4 P R I M O P I A N O VANGELO E SOCIETÀ 30 Agosto 2017 Mercoledì
L’iniziativa
Nel messaggio per l’appuntamento che si celebra venerdì il richiamo al rispetto dei luoghi e delle culture, all’attenzione alle persone oltre la logica del profitto Santoro: una nuova frontiera di annuncio
GIACOMO GAMBASSI
hi ha la possibilità di viaggia- re e lo fa senza cedere alle lo- giche commerciali o monda- ne sa che «c’è un mistero da con- templare in una foglia, in un sentie- ro, nella rugiada, nel volto di un po- vero», racconta papa Francesco nel- l’enciclica Laudato si’. Ed è chiama- to a prendere come modello Giacob- be, il patriarca che nel suo peregri- nare verso Carran udì in sogno la vo- ce del Signore e contemplò quella
“scala” che univa cielo e terra. Una vi- sione avvenuta nel luogo che, narra la Genesi, Giacobbe ribattezzò Betel, vale a dire “casa di Dio”. Anche noi
«siamo viaggiatori su una terra che è di Dio e che come tale va amata e cu- stodita», si legge nel messaggio della 12ª Giornata Cei per la custodia del Creato che viene celebrata venerdì 1°
settembre. Ed è proprio una frase di Giacobbe a fare da icona biblica all’e- dizione di quest’anno: «Certo, il Si- gnore è in questo luogo e io non lo sapevo». Perché l’intento è quello di riflettere sul fatto che tutti siamo
«viaggiatori sulla terra di Dio», spie- ga il sottotitolo.
Il tema dell’appuntamento naziona- le guarda al turismo sostenibile, filo conduttore della Giornata mondiale del turismo 2017 che si tiene il 27 set- tembre. Un turismo «capace cioè di contribuire alla cura della casa co- mune e della sua bellezza», chiarisce il testo firmato da tre Commissioni e- piscopali: quella per i problemi so- ciali e il lavoro, la giustizia e la pace, la custodia del Creato, quella per l’e- cumenismo e il dialogo e quella per la cultura e le comunicazioni sociali.
«L’uomo biblico – fin da Abramo, da Isacco e dallo stesso Giacobbe – ha il viaggio tra le componenti essenziali della propria esperienza. Lo stesso Gesù – lo ricorda ancora la Laudato si’– viene presentato come viaggiato- re, in cammino sulle strade della Pa- lestina per l’annuncio del Regno, ma anche attento a “contemplare la bel- lezza seminata dal Padre suo”». Poi la tradizione cristiana vedrà «nel viag- gio un’efficace metafora dell’esisten- za umana» e valorizzerà «la pratica del pellegrinaggio, disegnando traiet- torie» che segnano la «storia cultura- le d’Europa e non solo». Oggi più che mai, aggiungono i vescovi, «la mobi- lità è parte del nostro essere umani».
Ed è «aumentata in questi ultimi de- cenni di globalizzazione in molte di- rezioni: mobilità è quella drammati- ca dei migranti, che si trovano a vi- verla spesso in condizioni inaccetta- bili, ma è anche quella di chi viaggia per conoscere luoghi e culture».
Ecco, quindi, che la Giornata diven- ta un richiamo a far crescere «la cul- tura della cura» nel turismo contem- poraneo. Come? Il messaggio indica alcune buone pratiche. Gli operatori del settore sono tenuti a «garantire forme di ospitalità che impattino il meno possibile sull’ambiente» evi-
C
tando «sprechi di energia e di cibo» e soprattutto il «vorace consumo di suolo». Chi si sposta è sollecitato a
«godere delle bellezze della natura e della cultura» più che a trasformare i soggiorni in occasioni per un «con- sumo di beni». Inoltre occorre privi- legiare «ovunque i mezzi pubblici (in particolare la ferrovia)» piuttosto che il trasporto privato. «La categoria del
“turismo sostenibile” – osserva nel- l’introduzione al sussidio Cei l’arci-
vescovo di Taranto, Filippo Santoro, presiedente della Commissione e- piscopale per i problemi sociali – è una traduzione della “civiltà dell’a- more”, dell’accoglienza, dell’ospita- lità, della sobrietà e del rispetto del- la terra, del mare, del cielo. E la cu- stodia del Creato costituisce, insie- me al lavoro, una nuova frontiera dell’evangelizzazione».
L’attenzione alla “madre terra” al cen- tro della Giornata nata da un’intui-
zione dei vescovi italiani e che dal 2015 papa Francesco ha “esteso” a tutta la Chiesa chiamandola Giorna- ta mondiale di preghiera per la cura del Creato è, come si legge nel mes- saggio Cei, «elemento di convergen- za ecumenica fra le diverse Chiese».
Del resto, insiste il sussidio richia- mando i 500 anni della Riforma lute- rana e l’apporto del mondo evange- lico all’eco-teologia, «attorno a que- sto tema il dialogo si è fatto fitto e in- tenso e ha alla base un riferimento al Dio Creatore che non è oggetto di controversie fra le confessioni».
La sfida a “custodire” deve caratteriz- zare un turismo davvero sostenibile che, precisa il sussidio, ha come «fi- ne la persona e non il profitto», che è
«dolce, non invasivo». Un «turismo alla rovescia» perché «non sono i tu- risti ad entrare, ma le comunità loca- li che entrano nel cuore e nella men- te dei turisti». Un turismo che diven- ta pertanto «un viaggio dell’anima»
che impegna – dicono i vescovi ci- tando l’esperienza scout e Baden- Powell – a lasciare il mondo «un po’
migliore di quanto non lo troviamo».
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Da Nord a Sud, sono numerose le iniziative nelle diocesi italiane in occasione della 12ª Giornata per la custodia del Creato. L’arcivescovo eletto di Milano, Mario Delpini, presiederà venerdì alle 18 l’Eucaristia agli Orti urbani di via Padova nel capoluogo lombardo.
Nella diocesi di Como sabato sono previste escursioni, canti degli alpini e Messa nel lago Palù. Nella diocesi di Concordia-Pordenone la Giornata sarà celebrata dal 31 agosto al 4 ottobre fra Bibione (da cui domani partirà un
pellegrinaggio a piedi di quattro giorni e dove sempre domani è fissata alle 20.30 una veglia ecumenica con il vescovo Giuseppe Pellegrini), il parco delle Fonti e Pordenone. Nella diocesi di Massa Carrara-Pontremoli il fulcro sarà il parco fluviale di Mulazzo dove domenica il vescovo Giovanni Santucci presiederà l’Eucaristia. Nella diocesi di Grosseto il monastero “ecologico”
di Siloe ospiterà domenica il
“Creato in festa”, giornata di riflessione che si chiuderà alle 17 con la Messa presieduta dal vescovo Rodolfo Cetoloni.
L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Domenico Caliandro, celebrà la Messa domenica alle 18.30 presso Torre Guaceto, mentre
nell’arcidiocesi di Bari-Bitonto la Giornata si svolgerà il 24 settembre. Nell’arcidiocesi di Monreale è prevista per venerdì alle 10 una tavola rotonda a Corleone con la partecipazione dell’arcivescovo Michele Pennisi. E nella diocesi di Noto si terrà sabato un Convegno alle 18 a Modica e domenica alle 18 la Messa con il vescovo Antonio Staglianò a cui seguirà un pellegrinaggio all’eremo di San Giacomo alla Fiumara e nel dopocena sulla scalinata del Duomo di San Pietro l’evento “Il viaggio universale: dialogo interreligioso” con musica e testimonianze di alcuni
“viaggiatori”. (G.G.)
IL CALENDARIO
Da Nord a Sud camminate, feste e celebrazioni
arà la terra del Poverello a far battere il cuore italiano della Giornata per la custodia del Creato. O meglio sarà il “sentiero di Francesco” lungo cui si svolgeranno le celebrazioni nazionali della 12ª e- dizione dell’appuntamento promos- so dalla Cei. Fulcro degli eventi sarà Gubbio anche se fra venerdì e do- menica ci sarà una sorta di spola con Assisi. Come testimonia l’appunta- mento cardine di quest’anno: il pel- legrinaggio a piedi da Assisi a Gubbio sulle strade del patrono d’Italia. Giun- to alla nona edizione, il cammino ri- percorre i cinquanta chilometri che il santo fece dopo la scelta radicale e- spressa con la “spogliazione” da ogni bene. «L’evento della spogliazione – sottolinea il vescovo di Assisi-Noce- ra Umbra-Gualdo Tadino, Domeni-
S
co Sorrentino – è anche un inno alCreatore e alla bellezza del Creato.
Dobbiamo imparare a uscire dalla chiusura in noi stessi per riconciliar- ci con il mondo che ci circonda». La marcia sul tracciato della “Via di Francesco” che sarà al centro della Giornata Cei partirà venerdì da Assi- si e la prima tappa avrà come meta Valfabbrica; il secondo giorno è pre- visto l’arrivo nell’eremo di San Pietro in Vigneto; domenica la conclusione a Gubbio dove alle 11, nella chiesa di San Francesco, sarà celebrata la Mes- sa trasmessa in diretta da Raiuno.
«Proprio a Gubbio – spiega il vesco- vo Mario Ceccobelli – Francesco in- dossò per la prima volta il sacco. Qui iniziò a servire i lebbrosi accampati nel lazzaretto appena fuori le mura della città che si mostrò subito ospi-
tale nei suoi confronti. E spesso il san- to è raffigurato insieme al famoso lu- po che appare quasi sullo stesso pia- no di Francesco per la comune e- spressione di affetto e di umiltà».
Il pellegrinaggio sarà preceduto ad Assisi da un convegno sull’ecologia cristiana dal titolo “Sulle spalle dei gi- ganti; proposte per un futuro econo- mico e sociale sostenibile e felice” che si terrà domani alle 16 nel Sacro Con- vento. Ad organizzarlo Cei, diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Ta- dino e di Gubbio, Comune di Assi- si con la Regione Umbria e la Scuo- la di economia civile. Dopo i saluti di padre custode Mauro Gambetti e del vescovo Ceccobelli, seguiran- no le relazioni fra cui quelle di Lui- gino Bruni, docente alla Lumsa, Ce- cilia Dall’Oglio del Movimento cat- tolico mondiale per il clima e An- drea Stocchiero, policy officer di Focsiv. A tracciare le conclusioni l’arcivescovo Sorrentino. Nel dopo- cena la veglia di preghiera presso la tomba di Francesco.
In contemporanea con la marcia le due diocesi ospiteranno l’annuale appuntamento dell’associazione Greenaccord, il network d’ispirazio- ne cristiana che approfondisce temi e scenari ambientali. Il Forum del- l’informazione cattolica inizierà ve- nerdì ad Assisi nel nuovo Santuario della spogliazione e proseguirà nel borgo di Valfabbrica dove sarà pre- sentata la nuova “Ippovia Slow sulla Via di Francesco”; infine a Gubbio dove si terranno tre sessioni di con- vegno (tra venerdì pomeriggio e sa- bato) su “Comunicare dopo l’emer- genza per rilanciare il territorio”,
“Raccontare il cammino: dalle cro- nache medievali al moderno story- telling” e “Viaggiatori responsabili nella casa comune”.
Giacomo Gambassi
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Sui passi del santo tre giorni di marcia a piedi. Domenica la Messa finale Domani convegno nel Sacro Convento Al via il Forum di Greenaccord
Il segno. I cristiani uniti dall’«eco-teologia»
A Taizé l’incontro delle Chiese d’Europa
cristiani uniti nell’impegno e nella preghiera per la salvaguardia della “madre terra”. Ha u- na forte impronta ecumenica il “Tempo del Creato”, ossia il periodo dedicato alla cura della creazione che va dal 1° settembre – giorno in cui si tiene la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato – al 4 ottobre, solennità di san Francesco d’Assisi. Una proposta sostenuta da Chiesa cattolica, patriarcato ecumenico di Co- stantinopoli, Consiglio mondiale delle Chiese, Co- munione anglicana e altre espressioni cristiane.
Quest’anno le celebrazioni coincidono con i 500 anni della Riforma luterana. E sono un invito ad affrontare insieme le sfide ambientali e sociali che mettono alla prova il pianeta. Sono previsti even- ti in tutto il mondo. Nelle Filippine l’arcivescovo di Manila, il cardinale Luis Antonio Tagle, presie- derà una Messa per la creazione; in Svizzera si svolgerà un servizio eucaristico anglicano presso un corso d’acqua inquinato; negli Stati Uniti al- cune religiose pregheranno nelle vicinanze di u- na zona radioattiva.
In Europa le “azioni simboliche” coinvolgeran- no anche l’Italia. Una prima iniziativa è in pro- gramma venerdì ad Assisi nel Santuario della spogliazione, mentre la seconda punterà l’at- tenzione sulla “terra dei fuochi” ed è fissata per il 23 settembre a Caserta fra il cinema San Mar- co e la Cattedrale con il vescovo Giovanni D’A- lise in occasione della IV Giornata regionale per la custodia del Creato.
Invece il 24 settembre la comunità monastica di Taizé, in Francia, ospiterà l’iniziativa “Comunio- ne per rispondere al grido dei poveri e della ter- ra” che coinvolgerà i rappresentanti delle Com- missioni giustizia e pace delle Conferenze epi- scopali europee, del Dicastero vaticano per il ser- vizio dello sviluppo umano integrale, del Consi- glio delle Conferenze episcopali europee e della Conferenza delle Chiese europee (Kek). Infine il 4 ottobre le organizzazioni cristiane annunce- ranno i risultati della campagna per il disinvesti- mento dalle fonti fossili. (G.Gamb.)
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I
Le Università Pontificie romane rispondonoall’invito lanciato da papa Francesco con l’enciclica Laudato si’ di educare alla «cura della casa comune». E lanciano il joint diploma in Ecologia integrale, unico nel suo genere. Si tratta di un percorso di studi della durata di un anno che si sviluppa in sei moduli
(corrispondenti ai sei capitoli in cui si articola l’enciclica). Durante questo primo anno tutte le lezioni si svolgeranno nella Pontificia
Università Gregoriana. Il primo modulo ha al centro la domanda “Cosa sta succedendo alla nostra casa comune?” ed è coordinato da Joshtrom Isaac Kureethadam, della Università Pontificia Salesiana. Il secondo modulo approfondisce il “Vangelo della creazione” e il coordinamento è affidato a Prem Xalxo, della Pontificia Università Gregoriana, (che coordina anche l’intero diploma). Il terzo modulo guarda
alla “radice umana della crisi ecologica” ed è coordinato da Giulia Lombardi, della Pontificia Università Urbaniana. Il quarto modulo si sofferma sull’“ecologia integrale” ed è coordinato da Massimo Losito, del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Il quinto modulo indica le “linee d’azione” e il coordinamento è di Tomás Insua, del Global Catholic Climate Movement. Infine il sesto modulo presenta
“educazione e spiritualità ecologica” ed è coordinato da Ivan Colagé, dell’Università Pontificia Antonianum. A tutto ciò si aggiungono alcuni laboratori denominati
“Segni di speranza” per un’immersione diretta in alcune concrete esperienze di rinnovamento ecologico. Il coordinamento è di Cecilia Dall’Oglio, del Global Catholic Climate Movement. Le lezioni inizieranno a novembre e si concluderanno a maggio.