cap. 5 - Postura e Paramorfismi
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5.6 - Anomalie podaliche e loro conseguenze posturali
Il piede piatto valgo
Il piede piatto era considerato, sino a questi ultimi anni, come la deformazione più frequente riguardante il piede.
Attualmente il vero piede piatto costituzionale è molto più raro. Il piede piatto è accompagnato da
disordini posturali a vari livelli, che si propagano dal basso verso l’alto:
- valgo calcaneare;
- rotazione interna della gamba e della coscia;
- le rotule sono posizionate più all’interno
- divergenza articolare interna, tendenza al flexum;
- apertura del bacino; - antiversione iliaca;
- bascula posteriore del sacro (aumento dell’angolo del sacro a causa dell’orizzontalizzazione del sacro);
- aumento della lordosi lombare;
- proiezione di L3 e dell’ombelico in avanti; - ipercifosi dorsale compensatoria;
- piano scapolare posteriore (esclusivamente nel piede piatto vero); - iperlordosi cervicale.
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Nella genesi dei dolori a livello del
piede, del ginocchio, dell’anca, e del rachide intervengono sia fattori meccanici, che “contraintes” (sollecitazioni muscolari anomale). A livello lombare, le articolazioni posteriori sono orientate per lavorare fisiologicamente con un angolo sacrale di 32° e una lordosi normale. L’aumento di questi due parametri provoca la comparsa di ipertensioni articolari anomale, e di eccessivi contatti articolo- istmici .
Le catene muscolari posteriori sono accorciate, le anteriori rilasciate.
Il piede valgo o piede piatto di primo grado non deve essere accompagnato da un piano scapolare posteriore ma bensì da una iperlordosi lombare e da una ipercifosi dorsale. E solo quando il medio- piede cede che la posteriorizzazione del piano scapolare appare ; più il piede è piatto più il piano scapolare tende a posteriorizzarsi.
Il soggetto portatore di piede piatto clinicamente decompensa prima a livello del dorso, poiché il ginocchio e l’anca sopportano meglio la rotazioni interna e il valgo piuttosto che il loro contrario.
È importante ricordarsi che esiste un bilanciamento tra la posizione interna delle rotule e la tendenza al ginocchio valgo : più è importante il ginocchio valgo meno le rotule saranno squilibrate e viceversa tra le due situazioni possono convivere tutte le possibilità intermedie.
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118 Il piede cavo varo
Il piede cavo è per definizione accompagnato da un talo varo, “caduta” astragalo- calcaneare esterna che trascina la gamba in rotazione esterna. Le conseguenze posturali sono in tutti i loro punti contrarie alle precedenti. Procedendo dal basso verso
l’alto
- varo calcaneare;
- rotazione esterna della gamba e della coscia
- posizionamento esterno delle rotule che terminerà con una iperpressione femoro-patellare esterna quindi la correzione del piede sarà il primo trattamento da effettuare;
- tendenza alla divergenza articolare esterna e al recurvatum; - rotazione esterna del
femore che provocherà un difetto di copertura anteriore della testa femorale;
- retroversione iliaca - verticalizzazione del sacro e diminuzione della lordosi lombare (glutei piatti, dorso piatto).
Bisogna sottolineare che
quando siamo in presenza di un ginocchio varo, il disassamento delle rotule può essere presente oppure no.
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Tra queste due possibilità sono possibili tutte le fasi intermedie.
Inoltre, tensioni anomale in distrazione, sollecitazioni di taglio e d’urto intervengono nella genesi dei
processi dolorosi.
A livello lombare, le articolazioni vertebrali inferiori sono disabitate nelle loro parti più alte e al contrario imbricate nel livello più distante dalla loro origine ; inoltre esse lavorano in sforbiciamento.
I soggetti portatori di piede varo cominciano a soffrire a livello degli arti inferiori (nell’ordine ginocchio, anche, piedi), prima iniziare a soffrire a livello dei dorso.
Prevalgono due patologie:
- iperpressione esterna della rotula, - difetto di copertura della testa femorale