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PROGETTO ESECUTIVO PER I LAVORI DI MANUTENZIONE DEI PONTI COMUNALI

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Academic year: 2022

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Regione Veneto Provincia di Vicenza

Comune di Malo

PROGETTO ESECUTIVO

PER I LAVORI DI MANUTENZIONE DEI PONTI COMUNALI

- PONTE DI SANTA LIBERA –

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Stato di fatto

L’analisi dello stato di fatto è basato oltre che sulle nostre capacità di osservazione e sulle nostre conoscenze tecniche anche su testimonianze preziose raccolte al momento dei vari soppralluoghi.

Il ponte oggetto di intervento è lungo complessivamente 29,60 metri con un'arcata unica centrale di 19,33 metri. L'impalcato, di 6,75 metri di larghezza massima, è delimitato ai lati da due stretti marciapiedi che in origine erano rialzati di 40/50 cm per consentire il passaggio in sicurezza dei pedoni rispetto al passaggio principale che all’epoca in cui è stato costruito contava pochi mezzi a motore e un importante passaggio di “bestiame”.

Parapetti di conglomerato cementizio armato con interposti, in corrispondenza dell'arcata, telai a correnti orizzontali in tubolari d'acciaio mettevano in sicurezza il pedone che passeggiava sopra il marciapiede. La carreggiata poi con il tempo è stata rialzata e il salto del marciapiede è stato ridotto a circa 10cm.

Tale rialzo usato dai pedoni ha una larghezza inferiore ai 60cm e presenta forti segni di degrado superficiale dovuti probabilmente all’uso del sale per evitare la formazione di ghiaccio. I parapetti esistenti sono alti poco più di 90cm (non a norma). Tre lampioni sono staffati agli stessi.

La carreggiata sul ponte è larga 4,90 metri, sono presenti da ambo i lati caditoie per lo smaltimento delle acque piovane. Sul prospetto a valle, sulla sponda sinistra del torrente, è presente un manufatto su due livelli, quello sopra adibito un tempo a bagno pubblico, quello sotto utilizzato tuttora come cabina di

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servizio non può essere sospeso). Questo manufatto è realizzato nella parte superiore in laterizio e nella parte inferiore in cemento armato e blocchi di calcestruzzo; la scala che collega i due livelli al piano viario è in ferro.

Su entrambi i lati della carreggiata verso Santa Libera ci sono dei muri in cemento con evidenti fessurrazioni e vistosi movimenti (il lato a monte in modo particolare manca di fondazioni ed è pericolante e pericoloso per i pedoni e per il traffico veicolare).

Su entrambi i lati il ponte presenta vistosi segni di fuoriuscite di acqua (fontanazzi) che oltre a rovinare e deteriorare il paramento murario crea una fuoriuscita di aggregati di piccole dimensioni che determina un deterioramento del sottofondo stradale.

In uno dei sondaggi abbiamo potuto constatare che sotto il vecchio sedime stradale ci sono importanti elementi lapidei con grandi spazi interposti liberi dovuti proprio all’effetto del dilavamento dell’acqua.

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Tali infiltrazioni sono presenti anche sotto l’arco nella parte in calcestruzzo (nei bordi precisamente) segno che l’acqua si infiltra anche attraverso il calcestruzzo o fra calcestruzzo ed elemento lapideo decorativo.

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La base dell’arco in direzione Santa Libera presenta inoltre un forte degrado nell’elemento di coronamento lapideo dovuto sempre al alle infiltrazioni.

Nello stesso punto sono visibili numerosi mattoni di laterizio forse usati un tempo come cassero a perdere.

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È chiaro che sono elementi che non dovrebbero essere posti alla base di un ponte ad arco.

L’arco in calcestruzzo si presenta abbastanza pulito in sommità e molto sporco nelle due parti inferiori, così come pure gli elementi lapidei decorativi. Distribuiti lungo tutta la base sono riconoscibili altri segni di degrado del calcestruzzo dovuto alle infiltrazioni; da micro fessure si possono notare infatti numerose calate di sale ed altri materiali sottili.

Con l’Amministrazione a fronte di tutte queste evidenze abbiamo deciso di eseguire dei carotaggi e delle prove di rottura in modo da cominciare un iter di monitoraggio del manufatto nel tempo. Tali carotaggi sono stati eseguiti alle basi di appoggio del ponte (da sotto) ed in sommità (da sopra); con quest’ultimo sondaggio è stato possibile risalire allo spessore della volta in sommità (94cm);

come ci si poteva aspettare le prove peggiori sono state quelle alla base del ponte in quanto il calcestruzzo è stato nel corso

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degli anni maggiormante esposto al dilavamento dell’acqua. La prova in campata ha dato risultati consolanti (Rck 150).

I grandi spessori delle strutture in calcestruzzo, l’assenza di segnali di un degrado importante (fessurazioni vistose), e le recenti prove di carico fatte eseguire dall’Amministrazione ci tranquillizzano sotto l’aspetto statico, ma rimaniamo della ferma opinione che bisogna prevedere un piano di monitoraggio.

Altro vistoso problema dovuto ad una non perfetta regimazione delle acque meteoriche si ha da ambo i lati nei muri verso piazza Marconi. Dalle testimonianze raccolte sembra che una volta esistesse un cunicolo di sezione importante per smaltire tutte le acque raccolte nelle vicine piazze; successivamente il cunicolo è stato sostituito da un tubo in PVC sottodimensionato (foto sottostante - da proprietà Lanaro).

Nel fare questa operazione sicuramente si sono commessi degli errori che hanno portato una grande quantità di acqua in corrispondenza del rialzamento all’imbocco del ponte. Consegueza è

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che in corrispondenza di importanti precipitazioni da ambo i lati si formano veri e propri fontanazzi con getti anche in pressione.

Anche in questo caso gli aggregati sottili sono asportati dall’acqua disagregando il paramento murario e creando evidenti fenomeni di gelività (lato a valle sono molto evidenti).

Sopra a tale paramento troviamo un muro in sasso misto a mattoni con soprastante elemento lapideo avente altezza complessiva di 120 cm e fuori piombo che in alcuni punti raggiunge i 10cm. Tale muro se guardato dalla proprietà confinante presenta alla base, sotto le tavelle, numerosi vuoti dovuti probabilmente all’acqua che dal manto stradale si è infiltrata sin sotto alla base del muro.

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Le caditoie limitrofe al muro sono intasate di materiali fini asportati da questo muro che presenta anche verso la strada segni di degrado importanti.

Il progetto

L’intervento proposto cerca, con le limitate risorse a disposizione, di arginare il più possibile le cause di degrado e di mettere in sicurezza l’impalcato del ponte.

Sotto il profilo normativo si è fatto riferimento per determinare gli elementi distributivi del ponte al D.M. del 5 novembre 2001 cap. 4 , e più precisamente al punto 4.1.1 “opere di scavalcamento e sottopassi” – “Nelle strade tipo E ed F in ambito urbano e nelle strade di servizio delle autostrade urbane e delle strade di scorrimento, il marciapiede sarà delimitato verso la banchina da un ciglio non sormontabile sagomato (cordolo se marciapiede a raso),

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di altezza non superiore a 15 cm e con parapetto o barriera parapetto al limite esterno (Fig. 4.1.1.c).”

Il progetto contempla sin da subito la realizzazione dell’opera in più fasi mantenendo sempre il passaggio carraio con senso alternato di circolazione e chiamata pedonale. Nelle tavole esplicative del progetto si sono per l’appunto considerate tutte le fasi in modo da poter operare attraverso un progetto coordinato. Oltre alla circolazione e ai lavori dell’impresa saranno da coordinare tutti i lavori inerenti il gruppo di depressione del gas (PASUBIO SERVIZI), gli eventuali spostamenti del tubo dell’acqua (tubo da 4” AVS), l’eventuale rete Telecom.

Sotto il profilo distributivo il ponte assumerà un’altra configurazione, ovvero presenterà sul lato a valle un marciapiede di 150cm di larghezza minima utile (si restringerà poi verso piazza Marconi) mentre sul lato a monte verrà posizionata una barriera

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saranno posizionati parapetti in acciaio corten o in metallo brunito (si pensava a dei pannelli ciechi).

Lungo il lato del marciapiede sono previsti anche 4 lampioni per illuminare il percorso.

Le acque meteoriche saranno regimate sul lato monte del ponte ed allontanate attraverso una bocca di lupo posta nella cordonata in cls ed allontanate dall’impalcato direttamente sul torrente sottostante. Il nuovo gruppo di depressione del gas sarà posizionato allo stesso livello del chiosco dei campi da tennis previa realizzazione di opportuna platea di fondazione e di muri contro terra.

In continuazione con il manufatto del gas verrà realizzato uno

“scatolare” che farà da base alla pavimentazione del marciapiede e da supporto per il parapetto. Considerata la funzione che tale scatolare è chiamato ad assolvere saranno ammessi piccoli cedimenti dovuti alla natura del terreno (in rilevato).

Il progetto prevede innanzitutto la messa in sicurezza delle protezioni laterali “bordo ponte” e l’impermeabilizzazione del manto stradale in modo da eliminare qualunque infiltrazione.

Per ottenere ciò previa demolizione “controllata” di tutte le opere che sono sopra all’impalcato realizzeremo in due volte una piattaforma in cemento armato con piccolo sbalzo su cui sarà collegato successivamente il parapetto ed il guard-rails. Sopra a tale getto verrà eseguita una adeguata impermeabilizzazione, lo strato di bynder ed il tappeto d’usura.

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I materiali impiegati per la realizzazione dei manufatti principali sono:

impalcato del ponte:

- calcestruzzo C.C. 35/40 XD3 - acciaio Fe B 450C

marciapiede:

- pavimento in porfido

- elemento di bordo in porfido parapetti:

- telaio in acciaio zincato a caldo

- paramento in lamiera piena di acciaio corten (solo lato esterno) guard-rails: in acciaio zincato a caldo

pavimentazione stradale:

- impermeabilizzazione con guaine bituminose o a base di malta bituminosa

- strato di bynder - strato d’usura

ALLEGATO: CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE Malo 03.05.2012

Progettisti:

MICHELE LAIN ingegnere CORRADO DANZO ingegnere

MICHELA MASSIGNAN architetto GLORIA LAIN ingegnere

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