CAPITOLO 4
TRA PIANI LEGALI E PROCESSI INFORMALI 4.1 - I
Favelados
invasoriLe città satelliti sono presentate spesso come le periferie che accolgono la popolazione povera di Brasilia. La configurazione del Distretto Federale, con Brasilia-Piano Pilota cinta da città satelliti, si è imposta progressivamente. Di fatto, le città satelliti sono
anteriori a Brasilia44 e la loro crescita è superiore e parallela a
quella del Piano Pilota.
Brasilia non è stata creata in un deserto e le città satelliti hanno sempre accolto la gran parte della popolazione. All'epoca dell'inaugurazione, il 21 aprile 1960, otto città satelliti del grande centro urbano esistono già. Planaltina e Brazlãndia, città vecchie uscite del ciclo dell'oro e dalle grandi fazendas sono incorporate al Distretto Federale. Paranoá, la città dello sbarramento che forma il lago artificiale di Brasilia, resisterà alla distruzione. Conosciuta come la più grande bidonville di Brasilia, non sarà urbanizzata e sarà legalizzata soltanto nel 1990. Oggi a Brasilia-Piano Pilota risiede circa il 12% della popolazione mentre l'insieme
Taguatinga-Ceilãndia-Samambaia45 raggruppa circa 750.000 abitanti (37%
della popolazione totale).
44 Esistevano già sul territorio del DF tre centri urbani più antichi: Núcleo Bandeirante (1956), Planaltina fondata nel 1859 e Brazlãndia fondata nel 1932 ma acquisirono lo status di città satellite più tardi rispetto a Taguatinga.
Grafico 10 - Popolazione per aree (*) Brasilia e Piano Pilota 12% Ceilândia, Taguatinga, Samambaia 37% Altro DF 51% 0 500000 1000000 1500000 2000000 2500000 N° abitanti 256064 751933 2051146
Brasilia e Piano Pilota Ceilândia, Taguatinga,
Samambaia DF
(*) Fonte: Codeplan, Anuário Estatístico do Distrito Federal 2000, Brasilia, Codeplan, 2000
Le circostanze di questo scoppio della città restano male conosciute se ci si limita a studiare i differenti piani di sviluppo. Non è l'azione dei pianificatori o degli urbanisti che ha forgiato la fisionomia del Distretto Federale, ma il potere politico.
Le quattro funzioni definite dalla Carta di Atene, chiaramente affermate nel tracciato del grande uccello, dovevano bastare a soddisfare i bisogni della popolazione e le esigenze della vita urbana.
Ironia della sorte, Brasilia, città “iperpianificata”, è vittima degli imprevisti; nessuno piano arriverà mai a prevedere né a regolare il suo sviluppo. Il giorno dell'inaugurazione, nell'aprile 1960, la maggioranza della popolazione risiede fuori dal Piano Pilota ed otto delle attuali città satelliti esistono già.
Le dimore dei lavoratori saranno dichiarate illegali una volta terminata l’opera di costruzione della Capitale. Questo status giuridico di fuorilegge è illustrato dal termine di “invasione”, sempre utilizzato a Brasilia per designare le favelas, gli alloggi precari delle zone non urbanizzate. Gli occupanti delle invasioni, rifiutano questa denominazione e rivendicano il termine di favelados che sentono meno spregiativo.
Davanti alla moltiplicazione delle invasioni, la Commissione di sradicamento delle invasioni (CEI), costituita dal governo, intraprende una "azione tecnica": 70.000 persone sono spostate dalle bidonville verso la nuova città satellite alla quale la Commissione da il suo nome: Ceilãndia. Un sistema di affitto con possibilità di riscatto permetterà la realizzazione di migliaia di case.
E’ del 1977 il primo documento che pianifica l'occupazione del suolo nel Distretto Federale: il P.E.O.T. - Piano Estrutural di Organizaçâo Territoriale do Distrito Federal. Si prevede la creazione di un undicesimo centro insediativo l'unica città satellite concepita
dai pianificatori: Samambaia46, destinata a rinforzare il tessuto
urbano a sud-ovest del Distretto Federale.
In seguito, diversi piani, detti economici o di sviluppo, si sono succeduti senza grandi innovazioni né risultati soddisfacenti. E’ con Brasilia Revisitada, testo molto contestato da Lúcio Costa che, 25 anni dopo, vengono proposte delle correzioni al Piano Pilota: alcune estensioni, il rifacimento di Vila Planalto, una vecchia città cantiere situata alla fine dell'asse monumentale, lo spostamento delle palme imperiali sull'asse centrale. Il simbolo di Brasilia è preservato e lo scoppio della città è ratificato.
46 Unica città satellite prevista dal piano di urbanizzazione P.E.O.T. 1978. Inaugurata nel dicembre 1988 per alloggiare la classe media.
La politica urbana condotta in seno al Distretto Federale ha conosciuto apparentemente grandi sconvolgimenti, l’imperativo è ed è stato preservare la capitale-vetrina.
In linea con questa politica sono state create due nuove città satelliti lungo le rive del Lago Paranoà. Gli abitanti di questi agglomerati urbani non sono né invasori nè favelados ma “paperoni”. Il loro livello di reddito non soltanto è superiore a quello del Distretto Federale ma è anche superiore a quello della stessa Brasilia.
E’ posto in essere un nuovo tipo di ghettizzazione gli abbienti si rinchiudono in “castelli dorati”. Questi nuovi re Mida hanno così trasformato alchimisticamente ciò che hanno toccato in caos. La segregazione sociale e spaziale tra Piano Pilota e città satelliti si è così elevata al cubo.
La supposta razionalità delle loro idee ha prodotto soltanto l’autocelebrazione del Brasile facilmente percepibile percorrendo l’Asse Monumentale.
Grafico 11: Livello di reddito Brasilia, Lago Sul, Lago Norte, Distretto Federale (*) 0 20 40 60 80 Brasilia Lago sul Lago Norte DF Brasilia 5,36 16,24 30,42 19,61 28,37 Lago sul 5,54 5,14 9,24 14,27 65,81 Lago Norte 9,45 11,59 7 7,95 64,01 DF 13,91 43 23,98 8,95 10,25 Fino a 2 s.m Da più di 2 a 10 s.m Da più di 10 a 25 s.m Da più di 25 a 40 s.m Al di sopra di 40 s.m
(*) Fonte: Codeplan, Anuário Estatístico do Distrito Federal 2000, Brasilia, Codeplan, 2000, pp. 140 sgg.
S.m è l’abbreviazione di minimo salariale. Il valore del minimo salariale in febbraio-aprile del 1997 era di 112 R$. Si tratta di un livello molto basso, equivalente a un potere d’acquisto irrisorio, va comunque sottolineato il fatto che in Brasile, i poveri integrano i redditi familiari attraverso attività informali.
Malgrado le forme e gli impatti differenti dei piani e degli interventi, i risultati e gli obiettivi sono restati rigorosamente gli stessi: salvaguardare il Piano Pilota e respingere al di là gli invasori.
La disarticolazione tra piani ed interventi sono una costante. I piani, accuratamente elaborati e diffusi, essendo oggetto di commenti attenti ed appassionati, non hanno avuto mai che un'influenza estremamente limitata sulla frammentazione dello spazio del Distretto Federale e sull'organizzazione originale delle città satelliti intorno al Piano Pilota. Le principali azioni che hanno forgiato la fisionomia del Distretto Federale non sono raffigurato in nessuno piano ed è difficile trovare i documenti che hanno dato loro il giorno. Gli organi ufficiali di pianificazione sono stati messi davanti al fatto compiuto dagli interventi governativi.
Resta evidente che i piani ufficiali sono molto poco operanti per rendere conto dell'organizzazione della città. Un semplice depliant distribuito all'epoca della campagna elettorale per l’elezione di una candidata, assistente sociale, è ben più degno di attenzione di tutti i piani di sviluppo pubblicati dalla Segreteria alla Pianificazione del Governo del Distretto Federale. La politica nobile che si vanta della pianificazione ponderata e della competenza tecnica ha sempre lasciato il posto alla politica di urgenza, che impone le sue soluzioni di emergenza. Gli universitari ed i tecnici si rifugiano nei dibattimenti teorici, i politici agiscono. I due universi non si incontrano. Il cambiamento di regime, dai
militari alla Nuova Repubblica, non sembra avere operato nel senso di un avvicinamento del legislativo e dell'esecutivo.
Nel mese di marzo 1989 cominciano le rimozioni, delle invasioni, distruzioni, di invasioni su perimetri semi-urbanizzati: essenzialmente a Samambaia ed in misura inferiore nelle estensioni di Gama, Ceilãndia, Planaltina e Taguatinga.
Per ottenere il diritto al lotto semi-urbanizzato, bisogna essere censiti. La famiglia deve dichiarare la sua identità e il suo reddito che deve essere inferiore a 3 salari minimi. Gli inquilini devono presentarsi ai comitati di quartiere e riempire un questionario che permette il calcolo dei punti necessari per poter ottenere il lotto. Il massimo di punti corrisponde al massimo di miseria: calcolato in base a: numero di persone a carico, tempo di residenza a Brasilia, situazione dell’alloggio, età.
Ogni persona censita deve firmare un contratto con TERRACAP, organo del governo incaricato degli affari immobiliari nel Distretto Federale. I lotti sono attribuiti in regime di concessione per 10 anni rinnovabili, con interdizione di cessione, vendita o locazione. Il diritto di uso è semplicemente trasmissibile ai figli. È fatto menzione di un canone mensile indicizzato sul salario minimo, ma il suo importo non è indicato.
I lotti sono di 125 metri quadrati, modulo che permette la costruzione di alcuni locali e di un piccolo giardino, ma che vieta,
di proposito, le costruzioni di “fondo di corte”47.
Gli spostamenti verso Samambaia, sono scaglionati su parecchi mesi. Il ritmo di installazione media si aggira intorno a 70 famiglie per giorno, fine settimana e giorni festivi inclusi. Le rimozioni sono dirette dai Servizi Sociali con una stupefacente efficacia. Ad ogni invasione, ad ogni gruppo di inquilini, corrisponde una quadra di accoglienza.
Ogni famiglia si ingegna a portare al modulo abitativo che ha ricevuto,: muri, rimessa, giardino, modifiche delle porte e finestre, ecc. Il primo quartiere viene istituito per soddisfare la domanda della "classe media". Un secondo quartiere viene costruito sotto la pressione del governo del Distretto Federale, il SHIS è stato acquirente di 8 quadras sulle quali costruire 3.000 piccole abitazioni. Tali abitazioni destinate inizialmente alle persone modeste, sono di fatto assegnate ad una popolazione privilegiata, capace di soddisfare le condizioni di iscrizione, ma soprattutto capace di districarsi con la macchina burocratica. Per i più l'attesa è stata molto lunga, talvolta di 15 anni. Questi due quartieri erano previsti dal P.E.O.T. e coprono una cinquantina di quadras. Tuttavia la situazione complessiva resta precaria: le infrastrutture
47 Il fondo di corte è un ulteriore alloggio più o meno clandestino costruito abusivamente dentro il lotto assegnato
sono ridotte al minimo e le case, costruite con i materiali della favela lasciata alle spalle, se non fosse per l'allineamento rigoroso dato dalla pianificazione del P.E.O.T., formerebbero una nuova bidonville.
Figura 20 – Guará
4.2 - Un esempio di rimozione: lo sradicamento dell’invasione di Minas di Agua
L'invasione di Vila Mina di Agua è più vecchia della stessa Brasilia. Occupa tutta la quadra 213 dell'ala nord del Piano Pilota in prossimità dell'università.
Le notizie qui di seguito riportate sono prese da una tesi di laurea sugli ecosistemi urbani (Dias, 1989)
La favela di Minas di Agua fu fondata da una sola famiglia nel 1962. Secondo questi pionieri, la zona era coperta di una vegetazione densa e riparava una fauna abbondante. Il punto edificato più vicino alla attuale urbanizzazione era la stazione dei bus. Le sorgenti di acqua che gli hanno dato il nome e la vista panoramica facevano di questo luogo un’area ideale per l'installazione di una comunità. La maggioranza degli immigrati di Minas di Agua sono originari del Nordeste, Bahia e Ceara. Nel 1985, più della metà della popolazione è composta da bambini nati nel Distretto Federale, mentre gli immigrati recenti, risultano essere di origine rurale. Gli abitanti hanno saputo conciliare i vantaggi della vita urbana con le loro attività tradizionali di sussistenza a carattere rurale. Attività perfettamente compatibili considerando la quantità di spazio a loro disposizione: una quadra intera per una popolazione censita dai Servizi Sociali di 241 famiglie, circa 1.000 persone ripartite in 223 baracche. Nel febbraio 1989, i Servizi Sociali procedono al censimento dell'invasione, annunciano il prossimo spostamento a Samambaia ed organizzano parecchie riunioni contando sull'appoggio della presidentessa dell'associazione dei residenti.
L'invasione è localizzata su terreno instabile a causa delle sorgenti, non adatto alla costruzione, e la sua localizzazione nel cuore del Piano Pilota rende ogni richiesta di legalizzazione illusoria. Per questi “diseredati” partire significa uscire dall'illegalità. Alcune famiglie hanno scelto di restare aspettando l’assegnazione di lotti semi-urbanizzati ubicati nei pressi della città satellite di Paranoá. A Samambaia le famiglie potranno contare su servizi collettivi, come la raccolta delle immondizie, trasporti urbani, svago. Tuttavia le conseguenze negative di uno sradicamento appaiono ai più di poco conto se per controparte vi è come premio l’accesso legale alla proprietà. La presidentessa dell'associazione dei residenti correda i preparativi del trasloco, ma non andrà a Samambaia. Ha ottenuto "altrove" un lotto. La vita segue il suo corso nell'invasione, fino al giorno in cui ogni famiglia riceverà una lettera ufficiale che avvisa della data della rimozione. Per il giorno della rimozione, la baracca dovrà essere smontata completamente e le sue parti trasportate sui camion dei traslochi affittati dai Servizi Sociali. I materiali serviranno per costruire il giorno-stesso sul lotto il nuovo alloggio. In 48 ore l’operazione dovrà essere conclusa. Le famiglie nominate, per il primo trasferimento, sono 90. Tutti i componenti delle famiglie sono coinvolti nell’operazione. Una mescolanza di euforia e di
inquietudine regna quando arrivano i camion. Nessuna violenza, né pressione è percepibile. Con cortesia e fermezza, dopo le formalità di registrazione, vengono assegnati i lotti. Dei lavoratori sociali spiegheranno agli uomini i principi di costruzione per rispettare l'allineamento delle baracche e pianificare una fossa settica. Le persone che ne hanno bisogno saranno aiutati per l'edificazione della loro casa. Il governo dà solamente tre giorni di tempo per occupare il lotto sotto pena di revoca dello stesso. Occorre, in ogni modo, proteggersi velocemente dall'intensità del sole, dalla freschezza delle notti. Alcuni tetti sono improvvisati con teloni di plastica in attesa che i muri siano costruiti.
4.3 - Il mutirão
Il sistema di mutirão per la costruzione di case popolari ideato da Rogério de Freitas Cunha consiste fondamentalmente nel riunire gruppi di dieci famiglie iscritte per la costruzione di dieci case, con un sistema di lavoro mutuo e sotto la direzione tecnica di architetti e ingegneri e di personale amministrativo del governo. Tutti lavorano in tutte le case e, solamente quando queste sono terminate, si procede all’assegnazione delle medesime tramite sorteggio. I materiali di costruzione vengono forniti dalla Novacap; il loro costo viene successivamente scalato dalla paga. Ad ogni assegnazione segue una festa che consiste in una grigliata, alcuni
dei nuovi inquilini, per la gioia di possedere un’abitazione, arrivano a baciare le pareti della casa loro assegnata. Generalmente, i gruppi di dieci famiglie vengono selezionati durante i periodi di ferie, per fare in modo che possano dedicarsi senza impedimenti alla costruzione delle abitazioni. Benché il lavoro fosse duro, tutti partecipano attivamente e con entusiasmo alla costruzione delle nuove abitazioni: perfino i bambini lavorano, setacciando la sabbia o aiutando a preparare da mangiare per tutti. Il controllo del livello di partecipazione ed efficienza di ciascuna famiglia è misurato e valutato con un metodo di registrazione di punti. Il candidato all’acquisizione della casa deve raggiungere un determinato punteggio per poterla avere. Qualora si fosse trovato nella impossibilità di lavorare, gli veniva consentito di far svolgere il suo lavoro da una persona da lui prescelta che quindi lavora in suo nome. Coloro che possiedono già una casa o un terreno a Brasilia non possono partecipare al mutirão. Inizialmente, avevano diritto all’iscrizione solo i funzionari di basso reddito dell’amministrazione prefettizia; in seguito il diritto fu esteso a tutti, compresi gli ingegneri. I lavori partirono dall’isolato della città satellite di Guarà QI 5 nel 1967, per poi interessare gli isolati QIs 3, 1, 9 e 20. Alla fine del 1968 esistevano più di mille case costruite attraverso il metodo del
lavoro comunitario. Col trascorrere del tempo e con la diffusione del sistema del mutirão, l’ingegnere Rogério de Freitas Cunha divenne molto popolare. In un’epoca di regime dittatoriale (1968) la sua popolarità fu causa di contrasti con il potere politico, tanto che egli dovette dare le dimissioni dalla carica di presidente della Novacap e Segretario di viabilità e lavori. Con l’uscita di Rogério de Freitas Cunha, il mutirão fu sospeso.
È indubbio che questo sistema possa essere criticato sotto molteplici punti di vista, quali ad esempio: l’utilizzo di manodopera minorile, o per il fatto di consentire ad una terza persona di lavorare al posto di colui che ne avrebbe dovuto avere l’obbligo. Ciononostante, per quanto non abbia saputo garantire l’optimum sociale, ebbe il merito di infondere nella popolazione coinvolta nel progetto la speranza di migliorare le proprie condizioni, facendola partecipe, sia pure in maniera grossolana, alla costruzione delle abitazioni. Quest’aspetto, tutt’altro che secondario, deve essere letto alla luce del fatto che l’abitazione, una volta completata, fu considerata dai più, non come un dono, ma come l’opera del loro lavoro, quindi una conquista a cui sentirsi legati.
4.4 - La mobilità interna al Distretto Federale
La mobilità dipende dalle caratteristiche dell'individuo e dalle sue disponibilità economiche e non solo dell'offerta di impiego o dalle politiche governative. Bisogna ricercare il gruppo di appartenenza, i matrimoni le nascite, la situazione economica del paese di origine, il posto di lavoro, l'inserzione delle reti. In base ad uno studio condotto dall’Università di Brasilia le persone intervistate non si riconoscevano in base alla classe sociale o al lavoro svolto, ma rispetto alla loro regione di origine, e alla loro situazione familiare, alle loro tappe migratorie, alla loro fede in un mondo migliore. Si può fare nostro la frase di Alain Touraine: «Les individus se situent d'avantage par leur trajet que par leur statut, par leur origine et par leur devenir que par leur appartenance sociale et professionnelle. Ils sont plus attachés à leur milieu de départ et à leur
projet d'avenir qu'à leur situation présente48». L'analisi in termini di
classi sociali o di gruppi professionali, non appare più come determinante, né pertinente davanti alla constatazione di condizioni socio-economiche così duttili, e tanto più a Brasilia, città amministrativa dove l'attività di produzione si riduce al settore dell'edilizia.
In questo contesto, l'alloggio appare come un traguardo. L'alloggio non è un semplice bene acquistato, sta a significare che
un nucleo familiare esiste, vuol dire essere cittadino oltre ad essere in nuce la rappresentazione della comunità fatta di legami sociali.
L'accesso all'alloggio non dipende da un processo lineare, ma prende la forma di una corsa ad ostacoli dove si ritorna spesso, e talvolta volontariamente, al punto di partenza.
Nella grande maggioranza dei casi, coloro che si trasferiscono a Brasilia trovano alloggio, da amici o parenti; il secondo step è la locazione di "fondo di corte". Il fondo di corte è un ulteriore alloggio più o meno clandestino costruito abusivamente dentro il lotto assegnato. La maggioranza della popolazione con reddito basso del Distretto Federale risiede nelle locazioni, ricordiamo le cifre del censimento del 1989: 40.000 famiglie di invasori per 140.000 famiglie di inquilini. Questo fenomeno si ritrova a Sâo Paulo dove, nel 1987, tra la popolazione che dispone di meno di 5 salari minimi, 100.000 abitanti vivono in bidonville con più di 700.000 abitanti sistemati in fondo di cortile. Vi sono casi in cui alcuni residenti sono proprietari dei muri e pagano un diritto di uso del campo. Certi speculatori investono nelle invasioni, fino ad organizzare essi stessi pagando le manovre per costruire un nuovo quartiere di lamiere e di tavole. Esiste un'economia delle invasioni ed è una componente importante dell'attività urbana.
Ritmando tutte le tappe della politica abitativa a Brasilia, la proprietà di un fondo semi-urbanizzato in una città satellite non è l’obiettivo finale per il suo beneficiario, ma una tappa transitoria. Una volta acquistata la proprietà non è raro che malgrado il divieto di rivendere o di affittare il lotto il neo proprietario venda il suo diritto a terzi e ritorni a vivere nell’invasione di origine. Il legame con l'alloggio è illusorio per le persone che passano senza tregua da un settore di lavoro all'altro, dal formale all'informale. La frontiera tra legale e l'illegale è instabile e permeabile. La famiglia non è sorgente di stabilità, spesso la maggioranza dei focolari è
costituita di donne sole e dai loro bambini49.
Il fenomeno migratorio è ormai essenzialmente endogeno. Per poter beneficiare dei programmi di alloggiamento della popolazione a basso reddito occorre essere residenti da almeno 5 anni.
4.5 - Il problema dell'alloggio
Nelle rivendicazioni degli abitanti del Distretto Federale, l'alloggio viene ancor prima dell'impiego. I redditi provenienti dal lavoro e la formazione professionale non permette l'accesso alla proprietà. L'accesso alla proprietà immobiliare diventa una mera utopia per la maggior parte degli abitanti del Distretto Federale
questi ultimi non hanno la possibilità di poter avere risparmi da investire in un eventuale acquisto immobiliare. La dimora quindi può essere “comprata” grazie all’impiego di cui si dispone, nel caso di custodi, domestici, impiegati dei ministeri, oppure si ottiene per beneficio del governo distrettuale. La proprietà non si acquista più sul mercato immobiliare, ma si conquista con l'inserzione nelle reti che garantiscono l'accesso all'alloggio. Lo stato ha inserito nella sua Costituzione il diritto all'alloggio, ratificando così un trattamento sociale all'alloggio. Di fatto l'abitazione diventa un bene che lo stato distribuisce per garantire il consenso sociale. Questa compagine non passa da un sistema bancario che faciliterebbe l'accesso alla proprietà, né per una politica fiscale che mirerebbe a una ridistribuzione delle ricchezze. Il BNH, Banca Nazionale fondata per permettere l'accesso all'alloggio, ha dedicato solamente un infima partita dei suoi profitti alle famiglie che hanno un reddito inferiore a 5 salari minimi (famiglie che rappresentano più del 60% della popolazione). Parimenti il SHIS, società incaricata alla distribuzione delle case popolari del Distretto Federale, non ha potuto adempiere a tutte le richieste di alloggio. I suoi successi, poco numerosi, sono serviti soprattutto alle classi più avvantaggiate che sapevano districarsi con la macchina burocratica. Numerosi sono gli abitanti di Brasilia
iscritti da più di 10 anni negli elenchi del SHIS. I circuiti ufficiali hanno dimostrato la loro inefficacia e hanno dato origine ad alcuni scandali.
Il governo si rende conto che lo sviluppo economico non ha creato sufficiente ricchezze per accedere alle abitazioni. Dopo una fase di realizzazione di alloggi che ha giovato soprattutto ai funzionari ed in piccola parte alla classe media, e dopo la realizzazione di moduli minimalisti per rialloggiare i meno abbienti, il governo del Distretto Federale deve fare i conti con la riduzione delle sue risorse e alla pressione dei suoi nuovi elettori. In un contesto di crisi economica e di aggravamento delle disuguaglianze, lo stato non può più farsi carico dei costi di costruzione, quindi concede parti di territorio: lotti nudi col minimo di infrastrutture.
Da una parte, certe invasioni, sono legalizzate e, per altra parte, dei lotti di 125 metri quadrati sono offerti col minimo di infrastrutture per giustificare la denominazione "semi-urbanizzata": delle vie rettilinee tracciate ed appianate, una fontana pubblica per parecchi blocchi, un raccordo per la rete elettrica, un servizio di trasporto embrionale, ecc. La costruzione è lasciata a carico dell'occupante. Che deve imperativamente in tre giorni, fare l'auto costruzione con i materiali della vecchia baracca.
Figura 21 –Autocostruzione di case
Lo stato non ha più i mezzi per poter garantire l'alloggio, così fa passare con decreto dall'illegalità alla legalità un situazione di fatto. L'illegalità è decretata dallo stato. E’ il governo del Distretto Federale che ha dichiarato illegali le città-cantiere dei costruttori di Brasilia il giorno dell'inaugurazione della capitale. Le inchieste convergono nel mostrare che nelle invasioni vecchie, la maggior parte dei residenti sono professionisti operanti nel settore terziario, mentre nelle estensioni nuove delle città satelliti i disoccupati sono maggioritari.
Bisogna ricordare che i materiali di fortuna che caratterizzano l'immagine della bidonville, sono adoperati anche a causa della situazione di illegalità che vieta di investire nell'alloggio.
4.6 - Le associazioni
In un contesto di disimpegno dello stato, di crisi economica e di apertura democratica, dopo la caduta del regime militare l’associazionismo ha preso sempre più piede.
Le associazioni sono una forma di organizzazione vecchia in Brasile. Sebbene onnipresenti nello spazio del Distretto Federale, non intervenivano attivamente nei progetti politici a Brasilia. La nomina del governatore dispensava di cercare una legittimità nei suffragi degli amministrati. Non era necessario disporre di relazioni sociali.
Queste associazioni sono spuntate bruscamente sulla scena politica. Sotto il termine generico di associazione, si indica le associazioni politiche, le associazioni di vicinato, le associazioni di utenti, ma soprattutto, le associazioni di beneficenza e le associazioni religiose. Certe associazioni si formano sulla base di una rivendicazione precisa e collettiva. In ogni caso, queste associazioni mirano a farsi riconoscere istituzionalmente come interlocutori tra stato e cittadini.
Per la maggior parte, si tratta di associazioni vecchie e che funzionavano su base di solidarietà, assicurando servizi di sopravvivenza e ridistribuendo i doni dei notabili che assicurano il loro patrocinio. È chiaro che la maggior parte delle associazioni di beneficenza e dei gruppi religiosi stabiliscono dei legami di clientelismo e concorrono al rafforzamento del potere. Non bisogna dimenticare che dopo 21 anni di regime militare, le sole organizzazioni ammesse sono le associazioni apolitiche, i club sportivi, i centri di preghiera, ecc. Un esempio di associazione è il club delle giovani donne attive denominata Carolina ubicata nella città satellite di Samambaia. Assicurano le cure degli abitanti e creano con essi dei legami di gratitudine molto forti, utili sotto elezione per sostenere una candidatura. Le sette pentecostali sono in formidabile ascesa. Sono basate sull'acquisizione dei "doni dello Spirito Santo" e permettono un accumulo simbolico in un mondo dove l'accumulo materiale è vietato alla maggioranza della popolazione. Diffondono delle regole morali che sono altrettanti punti di riferimento per i cittadini. Altri gruppi religiosi, come gli spiritici, predicano l'Ordine ed il Progresso.
Più di tutto, è l'azione di queste associazioni a creare le relazioni sociali tra gli individui, che non hanno grandi legami con il passato.
Sarebbe un errore legare il fenomeno della moltiplicazione delle associazioni e dei movimenti rivendicativi ad una democratizzazione dello stato. Se le associazioni si impadroniscono dei vuoti sociali che lo stato ha lasciato, non sono per tanto una vittoria della democrazia. I movimenti rivendicativi urbani non trovano nel sistema politico le loro forme di espressione e ciò malgrado l'apertura politica recente. Occorre, difatti, un grosso lavoro affinché il cittadino, che cozza contro la carenza dello stato in materia di infrastrutture urbane, accetti l'azione dei mediatori tra associazioni e stato.
Le iniziative popolari in materia di alloggio restano molto rare, molto localizzate e resistono raramente ad una prima vittoria o a parecchi anni di mobilitazione.
Per la loro origine le associazioni mirano a consolidare le azioni di governo delle autorità.
CONCLUSIONI
Il Distretto Federale di Brasila costituisce un macrocosmo disomogeneo di città che in molti casi sono mancanti dei più essenziali servizi. Brasilia non è altro che la creazione utopica di un progetto politico e sociale, affidata nella sua realizzazione ad un grande urbanista, il quale ha dato forma ad un sogno. Lúcio Costa disse:«Fondare una città nell’ambiente selvaggio è un deliberato atto di conquista, un gesto in linea con i pionieri del colonialismo». Di fatto tutte le città brasiliane sono città di fondazione e per certi versi con poca storia per chi proviene dal Vecchio continente. Lúcio Costa ha firmato il proprio progetto urbanistico con una dichiarazione demiurgica: «Brasilia la città che inventai». Questa creatura non può vivere se non “protetta” dalla pressione demografica delle popolazioni a basso reddito che in quantità progressivamente più cospicue vengono a risiedere o transitano sul territorio del Distretto Federale. I vari piani territoriali che si sono susseguiti negli anni hanno cercato di risolvere i problemi sociali attraverso un’iperpianificazione che ha ingabbiato il naturale sviluppo della città di Brasilia. Le città satelliti altro non sono che la dimostrazione tangibile che non può esservi salvezza per la capitale intesa come Capitale – Vetrina.
L'agglomerazione frammentata ovvero la struttura dissociata degli insediamenti è legata strettamente al centro pianificato in
termini di polarizzazione per la grave carenza di servizi e per il lavoro. Le politiche poste in essere dal Governo Federale al fine di preservare il Piano Pilota hanno prodotto la chiusura della città alle dinamiche di crescita urbana in un contesto di forte sviluppo demografico; ciò ha comportato anche una crescita del divario dei redditi fra centro e periferia. Dentro all'esiguo perimetro pianificato non poteva esserci lo spazio necessario per una città informale e irregolare. Così, la città “reale” si è riprodotta all'esterno del perimetro della città “chiusa”, ovvero nelle città satelliti e nelle municipalità dei dintorni del Distretto Federale, tanto che alcune di esse sono addirittura meglio strutturate e più dotate di servizi di Brasilia. Il Governo del Distretto Federale si propose di controllare la proliferazione delle “invasioni”, legalizzando quelle più antiche che non era possibile più sradicare in ragione della loro grandezza e reprimendo quelle più piccole o più recenti.
Oggi a Brasilia-Piano Pilota risiede circa il 12% della
popolazione mentre l'insieme Taguatinga-Ceilãndia-Samambaia50
raggruppa circa 750.000 abitanti (37% della popolazione totale). Taguatinga, Ceilãndia e Samambaia non sono più città antagoniste al potere centrale ma sono divenute alternative ad esso. Non possiamo più parlare di un solo spazio regionale o di sistema integrato, piuttosto si parlerà di più spazi che si distinguono, si distanziano e si sovrappongono gli uni agli altri. Lo
50 Asse sud-ovest
spazio fisico, lo spazio sociale, lo spazio economico, lo spazio politico si intrecciano in maniera caotica. I tre sistemi: l'urbano, il rurale ed il regionale non riescono ad integrarsi.
Ho dimostrato in occasione dei commenti sul Piano di Lúcio Costa che Brasilia è stata un'esperienza di pianificazione che riposa soprattutto su una struttura fisico-urbana. Le contraddizioni tra la struttura e la dinamica dei movimenti umani in tutta la regione della zona federale, come pure la mancanza di pianificazione fin dall'inizio, sono state i principali responsabili dei divari tra gli interventi proposti dai diversi piani e lo sviluppo delle relazioni socioeconomiche.
L’antagonismo fra spazio distrettuale e spazio regionale non sarà mai risolto dalle politiche urbane poste in essere dagli organi governativi nell’ambito dei processi vigenti di pianificazione.
I piani analizzati non sono riusciti a moderare la dicotomia centro-periferia perché hanno seguito la stessa logica di pianificazione: difendere il centro del potere dagli insediamenti abusivi.