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3. IL QUADRO DI INTERVENTO

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Academic year: 2021

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3. IL QUADRO DI INTERVENTO

Si analizza lo stato attuale della zona mercatale per capire quali siano gli interventi più opportuni per riqualificare questa parte della città. Alcuni di questi interventi sono in parte già stati realizzati o sono stati oggetto di studio in altre Tesi di Laurea, le conclusioni delle quali sono state utilizzate come punto di partenza per questo lavoro. Inoltre si definiscono gli obiettivi specifici di questo intervento ed i vincoli, anche normativi, da rispettare.

3.1. LO STATO ATTUALE DELL’AREA MERCATALE

L’area mercatale di Livorno è quella parte della città che si trova nelle immediate vicinanze del Nuovo Mercato delle Vettovaglie. E’ una zona centrale che sorge sullo spazio lasciato libero dalle demolizioni delle fortificazioni medicee lungo il fosso Reale. La sua edificazione risale, quindi, all’Ottocento ma le ricostruzioni del dopoguerra ne hanno modificato notevolmente l’aspetto originario.

E’ costituita dall’edificio del Mercato Centrale e dalle strade ad esso circostanti, quali via Buontalenti con l’omonima piazza, via del Cardinale e via Gherardi Del Testa. Gli scali Saffi che costeggiano il Mercato rappresentano, insieme al fosso Reale, il limite meridionale della zona.

A settentrione, invece, l’area mercatale prosegue verso via del Giglio e piazza Cavallotti da una parte e verso via Santa Fortunata dall’altra, estendendosi fino a via Grande che ne segna il confine. Il limite a sud-ovest è rappresentato da via Cairoli, mentre a nord-est le caratteristiche della zona diminuiscono gradualmente allontanandosi dal Mercato Centrale fino a via Del Fante.

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Le caratteristiche dell’area mercatale sono strettamente legate al Mercato delle Vettovaglie ed agli altri mercati su strada che si svolgono quotidianamente nelle piazze vicine. In piazza Buontalenti si trova un mercato di generi voluttuari organizzato su banchi stabili che ha un aspetto disomogeneo ed antiestetico, mentre in piazza Cavallotti si svolge il mercato di frutta e verdura su banchi smontabili che al termine delle attività vengono rimossi. Il tratto di via del Cardinale tra piazza Buontalenti e piazza Cavallotti ospita punti vendita autotrasportati e bancarelle di generi alimentari rimuovibili.

L’area mercatale di Livorno.

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Nelle altre strade dell’area mercatale vi è una miriade di piccoli negozi che vendono i più diversificati tipi di prodotti e che permettono alla zona di avere la migliore offerta commerciale della città relativamente ai prodotti alimentari, a quelli per la casa ed agli indumenti di biancheria.

Nonostante queste caratteristiche l’area mercatale non gode della dovuta attrazione commerciale perché la carenza di parcheggi nelle immediate vicinanze allontana i cittadini dal centro provocando lo sviluppo delle zone periferiche della città. La necessità di parcheggi è diffusa in modo generalizzato in tutto il centro storico, ma questa zona ne risente in particolar modo perché i generi alimentari hanno una frequenza d’acquisto quotidiana e comportano carichi elevati per i quali sarebbe opportuno avere il mezzo di trasporto vicino. Per questo motivo la zona nelle ore diurne è invasa dai ciclomotori lasciati in modo disorganizzato e casuale lungo il marciapiede delle strade, mentre nelle ore notturne diventa un parcheggio abusivo per i residenti.

Inoltre gli orari di apertura del Mercato Centrale e dei mercati vicini sono limitati soltanto al mattino, ad eccezione del sabato pomeriggio e provocano un ulteriore allontanamento della clientela che, con il cambiamento degli orari di lavoro e delle abitudini, ha sempre meno tempo a disposizione per la spesa quotidiana e soprattutto per poterla fare nelle ore mattutine.

Se fino all’ora di pranzo l’aspetto dell’area mercatale è vivace, pittoresco e ricco di scene di vita tipicamente labroniche, a partire dal primo pomeriggio la

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situazione cambia completamente lasciando spazio al degrado ed alla desolazione. Tale caratteristica si accentua ulteriormente nelle ore notturne quando gli angoli nascosti tra gli edifici e le corsie di distribuzione che corrono tra i banchi stabili di piazza Buontalenti diventano un covo di loschi personaggi e di affari malavitosi. In questo modo al degrado estetico delle piazze e delle strade si affianca anche quello sociale che riduce notevolmente la capacità attrattiva della zona.

3.2. LA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA MERCATALE

Si riconosce da sempre l’importanza ed il valore dell’area mercatale, ma soltanto da qualche anno si è iniziato ad intervenire per restituire a questa parte della città lo splendore e la funzionalità originaria. I maggiori interventi realizzati fino ad oggi sono relativi al restauro del Mercato delle Vettovaglie. Si sono, infatti, ristrutturate le facciate dell’edificio recuperando le parti originarie e consolidando le murature dove era necessario. Il salone del Pesce è stato completamente rinnovato sia negli arredi, sia nel sistema impiantistico ed il salone Centrale, attualmente ponteggiato, è soggetto al restauro delle capriate in ferro.

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L’area mercatale ed il Mercato delle Vettovaglie sono stati anche oggetto di altre Tesi di Laurea che hanno studiato e proposto interventi volti alla riqualificazione della zona.

Esiste un progetto di recupero del Mercato Centrale in cui l’attenzione è posta soprattutto sulla ristrutturazione del primo piano. Si propone, infatti, di recuperare questo livello, attualmente utilizzato soltanto in parte, per allestire spazi espositivi e negozi. Inoltre si prevede la realizzazione di un ristorante e di un bar nei locali sovrastanti alle botteghe poste tra il salone del Pesce e quello Centrale, e di una pizzeria a taglio sul lato di via Gherardi Del Testa. Lo spazio compreso tra il salone maggiore e quello delle Gabbrigiane ospita gli uffici del Mercato, una sala conferenze ed un internet point.

Per sfruttare al massimo l’esigua profondità degli ambienti posti sui lati corti del perimetro si pensa di realizzare delle passerelle, esterne ai locali e direttamente affacciate sul salone Centrale, sulle quali deviare il percorso pedonale per adibire lo spazio del piano interamente ad attività commerciali. Una passerella analoga alle precedenti collega, dalla parte degli scali Saffi, le due parti del piano separate dalla volta a botte della galleria sottostante.

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In questo progetto i collegamenti verticali sono realizzati con due ascensori: il primo collega il piano delle cantine al terreno, il secondo, posto al centro del salone maggiore, il terreno con il primo piano. Una passerella sospesa conduce, poi, dall’ascensore ai locali chiudendo anche il percorso perimetrale lungo il piano.

Di questo lavoro si è considerato come punto di partenza il recupero degli ambienti posti al primo piano del Mercato Centrale, analizzando le funzioni ad essi associate e ritenendo che una riorganizzazione globale dell’edificio avrebbe potuto modificare la disposizione delle attività, in modo da definire per ogni livello una funzione specifica. Si accetta anche la proposta di allargare i locali situati sui lati corti del piano con passerelle esterne agli ambienti e di studiare soluzioni per chiudere il perimetro del piano in corrispondenza delle volte a botte.

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Inoltre questo progetto ha permesso di capire che è necessario approfondire il tema dei collegamenti verticali all’interno del Mercato che sono necessari per garantire la necessaria accessibilità. Infatti attualmente la possibilità di raggiungere i diversi piani del mercato è consentita soltanto mediante gli originari vani scala e l’accesso al ballatoio di copertura, posto al livello del piano d’imposta delle capriate, dal quale si gode di un ottimo panorama sulla città, si ha soltanto attraverso una scaletta esterna, visibile sul prospetto di via Buontalenti, attraverso la quale non può essere consentita l’apertura al pubblico per motivi di sicurezza.

Da queste osservazioni è scaturito un altro studio, contemporaneo al quello descritto in questa Tesi di Laurea, relativo ai percorsi di distribuzione del Mercato delle Vettovaglie ed ai collegamenti verticali tra i diversi livelli. Rispetto al precedente, in questo progetto si mantengono le passerelle lungo i lati corti del primo piano, ma si studiano con maggior attenzione quelle sopra agli ingressi al salone Centrale perché non si vuole interrompere la continuità dell’arco, né danneggiare le decorazioni del cornicione. Si pensa, infatti, ad una passerella centrale che con la sua forma assolva alla duplice funzione di collegamento tra i locali e gli ascensori e tra le due parti separate del piano.

Inoltre due ascensori simmetrici rispetto all’ingresso che collegano tutti i piani del Mercato Centrale e terminano la corsa al piano d’imposta delle capriate sostituiscono l’ascensore posto al centro del salone maggiore, che spezza l’assialità del percorso principale, e quello tra il piano terreno e le cantine. Non sembrava, infatti, una buona soluzione quella di interrompere la continuità del collegamento al piano terra e di obbligare, quindi, il visitatore a cambiare ascensore per passare dal piano delle cantine al primo livello.

Un’attenta analisi dell’affollamento complessivo del Mercato delle Vettovaglie ha, inoltre, permesso di studiare con maggior precisione il numero degli ascensori e le loro dimensioni in funzione di una completa riorganizzazione di tutti gli ambienti. Per questo motivo ai collegamenti posti al centro del salone maggiore, si aggiungono anche altri due ascensori minori che collegano soltanto il piano delle cantine al primo piano. Uno di questi è collocato nell’angolo tra gli

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scali Saffi e via Gherardi Del Testa, mentre l’altro è posto nell’ultimo locale situato all’estremità del salone del Pesce in prossimità della galleria laterale.

Relativamente alla riqualificazione dell’area mercatale si ha uno studio molto dettagliato sulla possibilità di realizzare delle strutture sotterranee all’interno delle quali spostare gli attuali mercati su strada e trovare spazi da destinarsi ad autorimesse. Queste strutture sono state collocate in piazza Benamozegh, in piazza Cavallotti ed in piazza Buontalenti e sono state collegate tra loro mediante percorsi sotterranei. In base al numero di piani interrati da costruire sotto ciascuna piazza, alla funzione da attribuire a ciascun livello ed alla presenza dei collegamenti sotterranei sono emerse otto possibili soluzioni.

La scelta della soluzione ottimale è stata effettuata utilizzando il metodo dell’Analisi del Valore. I criteri di valutazione considerati sono relativi alla funzionalità delle autorimesse e dei nuovi spazi commerciali. In particolare si sono prese in considerazione le condizioni attuali del traffico, la sicurezza, l’accessibilità e la fruibilità degli spazi, l’integrazione con gli edifici preesistenti e l’allestimento delle nuove piazze, liberate dalle attività commerciali dei mercati quotidiani. Relativamente alle autorimesse si è valutata anche la posizione delle

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rampe di accesso ed il numero di stalli realizzabili, mentre per gli spazi commerciali si è tenuto conto della superficie di vendita.

Da questo studio è emersa la fattibilità di un sistema organizzato di ambienti sotterranei e la soluzione che ha dimostrato la maggior utilità è stata quella di realizzare un parcheggio su quattro livelli interrati in piazza Benamozegh e di allestire due piani di attività commerciali sia in piazza Buontalenti, sia in piazza Cavallotti.

Inoltre l’autorimessa in piazza Benamozegh è stata interamente progettata ed è risultata capace di contenere 284 stalli distribuiti su quattro livelli, ciascuno di 2675 mq, per un totale di 10700 mq.

Questa Tesi di Laurea ha preso come punto di partenza il sistema organizzato di spazi sotterranei e si è concentrata sulla progettazione della struttura sotto piazza Buontalenti, rivisitando anche nell’ottica del restauro del Mercato Centrale il numero di piani da realizzare e la loro destinazione d’uso.

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3.3. GLI OBIETTIVI DELL’INTERVENTO

L’intervento ha un duplice scopo: da una parte si vuole valorizzare il Mercato delle Vettovaglie, soprattutto recuperando quelle parti che attualmente sono abbandonate, dall’altro si pensa di realizzare una struttura di supporto ad esso tale da aumentare il potere attrattivo dell’area e di fornire i servizi mancati. Dello stato attuale del Mercato Centrale si è già parlato nel capitolo precedente, adesso si vuole focalizzare l’attenzione su quali possano essere gli interventi possibili per valorizzare questo edificio.

Per quanto riguarda il piano terra si è certi di lasciare la funzione che attualmente svolge, cioè quella di mercato quotidiano di generi principalmente alimentari, ma sembra opportuno, sulla base delle considerazioni di natura commerciale relative allo stato attuale e delle nuove norme in materia di edilizia annonaria, riorganizzare la disposizione dei punti vendita.

Lo scopo principale è quello di restituire un aspetto decoroso ai grandi saloni del mercato, fornendo ai commercianti ed ai clienti una più efficiente organizzazione degli spazi commerciali, delle zone di sosta e delle corsie di passaggio. Si è visto, infatti, che spesso la superficie di un singolo posteggio non è sufficiente per svolgere al meglio l’attività di vendita e che alcuni negozi o banchi risentono dei vantaggi dovuti a posizioni preferenziali, quali la vicinanza agli ingressi o all’incrocio di corsie principali, mentre altre attività, poste in posizioni meno favorevoli, talvolta sono chiuse, come si può vedere dalle tavole allegate al precedente capitolo, o richiedono di spostarsi non appena si libera un posteggio migliore.

Inoltre, sulla base degli interventi già realizzati o già oggetto di studio nelle altre Tesi di Laurea, si pensa di recuperare interamente il primo piano del Mercato Centrale che attualmente è utilizzato soltanto nella parte d’angolo tra gli scali Saffi e via Gherardi Del Testa. L’idea è quella di prevedere attività commerciali di generi voluttuari distribuite su tutto il percorso, mantenendo comunque in un’ala gli uffici attualmente presenti e limitando gli spazi riservati alla ristorazione.

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Maggiori interventi, invece, sono necessari nel piano seminterrato del Mercato Centrale che attualmente è la parte più abbandonata e degradata dell’edificio. Si vuole mantenere, almeno in parte, la funzione attuale e originaria di locali di deposito a supporto dei rivenditori dei piani superiori, soprattutto in quelle cantine più prossime alle rampe laterali del Mercato, che garantiscono l’accesso carrabile al piano.

Nei locali sottostanti al salone del Pesce si prevedono attività commerciali di generi non alimentari, mentre nella vecchia ghiacciaia, sottostante al salone delle Gabbrigiane, si pensa di concentrare attività legate alla ristorazione per soddisfare le esigenze delle numerose persone che lavorano negli uffici del centro nelle ore diurne.

L’intento principale è, però, quello di valorizzare l’asse che parte dall’ingresso sul fosso Reale e che attraversa tutto il piano posizionando su questo attività legate alla ricettività per fornire un’accoglienza adeguata ai turisti che si ipotizza vengano a visitare il Mercato delle Vettovaglie durante un tour per i canali della città. Mediante questo percorso si vuole, inoltre, collegare il vecchio edificio alla nuova realizzazione prevista sotto piazza Buontalenti che consiste in una struttura interrata in cui il primo piano sotterraneo è comunicante con quello delle cantine del Mercato.

Relativamente alla piazza Buontalenti, infatti, uno degli obiettivi da raggiungere è quello di restituire alla piazza un aspetto decoroso, spostando la funzione commerciale ai piani sottostanti. L’idea è, inoltre, quella di mantenere, come allo stato attuale, l’uso pedonale lasciando ovviamente la possibilità di accesso ai mezzi di soccorso, a quelli legati alle attività commerciali ed alla pulizia della zona.

Infine, per risolvere, almeno relativamente a questo intervento, il problema della carenza di posti auto centrali, si prevede di allestire una parte della nuova realizzazione sotterranea ad autorimessa.

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3.4. I VINCOLI

I maggiori vincoli da rispettare sono legati al fatto di intervenire in un’area della città ricca di storia e di tradizione, in cui la presenza di un edificio tanto importante come il Nuovo Mercato delle Vettovaglie aumenta ulteriormente le difficoltà che si incontrano normalmente in questo tipo di interventi. Infatti, non è facile operare in zone tanto radicate nel tessuto urbano della città senza modificarne le caratteristiche ed i meccanismi commerciali.

La previsione di spostare le attività commerciali nel sottosuolo implica la necessità di realizzare degli spazi aperti sull’esterno in modo da non creare senso di soffocamento e garantire il successo dei punti vendita. La tendenza dei cittadini livornesi a prediligere spazi esterni ed a vivere lo spazio urbano all’aperto anche quando le condizioni meteorologiche non sono ottimali, ha posto il vincolo di realizzare, più che un centro commerciale, una piazza organizzata su più livelli sotterranei in cui la separazione tra lo spazio interno e quello esterno è quasi impercettibile.

Inoltre operando in vicinanza di edifici preesistenti si deve valutare con estrema attenzione la profondità di scavo e l’ingombro della nuova realizzazione in modo da non interferire con le fondazioni dei fabbricati adiacenti. Per questo motivo si sono posti dei vincoli sul numero di piani e sulla loro superficie utilizzando come punto di partenza le considerazioni geologiche e geotecniche oggetto della Tesi di Laurea relativa alla costruzione dell’autorimessa sotterranea in piazza Benamozegh.

Un altro aspetto da considerare è relativo all’attuale circolazione del traffico che pone dei vincoli sull’accesso ai nuovi piani destinati a parcheggio. Infatti, il centro di Livorno è, come moltissimi altri centri storici italiani, in parte chiuso al traffico e questo impone un’attenta analisi dei flussi veicolari successivi all’intervento. Lo scopo è quello di garantire l’ingresso all’autorimessa modificando il meno possibile l’attuale circolazione dei veicoli per non aggravare le condizioni del traffico con la presenza dei nuovi punti di sosta.

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3.5. LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Per la progettazione degli spazi oggetto di questo intervento è stato necessario rispettare alcuni vincoli normativi. In particolare per calcolare la dotazione minima di posti auto sufficiente a soddisfare le esigenze apportate dal nuovo intervento si sono considerati:

- Decreto Ministeriale del 2 aprile 1968, n. 1444, Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della legge n. 765 del 1967;

- Legge del 24 marzo 1989, n. 122, Disposizioni in materia di parcheggi, programma triennale per le aree urbane maggiormente popolate, nonché modificazioni di alcune norme del testo unico sulla disciplina della circolazione stradale;

- Delibera del Consiglio Regionale del 26 luglio 1999, n. 233. Per la progettazione dell’autorimessa si è preso come riferimento:

- Decreto Ministeriale 1 febbraio 1986, Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili.

La parte commerciale, invece, è regolata dal:

- Decreto Legislativo del 31 marzo 1998, n. 114, Riforma e disciplina relativa al settore del commercio a norma dell’articolo 4, comma 4 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

- Ordinanza del Ministero della Salute del 2 marzo 2000, modificata il 3 aprile 2002;

- Legge Regionale Toscana del 7 luglio 2005, n. 28, Codice del commercio della Regione Toscana;

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Inoltre sui luoghi di lavoro si è considerato:

- le prescrizioni del Dipartimento di Igiene dell’Azienda Sanitaria Locale del febbraio 2000, Indirizzi tecnici di igiene edilizia per i locali e gli ambienti di lavoro,

e sul superamento delle barriere architettoniche:

- Legge del 9 gennaio 1989, n. 13, Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati;

- Decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 1978, n. 384, Regolamento di attuazione dell'art. 27 della Legge 30 marzo 1971, n. 118, a favore dei mutilati e invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici,

- Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503, Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.

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