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Academic year: 2022

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Le Regioni in allarme chiedono un parere al Cts. Rezza: «Uno stop doloroso ma necessario»

De Luca vieta le lezioni in presenza in Campania, Dad obbligatoria anche per Marche e Puglia

Parte il pressing per chiudere le scuole

«Le varianti stanno infettando i bambini»

Paolo Russo / ROMA

La fotografia del nuovo mo- nitoraggio è vecchia di una settimana, prima che l’epi- demia mettesse il turbo, fa- cendo segnare ieri 20.499 contagi, cinquemila in più di quelli che si contavano so- lo sette giorni fa. Ma anche così più di mezza Italia si tin- ge di giallo-rosso. E conti- nuando di questo passo la prossima settimana delle 10 regioni ancora in ballo ne re- steranno ben poche perché le varianti stanno diventan- do prevalenti nel Paese spin- gendo sempre più su la cur- va dei contagi e più in giù quella del consenso alle ria- perture di bar e ristoranti cal- deggiate da Salvini. Ma non dai suoi ministri, che nel Cdm di ieri si sono guardati beni dal rilanciare la propo- sta, allineandosi alla “linea Speranza”, condivisa dal Premier Draghi, che è quella di reiterare senza allenta- menti di sorta il Dpcm in sca- denza il 5 marzo, che a que- sto punto dovrebbe essere varato lunedì. Dopo aver ri- cevuto il parere del Cts sulla scuola e le osservazioni dei governatori sulla bozza di articolato. Che proprio sulla didattica questa volta po-

trebbero convergere verso l’idea di chiudere le scuole di ogni ordine e grado nelle regioni rosse ed arancioni, portando tutto in Dad. An- che se per ora la bozza di Dpcm trasmessa ieri sera al- le regioni conferma le lezio- ni in presenza almeno per il 50% degli studenti delle su- periori.

Le uniche riaperture previ- ste dal decreto riguardano le visite a musei e parchi ar- cheologici anche nei fine set- timana, ma solo con preno- tazioni on line il giorno pri- ma e quelle di cinema e tea- tri dal 27 marzo, ma con i ri- gidi protocolli di sicurezza stabiliti dal Cts: tre posti vuo- ti ogni poltrona occupata e preassegnata, massimo 500 spettatori al chiuso e 1.500 all’aperto mascherina sem- pre tirata su.

Per il resto la bozza di Dpcm trasmessa ieri alle re- gioni conferma il sistema a semaforo, con in aggiunta la chiusura di barbierie parruc- chieri nelle regioni rosse.

Sperando che il sistema dei colori riesca a frenare la cre- scita dei contagi. Cosa non scontata, visto che fino ad oggi se nelle zone rosse si è rilevata una diminuzione di un terzi dei casi, in quella

arancione non si è nemme- no raggiunto i 20% e in quel- le gialle il risultato è stato ir- risorio: poco più dell’1,1%

in meno dei contagi.

«Abbiamo stabilito un cambio di metodo facendo partire i cambi di fascia dal lunedì senza intaccare il week end» afferma il mini- stro degli affari regionali, MariaStella Gelmini. Che poi, rimarca l’importanza

delle prime riaperture a fa- vore di arte e spettacolo, mentre «sarà istituito un ta- volo tecnico per rivedere i 21 parametri oggetto del monitoraggio e si sta cercan- do un’intesa con le regioni per garantire ristori imme- diati».

Intanto però da lunedì, quando entreranno in vigo- re le nuove Ordinanze di Speranza, in giallo resteran- no solo 10 regioni. Questo perché in base ai dati del mo- nitoraggio di ieri, relativo al- la settimana dal 15 al 21 feb-

braio, passa direttamente dal giallo al rosso lockdown la Basilicata, che finisce nel- lo “scenario 3”, quello dove l’Rt, l’indice di contagi supe- ra il livello di massima sicu- rezza di 1,25. A sua volta il piccolo Molise ha chiesto e ovviamente ottenuto di en- trare nella fascia di massima sicurezza dove chiudono an- che i negozi non essenziali e si può uscire solo per motivi di stretta necessità. Questo pur avendo ancora i numeri per restare in arancione. Le due regioni si aggiungono così a Bolzano che in rosso ci era già.

Passano invece dalla fa- scia gialla a quella arancio- ne dove bar e ristoranti resta- no chiusi anche di giorno la Lombardia, il Piemonte e le Marche, che si aggiungono così ad Abruzzo, Campania, Emilia Romagna. Toscana, Provincia autonoma di Tren- to e Umbria. La Liguria tor- na invece gialla, mentre si salva il Lazio che, nonostan- te i numeri in peggioramen- to resta appena al di sotto della soglia di sicurezza dell’Rt pari a 1.

Unici a festeggiare gli abi- tanti della Sardegna, che dal 1° marzo fanno il loro in- gresso nella fascia bianca do-

ve tutto riapre e restano so- lo coprifuoco, mascherine e distanziamento.

Dietro i cambi di colore c’è comunque tutta una si- tuazione in peggioramento, con il solo Rt nazionale che resta stabile allo 0,99, un pe-

lo sotto la soglia di sicurezza di uno e con 10 regioni che hanno già superato l’asticel- la. Intanto sindaci e governa- tori impugnano anche loro il pennello per colorare pro- vincie e comuni di rosso o arancio scuro. Colore del

IL CASO

Flavia Amabile / ROMA

P

ragmatici. Bisogna es- sere pragmatici, sostie- ne Gianni Rezza, diret- tore generale della prevenzione del ministero del- la Salute mentre le scuole len- tamente si vanno richiuden- do. Una richiesta formale è ar- rivata dalle regioni che voglio- no frenare la corsa delle varian- ti del Covid. Il ministro dell’I- struzione Patrizio Bianchi e la ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini hanno chiesto una valutazione agli esperti del Comitato tecni- co-scientifico e, a differenza di quanto è accaduto fino a un mese fa, stavolta anche nel Cts

sembra prevalere la convinzio- ne che le scuole sono veicoli di contagio e che, quindi, occor- re cautela.

È l’effetto della diffusione delle varianti che colpiscono i giovani, in particolare la fascia dai 6 ai 13 anni. In queste ore le valutazioni del comitato tec- nico scientifico dovrebbero ar- rivare con un aggiornamento del quadro epidemiologico ne- gli istituti. A prendere atto del rischio di «possibili chiusure»

è lo stesso direttore della Pre- venzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, per il quale considerare tali eventua- lità «è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione è assoluta- mente da considerare. Il tasso di incidenza sta crescendo in

età scolastica» e «ciò potrebbe essere conseguenza delle va- rianti che infettano di più i bambini ma senza forme gra- vi. Quest’ultimo è un elemen- to di cui tenere conto».

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non commen- ta l’evoluzione dei contagi nel- le scuole, durante l’incontro con i sindacati di te giorni fa pe- rò era apparso preoccupato per il nuovo scenario creato dalle varianti nelle scuole rac- conta Madalena Gissi, segreta- ria gneerale della Cisl scula.

L’obiettivo comune è fare chia- rezza sui dati della diffusione delle nuove mutazioni del vi- rus tra i ragazzi nelle aule: una richiesta che era arrivata nelle ultime ore dalle Regioni e che è stata portata all’attenzione dell’Esecutivo dai ministri del-

le Autonomie e dell’Istruzio- ne, Mariastella Gelmini e Patri- zio Bianchi. Nel frattempo c’è chi già annuncia lo stop alle le- zioni in presenza in tutti gli isti- tuti, come il governatore cam- pano Vincenzo De Luca, dopo che a Napoli si sono registrati diversi casi di variante inglese.

Un provvedimento che reste- rebbe in vigore fin quando tut- ti coloro che lavorano in ambi- to scolastico della regione, quindi non soltanto i prof, non saranno immunizzati. «Prima dobbiamo completare la vacci- nazione del personale e poi parleremo di riapertura», spie- ga De Luca, annunciando «la possibilità di completare le somministrazioni agli operato- ri scolastici per marzo». Novi- tà anche nelle Marche, che di- spongono la didattica a distan-

za per gli studenti delle scuole secondarie. Il presidente della Regione, Francesco Acquaro- li, ha firmato un’ordinanza che prevede fino al 5 marzo (giorno di scadenza dell’attua- le Dpcm), la dad al 100% in tut- te le scuole superiori. Nelle so- le province di Ancona e Mace- rata la stessa modalità in Dad al 100% riguarderà anche le se- conde e terze classi delle scuo- le medie. L’obiettivo è ridurre la pressione sul sistema sanita- rio regionale, alla luce di un in- cremento di contagi Covid nel- le fasce di età giovanili, a parti- re dalla provincia di Ancona,

ma anche negli altri territori.

Le chiusure saranno anche le- gate ai “colori” delle regioni:

con l’entrata in zona rossa di Basilicata e Molise anche que- ste ultime restano entrano nel- la modalità della didattica a di- stanza. Restano chiusi anche gli istituti della Puglia, dove il Tar Puglia ha rigettato il ricor- so di un gruppo di genitori ba- resi contro l’ultima ordinanza del governatore Michele Emi- liano che dispone, fino al 14 marzo, per ogni ordine e gra- do, la didattica integrata digi- tale (Did) al 100%, riservando la presenza per l’uso di labora-

Nuovo balzo dei contagi Sempre più regioni

in arancione e rosso

Stop a bar e ristoranti in Piemonte e Lombardia. La Liguria torna gialla La ministra Gelmini: «Subito un tavolo per garantire ristori immediati»

Lezione in una scuola media in provincia di Padova

I COLORI DA LUNEDÌ

L’INDICE RT

per ridurre il contagio occorre scendere sotto l’1

Basilicata Toscana Abruzzo Molise Emilia R.

P. A. Trento Umbria Campania Piemonte Calabria Marche Veneto Puglia Lazio Liguria Val d’Aosta P. A. Bolzano Friuli V. G.

Lombardia Sicilia Sardegna

ITALIA

0,99

1,51 1,19

1,13 1,11 1,10 1,07 1,07 1,04 1,02

I contagi registrati ieri

1,01

sono stati 20.499

Da inizio pandemia

sono 2.888.923

(3)

L’emergenza coronavirus

quale si tinge oggi tutta la provincia di Bologna con scuole chiuse e divieto di spostamento anche all’inter- no del proprio comune, mentre a Brescia si chiudo- no i parchi in attesa di misu- re più drastiche e nelle Mar-

che, così come in Campania, si passa alle lezioni a distan- za. Prove generale della ser- rata scolastica che il gover- no potrebbe decidere a bre- ve su suggerimento del Cts.

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tori, o per mantenere una rela- zione educativa che realizzi l’inclusione degli alunni con di- sabilità e bisogni educativi spe- ciali. In Sardegna – che è in odore di zona bianca – resta al momento la riduzione al 50%, ma solo alle superiori, sulla presenza dei ragazzi, così co- me già previsto per tutte i terri- tori in area gialla. In un’altra decina di regioni – così come previsto per la fascia arancio- ne – la didattica è in presenza tra il 50 e il 75% per le superio- ri, per i più piccoli fino alle me- die lezioni in presenza. –

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Niente palestra e piscina, nean- che per lezioni singole. Ma nemmeno sport di contatto co- me calcio e basket fino al pros- simo 6 aprile. Secondo il pare- re del Comitato tecni- co-scientifico potran- no riaprire soltanto quando arriveremo a un rapporto di 50 con- tagiati ogni 100 mila abitanti. È un parame- tro basso e lontano, equivar- rebbe alla cosiddetta “fascia bianca”. Nelle prossime setti- mane gli indicatori potranno

essere rivisti, anche per pro- grammare uno scaglionamen- to degli ingressi nelle strutture sportive, ma al momento gli scienziati non ritengono di po- ter concedere il via libera . Re- sta consentito, in zona gialla, andare in centri e circoli sporti- vi per svolgere attività sporti- va all’aperto, rispettando il di- stanziamento e senza usare gli spogliatoi. Attività come la cor- sa o il ciclismo, che prevedono uno spostamento più o meno lungo, sono consentite all’interno del proprio comune nelle zone rosse e aran- cioni, nell’ambito del- la propria regione se in zona gialla. Restano vietati gli sport di contatto, consentiti gli allenamenti individuali. —

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Spostamenti vietati fra le re- gioni e province autonome, è quanto prevede il nuovo Dpcm fino al 6 aprile, Pasqua e Pasquetta comprese. Con- sentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazio- ne così come gli spo- stamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o si-

tuazioni di necessità. Sarà permesso, all’interno della zona gialla in ambito regio- nale e nella zona arancione

in ambito comunale, il trasfe- rimento verso una sola abita- zione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone in più oltre ai convi- venti, i figli minori di 14 an- ni, i disabili e i non autosuffi- cienti purché conviventi. Nei comuni sotto i 5 mila abitanti in zona arancione permesse le visite a parenti e amici fra le 5 e le 22 anche in altri co-

muni in un raggio di 30 chilometri. I nu- clei famigliari posso- no viaggiare in auto insieme senza limita- zioni, mentre i non conviventi possono stare in auto al massimo in tre. Le visite a parenti e amici in zona rossa tornano invece ad essere vietate. —

Per ora tutto resta com’è, ma dal 27 marzo finalmente tor- nano svago e cultura. Musei, parchi archeologici e mostre saranno consentiti anche nei weekend, a condizio- ne che l’ingresso sia prenotato telefonica- mente oppure on line almeno un giorno pri- ma. Dalla stessa data si potrà tornare final- mente a frequentare cinema, teatri e sale da concerto, ma con posti pre-assegnati e di- stanziati di almeno un me-

tro. I conviventi potranno in- vece sedersi anche uno af- fianco all’altro. Il Dpcm speci- fica che le attività potranno svolgersi a condizione siano approvati nuovi protocolli e linee guida. Le associazioni dei lavoratori dello spettaco- lo hanno condiviso con Fran- ceschini un documento più ri- gido, che sarà esaminato dal Cts. Prevede l’obbligo, per ogni spettatore, di indossare la mascherina e di mi- surare la temperatu- ra all’ingresso. Poi sa- nificazione della sala prima di ogni spetta- colo, biglietti nomina- tivi prenotati online, per evitare assembramenti alle casse, ed elenco dei pre- senti da archiviare. —

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Ad eccezione di parrucchie- ri e barbieri, che in zona ros- sa tornano a chiudere i bat- tenti, non cambia nulla per le attività commerciali in zo- na gialla e arancio- ne, dove tutti i nego- zi sono aperti.

I centri commer- ciali solo nei giorni feriali, rimangono chiusi invece nei giorni prefestivi e festivi, fat- ta eccezione per supermer- cati, farmacie, edicole o ta- baccai situati all’interno.

In zona rossa centri com- merciali sempre chiusi e ne- gozi al dettaglio chiusi, ma parliamo essenzialmente di abbigliamento per adulti, accessori, gioiellerie e simi- li, perché possono restare aperti tutti quelli che forni- scono beni o servizi di prima necessità. Quindi, citando i principali: alimentari, far- macie, parafarmacie, edico- le, tabaccai, negozi di otti- ca, informatica, tele- fonia, profumerie, in- timo, abbigliamento per bambini, giocat- toli, librerie, fiorai.

Ovunque restano va- lide le solite misure di sicurezza, ossia distanzia- mento e obbligo di masche- rina. —

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I viaggi all’estero restano un problema. Quelli in Paesi a ri- schio sono consentiti solo per motivi di salute, studio, salute e assoluta urgenza. Nei Paesi europei dell’area Schengen si può anda- re, ma al ritorno si de- ve fare un tampone 48 ore prima della parten- za. Chi rientra da Usa, Australia, Giappone, Thailandia e altri Paesi ad alta diffusione del virus deve fare la quarantena di 14 giorni. Il Dpcm non fa riferimento agli

spostamenti verso le seconde case, consentiti però dalle vec- chie Faq pubblicate dal gover- no Conte anche se la dimora è in zona rossa. Le limitazioni al permesso di raggiungere la se- conda casa prevedono che all’abitazione di villeggiatura possa avere accesso solo un nu- cleo familiare. La casa non de- ve essere abitata da persone non appartenenti alla fami- glia. Le restrizioni continuano a limitare i movimenti verso mete turistiche al di fuori della regio- ne dove si vive. Non è permesso recarsi per viaggi di piacere al di là dei confini regiona- li. Vietati anche i soggiorni in alberghi, case in affitto e strut- ture ricettive. —

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Nonostante le pressioni bipar- tisan, da Salvini a Bonaccini, l’apertura di bar e ristoranti an- che dopo le 18, in zona gialla, è destinata a rimanere vietata.

Il punto, secondo gli esperti, non è tanto la sicurezza all’interno dei locali, che può esse- re garantita a cena co- me a pranzo, quanto il rischio di assembra- menti all’esterno, più concre- to nelle ore serali che diurne.

Regole invariate, quindi: in zo- na gialla è possibile consuma-

re cibi e bevande nelle varie at- tività di ristorazione dalle 5 al- le 18, mentre l’asporto è con- sentito fino alle 22, tranne che per i bar senza cucina. Conse- gna a domicilio senza limiti di orario. Le regole su asporto e consegne a domicilio sono identiche per le zone arancio- ni e rosse, dove non è invece prevista la consumazione all’interno di bar e ristoranti, né al tavolo, né al banco. Posso-

no restare aperti, in zo- na rossa e arancione, e oltre le ore 18 in zona gialla, solo gli auto- grill nelle aree di servi- zio sulle autostrade, bar e mense all’inter- no di ospedali e aeroporti. Ec- cezione anche per i ristoranti all’interno degli alberghi. —

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Niente apertura serale dei locali Solo l’asporto

Ancora attesa per le piscine e le palestre Parenti e amici

Limitazioni per le visite

I parrucchieri saranno chiusi in zona rossa

Resta possibile raggiungere le seconde case

Dal 27 marzo apriranno

cinema e teatri

IL NUOVO DPCM

Sarà valido dal 6 marzo fino a fine periodo pasquale (6 aprile)

Viaggi tra regioni

Visite a parenti e amici

Andare nelle seconde case

Sport

Attività motoria

Negozi

Ristoranti

Scuola

Musei

Vietati salvo per rientro a casa, lavoro, salute e necessità

Solo nelle regioni gialle,

non più di uno al giorno, in 2 + under14

Possibile, anche in zona rossa, salvo norme regionali contrarie

Vietati quelli di contatto e di squadra, salvo professionisti

Consentita all’aperto (a piedi, in bici...), non in palestra o piscina

Chiusi solo in zona rossa, eccetto gli essenziali;

chiusi i centri commerciali nei weekend per tutti

Aperti fino alle 18 solo in zona gialla; asporto fino alle 22 e servizio a domicilio consentiti ovunque

Didattica a distanza per tutti in zona rossa;

Dad alle superiori al 25-50% in zona arancione

Aperti in zona gialla solo dal lunedì al venerdì;

forse qualche estensione

Cinema e teatri Restano chiusi;

forse riaperture ad aprile con protocolli rigidi

BAR E RISTORANTI SPORT

CHE COSA CAMBIA

La Russia potrebbe allargare la breccia nell’Ue che è stata aperta dall’Ungheria: anche l’Austria ha iniziato a tratta- re con Mosca per la fornitura del vaccino anti-Covid Sput- nik V. Dopo lo sbarco del far- maco a San Marino, e nono- stante le diffidenze di Bruxel- les. Con una Commissione Ue ancora alle prese con i ri- tardi nelle forniture dei vacci- ni, il cancelliere austriaco Se- bastian Kurz si è mosso in au- tonomia ed ha chiamato Vla- dimir Putin. I due leader, ha riferito il Cremlino, hanno di- scusso «la possibilità che la Russia fornisca all’Austria il vaccino Sputnik V» ed anche di avviarne una «produzione congiunta». Bruxelles non ha posto il veto al vaccino russo, ma ha sottolineato che ci so- no delle regole da rispettare:

presentare tutti i dati della sperimentazione e sottopor- si allo scrutinio come gli altri.

kurz telefona a putin

L’Austria tratta con la Russia per avere Sputnik

SPOSTAMENTI

VIAGGI TEMPO LIBERO

Le nuove

regole

La bozza del decreto in vigore dal 6 marzo al 6 aprile

NEGOZI E ATTIVITÀ COMMERCIALI

SABATO 27 FEBBRAIO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 3

(4)

il pirellone si rivolge alla procura

La Regione: «Mai acquistati vaccini da mediatori privati»

Sandro Barberis / PAVIA

Da lunedì la Lombardia torna in zona arancione, ma il presi- dente regionale Attilio Fonta- na chiede al governo Draghi di cambiare metodo per evita- re il tira e molla settimanale di chiusure e riaperture. «Basta con questo stillicidio settima- nale, servono più certezze per cittadini ed attività economi- che» dice Fontana.

NUOVE CHIUSURE

La restrizione più evidente sa- rà la chiusura, anche a pran- zo, di bar e ristoranti che non potranno più fare servizio al tavolo, ma solo asporto. La de- cisione è stata presa ieri dalla cabina di regia nazionale sull'emergenza Covid e ratifi- cata dal ministero della Salu- te. Pesa non tanto l'indice dif- fusione di contagio, l'ormai ce- lebre Rt, in calo in Lombardia allo 0,82. Quanto invece la tendenza, rilevata dagli scien- ziati, ad un peggioramento della situazione nei prossimi giorni vista l'escalation di con- tagi delle ultime ore. Un au- mento di contagi che portato anche ad un tasso di riempi- mento del 29% le terapie in- tensive lombarde: la soglia d'allarme è al 30%.

La Lombardia, dopo tre set- timane in zona gialla, torna in arancione come già accaduto a gennaio e dicembre. Peggio- rano colore, e diventano aran- cioni, anche il Piemonte e le Marche. Diventano rosse Basi- licata e Molise. Torna gialla la Liguria, tranne la zona di San- remo.

LA REGIONE PROTESTA

«Prendiamo atto della decisio- ne, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati stu- dino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come supera- re questo stillicidio settimana- le attraverso regole stabili e si- cure. Le informazioni scientifi-

che ormai ci sono - spiega il go- vernatore lombardo Fontana -. Ormai da mesi il venerdì si attende l’inevitabile quadro di oscillazioni di aperture e chiusure per le attività non so- lo economiche. Sono mesi che nell’interlocuzione con il governo insisto su un punto:

sappiamo molto bene quali so- no i comportamenti non peri- colosi e quelli compatibili con le diverse attività sociali ed economiche. Auspico quindi che si lavori su questo trovan- do un equilibro tra la necessi- tà di garantire da un lato la si- curezza sanitaria e tenuta del

sistema economico».

Intanto Matteo Salvini, lea- der della Lega e quindi di una forza di governo centrale, chiede di accelerare sui vacci- ni «per uscire da questa situa- zione al più presto, la Lombar- dia comunque ha un Rt infe- riore ad 1 e 416 posti su 1.500 occupati in terapia intensi- va».

MAZZATA PER 3MILA ATTIVITÀ PAVESI

Il ritorno alla zona arancione porterà da lunedì danni eco- nomici a 3mila tra bar e risto- ranti in provincia di Pavia che dovranno chiudere il servizio diurno al tavolo. Mobilità limi- tata invece per tutti i 545mila residenti in provincia. Si po- trà circolare liberamente nel proprio Comune, ma solo per motivi d’urgenza, lavoro e sa- lute fuori dal Comune. Resta la deroga per i 162 centri pro- vinciali sotto i 5mila abitanti:

ci si può spostare entro 30 chi- lometri, anche fuori regione ma senza andare in un capo- luogo di provincia. —

La Lombardia lunedì torna arancione Fontana: «Stop a questo stillicidio»

Il governatore chiede più certezze per le attività economiche. In provincia niente servizio al tavolo per 3mila bar e ristoranti

MILANO

Sulla vicenda dei vaccini an- ti-Covid acquistati in pro- prio, attraverso un mercato parallelo sganciato dai ca- nali ufficiali, si muove an- che Regione Lombardia ri- volgendosi alla Procura di Milano. La parola d’ordine è tutelarsi e dimostrare di aver agito correttamente, cioè seguendo la procedura prevista.

Una mossa, quella del Pi- rellone, che si muove sulla scia d’effetto del caso scop- piato nella Regione Vene- to. A cui il broker Luciano Rattà ha offerto 15 milioni di dosi (2,5mln di fiale) a poco più del prezzo di mer- cato europeo (12,5 euro).

Una seconda offerta, da 12 milioni di dosi, sempre alla Regione Veneto, è invece ar- rivata da una società ingle- se. A proposito di Rattà, e

parlando di una delle due offerte di vaccini anti-Co- vid arrivate, il direttore ge- nerale della Sanità del Ve- neto Luciano Flor, ha spie- gato: «È stato un nostro for- nitore che ci aveva procura- to Ffp3 la scorsa primavera ad aver detto che era in gra- do di fornire anche vaccini e abbiamo detto “ok, fateci sapere”. Il contatto era un fornitore nostro, io non ho mai visto, nè sono mai anda-

to a cercare Rattà».

Ora, partendo dalle con- seguenze generate da que- sta vicenda, si muove pure Regione Lombardia. È atte- so, infatti, per la settimana prossima il deposito di alcu- ni documenti che atteste- rebbero che la direzione ge- nerale del Welfare è stata contatta da mediatori che avrebbero fatto proposte via e-mail a cui a cui però - è stato riferito - mai è stata da- ta risposta.

Da quanto si è saputo, la documentazione verrà con- segnata al procuratore ag- giunto Eugenio Fusco che coordina le indagini per fro- de in commercio con le Pm Maura Ripamonti e Bianca Maria Eugenia Baj Maca- rio.

I vertici del Pirellone han- no deciso di non procedere con un esposto, ma di depo- sitare i documenti nell’am- bito di una inchiesta già aperta. Tra questi dovrebbe esserci anche una lettera in- viata la scorsa settimana dall'assessore alla Sanità Le- tizia Moratti al commissa-

rio straordinario per l’emer- genza Domenico Arcuri, per segnalare l’episodio e per ribadire che la Lombar- dia non si rivolge ad alcun

presunto mercato paralle- lo. Ieri sera, a conferma di questa presa di posizione, l’assessorato lombardo al Welfare ha mosso una preci- sazione proprio in merito al- le notizie secondo le quali presunti mediatori si sareb- bero rivolti alla Regione Lombardia per offrire vacci- ni anti-Covid.

«Le offerte di vaccini che sono pervenute a Regione Lombardia – precisa la nota diffusa dal Pirellone – sono state prontamente segnala- te al Commissario governa- tivo, ai carabinieri del Nas e ad Aifa, ed è stato aperto un canale diretto tra l'assesso- rato al Welfare e l’ufficio eu- ropeo per la lotta antifrode della Commissione Euro- pea». —

SPOSTAMENTI

Ci si può spostare libera- mente solo nel proprio Comune. Per uscire biso- gna avere comprovati motivi d’urgenza, lavoro o salute. Deroga per i cen- tri sotto i 5mila abitanti:

ci si può spostare entro i 30 chilometri anche fuo- ri Regione ma senza re- carsi in capoluoghi di pro- vincia. Visite a parenti ed amici solo nel proprio Co- mune, una volta al gior- no e massimo due adulti.

NEGOZI E ATTIVITA’

Non possono restare aperti nei fine settima- na e nelle giornate festi- ve i negozi all’interno dei centri commerciali: aper- te in quei giorni le aree alimentari, ma anche tabaccherie, farmacie ed edicole. Fuori dai cen- tri commerciali invece possono stare aperti tut- ti i tipi di negozi, anche parrucchiere e saloni estetici.

SPORT E TEMPO LIBERO

Con la zona arancione è consentito recarsi pres- so centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del pro- prio Comune. Ma si potrà svolgere esclusivamen- te all'aperto l’attività sportiva di base con di- stanziamento e senza usare spogliatoi e docce.

Restano consentite inve- ce le attività sportive di contatto per campionati di caratura nazionale.

SCUOLE Scuole superiori in pre- senza tra il 50 e 75% di capienza degli istituti per i 19.337 studenti delle superiori Pavia che potranno viaggiare su mezzi pubblici pieni solo al 50%. Tutti in pre- senza invece i 21.172 alunni delle elementari e 13.778 delle medie provinciali. Aperti rego- larmente asili nido e scuole materne.

A preoccupare il Cts l’impennata dei contagi nelle ultime ore mentre l’Rt cala

Il Welfare lombardo si muove dopo il caso del Veneto contattato dal broker Rattà

Il ritorno della zona arancio- ne in Lombardia comporte- rà 56 milioni di euro di dan- ni alla settimana per bar e ri- storanti nella zona di Mila- no. In generale in Lombar- dia, dove ci sono 51mila im- prese del genere di cui 3mi- la in provincia di Pavia, la sti- ma è un di calo del fatturato del 42%. Sono questi i dati elaborati dal centro studi della Confcommercio di Mi- lano. Rispetto alla zona gial- la i ricavi settimanali delle imprese (ristoranti, bar, ge- laterie, mense, catering) scendono da 132,5 a 77 mi- lioni con un calo del 42%. «Il ritorno nella zona arancio- ne seppur comprensibile per la sicurezza sanitaria, ha un costo molto pesante per le migliaia di imprese colpite da questo nuovo loc- kdown e impossibilitate a la- vorare - spiega il segretario della Confcommercio di Mi- lano, Marco Barbieri -. Non c’è altra strada, per soste- nerle, che quella di inden- nizzi rapidi rapportati alle perdite effettive. L’alternati- va, altrimenti, è quella di chiudere definitivamente».

Simili anche le analisi della Coldiretti, che comprendo- no anche agriturismi e aziende produttrici di cibo e bevande. L’associazione di categoria degli agricoltori ha stimato un calo del 48%

per le aziende del settore per via dell’inasprimento dei divieti. Tanto che fino a pochi giorni fa Coldiretti chiedeva a gran voce anche la riapertura a cena di bar e ristoranti nelle zone gialle, compresa la Lombardia.

la stima

Confcommercio:

perdiamo 56

milioni a settimana FASCIA ARANCIONE

BAR E RISTORANTI Con il passaggio in zona arancione bar e ristoran- ti non potranno più fare servizio al tavolo fino al- le 18, come è possibile in zona gialla quindi fino a domani. Bar e ristoran- ti potranno continuare con l’attività di asporto e consegne a domicilio.

Con l’asporto però sono vietati gli assembra- menti davanti ai locali pubblici che danno que- sto servizio.

IL COPRIFUOCO Resta in vigore il copri- fuoco così come già suc- cedeva in zona gialla.

Dalle 22 alle 5 ogni spo-

stamento dev’essere

motivato con autocertifi-

cazione. Ci si può spo-

stare per lavoro, urgen-

za oppure per motivi di

salute. Vale sia per gli

spostamenti fuori dal

proprio Comune, ma an-

che per quelli all’interno

del territorio comunale.

(5)

L’emergenza coronavirus

il monitoraggio contagi

La variante inglese si espande In provincia colpiti 26 Comuni

Donatella Zorzetto / PAVIA Il piano vaccinale entra nelle scuole, tra il personale docen- te e Ata, invitato da Ats Pavia (Agenzia di tutela della salu- te) a comunicare se voglia esse- re immunizzato contro il Co- vid-19. La lettera di Ats Pavia è arrivata in queste ore ai presi- di degli istituti scolastici della provincia. Una mail in cui l’A- genzia, sotto la direzione gene- rale di Mara Azzi, comunica che «per la campagna vaccina- le all’interno delle scuole verrà

utilizzato il vaccino Astra Ze- neca», e chiede che i dirigenti scolastici raccolgano le adesio- ni all’interno dei rispettivi isti- tuti e le comunichino in elenco agli uffici di Ats. Cosa che i pre- sidi stanno facendo.

L’APPELLO SULLE ADESIONI

Un’attività, quella dell’esten- sione dei vaccini anti-Covid al personale scolastico che arri- va come “salvagente” a segui- to dell’incremento consistente dei contagi. Per la provincia di Pavia parliamo di 7.500 docen-

ti e 2000 tra amministrativi e bidelli da interpellare sulla vo- lontà di vaccinarsi.

«Restano altissimi i livelli di attenzione per i nuovi contagi nelle scuole – spiega Azzi –. Il quadro è in costante evoluzio- ne e monitorato da Ats, che non solo predispone l’isola- mento delle classi coinvolte, ma attiva nell’immediato il contact tracing secondo le indi- cazioni ministeriali: prospetti- camente su tutti i nuovi casi di residenti nel Comune e retro- spettivamente su quelli già

identificati». «Gli istituti del territorio – conclude Azzi – stanno stilando gli elenchi con le adesioni da consegnare ad Ats, che seguirà poi le indica- zioni della Regione per la ge- stione della campagna vacci- nale».

CONTAGI IN CRESCITA

La strategia di arginare la diffu- sione del Covid, in particolare la variante inglese, che sta col- pendo le scuole, si inserisce in un quadro provinciale preoc- cupante. Nei plessi scolastici pavesi, nel corso delle ultime tre settimane sono raddoppia- te le classi in quarantena per Covid-19. Dalle 24 classi del 6 febbraio scorso si è passati alle 48 di oggi, che interessano 1.145 alunni. La mappa delle quarantene comprende 1 clas- se di scuola d’infanzia, compo- sta da 20 alunni più 2 operato- ri; 19 classi delle elementari, con 427 studenti più 9 operato- ri; 20 classi delle medie, con 537 alunni e 4 operatori. Infi- ne 8 classi delle superiori, con 161 alunni in isolamento. Que- st’ultimo, insieme a quello rela- tivo ad elementari e medie, è il dato che balza all’occhio. Per- chè le scuole superiori hanno ripreso l’attività in presenza, anche se al 50%, solo dal 25 gennaio scorso.

Come un monito, a far pre- sto e bene per frenare il conta-

gio, restano i casi delle scuole pavesi più colpite dal virus:

Mede, dove sono stati intercet- tati 43 positivi al Covid, rele- gando il Comune lomellino in fascia rossa; Casorate, con 937 persone contagiate, fra studenti, docenti e ammini- strativi, che la scorsa settima- na sono state sottoposte a tam- pone dopo la scoperta di un fo- colaio all'interno delle elemen- tari e medie. In entrambi i Co- muni i sindaci hanno dovuto chiudere gli istituti e tornare al- le lezioni a distanza, in attesa dei risultati sui tamponi.

L’APPELLO DI PROF E SINDACATI

Per questo docenti e sindacato Cisl hanno chiesto «Un piano vaccinale che interessi tutti gli istituti scolastici: che parta da- gli studenti per coinvolgere an- che docenti e operatori scola- stici». «È fondamentale che il personale della scuola venga vaccinato – spiega Elena Ma- ga, segretario provinciale Cisl –. Con il diffondersi delle nuo- ve varianti del Coronavirus in provincia, bisogna porre gran- de attenzione a questo mon- do, perché sembrano aumen- tare i casi di contagio tra i bam- bini e i preadolescenti, nelle scuole primarie e delle secon- darie di I grado che, da settem- bre ad oggi, sono rimaste aper- te e tutto sommato risparmia- te dalla pandemia». —

PAVIA

Salgono da 11 a 26 i Comuni monitorati da Ats perchè han- no evidenziato un aumento della positività al di sopra del- la media: 26 su 183, quindi circa il 20% del totale. Un elenco che parte da Mede e Casorate, i casi di contagio più eclatanti, per proseguire fino a 11 con Velezzo Lomelli- na, Torreberetti, Cigognola, Trovo, Trivolzio, Rognano,

Zeme, Castello d'Agogna e Casei Gerola. I restanti 15 Co- muni, però, sono rimasti nel cassetto di Ats, che non ha vo- luto comunicarli, nonostante si tratti di dati pubblici per- chè riguardano il rilevamen- to dei contagi da Coronavi- rus in rialzo, e quindi stretta- mente connessi alla salute della popolazione.

È invece assodato il fatto che si tratti di variante ingle- se del virus, che ha una veloci-

tà di trasmissione superiore del 40%. Ciò spiegherebbe come mai, in appena tre gior- ni, i valori in rialzo si siano dif- fusi in modo esponenziale.

Variante inglese che spesso si è propagata dalle scuole. Si tratta soprattutto di piccoli centri, in cui a fare la differen- za sono anche 4 o 5 contagi in più. Una situazione che, se dovesse peggiorare, potreb- be portare a misure drasti- che. Com’è accaduto a Mede,

il caso più evidente, attuale zona rossa prorogata fino al 3 marzo prossimo, dove è stato rilevato un tasso di positività doppio della media regiona- le. Dato che è emerso dai test molecolari su 450 studenti e dipendenti delle scuole della città: sono stati 43 i positivi al Covid, quasi il 10%.

Segue Casorate. Qui sono 937 le persone, fra studenti, docenti e amministrativi, sot- toposte a tampone la scorsa settimana dopo la scoperta di un focolaio all'interno delle scuole elementari e medie. In entrambi i Comuni i sindaci hanno dovuto chiudere gli istituti di ogni ordine e grado in attesa dei risultati sui tam- poni, riportando le lezioni a distanza. —

D.Z.

507COLO

31.402 +220 PAVIA

CONTAGI MILANO

CONTAGI

23.047 +180 MANTOVA

CONTAGI

65.631 +918 BRESCIA

CONTAGI

17.658 +149 CREMONA

CONTAGI

10.941 +78 SONDRIO

CONTAGI

62.862 +365 VARESE

CONTAGI

42.985 +289 COMO

CONTAGI

17.126 +197 LECCO

CONTAGI

34.693 +358 BERGAMO

CONTAGI

12.830 +51 LODI

CONTAGI

56.617 +505 MONZA

CONTAGI

595.361 4.034

416 28.275 6.566.513 +4.557 +10

+9 +48 +46.725

Riepilogo in Lombardia Contagi

ieri Ricoveri

ieri

Decessi ieri Tamponi e ettuati

Ricoverati in terapia intensiva

ieri

203.798 +1.145

I CONTAGI NELLE PROVINCE LOMBARDE

Il piano vaccinazioni entra anche a scuola I presidi raccolgono i «sì» del personale

Lettera di Ats agli istituti per registrare il numero di adesioni Interessati 9.500 dipendenti, pronto il siero Astra Zeneca

Tamponi molecolari agli studenti nella palestra di Mede

Il San Matteo sta organiz- zando due ambulatori per garantire le vaccinazioni an- ti-Covid a tutti gli studenti di Medicina, Odontoiatria e delle professioni sanitarie.

Si tratta di oltre 2mila ragaz- zi che dovrebbero avere ac- cesso all’ospedale. Solo gli studenti di Medicina sono in tutto 1.398. Tra questi una minima parte sta svol- gendo il tirocinio al policlini- co di Pavia ed è stata vacci- nata: si tratta di 76 frequen- tanti. Tutti gli altri studenti, dal 3° al 5° anno compresi, stanno aspettando di poter entrare in corsia e abbando- nare il tirocinio online che svolgono ormai da un anno.

Ma per far questo è necessa- rio che siano immunizzati dal Covid, quindi devono per forza di cose attendere il loro turno. Gli ambulatori che il San Matteo utilizza at- tualmente per le vaccinazio- ni contro il Coronavirus si trovano nella palazzina di Malattie infettive, sotto la di- rezione del professor Raf- faele Bruno.

al san matteo

Due ambulatori per immunizzare duemila studenti

SABATO 27 FEBBRAIO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 5

(6)

La borsa merci di Mortara sarà un hub per i vaccini

Nei primi due fine settimana di marzo 1.200 dosi agli over 80 della città

L’obiettivo è utilizzare la struttura anche per le successive fasi della campagna

Sandro Barberis /MORTARA

La borsa merci di Mortara si trasforma in un hub vaccina- le, il quarto della provincia di Pavia. Il primo fuori da strut- ture sanitarie dopo quelli di Pavia, Vigevano e Voghera.

Anche a Mede l’oratorio sarà trasformato in un centro vac- cini: una soluzione dettata, al momento, dall’emergenza per la zona rossa medese.

Mortara invece punta a di- ventare un punto di riferi- mento anche per le fasi suc- cessive della vaccinazione.

Ats ha dato il via libera al pro- getto. La borsa ha una navata centrale e diversi box latera- li, che ora vengono utili co- me punti di vaccinazione.

«Oggi avremo l’ultimo in- contro operativo e definire- mo tutti i dettagli - spiega il sindaco Marco Facchinotti (Lega) -. Di sicuro stanno col-

laborando e collaboreranno tutte le forze politiche, asso- ciative e sociali della città.

Possiamo diventare un hub di riferimento anche per altri Comuni. Partiamo con la vac- cinazione degli over 80, ma l’intenzione è di tenere l’hub alla borsa merci per tutta la campagna».

COME FUNZIONERÀ

I vaccini alla borsa merci di piazza Trieste dovrebbero es- sere somministrati a partire dal fine settimana del 6-7 marzo e continuare in quello successivo. Con 12 postazio- ni vaccinali all’interno della borsa merci l’obiettivo è di somministrare la prima dose ad oltre 1.280 over 80 di Mor- tara che hanno dato l’adesio- ne. Ci sarà un medico ogni 4 postazioni e infermieri per iniettare il vaccino. Il proget- to tecnico è stato già disegna-

to dall’architetto e consiglie- re d’opposizione Paola Savi- ni. «Ovviamente l’ho fatto gratis - dice Savini -. Bisogna remare tutti nella stessa dire- zione». Oltre ai box vaccina- li, allestiti nell’area di solito riservata alla contrattazione di riso e cereali, ci sono an- che percorsi separati per in- gressi ed uscite ed aree per as- sistenza sanitaria post vacci- no, registrazione e compila- zione di moduli. «Io mi limite- rò a fare lo steward volonta- rio - aggiunge il sindaco -. Lo riteniamo comunque un ini- zio importante». Oggi tutte le forze in campo si troveran- no per definire gli ultimi det- tagli, tra cui il reperimento degli infermieri. I medici in- vece saranno i 10 dottori di base della città.

LA CITTÀ SI MOBILITA

Intanto il mondo del volonta-

riato è pronto a fare la sua parte. In prima linea la Croce Rossa del comitato di Morta- ra che fornirà logistica e uo- mini per garantire il funzio- namento della campagna vaccinale agli over 80 della città. Una comunità, la quar- ta della provincia per nume- ro di abitanti, toccata dura dalla pandemia. Sono stati accertati 960 contagi in un anno di epidemia Covid, tra cui lo stesso sindaco poi gua- rito. Un centinaio i morti con la tragedia della casa riposo delle suore Pianzoline con 14 decessi all’inizio della se- conda ondata nell’ottobre dello scorso anno .

«Noi ci siamo - spiega il pre- sidente del comitato locale della Croce Rossa Umberto Fosterni -. Abbiamo dato di- sponibilità per fare ciò che ci verrà chiesto. Defineremo tutto nell’incontro operativo di oggi, ma anche l’associa- zione carabinieri in congedo e la Pro Loco faranno la loro parte. Di certo noi potremo mettere a disposizione il per- sonale di soccorso qualifica- to e i mezzi che abbiamo».

«Ognuno sta facendo la sua parte, senza colori e polemi- che come piace a me - chiude il sindaco Facchinotti -. L’or- ganizzazione è fatta in relati- vamente poco tempo, ci sono ancora da definire degli aspetti. Ma ce la faremo».—

«Saranno previste 12 postazioni per le somministrazioni Possiamo diventare un polo di riferimento per tutta la zona»

l’appello

Robbio vuole l’ok per un centro vaccinale

L’interno della borsa merci di Mortara (prima del Covid): la sala ha una navata centrale e diversi box laterali per le contrattazioni. Ora i box saranno usati per la vaccinazione

MARCO FACCHINOTTI, 66 ANNI SINDACO DI MORTARA DAL 2012 HA VINTO L’INFEZIONE DA COVID

ROBBIO

«Abbiamo quattro proget- ti per creare un centro vac- cinale anche nel nostro Co- mune, stiamo chiedendo dei sopralluoghi da parte degli enti preposti. Ma al momento nessuno si è vi- sto. Contiamo che a breve Ats e Regione vengano an- che a Robbio». È questo lo sfogo del sindaco di Rob- bio, Roberto Francese, che chiede tempi più velo- ci per le autorizzazioni dei centri vaccinali locali anche nei centri più picco- li. A Robbio ci sono quat- tro medici di base ed oltre 500 persone con più di 80 anni secondo gli ultimi da- ti Istat. «Abbiamo pro- grammi per allestire il cen- tro vaccinale nella sede dei donatori di sangue Avis o in quella dei volon- tari di soccorso della Cro- ce Azzurra oppure anche al palasport, all’audito- rium comunale - aggiun- ge il sindaco -. Ci serve pe- rò il via libera, anche in vi- sta della successiva fase di massa che dovrebbe ini- ziare in primavera quan- do ci saranno ancora più persone da vaccinare».

Gli over 80 di Robbio, come quelli di tutti gli altri centri lombardi, saranno comunque vaccinati dai medici di base che hanno già richiesto le adesioni a chi vuole sottoporsi al vac- cino. «Avere un luogo uni- co però lo riteniamo im- portante per la sicurezza sia dei pazienti sia dei me- dici - aggiunge il sindaco -. Ma anche per evitare a persone così avanti con l’e- tà di doversi spostare in al- tri centri distanti anche so- lo qualche decina di chilo- metri. Per una persona nel pieno delle forze non è problema, ma può diven- tarlo per gli anziani. Per questo serve anche nei pic- coli centri la presenza di luoghi per il vaccino». —

S.BAR.

(7)

3

SABATO — 27 FEBBRAIO 2021

Primo Piano

di Alessandro Farruggia ROMA

Da lunedì Basilicata e Molise in zona rossa e Lombardia, Pie- monte e Marche che diventano arancioni come già oggi altre ot- to Regioni più le province di Trento e Bolzano. La Liguria in- vece torna gialla tranne Sanre- mo e Ventimiglia che diventano zona arancione rafforzata. Scat- tano già oggi e fino al 7 marzo lockdown locali nelle province di Siena e di Pistoia che diventa- no zona rossa – come già le pro- vince di Pescara e Chieti, Ceci- na in Toscana, quattro comuni in Lombardia, 8 comuni in Pie- monte, 5 in provincia di Frosino- ne e 1 in provincia di Latina – il che significa che è vietato ogni spostamento in entrata e in usci- ta dal territorio comunale, non- ché all’interno del medesimo salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigen- ze lavorative o situazioni di ne- cessità ovvero per motivi di salu- te e sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di ge- neri alimentari e di prima neces- sità. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Resta- no aperti edicole, tabaccai, far- macie e parafarmacie.

Da oggi la città metropolitana di Bologna – come già dall’altro ieri 10 Comuni dell’Imolese e 4

del Ravennate, l’intera provin- cia di Brescia, 8 Comuni della bergamasca e Soncino nel Cre- monese – diventa fino al 14 mar- zo zona arancione rafforzata. A partire da oggi nelle nuove zo- ne arancioni rafforzate come Bo-

logna divieto di spostamento an- che nel proprio Comune (pure se sotto i 5mila abitanti), visite ad amici e parenti comprese e recarsi presso le seconde case.

Didattica a distanza al 100% dal- le elementari fino all’università,

in presenza solo per asili nido e scuole materne. Stop alle attivi- tà ricreative e sportive. Restano consentite le attività economi- che, comprese quelle di servi- zio alla persona.

L’Umbria resta invece arancio- ne e non verrà rinnovata la zona rossa, in scadenza domenica, decisa dalla Regione nell’intera provincia di Perugia e in un Co- mune della provincia di Terni.

Previste comunque limitazioni fi- no al 5 marzo alla scuola. A Peru- gia tornano in presenza i servizi educativi della scuola dell’infan- zia 0-36 mesi, mentre è sospesa la scuola dell’infanzia (3-6 anni).

Rimane in vigore la didattica a distanza per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. A Terni e provincia le attività didattiche delle scuole secondarie di se- condo grado sono svolte in pre- senza al del 50%. Dai servizi per l’infanzia alla terza media rima- ne la didattica in presenza. La Cabina di Regia, pur con Rt na- zionale a di un filo sotto quota 1

(0,99) ieri era stata netta: «L’epi- demia dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fa- se in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale. Alla lu- ce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a mag- giore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, so- no necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territo- rio nazionale e puntuali interven- ti di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusio- ne». Serviva una ennesima stret- ta, stante la campagna vaccina- le a passo di lumaca, e così è sta- to.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ZONA GIALLA

Si può pranzare al ristorante

Alle misure già previste dal governo per la zona arancione, ogni Regione può applicare in

determinate aree giri di vite più severi, che possono implicare la chiusura delle scuole o altre limitazione.

A Bologna, per esempio, sono state chiuse tutte le scuole per due settimane, a eccezione dei nidi e dell’infanzia.

ZONA ROSSA

Autocertificazione per uscire di casa

Nella zona rossa non è consentito muoversi anche all’interno del proprio Comune. Non è consentito fare visita ad amici e parenti e nemmeno andare nelle seconde case.

Bar e ristoranti sono aperti solo per asporto e domicilio. I negozi sono chiusi, restano aperti farmacie e punti vendita di prime necessità.

Le Regioni cambiano colore

Lombardia e Marche diventano arancioni Scattano i lockdown locali in mezza Italia

Le restrizioni regionali da lunedì, l’Umbria evita il rosso. L’Istituto superiore di sanità: «La curva ha ripreso a salire, Rt vicino all’1»

In queste aree scatta il coprifuoco dalle 22 alle 5 e in quell’orario ci si può muovere per necessità solo con

l’autocertificazione.

Cinema, palestre e musei restano chiusi. Si può mangiare fuori solo a pranzo, perché ristoranti e bar dalle 18 possono solo accettare ordini da asporto o fare consegne a domicilio.

ZONA BIANCA

Nessun divieto Sì mascherine

Nella zona bianca (ancora mai provata) a scuole e all’università si svolgono lezioni in presenza. Non c’è il coprifuoco. Riaprono musei, teatri, cinema, sale da concerto, centri sportivi al chiuso, impianti sciistici,

ristoranti e bar dopo le 18 col servizio al tavolo.

Obbligatori la mascherina e il distanziamento.

ZONA ARANCIONE

È possibile andare a casa di amici

Nella zona arancione è consentito muoversi nel Comune, tra le 5 e le 22.

Si può fare visita ad amici e parenti, una volta al giorno. Si può andare nelle seconde case, ma solo il nucleo convivente e se la casa non è abitata.

Ristoranti e bar fanno asporto e consegne a domicilio. Negozi aperti, centri commerciali chiusi nel weekend.

ARANCIONE RAFFORZATA

Ogni governatore sceglie la stretta

La mappa dell'Italia a colori

L’Ego-Hub

Le regioni cambiano da lunedì

Le zone

bianca gialla arancione rossa

Il ministro della Salute Roberto Speranza, 42 anni, in visita alla Toscana Life Sciences

CHIUSURE AD HOC

La Liguria torna gialla, tranne Sanremo

proprio in vista del festival

BOLOGNA BLINDATA

Da oggi è vietato circolare nel Comune e andare a casa

di amici o parenti

(8)

ROMA

Sfondano quota 20mila i conta- gi da Covid registrati nelle ulti- me 24 ore. Esattamente i nuovi positivi, secondo il bollettino del ministero della Salute, sono 20.499 a fronte di un minore nu- mero di tamponi, 325.404, un dato che fa impennare l’indice di positività al 6,2%. Calano pe- rò i decessi, 253, il giorno prima erano stati 308. I guariti sono 11.714, mentre gli attuali positivi crescono di 8.521 unità, atte- standosi a 404.664.

Le persone in isolamento domi- ciliare sono 384.178. La regione con il numero più alto di nuovi positivi è la Lombardia (4.557), a seguire Emilia-Romagna (2.575) e Campania (2.519).

Prosegue l’incremento dei rico-

verati nei reparti ordinari, sono 18.292 (+35), e di poco aumenta- no pure le terapie intensive, con 2.194 ricoverati (+26) e 188 nuo- vi ingressi.

Per i 2.303.199 ricoveri per Co- vid-19 effettuati e conclusi con dimissione, al 18 febbraio 2021

la spesa, valorizzata con le tarif- fe DRG, si stima pari a 19.521.914.724 euro di cui il 21%

sostenuto per i casi trattati in Lombardia. Il DRG medio (tota- le/ricoveri) è stimato pari a 8.476 euro.

«Se le misure restrittive del pe- riodo natalizio hanno aiutato a prevenire la terza ondata – affer- ma il professor Americo Cic- chetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – la diffusio- ne delle varianti nelle ultime set- timane sembra far materializza- re lo spettro della terza ondata.

La settimana appena trascorsa, continua Cicchetti, evidenzia un aumento dell’incidenza setti- manale, registrando un valore nazionale pari a 133 ogni 100.000 residenti».

Più di 20mila nuovi malati in un giorno Balzo dell’indice di positività: 6,2 %

In calo i decessi (ieri 253). Da inizio pandemia spesi 20 miliardi per i ricoveri LA SITUAZIONE IN ITALIA

Fonte: Protezione Civile, ore 17 del 26 febbraio

L’Ego-Hub

Così dal 31 gennaio

I DECESSI IN TERAPIA INTENSIVA

MARZO IERI

4.000

3.000

2.000

1.000

0

RICOVERATI CON SINTOMI

MARZO IERI

15.000 10.000 5.000 0 20.000 25.000 30.000

incremento rispetto al giorno precedente

+26

incremento rispetto al giorno precedente

+35

2.194

18.292 31/01

01/02 02/02 03/02 04/02 05/02 06/02 07/02 08/02 09/02 10/02 11/02 12/02 13/02 14/02 15/02 16/02 17/02 18/02 19/02 20/02 21/02 22/02 23/02 24/02 25/02 26/02

201

2.222 237329

476499 421

270307 336422

311316 221

391

258336 347369 251353 232

377422

274356 308318 253

Terapie intensive in crisi. Come un anno fa I posti in più promessi restano sulla carta

Meno ricoverati rispetto a marzo, eppure è ancora allarme. Il sindacato dei medici: mancano dottori e infermieri. I trucchi amministrativi

LO STANDARD ADEGUATO

Si dovrebbero avere un rianimatore

ogni quattro pazienti e un infermiere

ogni due

ROMA

Abbiamo quasi ottomila ricove- rati in meno rispetto a un anno fa, 1.400 malati in meno nelle te- rapie intensive. Eppure ci risia- mo. Torna l’allarme, gli ospedali scoppiano. Come se questo tempo fosse passato invano. Co- me se avere 28.365 ricoveri nel picco della prima ondata – è il bollettino del 25 marzo, 3.612 erano allora i pazienti nei reparti critici –, fosse peggio di ieri, con gli stessi numeri che scen- dono a 20.486 e 2.194.

Eppure nell’ultima rilevazione ministeriale, otto regioni risulta- vano oltre la soglia critica del 30% nell’occupazione di posti letto con malati Covid. Un dato che, ciclicamente, si ripete dall’inizio della pandemia, con variabili più o meno gravi. E si porta dietro altre conseguenze pesantissime. Perché, per evita- re che gli ospedali vadano in tilt, si deve chiudere il paese. Ie- ri una serrata totale, oggi bloc- chi più o meno chirurgici per te- nere a bada quella percentuale.

Un indicatore fissato dal mini- stero della Salute che stabilisce un’allerta.

Ma cosa abbiamo fatto in que- sto anno per governare l’onda- ta? Intanto: prima della pande- mia avevamo quasi 5.200 letti di terapia intensiva. Oggi sulla carta – dati Agenas e ministero, aggiornati al 25 febbraio – ab- biamo superato i novemila, per la precisione siamo a 9.009. Ma davvero sono tutti ’operativi’?

Legata a questa, c’è un’altra do- manda: quante assunzioni sono state garantite, nel frattempo?

Diciamo subito che un dato ve- ro non esiste. Il sindacato medi- co più rappresentativo, l’Anaao, fa una stima. «Sono entrati tra 500 e mille nuovi rianimatori, ma ne servirebbero almeno 2.500», sono i conti del segreta- rio nazionale Carlo Palermo –.

Perché il rapporto dovrebbe es- sere di un medico ogni 4 letti. E si dimezza a due per gli infermie- ri specializzati, ne servivano 12mila. Ma il problema è che tut- te queste figure professionali proprio non ci sono».

Quindi abbiamo dormito? «Sì, ma nel decennio precedente – denuncia Palermo –. Invece di anticipare gli eventi, li abbiamo seguiti. Noi abbiamo denuncia- to questa carenza già nel 2011.

Si sono mossi otto anni dopo».

Sui posti letto delle terapie in-

tensive il segretario Anaao ripe- te da mesi le sue perplessità:

«Non tutti sono pronti, si gioca sull’equivoco, su quell’aggetti- vo ’attivabili’. Scappatoie ammi- nistrative. A pagarle sono innan- zitutto gli operatori. Non solo.

Perché se lo standard prevede un medico ogni 4 posti letto e un infermiere ogni due e allar- ghiamo a 8 e a 4, la qualità delle cure in un’area così delicata si ri- duce». «Sicuramente – è la con- clusione di Palermo – nelle tera- pie intensive c’è stato un incre- mento di posti letto. Ma la mia idea è che non tutti abbiano una dotazione organica adeguata.

Alcuni sono sulla carta. Per dire:

in Veneto e in Sicilia i numeri so- no addirittura superiori a quelli indicati nel dl rilancio...».

ri. ba.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

al Coronavirus registrati ieri in Lombardia, con 48 decessi, che portano il totale

complessivo da inizio pandemia a 28.275.

Aumentano i ricoverati sia in terapia intensiva sia nei reparti Covid.

da Covid-19 registrati ieri in Emilia-Romagna. I decessi sono stati 31, i pazienti ricoverati in terapia intensiva 211 (otto in più rispetto al giorno precedente),

2.092 i malati ricoverati negli altri reparti Covid (37 in più).

nazionale Anaao (foto) ricorda: «Prima della

pandemia avevamo 5.179 posti letto in terapia intensiva.

Rispetto alla popolazione un tasso basso verso il

resto d’Europa, ci sono paesi che arrivano al doppio».

Oggi scontiamo un ritardo di anni

Il sindacato Anaao:

«Dotazione dimezzata rispetto ad altri paesi»

PRIMA DELLA PANDEMIA

Avevamo 5.179 letti nei reparti critici Oggi si gioca con l’equivoco parlando di «spazi attivabili»

(9)

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