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III. PAZIENTI, MATERIALI E METODI

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Academic year: 2021

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III.

PAZIENTI,

MATERIALI

E METODI

(2)

1. I PAZIENTI

Sono stati analizzati i sieri di 3 pazienti (2 maschi e 1 femmina)

che presentano patologie renali croniche e sottoposti a trattamento

emodialitico. I prelievi sono stati fatti immediatamente prima del

trattamento di dialisi, i sieri sono stati aliquotati in volumi di 500μl, 100μl e 50μl e conservati a -20°C. Come riferimento (controllo) si è usato il siero di una persona non affetta da alcun tipo di patologia

renale.

I dati antropometrici dei soggetti presi in considerazione sono

riportati in Tabella 1.

Sesso Età Patologia Tipo di

dialisi Controllo F 31

Paziente A M 78 Tumore renale su rene

unico HDF

*

Paziente B M 63 Nefropatia vascolare

cronica HDF

*

Paziente C F 78 Diabete Mellito BDF**

Tabella 1 Dati antropometrici dei campioni esaminati. *=Emodiafiltrazione;

**=Bicarbonato emodialisi.

2. MATERIALI

Tutti i prodotti chimici utilizzati in questo lavoro sono della

(3)

3. METODI

3.1 QUANTIFICAZIONE PROTEICA

La concentrazione proteica di ciascun campione è stata calcolata

utilizzando il reagente di Bradford [Bradford, 1976] e usando

ovoalbumina per la creazione della curva standard. Alternativamente

si è utilizzata la lettura a 280 nm dei campioni diluiti paragonando tra

loro i valori in modo proporzionale considerando, per semplicità,

ε280

mg/ml=1. Le quantità rilevate sono sempre espresse in mg/ml.

3.2 SDS-PAGE

Di ogni campione è stata fatta una corsa elettroforetica in

condizioni denaturanti secondo la procedura indicata da Laemmli

[Laemmli, 1970]. Il campione è stato opportunamente diluito con

l’SDS Reducing Buffer (0,5 M Tris-HCl, pH 6,8, 10% Glicerolo, 10%

SDS, 5% 2-β-mercapto-etanolo). In ogni lane di un gel avente lo spessore di 1mm sono state caricate uguali quantità di campione (15

μg). L’elettroforesi è stata effettuata utilizzando un apparecchiatura Mini-PROTEAN II (Bio-Rad Hercules, CA, USA) applicando un

(4)

3.3 ELETTROFORESI BIDIMENSIONALE

(3<pH<10)

La 2DE (Elettroforesi Bidimensionale) è stata effettuata secondo

Gorg e coautori [Gorg et al., 1988]. Un’aliquota, corrispondente a 80

μg di campione, è stata risospesa in 240μl di Rehidration Buffer (Urea 8M, CHAPS 2%, DTT 0,2%, IPG 0,8%, Pharmalyte pH 3-10 0,8% e

tracce di Blue di Bromofenolo). Il campione così preparato è stato

caricato su strip da 11cm (Immobiline DryStrip, pH 3-10 Amersham

Bioscience). L’IEF (Iso-Electro-Focusing) è stata effettuata per mezzo

di un apparecchio Multiphor (Amersham Biosciences) con 40000 V/h

a 15ºC.

Fig. 6 Descrizione dei due tipi di separazione, per carica e per massa, che si susseguono

(5)

3.4 EQUILIBRATURA DELLE STRIP

Al termine dell’IEF, le strip sono state equilibrate per 8 minuti in

una soluzione 50 mM Tris-HCl, pH 8,8, Glicerolo 30%, Urea 6M,

SDS 4%, DTT 2% e per 12 minuti in una soluzione 50 mM Tris-HCl,

pH 6,8, Glicerolo 30% , Urea 6M, SDS 4%, Iodacetamide 2,5% e

tracce di Blue di Bromofenolo. La seconda dimensione è stata

effettuata in gel al 12%, o 15%, dello spessore di 1mm secondo il

protocollo di Laemmli [Laemmli, 1970].

3.5 COLORAZIONE DEI GEL

I gel sono stati colorati usando un protocollo Silver Stain

MALDI-TOF compatibile [Yan et al., 2000].

3.6 WESTERN BLOT

Ottanta μg di proteine separate attraverso 2DE sono state elettricamente trasferite su una membrana di poli-vinil-dien-fluoruro

(PVDF) (Hybond-P PVDF, Amersham Biosciences) attivata in

metanolo per 10 secondi, mediante l’utilizzo del Multiphor II

(Amersham Biosciences) applicando una corrente costante di 0,8

mA/cm2 di gel per la durata totale di un’ora.

L’equilibratura è stata effettuata con il metodo di Towbin: i fogli

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Glicina 100mM e Metanolo al 5% (Cathodic Transfer Buffer), quelli

posti sull’anodo sono stati equilibrati in Tris 13mM, Glicina 100 mM

e Metanolo al 20% (Anodic Transfer Buffer). Il gel e la membrana

sono stati equilibrati in Tris 13 mM, Glicina 100 mM e Metanolo al

10% (Gel-PVDF Transfer Buffer).

3.7 IMMUNORIVELAZIONE

La membrana è stata saturata per un’ora in PBS (Tampone

Fosfato 5mM, NaCl 137mM, KCl 2,7mM) pH 7,5, Latte in polvere

scremato al 3%, Tween-20 allo 0,2%. In seguito la membrana di

PVDF è stata incubata tutta la notte a 4ºC con l’anticorpo primario

anti-HSA (DakoCytomation, Denmark). L’anticorpo è diluito 1000

volte in PBS pH 7,5, latte in polvere scremato al 3%, Tween-20 allo

0,2%.

Alla fine dell’incubazione sono stati effettuati quattro lavaggi

con PBS pH 7,5, latte in polvere scremato al 3%, Tween-20 allo 0,2%

ciascuno della durata di 10 minuti.

La membrana di PVDF è stata incubata per un’ora con anticorpo

secondario (Goat Anti-Rabbit IgG-HRP, Santa Cruz Biotechnology

Inc. California) diluito 1000 volte in PBS pH 7,5, latte in polvere

scremato al 3%, Tween-20 allo 0,2%. In seguito sono stati effettuati

(7)

PBS pH 7,5, latte in polvere scremato al 3%, Tween-20 allo 0,2% e

due lavaggi da 5 minuti ciascuno con PBS pH 7,5.

La reazione anticorpale è stata evidenziata trattando la

membrana con una Soluzione Cromogeno costituita da PBS pH 7,5,

4-cloro-1-naftolo 5M, Metanolo al 6% e Perossido di Idrogeno allo

0,025%.

3.8 ANALISI D’IMMAGINE

Le immagini dei gel e delle membrane di blotting sono state

acquisite attraverso l’uso di uno scanner piatto (Scanner Epson

Expression 1680 Pro). I dati acquisiti sono stati elaborati con l’ausilio

di opportuni software.

I gel delle elettroforesi monodimensionali sono stati elaborati

mediante il programma QuantityOne 4.2.3 (Bio-Rad Hercules, CA,

USA) che permette di avere una stima quantitativa dell’intensità di

ciascuna banda. Infatti la banda come appare sullo schermo del

computer è costituita da un insieme di pixel. Ciascun pixel ha una

coordinata X, una Y e un valore Z. Le coordinate X e Y indicano la

posizione in orizzontale e in verticale del pixel nell’immagine, e il

valore Z è l’intensità di segnale del pixel abbreviata come p.i. (Pixel

Intensity). L’intensità totale di una banda è data dalla somma delle

intensità di tutti i pixel che compongono la banda stessa. L’intensità

(8)

una sorgente di luce bianca l’unità dell’intensità del segnale

corrisponde alla Densità Ottica (O.D.). Nel linguaggio del software

tale densità ottica è definita come “intensità di volume”. Il volume è

dato dalla somma delle intensità dei singoli pixel moltiplicato per

l’area del pixel stesso e viene indicato, negli istogrammi riportati,

come Volume Percentuale.

oggetto volume

Fig. 7 Illustrazione del volume considerato per il calcolo dell’intensità.

I gel delle elettroforesi bidimensionali sono stati elaborati

mediante il programma PD-Quest 6.2.1 (Bio-Rad Hercules, CA,

USA).

3.9 SPETTROMETRIA DI MASSA

Gli spot selezionati per l’identificazione sono stati analizzati

mediante Spettrometria di Massa MALDI-TOF presso il Laboratorio

di Proteomica Funzionale dell’Università di Siena.

Le fasi iniziali di questo processo consistono nella estrazione

dello spot dal gel, decolorazione, trattamento proteolitico (tripsina) ed

estrazione dei peptidi risultanti. Successivamente una aliquota di

(9)

della matrice e contemporanea ionizzazione degli analiti presenti nel

campione.

Gli ioni vengono accelerati da un campo magnetico all’interno di

un tubo dove viene fatto il vuoto. Il tempo che gli ioni impiegano per

attraversare questo tubo dipende dalla loro massa. Alla fine di tale

processo si ottiene una mappa delle masse dei peptidi triptici. I valori

delle masse ottenute dal campione sono paragonati con i valori delle

masse generate dalla digestione teorica della proteine presenti nel

database. In tal modo verrà fornita una lista delle proteine che hanno

una maggior percentuale di appaiamento col campione ignoto [Pierce

Figura

Tabella 1 Dati antropometrici dei campioni esaminati. *=Emodiafiltrazione;
Fig. 6 Descrizione dei due tipi di separazione, per carica e per massa, che si susseguono
Fig. 7 Illustrazione del volume considerato per il calcolo dell’intensità.

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