jlesoconti P arlam en taT i 1793 A s s e m b le a R e g io n a le S icilia n a
Yil Legislatura C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
C C L X X V S E D U T A
mercoledì 23 OTTOBRE 1974
Presidenza del Vice Presidente MANGIONE
I N D I C E
Pag.
Disegni di le g g e :
(Armunzìo di p resen ta z io n e)
Interpellanza:
(Annunzio) . . . 1797
1794 Interrogazioni :.
(Annunzio) . . . . .
Mozione (Discussione) : *4
P R E S I D E N T E ... 1797, 1807, 1808
BARCELLONA 1799, 1806, 1808
m u r a t o r e, A s ses so re agli en ti lo c a ti . . . 1804 BONFIGLIO, P r e s id e n te d e lta R eg io n e . . . 1807
«Programma di interventi per Tutilìzzazione del
le disponibilità finanziarie della Regione ap
provato dalla Giunta di Governo e della rela
zione della Commissione Finanza, bilancio e programmazione a seguito della indagine sulla situazione economico-fìnanziaria dell^Ammini- dazione regionale » (Discussione) :
^ S I D E N T E - ... ... 1808, EDINO, A ssesso re allo svilupfio econ om ico
1811
La seduta è aperta alle ore 17,55.
c segretafio, dà lettura del prò- verbale della seduta precedente, che,
non sorgendo osservazioni, s ’intende appro
vato.
Annunzio di presentazione di disegni di legge.
PRESIDENTE. Comunico che, nelle date a fianco di ciascuno segnate, sono stati pre
sentati i seguenti disegni di legge:
— « Modifiche alla legge 15 marzo 1963, numero 16 suU’Ordinamento regionale degli Enti locali » (544), dagli onorevoli Cavalla
ro, Grammatico, Cilia, Cusimano, Ferrari, Fusco, Grillo Morassutti, Mancuso, Marino Giovanni, Merendino, Paolone, Seminerà, Tricoli, Tringali, Virga, in data 22 ottobre 1974;
— « Integrazione alla legge regionale 1 agosto 1974, numero 34, riguardante la sop
pressione delle scuole professionali regionali»
(545), dagli onorevoli Parisi, Cangialosi, Ga- latioto, Ventimiglia, in data 22 ottobre 1974;
— « Contributi in favore degli istituti specializzati che ricoverano minorenni so
cialmente deviati » (546), dall’onorevole Trin
canato, in data 23 ottobre 1974;
— « Concessione di un contributo annuo alle sedi regionali e- provinciali delTAVlS (Associazione italiana volontari del Sangue) di Sicilia » (547), dagli onorevoli Cusimano, Virga, Grammatico, Cavallaro, Ciba, Ferrari, Fusco, Grillo Morassutti, Mancuso, Marino Giovanni, Merendino, Paolone, Séminara, Tricoli, Tringali, in data 23 ottobre 1974. •
Resoiconti, f. 247 (500)
R es o co n ti P a r la m en ta ri 1794 — A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana-
V II Legislatura C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975,
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Invito il deputato segreta
rio a dare lettura delle interrogazioni per
venute alla Presidenza.
GENNA, segretario:
« Al Presidente della Regione e all’Asses
sore agli enti locali per sapere:
1) se sono a conoscenza della delibera
zione assunta dal Consiglio comunale di San Cataldo, nella seduta del 14 settembre 1974, in occasione della nomina dei due rappre
sentanti di competenza del Consiglio comu
nale per il Consiglio di amministrazione del
l’Ospedale circoscrizionale « M. Raimondi » di San Cataldo, con la quale delibera, a mag
gioranza, è stato dichiarato eletto il sig. Rai
mondo Giunta quale candidato della mino
ranza, nonostante quest’ultimo avesse ripor
tato lo stesso numero di voti del sig. Michele Andaloro pure candidato della minoranza, che andava eletto invece del primo, perchè più anziano;
2) quali provvedimenti intendono dispor
re anche nei confronti della Commissione provinciale di coptrollo di Caltanissetta che, inspiegabilmente ed incredibilmente, ha aval
lato una deliberazione certamente non con
forme a legge, come è comprovato dalle stesse dimissioni di un componente del Co
mitato provinciale della Democrazia cristia
na di Caltanissetta » (938). {L ’interrogante chiede lo svolgim ento con urgenza).
Mancuso.
« All’Assessore aU’industria e commercio per sapere:
— se è a conoscenza della mancata ap
plicazione della legge regionale numero 22 del 18 luglio 1974 concernente « provvidenze straordinarie per reconomia siciliana », per quanto riguarda, in particolare, il credito agevolato di esercizio in favore degli arti
giani;
— quali sono le cause che non hanno, a tutt’oggi, consentito la regolare erogazione dei sostegni previsti;
■ in. considerazione della grave crisi che rischia di travolgere .il settore artigianale
siciliano, se non ritiene di dovere tempesti
vamente intei'venire al fine di consentire h operatività della citata legge, in attesa che venga esitato dalla competente commissio
ne il provvedimento organico in favore del settore » (939). {Gli interroganti chiedono h svolgim ento con urgenza).
Cu BIMANO, Cavallaro, Ferrari, Gram m atico, Grillo Morassut- Ti, Mancuso, Gilia, Fusco, Ma
rino Giovanni, Merendino, Paolo- NE, Seminara, Tricoli, Tringali, ViRGA.
« All’Assessore all’agricoltura e foreste - rilevata la grave situazione di crisi del set
tore agrumicolo, determinata:
— dalla concorrenza straniera, e in par
ticolare di paesi extraeuropei, che risulta favorita da norme comunitarie varate dalla CEE senza che i rappresentanti del Governo italiano siano intervenuti in difesa della pro
duzione nazionale;
— dagli alti costi del lavoro, deH’irriga- zione, degli imballaggi, del trasporto e, in genere, di tutti gli oneri connessi alla com
mercializzazione del prodotto;
■— daU’aumento del costo e dalla rarefa
zione dei fertilizzanti;
— dalla stretta creditizia che ha bloc
cato il credito agrario e gli extra-fidi ai com
mercianti, costretti, nei rari casi in cui le richieste di finanziamento vengono accolte dagli istituti bancari, a pagare tassi di inte
resse altissimi che si aggirano sul 25 per cento;
— dalla mancata o parziale applicazione della legge regionale numero 3 del 1973 e dalla mancata applicazione della legge nazio
nale numero 364, per cui parecchi agrumi- cultori hanno dovuto affrontare in proprio le spese per il ripristino delle colture dan
neggiate o distrutte dal nubifragio del g®' naio 1972 — per sapere quali interventi in
tenda preciisporre:
— per contenere i costi di produzionOi al fine di garantire una equa re m u n erazio n e
agli agricoltori;
■— per sostenere i comparti della naanfi®
rinicoltura, dei tarocchi e delle cle m en tm >
Resoconti P a r la m en ta ri — 1795 — A s s e m b le a R eg io n a le S icilia n a
YII Legislatura C C L X X V SK D U T A 23 Ottobre 1975
che sono quelli più vastamente investiti dal
l’attuale crisi;
— per accelerare l ’iter del disegno di legge numero 251 concernente la ristruttu
razione e il rilancio dell’agrumicoltura sici
liana, presentato dal gruppo del Movimento sociale italiano - Destra nazionale sin dal dicembre 1972 e congelato in Commissione, considerato che l’applicazione delle-nornie in esso previste consentirebbe la utilizzazione dei contributi comunitari in favore di un settore che non ha mai fruito di interventi organici e concreti » (940). (Gli interroganti chiedono lo svolgim ento con urgenza).
CusiMANO, Cavallaro, Ferrari, Grammatico, Grillo Morassut- Ti, Mancuso, Cilia, Fusco, Ma
rino Giovanni, Merendino, Pàolo- NE, Seminara, Tricoli, Trincali, ViRGA.
« Al Presidente della Regione e all’Asses
sore aH’industria e commercio per sapere:
— se sono a conoscenza che la legge nu
mero 3 del 12 febbraio 1973, la quale, al
l’articolo 18, prevedeva, nei confronti degli artigiani e commercianti danneggiati dal- ralluvione del dicembre 1972-gennaio 1973, l’erogazione di un contributo fino all’importo massimo di 400 mila lire, non ha potuto di
spiegare integralmente i suoi effetti in quanto lo stanziamento di 200 milioni non ha consentito il soddisfacimento di tutte le richieste e che, pertanto, moltissimi artigiani e commercianti, pur avendo presentato re
golare domanda nei prescritti termini, non hanno potuto fruire delle previste provvi
denze;
— se sono a conoscenza che la norma concernente la concessione di un prestito Agevolato ai commercianti, contenuta nel- - articolo 49 della legge numero 22 del 18
*'^glio 1974, risulta inapplicabile in quanto essa si richiama alla precedente legge nu
mero 27 dell’l l aprile 1972 che, all’articolo fissava limiti di scadenza che, pur con successive proroghe, erano già superate al- atto deir approvazione della legge nu- Uiero 22;
se non ritengono che, prima di varare qualsiasi iniziativa legislativa, debbano
essere esperiti accurati esami onde evitare errori e contraddizioni che finiscono per ren
dere inoperanti leggi importanti e congelare, spesso per anni, ingenti masse di capitali;
— se sono a conoscenza dello stato di grave recessione che attanaglia il settore commerciale isolano in generale e quello della Sicilia orientale in particolare, che an
cora non si è completamente ripreso dai danni subiti dal nubifragio sopracitato;
— quali interventi mtendono immediata
mente adottare;
— per consentire ai commercianti e ar
tigiani danneggiati dal nubifragio, che hanno presentato la relativa documentazione entro i termini di legge, di fruire delle prov
videnze previste dalla legge regionale nu
mero 3 del 1973;
— per riaprire i termini di scadenza' e per rendere effettivamente operante la leg
ge numero 22 del 18 luglio 1974 » (941). (Gli interroganti chiedono lo svolgim ento con ur
genza).
Cusimano, Cavallaro, Gram m a
tico, Grillo Morassotti, Cilia, Ferrari, Mancuso, Fusco, Ma
rino Giovanni, Merendino, Paolo- NE, Seminara, Virga, Tricoli, Trincali.
«A ll’Assessore all’agricoltura e foreste per sapere:
— se è a conoscenza dello stato di disa
stro in cui versa l’agricoltura siciliana in tutti i comparti e, specificatamente, in quello della granicultura, e del notevole disagio de
gli agricoltori, molti dei quali operano in per
dita prima del definitivo abbandono dei campi;
■— se non ritiene che la profonda crisi che colpisce particolarmente la granicultura sia stata determinata dalla insensata politica di mancato sostegno delle strutture, dalla sfiducia ingenerata dagli organi politici nel mondo agricolo, attraverso lo scoraggiamen
to del lavoro dei campi, della scarsa remu
nerazione del prezzo del grano di fronte ai costi del lavoro, delle sementi, delle irriga
zioni, delle imposte, ecc.;
— se è a conoscenza che l’AIMA sarebbe stata autorizzata ad operare le vendite di
R es o c o n ti P a r la m en ta ri — 1796 A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana
V II Legislatura C C L X X L ’’ SE D U T A 23 Ottobre 1975
grano duro a mezzo aste e che tale tipo di vendita indurrà l ’industria a presentare of
ferte in ribasso con la conseguente, ulteriore riduzione del prezzo di grano duro di pro
duzione nazionale;
— se è a conoscenza del blocco di fatto delle integrazioni comunitarie, e l ’impossi
bilità per le categorie agricole di utilizzare, allo stato, il credito agrario. In considera
zione del fatto che il prezzo del grano acqui
stato all’estero è di gran lunga superiore a quello imposto in Italia, gli interroganti chie
dono di conoscere se non ritenga opportuno tutelare il prezzo del prodotto nazionale, an
che attraverso sostegni ai produttori, al fine di favorire il rilancio del comparto e l’in
cremento della produzione che consentirebbe la limitazione delle importazioni dall’estero, e porterebbe ad una sensibile riduzione del passivo della bilancia dei pagamenti » (942).
(Gli interroganti chiedono lo svolgim ento con urgenza).
CusiMANO, Cavallaro, Gram m a
tico, Ferrari, Grillo Morassut- Ti, Mancuso, Cilia, Fusco, Ma
rino Giovanni, Merendino, Paolo- NE, Seminara, Tricoli, Trincali, Virga.
« All’Assessore all’agricoltura e foreste per sapere;
— se è a conoscenza del recente aumento (40 per cento) di prezzo dei fertilizzanti, che fa seguito agli altri consistenti rincari verifi
catisi negli ultimi tempi;
— se è a conoscenza che, contestualmente alla lievitazione del prezzo, si è registrata una massiccia rarefazione dei prodotti in Si
cilia a causa della esportazione di gran parte della produzione da parte dell’ANIC e della manovra di imboscamento, che hanno come conseguenza il fiorire del mercato nero, dove i concimi chimici vengono venduti a prezzi ulteriormente maggiorati;
— se non ritiene che, approssimandosi la stagione delle semine, debbano essere urgen
temente adottate dal Governo regionale tutte le misure volte a garantire il regolare ap
provvigionamento a prezzi accessibili dei fer
tilizzanti nei mercati agricoli siciliani; a re
primere il mercato nero e la speculazione; ad esercitare un efficace controllo sulla produ
zione dei fertilizzanti prodotti in Sicilia e sul prezzo (anche attraverso l ’intervento fìnau- ziario regionale) in modo da bloccare la pe- nuria e l’aumento dei prezzi dei fertiliz- zanti che costituiscono le premesse per l’ab
bandono di altre centinaia di migliaia di et
tari di campagna e per la disoccupazione dei lavoratori della terra » • (943). {Gli interro
ganti chiedono lo svolgim ento con urgenza).
Cusimano, Cavallaro, Ferrari, Gram m atico, Grillo Morassut- Ti, Mancuso, Cilia, Fusco, Ma
rino Giovanni, Merendino, Paolo- NE, Sem inara, Tricoli, Trincali, Virga.
« All’Assessore al turismo, alle comunica
zioni e ai trasporti per sapere se è a sua conoscenza il vivo ed esteso disagio degli studenti e della popolazione dei Comuni di Monterosso e Giarratana a causa della gra- ^ vissima inadeguatezza ed insufficienza del servizio dei trasporti interurbani dell’AST.
Cosa che ha provocato, nella mattinata del 15 ottobre, una vivace manifestazione di pro
testa di studenti e popolazione, i quali sono, giornalmente o impossibilitati a trovare si
stemazione qualsiasi nell’unico autobus di li
nea, o costretti ad usar violenza per porre piede almeno sulla predella, oppure a subire la soffocante, esasperata e peiùcolosa situa
zione di un autobus stracarico, oltre ogni li
mite di sicurezza, e percorrente strade mon
tane.
Per sapere, inoltre, .se non intenda dare con la massima urgenza le opportune dispo
sizioni per un adeguato potenziamento dei suddetto servizio di linea, onde contribuire a normalizzare la situazione dei trasporta nella zona montana del ragusano » (944)' (Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza).
Cagnes, Chessari.
« All’Assessore alla pubblica istruzione:
per conoscere quando saranno pagab alle maestre e alle bambinaie delle scuole ma"
terne regionali della provincia di Siracusa (ma la situazione è similare in tutte le pr®) vince siciliane) le normali spettanze per mesi di luglio, agosto, settembre ed ottobre 1974 e per sapere come si crede che e®®
possano mangiare, pagare il fitto di casa
Resoconti P a T la m en ta ri — 1797 — A s sem b le a R eg io n a le S icilia n a
yll Legislatura C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
vivere se non hanno assicurata la normale e puntuale corresponsione degli stipendi,
quali essi siano;
— per sapere se è vero che per le trenta- due giornate di sciopero regionale, sostenute dal personale della scuola materna nell’ottobre 1973, al fine di ottenere, fra l’altro, il nor
male pagamento degli stipendi, sono state operate, nei primi del 1974, pesanti ritenute mensili, pari ad un terzo dello stipendio, no
nostante si sapesse che ancora nè la tredice
sima, nè il mese di dicembre del 1973 erano stati pagati (la tredicesima sarà pagata dopo 7 mesi, il mese di dicembre dopo 9 mesi) e che gli stipendi del 1973 erano stati liqui
dati ad intervalli di tre o quattro mesi;
— per sapere, in generale, quale è, alla data odierna, la posizione giuridica e la si
tuazione normativa del personale della scuola materna regionale e, in particolare, se le mae
stre di dette scuole sono abilitate a frequen
tare i corsi abilitanti indetti dallo Stato;
— per sapere, infine, quali iniziative e quali provvedimenti si intendano, urgentis- simaniente assumere, per assicurare al per
sonale delle scuole materne il diritto ad una puntuale e giusta retribuzione mensile e per garantire pienezza di diritti ■— sempre chie
sta e mai ottenuta — ad una categoria di lavoratori del pubblico impiego, che, per la delicatezza e la complessità delle funzioni che esplicano, dovrebbero essere considerati diversamente da come lo sono » (945).
Cagnes, Corallo, Marilli, Ar- NONE.
PRESIDENTE. Le interrogazioni testé an
nunziate saranno iscritte aH’ordme del giorno per essere svolte al loro turno.
Annunzio di interpellanza.
. Pr e s i d e n t e, invito n deputato segreta- rio a dare lettura della interpellanza perve- '^nta alla Presidenza.
GENNA, segretario:
^^ All’Assessore agli enti locali per sapere quali
Acate
sono i motivi per i quali nel comune non si terranno, nel novembre pros
simo, le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale.
La cosa appare tanto più grave in quanto ciò non solo rappresenta una ingiustificabile violazione dell’articolo 56 dell’Ordinamento regionale degli enti locali, ma in quanto nella risposta data dall’Assessore agli stessi inter
pellanti in data 10 giugno 1974, si dava per implicitamente scontata la decisione della convocazione dei comizi alla prima tornata elettorale, a causa della decadenza, di fatto, del Consiglio comunale.
Nè poteva essere altrimenti, data la con
statazione indiscutibile della impossibilità di funzionamento degli organi amministrativi.
Infatti, il bilancio è stato approvato dal Commissario ad acta il 15 febbraio 1974. La metà dei consiglieri è dimissionaria dal giu
gno 1974 e già, a quella data, la proposta di scioglimento del Consiglio era stata avanzata dall’Assessore agli enti locali al Consiglio di giustizia amministrativa.
Gli interpellanti chiedono di conoscere i pro.wedimenti che si intendono assumere per restituire ■— subito, in parità degli altri comuni — il diritto alla democrazia anche ad Acate e per assicurare certezza e credi
bilità alle leggi regionali vigenti anche ai cit
tadini di queT comune » (332).
Cagnes, Chessahi. PRESIDENTE. Trascorsi tre giorni dal
l’odierno annunzio senza che il Governo ab
bia dichiarato che respinge Tinterpèllanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarla, l’interpellanza stessa sarà iscritta aU’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.
Discussione di mozione.
PRESIDENTE. Si passa al punto secondo dell’ordine del giorno; Discussione della mo
zione numero 81.
Ne do lettura:
« L ’Assemblea regionale siciliana premesso che il ser\dzio di manutenzione delle strade e delle fogne della città di Pa
lermo, per Tammontare della somma da im
pegnare, per l ’importanza che riveste nella
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V II Legislatuha C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
vita della città, per i problemi rilevanti di ordine politico-amministrativo che comporta la scelta del tipo di organizzazione di detto servizio e di affidamento a terzi, richiede un documentato e approfondito esame da parte dei rappresentanti . democraticamente eletti dai cittadini;
constatato che non ricorrono i casi di ne
cessità e urgenza previsti daH’articolo 64 del citato ordinamento, in quanto:
a) la data di scadenza del precedente ap
palto del servizio era nota e certa sin dal suo rinnovo del 1962;
b) il gruppo consiliare comunista aveva sollecitato sin dall’aprile 1971 il Sindacò a provvedere in tempo a porre all’ordine del giorno del Consiglio la decisione sull’affida
mento del servizio il cui appalto andava a scadere nell’ottobre dello stesso anno;
c) il gruppo consiliare comunista aveva, m pari tempo, presentato proposta di delibe
razione per l’assunzione diretta del servizio da parte della amministrazione comunale;
d) la Giunta comunale ha prorogato l’ap
palto scaduto di volta in volta dal novembre 1971 al giugno 1975;
e) la giunta ha iniziato a deliberare, ille
gittimamente, suU’argomento soltanto il 30 dicembre 1972, , a più di un anno dalla sca
denza del precedente contratto di appalto;
f) dalla data di scadenza del contratto precedente alla data delle deliberazioni della Giunta si sono tenute 3 sessioni del Consi
glio comunale.
Tutti atti che ampiamente dimostrano come la Giunta comunale, per lunghi periodi di tempo, col suo operare ha dimostrato di non ritenere urgente la soluzione definitiva del problema;
constatato che è stato ripetutamente vio
lato il secondo comma deH’art. 64 del citato ordinamento in quanto le deliberazioni di giunta suU’argomento, assunte illegittima
mente con i poteri del Consiglio, si sono suc
cedute dal 30 dicembre 1972 al 23 settem
bre 1974 e che in tale periodo sono state te
nute numero 10 sessioni di Consiglio comu
nale che, a norma di legge, dovevano esa
minare per ratifica le precedenti delibera
zioni di giunta; ■
tenuto’ conto che il limite di spesa deli
berato dalla Giunta comunale non trova ri
scontro obiettivo nella documentazione pre
parata dairamniinistrazione in quanto manca la classificazione ufficiale per lunghezza e su
perficie delle strade e delle piazze della città e delle borgate;
rilevato che il limite di spesa precedente- mente deliberato dalla Giunta comunale di 7 miliardi e 500 milioni è stato poi elevato, su osservazione della Commissione provin
ciale di controllo numero 29734/22690 del 28 luglio 1973, a lire 9.700.000.000, dimo
strando ulteriormente la precarietà della de
terminazione del limite di spesa;
rilevato che le deliberazioni della Giunta comunale numero 1698 del 28 giugno 1973 e numero 2161 del 7 agosto 1973, relative all’appalto del concorso trattano deU’affìda- mento, oltre che della manutenzione ordi
naria, di lavori di adeguamento e ammoder
namento delle reti e allacciamento degli edi
fici alla rete medesima, lavori tutti non pre
vedibili all’atto, che comunque non possono essere associati al servizio di manutenzione, e che debbono essere deliberati volta per volta, così permettendo anche la partecipa
zione alla gara di imprese che volessero par
teciparvi e che invece, con tali decisioni, ne vengono escluse una volta per tutte;
constatato che in molte città d’Italia il ser
vizio di manutenzione di strade e fognature
è gestito direttamente dal Comune in quanto
più conveniente e pertinente alla difficile previsione per un lungo periodo dei lavori da compiere;
tenuto conto che il limite di spesa e il pe
riodo di durata deU’affidamento deliberati dalla Giunta comunale non trovano docu
mentata giustificazione e che il divario tra 1 costi previsti dall’appalto concorso approvato dalla Giunta comunale e quelli accertabili in altre città è talmente ampio da richiedeie una rigorosa inchiesta;
constatato che la partecipazione di due sole imprese - alla gara dimostra l’assoluta sità di rivedere i criteri di invito seguiti dal Giunta comunale:
resoconti P a r la m en ta ri — 1799 — A s sem b le a R e g io n a le S icilia n a
VII Legislatura C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
- tenuto conto che il semplice ribasso di prez
zi non può costituire l ’unico elemento di giu
dizio, ma che l’affidamento di un tale im
portante servizio deve essere preceduto da sicure notizie sulla serietà e la capacità delle imprese concorrenti;
constatato che il mistero più assoluto cir
conda la ditta alla quale si è aggiudicato l’ap
palto, che nulla si conosce degli uomini rap
presentativi e della consistenza patrimoniale e tecnica di questa, non potendosi giudicare sufficienti nè il nome del ragioniere che di
rige l’impresa, nè la cauzione versata;
considerato che rorganizzazioné del servi
zio, le fonti di approvvigionamento delle ma
terie prime e dei semilavorati, le attrezzatu
re, le sedi, l’autoparco, i magazzini sono tutte questioni ancora da realizzare, e che appaio
no molto onerose e di non facile realizza
zione per un’impresa privata che non ha al
tre attività nella nostra città;
constatato che gli atti della Giunta comu
nale sono illegittimi, non documentati, non corrispondenti alle esigenze del servizio e agli interessi dell’amministrazione e della città,
impegna il Governo della Regione a intervenire perchè sia annullato ogni atto relativo all’appalto concorso di affidamento del servizio di manutenzione delle strade e delle fognature della città di Palermo, e a fare convocare il Consiglio comunale per un esame serio e documentato di tutta la mate
ria onde poter deliberare in merito, neH’in- teresse del servizio, dell’amministrazione e della città » (81).
Barcellona, De Pasquale, Russo Michelangelo, Am m avuta, Ca-
^ RERi, Orlando.
Dichiaro aperta la discussione. ' Ba r c e l l o n a, cinedo di parlare.
p r e s i d e n t e. Ne ha facoltà.
Ba r c e l l o n a, signor Presidente, se noi
^ornunisti abbiamo presentato la mozione in escussione per impegnare il Governo ad in-
®rvenire per bloccare alcune determina
zioni di Amministrazione comunale, non lo abbiamo certamente fatto dimenticando la nostra posizione di difensori gelosi delle pre
rogative e dell’autonomia degli enti locali e dei comuni. Ma siamo altrettanto gelosi difensori delle prerogative dei Consigli co
munali e^. in generale, delle leggi e dei rego
lamenti che la Regione autonoma ci ha dato.
Il documento in esame riguarda il compor
tamento tenuto dal Sindaco e dalla Giunta comunale di Palermo da diversi anni, in or
dine ad un problema importante sia dal punto di vista del servizio di cui si tratta (manutenzione delle strade é delle fognature di una grande città quale quella di Palermo), che sotto il profilo deU’ammontare delle somme necessarie, soprattutto oggi in cui la necessità di evitare sperperi e di ridurre le spese al massimo è sempre più evidente e rappresenta un punto fondamentale, per le implicazioni di carattere politico-amministra
tivo e di costume che l’affidamento della ge
stione di un tale servizio comporta.
Nessuna contraddizione, quindi, nel chiede
re aU’Assemblea di esaminare e di pronun
ziarsi su fatti che riguardano il comportamento di un ente locale. D’altra parte a questo sia
mo stati costretti non soltanto per far sì che venisse ancora una volta in chiaro che le leggi e i regolamenti che si è data la Regione auto
noma devono essere sempre rispettati, ma anche perchè il caso di cui noi stasera desi
deriamo mettere in discussione gli estremi non è isolato. La nostra non è stata una rea
zione emotiva, intempestiva ad una qualche esorbitanza della Giunta dai suoi poteri, av
venuta in un singolo caso. Noi sappiamo, si
gnor Presidente, che purtroppo TAmmini- strazione comunale di Palermo, in questo ul
timo periodo, è diventata tristemente nota per fatti che attengono allo stesso argo
mento. La magistratura palermitana, del re
sto, si occupa in questo momento di appalti della Giunta comunale di Palermo che ri
guardano la pubblicità, lo strano servizio in
ventato in occasione della preparazione delle prossime campagne elettorali amministrative.
Ebbene, TAmministrazione attiva di Palermo fa parlare di sè per un nuovo cospicuo ap
palto che è stato sempre al centro delTatten- zione delle forze politiche democratiche nella nostra città.
Ora, poiché noi crediamo, signor Presi
dente, nel dibattito politico, nell’esame co-
R es o c o n ti P a r la m en ta ri 1800 A s s e m b le a R e g io n a le Siciliani^
V II Legislatura C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
mune che le forze politiche democratiche devono effettuare delle questioni che com
portano i principi su cui si regge il nostro ordinamento costituzionale, il nostro ordina
mento statutario, stasera siamo venuti qui per affrontare in Assemblea questo grave problema, sicuri e certi che essa avrà la sen
sibilità necessaria per risolvere compiuta- mente questi temi.
Dalla data nella quale l’Assessore agli enti locali, a nome del Governo, ha fissato la di-, scussione di questa mozione, è successo un fatto nuovo. Il Consiglio comunale ha rati
ficato la deliberazione della Giunta.
L ’urgenza, tuttavia, dimostrata dairammi- nistrazione di Palermo, giustificata forse-sol
tanto dal fatto che questa sera si discuteva la mozione, non deve mettere in imbarazzo l’Assemblea, nel senso che si tratta di un ar
gomento sul quale si è espresso quel Con
siglio. Per la verità altrettanto poco imba
razzo dimostrano le sue componenti della maggioranza, che non sono presenti, così come nessun imbarazzo è derivato alla maggioran
za stessa dal fatto che al Comune il Partito socialista si sia schierato con noi in questa battaglia, per cui nella votazione il Partito comunista e il Partito socialista sono stati concordi contro il voto del tripartito, più il Movimento sociale...
TRICOLI. Per il risanamento ci siete stati voi.
BARCELLONA. Il risanamento è un fatto serio, non si tratta di rubare! Anzi devo ag
giungere che dopo l ’intervento dei comu
nisti e dei socialisti, soltanto il capo gruppo della Democrazia cristiana, molto impacciato (ha rotto tre bicchieri mentre parlava), si è addentrato in una disquisizione tra le fogne di Bologna dove gli uomini camminano a te
sta alta, e le fogne di Palermo dove invece gli uomini strisciano carponi!
Invece, con molto coraggio, ingoiando qualsiasi posizione del suo gruppo manife
stata attraverso interpellanze, l’unico che ha affermato che la giunta aveva ragione, che tutti -gli atti erano realizzati in maniera orto
dossa, è stato il rappresentante del Movi
mento ociale. Nessun altro, infatti, ha osato prendere la parola su questo argomento.
VIRGA. Sarei stato felice di partecipare alla denuncia della Giunta.
BARCELLONA. Questo fatto non ci mette in imbarazzo. Le denunce le facciamo qui tra le forze politiche, perchè si tratta di uii atto politico sul quale è doveroso intervenire.
Noi abbiamo visto, nella fretta, ripeto con la quale l’amministrazione comunale ha d’urgenza convocato il Consiglio, una ulte
riore dimostrazione della cattiva coscienza del sindaco e della giunta, i quali sono ve
nuti in Consiglio a portare materiale da ra
tificare elaborato nell’arco di tre anni ma non hanno avuto l’ardire di spendere nep
pure una parola a giustificazione del proprio operato, per avere trascinato una situazione del genere per tanto tempo.
Siamo costretti, seppur brevemente, ad en
trare nel merito delle questioni politiche e di quelle attinenti all’osservanza di leggi e di re
golamenti della Regione siciliana da parte del Comune di Palermo. Di che cosa si tratta in definitiva? Un appalto per un servizio pub
blico che durava ininterrottamente dal 1938 è scaduto neU’ottobre del 1971. Ebbene, come si è proceduto? Da un lato rinnovandolo pe
riodicamente alla ditta che lo deteneva e dal
l’altro procedendo molto lentamente, attra
verso delibere, per quanto concerne l’ap- palto-concorso attraverso il quale si sarebbe dovuto decidere definitivamente.
La prima cosa che si evince è che è stato ampiamente violato l’articolo 51 del nostro Ordinamento degli enti locali, laddove stabi
lisce che in materia di pubblici servizi da gestire direttamente o da dare in appalto, la competenza è del Consiglio comunale. E non si può in questo caso invocare l’articolo 64 dello stesso ordinamento amministrativo, che si riferisce a casi imprevisti i cui sviluppi sono accelerati al di là della previsione, in modo tale da rendere necessario l’impegno della Giunta e del sindaco a provvedere- Ora, non è c|uesto il caso, perchè, a prescin
dere *dal fatto che la data di scadenza del contratto si conosceva sin dal 1962, il nostro gruppo già dal 19 aprile del 1961 aveva in
vitato il sindaco a riunire il Consiglio comu
nale perchè fosse messo in grado di pr®^' dere le determinazioni su - questa scadenza;
Inoltre, abbiamo presentato una proposta J delibera (misteriosamente scomparsa) che ^ sindaco ha ignorato, facendo scadere 1 óp
■Resoconti P a r la m en ta ri — 1801 — A s s e m b le a R eg io n a le Siciliana-
■yll Legislatura C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
paltò, che ha tuttavia prorogato fino al 31 dicembre 1974.
Si tratta, ripeto, di una chiara" e patente violazione, sia deH’articolo 51 sia dell’arti- eolo 64 dell’ordinamento degli enti locali, il cui secondo comma — se non ricordo male — prescrive che le delibere da ratificare siano portate alla prima seduta successiva del Con
siglio dalla data della assunzione, da parte della Giunta. Ho con me un lunghissimo elenco che risparmio all’Assemblea, nel quale è dimostrato che sono stati tenuti, dalla prima deliberazione con la quale la Giunta stabilì che si dovevano preparare gli atti per arrivare ad un appalto-concorso, ben dieci consigli comunali.
Onorevole Presidente, io potrei anche par
lare davanti ad uno specchio, sia pure im
maginario, ma pretendo che l’Assessore agli enti locali mi ascolti, invece di conversare con il presidente del gruppo comunista, qua
si per dare ad intendere che... in fondo in fondo... siamo tutti amici.
^ PRESIDENTE. Onorevole Muratore, la t prego di ascoltare l ’onorevole Barcellona, g perchè l’argomento la riguarda da vicino.
I Continui, onorevole Barcellona.
BARCELLONA. Di questa violazione aper- I ta e continuata, dicevo, l’Assessore è stato
I
avvertito.I Ma veniamo _ all’argomento, perèhè en- I fraudo nel merito del contenuto di queste
deliberazioni forse comprenderemo quale è stata la preoccupazione deH’Amministra- zioiie comunale di Palermo che ha usa- I to tanta segretezza nel compiere atti così ì diluiti nel tempo da farli sfuggire ad ogni
possibilità di conoscenza. Il fatto è che il co- niune di Palermo decide che, come limite di spesa dell’appalto concorso per le strade e le fognature, si fìssi la somma di 9 mi
liardi e 700 milioni. Ora non mi pare inu- dle sottolineare che in una precedente de
aera, l’Amministrazione comunale di Pa- erino — credo sulla base dì indicazioni dei
®uoi tecnici -— questo limite l’aveva deter
minato in 7 miliardi e 500 milioni. Noi dob- lamo complimentarci per la grande capa- dei nostri organismi tecnici, dei nostri mnzionari, i quali vegliano veramente affìn- I ^ ® l’interesse pubblico non vada incontro a qualche infortunio! Tant’è vero che la
Commissione provinciale di controllo ha os
servato al Comune che 7 miliardi e 500 mi
lioni erano pochi e che, quindi, bisognava aumentarli! Queste cifre potrebbero non si
gnificare niente se noi non facessimo alcune considerazioni. Anzitutto, come si è arrivati alle medesime? Sulla base di un computo metrico? No, perchè l’Amministrazione co
munale di Palermo confessa che non esiste una classificazione ufficiale: delle strade e delle piazze della città e delle borgate.
Ieri sera il capogruppo della Democrazia cristiana ha spiegato che non c’è una classifi
cazione ufficiale, ma esiste una carta a 5000 dalla quale una ditta esperta avrebbe potuto ricavare i dati. Cosa questa manifestamente infondata, perchè sulla carta a 5000 sì e no si vedono alcune strade principali, ma di piano regolatore non se ne parla. Nè si può determinare la superficie. Ed allora, su che cosa si basa questa determinazione? Sulla scorta dei tipi di intervento eseguiti nel quin
quennio passato? Questo non vuol dir nulla, perchè il fatto di conoscerli dettagliatamente non significa che si ricava qual è il limite di spesa attraverso il quale affrontare il fu
turo, che ha un cuore antico... sì, ma è pur sempre nel grembo di Giove! C’è di più. Men
tre 4 miliardi e 400 milioni sono destinati a spazi pubblici, ben 5 miliardi e 600 milioni sono destinati alle fognature. In questo caso la mancanza di qualunque giustificazione della spesa è enorme, perchè, nello stesso capitolato di appalto è detto che le fognature si pagano a forfait. Pare che attraverso il...
testamento spirituale, come ultimo atto di dedizione, di un funzionario che andava in pensione, il Comune abbia stabilito che le fognature a Palermo sono di circa 720 chi
lometri. Questo forfait non ci convince per
chè non è stato deciso dopo un’elaborazione analitica dei tipi di intervento. E ’ stata inse
rita in bilancio quella somma per manuten
zione di fogne a forfait, perchè, se si fosse de
ciso per la manutenzione a misura, questa cifra non sarebbe stata più giustificata.
Infatti, se non ricordo male, nel 1938, data di ingresso del commendatore Cassine e della sua ditta a Palermo, nel primo capito
lato d’appalto le spese per fognature veni
vano indicate in 300 mila lire, la manuten
zione di strade in due milioni e settecento- mila lire; le fogne, quindi, impegnavano ap
pena il 10 per cento della somma comples-
■Resoconti, f, 248 (500)
R es o c o n ti P a r la m en ta ri — 1802 A s s e m b le a R e g io n a le Siciìiana
V I I Legislatura C C L X X V S E D U T A 23 Ottobre 1975
siva. Ora, nessuno può sostenere che il rap
porto si sia potuto rovesciare a tal punto che oggi le spese per fogne soverchiano quelle per la manutenzione di strade.
Si è arrivati, ripeto, ad un appalto-concorso che stabilisce cifre che non sono giustifica
bili (ed il capogruppo della Democrazia cri
stiana in sede di Consiglio comunale si è guardato bene daH’entrare nel merito della questione), che sono tuttavia ingenti e che si traducono in un inganno nei confronti della pubblica opinione e degli organi di controllo.
Come possiamo noi impegnare per nove anni 9 miliardi e 700 milioni l ’anno, senza sapere quali lavori dovramio essere eseguiti, perchè non esiste nessuna documentazione presentata dal Comune in occasione di que
sto appalto-concorso? -
Si tratta di un centinaio di miliardi affi
dati alla buona fede di chi? Del dattilografo che ha scritto quelle cifre?
E parliamo adesso del criterio che è stato seguito nel portare avanti l’appalto-concorso.
■ Sono state invitate diciannove ditte iscritte all’albo regionale per importi superiori a cin
quecento milioni, per importi illimitati. Di queste ditte se ne sono presentate tre: una, la ICES di Vaselli, che viene subito scartata per un errore grossolano. Una ditta che dal 1938 gestisce questi appalti viene scar
tata per quattrocento milioni! Io vorrei farle osservare, signor Presidente, che nel- rappalto-concorso non c’è l ’obbligo di atte
nersi alle cifre in senso stretto, per cui appare strano che si opti per Una nuova ditta sconosciuta, dato uno scarto così esi
guo. Comunque, finalmente il Comune di Palermo decide di fare l’appalto, senza te- . ner conto che la ditta vecchia ha le mac
chine, i depositi, le -cave, il parco, il perso
nale di vecchia esperienza e, cosa che non dovrebbe dispiacere al comune di Paler
mo, ha da tempo stabilito • rapporti di com
prensione, molto stretta, con l’Amministra
zione comunale di Palermo, con i tec
nici. Il povero commendatore Cassina, che aveva fatto tanto per Palermo fin dal 1938, viene lasciato sul lastrico! Tuttavia, al di là di ogni ironia, è giusto che l’Assemblea rifletta sul fatto che l’Amministrazione co
munale di Palermo affida un appalto di que
sta entità ad una ditta sconosciuta. E ’ mai possibile che il Sindaco e la Giunta non si siano preoccupati di sapere chi c’è in que
sta nuova società? Quali garanzie offra? Ol
tre la famosa ditta Cassina, abbiamo molte altre ditte iscritte per importi illimitati che potevano partecipare a questo appalto-con
corso: la Cogeme, la Alesi, la Reale, la Sud Strada, la Patti Antonio, la Molìnari e Com
pagni, tutte ditte che lavorano per l ’Aiias, per la Cassa per il Mezzogiorno, per gli Enti locali, per la Regione siciliana. Il Co
mune di Palermo si è guardato bene dall’in- vitarle; ha invitato ditte di Brescia, di Ber
gamo, di Roma, e poi una ditta palermitana che notoriamente fa lavori marittimi e quin
di non ha nessuna attrezzatura per i lavori a terra. Còn ciò intendiamo dire che sì è operato per escludere ogni imprenditore che non fosse questa nuova società.
AVOLA, Assessore alla-pu bblica istruzio
ne. Forse non avevano i requisiti voluti dalla
legge. ' , :
BARCELLONA. Non le hanno invitate, erano iscritte per importi illimitati nell’albo regionale e nazionale. A chi il Comune di Palermo ha affidato questi appalti? Alla LESCA, che è sorta nel 1968, quando un certo ragioniere Gaggese, non meglio identi
ficato che come libero professionista, decise di rinunziare alla sua libertà e di diventare accomandatario di questa società per il cin
que per cento, mentre per il novantacinque per cento partecipava una società per azioni, l’Arborea. Questa società, sorta nel 1968 con un milione di capitale, rimane con questo ammontare fino ài 1974: guarda caso, fino a c[uando il Comune di Palermo non si guarda in giro e, ansioso di trovare le imprese che hanno più esperienza, che danno più affida
mento sulle proprie capacità feniche, econo
miche e finanziarie, e ignorando ben quin
dici aziende siciliane, va. ad invitare la LESCA! Ho con me l’atto del notaio Romano, dal quale risulta che solo nel 1974 si verifica questo aumento di, capitale.
Chi dc’è dietro questo ottimo ragioniere Vito Gaggese, che fino ad ora si è distinto soltanto per avere rinunziato alla sua qua
lità di libero professionista, per diventare accomandatario della LESCA? Non sì sa. u Comune di Palermo dovrebbe chiederselo, dovrebbe vedere chi sono questi soci della Arborea, i quali, però, nell’atto costitutivo della LESCA fanno inserire che rispondono'
Resoconti P arlam en ta]-i 1803 —
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V II LE(3ISLA TU EA C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
soltanto nei limiti delle loro quote: 95 mi
lioni! Aggiungo che per quanto riguarda l’attrezzatura abbiamo soltanto un elenco scritto che fa fede. Ripeto, il Comune di Palermo affida un appalto di novanta, cento miliardi, senza conoscere bene questa so
cietà. A questo punto il sollecito ed inte
gerrimo amministratore comunale di Pa
lermo afferma, che la LESCA ha versato nelle casse comunali ben due miliardi e duecento milioni, come cauzione provviso
ria. Ebbene, a prescindere dal fatto che questa cauzione provvisoria viene ritirata ad appalto concesso, è in discussione anche l’altra affermazione che la società, non ap
pena comunicatole Taffidamento del servi
zio, dovrà versare un ventesimo 'dell’am- montare complessivo dell’appalto, cioè circa cinque miliardi. Si ricorre ancora ad un sottile gioco per ingannare la pubblica opi
nione, perchè, com’è noto, una legge nazio
nale permette di affidare come garanzia, non i cinc[ue miliardi, ma un leggero ritocco migliorativo delle tariffe alla ditta che ha vinto l’appalto. Per cui, qualsiasi carezzina la LESCA volesse fare a cjuesti nove miliardi e settecento milioni, sarà, ope legis, esentata dal portare a garanzia cinque miliardi, ci
fra, d’altra parte, assolutamente inadeguata per quello che riguarda l’ammontare del
l’impegno novemiale del Comune.
L Assessore Muratore, il quale ha chiesto informazioni sull’Arborea e sul milione di capitale fermo dal 1968 al 1974, ha già de
ciso, da tempo, a favore di una copertura ingiustificata aU’Amministrazione comunale di Palermo. Io mi rivolgo a lei, onorevole Presidente, come illustre rappresentante del- Asseniblea, perchè faccia in modo che que
ste cose vengano in chiaro. Si tratta di atti 1 legittimi, di inosservanza delle più elemen-
sri norme di cautela nella scelta della ditta quale, attraverso l’appalto-concorso, vie- dfi affidato il servizio; si tratta di una ingiu-
® ificata esclusione, nell’invito, degli impren- itori siciliani, e di un non argomentato e pazzesco limite di spesa che non ha nulla a che vedere con la realtà. Io non voglio
®re il discorso analitico che ho fatto in
^ede (fi Consiglio comunale, ma devo dire che per la città di Bologna, per esempio.
^J^^lcincio è previsto uno stanziamento di milioni 464 mila lire annue per la ma
nutenzione delle strade e di 200 milioni per la manutenzione ordinària delle fogne.
MURATORE, A ssessore agli Enti locali. I rendiconti dovrebbe vedere lei, non i bi
lanci; metta il costo del personale...
BARCELLONA. Quando vi sono lavori che esorbitano dalla manutenzione normale si fa un appalto ad hoc, per un piccolo am
montare, cui concorrono cooperative, impre
se e così via. Non è che io voglia ripetere i paragoni, ma è assurdo che nel 1938 l’am
montare della manutenzione delle fogne fosse solo il dieci per cento della somma comples
siva data alla ditta che curava il servizio strade e fogne, ed oggi è il 50 per cento, e per giunta a forfait.
Su queste cose, gravissime, deve interve
nire il Governo, anche se . dobbiamo pren
dere atto che, se la nostra Amministrazione si trova al centro dell’attenzione, non certo ammirata, per gli scandali dell’appalto pub
blicità, dell’appalto targhe stradali, se la no
stra Amministrazione si copre di vergogna, e non voglio dire altro, per queste cifre che offre aH’opiiiione pubblica, la colpa è in par
te proprio di questo' Governo, di questo As
sessore.
Non dobbiamo dimenticare che il 23 mar
zo 1973 l’Assemblea regionale siciliana ha votato una nostra mozione che impegnava il Governo ad invalidare i rinnovi illegit
timi denunziati, e quindi anche quelli che riguardavano le delibere prese in questa direzione, a norma, dell’articolo 51 e del se
condo comma dell’articolo 64 dell’ordina
mento Enti locali, ed a predisporre un’inchie
sta che accertasse tutte le violazioni di legge effettuate dalla Giunta ed individuasse i re
sponsabili. Io credo che un corretto rapporto tra Governo ed Assemblea avrebbe dovuto indurre il primo, e per esso, credo, l ’Asses
sore agli Enti locali, ad imporre che una ma
teria di competenza del Consiglio di così grande importanza, fosse affrontata sulla base di una chiara documentazione, di un esame serio ed approfondito. L ’Assessore non l’ha fatto, e con questo si è assunta la sua grave parte di responsabilità, incoraggiando il sindaco e la Giunta a continuare in un at
teggiamento illegittimo e contrario agli inte
ressi del Comune; tant’è che ora siamo arri
vati a questi scandali vergognosi, a questa
R es o co n ti P a r la m en ta ri 1804 A s s e m b le a R e g io n a le Siciliana
V II Legislatura C C L X X V SED U TA 23 Ottobre 1975.
pericolosa scelta di affidare un servizio così importante, che coinvolge somme così rile
vanti e problemi di carattere e di costume politico-amministrativi così evidenti, ad un certo ragioniere Vito Gaggese del quale si sa soltanto che è nato a Caserta!
Ecco perchè noi, Signor Presidente, ab
biamo presentato questa mozione. Non ha niente a che vedere con l ’autonomia degli enti locali, come ho detto all’inizio, ma ha molto a che vedere con il senso di respon
sabilità che deve avere il Governo nel cer
care eli riparare almeno al suo tacito favo
reggiamento, quando, in dispregio deU’impe- gno votato dall’Assemblea regionale sici
liana li 23 marzo 1973, non è tempesti
vamente intervenuto. Questa questione noi sottoponiamo all’attenzione. deU’Assemblea e del Governo nella sua globalità. Ed io non credo che, informato di queste gravi viola
zioni che offendono profondamente il senso stesso della democrazia, possa pensare di scindere’ le sue responsabilità da quelle del
l ’Assessore competente e possa non sentire il dovere di intervenire per rimediare a quelle omissioni cui ho fatto cenno poc’anzi.
Se vi fosse stato un intervento conseguente all’impegno deU’Assemblea oggi noi non ci troveremmo a discutere di queste cose e pro
babilmente il Comune di Palermo avrebbe risolto, nell’interesse deiramministrazione, della collettività ed all’insegna della onestà, un problema così grave che per tanti anni si è trascinato in un modo inverecondo.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro ha chiesto di parlare, ne ha facoltà, per il Go
verno, l’Assessore agli enti locali.
MURATORE. Assessore agli enti locali. Si
gnor Presidente, onorevoli colleglli, ringra
zio l’onorevole Barcellona' perchè nel suo in
tervento mi ha fornito alcuni dati di raffronto dei quali potrò servirmi quando andrò ad af
frontare assieme alla collegialità dei compo
nenti della commissione, il merito della que
stione che è stata oggetto della mozione. La quale, se riguardata sotto un profilo rigoro
samente formale, si presterebbe, in via pre
giudiziale, ad una eccezione di improponibì- lità. E ’ noto, infatti, che, in base all’ordina
mento degli enti locali in Sicilia, il Governo 'della Regione non dispone di un potere ge
nerale di annullamento degli atti degli enti
locali, prevedendosi, invece, rannullamento giurisdizionale da parte dell’organo di con
trollo, in sede di riscontro di illegittimità, e la revoca da parte, dello stesso ente, eserci
tata in sede di auto-tutela. Con riguardo alla seconda richiesta contenuta nella mozione, cioè la convocazione del Consiglio comunale per un esame serio e documentato di tutta la materia, la questione potrebbe conside
rarsi superata, dato che il Consiglio comu
nale di Palermo nei giorni scorsi si è riunito ed ha ampiamente dibattuto l ’argomento della manutenzione delle strade.
BARCELLONA. Ha ratificato a maggio
ranza del centro-destra.
MURATORE, Assessore agli enti locali.
Questo significa che quel Consiglio comunale ne aveva di abbondanza di voti, da supe
rare il quorum dei 42. Vuol dire che le po
sizioni della maggioranza erano ampiamente condivise.
TRICOLI. D’altro canto la maggioranza, in altre occasioni, ha contrattato con i comu
nisti.
MURATORE, Assessore agli enti locali.
Anche in quel caso si .vede che la stragrande maggioranza ha condiviso quelle proposte.
VIRGA. In occasione del risanamento è stata approvata una delibera di 400 miliardi di metri cubi. E ’ una Giunta ambidestra.
CUSIMANO. E ’ una Giunta peripatetica.
TRICOLI. Portava le somme delle forze culturali la volta scorsa.
MURATORE, Assessore agli enti locali Ma poiché non mi sfugge il significato poli' fico della mozione, il Governo si è dichia' rato ugualmente favorevole al dibattito, chè anche in questa Assemblea, così come in Consiglio comunale, potesse svolgersi ampio confronto di idee che di per sè è uh, e fecondo, anche se rende necessaria cerca di una, diversa formulazione del cumento che consenta all’esecutivo di rice vere mandati compatibili con le norme c ci assistono.
Resoconti P a r la m en ta ri 1805 A s s e m b le a B .eg io n a le S ic ilia n a
f ll LEGISLATURA C C L X X V SE D U T A 23 Ottobre 1975
Dopo questa precisazione, entrando nel
inerito, credo di cogliere come aspetto so
stanziale della mozione la censura contro l’operato della Giunta municipale di Paler
mo, la quale avrebbe fatto indebito uso della facoltà riconosciutale dall’articolo 64 — e non è vero che ha contravvenuto all’arti
colo 51, poiché Punico argomento che la Giunta, con i poteri del Consiglio, non può trattare è il bilancio — di assumerò poteri
del Consiglio, con il deliberato intendimento
di usurparne i poteri e di sfuggire al suo controllo. Non ritengo che tale censura pos
sa validamente sostenersi, sol che si richia
mino in sintesi i vari momenti della vicenda, che esporrò nella loro successione cronolo
gica, per le valutazioni che l ’Assemblea è cliiamatà ad esprimere.
L’appalto del servizio di manutenzione delle strade e delle fogne è venuto a sca
dere nel dicembre del 1971,'in un periodo in cui una situazione di crisi impediva di conoscere la volontà del Consiglio comunale circa i modi di proseguire quel servizio. Tale volontà viene indicata, invece, nella sessione del luglio 1972, in occasione delle dichiara
zioni programmatiche del Sindaco e del di
battito che ne è scaturito e che sfocia in una votazione che approva le dichiarazioni del sindaco che così si era espresso: « per quanto riguarda » (oltre gli altri argomenti) « la ma
nutenzione delle strade, della rete fognante e viaria, è intendimento deU’Amministrazione di procedere alPaffìdamento dell’appalto me
diante pubblica gara ». Quindi, non è vero che l’Amministrazione comunale non ebbe
®ai a manifestare la sua volontà di assu
mere la gestione. Tanto è vero — e di questo ei ine ne deve dare atto, perchè le dimostra che io ho seguito i fatti, ed il suo gruppo svolse una certa iniziativa in quella occa
sione —. che lei, da questo, colse spunto per proporre la gestione diretta. Infatti, il Gon
gilo comunale, successivamente alla sessio- del febbraio 1973, venne chiamato a
° _ una proposta avanzata proprio dai Amato e Barcellona, del gruppo j ^uistH’ tendente à scegliere il sistema la gestione diretta: ma la proposta venne re- P nta dalla maggioranza dei consiglieri stessi.
Hq. ^ Piroghe nel frattempo emanate, han- ri significato di rimedi temporanei, f^(riare inammissibili soluzioni di con- r a in un servizio che lei non ha conte
stato, accettando il principio che si tratta di una esigenza che va curata.
Adempimento alle indicazioni emesse dal Consiglio comunale: la Giunta dà incarico agli uffici di predisporre i complessi studi preparatori e perviene, con atto del 30 di
cembre 1972, alla scelta deU’àffidamento del servizio mediante appalto-concorso; nel giu
gno del 1973, all’approvazione degli atti pre
paratori dell’appalto; con atto dell’agosto 1973, alla determinazione del lirnite massi
mo di spesa; con atto_ 28 dicembre 1973, all’approvazione dell’elenco delle quindici ditte da invitare; con atto del 20 giugno 1974, alla nomina della Commissione del- l ’appalto-concorsb; ed infine, con atto del 23 settembre 1974, all’approvazione degli atti della Commissione ed alla conseguente autorizzazione alla stipula del nuovo con
tratto.
Tutti i sopraddetti atti sono stati riscon
trati esenti da vizi di illegittimità da parte degli organi di controllo; in particolare, le deliberazioni 1698 e 2161 sono state sotto
poste anche all’esame della Commissione re
gionale per la finanza locale, attesi i riflessi pluriennali sul bilancio comunale.
Sull’ultima deliberazione, la numero 2870, con la quale si aggiudica l ’appalto, prima di sottoporla alla Commissione regionale per la finanza locale, ho ritenuto opportuno chie
dere se il Consiglio Comunale la avesse sot
toposta a ratifica con il quorum speciale pre
visto dall’ultimo comma dell’articolo 95, pro
pino per non far trovare la Commissione di fronte ad un atto che presentava quei difetti che l’onorevole Barcellona ha rilevato. Per
chè, è vero che le approvazioni della sud
detta Commissione fanno sempre salva la ra
tifica del Consiglio, ma in questo caso io non potevo far cadere sulla medesima la respon
sabilità di trovarsi ad esaminare una pratica così importante senza che il Consiglio avesse tolto quei difetti qui evidenziati.
Sulla scorta della documentazione neces
saria, la Commissione regionale per la fi
nanza locale, quindi, nella sua collegialità, emetterà la decisione di sua competenza, nello scrupoloso rispetto delle norme di legge che regolano la materia. Lo svolgimento stesso del dibattito, ancor prima del suo esito, ribadisce l’infondatezza delle preoccupazioni dei colleghi firmatari della mozione circa la presunta volontà della Giunta comunale dì