GINEVRA
DI MONREALE
DRAMMA PER
MUSICA.GINEVRA di MONREALE
DRAMMA PER ;MUSICA
IN
QUATTRO
PARTI©I FILIPPO BE BOMI
DA RAPPRESENTARSI
NEL GRAN TEATRO LA FENICE
il CarnovaleeQuadragesima 1840-4*«
VENEZIA
balla Tipografia di Giuseppe Molinari inRugagiuffas.Zaccaria.
r
AL RISPETTABILE PUBBLICO
gì
soggetto diquesto Dramma troppo
facil-mente
suscitanel pensiero
dei lettori la ri-membranza
diun
libroche
dilettòtuttaItalia, eche
èormai annoverato
fra leopere che non temono
dellali deltempo. Questa rimembran-
za èforse per me un
segretorimprovero, non essendomi attenuto
all'orditura delcelebrato romanzo
:perciò non premetto queste poche
righeper
giustificare l'esiguità delmio dramma
o tessere la storia
lamentevole
dei libretti^o
ripetere lamancanza
di poetidrammatici.
.
.
nulla di tutto ciò.
Ognuno conosce Hangustia
diquesto
letto;ognuno
sacompatire
alpoeta che raccozzò umilmente
indue
o tre atti al-quante scene
e lemise
in versi,che
poi,senza
pretensione,pubblica
ilsuo
tentativo,perchè
lo
dee pubblicare; ma
ciòèsolamente per
dire,che
seho mutato V
intreccio dipintocon tanta
verità e tanto affetto
dal March, d Aseglio
,
non fui condotto da superba
irriverenza,nè da confidenza
insolentenel mio ingegno
,ma da
necessità econvenzioni
musicali, lequali vera- mente sono
la pelle diMarsia. Ed
iotemo non poco, compiendo
ildramma
e,spogliandomi
diqim$ta
pelle, d'avervisopra
lasciata la cute.Non pertanto
il lettoremi
riguardi coti oc- ciàobenigno,
e vivaJelice.F.
DE BORI.
4
ORCHESTRA
Maestro al Cembalo
CERCANO LUIGI
Primo Violino e Direttore dell'Orchestra
MARES GAETANO
Vice Direttore d'Orchestra
KIORIO
GAETANO
Violino alla spalla dell'Opera
BALLESTRA
LUIGIPrimo Violino per iRalli
GALLO
ANTONIOAltro Primo Violino in sostituzione del sig. Gallo
MALLI CALLISTO
Primo Violino dei Secondi
MOZZETTI PIETKO
Primo Violoncello all'Opera Primo Violoncello al Ballo,
TONASSI PIETRO BARIN
GIACOMO
Primo Contrabasso all'Opera PrimoContrabassoalBallo
FORLICO
GIUSEPPEZECCHINATO DOMENICO
Prima Viola
RIZZI
FRANCESCO
Primo Oboe e Corno Inglese Primo Flauto ed Ottavino.
FACCHINETTI GIUSEPPE
MART
ORATI GIOVANNI primo Clarino e Quartino Primo FagottoPEZZANA LODOVICO
D'AZZIVINCENZO
Primo Corno ZrFFRA ANTONIO
PrimaTromba a Chiave PrimaTrombadaTiro FABRIS GIOVANNI
MOLNUS
GIUSEPPE;Clarin Basso
FORNARI PIETRO Arpa
TREVI SAN LUIGI
Macchinista ed Illuminatore
PALLAZZINA LORENZO
Attrezzista
COSSO
LUIGIDirettore della Copisteria
CARCANO
GIOVANNIIl Vestiario è diproprietà del Grarì Deposito Calle AvvocatiN. 3o4o,*
Direttore ed Inventore
FERELLÌ LUIGI
Capi Sarli
Lorenzo
tagliaspietraArance
scioborghi
Beréttonaro
BOTTICO SECONDO
Parrucchiere
VENTURA
GIO. BATTISTA6
IL DUCA DI BORGIA
Sig. RonconiSebastiano.
ETTORE FIERAMOSCA
Sig. IvanoffNicola.
GINEVRA
Sign. DerancourtDesiderata.
COHSALVO,
Condottiero Spagnuolo Sig. VA/iconiRaffaele.AMELIA,
amica di Ginevra Sign. Strinasacchi Teresa.MICHELE,
confidentedi BorgiaSig. Torri Giuseppe.
CORO
di CavalieriItaliani e Spaglinoli, di seguaci di Ettoree diConsalvo, d'uomini d'armi diBorgia, ePopolo.
CORO
di
Dame
e di Ancelle amiche di Ginevra.V
azione ha luogo parte a Barletta e parte neìVIsola vicina di S. Orsola.La musica è del Sig. MaestroPietro Combi.
NB. Si omette qualche periodo per brevità.
L
;j I. IV. e V. Scena è d'invenzione ed esecuzione del sig. Venier Pietro.La IL e IH. del sig, Bortolotti Francesco.
PARTE PRIMA
•
SCEHA
PRIMA..Sala terrena, che metteai giardini di Consalvo, il quale ha imbandita una festa mascherata.
Darnee Cavalieriitalianiespagnuoligirino perlesale
9
e radunati poscia intuonanoun coro.
^fìva]
viva! ai balli, al giubilo S'abbandoni il piede e il core.Tace in sen di guerra ilfremito Nell'ebbrezza dell'amore.
Mille aromi intorno fumino,
—
L'aura echeggiinlieti suoni.
Ed
ilcuore s'abbandoni Alle danze ed al piacer.—
Su, venite, o donne amabili}
Su, venite, o cavalier.
SCESA
II(Mentre tutti si disperdono, compariscono due Mascherati, i
qualimisteriosamente ragionanoinsieme. Appena tutti si
sono allontanati^ sitolgono lamaschera.)
IlI. Del superbo Spagnuolo ecco le mura!
Vedi scorrer le danze, odi il fragore Di sue giojeinsolenti. Òdi!... e noisai
Che
a far di tanto suonmute
le sale,A
spegnere le faci,Ed
impaurite a dissipar le genti, Bastaun
motto2 io son qui!17//. Signor, perdono:
Ma come
osastepenetrar qui dentro Franemici accaniti, e al guardo loro Chi vi difende?/' /. L'ardimento mio.
Tu
le cagioni ignoriChe mi
trassero teco a questa volta5.Michel, sii fido...
mi
conosci, ascolta *Qui
mi
addusse giuramento Di terribile vendetta:A*miei fremiti, lo sento, Essi vivono in Barletta.
Fugge
invano, invali confida Nel suo braccio Fieramosca.Ove
io soffio, Paers'attosca,Vien la morte dietro a me.
Io Ginevra
amava
un giorno, Ancor più delmio
pugnale.Pria le fui con preci intorno,.
10 le chiesi affetto eguale...
i7//.
Che
?nel volto v'oscurate? 11 suo cornon vi rispose? I<Un
rivale ame
prepose,Che
cercai/finorcon te-SCENA
III,Alcuniosservakoinuovi arrivati.
La
sala siriempie di persone.; diDame
e di Cavalieri.Coro.
Di Consalvo raccoglievi il tetto,
Di
Consalvomagnanimo
è il cor*Deh!
salite alla festa, al banchetto -Ove
ride bellezzaedamor.Il/. Mentre FosteBarletta circonda
E
più fierasi accende la lite,Qual v'allieta cagione gioconda?
Queste gioje a che sono?
Coro Ci udite.
Disse codardiuno straniero insulto Gli eroi che Italia nel suo
grembo
serra.Restarnon de'nomè si caroinulto
5
Guerra, e sia guerra!
Lodò
Coitsalvo che gettato il guanto Fosse ai nemici della nostra gloria*Ed
or <?infiamma con le danze il canto Alla vittoria.IlI- (ironico)
Oh
! santa gioja! di miseria all'imo Cacciate i vili, è sia lor gloria fosca!Coro
Tredici sono i combattenti, eprimo
E
il Fieramosca.(Questo nome colpì lo straniero, e fu cenno a (juelli che lo circondano di tacere: essi meravigliano.) // /. Basta!... egli è qui. Tacete,
Memorie
delmio
sdegno.Non
più, non più direte:E
vivo ancorP
indegno!Dal
mio
furore invano Potrà fuggirV
insano:Non può
mortai che odiai Dirmi : sj,vivo ancor.Ginevra, ah! tumorrai, Se
mi
detesti ancor.Coro Perchè di Ettore al
nome
Bolle di rabbia in cor?
// /. e II. Partiam! che non S°
come
sa
Frenare il
mi
°furor.
—
suo
(Essi partono rapidamente, e alcuni invitati dei quali avevano eccitatala curiosità, loro tengono dietro.)
SCENA
IV.Consa^vo, coro di
Dame
epoiEttore.Coro Vieni, o
Duce
! sei la stellaChe
c'illumina il sentier.Quando
gloria i forti appella, Sei l'esempiodei guerrier.Con$> Dov'è mai
P
ignoto estranoChe
al suonome
ardeva in faccia>IO
Sul pugnale avea la
mano
E
sai labbrola minaccia?...(ai Cavalieri che rientrano.)
Coro Egli è avvolto nel mistero, Welle tenebre spari.
—
Ecco Ettorre...viva ilprode
À
cai sacro èun
tantodi.EtL Con
qaal gioja a lieta festaOr
vegg'io d'Italia il fiore!De'neniici in sulla testa
Fia che piombi il disonore.
Voi darete al patrio suolo
Nuove palme
enuovi allor.SCENA %
Scudieri evarj'paggi-, i quali-portano subacilitredici spade' edue bandiere^ una conunaspada ricamatainrosso7 in- segnadell'ordinediS.Jago7 e Valtra tutta rossa.
EtL
Pel sentierode'magnanimi compagni, il ciel n'arrida:La
pia sacra di sueglorie Oggi Italia a voi confida.All'accusa di codardi
Rispondiamo in faccia al
mondo,
Coll'ardir di que'gagliardi
Che
la terra conquistar.Coro
Kiun dinoi sarà secondo 1 nemici a sterminar.EtL
Queste spade sieno vindici, Sieno pegnod'ardimento:Coro
Lo
giuriamtEtL Ciascunde'tredici
Torni invitto, o giaccia spenta
Curo La
giuriam1Eli. Finche l'impresa
Col di terzo a fin non volga
y
Siuno desti unacontesa,
ir
Ninno ardisca battagliar.
Coro
Lo
giuriamo, e Dioci colga Se oseremospergiurar.Tutti.
Si,guèrra, o prodi, orribile funesta Ruini ornai sulla falange ostil,
Come
il turbo che schianta là foresta,Che
strugge del leone anche il covil.Laverà il sangue Io straniero oltraggio,
La
nemica baldanza alfincadrà}
E
fidenti nelPItalo coraggio Questa terra per noirisorgerà.(Tutti si dividono, e si disperdono nuovamente per le sale)
FII\]E
DELLA
PRIMA PARTE.PARTE SECONDA
SCENA PRIMA.
tià scena è un giardino nell'isola di S. Orsola, fia lina parte si scorge il principio dell'ospizio ove soggiornaGinevra, indiuna loggia che mette comunicazionecoiredifizio. SuJ finire del fab- bricato vi è una chiesa; dall'altra parte, fra glialberi, si tra»
vede il mare. In lontanò si scorge la città di Barletta.
Gin.
Sono
tte giorni di dolor! tre giorniChe
per lui temo, nè messaggio m'ebbiCon
sue novelle! Indarno ad ogni legno,Che
dalla sponda di Barletta viene,Volgo gli occhi e il desio* quasi a scherniriiii
Muto
innanzi alla nostra isola passaE
si dilegua.Ani.
Oh!
quali,
Tristi augurii nudrite! il ciel dispèrda Altre nubi su voi!
Gin. No,
me
lo dice,Nè
mai s'inganna', il cor.Quando
coll'albaMi
desto, in sulle guanceFredde lagrime io trovo e arcana voce
Da
per tutto all'orecchiomi
risiiona, Infelice Ginevra!Am.
Ettore v'ama,Ei verrà\ non tenlete!
Gin. Odi^ a
me
stessaFuggo,
ma
invan^ sempre Grajano io vedoChe stammi
innanzi, chemi
guarda e gridaì Fulge limpido ancoraL'anel ch'io ti donai? stendimi il dito, Mostralo, o sposa!
Ed
io torbido farsiScorgo Panello, e sulle labbra il
nome
D'Ettore io sento.(pensa, sospira, passeggia e poi ripiglia)
Ginevra edAmelia, poi Coro di Ancelle.
Arnica^
Jkscolta un canto ch'io fanciulla lidia, Vii flebil caso della patria mia.
Ingenua e bella vergine Tradussero all'aitar.
Mesti sull'alba gli angeli Quel tempio abbandonar,
Fiamma
segreta e tacitaQual lampa in un avel, Lenta struggea quell'anima Pensando al suo fedel.
Lontana dalla patria, Senza un'amica al sen, Vissequal rio che perdesi In arido terren.
Volle l'affetto spegnere
Che
le rodeva il cor.Ah!
se lo stel recidesi, Subitomanca
il fior!Questa è la storia
mia
• colpa è l'affettoChe mi
lacera il seno} avermi
bastaNuove
di lui, saperloLieto e felice, e non piùinai vederlo.
(escono le ancelle)
poro Un
agile barchetto Viene solcando il mar,E
sulla prora apparIl tuo diletto.
fZift.
Fuggiam
! il cormi
sentoAvverso all'abbandon:
Mi
vincerà col suoi)D'un solo accento, Se ripenso a quell'incanto
Che
nel volto lo circonda, Il voler più fermo e santo Si dileguacome
un'onda.De'prim'anni le speranze,
Le
più dolci rimembranze,Come
in sogno liete imagiaiOr
si fanno intorno a me, Egli viene,mi
ripetono,Egli vien, sofferma il pie.
Coro Chi la guancia inumidita À'suoi lagni non avrà?
Spera, il ciel sulla tua vita
Una
rosa spargerà.Gin.
Ho
già risolto. Uscite,O
mie compagne, i passi vostri io seguo...(le ancelle ed Amelia partono)
Qual
segreta magiaHan
questi luoghi? perchèimmoto
il piedeFon
segue ilmio
voler? perchè nel coreMi
favella più dolce ora l'amore?(è per partire. Dal fondo comparisce Ettore)
SCENA
III.Ginevra ed Ettore.
Ett
Ginevra1Gin.(arrestandosi)(La sua voce!)
Ett.
Ah
! tumi
fnggiIn che t'offesi io
mai?
Gin.
Tu?
Ett.
Da
tre giorniHon
desio che vederti, e tu, Ginevra,Mi
scorgi appena, e ti rivolgi altrove!Eppur
non vivo che per te} sovente Scagliatomi
sarei dentro un abisso,O
sulla folta selvaDi ferree lance, se tu qui non fossi Derelitta nel mondo.
Gin.
Àh{ mal
conosciL'anima mia* finché la vita io senta, Grata sarò.
Ett Ciò non
mi
basta.Gin. In volto
Impallidisci?.,.
Che
t'avvenne? EttorreTu mi
nascondi doloroso arcano: Parlami, ah.1parla} la fatai disfidaDunque
avverrà?Non
affannarti, inveceDeh! mi
rinfranca* tu lo sai, Ginevra, Se per temenzabattePiù celere il
mio
cor, s'iomi
scolori In facciadel periglio,..E
perchè haidunque
lacrimoso il ciglio ?Gemo
?,.. è ver- del vale estremoÈ
l'ambascia che m'atterra.Per te sola, per te gemo, Cui non resta amico in terra.
Ma
le ingiurie sangue chiedono, Oltraggiatifummo
assai.Vendicar l'offesa patria Noi
dobbiam
col nuovo di.Era
prode, almen dirai,E
da prode egli mori.Tu mi
lasci?..*Ah
! tu sei degno Del poter che t'avvalora.Vanne, o forte^ nel tuo sdegno
Rompi
l'oste, Italia onora.Dalle madri appresoai pargoli Fia il tiio
nome
in altri giorni.Io per te, per la vittoria Preci e voti innalzerò.
Ah
! se avvien che piùnon torni,Di
dolore anch'io morrò.Oh
! Ginevra, ch'un tuo detto Nel partir nonmi
consoli?Son
molt'anni eh'io l'aspetto, Forse invan l'aspetterò.Non
prosegui.La
tuamano
Perchè trema nella mia?
i6
Gin. Sposa io sono di Grajano,
Bit Ma
Grajan t'abbandonò.Gin.
Rea
son io se a te rispondo, Ett.Con
un piede nell'avelloTe
lo chieggo!Gin. Invan m'ascondo.
Ogni forza
mi
lasciò.(Segreto di quest'anima, Ascendi al labbro mio, Svela le arcane lagrime, Palesa il tuo desio.
Come
se fosse etereaFiamma
che tendie al cielo,Invan l'affetto io celo Nel fondo del
mio
cor.)T'amo
!Ett Tu m'ami
al giubiloQuasi
mancar mi
sento}
Ginevra, ancor ripetilo
Questo adorato accento
Tu
m'ami, e or s'apre l'animaAd
isperato riso,La
terra è un paradiso, Ogni sventura un fior.Gin. [dandogli un velo)
Delle pugne fra l'orrore T'accompagni questo vel.
Ett Ch'ei riposi sul
mio
core, Verràmeco
nelì'aveL Gin* Nel sangue degl'intrepidiBagna, consacra il dono, T'innalza nella mischia De'valorosi il trono.
Di nuove glorie cinto Poscia ritorna a me, Lieto gridando: ho vinto,
Ma
cojl pensiero in te.Bit Nel sangue degl' intrepidi Fia da
me
sacto il dono, Saprò col braccio erigermi De'valorosi il trono.Di nuove glorie cinto
Qui
rivolgendo il pie.Griderò lieto: hó vinto,
Ma
col pensiero in te.(si abbracciano; Ginevra esce piangendo, ed egli sta contemplandola finché dispare)
SCENA
IV.Borgia ed Ettore.
(Ettore sta per partire, quando esce il buca Borgia e gli si mette d'innanzi.)
Éorg. T'arresta.
Mtt
Chi sei tu, che traversarmiOsi il
cammin?
Borg. Tale spn io, chequando Parlo> ognun m'ode, e riverente ascolta.
T'arresta^ entro il
mio
senoDorme
il segreto de'tuoi giorni5 in pugnoHo
la morte e la vita...Non ho
che a dirti: scegli!EtU Sulla punta del ferro è il
mio
destino.Io ti vidi altre volte, io ne son certo,
So
chemi
desti orrori. Pur franco parla, Spiega che brami: che se tuasventura Forse Pajutomio
stesse aspettando, Dillo pure, o struiier} ecco ilmio
brando.Borg- Di Monreal som io,
E
a chi ben sai parente.Giurai trovarla a*Dio, Al padre suo morente.
Tutta
ho
già corsa Italia,He
la rinvenni ancor.Ett. (Questa è un'arcana insilila,
i-8
M
* lo predice il coi\) Borg. QuiRoma
e qui Barletta*Qua! sua dimora udìa.
Dirmi a te solo aspetta
Ove
Ginevrasia.Ett
A me
?Borg.
Sappiam
che Pidola Fosti de'suai pensier*Ett
Basta.Borg.
Non
vale infingere, Di', Fieramosca, il ver.Ett
(Ch'io parli?)Borg. (Ei si confónde!)
Ett Cessa da questo affanno.
Del Tebro sulle sponde Essa mori da
un
anno.Borg- Menti; da
un
anno invece Coll'amator fuggi.Eh.
Mentire ame
non lice,$è
offender lei cosi,Borg. Stolto che sei !nell'anima Col
mio
pensier ti leggo$
Le
tue parole annovero, Ogni tuo passo io veggo.Solinga, a tutti ignota,
Ma
non ignota ame
^In questo asil riposa, L'empia qui vive a te,
Ett M'incenerisca il fulmine, Vile
mi
renda Iddio, Se di cotanta ingiuriaTu
noi}mi
paghi il fio! (snuda \%^
{\^Difenditi... a che resti,
Codardo, di pugnar>
Borg* {sempre immobile)
Colgami il eie!, dicesti,
Se ardisco spergiurar.
SCENA
IV.CoifSA.L-vo conseguaci ecompagni di Ettore, poiMichelecon armati; infine, Ginevra, Ameliaedancelle delPospizio^
e detti.
fUons. {avanzandosi)
Fieramosca, ^etta ilbrando, Frena in sen gli sdegni rei,
(a Borgia che vedrebbepartire)
Ferma, estranoj io tei comando,
E
rispondimi chi Sei,Hit (riponendo ilferro)
Ah!
perdona, di Ginevra Minacciò costui l'onore*0ifh (accorrendo)
Quali grida! qual furore!
Cessi ornai l'orrenda lite,
(atterrita nel vedere il Duca Borgia: lo guarda bene in volto, lo riconosce, e spaventatagrida:)
Che?... fuggite! oh Dio, fuggite!
Quegli è Borgia!
Tutti(con orrore) Il Borgia?
Ohimè!
(sorpresa; silenzio generale) fiorg, (Odio mio, sorridi,
memora
La mia fiamma
un di neglettaj
Qui t'assidi allo spettacolo Di terribile vendettaJ
Come
nembo,come
turbine Jja miamano
li travolve:Seppur
fatti ignuda polve Resterei di maledir.)Gm.
(Sulmio
capo il nero calice Hai spezzato del dolore.Basta, ahbasta- accogli i gemiti
Che
t'innalzo, omio
Signore, Negli affanni e nelle lagrimeCada
pur la vita mia.Ma
delPorfarìa nori £à~Oscurato il sovvenir.)
(
Come
ardisce il Borgia impàvide*Rimanersi al
mio
cospetto!Kè
poss'io col brando esprimere Il furor che m'arde in petto, Pfè dal sen strappargli l'anima^E
placar l'offeso onore?.*.Ah
!piti barbaro doloreChi
potràgiammai
soffrir?) (In Barletta audace incognitoPerchè venne il Valentino?
Un
delitto l'orse acompier^
Come
fosse in suo domirio ? TfOj non sia- Ginevra ed Ettore Perme
salvi ancor saranno.Del nemico^ del tiranno Farò l'astro impallidir.) (Che mai fece?
Non
più incognitoE
il suonome
allo Spagnuolo.De
'nemici moltitudineLo
circonda inerme e solo.*Pochi siam^
ma
forte è l'anima^Il pugnai lucente e acuto (She penetra in seno muto,
Che
dà moVte nel ferir.)(Non la fere la calunnia,
Fon commise
alcun delitto.Sulle bianche ale degli angeli Il suo
nome
in oro è scritto.Se d'infamia ottien rimerito^
L'innocenza fugge il suolo!
Qual mortale a tanto duolo
Non
desidera morir?)Coro diSeguaci.
(Su noi ferve, su noi
mormora
Un
mistero di dolore.Tronchi accenti^ spessi palpiti
Ce
ne accrescono l'orrore}
Freddo gel ci scorre Pani ma, Sul pugnai la
mano
cade.Cento lance, cento spade Sol potranno il velo aprir.)
Coro diAncelle.
(Le sventure la seguirono In su Palrba della vita.
Ogni voce è di miseria.
Ogni giorno al duol
P
invita.Non
più batte sulle roccie Alti pini e querce annose, Sjolo gigli, solo roseAma
il turbine colpir.), (dopo breve silenzio Borgia si mette innanzi con ardire, rimirando, iniorno.) jBorg. Sono il Borgia* fissate in
me
il ciglio •Sono il Borgia, che i di vi funesta.
Qui
men
venni qual nubeterribileChe
racchiude, nel sen la tempesta•E
se voimi
schernistesul Tevere, In eterno vi separo or qui.Coro Qual cometa terrore degli uomini
Sempre
ilBorgia dovunque appari.I$org. Fieramosca, Ginevra, m'udite:
Ora giunto è Grajano in Barletta, Son le fiamme esecrate finite,
Vieni meco, Ginevra, ei t'aspetta!
M'obbedisci!... dovevi allor piangere
5
Non
i passi di luiseguitar.Coro Mentitore tusei, nuovo sangue Tenteresti,
ma
invano, versar.Ett.j Cons. e Coro di Seguaci- Fuggi da noi, nasconditi,
Perfido in ira al cielo, Sulla tua testa vibrasi
Di suegiustizie il telo•
Fuggi! nonsa piti reggere
La
rabbia nelmio
cor.Borg. Io vi compiango, o miseri, DelPire vostre iorido:
(aGin.edEtt.) Iovisaprò raggiungere
JJel piii lontano lido,
La mia
vendetta èvigileCome
nelmondo
ilsol.Mich. Fuggiam, che il cielo ètorbido,
'a Morte è su noi sospesa:
fiorg. DelPira
ognun
nelPimpetoLa man
sul ferroha
stesa.Stile e velen non bastano,
Non
basta ilmìo
valor. ìGin.^
Am*
edAncelle.O
reggi tor degli uomini,O
padre dell'evento,Son
gliempj
a te qual polvere Minuta innanzi al vento,Sulla innocenza supplice China uno sguardo sol.
FINE
DELLA SECONDA
PARTE,PARTE TERZA,
SGENA PRIMA.
Parte remota nel palazzo di Consalvo. Da un Iato ingresso alle stanze di detto palazzo, attuale dimora delDuca Borgia.
Borgia, poi SIichele.
Coro al difuori.
^Presso
è l'albaJAllapugna sivada^Generosi^ alla pugnasorgete:
Giù
spiccate lalancia, la spada Ieri appesa alla bruna parete;Il nemico vi aspetta nel vallo....
Presso è l'alba
^ sorgete, o guerrier.
Jìorg* Qualspaventevql sogno. . , in quella stanza
(esce precipitoso e con raccapriccio)
10 soffocava,mille voci ignote Uscian dalle pareti
E
in mentemi
tornavan obbliate Avventure di sangue.Ora
la vista Dell'azzurro del cielo eia fresc'auraMi
conforta. Michel.1 (sorte Michele)Dimmi
a qual puntoOr
siamo della notte ?JWch. L'oriente
Giàbiancheggia^ o signor.
Borg. Jeri Consalvo
Che
ti rispose?Mich. Nulla;
Ei lesse e tacque.
Borg.
Di Romagna
i messi Partir segreti?Mich. Niun li vide.
Borg.
Dimmi
;Trovasti alcuni fidi uomini d'arme
11
mio
disegno ad eseguir?Mich.
Non
altroH
Aspettano cheuncenno.
Borg. Ebben, partite pria del giorno • il
mio
Voler conosci, e nel tuo senno io poso:,Ma
guai se qui nonmi
trascini in breveLa
ritrosa Ginevra ... occhio mortaleNon
ti avvisi, oMichel!Vanne
.. . Chi giunge1Mich. Vien Consalvo.
Borg. Esci pur.
(Micheleparte)
SCENA
II.Consalvo e Borgia.
Cons.
Duca
!Borg. Signore•
Qual
mi
trasse in Barletta alta cagioneOra
conosci: a Napoli non breve Utile e aRoma
ne verrà, semeco
Pensi,*©dàa$a, concorde.
Cons* Simuli indarno, o Borgia! Altrae foerj vile Ragion ti addusse••.
Borg.
E
nigghi forse?Cons. Hai detto=
Borg.
E
nemicomi
vuoi?Cons.
Nemico
eterno.Borg.
Ma
paventa, oSpagnuol! DalFiremie
Queste tuemura
non sapran salvarti.Cons.
Non
udisti? Suonata è Pora estremaAnche
per te: mira all'intorno, e treipa.Fosti, o Borgia,
come
ilfulmineA
punir la terra eletto,Ma
l'Eterno di sua colleraLo
strumento ha maledetto*Ora
alfìn di tante vittime Egli intese il flebil grido^ Ti segnava in questo lido De'spagnuoli prigioniero Borg.Che
mai dici? In cormagnanimo
Posi invano la mia speme ?
Consalvo,tutta Italia
Me
devota onora e teme.Non
oscuri le tue glorie Dei codardi Ila vendetta.Ora
ate l'infanziaaspetta• Discortese cavalier;
Tu
che la fòdimentichi De'giuramenti tuoi,Ad
operarmagnanimo Tu
persuade^mi
vuoi?D'un carcere nel fondo
Romagna
io desterò.Che
vale?In fàccia al
mondò Un
vileti diròiBorgia lo dice.
Un
turbine Ti freme in sulla testa.In queste
mura
infrangevi Ogni crudel tempesta;Consalvo, perchè togliermi
La
prima libertà?Tu
di Ginevra ed Ettore Giurasti atróce il fato.Spento dell'ira è l'impeto*
Lasciami5 ioson placato;
Ma
giura che la misera Nulla temer dovrà.Lo
giuro!Ebben
sei libero,A Roma
fa ritorno.Ma
non ti colga, o Cesare, Quivi il morir del giorno,Prima
del suo meriggio Io lascerò Barletta.(Ho tolte nuove lagrime^
*6
Ho
la virtù protetta.) Sorgi (Ma la fuggiasca giovaneIn
mio
poter sarà.)
Cons. Fuggi a
Roma,
ed insegna ai nemiciChe
risponda ad ingiurie si gravi,Vanne
ecompra
all'estranogli amici, Vendi l'ossa persino dtfgli avi•Fa
che inultanon resti PófFesa:Trema
ancor^ chemi
stanno a difesaLe
tue colpe il coraggio ed il ciel.Sorgi
Torno
a fioma^ e la fama tra poco Ti dirà qual nemicò risparmi, Ferve in tuttiun medesimo
foco,Stendonitutti là manos sull'armi:
Rivedremcij o Consalvo, sul
campo
:Ove
fia ti rimerti loscampo Non
aprendo a'tuoi piediun
avel.(Escono percontrarie' parti)
SCENA III.
Galleria1 nel monastero.
È
l'alba.Ginevra sola,
E
Palba.Oh
!come
foscaE
lai limpida luce, onde altrevolte Mirava il tremolar della marina,E
adornarsi di rose e di viole Ogni campo, ogni valle, ogni collina.Degli augelli ridesta allieto canto 10 sognava dibegli anni ridente Questa
mia
giovinezza, e all'usignuolo InvidiarPamor
che tra le frondi 11 facea lamentar si dolcemente.Venne
Pamor,ma
col rimorso: orrende Fantasiemi
perseguono: scontrarse VeggoBorgia conEttore, e a'miei piedi Disserrarsi un abisso, ove un'ignotaMano mi
spinge, ovedal nero fondoVoce mi
chiama in suonogemebo
ndo.(Pausa. Odorisi varii rintocchi di campana, e ori coro interno)
Coro Signore^ ildi che nasce Di tue pupilleè
un
lampo, Dellemondane ambasce
Dileguail triste òrror.Gin. (genuflessa)
Tu
solpuoiconun
raggio onnipossente Sanarmi ilcore, e illuminarlai mente,Coro Ti loda il firmamento Coll'armoniadegliastri,
Col suo susurró il vento, Coiloroincensi ifior.
Della natura al canto
Noi pur t'alziamo
un
inno-Ma
dell'esilio il piantoNuovo
sospiro è aleie!.Gin. Odi le
mie
preghiere, odi i singulti Di questarassegnataanima mia Che
a tepurbenedice, e te desia.Coro
Quando
fiamai, Signore,Che
a te spieghiamoPalitQuando
vedrernFamore
Senz'ombra e senza vel? (pausa)' Gin.
Deh
accelera quel giornot...L'angelodella morte
Sella
mia
vita èl'angelopiò bello,Che
m'aspetta lapace entroun
avello, (è giorno)Ecco
il giorno! terribilmomento
Che
nelgrembo ha
il destin dimia
vita5
Una
voce nel senomi
sento \Che
predice sciagurainfinita!Dove, ah!dove celarmi poss'io Per
me
stessa almio
duolo celar?Oh
! il pensiero crudele eil desio Dallamente
potessi strappar,(si odono <J;i lontanole trombe che annunziano laten- zone» Ginevra getta un grido)
58
Ornai tilttò è deciso! Ettore ... òli cielo ì
Mi
stringeil core della morte ilgelo1!. .(Sviene)
SCENA
IV.Amelia ed Ancelleattiratedallo squillare delle trombe, e Ginevra.
Àrà. Questo bellico* fragore
È
il segnai della disfida.(vedendo Ginevra)
Ah
! Ginevra. . . dessa muote,Ah
Idi lei, di lei pietà!(la soccorrono) 'Giti-
Che
mai fu? . Sognai . . . terribileVision turbò mia niente. ì .
Era
notte. • . eil bronzo lugubre Risuonava del morente!Vidi poi su letto funebre
Un
esanime guerriero.(àdAni. e Coro)
Che
!.>Tu
piangi!. Voi piangete^Ghe
mai fu?. . sognato ho il vero.^tutta raccolta)
Forse ferito ei langue
E
pienemico ilpreme
!Forse
mi
chiama esangue Welle sue voci estreme(con angoscia e desolazione)
Ettore!. , ed or iri'è tolto Coprirti col
mio
senó>O
sul tuo labbro almenoInanima mia
spirar!Coro
Dopo
Porròr del turbine Più lieto il sole appar !(cercano dicalmarla,e laconducononell'ospizio. Dopo alcuni istanti sortono varii armati del DucaBorgiada unaparte rimota: sóntì avvolti in bruite cappe, e si raggirano guardinghi. Michele è
fóto guida.)
11$
SCENA
V.Michele eCuro (Formati.
Coro II silenzio ed il terrore Ci preparano la via- I lamenti del dolore Per noi sono un'armonia*
Un
pugnale è il nostroamicoy Nostra gioja il trucidar.Mieli* Quella, ofidi, è
Pumil
stanza Dell'amabile straniera.Chi a resistere s'avanza Sul
momento
istesso pera.Coro Uri pugnale è il nostro amico, Nostra gioja il trucidar.
Mich. Sulle labbra e sovra gli occhi
Le
stringete un densovelo.Niun la guardi, niunlatocchi,,
Cosa sia pervoi del cielo.
Che
con essa almio
signore >Noi
dobbiamo
ritornar.Coro Queti e presti*%che da lunge Ratto un legno solca il mar.
(S'internano cautamente, epoco dopo odesi un tumulto, uno stre- pilo nell'ospizio; indi sortono gli armati che trascinano Gine- vra per dove sono venuti.}
SCENA ULTI!
AiAmelia edAncelleescono spaventate, poi Consalvo co'suoi seguaci; infine Ettore con pochi fidi e leggermente ferito in un braccio,
Am.
Cielo, aita! .* ahi qual sventuraCoro
accorr. Ch'empierà.d'orrore il suolo!Cons.
Che
successe? questo duolo, Quésti gemiti perchè?Am. Or
ord'uno strepito CoroLe
stanze suoiraro^3o
Feroci satelliti
Fra noi cumparlr.
Dal santo ricovera Ginevra strappare, Ai gridi le chiusero
Le
labbra^ e fuggir.Cons. (Chesia forse?. . ah! no cheilBorgia
He
depose ogni pensiero.)(aiseguaci) Chi non volain sulle tracce 3Son è prodecavaliere
}
Cadan
gliempi
e la lortomba
Sieno i vortici delmar.Coro diSeguaci nostro Dio secondi il cuore
vostro
Coro diAncelle e
Amelia
CI m
Dio . faccia trionfar, vi
(i seguaci di Consairo partono rapidamente)
Cons. vedendo venire Ettore dalla opposta parte)
Ah!
chi veggo? Fieramosca Afferrata ha già la sponda.Cons. e Ancel. I suoi mali a lui nasconda Del silenziola pietà.
Cons. Salve, o prode, che alPltalia Intrecciasti
un
nuovo alloro,Tu
sarai di questo secolo Il più nobile decoro.Ett. (con impazienza)
E
Ginevra?Cons.
Qui
t'arresta,Che
fra poco a noiverrà.Coro e Ancel- (Copra nuova si funesta
Del
silenziola pietà.) Cons. M'odi, ah m'odi!Ett. A'passi miei
Il sentier perchè chiudete ?
Tu, signor, confuso sei ! . •
Taciturne voi piangeteI. .
Cons.
No
! ti calma!..Ett. Qualmistero
Mi
nasconde orribil vero!(ritornano anelanti e mesti i seguaci)
Corodi
Oh
sciagura! . . Il Borgiainfido seguaci Di Ginevra è il rapitore,Afferrò rimoto lido,
E
quallampo
dispari.Cons.,
Ame.
Questo è il suolo del dolore, eAncelle Del misfatto è questo il di.Ett. (con estrema desolazione)
Che mai
diceste?.. il Borgia Ginevram'ha
rapito ? Lieti per lei soltantoErano i giorni miei:
Ah
! se ilmio
ben perdei Sento straziarmi il cor.Coro
Non
pianger nò,ma
vendica Il tuo tradito amor.Eli- (con ardore) Fuggi, o Borgia, e qual ricetto
Puoi trovarti sulla terra?
Ogni locoed ogni oggetto Ti faranno eterna guerra:
Ah! mio
ben, rasciuga il pianto, Ti sarò frappoco accanto,Ed
il nero tradimento Quel reo sangue laverà.Coro
Da
quell'empio alfine libero. Questo suol respirerà.
(Tutti corrono verso la riva)
FINE
DELLA TERZA
PARTE,PARTE QUARTA,
SCÉNA PRIMA,
Stanza adornata d'armi, uri ampio verone à destra* a sinistra urtai
porta chiusa^ Più avanti a destra unaporticina segreta* •Da unaparte un divano su cui giace svenuta Ginevra.
Borgiaentracon precauzione,osservaGinevra, ecori gioja dice:
Cjome
è bella!Ha
d'un angelo sembianzaChe dorma
fra le rose,E
il mattinale orezzoPieno di voluttà le segna
un
bacioSulla fronte e sul crine!
Oh
!come
è dolce Quel che spira dal labbro alito eguale!11 pallorla circonda
Come
uncandido velo.. . Innanzi a leiTremerò
io dunque? Ora in sua niente volgeì Forse il rivai ? . * Si desta!(rimane sospeso)
Gin.
Ove
son io?Borg. Ginevra!
Gin. (fuggendo) Borgia? oh! cielo!. .
Borg. (la trattiene) In
mio
potereTu
sei per sempre, o donna!. .Ora
fuggireMi
tenti invari; tutti gl'ingressiho
chiusi, Queste pareti a'gradi tuoi son sorde,Come
unatomba
• non vedrai d'umanoChe
un volto solo: il mio.Gin* Pietàj signore!
Borg* (con alterezza)
Là
nella polve, o cruda, Ecco iltuo luogo*un
di pianger m'hai vistoE
supplicarti5 ora tu piangi e prega!Pur
m'ascolta, o Ginevra3 alma non chiudo(con dolcezza)
15 SI crudel quale estimi^ una speranza
Ti è data ancor: rispondi All'amor mio,
Gin, Giammai.
Borg, Pendaci ben, felice ognor sarai.
Amami,
e avrai l'imperioDi
cento schiave e centovA
te dell'Asia i balsami, De'vati a te l'accento.Splendide
gemme
ed auroTi
adornerai la chioma^
Delle Reine invidia,
Sarai splendor di
Roma
. ,«Rispondi,che
Pamore
Diventa inme
furore,He
tardo affanno o pianto Quest'odio placherà, Lascia il superbo vanto,O
il tuo fedel morrà.Gin*
Tu
de'bqgli anni, o barbaro,La
pace m'hai rapita• Per-te raminga ed orfana Traggo nel duol la vita:Vanne
da me, non l'odio,x
Ma
l'amor tuo pavento.Su
; nelmio
sangue sazia Il tuo crudel talento}
Questo
mio
cor t'abborjrePiù che non
ama
Ettorre;L'accento
mio
supremo D'odio per te sarà.Ora nonpiango, io fremo
A
tanta atrocità.(Bargia ironicamente te sorride)
Borg^ Ora cessi la preghiera,
Vo'il tuo
amor
} resisti invano Al poter di questamano
(!'afferra pel braccio)
54
Chi strapparti, chi saprà. Gin. Dio!
mi
lascia !Borg.
E
tanto affettoIl tuo cor noiosa ferire ? Gin. (risoluta)
No
: piuttosto io vo'morire!Borg. (con ira)
Non
morrai!Gin. Pietà!pietà!
(frattanto si sente da lunge uno strepito quale di moltitudine*
che si avvicinaj lo strepito sLfa sempreAph\_distinto)
Coro
La
colpa e il tradimento (lontano)Or
vendica il Signor;Più grande è il suo furor
Quanto più lento.
Borg. Quale strepito lontano?
Chi s'avanza a questa volta!
Gin
Ora alfinminacci invano,(s'affaccia al Verone)
Anche Pempio
tremerà.Coro Giunsero, o Borgia, al cielo vicino)
I tuoi misfatti alfin,
E
già tilambe
il crinL'eterno telo.
Borg»
Un
popolar tumulto Forsemi muove
insulto?Vien meco.
(in alto dì allontanarla dal verone;
Gin. l. Aita! aita!
Soccorso alla rapita.
Borg. {trascinandola seco) Taci e
mi
segui.Gin. Dove?
Borg. Per questa via che
move
Segretamente al mar.(si sentono varii colpi al di fuori: stanno per atterrare la porla)
Borg. (traendola) Vieni.
Gin.
Giammai
! giammai ! Borg.Ne
mia, nè sua sarai:(laferisce) Ora d'Ettorre in braccio
Va
l'alma adesalar.(Borgia fugge per fa porticina segreta)
55 Gin, Aita!.. il giorno
manca
Alla pupilla stanca.
Ettore. .. pria eh'io
muora
.. .Deh
ti riveda ancora.(laporla èabbattute; entra precipitoso Ettore seguito dalla molti- tudine;parte dei soldati entra nellaporticina segretaperarre-*
stareBorgia)
SCESA ULTIMA.
Ginevra
5 Ettore eseguito.
Ett Ginevra! ,. Ahi qua! spettacolo?
Coro
Ioraccapriccio! io gelo!. .Gin* JSon t'affannar, non piangere..•>
Ci rivedremo in cielo.
Ett
Col tuo segnato è il termine Dellamia
triste vita ...Gin.
Ho
: vivi !Ett E
sia quest'animaTeco
in eterno unita.Gin* Vivi, deh vivi: in terra-
.
Per la tua .„* patriaL. „resta .. .
La mia
preghiera;.. equesta,Mi
sexjto.„ . oh Dio. „. morir!. :(amore) (Ettore s'abbandona sul di leicorp©^
Coro Chi tratterrà le lagrime, Chi frenerà i sospir?
FINE.
36
Coppia dei PrimiBallerini Serj
ROSATTI FRANCESCO. — GROLL LUIGIA.
Prima Ballerinaperaccompagnare ilTerzetto
CHIESA TERESA
Ballerini di mezzocarattere
Sani Bartolommeo Balothe Stefano Capok Valentino Dalanesb Carlo Magri Funcesco Miani Anto*io Pizio Giusep^
Rotta Giuseppi Reali Giuseppe Coronelli Pietro
Balothe Adelaide Caldani Carolina Coppini Carolina Menegazzi Adelaide Milesi Luigia Rizzo Maria Sgavia Giulia Turpini Virginia Rossi Giuseppina Rossi Carmina
CorifeiJtf. 14.
—
Corifee N.^
Ragazzi N. *a.