici dibattimentali sulla
rappresentatività dei granelli di polvere, o sui numeretti del nulla, anziché di quella dei programmi di squadra.
Se per te la politica non si basa sulla strategia dei risultati complessivi, ma solo sui tecnicismi e sui particolari visti dal tuo parallasse algoritmico sindacale, anziché su una visione globale di squadra e di risultato di classe complessivo, permettimi almeno la libera espressione contraria sui social.
E soprattutto, non assumere alcun atteggiamento paternalistico con me perché il mio non é un rimprovero é solo una critica obiettiva parallattica, e comunque non devi rispondermi con tono di sufficienza perché altrimenti anche io cambio tono.
Non é detto che io non sia disposto a cambiare idea o a ragionare ma sulla differenza che passa tra il cielo e la terra non penso di necessitate lezioni da te o dai tuoi
professori.
Ciao.
#parallattico #pardepalle #paraguai #paranza #paradigma #parossistico #paranorm ale, un po' la sintesi della mia critica.
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio no mi dispiace ma io ti ho solo fatto presente che usi parole fuori contesto e ne hai usata un altra. Io posso argomentare con te con piacere su tutti gli argomenti del mondo ma dato che non conosci le ragioni profonde che mi hanno portato a compiere determinate scelte , è un mio diritto sacrosanto controbattere (sempre con educazione sia ben inteso) a certe tue interpretazioni come quella che hai ancora scritto in questo tuo lungo post di risposta:
"Squadra da te disertata e rinnegata già per ben due volte , sempre per concetti tecnicistici personali..."
Parli in nome di risultati di squadra senza conoscere le ragioni delle mie scelte che comunque esulano il tema di questo Referendum il cui votare NO , non significa essere dei traditori della patria o della ideologia o di un concetto di lavoro di squadra o di gruppo come lo chiami tu.
Il tema di un Referendum è una singola questione che si pone al di sopra di uno stesso atteggiamento di partito. Figurati di una questione personale.
Unita al fatto che non traggo nessun tipo di vantaggio personale o di popolarità o remunerazione a esprimere un voto in modo o nell'altro.
Non sono qua per insegnare e non rappresento nessuna scuola o accademia. Casomai sono qua per imparare ancora. Ma è un mio diritto difendere anche le mie posizioni. Di conseguenza penso che tu abbia scritto nuovamente affermazioni che non
corrispondono al vero e che fanno riferimento a riflessioni che non hanno a che vedere con questo Referendum o che comunque distorcono totalmente il mio operato.
Risponderti è stato necessario. Ma non voglio rubarti tempo prezioso dalle tue questioni impellenti di notti europee.
Ciao
Mario Nava
Ermanno Faccio quindi chi vota no lo fa per boicottaggio? Per creare altri movimenti?
Ma per cortesia. Comunque ti faccio notare che sarà ben difficile per chiunque creare una nuova forza politica. Il cambio di rotta di M5S ha marchiato a fuoco la rivalsa
sociale e politica. Come ai banchetti ci (c'ero anche io!) Dicevano, tanto siete tutti uguali.
Ora diranno, siete come i cinquestelle, alla fine si sono atattaccati alla cadrega e hanno persino resuscitato il PD. Hai presente l'operazione fatta col g8 a Genova? Anche lì avevano marchiato a fuoco (si potrebbe dire a ferro e fuoco) la dissidenza, la rivolta contro un sistema capitalistico e finanziario che nulla ha a che vedere col bene dei cittadini. Concludo con una richiesta, sii più moderato ed educato nei tuoi interventi.
Rispetta le persone anche solo per quanto hanmo fatto per il movimento. Grazie
Ermanno Faccio
Mario Nava magari conoscendoci, di più, potrò avere più chance di capire cosa vuoi dire.
Ho premesso che il mio post era dato proprio per l'alto rispetto verso un amichevole compagno di intenti, che non penso abbia quindi bisogno di un difensore. Comunque nella tua arringa hai fatto un bel mischiotto. È la tua tecnica? I sillogismi da te tratti, su boicottaggio, voto e creazione di movimenti sono del tutto tuoi verbi arbitrari e da me, così come li hai sintetizzati, proprio non sono mai stati concepiti. Se il concetto di voto
per te, è libertà assoluta di dire la propria, allora se rimasto ancora nella fase
dell'immaturità civica, politica e elettorale. Lo stesso fanno coloro che non votano o che fanno scarabocchi, o che lasciano la scheda bianca: la scheda è mia, io sono sovrano, e posso fare quello che voglio, posso esprimere il mio pensiero finalmente. Eh no, caro. Il voto è ben altra storia di responsabilità. Prima di votare un eletto diretto del popolo deve pensare tre cose: 1 -.- se il proprio pensiero e la propria coscienza coincide con l'orientamento di voto deliberato dal gruppo per i fini politici per cui è stato eletto. 2 -.- se è una questione di temporanea obiezione di coscienza verso quello specifico
argomento, ma quello che conta complessivamente è che il proprio gruppo continui a vincere ed avere successo, oppure se quello che conta è far emergere il proprio
personale convincimento specifico su quell'argomento, a tutti i costi, o perché la gente deve sapere la verità, o perché altrimenti si rinnegherebbe la propria coscienza e di li in poi non si potrebbe più vivere senza un grave rimorso. 3 -.- se è proprio emersa un anomalia di gruppo incoerente con quanto il medesimo aveva dichiarato di volere nel piano di programma politico, di governo oppure di convenzione con altro gruppo politico, per cui si decide che sia meglio assolutamente lasciare il gruppo, perché si ritiene che sia il gruppo che sta tradendo gli elettori e quindi ci si dissocia da tale gruppo ( anche dopo aver valutato le giustificazioni strategiche speciali e momentanee che il medesimo potrebbe aver deciso di voler adottare, per pura tattica di
combattimento politico, al fine di conseguire comunque una vittoria finale).QUINDI IN SOSTANZA: La partita di governo o di co-governo sia in consiglio che nei parlamenti viene dettata da precise e delicate strategie per ottenere la vittoria complessiva e quindi l'aumento complessivo dell'affermazione del gruppo. Capisco che sia difficile saper valutare le strategie di combattimento politiche, ovvero le arti della guerra politiche, e che a tante persone bonaccione, non siano nemmeno note in parte, ma purtroppo la sintesi del mio discorso è: "È LA POLITICA BELLEZZA, È LA POLITICA". Anche il Movimento 5 stelle , movimento di puristi entrato con persone pure, ha visto la riduzione delle proprie forze interne che si sono via via rivelate: 1 - troppo pure sino all'ingenuità strategica ( ad es. Cunial, ma anche Simone), 2 - traditrici per soldi (gruppo misto), 3 - alte traditrici per premeditazione ( Riccardi & C.). Allora cosa vuoi che
rappresenti per me la tua frasettina..: allora chi vota boicotta o fa movimenti? NULLA.
Non posso neanche darti degli improperi perché non ti conosco, ma sono sicuro che tale tua affermazione non sia stata molto intelligente.
Mario Nava
Ermanno Faccio e vabbè. Sono immaturo. Per fortuna che sei partito con "magari conoscendoci di più". Va bene così. Hai ragione tu. Mi arrendo
Ermanno Faccio
Siamo diventati noi stessi non ascoltando gli ortodossi, i mafiosi, o gli ignavi, siamo
diventati noi stessi collettivamente ed insieme e chi teme di non essere più riconosciuto
e ascoltato sbaglia.. perché tutti siamo il tutto, ma se ci isoliamo come eremiti per un
problemino di coscienza, non computato con la strategia complessiva del gruppo, e allora ci mettiamo da parte facendo gli eremiti, allora non siamo altro che dei maestri solitari ambiziosi di costante riconoscimento e di una coerenza troppo specifica, puntuale e radicale, e quindi complessivamente inutile. I fatti di Genova cosa
c'entrano, nessuno vuole picchiare Simone perché ha fatto il dissidente tra i dissidenti..
Noi siamo un MoVimento pacifico non violento. E comunque, per finirti di dire, anch'io sono stato interessato a fatti di dissidenza, ma nel mio caso di Cinisello, avevo a che fare con una banda di caporali capeggiati da un'avvocatessa (poi rivelatasi
TRADITRICE) che voleva farmi tenere un sito in modo illegale senza la Privacy, e da un gruppo di mobbers della comunicazione che volevano proprio togliermi la parola e quindi, quando si parla di legalità allora la questione è diversa. MA SUL
COMPORTAMENTO CHE UN PORTAVOCE DEVE TENERE DURANTE IL VOTO, PENSO di aver espresso il mio pensiero abbastanza esaurientemente nel mio posto precedente. Quindi anche tu, non dirmi quello che posso, o che non posso fare, sei l'ultima persona che potrebbe parlare purtroppo, e Simone l'ho premesso come amico e parlare chiaro non significa trattare male. Ciao.
Ermanno Faccio
Mario Nava nooo.. non darmi ragione... questo non dovevi evi farlo... che ho detto di così maldestro??’
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio il voto non tiene sicuramente conto di logiche partitiche e vantaggi personali. È una riflessione personale al di là delle parti.
Ermanno Faccio
Simone Sollazzo mi sa che quella che dici sia la confessione a Dio o a te stesso, specie se pensi di esserei tu Dio.
Ma intanto il gruppo viene da te ignorato e lo fari perdere. Non si dovrebbero inazzare?
Simone Sollazzo
Ermanno Faccio io non sono Dio e non ho quella presunzione stai tranquillo. Voglio solo applicare il buonsenso di poter votare dopo che mi sono informato e documentato su una materia , in un contesto "neutro" e con esperti di settore che sappiano snocciolare un tema spiegandone pro e contro. Non perché fa parte di una disposizione del solo capo politico , che anche lui in quanto uomo e non divinità, potrebbe tranquillamente
sbagliarsi. Il Referendum è libero. Non è uno spot per partiti. Non lo dico io. Non lo dice Dio.
Lo dice il buonsenso.