CS n.07-2009
CARITAS ITALIANA: INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il Presidente e il Direttore di Caritas Italiana sono stati ricevuti oggi al Quirinale
Povertà, crisi economica e sociale, solidarietà e bene comune. Sono stati alcuni dei grandi temi toccati oggi nell’incontro dei vertici di Caritas Italiana con il Presidente Napolitano, in cui si è parlato anche del ruolo sempre più centrale dell’Europa, del fenomeno migratorio, del mondo del carcere.
“Occorre – ha sottolineato S.E. Mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, Presidente della Commissione Episcopale carità e salute e Presidente di Caritas Italiana - che ogni realtà del Paese, per la sfera di sua competenza, si impegni e si coinvolga in iniziative nei confronti delle famiglie colpite dalla crisi, in un’ottica di solidarietà e con un’attenzione alle antiche e alle nuove povertà”.
Sulla scia dei recenti incontri avuti dal Presidente della Repubblica con la Santa Sede e la Cei per l’anniversario dei Patti Lateranensi, mons. Merisi ha ribadito l’importanza del dialogo e dell’ascolto vicendevole, anche su temi su cui nella società civile ci sono diverse valutazioni, dal nostro punto di vista con riferimento all’insegnamento della Chiesa e ai principi del diritto naturale.
Al Presidente Napolitano sono stati presentati i contenuti di “Ripartire dai poveri”, ottavo rapporto (Il Mulino, ottobre 2008) curato da Caritas Italiana e Fondazione Emanuela Zancan su povertà ed esclusione sociale e di “Nell’occhio del ciclone” (Il Mulino, gennaio 2009), terza ricerca sui conflitti dimenticati, curata da Caritas Italiana, in collaborazione con il settimanale "Famiglia Cristiana" e il quindicinale "Il Regno".
La preoccupazione emersa è che l’attuale crisi non penalizzi doppiamente i paesi del Sud del mondo, specialmente nel continente africano. Si tratta dunque di mantenere un’attenzione globale al tema povertà, portando i poveri da “ultimi della fila”- ai quali riservare solo attenzione e risorse residuali - ai primi posti nell’attenzione e nelle agende politiche e sociali, per realizzare così il “bene comune”, che viene definito nella dottrina sociale della Chiesa: “Bene di tutti e di ciascuno, giacché tutti siamo responsabili di tutti (S.R.S. 38).
Roma, 20 febbraio 2009
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