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Neonato asfittico e trattamento ipotermico

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Academic year: 2021

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Scala MG, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2015; 18(2) http://www.medicoebambino.com/?id=PSR1502_20.html

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MeB – Pagine Elettroniche

Volume XVIII

Febbraio 2015

numero 2

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

NEONATO ASFITTICO E TRATTAMENTO IPOTERMICO

M.G. Scala, C. Mercogliano, L. Timpone, A. Romano, F. Migliaro, A. Umbaldo, F. Raimondi

Terapia Intensiva Neonatale, Università “Federico II” di Napoli

Indirizzo per corrispondenza: dottscala82@gmail.com

INTRODUZIONE

L’encefalopatia ipossico-ischemica (EII), la cui inci-denza è pari all’1,6 per 10.000 nati vivi, è la più impor-tante conseguenza dell’asfissia perinatale (3-4 per 1000 nati vivi) e una delle maggiori cause di morte neonatale e disabilità neurologica nel bambino.

L’EII di grado moderato o severo è gravata da una mor-talità compresa tra il 10% e il 60%; tra i sopravvissuti il 25% sviluppa sequele neurologiche. Il danno cerebrale è un processo evolutivo che inizia durante l’insulto ipossico-ischemico e che continua nella “fase di riperfusione”. In fase acuta avviene la necrosi neuronale, tuttavia molti neu-roni muoiono durante la riossigenazione del neonato, da 6 a 100 ore dopo l’insulto ipossico-ischemico, tramite un pro-cesso che richiede energia e che può perdurare anche per alcuni giorni. La comprensione di questi meccanismi pato-genetici ha gettato le basi teoriche del trattamento ipoter-mico che va effettuato prima che la fase secondaria del danno neuronale sia avvenuto. Attualmente l’ipo-termia rappresenta il trattamento di scelta dell’asfissia del neonato con età gestazionale ≥ 35 settimane, da iniziare entro le prime sei ore di vita e della durata di 72 ore. Evidenze scientifiche ne dimostrano l’efficacia sulla riduzione della mortalità e delle disabilità maggiori a 18-24 mesi di vita.

CASO CLINICO

F., nato a termine da parto spontaneo. Punteggio di APGAR: 0 a 1’, 4 a 5’, 4 a 10’. Alla nascita, in un Centro di primo livello, per depressione cardiorespiratoria è stato sottoposto a rianimazione con intubazione endotracheale, ventilazione con AMBU, massaggio cardiaco esterno, somministrazione di adrenalina, soluzione fisiologica e bicarbonati (BE -21).

Il piccolo è stato trasferito presso la terapia intensiva neonatale della nostra struttura in ipotermia passiva in ventilazione meccanica. All’ingresso in reparto è stato posto in incubatrice spenta con monitoraggio

cardiosatu-rimetrico e ha iniziato monitoraggio dell’attività cerebrale tramite “cerebral function monitor” (CFM).

All’esame obiettivo neurologico secondo Sarnat si evi-denziava presenza di midriasi fissa bilaterale, ipertono generalizzato e riflessi assenti (Sarnat III), associati a tracciato CFM ipovoltato. Alla luce dell’obiettività neuro-logica, dei parametri emogasanalitici e delle anomalie a carico del tracciato CFM, ha iniziato trattamento ipoter-mico sisteipoter-mico per 72 ore mantenendo una temperatura corporea costante di 34 °C con fase di riscaldamento della durata di sette ore. Durante il trattamento ipotermico si è assistito a miglioramento del tracciato CFM con voltaggio dell’attività elettrica nei limiti della norma e comparsa dei fusi del sonno. Alla valutazione elettroencefalografica, effettuata in seconda giornata di vita, sono evidenziati gravi aspetti di sofferenza cortico-sottocorticale aspecifi-ca diffusa, prevalente sulle aree di sinistra, confermatisi al controllo effettuato in settima giornata di vita associati, però, a una attività elettrica meglio organizzata.

Il piccolo è stato dimesso in 15agiornata di vita in equi-librio clinico con sfumati segni di sofferenza piramidale. La risonanza magnetica cerebrale effettuata durante il primo mese di vita non ha mostrato aree di alterata mieli-nizzazione della sostanza bianca né altre anomalie asso-ciate a outcome neurologico sfavorevole e, ai controlli clinici successivi, non si sono evidenziate anomalie dell’obiettività neurologica.

CONCLUSIONI

Riferimenti

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