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DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)"

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Academic year: 2022

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(1)

DIPARTIMENTO AMBIENTE ED ENERGIA Viale Vincenzo Verrastro, 5

85100 POTENZA (PZ)

ambiente.energia@cert.regione.basilicata.it

UFFICIO COMPATIBILITA’ AMBIENTALE Dirigente: Ing. Maria Carmela Bruno maria.bruno@regione.basilicata.it

ufficio.compatibilita.ambientale@cert.regione.basilicata.it

Società SNAM Rete Gas S.p.A.

Ingcos.sudocc@pec.snam.it

Ufficio Energia

ufficio.foreste.tutela.territorio@cert.regione.basilicata.it

Gruppo Carabinieri Forestale di Potenza

fpz42673@pec.carabinieri.it

Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura

ufficio.tutela.natura@cert.regione.basilicata.it

Oggetto: D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.) - Valutazione di Incidenza Ambientale - Trasmissione D.D.

n. 23BD.2021/D.128 del 7 dicembre 2021.

Con la presente si trasmette copia della D.D. n. 23BD.2021/D.128 del 7 dicembre 2021 con la quale è stato escluso dalla procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. il "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)".

Copia della stessa D.D. viene trasmessa all’Ufficio Energia, al Gruppo Carabinieri Forestale di Potenza per il seguito di competenza ed all’ Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura per dovuta conoscenza.

Cordiali saluti

Il responsabile della P.O.C.

(Valutazione degli Impatti Ambientali di Piani Programmi e Progetti)

Ing. Salvatore DE GRAZIA

P. O.: Valutazione degli impatti ambientali di piani, programmi e progetti – ing. Gerardo Troiano Firmato digitalmente da

Salvatore De Grazia

CN = Salvatore De Grazia

C = IT

UFFICIALE.0033187.U.10-12-2021.h.08:53.23BD r_basili.AOO_Dip.Ambiente.REGISTRO

(2)

Num.

Impegno

Bilancio Missione.

Programma

Capitolo Importo Euro

Atto Num.

Prenotazione

Anno Num. Impegno Perente

Num.

Liquidazione

Bilancio Missione.

Programma

Capitolo Importo Euro

Num.

Impegno

Atto Num.

Atto

Data Atto

Num.

Registrazione

Bilancio Missione.

Programma

Capitolo Importo Euro

Num.

Impegno

Atto Num.

Atto

Data Atto

Num. Preimpegno Bilancio Missione.Programma Capitolo Importo Euro

DIREZIONE GENERALE

DELL’AMBIENTE DEL TERRITORIO E DELL’ENERGIA

Ufficio Compatibilità Ambientale 23BD

23BD.2021/D.00128 7/12/2021

D.P.R. N. 357/1997 (e s.m.i.) - Valutazione di Incidenza.

Parere favorevole, con prescrizioni, sulla Valutazione di Incidenza Ambientale per il "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)". Proponente: Società S.N.A.M. Rete Gas S.p.A.

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IL DIRIGENTE

VISTA la Legge n. 241 del 7 agosto 1990, recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” (e s.m.i.).

VISTA la Legge Regionale n. 12 del 2 marzo 1996, recante “Riforma dell’organizzazione amministrativa regionale” e le successive modifiche ed integrazioni.

VISTA la D.G.R. n. 11 del 13 gennaio 1998, recante “Individuazione degli atti di competenza della Giunta”.

VISTO il Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e le successive modifiche ed integrazioni.

VISTO il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, recante “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” (e s.m.i.)

VISTA la D.G.R. n. 227 del 19 aprile 2014, recante “Denominazione e configurazione dei Dipartimenti Regionali relativi alle Aree Istituzionali Presidenza della Giunta e Giunta Regionale” (e s.m.i.).

VISTA la D.G.R. n. 689 del 22 maggio 2015, recante “Dimensionamento ed articolazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali delle Aree istituzionali della Presidenza della Giunta e della Giunta regionali. Modifiche alla D.G.R. n.694/14”;

VISTA la D.G.R. n. 771 del 9 giugno 2015 recante “DGR n. 689/2015 e DGR n. 691/2015.

Rettifica”.

VISTA la D.G.R. n. 624 del 07 giugno 2016, recante “Dimensionamento ed articolazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali delle Aree istituzionali della Presidenza della Giunta e della Giunta regionali. Modifiche alla DGR n. 689/15”;

VISTA la Legge Statutaria Regionale n. 1 del 17 novembre 2016 (e s.m.i.), recante “Statuto della Regione Basilicata”.

VISTA la Legge Statutaria Regionale n. 1 del 18 febbraio 2019, recante “Modifiche all’articolo 25 della Legge statutaria regionale 17 novembre 2016 n. 1 “Statuto della Regione Basilicata”;

RICHIAMATO in particolare l’art. 48, comma 1, lettera d), dello Statuto della Regione Basilicata, secondo cui il Presidente nomina e revoca i componenti della Giunta;

VISTO il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 54 del 10 maggio 2019;

VISTA la L.R. n. 29 del 30 dicembre 2019, recante “Riordino degli uffici della Presidenza e della Giunta regionale e disciplina dei controlli interni”;

VISTA la D.G.R. n. 524 del 5 agosto 2019, avente ad oggetto: “Conferimento incarichi di dirigente generale delle aree istituzionali della presidenza e dei dipartimenti della giunta regionale e approvazione schema di contratto individuale di lavoro”.

VISTO il Regolamento Regionale n. 1 del 10 febbraio 2021, recante “Ordinamento Amministrativo della Giunta Regionale della Basilicata”, pubblicato sul B.U.R. del 10 febbraio 2021, serie speciale;

VISTA la D.G.R. n. 219 del 19 marzo 2021 recante “Art. 5 comma 2 Regolamento 10 febbraio 2021, n. 1. Organizzazione delle strutture amministrative della Giunta regionale.”

RICHIAMATO in particolare l’art. 27 del predetto Regolamento, recante “Disposizioni Transitorie”, commi 1, 2 e 3, secondo cui continuano ad avere efficacia gli atti di organizzazione

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recanti il dimensionamento, la declaratoria e la qualificazione degli uffici dirigenziali generali e dirigenziali tout court, fino all’adozione degli atti conseguenti di cui all’art. 5 del medesimo Regolamento;

VISTA la Legge Regionale n. 34 del 6 settembre 2001 riguardante il nuovo ordinamento contabile della Regione Basilicata;

VISTO il Decreto Legislativo n. 118 del 23 giugno 2011, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”, nonché le ulteriori disposizioni integrative e correttive recate dal Decreto Legislativo n. 126/2014;

VISTO l’allegato 2 al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2011, recante “Sperimentazioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, di cui all’art.36 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n.118” concernente le modalità della sperimentazione e così come modificato per l’esercizio 2018;

VISTA la Legge Regionale n. 19 del 6 maggio 2021, recante “Legge di Stabilità Regionale 2021”;

VISTA la Legge Regionale n. 20 del 6 maggio 2021, recante “Bilancio di Previsione Finanziario per il triennio 2021-2023”;

VISTA la D.G.R. n. 359 del 7 maggio 2021, recante “Approvazione del Documento Tecnico di Accompagnamento al Bilancio Finanziario Gestionale per il triennio 2021-2023, ai sensi dell’art. 39, comma 10, del D.L.vo n. 118 del 23 giugno 2011 (e s.m.i.)”;

VISTA la D.G.R. n. 360 del 7 maggio 2021, recante “Approvazione del Bilancio Finanziario Gestionale per il triennio 2021-2023, ai sensi dell’art. 39, comma 10, del D.L.vo n. 118 del 23 giugno 2011 (e s.m.i.)”;

VISTA la D.G.R. n. 515 del 28 giugno 2021, recante “Riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2020 (art. 3, comma 4 del D.L. vo n. 118/2011) e conseguente variazione del Bilancio Pluriennale 2021-2023”;

VISTA la D.G.R. n. 692 del 3 settembre 2021 recante “Procedura di mobilità ex art. 30 D.lgs.

165/01. conferimento incarico di direzione dell’Ufficio “Compatibilità Ambientale” presso il Dipartimento Ambiente ed Energia.”;

VISTA la D.G.R. n. 775 del 6 ottobre 2021 recante “Art. 3 Regolamento 10 febbraio 2021 n. 1.

Conferimento incarichi di Direzione Generale”;

VISTA la D.G.R. n. 147 del 25/02/2019, recante “D. L.vo n. 152/2006 - Parte II (e s.m.i.);

Determinazione delle tariffe da applicare ai proponenti per la copertura dei costi sopportati dall'autorità competente per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività istruttorie, di monitoraggio e controllo nelle procedure di V.I.A., V.A.S. e V.Inc.A.”.

VISTA la Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici e le successive integrazioni e modificazioni (con particolare riferimento alla Direttiva 2009/147/CEE);

VISTA la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e successive modificazioni (Direttiva 97/62/CE del 27 ottobre 1997);

VISTO il D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 (e s.m.i.), relativo al ‘’Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE’’ (e s.m.i.);

VISTO il DM del 03 aprile 2000 (G.U. n. 99 del 22 aprile 2000, S.O.) (e s.m.i.), con il quale è stato pubblicato l’elenco dei siti di interesse comunitario e delle zone di protezione speciale (pSIC,

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ZPS) delle Regioni italiane e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano componenti la Rete Natura 2000;

VISTO il D.M. del 03 settembre 2002 (G.U. n. 224 del 24 settembre 2002), recante “Linee Guida per la gestione dei Siti comunitari di Rete Natura 2000;

VISTO il D.M. del 17 ottobre 2007, recante “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) ed a Zone di protezione speciale (ZPS)”;

VISTO il D.P.G.R. n. 65 del 19/03/2008, recante criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione di speciale (ZPS);

VISTA la D.G.R. n. 1386 del 01 settembre 2010, concernente l’aggiornamento degli inventari degli habitat naturali e delle specie di flora e di fauna associate – Monitoraggio “dal progetto Bioitaly al countdown 2010”;

VISTA la D.G.R. n. 951 del 18 luglio 2012, concernente l’adozione delle Misure di Tutela e Conservazione per i Siti Natura 2000 di Basilicata – Conclusione della II fase del Programma Rete Natura 2000 per le Aree Territoriali Omogenee 1 – 2 – 3 – 5 – 8 - 9;

VISTA la D.G.R. n. 30 del 15 gennaio 2013, concernente l’aggiornamento e l’integrazione delle Misure di Tutela e Conservazione per i Siti Natura 200 di Basilicata - Programma Rete Natura 2000 per le Aree Territoriali Omogenee 4 – 10 – 11;

VISTA la D.G.R. n. 769 del 24 giugno 2014, recante “Programma Rete Natura 2000 Basilicata.

Articolo 12 Direttiva Uccelli 2009/147/CE – Rapporto Nazionale sullo stato di conservazione dell’avifauna 2008-2012. Aggiornamento campo 3.2 Formulari Standard Zone a Protezione Speciale (ZPS) RN2000 Basilicata”;

VISTA la D.G.R. n. 1181 dell’1 ottobre 2014, recante “Approvazione del quadro delle azioni prioritarie d’intervento (Prioritized Action Framework – PAF) per la Rete Natura 2000 della Basilicata”;

VISTA l’istanza prodotta dalla Società S.N.A.M. Rete Gas S.p.A. con sede legale in San Donato Milanese (MI), Piazza Santa Barbara n. 7, acquisita il 07 dicembre 2020 e registrata in pari data al protocollo dipartimentale al n. 23AB/228488, con la quale è stata chiesta la Valutazione d’Incidenza, ai sensi del D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.), per il "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)".

CONSIDERATO che l’intervento in easame ricade nelle vicinanze della Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.) denominata “Valle del Noce”, individuata con il codice n. IT9210265, e non è direttamente connesso alla conservazione dello stesso sito e pertanto, ai sensi dell’art. 5 del DPR n. 357/1997 è da assoggettare alla Procedura della Valutazione di Incidenza Ambientale;

RILEVATO che sulla base dell’istruttoria del funzionario incaricato, resa nella predisposizione del presente atto, risulta che:

- l’istanza è corredata della documentazione prevista dall’Art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.) ed in particolare dello Studio della Valutazione di Incidenza Ambientale necessario ad individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere sui siti Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione degli stessi;

- gli oneri istruttori sono stati versati tramite bonifico del 22 gennaio 2021.

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Caratteristiche del Sito Natura 2000 interessato.

Il sito Z.S.C. “Valle del Noce” individuato con codice n. IT9210265 è localizzato in un territorio con una ampia escursione di altitudine (pari ad oltre 800 metri), fra il corso del Fiume Noce ed alte e strapiombanti pareti rocciose (di alto interesse per le nidificazioni dei rapaci). E’ caratterizzato dall’alveo del Fiume Noce, incassato all’interno di pareti a strapiombo e poi dilagante quasi in forma di fiumara, allargando notevolmente il suo fondovalle nel tratto terminale dopo aver intercettato le acque di svariati affluenti tutti provenienti dal Monte Sirino, tra i quali i torrenti Bitonto, Prodino Grande, Senieturo, Carroso ed il Fiume Torbido. Gli affioramenti rocciosi a forte inclinazione sono colonizzati da fitocenosi casmofitiche del Dianthion rupicolae e sui ghiaioni calcarei si insediano tipiche comunità di Cannella argentea (Achnatherum calamagrostis) ed il Camedrio montano (Teucrium montanum).

La vegetazione forestale dell’area è rappresentata in gran parte da foreste termofile di sclerofille.

Si tratta di boschi dominati da Leccio (Quercus ilex) a cui si associa il Carpino nero (Ostrya carpinifolia), l’Acero napoletano (Acer neapolitanum) l’Orniello (Fraxinus ornus), la macchia mediterranea. La flora ripariale è caratterizzata dalla presenza di Ontano nero (Alnus glutinosa), di Pioppo nero (Populus nigra) e di Salice (Salix sp.). I prati aridi e pietrosi ospitano numerose specie di orchidee. Sotto l’aspetto faunistico, il corso del fiume risulta di particolare interesse conservazionistico soprattutto per la accertata presenza della lontra e, di conseguenza, l’intera ittiocenosi (soprattutto la lampreda di fiume e l’alborella del Vulture) che rappresenta la potenziale risorsa per il mantenimento del mammifero.

In particolare gli Habitat presenti nel sito sono rappresentati da:

- Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba (3280);

- Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici (5330);

- Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco - Brometalia) (stupenda fioritura di orchidee) (6210*);

- Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea (6220*);

- Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili (8130);

- Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica (8210);

- Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere (91M0);

- Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (9340);

Tra le specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (art. 4 direttiva 2009/147/CE) ed elencate nell'allegato II della direttiva 92/43 / CEE (specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione) troviamo: lo Sparviere (Accipiter nisus), il Codibugnolo (Aegithalos caudatus), il Piro-piro piccolo (Actitis hypoleucos), l’Alborella meridionale (Alburnus albidus), il Martin pescatore (Alcedo atthis), il Germano reale (Anas platyrhynchos), il Rondone (Apus apus), il Rondone maggiore (Apus melba), il Rondone pallido (Apus pallidus), l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), l’Airone cenerino (Ardea cinerea), l’Ululone a ventre giallo (Bombina pachipus), la Poiana (Buteo buteo), il Lupo (Canis lupus), il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), il Fanello (Carduelis cannabina), il Cardellino (Carduelis carduelis), il Rampichino (Certhia brachydactyla), l’Usignolo di fiume (Cettia cetti), il Merlo acuaiolo (Cinclus cinclus), il Biancone (Circaetus gallicus), il Falco di palude (Circus aeruginosus), l’Albanella reale (Circus cyaneus), il Beccamoschino (Cisticola jundicis), l’Azurrina di mercurio (Coenagrion mercuriale), il Colombaccio (Columba palumbus), il Corvo (Corvus corax), la Cornacchia (Corvus corone), il Balestruccio (Delichon urbica), il Cervone (Elaphe quatuorlineata), lo Zigolo muciatto (Emberiza cia), lo Zigolo nero (Emberiza

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cirlus), il Pettirosso (Erithacus rubecula), il Falco pellegrino (Falco peregrinus), il Gheppio (Falco tinnunculus), la Balia dal Collare (Ficedula albicollis), il Fringuello (Fringilla coelebs), la Ghiandaia (Garrulus glandarius), la Lampreda di fiume (Lampetra fluviatilis), l’Averla piccola (Lanius collurio), la Tottavilla (Lullula arborea), la Lontra (Lutra lutra), il Gruccione (Merops apiaster), il Nibbio Bruno (Milvus migrans), il Nibbio reale (Milvus milvus), il Codirossone (Monticola saxatilis), il Passero solitario (Monticola solitarius), la Ballerina Bianca (Motacilla alba), la Ballerina Gialla (Motacilla cinerea), la Monachella (Oenanthe hispanica), il Rigolo (Oriolus oriolus), l’Assiolo (Otus scops), la Cinciarella (Parus caeruleus), la Cinciallegra (Parus major), la Cincia bigia (Parus palustris), il Codirosso Spazzacamino (Phoenicurus ochruros), il Picchio verde (Picus viridis), la Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), il Ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), la Rovella (Rutilus rubilio), lo Stiaccino (Saxicola rubetra), l’Allocco (Strix aluco), la Capinera (Sylvia atricapilla), la Sterpazzolina (Sylvia cantillans), l’Occhiotto (Sylvia melanocephala), lo Scricciolo (Troglodytes troglodytes), il Merlo (Turdus merula).

Tra le altre specie importanti di flora e di fauna abbiamo: l’Acero d’Ungheria (Acer obtusatum), il Dragone autunnale (Aeshna mixta), l’Alborella (Alburnus alburnus), l’Ontano napoletano (Alnus cordata), l’Orchide piramidale (Anacamptis piramidalis), l’Anguilla europea (Anguilla anguilla), l’Orbettino (Anguis fragilis), il Rospo comune (Bufo bufo), lo Splendente di fonte (Calopterix virgo), lo Splendente comune (Calopterix splendens), la Campanula napoletana (Campanula fragilis), la Luscengola (Chalcides chalcides), la Crisomela del pioppo (Crisomela populi), la Frecciarossa (Crocothemis erythrea), il Ciclamino (Ciclamen repandum), il Gatto selvatico (Felis silvestris), il Biacco (Hieropis viridiflavus), la Raganella (Hyla intermedia), il Pipistrello di savi (Hypsugo savii), il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), il Cavedano europeo (Leuciscus cephalus), la Libellula panciapiatta (Libellula depressa), la Faina (Martes foina), il Ghiro (Meles meles), la Puzzola europea (Mustela putorius), la Biscia dal collare (Natrix natrix), il Toporagno (Neomys fodiens), la Nottola minore (Nyctalus leisleri), l’Orchide italica (Orchis italica), l’Orchide minare (Orchis morio), l’Orchidea farfalla (Orchis papilionacea), l’Orchide a quattro punti (Orchis quadripunctata), l’Orchidea screziata (Orchis tridentata), la Frecciazzurra minore (Orthetrhum coerulescens), la Frecciazzurra celeste (Orthetrum brunneum), il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), la Lucertola campestre (Podarcis sicula), la Poligala maggiore (Polygala major), il Granchio di fiume (Potamon fluviatilis), la Rana appenninica (Rana italica), la Rana verde minore (Rana lessonae), il Pungitopo (Ruscus aculeatus), la Trota (Salmo trutta), la Serapide lingua (Serapias lingua), la Serapide maggiore (Serapias vomeracea), il Cinghiale (Sus scrofa), il Cardinale sanguineo (Symeptrum sanguineum), il Geco comune (Tarentola mauritanica), la Vipera (Vipera aspis).

Proposta progettuale

Secondo quanto riportato negli atti presentati dalla Società S.N.A.M. S.p.A. il progetto in esame prevede la realizzazione della variante di un tratto del metanodotto esistente denominato derivazione per Maratea DN 250 (10") - DP 75 bar, localizzato nel comune di Lauria in corrispondenza del versante nord-orientale del Monte Messina e della Serra San Filippo lambiti dal Torrente Fiumicello a nord, dal Fiume Noce ad ovest e dal Vallone Buona Zita ad est, dove evidenti criticità di natura geologica ne hanno provocato la scopertura in alcuni punti. In particolare l’opera principale consiste nella posa di un nuovo tratto di tubazione di lunghezza complessiva pari a circa 3,958 km in sostituzione di un tratto di metanodotto esistente da dismettere di lunghezza pari a circa 3,140 km al fine di migliorare la sicurezza del trasporto del gas

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naturale per le infrastrutture circostanti. La variante si stacca con un Punto di Intercettazione Linea (P.I.L.) dal metanodotto esistente “Derivazione per Maratea”, dopo la risalita dall’attraversamento del Vallone Buona Zita in località San Filippo percorrerà la parte medio-bassa del versante stesso fino Km 1+260. Da qui dopo aver attraversata la valle del fosso San Filippo giungerà al Km 1+720 e con la variante risalirà il rilievo adiacente del Monte Messina percorrendolo parzialmente fino al Km 3+000, dal quale scenderà in località “le Coste” e raggiungerà la valle del Fiume Noce fino al Km 3+958, riallacciandosi con un Punto di Intercettazione di Derivazione Importante (P.I.D.I.) e con la “Variante per inserimento P.I.D.I. su All. comune di Tortora” al metanodotto esistente “All. Comune di Tortora”. Nello specifico verranno realizzate le seguenti opere:

- Opera principale (Collegamento da Der. per Maratea ad All. comune di Tortora” DN 250 (10”) - DP 75 bar il cui tratto avrà una lunghezza di 3,958 km);

- Opere connesse (“Variante per inserimento P.I.D.I. su All. comune di Tortora” DN 250 (10”) - DP 75 bar per una lunghezza di km 0+080, e “Variante per eliminazione P.I.D.I. n. 4105693/2” DN 250 (10”) - DP 75 bar per una lunghezza di km 0+033);

Inoltre l’intervento permetterà di porre fuori esercizio, recuperare/intasare i seguenti tratti di tubazione e impianti esistenti:

- variante eliminazione P.I.D.I.n.4105693/2 dove la lunghezza del tratto (tubo di linea) da rimuovere è di 2.850 metri mentre il tratto tubo di linea da inertizzare è 290 metri;

- dismissione per variante inserimento P.I.D.I. su All. comune di Tortora dove si provvederà alla rimozione di un solo tratto (tubo di linea) lungo 15 metri;

- eliminazione stacco All. comune di Tortora il cui tratto di linea da rimuovere è lungo 31metri;

- dismissione impianto P.I.D.I. n. 4105693/2 caratterizzato da un diametro nominale (DN) 250 mm (10”) ed un’area recintata di 26 m² da smantellare.

Infine si prevede anche la realizzazione dei seguenti impianti:

- P.I.L. sul “Collegamento da Der. per Maratea ad All. comune di Tortora” il cui diametro nominale (DN) è di 250 mm (10”), un’area recintata 18 mq, una superficie di mitigazione ambientale di 6 mq con la presenza di essenze arboree;

- P.I.D.I. sul “Collegamento da Der. per Maratea ad All. comune di Tortora” il cui diametro nominale è (DN) 250 mm (10”), un’area recintata 26 mq, una superficie di mitigazione ambientale di 8 mq con la presenza di essenze arboree.

Infine nel caso delle varianti in oggetto è prevista una fascia di asservimento per la tubazione libera in terreno permeabile pari a 13,50 metri per ogni lato della tubazione.

Caratteristiche tecniche

L’opera sarà costituita da un sistema integrato di condotte con tubi in acciaio di lunghezza pari a 12 metri di lunghezza, collegati mediante saldatura (linea), le quali saranno interrate per tutta la loro percorrenza al fine di garantire il trasporto di gas naturale. La condotta sarà caratterizzata da un diametro nominale DN 250 (10”), da una pressione di progetto DP di 75 bar mentre le tubazioni avranno uno spessore di 7,8 mm. Le opere in progetto in corrispondenza dell’attraversamento della strada vicinale San Filippo verranno messe in opera in un tubo di protezione metallico (acciaio EN L360 MB), munito di sfiati, avente diametro nominale di 400 mm (16”) e spessore pari a circa 11 mm.

Le condotte saranno protette da:

- una protezione passiva esterna in polietilene con i giunti di saldatura rivestiti con fasce termorestringenti;

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- una protezione attiva (catodica), attraverso un sistema di corrente impressa con apparecchiature poste lungo la linea che rende il metallo della condotta elettricamente più negativo rispetto all’elettrolito circostante (terreno, acqua, ecc.). Lungo la condotta principale verrà posata una polifora di polietilene come predisposizione per la eventuale posa di un cavo accessorio per reti tecnologiche, per il telecontrollo degli impianti. Lungo il tracciato del gasdotto in corrispondenza di attraversamenti saranno realizzati manufatti (opere di sostegno ed opere idrauliche) i quali assicureranno la stabilità dei terreni, garantendo anche la sicurezza della tubazione.

Le opere accessorie di linea saranno le seguenti:

- sfiati dei tubi di protezione in acciaio, da 80 mm (3"), con uno spessore di 2,90 mm, fuoriuscenti dal terreno per una altezza di 2,50 metri circa, collegati al tubo di protezione in corrispondenza degli attraversamenti. Gli sfiati saranno muniti di una presa per la verifica di eventuali fughe di gas e di un apparecchio tagliafiamma posto in sommità a circa 2,50 metri dal piano di campagna.

- punti di misura elettrica costituiti da tubi fuoriuscenti dal terreno dell'altezza di circa 1 metro posto lateralmente, quando presente, ad uno sfiato. Alla sommità di questo tubo viene posta una cassetta, contenete dei capicorda collegati con cavi elettrici alla condotta dove in corrispondenza degli stessi è possibile, con appositi strumenti di misura, effettuare letture di corrente elettrica.

- cartelli di segnalazione che indicheranno la posizione della condotta interrata ed altri saranno posti in corrispondenza degli attraversamenti fluviali e torrentizi.

Realizzazione dell’opera

La variante in progetto prevede la tecnica costruttiva a cielo aperto in aree crinali per l’intero tracciato, tranne nel tratto che scende in località “le Coste” in corrispondenza del Monte Messina il quale verrà realizzato mediante la tecnica del raise boring. Al termine dei lavori, il metanodotto sarà interamente interrato e la fascia di lavoro verrà ripristinata. Gli unici elementi fuori terra risulteranno essere i cartelli segnalatori del metanodotto, i tubi di sfiato posti in corrispondenza degli attraversamenti eseguiti con tubo di protezione e gli impianti di linea. I lavori per il montaggio e la posa della condotta verranno programmati ed eseguiti in un arco temporale di circa 9 mesi.

Posa in aree a pendenza elevata e lungo la sommità di crinali

Nei tratti di percorrenza della condotta lungo aree con elevata pendenza e lungo la sommità di crinali, si procederà con la posa in scavo a cielo aperto ad una distanza dalla Z.S.C. di circa 250 metri. La larghezza complessiva delle aree interessate dai lavori passerà dai 16 metri della pista normale, ai 14 metri della pista ridotta. Le fasi di lavoro per l’installazione della condotta in aree di crinali e con pendenza longitudinale elevata sono di seguito sinteticamente descritte.

Apertura cantiere

La ditta provvederà ad eseguire le necessarie attività per l’impianto del cantiere di lavoro temporaneo all’interno del quale sarà predisposta un’area per il deposito dei materiali necessari alla realizzazione dell’intervento.

Realizzazione di infrastrutture provvisorie/definitive

Verranno realizzate due piazzole per il deposito materiale di cui una in prossimità dello stacco e l’altra a valle del ricollegamento. Verranno inoltre realizzati accessi provvisori dalla viabilità ordinaria e due di questi, in prossimità degli impianti verranno trasformati in accessi definitivi. In corrispondenza della salita dal Vallone San Filippo la pista di accesso al tratto sommitale del tracciato a monte della viabilità forestale esistente, dovrà realizzata con una pendenza superabile in sicurezza dai mezzi operativi e di servizio. Nella fase esecutiva dove necessario verranno realizzate aree di stoccaggio temporanee anche attraverso l’ausilio reti metalliche di contenimento

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stabilizzate per mezzo di tubolari in acciaio verticali infissi nel terreno. Al termine dei lavori tutti i materiali eccedenti verranno rimossi e trasportati presso le aree di riciclo come previsto dalla normativa vigente.

Apertura dell’area di passaggio

Tale fase avverrà mediante scotico e deposito temporaneo dello strato humico in aree esterne al tratto di percorrenza appositamente identificate. Al termine dei lavori l’humus accantonato verrà trasportato e steso lungo il crinale. Le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta richiederanno l’apertura di una pista di lavoro (area di passaggio) larga 16 metri avente:

- uno spazio continuo di circa 7 metri per il deposito del materiale di scavo della trincea, del terreno vegetale e l’assemblaggio della condotta;

- una fascia disponibile della larghezza di circa 9 metri dall’asse picchettato, per consentire il transito dei mezzi per l’assemblaggio, il sollevamento e la posa della condotta.

Nelle aree occupate da boschi l’apertura dell’area di passaggio comporterà il taglio delle piante e la rimozione delle ceppaie. In corrispondenza di tali aree verrà ridotta l’ampiezza della pista di lavoro prevedendo un’area di passaggio che avrà una larghezza complessiva pari a 14 metri.

Scavo della trincea

Lo scavo destinato ad accogliere la condotta sarà aperto con l’utilizzo di macchine escavatrici. Il materiale di risulta dello scavo verrà depositato lateralmente allo scavo stesso, lungo la fascia di lavoro per poi essere riutilizzato in fase di rinterro della condotta. In corrispondenza della salita dal Vallone San Filippo, vista la pendenza (50 - 60%), il materiale di risulta dello scavo verrà posato in strutture realizzate provvisoriamente per il contenimento del terreno stesso. Tale operazione sarà eseguita in modo da evitare la miscelazione del materiale di risulta con lo strato humico, accantonato nella fase di apertura della fascia di lavoro.

Sfilamento delle tubazioni e saldatura di linea

L’attività consiste nel trasporto dei tubi dalle piazzole di stoccaggio all’interno della trincea, predisponendoli testa a testa per la successiva fase di saldatura a filo continuo. I mezzi utilizzati in questa fase saranno essenzialmente mezzi posatubi, motosaldatrici e compressori ad aria.

Rivestimento dei giunti

Al fine di realizzare la continuità del rivestimento in polietilene, costituente la protezione passiva della condotta, si procederà ad avvolgere i giunti di saldatura con apposite fasce termo restringenti. Il rivestimento della condotta sarà quindi interamente controllato con l’utilizzo di una apposita apparecchiatura a scintillio (holiday detector) e, se necessario, saranno eseguite le riparazioni con l’applicazione di mastice e pezze protettive.

Posa della condotta

In questa fase con i mezzi posatubi i tubi e pezzi condotta sanno collocati nello scavo, nel caso in cui il fondo della trincea presenti asperità tali da poter compromettere l’integrità del rivestimento, sarà realizzato un letto di posa con materiale inerte (sabbia, ecc.).

Rinterro della condotta

La condotta posata sarà ricoperta utilizzando totalmente il materiale proveniente dallo scavo. Le operazioni saranno condotte in due fasi per consentire, a rinterro parziale, la posa del cavo di telecontrollo e del nastro di avvertimento, utile per segnalare la presenza della condotta. A conclusione delle operazioni di rinterro si provvederà a ridistribuire sulla superficie della trincea il terreno vegetale accantonato.

Realizzazione degli attraversamenti

Gli attraversamenti di corsi d’acqua e delle infrastrutture verranno realizzati tramite scavo a cielo aperto eseguiti contestualmente all’avanzamento della linea.

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Collaudo idraulico

A condotta completamente posata e collegata si procederà all'esecuzione dei collaudi idraulici che verranno eseguiti riempiendo la tubazione di acqua e pressurizzandola ad almeno 1,5 volte la pressione massima di progetto, per una durata di 48 ore. Al termine della prova, la condotta sarà svuotata e ripulita dalle ultime concentrazioni di acqua attraverso il passaggio di elementi di spugna definiti “pig”.

Esecuzione dei ripristini

L’ultima fase è rappresentata dai ripristini i quali consistono in tutte le operazioni necessarie a riportare l’ambiente allo stato preesistente i lavori.

Le operazioni di ripristino previste saranno le seguenti:

- ripristini geomorfologici con opere ed interventi mirati alla riconfigurazione delle pendenze preesistenti, ricostituendo la morfologia originaria del terreno e provvedendo alla riattivazione di fossi e canali irrigui, nonché delle linee di deflusso eventualmente preesistenti;

- ripristini idraulici attraverso opere ed interventi di ingegneria naturalistica mirati alla ricostituzione delle sponde dei corsi d’acqua e degli alvei;

-ripristini vegetazionali con la ricostituzione del manto vegetale preesistente i lavori nelle zone con vegetazione naturale. Le aree agricole saranno ripristinate al fine di restituire l’originaria fertilità.

Posa con il metodo del raise boring

Le fasi di lavoro per l’installazione della condotta con tale metodo saranno le seguenti.

Inizialmente verranno realizzati degli accessi temporanei (a monte, a valle) e le due aree di cantiere, di cui una presso il punto di perforazione del foro verticale e l’altra presso l’imbocco della galleria.

Costruzione della galleria

La tecnologia del raise boring prevede (a circa 400 metri dalla Z.S.C.) la realizzazione di un tratto di galleria lunga circa 300 metri e alta 3 metri, che intercetterà il foro pilota eseguito nel livello superiore. La galleria verrà realizzata nel livello inferiore di località “Le Coste” mediante l’utilizzo di tecniche esecutive tradizionali con l’impiego di martelloni demolitori e una fresa meccanica ad attacco puntuale. Verranno eseguite operazioni di rinforzo e consolidamento dello scavo attraverso la posa di centine e l’applicazione di spritz-beton.

Perforazione del foro verticale

Dopo aver posizionato l’attrezzatura di scavo necessaria per effettuare la trivellazione sub - verticale nel livello superiore tramite opportuni ancoraggi della macchina alla soletta o alle travi sottostanti in calcestruzzo, verrà realizzato un foro pilota di piccolo diametro compreso tra i 60-80 mm, attraverso l’ausilio di una macchina specifica.

Le componenti principali per l’applicazione di tale metodo sono: la macchina di base (RAISE BORING MACHINE), le aste di perforazione e alesaggio, le teste alesanti.

La trivellazione proseguirà fino al livello inferiore dove sarà presente la galleria orizzontale alla base del pendio. La perforazione del foro pilota seguirà ed utilizzerà le metodologie classiche della perforazione a rotodistruzione e l'utensile di perforazione utilizzato sarà il Tricon Bit del tipo ad inserti di carburo di tungsteno ed a cuscinetti stagni. Raggiunta la galleria, l’utensile di perforazione verrà sostituito da una testa fresante avente le dimensioni del diametro dello scavo da realizzare, che procede all’alesatura e alla pulizia del foro. Con verso opposto alla prima fase di perforazione, la testa viene tirata verso l’attrezzatura posta a livello superiore e, ruotando, realizzerà il cunicolo vero e proprio. Terminate le lavorazioni di trivellazioni si procederà alla posa di una camicia di protezione in acciaio per evitare il possibile danneggiamento della protezione

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catodica passiva della condotta durante la posa nel foro appena realizzato e le cadute di materiale dal foro.

Montaggio del tubo di linea all’interno del foro verticale e della galleria Tale fase prevede:

- l’installazione del tubo di linea nel foro verticale;

- il trasporto della curva all’interno della galleria;

- l’installazione della curva del tubo di linea nel tratto orizzontale.

I lavori di completamento saranno i seguenti:

- completamento del getto in c.a. in corrispondenza della sella di appoggio della hot bend;

- realizzazione del sistema di smaltimento e di drenaggio delle acque di falda e/o di lavorazione mediante la posa di un tubo finestrato;

- intasamento del lamierino con malta cementizia additivata;

- intasamento della galleria con terreno vegetale di scavo a secco;

- realizzazione di un “tappo di chiusura” nella sezione di estremità della galleria.

I ripristini verranno eseguiti attraverso la realizzazione di gabbioni ricoperti con terra inerbita.

Infine si provvederà alla smobilitazione del cantiere.

Dismissione di condotte esistenti

Dopo la messa in esercizio dei tratti in variante, si provvederà alla dismissione della condotta esistente mediante operazioni di rimozione o intasamento localizzati, lungo la valle del Torrente Fiumicello.

Realizzazione di infrastrutture provvisorie

In questa fase verranno realizzate le piazzole di stoccaggio con eventuali accessi provvisori per l’accatastamento delle tubazioni, della raccorderia, ecc. localizzate a ridosso di strade percorribili dai mezzi adibiti al trasporto dei materiali. La realizzazione delle stesse avverrà previo scotico e accantonamento dell’humus superficiale e livellamento del terreno.

Apertura della fascia di lavoro

Le operazioni di scavo della trincea e di smontaggio della condotta richiederanno l'apertura di una pista di lavoro per il transito dei mezzi, la cui larghezza sarà di 10 metri con i seguenti requisiti:

- sul lato sinistro si avrà spazio continuo di 4 metri per il deposito del materiale di scavo della trincea;

-sul lato opposto, una fascia larga di circa 6 metri che consentirà il passaggio dei mezzi di cantiere.

Il terreno di scavo una volta caratterizzato e ritenuto idoneo, verrà preventivamente accantonato a lato della pista, sarà rimesso nello stesso sito a fine lavori.

Sezionamento e rimozione della condotta

Gli spezzoni di tubazione sezionati nella trincea saranno sollevati e momentaneamente posati lungo l'area di passaggio al fianco della trincea per consentire il taglio in misura idonea al trasporto. Nel caso si proceda allo sfilaggio della tubazione, si provvederà al contestuale taglio nel corso del recupero della stessa. Relativamente alla rimozione del materiale ferroso (materiale tubolare, valvole, raccorderia, ecc.) proveniente dalla rimozione delle condotte si provvederà al trasporto autorizzato e al conferimento degli stessi presso idonei impianti di trattamento.

Smantellamento degli attraversamenti di infrastrutture e corsi d’acqua

La rimozione degli attraversamenti dei corsi d’acqua e delle infrastrutture sarà realizzata con piccoli cantieri, che opereranno contestualmente allo smantellamento della linea.

Messa in opera di fondelli ed inertizzazione dei tratti

L'inertizzazione dei segmenti di tubazione per i quali non è possibile effettuare la rimozione verrà eseguita contestualmente allo smantellamento della linea, in funzione della lunghezza mediante

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l'impiego di opportuni conglomerati cementizi a bassa resistenza meccanica o con miscele bentonitiche. Le operazioni principali saranno le seguenti:

- installazione di uno sfiato in corrispondenza della generatrice superiore della tubazione ad una delle estremità del segmento della stessa da inertizzare, per consentire la fuoriuscita dell'aria ed il completo riempimento del cavo;

- saldatura, in corrispondenza di detta estremità di un fondello costituito da un piatto di acciaio di diametro pari al diametro esterno della stessa tubazione;

- saldatura dalla parte opposta di un fondello munito di apposite bocche di iniezione della miscela cementizia;

- confezionamento della miscela cementizia e pompaggio controllato in pressione con l'ausilio di idonee attrezzature sino a completo intasamento del segmento di tubazione in oggetto;

- taglio dello sfiato e delle bocche di iniezione e sigillatura delle aperture per mezzo di saldatura di appositi tappi di acciaio.

Rinterro della trincea

La trincea sarà ricoperta utilizzando totalmente il materiale di risulta accantonato lungo la pista di lavoro all’atto dello scavo della trincea e con materiale inerte con caratteristiche granulometriche affini a quelle dei terreni circostanti, acquistato sul mercato da cave autorizzate in prossimità del tracciato. A conclusione delle operazioni di rinterro si provvederà a ridistribuire sulla superficie il terreno vegetale accantonato.

Esecuzione dei ripristini

La fase, analogamente a quanto già indicato per la messa in opera della nuova condotta, consiste in tutte le operazioni necessarie a riportare l’ambiente allo stato preesistente i lavori. Le attività verranno completate dai ripristini vegetazionali.

• Contenuti dello Studio di Incidenza

Lo Studio di Valutazione di Incidenza descrive l’intervento previsto, analizza la flora, la fauna e gli habitat del sito Natura 2000 interessato, analizza le potenziali incidenze dirette o indirette dell’intervento sulle specie e sugli habitat, descrive le misure di mitigazione ed attenuazione, conclude con la sostenibilità dell’intervento proposto non rilevandosi incidenze significative sul sito Natura 2000. L’intervento non determina frammentazione ambientale tale da impedire lo spostamento della fauna nell’ambito dello stesso habitat. Non vi saranno interferenze significative sul suolo, sottosuolo e sulle falde idriche. L’intervento così come previsto non avrà interferenze sia dirette che indirette sulle specie di flora e di fauna elencate nella scheda identificativa del sito.

I contenuti dello Studio della Valutazione di Incidenza fanno riferimento all’allegato “G” del Regolamento emanato con il DPR n. 357/1997 e possono essere considerati soddisfacenti in relazione all’intervento previsto non particolarmente impattante.

Utilizzo delle risorse naturali

Tutti i materiali necessari per la realizzazione delle opere (calcestruzzo, sabbia, condotte metalliche, quant’altro necessita) saranno reperiti sul mercato nazionale mentre il materiale lapideo e gli inerti verranno acquistati direttamente da depositi e cave locali.

Per il ripristino ambientale delle aree di cantiere si prevede il riutilizzo del materiale accantonato (se conforme) a seguito degli scavi, mentre per il ripristino della vegetazione preesistente verrà utilizzato il materiale vegetale necessario proveniente da vivai locali.

Produzione di rifiuti

In fase di esercizio il metanodotto non produrrà alcuna emissione in atmosfera, né alcun tipo di rifiuto. Durante le fasi di realizzazione si porrà attenzione nel limitare qualsiasi tipo di rifiuto sia stimolando gli operatori a un comportamento civile e ossequioso dell’ambiente che operando

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giusti accorgimenti e precauzioni, in funzione del tipo di lavorazione da eseguire. I possibili rifiuti temporanei prodotti durante la fase di costruzione dell’opera e gli eventuali fanghi bentonitici, utilizzati per la realizzazione della perforazione del foro verticale (tratto in raise boring ) dopo averli identificati con i relativi codici CER verranno inviati a discariche autorizzate al fine del loro smaltimento come da normativa vigente. Altre forme di rifiuti sono rappresentati dall’utilizzo dei mezzi di cantiere impiegati come oli e grassi lubrificanti esausti.

Emissioni in atmosfera

Le emissioni in atmosfera saranno costituite, in fase di cantiere dagli scarichi dei mezzi d’opera e principalmente dalle polveri sollevate durante i movimenti dei materiali provenienti dagli scavi per la messa in opera delle condotte. Le emissioni anche grazie alla tecnologia “raise boring”

saranno sempre più contenute in quanto la trivellazione interesserà il sottosuolo in tempi più ridotti. Nel complesso trattasi di un impatto temporaneo e reversibile legato alla durata del cantiere mitigato principalmente attraverso:

- la pavimentazione di tutte le aree di transito dei mezzi di cantiere, dei piazzali e delle aree di deposito;

- la periodica bagnatura del terreno movimentato e dei cumuli di materiali in deposito;

- impiego di macchine costantemente manutenute e apparecchiature adeguate munite di filtri antipolvere;

- pulizia regolare a fine giornata delle aree di cantiere con macchine a spazzola aspiranti;

In fase di esercizio invece non sono previste emissioni e pertanto l’impatto sarà nullo.

Suolo e sottosuolo

In considerazione della tipologia dei rifiuti prodotti in fase di cantiere, delle modalità controllate di gestione e della temporaneità delle attività di cantiere non si avranno effetti negativi nel suolo e nel sottosuolo e pertanto l’impatto su dette componenti è da considerarsi trascurabile. Inoltre riguardo alla gestione delle terre di scavo, le stesse saranno riutilizzate, previo accertamento della loro idoneità qualitativa. Infine dopo aver ultimato tutti gli interventi previsti verranno eseguiti le varie operazioni mirate al ripristino geomorfologico dei luoghi attraverso la riconfigurazione delle pendenze preesistenti in modo da favorire un ripristino vegetazionale nel più breve tempo possibile.

Ambiente idrico

L’unico attraversamento in progetto è quello in corrispondenza del fosso San Filippo, localizzato nella omonima valle, ad una distanza di circa 2 km dalla Z.S.C. “Valle del Noce”, il quale al termine del suo percorso incontra il Torrente Fiumicello. Al fine di minimizzare le eventuali interferenze negative sull’ittiofauna, sono stati previsti alcuni interventi di mitigazione come di seguito riassunti:

- messa in opera di tombini in corrispondenza della sezione di attraversamento del corso d’acqua realizzando un bypass in modo da garantire la continuità del deflusso superficiale durante la fase di messa in opera della nuova condotta;

- risagomatura dell’alveo al termine dei lavori in modo da ricreare un letto fluviale diversificato con alternanza di zone a diversa profondità (buche e raschi) ed anse in grado di ospitare una buona biodiversità ed i diversi stadi del ciclo biologico della fauna ittica.

Rumore

Il rumore che si avrà nella fase di cantiere, causato dai mezzi meccanici utilizzati per la realizzazione delle opere (principalmente durante gli scavi) e per la movimentazione dei materiali, sarà temporalmente limitato considerando che le attività di cantiere verranno svolte esclusivamente nel periodo diurno per una durata di 10 ore al giorno. La stima dell’impatto

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acustico riportata nel progetto in esame ha permesso di individuareper ciascun cantiere le seguenti potenze sonore percepite dal sito Natura 2000 (Z.S.C. Valle del Noce)in relazione alla distanza:

Fase di cantiere Distanza dalla Z.S.C. Potenza sonora realizzazione dello scavo a cielo aperto 250 m <50 dB(A) realizzazione del foro verticale “raise boring” 400 m <50 dB(A)

Realizzazione galleria 400 m <60 dB(A)

Flora e fauna

Rispetto agli interventi previsti sia la flora che la componente faunistica non subirà influenze significative. In fase di cantiere, gli impatti potenziali connessi alle attività in progetto sono riconducibili a danni alla vegetazione ed alla fauna per emissioni di inquinanti e polveri, disturbi alla fauna dovuti ad emissioni sonore, sottrazione e modificazione di habitat. L’utilizzo di mezzi d’opera a ridotta emissione (gas di scarico e rumore), unitamente ad alteri accorgimenti (attuazione delle misure di mitigazione), consentirà di ritenere l’impatto complessivamente basso e reversibile in breve tempo.

Paesaggio

In fase di cantiere la presenza delle macchine è da considerarsi trascurabile in relazione al disturbo percettivo in quanto temporanea e del tutto reversibile. Inoltre sia in seguito alle fasi di lavorazione per la posa della nuova condotta che in seguito alla dismissione del tratto di metanodotto esistente sono previsti i vari ripristini ambientali dei luoghi preesistenti l’installazione della nuova condotta non comporterà sottrazioni e/o frammentazioni di habitat di interesse conservazionistico. In fase di esercizio l’impatto sarà nullo in quanto si tratta di tubazioni interrate non visibili.

Vincoli

Secondo il vigente Regolamento Urbanistico (P.R.G,) del comune di Lauria (PZ) l’intervento in progetto ricade in Zona agricola (E) e non è compresa in aree protette nazionali e regionali e in zone della rete Natura 2000 (Z.P.S./Z.S.C.).

Esito dell’istruttoria:

Dall’esame della documentazione prodotta si rileva che l’intervento proposto non determinerà impatti significativi negativi sia sugli habitat che sulle specie animali tutelate dalla Z.S.C. e, quindi, non risulterà in contrasto con i criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.) e Zone di protezione speciale (Z.P.S.), inltre l’intervento stesso non rientra tra i divieti richiamati dagli articoli 5 e 6 del D.M. del 17 ottobre 2007 e del D.P.G.R. n° 65 del 19 marzo 2008.

Sulla base della documentazione esaminata per il "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)", non si evidenziano incidenze significative per la Z.S.C. denominata “Valle del Noce” ed individuata con il codice:

IT9210265 e pertanto si ritiene che possa essere espresso il parere favorevole di Valutazione di Incidenza ai sensi del DPR 357/1997 (e s.m.i.) subordinandolo all’osservanza delle prescrizioni di seguito riportate:

1. Osservare, nella fase di esecuzione dell’intervento tutte le “Misure di Mitigazione ed attenuazione”, riportate nello Studio di Incidenza Ambientale, necessarie ad evitare che vengano danneggiate, manomesse o comunque alterate le caratteristiche naturali e seminaturali dei luoghi interessati dalla realizzazione dell’intervento previsto;

2. Procedere alla riattivazione della procedura di incidenza, per l’approvazione preventiva, per ogni eventuale variante al progetto approvato;

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3. Non abbandonare rifiuti di qualsiasi tipo e smaltire il materiale di risulta secondo la normativa vigente;

4. Non interessare zone naturali limitrofe a quelle di intervento con aree di cantiere e porre in essere ogni misura di mitigazione atta a contenere le emissioni di polveri e rumore;

5. Utilizzare per i ripristini geomorfologici e vegetazionali tecniche di ingegneria naturalistica ed essenze arbustive ed arboree locali;

6. Svolgere i lavori fuori dal periodo riproduttivo (metà marzo – fine giugno) delle specie animali presenti nella Z.S.C. in questione.

RITENUTO, sulla base della succitata istruttoria, che gli effetti del "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)", così come valutato e nell’osservanza delle prescrizioni sopra richiamate, non pregiudichino l’integrità del Sito della Rete Natura 2000 interessato ai fini della salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali indicati nell’allegato A e delle specie della flora e della fauna indicati agli allegati B, D ed E del regolamento di cui al D.P.R. 357/1997;

RICHIAMATO che il parere di cui al presente atto, reso ai sensi del D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.), è riferito alla sola compatibilità ambientale dell’intervento previsto con le specie e gli habitat della Z.S.C. interessata e che, pertanto, lo stesso non costituisce né sostituisce in alcun modo ogni altro parere o autorizzazione necessaria alla effettiva esecuzione dei lavori di che trattasi;

DETERMINA

Di ESPRIMERE parere favorevole sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, ai sensi del D.P.R.

357/1997 (e s.m.i.), relativa al "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)", proposto dalla Società S.N.A.M. Rete Gas S.p.A., con l’osservanza delle seguenti prescrizioni:

1. Osservare, nella fase di esecuzione dell’intervento tutte le “Misure di Mitigazione ed attenuazione”, riportate nello Studio di Incidenza Ambientale, necessarie ad evitare che vengano danneggiate, manomesse o comunque alterate le caratteristiche naturali e seminaturali dei luoghi interessati dalla realizzazione dell’intervento previsto;

2. Procedere alla riattivazione della procedura di incidenza, per l’approvazione preventiva, per ogni eventuale variante al progetto approvato;

3. Non abbandonare rifiuti di qualsiasi tipo e smaltire il materiale di risulta secondo la normativa vigente;

4. Non interessare zone naturali limitrofe a quelle di intervento con aree di cantiere e porre in essere ogni misura di mitigazione atta a contenere le emissioni di polveri e rumore;

5. Utilizzare per i ripristini geomorfologici e vegetazionali tecniche di ingegneria naturalistica ed essenze arbustive ed arboree locali;

6. Svolgere i lavori fuori dal periodo riproduttivo (metà marzo – fine giugno) delle specie animali presenti nella Z.S.C. in questione.

DI SPECIFICARE espressamente che il summenzionato parere, reso ai sensi del D.P.R. n.

357/1997 (e s.m.i.), è riferito alla sola compatibilità ambientale dell’intervento con le specie e gli habitat della Z.S.C. interessata e che, pertanto, lo stesso non costituisce né sostituisce in alcun modo ogni altro parere o autorizzazione necessaria alla effettiva esecuzione dei lavori di che trattasi.

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DI SPECIFICARE che, in coerenza con le vigenti Linee Guida Nazionali per la V.Inc.A., il summenzionato parere è valido 5 anni.

• DI PORRE in capo al Proponente l’obbligo di presentare all’Ufficio Regionale Compatibilità Ambientale, per la preventiva Valutazione d’Incidenza, ogni eventuale variante sostanziale al Progetto valutato;

• DI TRASMETTERE copia della presente Determinazione:

- alla Società S.N.A.M. Rete Gas S.p.A. in qualità di proponente;

- al Gruppo Carabinieri Forestale di Potenza per gli adempimenti di competenza derivanti dall’art.

15 del DPR 357/1997 (e s.m.i.);

- all’Ufficio Energia per il seguito di competenza;

- all’Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura per dovuta conoscenza.

Domenico Labanca

Salvatore De Grazia Maria Carmela Bruno

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D.P.R. N. 357/1997 (e s.m.i.) - Valutazione di Incidenza.

Parere favorevole, con prescrizioni, sulla Valutazione di Incidenza Ambientale per il "Progetto della variante al metanodotto derivazione per Maratea, DN 250 (10"), DP 75 bar, nel Comune di Lauria (PZ)". Proponente: Società S.N.A.M. Rete Gas S.p.A.

In data 12.11.2021 è stata approvata la D.G.R. n. 906 avente ad oggetto: “Dirigenti regionali a tempo indeterminato. Conferimento incarichi”.

Assunta Palamone 09/12/2021

Liliana Santoro

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