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CAPITOLO QUARTO ANALISI EMPIRICA

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Academic year: 2021

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(Valori in migliaia di Euro) Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio

2015 2014 2013 2012

DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE A INIZIO ESERCIZIO 6.692 7.524 5.362 8.444

Risultato del periodo prima delle imposte 2.853 6.113 -717 1.357 Ammortamenti / svalutazioni 13.459 13.657 14.571 13.966 Accantonamento (+) / utilizzo (-) fondi a lungo termine e TFR -1.885 507 -1.099 859 Imposte sul reddito corrisposte -3.596 -3.584 -3.029 -3.989 Proventi (-) e oneri finanziari (+) 3.031 5.916 6.745 7.464 Variazione nelle attività e passività operative -1.097 -5.651 -499 -11.420 DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE (IMPIEGATE) / DERIVANTI

DALL' ATTIVITA' OPERATIVA 12.765 16.958 15.972 8.237

Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni immateriali -2.047 -2.129 - 2.185 - 587 Acquisizioni (-) / Alienazioni (+) immobilizzazioni materiali -4.992 -4.468 - 5.044 3.324 Investimenti e Svalutazioni (-) / Disinvestimenti e Rivalutazioni (+) -51 -50 - 7.275 DISPONIBILITA' LIQUIDE (IMPIEGATE)/DERIVANTI

DALL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO -7.090 -6.647 -7.229 10.012

Altre variazioni delle riserve e utili a nuovo di patrimonio netto -52 547 -507 -915 Distribuzione dividendi della controllante

Incassi (+) / rimborsi (-) debiti finanziari 1.402 -5.723 227 -8055 Decrementi (+) / incrementi (-) crediti finanziari -693 -51 444 -4.897 Proventi e oneri finanziari -3.031 -5.916 -6.745 -7.464 DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE (IMPIEGATE) / DERIVANTI

DALL' ATTIVITA' FINANZIARIA -2.374 -11.143 -6581 -21331

DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE A FINE ESERCIZIO 9.993 6.692 7.524 5.362

CAPITOLO QUARTO ANALISI EMPIRICA Premessa

Dopo aver trattato nei capitoli precedenti del rendiconto finanziario, le logiche di costruzione, le sue finalità, svolgeremo in questo capitolo un’ analisi su alcune aziende realmente esistenti.

Queste operano nel settore dell’abbigliamento e sono quotate nel Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana.

Principalmente l’analisi verterà sul rendiconto finanziario e i suoi margini ma verrà ampliata anche con aspetti economici e patrimoniali. 4.1 ANALISI GRUPPO AEFFE

4.1.1 Rendiconto finanziario e margini

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Successivamente proseguiamo l’analisi indicando i margini individuati:

Il flusso derivante dall’attività operativa è positivo in tutti e quattro gli anni analizzati. Questo è già un buon segno di equilibrio per il gruppo. All’interno di questa area analizziamo la variazione del capitale circolante operativo.

La variazione del circolante presenta segno negativo in tutti gli anni analizzati anche se dal 2012 al 2015 subisce un miglioramento.

Leggendo in nota integrativa si evince che nel 2012 rispetto all’anno precedente vi è stata una crescita delle rimanenze per l’introduzione di nuove licenze e minori debiti commerciali per maggiori risparmi di costi relativi ad efficienze conseguite nel processo produttivo.

L’anno successivo si registra una diminuzione delle rimanenze e minori debiti commerciali per minori acquisti effettuati.

L’incremento dei crediti commerciali è principalmente riferibile alla vendita degli stock delle società controllate Aeffe Japan Inc. e Moschino Japan Co. Ltd a Woollen Co., nell’ ambito dell’accordo di cessione degli assets.

Nel 2014 vi è ancora una variazione negativa. Le rimanenze di magazzino sono incrementate per far fronte alla raccolta ordini della primavera/estate 2015 in aumento del 15%. I debiti commerciali subiscono un aumento per le stesse ragioni.

Infine nel 2015 la variazione è ancora negativa. L’incremento della voce rimanenze è legato alla raccolta ordini della primavera/estate 2016 in aumento del 14,3%. Stesse motivazioni sono alla base dell’incremento dei debiti commerciali.

2015

2014

2013

2012

Variazione nelle attività e passività operative - 1.097 - 5.651 - 499 - 11.420

2015 2014 2013 2012

DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE (IMPIEGATE) / DERIVANTI DALL' ATTIVITA' OPERATIVA

12.765 16.958 15.972 8.237 DISPONIBILITA' LIQUIDE (IMPIEGATE)/DERIVANTI

DALL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

7.090

- - 6.647 - 7.229 10.012 DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE (IMPIEGATE) / DERIVANTI

DALL' ATTIVITA' FINANZIARIA

2.374

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Proseguiamo con l’analisi relativa all’ area degli investimenti.

Il dato che merita principalmente di essere analizzato è quello relativo al 2012 dove questa area presenta un flusso positivo quindi una generazione di liquidità. Questo non è un segno positivo perchè generalmente l’area degli investimenti dovrebbe presentare segno opposto per testimoniare nuovi impieghi e ampliamenti della struttura. Dalla lettura della nota integrativa si evince che nel 2012 vi è stata un’operazione di vendita di un immobile di Aeffe Usa e la cessione di una boutique Pollini sita a Milano.

Gli anni successivi l’area torna a presentare segno negativo. Principalmente gli investimenti sono stati effettuati per opere di ammodernamento e ristrutturazione e acquisti in impianti e apparecchiature specifiche. Inoltre nel 2014 vi sono incrementi nelle immobilizzazioni immateriali principalmente relativi a software e key money. Questi ultimi riguardano la nuova boutique Alberta Ferretti e il nuovo showroom a Parigi in Rue de Fabourg.

Infine analizzando l’area finanziaria possiamo notare che essa assorbe una notevole quantità di risorse.

In particolare nel 2012 c’è un incremento dei crediti finanziari. Leggendo in nota integrativa si ricava che questi derivano principalmente dalla vendita dell’immobile Aeffe Usa. Inoltre nella stessa area si registra un assorbimento di liquidità per rimborso di debiti finanziari che si riferiscono a mutui o finanziamenti concessi dalle banche.

Gli anni successivi le variazioni di questa area sono causate dai rimborsi di mutui o finanziamenti precedentemente stipulati e da variazioni nei crediti finanziari. Per esempio nel 2013 tra le variazioni si registra l’ incasso del credito relativo alla cessione del contratto di locazione relativo ad un immobile di uso commerciale sito a Roma.

Sempre nello stesso anno c’è un incremento dei debiti finanziari che si riferisce principalmente all’erogazione di un mutuo ipotecario alla capogruppo Aeffe Spa avente ad oggetto l’immobile sito in Gatteo, sede della controllata Pollini Spa.

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4.1.2 Rendiconto percentualizzato e indici

Le fonti sono dominate dalla gestione operativa ad eccezione del 2012 anno in cui si registra la dominanza da parte della gestione degli investimenti.

Dal lato degli impieghi si nota un’elevata incidenza della gestione finanziaria nel primo triennio analizzato, mentre nel 2015 c’è un’elevata incidenza dell’area degli investimenti.

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Il flusso globale nel 2012 e 2014 presenta segno negativo (si trova tra le fonti) quindi in questi anni la gestione complessivamente ha assorbito liquidità dalla risorsa di riferimento (disponibilità liquide).

Da questa analisi emerge una situazione un po’ altalenante. Se il passaggio tra il 2012 e il 2013 potrebbe far pensare a una ripresa del gruppo sul piano dei flussi di cassa, nel 2014 si assiste a una nuova situazione non positiva con una gestione finanziaria che assorbe il 60% delle risorse e un flusso globale negativo.

Nel 2015 tuttavia la situazione sembra nuovamente risollevarsi. Passiamo ora ad analizzare alcuni indici:

L’indice di monetizzazione delle vendite ha un trend di miglioramento nel triennio 2012-2014. Nel 2015 c’è invece una diminuzione causata dal decremento del flusso dell’attività operativa. Infatti, mentre le vendite registrano un incremento, i flussi di cassa subiscono un calo quindi il gruppo non è riuscito a convertire l’incremento delle vendite in un corrispettivo incremento dei flussi di cassa.

L’indice successivo ha invece un andamento altalenante con valori comunque positivi e soddisfacenti. Unica eccezione si ha nel 2014, dove il reddito operativo è quasi doppio rispetto a quello dell’anno precedente, ma il cash caratteristico subisce solo un lieve incremento. L’indice di conversione in liquidità dell’autofinanziamento subisce un incremento nel 2013 per poi tornare a diminuire l’anno successivo. Le ragioni del valore del 2013 sono esclusivamente dovute al forte incremento del cash caratteristico, nonostante una riduzione dell’EBITDA. Tale incremento è dovuto principalmente al miglioramento del circolante, per le ragioni già esposte in precedenza.

INDICI DI RENDICONTO 2015 2014 2013 2012 cash caratt vendite cash caratt reddito operativo flusso di liquidità EBITDA flusso caratt flusso netto 3,87 - 20,38 7,39 - 2,67 Indice di monetizzazione delle vendite

Indice di liquidità del reddito operativo

Indice di conversione in liquidità dell'autofinanziamento Incidenza gestione caratteristica corrente

2,17

1,41 2,65 0,93 0,66

0,66 0,78 0,36

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Infine l’indice di incidenza della gestione caratteristica presenta segno negativo in due anni a causa del risultato del flusso globale. In ogni modo sono tutti valori, in valore assoluto, sopra l’unità. Nel 2014 si registra un valore molto elevato poiché in questo anno il flusso globale presenta un importo particolarmente basso.

4.1.3 Indebitamento finanziario1

Il primo indice che si può calcolare avendo a disposizione l’indebitamento finanziario è il rapporto debt/equity.

Nel caso analizzato l’indice presenta valori inferiori all’unità e questo è positivo poiché significa che il patrimonio netto è superiore all’indebitamento. Presenta trend decrescente a causa della diminuzione dell’indebitamento e dell’ aumento del patrimonio netto.

In nota integrativa è possibile avere delle giustificazioni alle variazioni dell’indebitamento. Nel 2012 il decremento rispetto all’anno precedente è riferibile principalmente al risultato economico dell’esercizio e ad una operazione di razionalizzazione del patrimonio immobiliare del gruppo già decisa al momento della quotazione in Borsa nel 2007.

1 Nella relazione annuale di Basicnet l’indebitamento finanziario viene calcolato considerando anche i

crediti finanziari non correnti. Tuttavia per omogeneità , poiché nelle altre aziende analizzate i crediti finanziari non rientrano nel calcolo, in questo elaborato anche per Basicnet i crediti finanziari non correnti saranno esclusi dai calcoli per determinare l ‘indebitamento finanziario.

INDEBITAMENTO FINANZIARIO 2015 2014 2013 2012

Cassa 793 604 523 1.067 Altre disponibilità liquide 9.200 6.087 7.001 4.295 Titoli detenuti per la negoziazione

Liquidità 9.993 6.691 7.524 5.362

Crediti finanziari correnti 1.816 1.000 1.000 3.500 Debiti finanziari correnti - 71.142 - 77.416 - 78.210 - 91.360 Parte corrente dell'indebitamento non corrente - 4.843 - 2.808 - 4.930 - 3.105 altri debiti finanziari correnti

Indebitamento finanziario corrente - 75.985 - 80.224 - 83.140 - 94.465 Indebitamento finanziario corrente netto - 64.176 - 72.533 - 74.616 - 85.603

Debiti bancari non correnti - 18.322 - 12.680 - 15.488 - 3.919 Crediti finanziari non correnti

Altri debiti non correnti - 72 - 72 - 71 - 88

Indebitamento finanziario non corrente - 18.394 - 12.752 - 15.559 - 4.007 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO - 82.570 - 85.285 - 90.175 - 89.610

Patrimonio netto 149.628 147.971 143.418 145.896 Debt/equity 0,5518 0,5764 0,6288 0,6142

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L’anno successivo si ha un incremento che è riferibile principalmente all’aumento del capitale circolante netto operativo.

Nel 2014 invece il decremento rispetto a dicembre 2013 è riferibile principalmente al miglioramento del cash flow gestionale grazie al miglioramento del risultato economico dell’esercizio 2014.

Infine nel 2015 il decremento rispetto all’anno precedente è riferibile principalmente ad una migliore gestione del capitale circolante netto e al minor esborso per oneri finanziari.

Altri indici che possono essere calcolati sono:

Il primo indice non da segni positivi. Infatti dovrebbe presentare valori contenuti per dimostrare la capacità dell’ EBITDA di porsi al servizio del debito. Nel nostro caso sono valori piuttosto alti poiché l’ EBITDA è molto inferiore all’indebitamento finanziario.

L’indice di struttura primario è inferiore all’unità. Tuttavia questa situazione è abbastanza comune in molte aziende.

L’indice di struttura secondario nel primo anno analizzato ha un valore che è sintomo di squilibrio poiché le fonti a lungo termine non riescono a coprire gli impieghi durevoli. Fortunatamente negli anni successivi la situazione migliora e si ha un equilibrio.

L’indice di autonomia finanziaria presenta valori simili nel periodo analizzato. Questi segnalano una certa dipendenza da terzi ma non allarmante.

Infine l’ultimo indice presenta valori piuttosto bassi sintomo dell’incapacità del flusso operativo di operare al servizio dell’ indebitamento.

2015 2014 2013 2012

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO/ EBITDA 4,2687 3,3203 4,3777 3,9324

INDICE DI STRUTTURA PRIMARIO(PATR. NETTO/ATTIVO FISSO) 0,7349 0,6994 0,6612 0,6652

INDICE DI STRUTTURA SECONDARIO [(PATR NETTO+DEBITI M/L)/ATTIVO FISSO] 1,0913 1,0452 1,0092 0,9650

INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA(PN/TOTALE FONTI) 0,3963 0,3958 0,3915 0,3916

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4.1.4 Indici di redditività

Approfondiamo l’analisi con il calcolo degli indici di redditività:

Tutti e tre gli indici analizzati presentano valori molto bassi. Il ROE addirittura, a causa della perdita di esercizio, nel 2012 e nel 2013 presenta valori negativi. Inoltre presentano andamenti altalenanti quindi non si può nemmeno, da questa prima analisi, comprendere la possibile evoluzione futura.

4.1.5 Indici di durata

Dall’analisi degli indici di durata emerge che i giorni di dilazione dei crediti sono piuttosto brevi e inferiori rispetto alla dilazione concessa dai fornitori. Il problema emerge dall’analisi dei giorni di giacenza che risultano piuttosto elevati. Questi fanno si che la durata del circolante complessiva sia positiva quindi si generi un fabbisogno di finanziamento.

2015

2014

2013

2012

ROE

1,14% 2,71% -1,37% -2,21%

ROI

1,56% 3,22% 1,65% 2,37%

ROS

2,19% 4,78% 2,40% 3,47%

2015

2014

2013

2012

DSO (DURATA CREDITI) 41,99 43,27 42,42 37,89 DPO (DURATA DEBITI) 93,43 90,95 78,88 81,31 GIORNI MEDI GIACENZA 120,51 120,03 106,23 109,27

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4.2 ANALISI GRUPPO BASICNET

4.2.1 Rendiconto finanziario e margini

Di seguito è indicato il rendiconto finanziario consolidato.

Successivamente per una prima analisi possiamo riportare i vari margini individuati:

(importi in migliaia di euro) 2015 2014 2013 2012

A) INDEBITAMENTO NETTO A BREVE VERSO BANCHE INIZIALE

B) FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI ESERCIZIO

Utile (Perdita) dell'esercizio 16.760 12.437 4.501 - 17.166

Ammortamenti 6.304 6.433 6.040 6.900

Svalutazioni e altri accantonamenti 4.500

Risultato di società valutate con il metodo del patrimonio netto 59 65 Variazione del capitale di esercizio:

(Incremento) decremento crediti - 2.772 - 243 1.011 5.274 (Incremento) decremento rimanenze - 2.728 1.972 3.869 1.632 (Incremento) decremento altri crediti 1.015 614 - 163 - 2.573 . Incremento (decremento) debiti fornitori - 4.991 - 5.584 - 4.199 6.673 . Incremento (decremento) altri debiti - 3.123 - 2.365 496 17.175 Variazione netta del trattamento di fine rapporto di lavoro

subordinato - 188 - 184 - 187 296

Altri, al netto 747 466 - 221 3.823

11.119

13.611 15.647 22.034 C) FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

IN IMMOBILIZZAZIONI Investimenti in immobilizzazioni:

- materiali - 1.683 - 1.516 - 2.615 - 3.201

- immateriali - 3.375 - 3.526 - 5.210 - 3.895

- finanziarie - - - - 402

Valore di realizzo per disinvestimenti di immobilizzazioni:

- materiali 75 32 97

-- immateriali - 11 193

-- finanziarie - 52 266

-4.983

- - 4.947 - 7.270 - 7.498 D) FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI

FINANZIAMENTO

Accensione (Rimborso) di leasing - 215 - 587 131 490 Assunzione di finanziamenti a medio / lungo termine 15.000

-Rimborso di finanziamenti - 7.406 - 6.125 - 4.517 - 3.982

Conversione linee di credito a breve termine - - 7.500

-Acquisto azioni proprie - 1.948 - 1.110 - 308 - 1.216

Pagamento dividendi - 3.979 - - - 2.905

1.452

- 7.822 2.806 - 7.613

E) FLUSSO MONETARIO DEL PERIODO 7.588 842 11.182 6.923

F) INDEBITAMENTO NETTO A BREVE VERSO BANCHE FINALE

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO BASICNET

24.349

- - 25.191 - 36.371 - 43.294

16.761

- - 24.349 - 25.189 - 36.371

2015 2014 2013 2012

FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI INVESTIMENTO IN IMMOBILIZZAZIONI

FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI

FINANZIAMENTO 1.452 - 7.822 2.806 - 7.613 13.611

15.647 22.034

4.983

- - 4.947 - 7.270 - 7.498 FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI ESERCIZIO 11.119

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Il flusso monetario da attività di esercizio presenta valori positivi quindi vengono generate risorse da impiegare nelle altre aree.

All’interno di questo flusso è interessante andare ad analizzare la dinamica del capitale circolante.

Il capitale circolante dal 2012 al 2015 subisce un inversione di segno. Cerchiamo di capire le cause di questo cambiamento.

Nel 2012 rispetto all’anno precedente vi è una diminuzione dei crediti. Leggendo in nota integrativa, questo risultato è frutto di uno stretto controllo del credito che ha permesso di ridurre l’investimento in circolante.

Il segno positivo di quest’ultimo è anche risultato di un valore dei debiti positivo cioè vi è stato un aumento dei debiti verso fornitori. L’incremento è connesso a differenze temporali nelle forniture di merce, oltre che alla negoziazione di diversi termini di pagamento di forniture estere in capo alla BasicItalia S.p.A., ottenute da BasicNet nell’ambito della sua gestione contrattuale della produzione di articoli a marchi del gruppo, operata a beneficio di tutto il network dei licenziatari.

Anche la variazione di rimanenze registra segno positivo. La diminuzione è avvenuta per effetto delle operazioni di riduzione degli stock di merce in pronta consegna, effettuata nell’esercizio anche per mezzo dell’accresciuta rete di punti vendita outlet a marchi del gruppo. Da notare anche la variazione particolarmente elevata nella voce inerente gli altri debiti riferita principalmente all’aumento dei debiti verso l’Erario.

Nel 2013 i segni rimangono invariati ad eccezione della variazione dei debiti commerciali che assume segno negativo. Questa diminuzione è avvenuta a seguito dell’attività commerciale svolta dal gruppo.

2015

2014

2013

2012

Variazione crediti - 2.772 - 243 1.011 5.274 Variazione rimanenze - 2.728 1.972 3.869 1.632 Variazione altri crediti 1.015 614 - 163 - 2.573 Variazione debiti fornitori - 4.991 - 5.584 - 4.199 6.673 Variazione altri debiti - 3.123 - 2.365 496 17.175

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Il cambiamento più importante è registrato nel 2014. Infatti possiamo notare un aumento dei crediti anche se di lieve entità e soprattutto una diminuzione dei debiti a fornitori e altri debiti frutto, come si evince in nota integrativa, dell’attività commerciale del gruppo.

Nel 2015 si registra ancora un segno negativo del circolante. Le rimanenze di prodotti disponibili a magazzino registrano un incremento rispetto allo scorso esercizio, principalmente per effetto delle nuove sponsorizzazioni, in particolare dell’SSC Napoli e dell’US Sassuolo, avviate nella seconda parte dell’esercizio 2015. In ogni caso il valore delle merci in stock evidenzia una crescita meno che proporzionale all’incremento di fatturato registrato in tutti i canali.

I debiti sono diminuiti a seguito dell’attività commerciale del gruppo. E’ utile ricordare come il cash flow dell’attività di esercizio sia influenzato dalla redditività caratteristica, incidenza degli ammortamenti e svalutazioni e politica del circolante. Nel nostro caso è interessante analizzare la situazione del 2012. Infatti la redditività dell’azienda è negativa, si registra cioè una perdita. Nonostante ciò una corretta politica di scorte, crediti e debiti riesce a far si che la gestione caratteristica produca liquidità. Questo per dimostrare che un’azienda in perdita non necessariamente almeno nel breve periodo abbia difficoltà finanziarie. Possiamo anche notare che gli anni successivi nonostante si registrino utili, il flusso prodotto dall’ attività caratteristica è minore. Questa puntualizzazione, per evidenziare ancora una volta l’importanza che il circolante assume nel rettificare il flusso di liquidità potenziale prodotto dall’attività tipica.

Successivamente andiamo ad analizzare il flusso degli investimenti. Da un’analisi dei valori di questo margine non emergono particolari criticità. Presenta un segno negativo a indicazione di un rinnovo o espansione della parte strutturale dell’azienda. In particolare in nota integrativa si legge che gli investimenti sono stati per la maggior parte sostenuti per l’acquisto di arredi e macchine elettroniche, per l’apertura di nuovi negozi e in alcune categorie di attività immateriali. Per esempio nel 2013 la parte più significativa degli investimenti in immobilizzazioni

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immateriali è stata sostenuta all’interno della categoria “concessioni, marchi e diritti simili” e riguarda il pagamento di un’integrazione del

prezzo originariamente corrisposto per l’acquisto del marchio k-way. Merita più attenzione invece il flusso dell’attività finanziaria che si

alterna con segno positivo e negativo.

La prassi generalmente ritiene che questo flusso dovrebbe assumere segno positivo se la gestione operativa genera un fabbisogno mentre segno negativo se quest’ultima produce liquidità.

Quindi in questo caso nel 2012 e 2014 si ha un andamento in linea con questa impostazione. Una situazione che si discosta da questa si ha invece nel 2013 e 2015 dove nonostante la gestione operativa generi liquidità e non fabbisogno, la gestione finanziaria presenta segno positivo. Possiamo notare che in questi due casi abbiamo due situazioni rilevanti rispetto agli altri anni. Più precisamente nel 2015 si assumono nuovi finanziamenti e quindi si porta liquidità. Nel 2013 invece si ha la conversione di linee di credito a breve termine.

4.2.2 Rendiconto percentualizzato e indici

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Il cash flow netto globale è positivo in tutti gli esercizi considerati. Inoltre nel 2015 e nel 2013 esso costituisce il 60 % circa degli impieghi quindi questa percentuale di risorse vengono destinate ad incremento della risorsa di riferimento. Le fonti sono dominate dalla gestione operativa, che contribuisce per la quasi totalità. Solo nel 2015 e 2013 tra le fonti vi è anche l’attività finanziaria. Nei suddetti esercizi, le fonti sono state assorbite dalla gestione degli investimenti per il 40% circa e il restante 60%, come già evidenziato, è relativo al flusso globale. Nel 2014 una parte preponderante delle fonti viene assorbita dall’attività finanziaria (57%) così come nel 2012, anche se in questo caso l’assorbimento è ripartito abbastanza equamente tra gestione investimenti, finanziaria e cash flow globale.

Passiamo ora ad analizzare gli indici di rendiconto:

L’indice di monetizzazione delle vendite esprime la capacità delle vendite di convertirsi in moneta. Nel gruppo considerato emerge un trend decrescente di questo indice. L’andamento è da imputarsi alla somma di

INDICI DI RENDICONTO 2015 2014 2013 2012 cash caratt vendite cash caratt reddito operativo flusso di liquidità EBITDA flusso caratt flusso netto

indice conversione in liquidità dell autofinanziamento 0,35 0,46 0,69 1,81

incidenza gestione caratteristica corrente 1,47 16,17 1,40 3,18

Indice di monetizzazione delle vendite 8,30% 11,29% 14,01% 20,03%

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due fenomeni, da un lato abbiamo le vendite che incrementano nei vari anni e dall’altro la riduzione del cash flow caratteristico. Questo implica che nonostante l’incremento delle vendite, il gruppo non è riuscito a convertire questo incremento in una generazione di liquidità.

Un altro indice forse più significativo e completo per l’analisi è l’indice di liquidità del reddito operativo. Anche in questo caso l’indice assume valori decrescenti. Quindi nel 2012 la gestione era in grado di creare un certo ammontare di liquidità nonostante una perdita subita nell’esercizio. Negli anni successivi si assiste a una diminuzione dell’indice fino ad arrivare a valori che si approssimano allo zero.

L’indice di conversione in liquidità dell’autofinanziamento va a considerare anche la dinamica del circolante. Anche questo presenta trend decrescente. Quindi negli anni considerati diminuisce la capacità del gruppo di trasformare la liquidità potenziale in liquidità reale. Questo avviene perché una parte sempre maggiore di risorse viene assorbita dal capitale circolante.

Infine analizziamo un ultimo indice che è l’incidenza della gestione caratteristica corrente.

La prassi suggerisce che questo indice dovrebbe riportare valori superiori a 1. Sicuramente da analizzare la situazione del 2014 dove l’indice ha un valore molto elevato. Questo avviene perché in questo anno la gestione caratteristica è l’unica fonte di liquidità che viene assorbita sia dalla gestione degli investimenti che dei finanziamenti in percentuale abbastanza elevata (36% e 57%). In conseguenza il flusso monetario del periodo è molto basso e quindi l’indice presenta valori elevati.

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4.2.3 Indebitamento finanziario

Calcolando l’indebitamento finanziario netto possono essere costruiti diversi indici per analizzare la situazione finanziaria in cui versa il gruppo.

Un primo indice è il rapporto debt/equity. Questo indice misura la sostenibilità del debito finanziario rapportandolo semplicemente ai capitali che siamo sicuri di trovare in azienda (quelli generati e dei soci). Nel periodo di tempo considerato l’indice assume un valore decrescente. Il 2012 è l’ anno in cui l’indice presenta valori superiori all’unità poiché l’indebitamento è superiore al patrimonio netto. Diciamo che questo valore evidenzia l’incapacità del patrimonio a sostenere il debito quindi esprime un giudizio negativo. Negli anni successivi si evidenzia però un miglioramento. Infatti l’indice assume valori inferiori all’unità: il patrimonio netto è quindi maggiore dell’indebitamento complessivo. Questo miglioramento nei vari anni è dovuto a due effetti: da una parte la riduzione vera e propria dell’indebitamento dall’altra all’aumento del patrimonio netto.

Altri indicatori che possiamo calcolare sono i seguenti:

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO 2015 2014 2013 2012

Cassa 68 70 62 158

Altre disponibilità liquide 6.903 3.942 6.427 2.121 Titoli detenuti per la negoziazione

Liquidità 6.971 4.014 6.487 2.279

Crediti finanziari correnti

Debiti bancari correnti - 23.732 - 28.363 - 31.678 - 38.650 Parte corrente dell'indebitamento non corrente - 8.035 - 5.531 - 6.125 - 3.982 Altri debiti finanziari correnti

Indebitamento finanziario corrente - 31.767 - 33.894 - 37.803 - 42.632 Indebitamento finanziario corrente netto - 24.796 - 29.880 - 31.316 - 40.353 Debiti bancari non correnti - 20.566 - 15.693 - 21.809 - 20.839 Obbligazioni emesse

Fair value dei derivati - 131 - 463 - 2.037 - 2.764 Indebitamento finanziario non corrente - 20.697 - 16.156 - 23.846 - 23.603

Indebitamento finanziario netto - 45.493 - 46.036 - 55.162 - 63.956

Patrimonio netto 92.511 80.711 67.615 62.832

Debt/equity 0,49176 0,57038 0,81582 1,01789

2015 2014 2013 2012

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO/ EBITDA 1,4195 1,5614 2,4217 5,3695

INDICE DI STRUTTURA PRIMARIO (PATR. NETTO/ATTIVO FISSO) -1,1397 -0,9771 -0,7967 -0,7236

INDICE DI STRUTTURA SECONDARIO [(PATR NETTO+DEBITI M/L)/ATTIVO FISSO] 1,4655 1,2252 1,1475 1,0670

INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA(PN/TOTALE FONTI) 0,4509 0,4069 0,3331 0,3046

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Il primo indice dovrebbe assumere valori non troppo elevati, poiché in questo caso esprimerebbe la capacità del gruppo di sostenere il rimborso dei debiti finanziari con la generazione di flussi reddituali operativi rappresentati con l’EBITDA. Nel caso del gruppo Basicnet si registra un andamento positivo di questo indice poichè negli anni decresce. Il miglioramento dell’indice è dovuto a un doppio effetto: la diminuzione dell’indebitamento da una parte e l’aumento del valore dell’EBITDA dall’altra.

Gli indici di struttura primario e secondario danno una misura della solidità del gruppo. Nel dettaglio l’indice di struttura primario per il triennio 2012-2014 non presenta una situazione di equilibrio poiché presenta valori inferiori a 1, quindi sintomo dell’incapacità del patrimonio netto di coprire da solo le spese per gli investimenti strutturali. Tuttavia questa non è una situazione allarmante, poiché nella maggior parte delle aziende si hanno situazioni di questo tipo. Per questo si va ad analizzare il margine di struttura secondario che ha maggiore significatività poiché insieme al patrimonio netto va a considerare anche i debiti a m/l termine. Nel caso analizzato si registrano in tutti e quattro gli anni valori prossimi all’unità, segno di equilibrio. In conclusione questo gruppo almeno per gli anni analizzati si trova ad avere una struttura equilibrata.

Un altro indicatore significativo è l’indice di autonomia finanziaria che indica quanto il gruppo sia dipendente da finanziatori esterni.

La prassi indica dei valori che l’indice dovrebbe assumere:

o 0: l'azienda non ha mezzi propri e si finanzia completamente all'esterno; o da 0 a 0,33: la struttura finanziaria dell'azienda è gravemente

squilibrata;

o 0,34 a 0,55: la struttura finanziaria dell'azienda è squilibrata; o 0,56 a 0,66: la struttura finanziaria dell'azienda è equilibrata;

o 0,67 a meno di 1: la struttura finanziaria dell'azienda è equilibrata e la più indicata per lo sviluppo dell'azienda;

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Da questo punto di vista non si possono trarre giudizi positivi per il gruppo. Infatti emerge in tutti gli anni una situazione di squilibrio. Tuttavia non è una situazione grave e inoltre possiamo notare come ci sia un trend di miglioramento negli anni successivi.

Infine un ultimo indice da analizzare è il rapporto tra flusso di cassa operativo e l’indebitamento.

Il valore più elevato si registra nel 2012 e poi l’indice tende a calare. Per questo indice sarebbe meglio avere valori più alti poiché indicherebbe una maggiore capacità di creare flussi di cassa operativi in rapporto all’indebitamento.

4.2.4 Indici di redditività

Per andare ad approfondire l’analisi del gruppo Basicnet è opportuno analizzare anche i principali indici di redditività.

Il ROE, che esprime il rendimento del capitale proprio, ha un trend di crescita. Infatti si registrano valori negativi nel 2012 a causa della perdita d’esercizio. A partire dal 2013 invece si ha una crescita progressiva. Per dare un giudizio su questo indice però è utile fare un confronto anche con aziende del settore.

Il ROI, che esprime invece la redditività del capitale investito, presenta anch’esso una crescita nei vari anni analizzati.

Stesse considerazioni possono farsi riguardo al ROS, che esprime la redditività delle vendite.

Analizzando nel complesso questi indici si può dedurre che la redditività del gruppo nel periodo considerato è in crescita. Però per poter esprimere un giudizio più completo, per esempio per sapere se questa redditività è adeguata, bisogna fare confronti tra aziende appartenenti allo stesso settore. Questo aspetto verrà trattato più avanti.

2015 2014 2013 2012

ROE 18,12% 15,41% 6,66% -27,32% ROI 12,53% 11,62% 6,02% 2,54% ROS 19,19% 19,13% 10,95% 4,77%

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4.2.5 Indici di durata

Per terminare l’analisi del gruppo Basicnet può essere utile andare ad analizzare la durata del capitale circolante andando a calcolare gli indici di durata dei crediti, debiti e rimanenze.

La durata dei crediti commerciali presenta un trend decrescente.

Significa che i tempi medi di incasso dei crediti sono diminuiti e questo per il gruppo è positivo.

Anche la durata media dei debiti presenta andamento decrescente. Però questo non è positivo poiché significa che abbiamo ottenuto dai fornitori tempi di dilazione più stretti e dobbiamo esborsare denaro prima.

La durata delle rimanenze decresce e anche questo è positivo perché si riduce il capitale immobilizzato.

Il problema principale da evidenziare è che mentre politica delle scorte e dei crediti tendono a migliorare negli anni analizzati, la gestione del debito incontra delle difficoltà. Infatti ogni anno i giorni medi diminuiscono e inoltre si deve pagare prima di aver riscosso.

La durata complessiva del circolante è positiva e questo significa che viene creato un fabbisogno di risorse. Tuttavia si può evidenziare una leggera decrescita nel periodo analizzato.

2015 2014 2013 2012

DSO (DURATA CREDITI) 103 108 116 121 DPO (DURATA DEBITI) 59 85 99 107 GIORNI MEDI GIACENZA 223 245 252 267

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4.3 ANALISI GRUPPO BRUNELLO CUCINELLI 4.3.1 Rendiconto finanziario e margini

Riportiamo il rendiconto finanziario consolidato:

Successivamente analizziamo i vari flussi individuati: FLUSSO DI CASSA DA ATTIVITÀ OPERATIVE

Utile netto dell’esercizio 32.949 31.787 29.575 22.389 Rettifiche per riconciliare l'Utile netto al flusso di cassa generato / (assorbito) dalle attività operative:

Ammortamenti e svalutazioni 18.149 13.712 11.225 7.125 Accantonamenti a Passività per benefici ai dipendenti 58 170 99 148 Accantonamenti a Fondi per rischi ed oneri / fondo obsolescenza / fondo svalutazione crediti 1.620 1.999 1.806 1.185 Variazione delle Altre passività non correnti 2.011 2.447 932 474 Minusvalenze / (Plusvalenze) da cessione immobilizzazioni 42 - 673 - 878 - 1.062 Pagamenti di Passività per benefici ai dipendenti - 134 - 178 - 100 - 88 Pagamenti per Fondi per rischi ed oneri - 354 - 130 - 302 - 12 Variazione netta di Imposte differite attive e passive - 3.214 - 2.611 - 1.405 - 4.465 Variazione di fair value strumenti finanziari - 2.607 3.728 - 879 - 813 Variazioni nelle attività e passività operative: 48.520 50.251 40.073 24.881 Crediti commerciali - 603 - 2.113 2.772 - 186 Rimanenze - 14.083 - 25.945 - 14.129 - 15.701 Debiti commerciali 1.549 - 6.664 - 463 7.089 Altre attività e passività correnti 494 - 1.758 - 4.699 922

FLUSSO DI CASSA NETTO GENERATO DALLE ATTIVITÀ OPERATIVE (A) 35.877 13.771 23.554 17.005

FLUSSO DI CASSA DA ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

Investimenti in Immobili, impianti e macchinari - 32.340 - 29.601 - 24.543 - 18.634 Investimenti in Attività immateriali - 7.797 - 4.351 - 6.944 - 7.154 Investimenti in Attività finanziarie - 696 - 1.369 - 308 - 1.491 Acquisizione SAS White Flannel, al netto della cassa acquisita - - 549 -Acquisizione Pearl Flannel S.p.r.l., al netto della cassa acquisita - - 443 -Acquisizione ramo d'azienda d'Avenza Fashion S.p.A., al netto della cassa acquisita - - 84

Acquisizione Bc England Ltd., al netto della cassa acquisita - - - 3.197 Acquisizione 49% di Brunello Cucinelli Marittima S.r.l. - - - 82

Cessione di Immobili, impianti e macchinari e key money 260 2.464 1.337 295

FLUSSO DI CASSA NETTO ASSORBITO DALLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO (B) - 40.573 - 33.933 - 33.737 - 26.984

FLUSSO DI CASSA DALLE ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO

Erogazioni di finanziamenti a medio-lungo termine 39.430 80.120 13.600 217 Rimborso di finanziamenti a medio-lungo termine - 27.923 - 42.641 - 6.571 - 6.985 Erogazioni/(Rimborsi) finanziamenti a breve termine 11.690 8.028

Variazione netta delle passività finanziarie a breve termine - 16.047 - 6.132 1.954 - 9.147 Variazione netta delle passività finanziarie a lungo termine - 1.061 - 1.025 3.258 -Aumento di capitale, versamento soci e altre variazioni del patrimonio netto 444 3.518 2.744 60.233 Distribuzione di dividendi - 8.435 - 7.955 - 5.794 - 2.817

FLUSSO DI CASSA NETTO ASSORBITO DALLE ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO (C) - 1.902 33.913 9.191 41.501

FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO (D=A+B+C) - 6.598 13.751 - 992 31.522 EFFETTO DEI CAMBI SULLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE NETTE (E) 1.038 1.208 - 377 - 160 DISPONIBILITÀ LIQUIDE ALL’INIZIO DELL'ESERCIZIO (F) 53.635 38.676 40.045 8.683 DISPONIBILITÀ LIQUIDE ALLA FINE DELL'ESERCIZIO (G=D+E+F) 48.075 53.635 38.676 40.045

Informazioni aggiuntive:

Interessi pagati 2.577 2.079 1.717 1.998 Imposte sul reddito pagate 17.192 17.765 18.465 18.414

(importi in migliaia di euro) 2015 2014 2013 2012

2015 2014 2013 2012

FLUSSO DI CASSA NETTO GENERATO DALLE ATTIVITÀ OPERATIVE 35.877 13.771 23.554 17.005 FLUSSO DI CASSA NETTO ASSORBITO DALLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO - 40.573 - 33.933 - 33.737 - 26.984 FLUSSO DI CASSA NETTO ASSORBITO DALLE ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO - 1.902 33.913 9.191 41.501

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Il flusso generato dall’attività operativa ha segno positivo per cui vengono generate risorse da destinare alle altre aree dell’impresa.

All’interno di questo è interessante analizzare la variazione del capitale circolante che risulta essere così composta:

Nel periodo analizzato la variazione del circolante è negativa quindi comporta un assorbimento di liquidità.

Nel 2012 la variazione in negativo è principalmente dovuta all’effetto delle rimanenze che aumentano a causa della crescita della rete dei negozi monomarca.

Nel 2013 si ha una situazione analoga all’anno precedente: la variazione del circolante è negativa e principalmente è dovuta al valore delle rimanenze che incrementano per la crescita del business.

Nello stesso anno è da evidenziare il segno positivo dei crediti commerciali che si sono quindi ridotti rispetto all’anno precedente. In nota integrativa si possono ricavare le motivazioni di questo andamento. Principalmente la variazione dei crediti è riconducibile alle sei trasformazioni dei punti vendita da wholesale monomarca a DOS intervenute nel 2013, mentre la maggiore incidenza del fatturato verso mercati internazionali, caratterizzati da prassi commerciali con rapidi tempi di incasso, ha prodotto un miglioramento dei giorni medi di incasso complessivi e la conseguente riduzione del saldo di fine esercizio.

In questo anno anche i debiti e le altre attività e passività registrano una variazione in negativo quindi un peggioramento rispetto all’anno precedente.

Il 2014 è l’anno in cui la variazione del circolante presenta il valore maggiore. Anche in questo caso va evidenziata l’alta variazione delle

2015

2014

2013

2012

Crediti commerciali - 603 - 2.113 2.772 - 186 Rimanenze - 14.083 - 25.945 - 14.129 - 15.701 Debiti commerciali 1.549 - 6.664 - 463 7.089 Altre attività e passività correnti 494 - 1.758 - 4.699 922

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rimanenze. Le motivazioni sono principalmente riconducibili alle seguenti:

– incremento dei punti vendita a gestione diretta, con cinque nuove aperture e cinque conversioni da wholesale monomarca a Dos intervenute negli ultimi dodici mesi;

– trasformazione del modello di business in Giappone, con l’acquisizione in gestione diretta, anche di 13 punti vendita all’interno di department stores situati nelle principali città del lusso;

– produzione e confezionamento di abiti per uomo e su misura, sviluppato in seguito all’ acquisizione del ramo di azienda d’Avenza, al fine di ampliare l’offerta ai clienti con un servizio di altissima sartorialità.

Per i crediti e debiti si evidenzia un’ evoluzione in linea con l’andamento del business come si evince dalla nota integrativa.

Infine il 2015 presenta sempre un’alta incidenza delle rimanenze principalmente riconducibile alle 12 nuove gestioni dirette di punti vendita intervenute negli ultimi dodici mesi, nonché allo sviluppo del business nel periodo.

Inoltre per i debiti si registra una variazione in aumento per effetto di acquisti di materia prima, lavorazioni esterne e investimenti particolarmente importanti nei mesi di novembre e dicembre.

Infine il saldo delle altre passività è riconducibile per la maggior parte alla valutazione dei fair value sugli strumenti derivati di copertura del rischio di cambio connesso alle transazioni commerciali in valuta estera.

Dopo aver analizzato l’area dell’attività operativa passiamo al flusso di cassa assorbito dall’attività di investimento.

Nel periodo analizzato esso presenta segno negativo quindi indica un assorbimento di risorse. Tuttavia questo non è un segno negativo per il gruppo ma bensì un indicatore che segnala il compimento di nuovi investimenti. Principalmente questi sono effettuati per lo svolgimento della normale attività e per l’acquisizione e apertura di nuovi punti

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vendita. Per una disamina approfondita si rimanda alla lettura delle note integrative.

Il flusso dell’attività di finanziamento presenta nel primo triennio segno positivo con un’inversione di segno nel 2015.

Nel 2012 c’è una voce in particolare che merita attenzione: la variazione del patrimonio netto. Infatti in questo anno rispetto al precedente c’è stato un aumento del patrimonio netto dovuto alla quotazione nel mercato telematico azionario (MTA) di Borsa Italiana avvenuta nell’aprile 2012 con conseguente emissione di nuove azioni.

L’anno successivo il flusso si contrae per poi espandersi nuovamente nel 2014. In questo anno merita attenzione la parte inerente al rimborso e accensione di finanziamenti. A tal proposito si rileva che nel corso del 2014 il gruppo, al fine di rimodulare l’indebitamento a medio/lungo termine a condizioni di tasso di interesse più vantaggiose rispetto a quelle precedentemente in essere, ha acceso nuovi finanziamenti per complessivi 88,1 milioni di euro ed estinto finanziamenti per complessivi 42,6 milioni di euro; più in particolare, si segnala che 22,6 milioni di euro dei nuovi finanziamenti contratti nel corso dell’esercizio sono stati utilizzati per estinguere anticipatamente debiti precedentemente contratti, ottenendo condizioni maggiormente favorevoli.

Infine nel 2015 abbiamo un inversione di segno con l’area finanziaria che genera un fabbisogno di risorse.

Anche in questo anno come nel precedente al fine di rimodulare l’indebitamento a medio/lungo termine a condizioni di tasso di interesse più vantaggiose rispetto a quelle precedentemente in essere, ha acceso nuovi finanziamenti per complessivi 39,4 milioni di Euro ed estinto finanziamenti per complessivi 27,9 milioni di euro; più in particolare, si segnala che 26,4 milioni di euro dei nuovi finanziamenti contratti nel corso del 2015, sono stati utilizzati per estinguere anticipatamente debiti precedentemente contratti, ottenendo condizioni maggiormente favorevoli.

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Nel 2015 è da segnalare anche una variazione in negativo delle passività finanziarie a breve termine che ha un valore elevato rispetto agli anni precedenti.

4.3.2 Rendiconto percentualizzato e indici

Passiamo all’analisi del rendiconto finanziario percentualizzato:

Il flusso globale presenta nel 2015 e nel 2013 segno negativo. Quindi in questi due anni la gestione complessiva ha assorbito liquidità. In entrambi gli anni la maggior parte di risorse viene assorbito dall’attività di investimento.

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Le fonti sono composte dall’attività operativa e dall’attività di finanziamento ad eccezione del 2015 dove c’è una dominanza della gestione operativa. Da segnalare come nel 2014 e 2012 il 70% circa delle fonti è generato dall’attività finanziaria. Questo non è un aspetto positivo poiché si ripercuote poi sul livello di indebitamento dell’impresa che analizzeremo successivamente.

Proseguiamo l’analisi con il calcolo di alcuni indici:

L’ indice di monetizzazione delle vendite ha un andamento crescente ad eccezione del 2014 dove si registra un valore molto basso rispetto agli altri anni. Questo è dovuto alla diminuzione del valore del flusso di cassa dell’attività operativa. Questo implica che, nonostante l’incremento delle vendite nel 2014, il gruppo non è riuscito a convertire questo incremento in una generazione di liquidità .

L’indice di liquidità del reddito operativo ha un andamento simile al precedente.

L’indice di conversione in liquidità dell’autofinanziamento, che indica la capacità del gruppo di tradurre in liquidità l’autofinanziamento, tende a crescere nei primi due anni con un calo nel 2014. Questo indice dovrebbe presentare valori tra 0 e 1 e avvicinarsi preferibilmente all’unità. Il gruppo si muove in questa direzione tranne che nel 2014. Per dare una spiegazione a questo andamento si può analizzare il capitale circolante ed emerge che il 2014 è proprio l’anno in cui questo presenta valori particolarmente elevati. Quindi la liquidità potenziale generata dall’attività d’esercizio, che peraltro presenta valori in crescita anche nel 2014, viene per la maggior parte assorbita dal capitale circolante.

Infine analizziamo l’incidenza della gestione caratteristica corrente.

INDICI DI RENDICONTO 2015 2014 2013 2012 cash caratt vendite cash caratt reddito operativo flusso di liquidità EBITDA flusso caratt flusso netto 0,5395

indice conversione in liquidità dell autofinanziamento

6,04%

0,7038 0,2792 0,5016 0,4757

0,5190 0,2184 0,4048 0,3967

Indice di monetizzazione delle vendite

indice liquidità reddito operativo

incidenza gestione caratteristica corrente

8,65% 3,85% 7,26%

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Il 2012 non presenta una situazione positiva, l’indice assume valori inferiori allo 0 e infatti in questo anno la maggior parte delle fonti viene prodotta dall’area finanziaria. L’anno successivo invece la situazione migliora notevolmente con un indice che cresce (da leggere in valore assoluto).

Una situazione nuovamente negativa si ripresenta nel 2014 per tornare a migliorare nel 2015. In conclusione la gestione caratteristica non sempre è capace in modo autonomo di fornire liquidità da impiegare nelle altre aree.

4.3.3 Indebitamento finanziario

Calcolando l’indebitamento finanziario del gruppo si possono costruire diversi indicatori.

Un primo indice è il rapporto debt/equity. Questo indice misura la sostenibilità del debito finanziario rapportandolo semplicemente ai capitali che siamo sicuri di trovare in azienda (quelli generati e dei soci). Nel gruppo Cucinelli si hanno valori che si approssimano allo zero quindi il patrimonio netto è in grado di coprire l’indebitamento. Quest’ultimo presenta un trend crescente nel periodo analizzato e le cause possono essere ricavate leggendo la nota integrativa. In quest’ultima emerge che il saldo al 31 dicembre 2012 dell’indebitamento finanziario netto risulta pressoché azzerato e la sua riduzione è

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO 2015 2014 2013 2012

Cassa - 214 - 158 - 101 - 79

Altre disponibilità liquide - 47.861 - 53.477 - 38.575 - 39.966

Liquidità - 48.075 - 53.635 - 38.676 - 40.045 Crediti finanziari correnti - 86 - 44

Debiti bancari correnti 47.782 48.709 29.639 28.423

Altri debiti finanziari correnti 1.839 2.026 3.150 272

Debiti correnti 49.621 50.735 32.789 28.695 Indebitamento finanziario corrente netto 1.460 - 2.944 - 5.887 - 11.350

Debiti bancari non correnti 52.742 42.450 18.281 11.559

Altri debiti non correnti 2.210 3.130 3.707 642

Indebitamento finanziario non corrente 54.952 45.580 21.988 12.201

Indebitamento finanziario netto 56.412 42.636 16.101 851

Patrimonio netto 196.778 170.325 145.214 119.617

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principalmente correlata alla liquidità generata dall’ operazione di quotazione del 27 aprile 2012 .

Nel 2013 il saldo dell’indebitamento è strettamente correlato alle dinamiche degli investimenti effettuati nell’esercizio nonché al normale andamento della gestione operativa, in un contesto caratterizzato da crescita dei volumi di attività, da significativi investimenti effettuati e da dinamiche finanziarie in linea con il normale andamento della gestione operativa .

Al 31 dicembre 2014, l’indebitamento finanziario del gruppo Brunello Cucinelli aumenta rispetto al corrispondente valore al 31 dicembre 2013.

Sui motivi dell’aumento si rimanda all’analisi del flusso dell’attività finanziaria dello stesso anno. Oltre a questi c’è da aggiungere che il saldo dell’indebitamento finanziario netto è strettamente correlato alle dinamiche degli investimenti effettuati nell’esercizio, al normale andamento della gestione operativa (caratterizzato sempre da un contesto di crescita dei volumi di attività), nonché a quanto già precedentemente indicato relativamente alle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzione del capitale circolante netto .

Al 31 dicembre 2015, l’indebitamento finanziario del gruppo è ancora in aumento e questo è correlato:

– alla dinamica degli investimenti, caratterizzata dal forte programma di investimenti effettuati nell’esercizio di riferimento;

– andamento della gestione operativa, caratterizzato sempre da un contesto di crescita dei volumi di attività ed influenzato dall’ evoluzione del network dei punti vendita (aumentato complessivamente di 12 unità), nonché dalle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzione del capitale circolante netto;

– stagionalità del business e conseguente consueta dinamica di stagionalità dell’andamento dell’indebitamento finanziario netto, che da sempre prevede un livello più elevato al termine del secondo e terzo trimestre dell’esercizio per poi ridiscendere nel quarto trimestre.

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Tuttavia anche il patrimonio netto presenta questo andamento crescente e si mantiene sempre in proporzione maggiore all’indebitamento stesso.

Altri indici che possono essere calcolati sono:

Il primo indice dovrebbe preferibilmente assumere valori contenuti poiché in quel caso indicherebbe la capacità dell’azienda di sostenere l’indebitamento con i flussi generati dall’attività operativa rappresentati dall’EBITDA.

Il gruppo Cucinelli presenta valori che si approssimano allo zero poiché l’EBITDA mantiene sempre un valore superiore all’indebitamento.

Tuttavia presenta un trend crescente a causa della notevole crescita dell’indebitamento.

Gli indici di struttura primario e secondario, presentano valori superiori all’unità quindi sono sinonimo di un’adeguata struttura patrimoniale. Peculiare è il caso dell’indice primario che raramente presenta questi valori.

L’indice di autonomia finanziaria presenta dei valori che la prassi interpreta come sintomo di una struttura finanziaria non equilibrata poiché c’è dipendenza da terzi, anche se questa viene ritenuta non troppo grave.

Infine l’ultimo indice presentato registra un valore molto positivo nel 2012 poiché l’indebitamento è molto basso e i flussi di cassa riescono quindi a coprirlo integralmente.

Si ha una situazione ancora positiva nel 2013 perché anche se l’indebitamento è aumentato i flussi operativi sono ancora maggiori. Però la situazione cambia nel 2014 e 2015. L’indebitamento cresce e soprattutto nel 2014 i flussi dell’attività d’esercizio non sono in grado di sostenerlo.

2015 2014 2013 2012

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO/ EBITDA 0,8161 0,6763 0,2767 0,0199

INDICE DI STRUTTURA PRIMARIO(PATR. NETTO/ATTIVO FISSO) 1,2808 1,3317 1,4633 1,7303

INDICE DI STRUTTURA SECONDARIO [(PATR NETTO+DEBITI M/L)/ATTIVO FISSO] 1,7267 1,7854 1,7755 1,9925

INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA(PN/TOTALE FONTI) 0,4787 0,4627 0,4962 0,4783

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4.3.4 Indici di redditività

Gli indici analizzati presentano lo stesso andamento: hanno una crescita nel 2013 e poi un calo di qualche punto percentuale nel 2014 e 2015. Ad una prima analisi, senza entrare nei dettagli, sembra che la redditività di questo gruppo si stia muovendo verso un peggioramento. Prima di trarre conclusioni è opportuno però effettuare dei confronti di settore. Questo aspetto verrà trattato successivamente.

4.3.5 Indici di durata

Per approfondire ulteriormente l’analisi del circolante può essere utile calcolare gli indici di durata dello stesso.

I tempi medi di incasso dei crediti hanno un trend decrescente e questo è positivo per la liquidità poiché significa che i crediti si riscuotono in un tempo più breve.

Non si può trarre giudizio positivo invece dall’analisi dei tempi di riscossione dei debiti e di giacenza delle rimanenze. I primi diminuiscono e questo non è positivo perché significa che i fornitori hanno ridotti i tempi di dilazione.

Anche il tempo di giacenza delle rimanenze aumenta e non è positivo perché significa che queste rimangono più tempo immobilizzate nel magazzino.

Infine analizzando la durata complessiva del circolante possiamo evidenziare come questo presenti segno positivo e un andamento crescente. Questo non è positivo poiché significa che il ciclo del circolante crea un fabbisogno che poi dovrà essere finanziato ricorrendo ad altre fonti.

2015 2014 2013 2012

DSO (DURATA CREDITI) 32,448 37,197 39,747 50,575 DPO (DURATA DEBITI) -76,468 -80,686 -88,236 -96,475 GIORNI MEDI GIACENZA 124,897 126,030 104,776 102,477

Durata ciclo circolante 80,878 82,541 56,287 56,577

2015

2014

2013

2012

ROE

16,74% 18,66% 20,37% 18,72%

ROI

12,40% 13,40% 16,04% 14,29%

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4.4 ANALISI GRUPPO MONCLER 4.4.1 Rendiconto finanziario e margini

Di seguito è presentato il rendiconto finanziario consolidato:

Successivamente per proseguire l’analisi indichiamo i vari margini:

Il flusso di cassa della gestione operativa presenta segno positivo quindi significa che la gestione operativa riesce a produrre risorse da destinare alle altre aree di gestione.

Prospetto di rendiconto finanziario consolidato

(Euro/000) Esercizio 2015 Esercizio 2014 Esercizio 2013 Esercizio 2012

Flusso di cassa della gestione operativa

Risultato consolidato 167.910 130.109 78.386 31.123 Ammortamenti immobilizzazioni 35.959 26.276 19.185 21.126

Impairment immobilizzazioni - 5.501

Impairment marchi - 55.125

Costi (Ricavi) finanziari, netti 1.708 11.846 21.153 18.206 Altri costi (ricavi) non monetari 6.607 4.522

Risultato netto delle attività e passività cessate 16.044

Imposte dell’esercizio 83.061 65.377 50.816 36.541 Variazione delle rimanenze – (Incremento)/Decremento - 14.859 - 45.597 - 17.360 - 1.456 Variazione dei crediti commerciali – (Incremento)/Decremento 10.596 - 10.072 - 5.573 - 16.471 Variazione dei debiti commerciali – Incremento/(Decremento) - 2.931 5.246 12.826 2.947 Variazione degli altri crediti/debiti correnti 11.778 8.516 - 6.097 - 1.547

Flusso di cassa generato/(assorbito) dalla gestione operativa 299.829 196.223 169.380 151.095

Interessi ed altri oneri pagati - 4.108 - 9.950 - 14.531 - 16.522 Interessi ricevuti 284 318 624 335 Imposte e tasse pagate - 114.432 - 39.289 - 65.694 - 43.246

Royalties pagate - - 1.900

Variazione degli altri crediti/debiti non correnti 314 - 5.607 635 - 1.210

Flusso di cassa netto della gestione operativa (a) 181.887 141.695 90.414 88.552

Flusso di cassa della gestione degli investimenti

Acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali - 67.657 - 50.216 - 34.346 - 28.984 Vendita di immobilizzazioni materiali ed immateriali 1.470 659 1.976 430 Flusso di cassa delle attivitò passività cessate 7.128

-Flusso di cassa netto della gestione degli investimenti (b) - 66.187 - 49.557 - 25.242 - 28.554 Flusso di cassa della gestione dei finanziamenti

Rimborso di finanziamenti - 69.653 - 171.736 - 208.832 - 48.271 Accensione di nuovi finanziamenti 37.781 155.075 139.878 44.657 Variazioni dei finanziamenti a breve termine, diversi dai finanziamenti bancari -

-Variazione dei debiti finanziari a breve - 29.365 - 26.778 21.365 - 3.269 Dividendi pagati ai soci della controllante - 30.014 - 25.000

Dividendi pagati ai soci di minoranza delle società controllate - 470 - 3.632 - 2.258 - 7.506 Aumento capitale 1.269

-Altre variazioni del patrimonio netto 2.223 3.057 838 - 2.532

Flusso di cassa netto della gestione finanziaria (c) - 88.229 - 69.014 - 49.009 - 16.921

Incremento/(Decremento) netto della cassa e altre disponibilità finanziarie (a)+(b)+(c) 27.471 23.124 16.163 43.077 Cassa e altre disponibilità finanziarie all’inizio del periodo 122.400 99.276 83.113 40.036

Effetto della variazione dei tassi di cambio - 3.790

-Incremento/(Decremento) netto della cassa e altre disponibilità finanziarie 27.471 23.124 16.163 43.077

Cassa e altre disponibilità finanziarie alla fine del periodo 146.081 122.400 99.276 83.113

2015 2014 2013 2012

Flusso di cassa netto della gestione operativa 181.887 141.695 90.414 88.552

Flusso di cassa netto della gestione degli investimenti - 66.187 - 49.557 - 25.242 - 28.554

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All’interno di questo flusso è utile analizzare la composizione e l’andamento della variazione del capitale circolante.

In generale possiamo constatare che, nel periodo considerato, la variazione del circolante assume prima un segno negativo e un incremento e poi inverte il segno nel 2015.

Entriamo nello specifico.

Nel 2013 si registra una variazione del circolante negativa. Principalmente questa è causata da un incremento delle rimanenze. Le rimanenze di materie prime aumentano per effetto dell’aumento dei volumi e dell’anticipo dell’approvvigionamento per la produzione 2014, per migliorare il servizio al mercato. Invece le rimanenze di prodotti finiti aumentano per effetto della crescita del business retail.

I debiti commerciali aumentano per effetto dell’incremento dell’attività del gruppo ed al sopra citato anticipo di produzione. Non ci sono significative variazioni nei termini di pagamento.

Nel 2014 il circolante subisce una variazione elevata rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso è molto alta l’incidenza delle rimanenze. Leggendo in nota integrativa tale variazione è in larga parte legata all’anticipo del processo produttivo ed all’espansione del canale retail.

In particolare, a fine 2014, il magazzino include anche importanti anticipi di materie prime e prodotti finiti relativi alle collezioni Primavera/Estate ed Autunno/Inverno 2015. La voce altri debiti correnti decrementa; l’importo del 2013 si riferiva principalmente al debito correlato ai costi sostenuti per la preparazione al processo di quotazione.

Variazione capitale circolante 2015 2014 2013 2012

Variazione delle rimanenze - 14.859 - 45.597 - 17.360 - 1.456 Variazione dei crediti commerciali 10.596 - 10.072 - 5.573 - 16.471 Variazione dei debiti commerciali - 2.931 5.246 12.826 2.947 Variazione degli altri crediti/debiti correnti 11.778 8.516 - 6.097 - 1.547

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Infine nel 2015 vi è una situazione inversa poiché la variazione del circolante assume segno positivo. Le rimanenze subiscono un aumento sempre per le solite dinamiche degli anni precedenti. Possiamo notare in particolare in questo anno, l’inversione di segno nella variazione dei crediti che comporta una maggiore liquidità e l’inversione di segno anche nei debiti a fornitori.

Proseguiamo l’analisi analizzando il flusso generato dall’attività di investimento.

Esso presenta segno negativo in tutti gli anni analizzati e un trend crescente.

Da una lettura congiunta delle note integrative riferite ai vari anni si evince che principalmente gli investimenti sono stati effettuati per lo sviluppo della rete dei negozi monomarca, lo sviluppo della rete shop-in-shop, l’ampliamento degli show room e nell’infrastruttura IT. Inoltre nel 2015 c’è un incremento nella voce terreni e fabbricati che si riferisce all’acquisto della sede italiana di Trebaseleghe (Padova) e degli immobili relativi all’unità produttiva in Romania.

Infine analizziamo il flusso della gestione finanziaria. Esso presenta segno negativo, quindi assorbimento di risorse e un incremento nei vari anni considerati.

In particolare possiamo evidenziare le voci inerenti all’accensione e rimborso di finanziamenti nel 2013 e 2014. Nel 2013 la società Moncler Spa ha estinto un finanziamento erogato nel 2011 e ne ha stipulato uno nuovo con scadenza nel 2018. L’anno successivo sempre la società Moncler Spa ha estinto il residuo del finanziamento stipulato l’anno precedente e ha acceso un nuovo finanziamento con scadenza dicembre 2017.

Nel corso del 2015 non sono stati accesi nuovi finanziamenti a medio- lungo termine. La variazione dei debiti finanziari correnti e non correnti riflette il normale rimborso delle rate come da relativi contratti.

Un altro aspetto da evidenziare riguarda i dividendi corrisposti ai soci della controllante: nel 2012 e 2013 non sono stati corrisposti dividendi.

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Inoltre nel 2015 si ha un aumento di capitale che deriva dall’esercizio di n. 124.458 opzioni maturate (per un numero pari di azioni) relativamente al piano di stock option approvato dall’assemblea ordinaria dei soci Moncler in data 28 febbraio 2014 al prezzo di esercizio pari ad Euro 10,20 per azione.

4.4.2 Rendiconto percentualizzato e indici

Proseguiamo l’analisi con il rendiconto finanziario percentualizzato.

Il flusso globale presenta segno positivo. In particolar modo nel 2012 emerge una situazione positiva poiché il flusso globale rappresenta il 48% degli impieghi. Quindi questa percentuale di risorse generate vengono destinate a incremento della risorsa di riferimento. Negli anni

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