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Le sfide per le imprese approfondite Le sfide per le imprese con gli esperti approfondite con gli esperti

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Le sfide per

le imprese approfondite con gli esperti Le sfide per le imprese

approfondite con gli esperti

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2 • TopLegal FOCUS Wealth Management - Aprile 2021

Sommario

Patrimoni a prova di Covid-19 3

Apporto di beni al trust e tassazione indiretta 6

CT&P Trust Company

L’utilizzo della società nella tutela, gestione e trasmissione 7 del patrimonio :

Studio Righini

La società semplice e la protezione dei patrimoni di famiglia 9

Tamagnone Di Marco Studio Legale

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Patrimoni a prova di Covid-19

La pandemia arresta la crescita dei capitali e aumenta la necessità di protezione. Digitale e farmaceutico trainano la ricchezza nel mondo e in Italia. Destinati a crescere gli investimenti nell’economia reale

Nell’ultimo decennio il wealth management ha beneficiato di tassi di crescita annuali di oltre l’8%. Un trend interrotto dal Covid-19 che ha generato un periodo di significativa incertezza anche per i grandi patrimoni.

Se è ancora presto per dire come la pandemia inciderà sulla distribuzione della ricchezza, il 2020 ha già evidenziato alcune tendenze futu- re per l’industria del wealth management e per i consulenti che la supportano: il rallentamento della crescita anche dei grandi patrimoni ma l’accelerazione per alcuni settori, la necessità di una maggiore tutela e il potenziale degli in- vestimenti nell’economia reale.

In Italia rimane poi una priorità il tema del passaggio generazionale. Nonostante il ral- lentamento dell’economia mondiale, la guerra dei dazi e le tensioni geopolitiche, nel 2019 in Italia gli Hnwi (High net worth individual, per- sone con grandi patrimoni, in genere da un mi- lione di dollari in su) sono aumentati dell’8,4%

rispetto al 2018 per un totale di 581 miliardi di dollari di ricchezza. Nel mondo, sono aumen- tati dell’8,8%, a 19,6 milioni di persone e la loro ricchezza è cresciuta dell’8,6%, a 74.000 miliardi di dollari.

Dietro questo aumento, secondo Capgemini, la capitalizzazione di mercato, è aumentata del 28,3% nel 2019 dopo il tracollo del 2018, ma anche la svolta accomodante della Bce. Ci si aspetta però che il 2020 rappresenti un fre-

no a questi tassi di crescita. In attesa dei dati annuali definitivi, le stime di uno studio pub- blicato a giugno di Morgan Stanley Research e Oliver Wyman indicano che, in uno scenario base, la ricchezza degli Hnwi perderà un anno di crescita rispetto alle previsioni pre Covid.

Per il 2020 è quindi atteso un calo del 4% a 3,1 mila miliardi di dollari.

Lo scenario base si realizzerà a fronte di una ri- sposta efficace delle politiche di contenimento della pandemia e di una ripresa dell’economia a U o similare grazie al taglio dei tassi e agli stimoli fiscali. Lo scenario più ottimista (bull case) formulato dai ricercatori cambierebbe tuttavia la situazione di poco.

Al contrario, non è esclusa la possibilità che l’economia vada verso uno scenario più pessi- mista, o bear (si veda grafico). Alcune statisti- che indicano però che anche nel 2020 il patri- monio dei miliardari ha continuato a crescere, toccando il record storico di 11.950 miliardi di dollari (Rapporto Oxfam). Il lockdown ha visto crescere il patrimonio personale di Jeff Bezos (Amazon), Elon Musk (Tesla) e Mark Zucker- berg (Facebook), così come Eric Yuan (Zoom).

Il digitale è quindi uno dei settori che ha speri- mentato una crescita dei patrimoni Hnwi, così come anche il farmaceutico. In Italia da marzo la ricchezza di 36 miliardari italiani è aumenta- ta di oltre 45,7 miliardi di euro ed è rientrato nella Top10 stilata

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4 • TopLegal FOCUS Wealth Management - Aprile 2021 da Forbes Gustavo Denegri, presidente della DiaSorin, azienda farmaceutica che ha svilup- pato un test sierologico per certificare l’immu- nità da Coronavirus.

La stagione dell’incertezza

In Italia, le famiglie imprenditoriali rappresen- tano il 90% dei clienti Hnwi con un patrimonio superiori ai 5 milioni di euro. La ricerca Finer Finance Mirror indica che il 34% sono impren- ditori attivi, il 22% deve la propria fortuna a un’azienda di famiglia di cui detiene una quota e il 16% ha venduto la propria azienda. Il rima- nente 28% ha fatto fortuna con attività profes- sionali. Questa suddivisione incide anche nella reazione che gli Hnwi hanno avuto nella crisi Covid-19.

Da un lato, chi ancora gestisce un’impresa si trova ad affrontare già una componente di ri- schio elevata e desidera una gestione più pru- dente del patrimonio personale. Covid-19 ha acuito in molti clienti questo atteggiamento a fronte di un generalizzato aumento del tasso di risparmio e dell’avversione per il rischio. Più in generale, molti clienti di servizi di wealth ma- nagement sono stati indotti a rivalutare i livelli di appetito per il rischio verso strumenti e so- luzioni più sicure. Ecco perché l’industria del risparmio gestito si attende un maggior peso nell’offerta dei servizi da parte degli strumen- ti di protezione come assicurazioni sulla vita, sulla salute e sui danni. A ciò si aggiunge che in questo scenario aumenta la percezione di rischio concreto di aggressione del patrimonio:

Ricchezza mondiale delle persone Hight net worth

Scenari base, bull e bear a confronto con le stime pre Covid-19 (2019-2014, migliaia di miliardi di dollari)

2019 2020 2021

$80

2022 2024

$70

2019

$90

$100

$110

Pre-Covid 19 estimate Base Case Bull Case Bear Case

Le stime pre Covid-19 sono fatte su input (crescita del Pil, performance degli asset, etc) che fanno riferimento alla fine del 2019; le stime post Covid-19 si basano su input di inizio aprile 2020.

Fonte: Oliver Wyman Wealth Management Model

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in Italia si è riacceso il dibattito sulla patrimo- niale, negli Usa è stata proposta una patrimo- niale al 2% sopra i 50 milioni di dollari, del 3%

sopra il miliardo.

Investire nell’economia reale

Chi deriva la propria ricchezza dalla cessione della propria azienda – in Italia fenomeno in crescita nel decennio – risulta storicamente più incline a investire parte del proprio patri- monio in aziende non quotate e nella economia reale. Certo, nel breve periodo negli investi- menti illiquidi, ossia al di fuori dei mercati rego- lamentati di scambio come le Borse, dominerà la prudenza.

Tuttavia, i ricercatori di Morgan Stanley si at- tendono che si tratti di un fenomeno tempora- neo e che nel lungo termine gli Hnwi, soprat- tutto quelli con maggiori disponibilità (Unwi), aumenteranno la propria esposizione su questi assset. La crescita è prevista dell’8% annuo da qui al 2024.

Anche una recente ricerca Assogestioni ha messo in evidenza che i clienti private e Hnwi dimostrano un interesse a investire in infra- strutture decisamente più elevato (75%) ri- spetto ai clienti mass market (59%). In questo contesto sono in ascesa i club deal, ossia l’u- nione di più investitori nella selezione e nell’in-

vestimento di progetti di economia reale, una formula che permette di scegliere dove investi- re, abbassare l’investimento di ingresso ridu- cendo il rischio.

Passaggio generazionale

All’aumentare del patrimonio aumentano quin- di le complessità delle problematiche da af- frontare nella gestione. Oltre che nei club deal, l’utilizzo della società come veicolo di investi- mento è sempre più diffuso, anche in ottica di generale ottimizzazione amministrativa, finan- ziaria e fiscale.

La complessità dei grandi patrimoni esplode quando si parla di passaggio generazionale.

Entro il 2030 si stima che passeranno di mano quasi 2000 miliardi di euro in Italia, circa il 20% della ricchezza netta delle famiglie che vale quasi 10mila miliardi nei calcoli di Banca d’Italia. Il passaggio generazionale deve esse- re pianificato e agevolato sia da un punto di vista organizzativo sia fiscale.

Questo significa per esempio ricorrere a una holding di famiglia che permette di definire e cristallizzare la composizione della compagine sociale delle singole società operative, impen- dendo una frammentazione della proprietà e le problematiche e le inefficienze derivanti da eventuali liti e diversità di vedute tra gli eredi.

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6 • TopLegal FOCUS Wealth Management - Aprile 2021

Apporto di beni al trust e tassazione indiretta

A CURA DI MAURO ARACHELIAN

è che operativamente tale soluzione risulti non percorribi- le, non assumendosi i notai la corresponsabilità del pa- gamento delle imposte in caso di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. CT&P Trust Company si occupa dei molteplici aspetti che devono essere tenuti in conside- razione nell’ambito della pianificazione patrimoniale, ed in particolare dei servizi per le persone, per le famiglie, la con- sulenza sulle opere d’arte e i beni di lusso, nonché i servizi per le imprese, di investimento, i servizi e consulenza per beni immobili, la consulenza per attività filantropiche, oltre alla consulenza e pianificazione fiscale, che si intrecciano con le attività principale dello Studio CT&P Capone |Ti- cozzi | Partners i cui elevati standard qualitativi applicati, l’attenzione e la vicinanza costante ai clienti, l’approccio in- ternazionale ne fanno un punto di riferimento indiscusso.Il team di professionisti di CT&P Trust Company è guidato dai partner Carlo Ticozzi Valerio, professionista di lunga e ri- conosciuta esperienza, Mauro Arachelian, Luca Damiani e Massimiliano Roveda, ed affiancherà i clienti nella pre- disposizione di strumenti per la protezione del patrimonio.

In particolare, CT&P Trust Company si focalizza sulla piani- ficazione patrimoniale, il passaggio generazionale, i servizi di Trustee per la gestione degli asset apportati al trust e sui servizi di controllo attraverso la figura del Protector (c.d.

“Guardiano”).

L’Agenzia delle Entrate, con la recente risposta all’istanza di Interpello n. 106 del 15 febbraio 2021, ha mostrato una timida apertura al cambio di impostazione sulla tassazio- ne indiretta in sede di apporto dei beni al trust. Parrebbe infatti che l’Agenzia abbia iniziato un percorso di adesione all’impostazione della Corte di Cassazione, secondo cui il momento impositivo dell’atto con cui i beni sono sottopo- sti al vincolo del trust risulterebbe la finale devoluzione ai beneficiari dei beni, e non l’apporto dei beni al trust. L’Am- ministrazione finanziaria, infatti, nelle indicazioni fornite in diverse circolari precedenti – n. 48/E del 2007 e n. 3/E del 2008 - ha sempre sostenuto che l’imposta di donazio- ne e successione dovessero essere corrisposte a priori nel momento in cui il settlor vincolava i beni in trust, mentre la Corte di Cassazione nel corso degli anni ha contrastato tale orientamento interpretativo evidenziando come l’unico presupposto impositivo ai fini della tassazione indiretta sia rinvenibile nel trasferimento dei beni dal trustee in favore dei beneficiari e non in sede di apporto dei beni al trust.

La Suprema Corte seguendo un processo logico-giuridico conclude affermando che il momento in cui avviene l’attri- buzione a titolo definitivo della proprietà dei beni è sempre nel momento in cui si manifesta con il trasferimento effet- tivo della ricchezza, ovvero il presupposto per la corretta applicazione delle imposte di successione e donazione.

Sul punto – dibattuto oramai da decenni – ci si attende comunque da parte dell’Amministrazione finanziaria un chiarimento più esaustivo che confermi effettivamente il cambio di rotta e venga finalmente definito che l’unico presupposto impositivo ai fini della tassazione indiretta sia rinvenibile nel trasferimento dei beni dal trustee in favore dei beneficiari e non in sede di apporto dei beni al trust, anche perché, in assenza di delucidazioni ulteriori il rischio

CT&P Trust Company

MILANO Via Felice Casati, 20 - 20124

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Si inizia ad assistere ad una timida apertura al cambio di impostazione sulla tassazione

indiretta in sede di apporto dei beni al trust.

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Piazza Cittadella, 13 - 37122 Verona - Italia Tel. +39 045 596888 - Fax +39 045 596236 Via della Commenda, 41- 20122 Milano - Italia www.studiorighini.it - studiorighini@studiorighini.it

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Lo strumento societario, strutturato e confezionato su misura, può presentare diversi vantaggi sia in tema di asset protection sia nell’ottica del passaggio generazionale.

L’utilizzo della società nella tutela, gestione e trasmissione del patrimonio

A CURA DI ALBERTO RIGHINI E MATTEO TAMBALO

specifici accordi statutari e/o parasociali) che si coordini con le esigenze finanziarie del grup- po stesso nonché la possibilità di “spendere”

finanziariamente il nome della holding socie- taria, ottenendo un miglior rating bancario ed una conseguente capacità di indebitamento più soddisfacente anche in favore delle società del gruppo. Dal punto di vista fiscale, invece, fra le varie opportunità che lo strumento so- cietario della holding ci consente, si ricorda la possibilità di fruire del regime del consolidato fiscale (che garantisce un’efficienza dei flussi finanziari all’interno del gruppo) e dell’IVA di gruppo, nonché del regime della participation exemption nella cessione delle partecipazioni.

Non si dimentichi, peraltro, l’ormai sempre più diffuso utilizzo della società quale veicolo per l’investimento in «club deal», considerata la fi- scalità più efficiente rispetto all’investimento diretto.

Lo strumento societario può anche essere va- lutato nell’ottica della gestione della liquidità, quale “cassaforte” di famiglia, dove la scelta consigliabile ricade sull’utilizzo di una società semplice; infatti, tale tipologia societaria, al di là della semplicità di costituzione e gestione e dell’ampia flessibilità statutaria, permette di Senza pretesa di esaustività, si rileva in primo

luogo come lo strumento societario, tailor made mediante la strutturazione di apposite clausole statutarie, può risultare utile nell’ottica di un adeguato asset protection.

Può prestarsi anche a gestire efficacemente il patrimonio di famiglia (costituito ad esempio da partecipazioni, immobili, asset immateriali come brevetti, marchi, know-how ecc.) garan- tendone un’amministrazione comune ed unita- ria mediante la costituzione di una holding di famiglia, struttura che, peraltro, consente un riparo del patrimonio medesimo rispetto alle vicende che possono coinvolgere le singole so- cietà operative.

L’utilizzo, in tale ottica, dello strumento societa- rio può anche permettere una generale ottimiz- zazione amministrativa, finanziaria e fiscale.

Infatti, è possibile accentrare le funzioni di ca- rattere gestionale e amministrativo-contabile in capo alla holding, garantendo una maggior efficienza e qualità dei servizi prestati alle so- cietà del gruppo.

Mentre, dal punto di vista finanziario, può con- sentire una razionalizzazione della distribuzio- ne delle risorse all’interno del gruppo, una po- litica di dividendi predefinita (anche mediante

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8 • TopLegal FOCUS Wealth Management - Aprile 2021

guata struttura volta a tutelare e gestire il pa- trimonio, anche in un’ottica di trasmissione del- lo stesso, non può prescindere da una analisi complessiva ed indipendente della situazione del Cliente volta a fornire una soluzione tailor made e non preconfezionata, abbinando, se del caso, anche più strumenti ed operazioni necessarie per ottenere il risultato voluto; in tal senso Studio Righini ha maturato nel tempo le competenze specialistiche per l'utilizzo della soluzione societaria anche, ove opportuno, in combinazione con altri strumenti (quali trust, polizze assicurative, fondazioni, fondo patrimo- niale, ecc.) al fine di fornire risposte e soluzioni adeguate in tale ambito.

applicare i regimi del risparmio amministrato e gestito sui redditi finanziari e, a differenza della società di capitali, non richiede la rilevazione contabile di ciascuna operazione inerente la movimentazione della liquidità nell’ambito del- le c.d. gestioni titoli, che diversamente si tra- durrebbe in un lavoro notevolmente articolato e complesso, oltre che oneroso.

Da ultimo, ma non per importanza, l’utilizzo della società può consentire di pianificare e agevolare il passaggio generazionale, sia da un punto di vista organizzativo che da un punto di vista fiscale.

Dal lato organizzativo si tenga presente che l’utilizzo dello strumento societario, nella fatti- specie una holding di famiglia, permette, fra le altre, di definire e cristallizzare la composizione della compagine sociale delle singole società operative, così facendo si andrà ad impedire - in particolare in ottica successoria - una fram- mentazione della proprietà all’interno delle stesse e garantire così che le predette società possano proseguire l’attività senza le proble- matiche e le inefficienze derivanti da eventuali liti e diversità di vedute tra gli eredi.

E’ possibile, inoltre, disegnare in capo alla hol- ding, con apposite clausole statutarie ovvero anche mediante l’emissione di specifiche ca- tegorie di quote od azioni, diverse situazioni fra gli eredi a seconda di chi materialmente si oc- cuperà della gestione operativa del gruppo e di chi seguirà strade lavorative diverse rivestendo il ruolo di semplice “socio di capitale”. Peral- tro, la cristallizzazione della compagine sociale delle singole società operative di cui sopra, ga- rantita dalla presenza della holding, consente anche di agevolare la possibilità di ingresso nelle società operative stesse, in ottica futura, di fondi di private equity ovvero (o in parallelo) di porre in essere processi di quotazione delle società stesse, consentendo anche lo sviluppo e l’introduzione di processi di managerializza- zione.

Dal lato fiscale, invece, si ricorda che in ottica di pianificazione successoria è possibile go- dere - nel rispetto della normativa che varia a seconda che l’oggetto del trasferimento siano partecipazioni in società di capitali ovvero in società di persone - della completa esenzione da imposta di successione e donazione ex art.

3 co. 4-ter del D.Lgs. 346/90 (TUS) con riguar- do al trasferimento gratuito delle partecipazioni detenute nella società di famiglia.

Resta inteso che la realizzazione di una ade- A CURA DI ALBERTO RIGHINI E MATTEO TAMBALO

Studio Righini

SEDE DI VERONA Piazza Cittadella, 13

37122 Verona (VR) Tel. 045 596888 SEDE DI MILANO Via Monte di Pietà, 19

20121 Milano (MI) Tel. 02 45472804 studiorighini@studiorighini.it

www.studiorighini.it Alberto Righini

Lo Studio Righini opera da oltre 50 anni come Studio di Com- mercialisti e Avvocati e fornisce prestazioni professionali di alta

qualità per la competenza dei suoi professionisti che operano in settori specifici grazie alla suddivisione interna in dipartimen- ti specializzati. E’ membro di ACB (www.acbgroup.com) nonché

partner fondatore di JPA International (www.jpainternational.com)

Matteo Tambalo

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La società semplice e la protezione dei patrimoni di famiglia

A CURA DI EDOARDO TAMAGNONE

ta dall’assenza di obblighi contabili e non è soggetta a fallimento. L’assenza di formalità e la mancanza di obbligo della tenuta delle scritture contabili, consente, a differenza delle società di capitali, di effettuare confe- rimenti senza perizie. Quanto alla gestione, la società semplice conferisce ai soci una elevata riservatezza in quanto non è previsto neppure il deposito dei bilanci.

In genere la grande flessibilità della disciplina della società semplice permette molte varianti alla struttura base. Si possono prevedere clausole di gradimento o prelazione nel caso di ingresso di nuovi soci oppure vincolare i soci a rimanere in società fino al suo naturale termine. Lo statuto può prevedere che la cessione delle quote possa avvenire solo con il consenso unanime de- gli altri soci o della maggioranza del capitale. Si può an- che stabilire che la cessione delle quote sociali possa avvenire solo a favore dei discendenti dei familiari o dei loro congiunti. Si potrebbe inoltre prevedere un diritto di recesso libero da parte di ogni socio, magari dopo un obbligo iniziale di permanenza in società. Tra l’altro si possono convenire liberamente le modalità di liquida- zione della partecipazione del socio, in denaro o in natu- ra. Nel caso dell’esempio della famiglia dove ciascuno apporta in società una parte delle proprie ricchezze, si può ipotizzare che ogni socio possa parimenti uscir- ne riprendendosi quanto apportato, tenuto conto dei ricavi o delle perdite prodotte. Questo aspetto differen- zia notevolmente la società semplice da una società di La società semplice ha da sempre riscosso grande

attenzione nel riservato mondo imprenditoriale pie- montese, dove la sua diffusione è stata molto ampia, specialmente quale holding di famiglia. Celeberimma è la “Dicembre s.s.” che è da sempre al vertice della piramide societaria di controllo di FCA e oggi del Gruppo Stellantis. Negli ultimi anni, tuttavia, la società semplice è stata riscoperta nell’ambito degli strumenti a servizio della pianificazione patrimoniale, grazie al suo impiego flessibile e alla struttura modellabile che permette solu- zioni “tailor made” sulla base delle esigenze del caso.

In particolare la società semplice può essere utilizzata in ambito private banking per costituire e amministrare un patrimonio separato dai beni della famiglia, condivi- dendone il controllo e i risultati della gestione.

Disponendo di una propria autonomia patrimoniale, può essere infatti titolare di ogni sorta di diritto o di beni.

Può avere la funzione di aggregatore di ricchezze per una loro più agevole amministrazione unitaria. Ad esem- pio nel caso di una famiglia, in cui ciascun componente possieda conti di deposito amministrato separati, se questi conferiscono i loro beni in una società semplice, allora si viene a creare un soggetto molto patrimonia- lizzato che consente di ottenere, per esempio, notevoli riduzioni dei costi di gestione dei singoli conti e perfor- mance migliori sulla gestione globale del patrimonio.

Dal momento che la s.s. ha ad oggetto l’esercizio di attività economiche non commerciali è caratterizza-

Flessibilità dello Statuto, assenza di formalità, riservatezza e vantaggi fiscali fanno

della società semplice un ottimo strumento per la gestione e la trasmissione delle

attività finanziarie familiari.

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10 • TopLegal FOCUS Wealth Management - Aprile 2021

fiscali. L’aspetto qualificante della tassazione è che gli utili sono tassati direttamente in capo ai soci, in regi- me di trasparenza. Inoltre la vendita di immobili detenuti dalla società semplice da più di cinque anni o ricevuti per successione non crea plusvalenza, permettendo un guadagno puro non tassato.

Inoltre è possibile operare la tassazione dei capital gains con il regime dichiarativo con compensazione delle plusvalenze e minusvalenze su tutti i rapporti op- pure optare per il regime del risparmio gestito o ammi- nistrato analogamente a quanto previsto per le persone fisiche. In caso di patrimoni detenuti all’estero l’obbligo di compilazione del quadro RW è in capo alla società con conseguente riservatezza per quanto attiene la posizione dei soci. Altro aspetto interessante è che alla società semplice non si applicano le normative fiscali penalizzanti previste per le società commerciali di mero godimento ovvero la disciplina delle società di comodo.

Inoltre la società semplice non è soggetta alle verifiche tramite strumenti presuntivi per ricavi e volumi d’af- fari e non rientra nella previsione degli indici sintetici di affidabilità. Queste caratteristiche di snellezza pro- cedurale e flessibilità nonché i vantaggi fiscali esposti rendono la società semplice un efficace strumento di gestione e di trasmissione di patrimoni familiari, compo- sti da immobili, depositi di valori mobiliari e partecipazio- ni sociali. La società semplice rappresenta dunque un efficace, flessibile ed economico strumento di gestione di patrimoni familiari, in quanto risolve i problemi di am- ministrazione unitaria, pianificazione fiscale e passag- gio generazionale.

capitali, dove i criteri di liquidazione della partecipazione in caso di recesso sono estremamente rigidi e inoltre avvicina notevolmente la società semplice a un fondo aperto, anche in presenza di immobili. E’ infatti ricono- sciuto dall’Amministrazione Finanziaria che lo sciogli- mento di una società semplice immobiliare non generi reddito in capo ai soci, conservando i benefici fiscali che connotano gli immobili posseduti da più di cinque anni. Inoltre gli stessi prelevamenti dei soci non sono considerati imponibili garantendo un’ampia flessibilità nell’utilizzo della liquidità. Anche le norme sulla gestione sono estremamente semplificate. Si può prevedere che l’amministrazione sia attribuita a un solo socio, che richieda l’autorizzazione degli altri per particolari opera- zioni di gestione, ad esempio la vendita di beni predeter- minati, oppure oltre una certa soglia di valore. Tra l’altro si consideri che è sempre possibile limitare la respon- sabilità patrimoniale dei soci alla quota sottoscritta. In questa ipotesi il capo famiglia potrebbe amministrare il patrimonio globale proprio e dei propri congiunti o farlo amministrare godendosi le rendite ricevute.

Inoltre si deve ricordare che la società semplice garanti- sce un discreto livello di protezione degli asset: i credi- tori particolari del socio, infatti, non possono far valere i propri diritti sul patrimonio sociale e, in caso di previ- sione di specifiche clausole in ordine alla trasmissione delle quote, non possono neppure pignorare la quota del socio. E’ anche possibile stabilire senza limiti le mo- dalità e le percentuali di ripartizione degli utili e delle perdite, indipendentemente dalla quota. Ad esempio il padre potrebbe donare la maggioranza delle quote ai figli stabilendo però che gli utili sia attribuiti a lui solo:

in questo modo si anticipano gli effetti del passaggio generazionale - fruendo della disciplina fiscale di van- taggio attualmente in vigore - mantenendo allo stesso tempo il controllo della s.s. nelle mani del genitore, che si riserverebbe anche il godimento dei frutti fino alla morte. Parimenti è anche possibile la scissione tra nuda proprietà ed usufrutto delle sulle quote sociali in maniera molto più semplice rispetto all’usufrutto rotati- vo sul portafoglio titoli.

La stessa flessibilità vi è per le successioni a causa di morte ove la disciplina legale stabilisce l’obbligo di liquidazione della quota agli eredi ovvero lo scioglimento o la continuazione della società, ma dove è ben possi- bile prevedere un obbligo di liquidazione a carico della società o tempistiche più lunghe di liquidazione della quota. In definitiva la società semplice consente la trasmissione unitaria del patrimonio, evitandone il fra- zionamento fra più eredi, ai quali saranno attribuite le quote sociali. In questo risulta un importante strumento per il private banker per fidelizzare la nuova genera- zione e mantenere la relazione con il cliente nel tempo.

La società semplice presenta anche notevoli vantaggi A CURA DI EDOARDO TAMAGNONE

Tamagnone Di Marco Studio Legale

TORINO Corso Fiume, 2

10133 Torino Telefono: 011 6605068

Edoardo Tamagnone

Tamagnone Di Marco è una boutique legale specializzata nelle gestione, trasmissione e protezione dei patrimoni, sia in ambito aziendale che famigliare. Tra le expertise: tax e fiscale (stragiudiziale e contenzioso), wealth management, successioni nazionali e internazionali, crisi di impresa e white collars crimes.

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