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CORSO AVANZATO DI FOTOGRAFIA. IL REPORTAGE TERZA LEZIONE - MARTEDì 29 OTTOBRE

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Academic year: 2022

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IL REPORTAGE

TERZA LEZIONE - MARTEDì 29 OTTOBRE

CORSO AVANZATO DI FOTOGRAFIA

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USCITA REPORTAGE - 23/11

Teatro di Capannoli (Pi)

Associazione Compagnia dell’Anello 14:30

Fotograferete l’inizio di un vero spettacolo teatrale: dalla preparazione alle prove tecniche!

Info e dettagli tramite email e whatsapp

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Storia del Reportage

Reportage e Fotografia di strada Elementi del reportage

Quale reportage?

Gli accessori Alcuni consigli

Dai grandi classici ai nuovi autori

Dalla teoria alla pratica: l’esperienza di Monica Parisi

IL REPORTAGE

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NASCITA DEL REPORTAGE

Il Reportage nasce parallelamente alla fotografia (singola instantanea).

Metà ‘800.

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«Il termine francese reportage indica un genere fotografico che fornisce informazioni e si occupa di indagare e documentare vari aspetti della realtà, sostituendo alla parola scritta la sola forza comunicativa delle immagini, in genere collegate secondo un'organizzazione di idee espressiva di una visione personale dell'autore sull'argomento trattato, sia esso un fatto di cronaca o una ricerca a più ampio respiro su un tema qualunque.»

Fonte: Treccani

FOTOGRAFIA DI REPORTAGE

Street Photography ≠ Reportage

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ELEMENTI DEL REPORTAGE

✓ Indagine e documentazione della realtà

✓ Concatenazione di immagini, assemblate tra di loro al fine di costruire un discorso unitario e sintetico

✓ Processo comunicativo con regole grammaticali proprie, pari al linguaggio scritto o parlato

✓ Destinazione d’uso del reportage che condiziona il linguaggio adottato

Fonte: Treccani

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QUALE REPORTAGE?

✓ Argomento: guerra, tradizioni, naturalistico, inchiesta, vita quotidiana, eventi (matrimoni) ecc

✓ Tempo: Breve termine o lungo termine

✓ Il punto di vista del fotografo

✓ Stile

✓ Colore o bianco/nero

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COLORE O BIANCO E NERO?

Il bianco e nero nella fotografia documentaria è la strada più seguita, ma non è necessariamente quella più giusta.

DIPENDE DAL FINE DEL VOSTRO REPORTAGE

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COLORE O BIANCO E NERO?

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«A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?»

W. E. Smith

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✓ Fotocamera: quale scegliere?

✓ Obiettivo: 24mm / 35mm / 50 mm o tuttofare (24-70FF e 17-55Apsc)

✓ Altri accessori (flash, specchi, cavalletto, etc)

GLI ACCESSORI

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IL REPORTAGE A TEATRO

CONOSCENZA DEI TEMPI DEL TEATRO CONOSCENZA DELLA TECNICA

EMPATIA

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LUCE: evitare il flash, sfruttare l’atmosfera e le luci di ogni momento DIAFRAMMA: la scelta di aprire/chiudere il diaframma è personale TEMPI: la scelta del tempo è legata all’effetto che vogliamo ottenere MESSA A FUOCO: punto centrale

ESPOSIMETRO: modalità spot

OBIETTIVO: zoom 24-70 f/2.8; 70-200 f/2.8; 35-70 f/2.8

IL REPORTAGE A TEATRO

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I GRANDI CLASSICI

FOTOREPORTER DI GUERRA

✓ Robert Capa (Ungheria, 1913 – Vietnam 1954)

✓ George Rodger (Regno Unito, 1908 – 1995)

✓ Steve McCurry (USA, 1950) Fotoreporter di guerra / street / umanista

✓ James Natchwey (USA, 1948)

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I GRANDI CLASSICI

FOTOREPORTER UMANISTI

✓ Henri Cartier-Bresson (Francia, 1908 – 2004)

✓ Steve McCurry (USA, 1950)

✓ Sebastiao Salgado (Brasile, 1944)

✓ Ferdinando Scianna (Italia, 1943)

✓ Letizia Battaglia (Italia, 1935)

✓ Gianni Berengo Gardin (Italia, 1930)

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HENRI CARTIER BRESSON

«L’OCCHIO DEL SECOLO»

- Principale esponente della «fotografia umanista»

- Nel 1944 entra nella resistenza francese e documenta la liberazione di Parigi - Nel 1947 fonda, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, William

Vandivert la famosa Agenzia Magnum

Da una Cina all'altra (1952), Danza a Bali (1954), Mosca (1954), Delitti flagranti (1969), Viva la Francia (1970) - Premio Nadar 1971, L'uomo e la macchina e il volto dell'Asia (1972), Ethan is dead

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DA UNA CINA ALL’ALTRA (1952)

«Esistono fotografi che cercano un cinese che abbia l’aria più cinese degli altri e

finiscono per trovarlo. Gli fanno assumere un atteggiamento cinese e lo circondano di

cineserie. Che hanno fissato sulla pellicola?

Un cinese? Mai più: l’idea del cinese»

(J.P. Sartre)

I cinesi di Cartier Bresson sono sconcertanti, poiché la maggior parte di essi non ha un’aria abbastanza cinese.

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GEORGE RODGER

- Fotoreporter di guerra

- Documentò il Blitz di Londra, e iniziò a collaborare con la BBC e LIFE

- Documentò i campi di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945

- La maggior parte dei suoi servizi fotografici sull’Africa sono stati pubblicati su NatGeo

Red Moon Rising, The Cresset Press 1943, Desert Journey, The Cresset Press, 1944, Village des Noubas (1955), Le Sahara (1957), George

Rodger : Humanity and Inhumanity (1994)

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LE SAHARA (1975)

"We drove, surrendering our car and ourselves to one of the most punishing trips on earth”

- Un tragitto di 6500 km in tre mesi - Una bussola

- Una Land Rover 4x4

“The Sahara can kill, and kill quickly”

https://www.magnumphotos.com/arts-culture/travel/george-rodger-sahara/

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GIANNI BERENGO GARDIN

- Inizia a scattare negli anni 50 - Fotoreporter umanista,

- Visione differente per la sua passione per l’architettura e il paesaggio

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MORIRE DI CLASSE (1969)

https://www.2001agsoc.it/materiale/sconfinamenti/

Sconfinamenti.N14.pdf - Il primo

fotoreportage sociale con scopo di

denuncia - Richiesto da

Basaglia - Chi veniva

fotografato fu prima informato

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IL REPORTAGE OGGI

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COSA VUOL DIRE ESSERE FOTOREPORTER OGGI?

BISOGNA CONSIDERARE ALCUNI FATTORI:

- Canali di informazione numerosi e diversificati rispetto al passato - Tecnologia e mezzi di comunicazione avanzati

- Chiunque può definirsi un fotografo

- La quantità vale più della qualità

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CREA UN PROGETTO DIFFERENTE

- Stile e punto di vista personale

- Argomento specifico, preciso e accattivante

- Unire alla fotografie interviste, dati e oggetti raccolti durante il

progetto

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ANDREA FAZZETTA

- Giovane fotografo leccese

- Si laurea in Architettura a Milano

- Dopo la laurea si dedica alla fotografia, che diventerà il suo lavoro

- Oggi collabora con New York Times, National Geographic e Vanity Fair

- Reso celebre dal reportage “Danakil: land of ice and fire”

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PAOLO VERZONE

- Fotografo torinese, ritrattista e fotoreporter, ama ritrarre politici e personaggi pubblici

- Lavora in Italia, Spagna e Francia. E’ membro dell’agenzia VU dal 2003 - Ambasciatore Canon, vince il World Press Photo nel 2015

- Il reportage “Arctic zero” è stato esposto a questa edizione del COTM,

documenta la vita dei ricercatori alle isole Svalbard, una delle comunità più a nord del mondo

- Tratto distintivo: estrema cura nella gestione della luce e perfette

simmetrie compositive

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- Giovane fotografa toscana, studia fotografia e fotogiornalismo alla Sapienza e poi in Danimarca.

- Ritrattista, i suoi progetti pongono attenzione su aspetti sociologici e psicologici della società moderna.

- Il suo lavoro «Resilio» è vincitore del Portfolio dello Strega al Face Photo News.

- Nel 2018 con «The Sentinels» vince il premio Voglino ed espone al Cortona on the move.

CLAUDIA GORI

CLAUDIA GORI

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GIULIA NAUSICAA BIANCHI

- Fotografa documentarista, insegnante di fotografia a NY - Ritrattista e convinta femminista

- Lavora per le più grande testate giornalistiche del mondo

- Il suo progetto “Ordination” vuole spezzare gli stereotipi della chiesa cattolica

- Attualmente in mostra all’IMP festival di Padova

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WALTER MORETTI

- Nasce a Pisa nel 1975

- Si interessa alla fotografia all’età di 12 anni - Fotografo di reportage

- Esperto in tecniche di stampa

- Si ispira ai lavori di Alex Webb e Alan Harvey

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Il viaggio del funambolo

IL VIAGGIO DEL

FUNAMBOLO

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DALLA TEORIA ALLA PRATICA: Monica Parisi

“Cosa mi piace delle tue foto?

Tu fotografi come io guardo le cose”

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LE FASI DEL REPORTAGE

1. IDEA (libri, video, poesie, canzoni, film, parlare con la gente, guardarsi attorno, fare domande, essere curiosi, ci sono davvero infinite possibilità per trovare degli spunti e per trovare dell'interesse che porta a una buona idea e che potrebbe portare ad un progetto.) 2. PREPARAZIONE/PIANIFICAZIONE (la fase di realizzazione dello scatto, contempla la

scrittura, il disegno, anche se stilizzato, del luogo e delle scene, considera l'orario ipotetico in cui pensi di scattare e vai a studiare la luce, scrivi tutto. Questa fase può durare da pochi giorni a diversi mesi, addirittura anni)

3. SCATTO (Valuta la tua attrezzatura e sfrutta al meglio quello che hai)

4. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO (Se non hai un editor confrontati con un amico, riguarda il progetto dopo del tempo, sii spietato, se dopo tempo il progetto ti convince ancora c'è qualcosa di buono)

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COSA, COME, PERCHE’

Chiediti COSA.


Il reportage deve avere un tema centrale attorno a cui costruire le foto e/o approfondire un argomento di interesse.

Chiediti COME quali sono i tuoi mezzi, quali le informazioni che hai, impara a selezionare. ( Imparare a selezionare vuol dire anche imparare a

scegliere e avere anche il coraggio di escludere “la foto più bella” se questa non è coerente con l’insieme.)

Chiediti PERCHE' Con le immagini dobbiamo creare un discorso logico e

coerente e focalizzarci soprattutto sulla risposta alla domanda: perché

trasmettere questo messaggio?

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1. IDEA

Da dove arrivano le idee per un progetto fotografico?

Da:

LIBRI

VIDEO

POESIE

CANZONI

FILM

PARLARE CON LE PERSONE, GUARDARSI ATTORNO, FARE DOMANDE, ESSERE CURIOSI

Le idee nascono dalla “necessità” di dire delle cose.

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2. PREPARAZIONE

Studiate il progetto per il tempo necessario (e se è il caso accantonatelo finchè non siete sicuri di volerlo portare avanti)

Tempo di preparazione (giorni, mesi, anni) >> tempo di scatto (idem).

Scrivete e racconate quello che la vostra testa vi suggerisce (anche se vi sembrano sciocchezze, serve a fare esercizio, serve a rivalutare l’idea iniziale, scavare in profondità per arrivare al fulcro di quello che volete “dire”.)

Visitate più volte il luogo e raccogliete informazioni dettagliate.

Aggiungete altro materiale oltre alle foto per arrivare a chiarire al lettore il

“perchè”.

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3. SCATTO

Rispettate il soggetto. (non valicate il limite tra l'essere partecipe e l’essere

“invadente”)

Utilizzate la tecnica appresa a vostro favore, ma non date per scontato che una foto tecnicamente perfetta sia una buona foto.

Prestate molta attenzione ai dettagli del vostro racconto.

La scelta dell’ottica (soggettiva)

Ad ognuno il suo stile (il reportage diventa personale nel momento in cui

nel progetto metti la tua firma, la tua personalità, le tue emozioni, in quel

momento diventi “riconoscibile”)

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SYRIA – FABIO MOSCATELLI

“Se sapessi raccontare una storia con le parole non avrei bisogno di trascinarmi dietro una macchina fotografica”

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http://www.fabiomoscatelli.com/projects/syria-chapter-one-childhood/

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4. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

PICCOLA STORIA_PRIMA VERSIONE

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PICCOLA STORIA_PRIMA VERSIONE

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ESERCIZI PER CASA

Pubblicare su “Palestra Fotografica” un racconto di MAX 6 foto sull’uscita del

23/11.

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