Note rapide
Numero 4 | Giugno 2021
I principali connotati dell’occupazione giovanile in Toscana possono essere così riassunti:
1. Forti difficoltà di ingresso nel Mercato del lavoro:
inattività e disoccupazione
I giovani con meno di 30 anni in Toscana nel 2020 sono circa 507mila, numero pressoché costante dal 2008.
Nel corso dell’ultimo decennio è però cambiata la loro composizione per condizione (studenti, occupati, disoccupati, inattivi).
Confrontando il 2008 con il 2019, per non considerare l’anno della crisi indotta dalla pandemia, si osserva un aumento di circa 15mila inattivi (+43%) e 8mila disoccupati (+30%) e una riduzione di 44mila occupati (-19%).
Figura 1. COMPOSIZIONE PER CONDIZIONE PROFESSIONALE E NON
(a) Valori assoluti (b) Differenze assolute 2019-2008
Fonte: Elaborazioni IRPET su dati ISTAT Indagine Continua Forze di Lavoro
La somma di disoccupati e inattivi costituisce l’insieme dei cosiddetti NEET 1 che, dopo la forte crescita realizzata tra il 2008 e il 2014 (da 13% a 21% trainata dall’aumento della disoccupazione), ha raggiunto quote più basse intorno al 17%-18%.
1 “Not (engaged) in Education, Employment or Training”.
228.003
183.966 214.376
234.050 27.798
36.151
35.553 51.008
2008 2019
Inattivi Disoccupati Studenti Occupati
505,730 505,175
+19,67 4
-44.037 +8,352 +15.45
5
Occupazione giovanile in
Toscana prima del Covid
(dati strutturali)
Si osserva come dal 2010 la quota di inattivi, ovvero di coloro che non cercano in modo attivo un’occupazione o per scoraggiamento o per altri motivi, sia pressoché costante tra il 9% e il 10%, a segnalare la presenza di una difficoltà “strutturale” nell’ingresso nel mercato del lavoro per i giovani under 30.
Figura 2. NEET UNDER 30 IN TOSCANA Peso sul totale giovani
Fonte: Elaborazioni IRPET su dati ISTAT Indagine Continua Forze di Lavoro
Anche il tasso di disoccupazione degli under 30 (disoccupati su attivi) mostra la presenza di una difficoltà strutturale nell’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Figura 3. TASSO DI DISOCCUPAZIONE 2008-2019
Fonte: Elaborazioni IRPET su dati ISTAT Indagine Continua Forze di Lavoro
Se a livello medio europeo il tasso di disoccupazione tra 15 e 29 anni è circa due volte più elevato.
di quello dei 30 anni e più, nella nostra regione, così come in Italia, tale rapporto è dal 2010 costantemente superiore a 3: nel 2019 il tasso degli under 30 era 17% contro il 5% dei 30 anni e più (rapporto pari a 3,3).
Il tasso di occupazione tra 15 e 29 anni, calcolato al netto degli studenti, è quindi inferiore a quello delle persone tra 30 e 64 anni: nel 2019 68% contro 75%. Si osserva come la crisi del 2009 e le conseguenti difficoltà economiche, perduranti sino al 2014, abbiano colpito in maniera particolare le fasce di età più
5% 6% 7% 7% 9% 10% 12%
10% 10%
8% 8% 7%
7% 7%
9% 9%
9% 10% 9%
10% 9%
10% 10% 10%
13% 13%
16% 17% 18%
20% 21%
20% 19%
18% 18% 17%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Disoccupati Inattivi NEET
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
under 30 30 anni e più
giovani il cui tasso di occupazione scende di 16 punti percentuali tra 2008 e 2014 a fronte della leggera crescita per le classi di età più adulte. Dal 2014 la crescita del tasso under 30 è stata però più intensa rispetto a quella dei più adulti.
Figura 4. TASSO DI OCCUPAZIONE AL NETTO DEGLI STUDENTI 2008-2019
Fonte: Elaborazioni IRPET su dati ISTAT Indagine Continua Forze di Lavoro
2. La precarietà del lavoro giovanile: contratti a termine e part-time
Guardando alla qualità dei lavori svolti dai più giovani si nota come quasi la metà, 46%, degli occupati nel 2019 svolgevano un’attività con contratto a termine o di collaborazione contro il 10% dei più adulti. Se negli adulti questa incidenza è rimasta pressoché costante dal 2008 nei giovani è cresciuta di più di 10 punti percentuali.
Figura 5. PESO DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO E DI COLLABORAZIONE SUL TOTALE 2008-2019
Fonte: Elaborazioni IRPET su dati ISTAT Indagine Continua Forze di Lavoro
Anche la quantità di ore lavorate è inferiore per i più giovani, nel 2019 la quota di contratti part-time era 27%
per gli under 30 e del 19% per i 30-64 anni. Come nel caso del lavoro atipico anche il part-time è andato progressivamente crescendo tra i giovani aumentando il divario con i più adulti.
78%
62%
68%
71%
72%
75%
55%
60%
65%
70%
75%
80%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
15-29 anni 30-64 anni
34%
46%
8% 10%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
15-29 30-64
Figura 6. PESO DEI CONTRATTI PART-TIME SUL TOTALE 2008-2019
Fonte: Elaborazioni IRPET su dati ISTAT Indagine Continua Forze di Lavoro
Per i giovani si tratta di part-time involontario nel 78% dei casi, tra i 30 e i 64 anni nel 63%.
Il peso del part-time involontario è cresciuto per tutte le fasce di età, in questo caso avvicinando giovani e meno giovani: il rapporto tra l’incidenza dell’involontario per gli under 30 su quella per i 30-64 anni era 1,7 (55% contro 33%) nel 2008 e scende a 1,2 (78% contro 63%) nel 2019.
3. Una maggiore segregazione in settori con lavoro precario
I giovani con meno di 30 anni sono occupati2 per 73% nei settori del terziario contro il 62% dei lavoratori tra 30 e 64 anni. In particolare il 47% (95mila) degli under 30 occupati nei settori privati non agricoli nel 2019 lavoravano nei quattro settori riportati in tabella, il 25% nei servizi di alloggio e di ristorazione.
Tabella 1. OCCUPATI UNDER 30 Composizione percentuale per settore 2019
15-29 anni 30-64 anni
NUMERO LAVORATORI TOTALI 204.787 845.931
INDUSTRIA 23% 32,%
COSTRUZIONI 4% 6%
TERZIARIO 73% 62%
a) Commercio 16% 14%
b) Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 24% 10%
c) Attività artistiche, sportive e di intrattenimento 3% 1%
d) Altre attività di servizi per la persona 4% 2%
Peso % dei settori (a+b+c+d) sul totale 47% 28%
Fonte: INPS Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo anno 2019
In questi settori si registra, per i giovani, una forte incidenza di contratti part-time unita a una presenza di contratti a termine un po’ più elevata della media.
2 In questo paragrafo si considerano i lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo. L’unità statistica è costituita dal lavoratore che ha avuto almeno un versamento contributivo per lavoro dipendente nel corso dell’anno osservato.
Sono esclusi i dipendenti pubblici per i quali non vige l’obbligo della contribuzione per le prestazioni temporanee.
17%
27%
15%
19%
10%
15%
20%
25%
30%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
15-29 30-64
Tabella 2. OCCUPATI UNDER 30. COMPOSIZIONE PER SETTORE, INCIDENZA PART-TIME, GIORNATE LAVORATE ANNO 2019
Composizione % Incidenza Part Time Giornate lavorate anno a) Commercio all'ingrosso e al
dettaglio 16% 55% 219
b) Attività dei servizi di
alloggio e di ristorazione 24% 61% 150
c) Attività artistiche, sportive,
di intrattenimento 3% 61% 104
d) Altre attività di servizi per la
persona 4% 60% 214
Media dei settori (a+b+c+d) 47% 59% 185
MEDIA DI TUTTI I SETTORI 45% 195
Fonte: INPS Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo anno 2019
Il basso numero di giornate lavorate e l’alta incidenza del part-time si riflettono sulle retribuzioni medie annue.
Nei quattro settori della precedente tabella i giovani under 30 hanno ricevuto in media 9.906 euro nell’anno (retribuzione giornaliera 60 euro) mentre, negli stessi settori, la retribuzione media dei lavoratori tra 30 e 64 anni è stata 18.285 euro.
Anche in questi settori a pur alta incidenza di contratti a termine, infatti, gli occupati più adulti lavorano con maggiore continuità (242 giornate anno) e con minore, anche se comunque elevata, incidenza di part-time (49%). Per questo le loro retribuzioni medie sono più alte, seppur inferiori alla media generale.
Tabella 3. RETRIBUZIONI E GIORNATE LAVORATE ANNO 2019 PER CLASSI DI ETÀ
Retribuzione annua Giornate lavorate anno 15-29 anni 30-64 anni 15-29 anni 30-64 anni
a) Commercio all'ingrosso e al dettaglio 13.766 23.159 219 273
b) Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 7.540 12.569 150 206
c) Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 8.935 15.220 104 186
d) Altre attività di servizi per la persona 9.903 13.456 214 242
Media dei settori (a+b+c+d) 9.906 18.285 176 242
MEDIA DI TUTTI I SETTORI 12.215 23.038 195 259
Fonte: INPS Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo anno 2019
4. Il 2020: gli effetti della pandemia
Infine i giovani sono la categoria più colpita dalla crisi: nel 2020 gli addetti dipendenti3 under 30 hanno perso il 7% mentre dai 30 anni in su più si registra una variazione del -1%.
3 In questo paragrafo si considerano gli addetti dipendenti – stimati da IRPET – dei settore privati, compresa l’agricoltura, e i settori pubblici. Sono esclusi i contratti di lavoro domestico e quelli a chiamata.
Figura 7. ADDETTI DIPENDENTI Variazione % 2020-2019 per classe di età
Fonte: Stime IRPET su dati Comunicazioni Obbligatorie, Sistema Informativo Lavoro RT
Si tratta di una perdita, rispetto al 2019, pari a 12mila addetti dipendenti con meno di 30, valore che rappresenta la metà della caduta complessiva in Toscana (-24mila).
Questo risultato è interamente determinato dalla composizione per tipo di contratto, che è profondamente diversa tra giovani e meno giovani: se l’84% dei dipendenti con 30 o più anni aveva, nel 2019, un contratto a tempo indeterminato per gli under 30 questo valore scende al 39%.
Il blocco dei licenziamenti per motivi economici ha preservato il lavoro stabile, che registra anche un lieve aumento (+1% per entrambe le classi di età), mentre le mancate assunzioni di nuovi contratti a termine, unitamente i mancati rinnovi e/o proroghe, hanno portato al crollo dei dipendenti a tempo determinato (-16%
in media, -20% per gli under 30).
Data la forte caduta delle assunzioni per coloro che hanno visto concludersi un contratto a termine nei primi sei mesi del 2020 è diventato più difficile trovare una nuova occupazione.
Confrontando il 2020 con il 2019 la probabilità di essere assunti dopo la cessazione di un contratto a termine durante il primo semestre è diminuita in media del 10%. Anche in questo caso la situazione è peggiore per gli under 30 la cui probabilità di riassunzione diminuisce di 13% sul 2019 a causa della loro maggior presenza nei settori legati al turismo duramente colpiti dalle misure di contenzione della pandemia.
Tabella 4. ESITO A SEI MESI DA UNA CESSAZIONE AVVENUTA NEL PRIMO SEMESTRE DI CIASCUN ANNO Percentuale di persone che hanno avuto una nuova assunzione
2020 2019 Differenza
Età 15-29 50% 63% -13%
Età 30-49 57% 67% -9%
Età 50+ 55% 63% -9%
TOTALE 54% 65% -10%
A cura di Nicola Sciclone
-5%
-20%
-8%
-1%
-24%
-13%
+1%
-7%
5%
-15%
-7%
-4%
-13%
-13%
1%
-1%
Apprendistato Determinato Somministrato Collaboratori Tirocini
TOTALE A TERMINE Indeterminato TOTALE 30 anni + 15-29 anni