• Non ci sono risultati.

La grande Settimana. Quest anno la Settimana Santa, che. Anno LXXVII - n marzo 2021

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "La grande Settimana. Quest anno la Settimana Santa, che. Anno LXXVII - n marzo 2021"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)servizi quotidiani su: www.nuovascintilla.it Twitter e Facebook Anno 77 |n. 12|28 marzo 2021| € 1,20 | Sede: Chioggia (VE), R.ne Duomo 735 | tel. 0415500562| www.nuovascintilla.com | nuovascintilla@gmail.com| Poste Italiane abb.post.D.L.353/2003 (L. 27/2/2004 n°46) art.1,c.1/ NE-PD. Anno LXXVII - n. 12 - 28 marzo 2021. La grande Settimana Il valore non solo liturgico dei riti che culmineranno nella Pasqua: a pag. 11 gli orari delle celebrazioni con il vescovo; altri articoli alle pp. 10 e 12. uest’anno la Settimana Santa, che inizia oggi, sarà vissuta, a differenza dell’anno scorso, in presenza, ma ancora con qualche limitazione (come l’annullamento della processione con gli ulivi in questa domenica, la soppressione della simbolica “lavanda dei piedi” il Giovedì santo e del bacio alla croce il Venerdì Santo…). E’ da sperare che quella del 2022 ritorni alla “normalità”... Ma nulla toglie che questa Grande Settimana possa e debba essere vissuta comunque intensamente da parte di ogni credente e di ogni comunità. Si tratta infatti di una speciale “concentrazione”, non solo. liturgica, della contemplazione del mistero centrale della nostra fede: la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. La Settimana culmina nella Pasqua, che riveste comunque un significato importante, non solo per la comunità credente, ma anche per la società civile (tanto che, anche a livello nazionale e regionale, viene concesso qualche allentamento alle rigide regole della “zona rossa”…). Essa, infatti, la Pasqua, richiama per tutti un evento che fa da perno alla storia dell’umanità ed è connessa simbolicamente, almeno per una parte delle nazioni, anche con il tempo primaverile che evoca il rinnovamento della natura e l’aprirsi di una nuova stagione. Certo, vivere la Pasqua per il cristiano è compito di ogni giorno, poiché quel mistero che si celebra comunitariamente alla domenica, nella cosiddetta Pasqua settimanale, va vis-. DIOCESI 11. CHIOGGIA 7. CAVARZERE 14. POLESINE 15. Chiesa riaperta. Al ponte sul Brenta. Problema Romea. L’isola di Albarella. Riaperto con la presenza del vescovo il duomo di Loreo dopo i radicali lavori di restauro.. Notevoli disagi e code sul ponte della Romea sul Brenta: occorre terminare prima possibile.. Il sindaco di Cavarzere sottolinea che l’alternativa alla Romea per ora è solo l’autostrada.. Intervista a Mauro Rosatti, direttore dell’Isola di Albarella, sulla realtà attuale e sui progetti futuri.. EDITORIALE. Questa Settimana di Vincenzo Tosello. Q. suto nella vita quotidiana, tra le fatiche e le sofferenze, come tra le gioie, che assumono un significato nuovo e più profondo proprio alla luce della sofferenza di Gesù e della sua gloriosa risurrezione, che coinvolgono ogni suo “amico”, chiamato a seguirlo e ad imitarlo. In questo tempo particolarmente difficile, segnato a livello locale come a livello planetario, dalla pandemia e dall’impegno collettivo, complesso e tenace, per uscirne, la Pasqua può rivestirsi di un significato e di una pregnanza nuovi e più incisivi. Anche se le celebrazioni saranno giocoforza formalmente più limitate, la loro energia spirituale e soprattutto il mistero che contengono ed esprimono, si può dire che moltiplichino il loro valore nella dimensione della speranza, di cui tutti abbiamo sempre – ma particolarmente in questa fase – un grande bisogno. E’. appunto la speranza accesa dalla luce della Risurrezione nei discepoli di Gesù e da loro annunciata e comunicata al mondo intero. I giorni della Settimana Santa sono, in verità, “giorni di Passione”; ma sono soltanto una tappa verso il fulgore dell’alba di Pasqua. Anche in questo senso possiamo leggere, quest’anno, l’evolversi dell’anno liturgico attorno al suo centro. Non c’è certezza sui tempi del superamento della pandemia, anche se si sentono formulare diverse previsioni e scadenze differenti – tra l’altro, anche a differenza delle varie nazioni – ma la certezza della Pasqua di Cristo rimane solida, e il suo ricorrere annuale ci accomuna alle differenti fasi della storia umana di questi due millenni e ci suggerisce qualcosa di più importante e di più grande che va anche al di là delle circostanze attuali e dà loro una prospettiva e un compimento. V. T.. SPORTELLI DI:. Chioggia. Chioggia Mercato Ittico. Sottomarina. Viale Stazione, 53 Tel 041 5500980 chioggia@bccpatavina.it. Via Bellemo, 14 Tel 041 3036181 chioggiaittico@bccpatavina.it. Viale Venezia, 6 Tel 041 5507300 sottomarina@bccpatavina.it. www.bancapatavina.it.

(2) 2. domenica 28 marzo 2021. nuova Scintilla. ATTUALITÀ. NOTA POLITICA. L’idea che il pagare le tasse sia un dovere civico. NOTA ECONOMICA. Ci sono molti Paesi europei la cui economia dipende strettamente dal turismo. Lotta all’evasione Salvate la stagione estiva. L. a questione fiscale è uno dei grandi temi su cui la politica è chiamata a compiere scelte decisive per il futuro del Paese. Non è un caso che lo scontro politico su cui il “decreto sostegni” si è arenato per molti giorni nonostante l’urgenza – il primo braccio di ferro di questa portata nell’amplissima maggioranza di governo – abbia avuto al centro l’ennesima ipotesi di condono. La sua circoscritta perimetrazione finale ha consentito di raggiungere un compromesso tra i favorevoli e i contrari. “Tutti hanno bandiere identitarie, si tratta ora di chiedersi quali di queste bandiere abbiano un senso e a quali si possa rinunciare, senza fare un danno alla propria identità e all’Italia”, ha commentato Draghi. E sono tornate alla mente le parole del capo dello Stato che nel discorso di fine anno aveva raccomandato di non sprecare energie e opportunità “per inseguire illusori vantaggi di parte”. Ma quando si parla di fisco certi meccanismi scattano in modo inesorabile e così è tornata a palesarsi distintamente la tentazione di stare dentro la maggioranza in modo strumentale, sfruttando l’ombrello del governo Draghi per continuare a cercare innanzitutto il proprio presunto tornaconto elettorale. Non si tratta di ingigantire la portata della misura concretamente approvata, che con i limiti fissati può essere tutto sommato ricondotta ai provvedimenti straordinari di questa fase così difficile della vita del Paese. Il punto cruciale è la logica di fondo, l’idea che il pagare le tasse sia un dovere civico e un atto di corresponsabilità irrinunciabile. Bisogna smettere di strizzare l’occhio agli evasori, magari nascondendo dietro i casi di cittadini ingiustamente vessati (e anche su questo occorre correggere il tiro) quel che in realtà è un sistema strutturalmente basato sull’illegalità e che mina alla radice il patto di solidarietà su cui si fonda la Repubblica. Tanto più che il recupero delle somme enormi sottratte al patrimonio comune attraverso l’evasione (stimate in oltre 100 miliardi all’anno) diventerà ancora più determinante quando si tratterà di mettere ordine nel debito pubblico dopo la necessaria gestione emergenziale. E’ del tutto evidente che una lotta realmente efficace all’evasione non possa essere condotta soltanto sul piano dei controlli. E’ semmai un motivo ulteriore per mettere finalmente mano a quella riforma fiscale che aleggia come un mito sulla politica nazionale da alcuni decenni (la grande riforma tributaria risale addirittura agli anni Settanta). C’è un’esigenza di semplificazione e c’è una domanda di maggiore equità che passa innanzitutto attraverso una rimodulazione in rapporto agli effettivi carichi familiari. Un aspetto su cui si potrebbe e dovrebbe intervenire da subito anche in sede di misure di sostegno a fronte delle conseguenze della pandemia. “Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali”, diceva don Milani. Ed è drammaticamente vero soprattutto nei momenti di maggiore sofferenza sociale. Stefano De Martis. S. alvate il soldato estate, ci sono almeno 11 milioni di posti di lavoro a rischio in tutta l’Europa comunitaria. Una stima per difetto. È questo l’obiettivo che i Paesi dell’Unione non possono, non devono, non vogliono mancare: salvare la stagione turistica estiva, dopo il mezzo flop dell’anno scorso e il disastro invernale. E saranno le vaccinazioni di massa il mezzo per raggiungere tale scopo, da farsi però entro giugno, altrimenti… Ci sono molti Paesi europei la cui economia dipende strettamente dal turismo. A parte i casi di Grecia e Cipro, che di turismo càmpano, anche per Spagna, Francia, Italia, Croazia, Malta, Portogallo si parla di salvaguardare una fetta di Pil che va dal 10 al 25% del totale. Una porzione di ricchezza che nel 2020 ha subìto un calo di due terzi abbondanti: una seconda annata così non la può reggere nessuno. Si pensi solo che a Roma, su 1.200 strutture alberghiere, attualmente sono aperte solo un’ottantina; circa 300 rischiano di non riaprire. mai più. Quindi vaccinazioni di massa e certificati che garantiscano le stesse, oppure situazioni di salute chiare e compatibili con lo spostamento turistico e con la salvaguardia della salute locale. Ad inizio estate almeno un centinaio di milioni di europei sceglierà mete di svago al mare, in montagna, in campagna, nelle città d’arte spostando nel contempo diversi miliardi di euro dai quali dipende un enorme indotto: accoglienza e ristorazione, ma anche trasporti aerei e terrestri, autostrade e aeroporti, commercio nelle località turistiche, prodotti. agroalimentari, cultura e divertimento… L’Unione sta in questi giorni studiando pure le procedure migliori per garantire spostamenti e presenze, senza discriminazioni e difficoltà eccessive nella circolazione, ma anche con modalità di sicurezza per tutti. Una sfida che non può perdere anzitutto per sé stessa: sarà un test per misurarne l’efficacia e l’importanza, o l’inutilità. Deve fare un compito da 8, perché sull’approvvigionamento dei vaccini finora non ha raggiunto la sufficienza. Nicola Salvagnin. Tra temi di stretta attualità e una prospettiva più ampia. Un patto in cui credere. C. rediamoci. Viene da dire così dopo il “lancio” al Ministero dell’Istruzione di un “Patto per l’Istruzione e la Formazione” che ha l’obiettivo – recita una nota di Viale Trastevere – di “mettere la scuola al centro del Paese, per farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale”. Il Patto è stato proposto dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante un incontro con i sindacati. Queste le parole di Bianchi riportare dalla nota del Ministero: “Dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, dobbiamo riflettere non solo su misure d’urgenza, ma anche su una visione di cambiamento della nostra scuola”. Ai sindacati, poi, il titolare di Viale Trastevere ha spiegato che “abbiamo di fronte un obbligo: fare in modo che la scuola torni ad essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione. Abbiamo di fronte un anno costituente, un anno in cui dobbiamo essere capaci di valorizzare al massimo la nostra scuola”. Il “Patto” si muove tra temi di stretta attualità – ad esempio “l’avvio ordinato ed efficiente del prossimo anno scolastico” – e una prospettiva più ampia, legata a una visione di scuola che per il Ministro “va costruita con l’aiuto di tutti. Sulla scuola dobbiamo mobilitare il Paese intero”.. Nobili intenzioni e ribadiamo: crediamoci. Però non si può non avere una certa diffidenza di fronte all’ennesimo proclama sulla scuola. Intendiamoci, merita tutta la collaborazione e condivisione possibile. E’ senz’altro vero che la scuola deve tornare (?) ad essere il centro del Paese. Ma chi di scuola mastica quotidianamente sa bene che di queste parole se ne sono spese a carrettate e lo stesso termine “tornare” fa sorridere: verrebbe da chiedersi ma quando mai è stata al centro del Paese? Bisogna ricordare quanto l’Italia spende per la scuola in rapporto al Pil? Uno degli ultimi ministri – Fioramonti (chi era costui?) – si dimise proprio perché riteneva che nella legge di bilancio non ci fossero fondi adeguati per la scuola. Era la fine del 2019, poco meno di un anno e mezzo fa. E immediatamente i media puntarono l’indice su come l’Italia fosse ultima in Europa nella spesa per l’istruzione. Nel novembre 2020 l’autorevole rivista Tuttoscuola riportava i. dati raccolti dall’annuale rapporto di monitoraggio sull’educazione e la formazione, realizzato dalla Commissione europea, dal titolo Education and training monitor 2020. Tra l’altro si leggeva nell’articolo: “Nonostante un leggero aumento nel 2018, la spesa per l’istruzione in Italia rimane tra le più basse nell’UE. Nel 2018 la spesa pubblica per l’istruzione è aumentata dell’1% in termini reali rispetto all’anno precedente, ma resta ben al di sotto della media Ue, sia in percentuale del Pil (il 4 % contro il 4,6 %) sia in percentuale della spesa pubblica totale, che all’8,2%, è la più bassa dell’Ue (9,9%)”. Bene, si capisce che il Patto per la scuola non può prescindere da una seria riconsiderazione della spesa. Mettere al centro del Paese la scuola vuol dire avere intenzionalità, avviare politiche di condivisione e soprattutto spendere denari. O meglio, investire denari, scommettendo sul futuro. Più di quanto si sia fatto finora. Alberto Campoleoni.

(3) domenica 28 marzo 2021. nuova Scintilla. 3.

(4) 4. domenica 28 marzo 2021. nuova Scintilla. ATTUALITÀ. GOVERNO DRAGHI L’opinione di Paolo Feltrin, politologo, docente di Analisi delle politiche pubbliche all’Università di Trieste. Mattarella ha sorpreso tutti L a politica italiana è in grande movimento. Con il Governo Draghi Mattarella ha, di fatto, commissariato i partiti che, peraltro, sono alle prese con ripensamenti e riposizionamenti: dalla Lega di Salvini al Pd del neosegretario Letta, Salvini e Letta che, non a caso, hanno cominciato subito a duellare. «Di fronte alla crisi politica aperta da Matteo Renzi nessuno si aspettava la mossa di Mattarella. Il Presidente della Repubblica ha bruciato i tempi e c’è stato un effetto di spiazzamento che ha avuto le conseguenze che conosciamo». Spiega così Paolo Feltrin, politologo, docente di Analisi delle politiche pubbliche all’Università di Trieste, la genesi del governo Draghi. «L›intervento di Mattarella è stato davvero eccezionale, ancora più radicale di quello di Napolitano del 2011. L’attuale Presidente della Repubblica, che aveva finora caratterizzato il suo settennato per un rientro istituzionale del ruolo del presidente, si è trovato, giocoforza, a dover esercitare un ruolo ancora più invasivo di tutti i presidenti precedenti».. detto “O Conte o elezioni”. Ed è rimasto con il cerino in mano. Un segretario che si fa trovare al posto sbagliato nel momento sbagliato, non può far altro che prenderne atto». Draghi in che posizione si trova? «In una posizione molto più difficile di quanto avesse immaginato perché la pandemia continua. Se questa, come sembrava, finiva a fine anno, la sua strada sarebbe stata in discesa: sul Recovery Fund Draghi ha tutte le competenze necessarie per fare meglio di Conte. Sul fronte della pandemia invece non può fare nient’altro che quanto faceva Conte». Può essere questo un tempo per i partiti per ripensarsi e riposizionarsi? «Tutti lo dicono ma pochi ci. questo momento nella coalizione di centrodestra era assolutamente indispensabile, proprio perché garantiva lo spazio internazionale. Bisognerà vedere come evolvono le cose». Come vede la nuova stagione del PD con Enrico Letta? «Oramai tutti lo ammettono: il Partito Democratico è stata un’operazione mal riuscita. Le frittate una volta fatte non si possono riavvolgere all›indietro e quindi si deve fare con quello che uno ha tra le mani. Letta ha alcune risorse per far «rimontare la frittata». Ha innanzitutto una lunga esperienza di governo e quindi conosce bene l’ambiente romano. Poi ha fatto un’esperienza internazionale e questo aiuta molto. Il terzo elemento è che non proviene dalla “Ditta”. Da questo punto di vista va riconosciuto che, per mille ragioni, la rinascita del Pd può venire solo attraverso una direzione esterna al vecchio gruppo comunista. Infine, non va dimenticato La ragione di tutche Letta è un to questo? credono e questo perché i problemi uomo del Nord: o il Pd riconquista «La pressione internazionale. Se dei partiti sono strutturali ed uno spazio nel centro-nord del Paec›è un errore che ha fatto Giuseppe è impossibile risolverli in poco se oppure non ha futuro». Conte nel suo secondo governo è tempo». E Matteo Renzi che ruolo può stato di aver sottovalutato come il Quali sono questi problemi? giocare? Recovery Fund chiedesse una coali- «Il primo problema è che il Pd «È un ottimo giocatore di poker zione molto più attenta alla dimen- governa con la Lega. Se qualcuno ed è un tattico incredibile. Rimane sione internazionale. Nel nostro lo avesse detto, solo un anno fa, il grande dubbio sullo spazio Paese, invece, c’è questa idea curiosa nessuno gli avrebbe creduto. Il Pd strategico di un partito centrale e che a dominare sia la politica inter- deve, in qualche modo, digerire questo per due ragioni: la segreteria na. Non si fa, infatti, un intervento questa pillola amara. I 5 Stelle hanno Letta gli toglie spazio e poi, bene o come quello previsto dalla Ue, molto lo stesso identico problema molto male, il Paese è abituato a una logica superiore al piano Marshall, senza amplificato. Draghi rappresenta di tipo maggioritario o sei di centener conto dell’Europa, degli Stati tutto ciò che combattevano: la tro-destra o di centro-sinistra». Uniti e degli interessi economici infinanza, il grande capitale, l›euro. Da ultimo, Conte. Quale futuro? ternazionali in gioco. C’era, peraltro, Anche nella Lega è possibile che «Io sono tra quelli che non danno un problema precedente sulla colci siano dei mal di pancia, in un giudizio negativo su di lui. È uno locazione internazionale dell’Italia particolare di carattere autonomista che non aveva mai fatto politica emerso sia con il Conte I che con il (di autonomia non si parla più) e di e si è trovato improvvisamente Conte II». carattere rigorista». Presidente del Consiglio. Insomma le aperture italiane Lei crede alla conversione euro- Gravissimi errori non ne ha fatti a Putin o alla Cina hanno pesa- peista di Salvini? (tranne che sulla stesura del Recoto… «Era nei fatti. Giorgetti lo diceva da very Plan). Ha dimostrato di saper «È ha pesato soprattutto l›idea di due anni. E ci sarà anche l’approdo crescere. Il suo futuro dipenderà da credere che siamo un›isola e non un al Ppe, anche se non a breve perché come lui sarà in grado di reggere la sistema coordinato dove ognuno la cosa è complicata: anche Salvini stagione del ControVento di Davide deve tenere il suo posto». ha il problema delle ali interne e Casaleggio. E poi bisognerà capire Di fronte a questa crisi, dunque, di eventuali possibili distacchi. Il cosa succede con la presidenza Mattarella sorprende tutti … problema di conversione europea, della Repubblica. Draghi si è tenuto «Tutti (anch›io) ci aspettavamo da comunque, ce l’ha anche la Meloni, aperto le due strade: quella di punparte del Presidente, un secondo che fa una opposizione per modo tare all’elezione del Presidente della giro di consultazione e, casomai, solo di dire». Repubblica nel gennaio 2022 e dopo si sarebbe andati alla soluzione Il riposizionamento di Salvini quella di proseguire l’esperienza di di emergenza. In particolare il Pd mette in discussione quello che governo fino al 2023. Tutto questo e il suo segretario Zingaretti, a era il significato di Forza Italia? avrà i suoi riflessi anche sui tempi e tutto pensavano tranne che a una «Forza Italia indubbiamente le decisioni di Conte». soluzione simile. Zingaretti aveva perde un po› di significato. Fino a Lauro Paoletto. LAVORO Emiliano Manfredonia (ACLI). “Garanzia di un reddito se manca l’occupazione”. E. miliano Manfredonia, classe 1975, pisano, è da un mese il nuovo presidente nazionale delle Acli, eletto dal congresso in un’inedita versione online, come ormai accade in tutti gli ambiti sociali. Spiega Manfredonia: “La proroga del blocco dei licenziamenti, per esempio, è fondamentale. Anche come Acli l’avevamo chiesta con insistenza, ma il dopo richiede una visione strategica e riforme strutturali, cogliendo in pieno l’opportunità del Next Generation EU che, fuori da ogni retorica, dev’essere il cacciavite per sistemare o scardinare meccanismi inceppati da decenni” “Il ‘decreto sostegni’ va nella direzione giusta e allo stato non ci si poteva aspettare molto di più. Si tratta piuttosto di verificare se gli interventi e le erogazioni saranno attivati nei tempi necessari per svolgere la funzione di protezione sociale a cui sono destinati. Per il futuro, però, ci aspettiamo delle scelte strategiche di ampio respiro”. Emiliano Manfredonia, classe 1975, pisano, è da un mese il nuovo presidente nazionale delle Acli, eletto dal congresso in un’inedita versione online, come ormai accade in tutti gli ambiti sociali. Spiega Manfredonia: “La proroga del blocco dei licenziamenti, per esempio, è fondamentale. Anche come Acli l’avevamo chiesta con insistenza, ma il dopo richiede una visione strategica e riforme strutturali, cogliendo in pieno l’opportunità del Next Generation EU che, fuori da ogni retorica, dev’essere il cacciavite per sistemare o scardinare meccanismi inceppati da decenni”. Nel discorso al primo consiglio nazionale del suo mandato, sabato scorso, il neo-presidente aveva dichiarato: “Non bastano misure volte a sostenere il lavoratori colpiti dalla crisi e la garanzia di un reddito per i cittadini se quello che manca è l’occupazione – aveva sottolineato in quella sede Manfredonia – e purtroppo mancano anche servizi per il lavoro, investimenti in formazione iniziale e in formazione continua”. E poi c’è lavoro e lavoro. Dopo le battaglie dei rider, il primo sciopero generale dei lavoratori di Amazon è la manifestazione eclatante di un problema che ha ramificazioni più larghe e profonde. Un altro tema strutturale che non sembra ancora trovare il giusto rilievo nel dibattito intorno al piano europeo è quello del calo demografico, ulteriormente acuito dalla pandemia. Perché in Italia, dove il problema è a livelli drammatici, non si riesce a metterlo al centro? Purtroppo, duole dirlo, è la sorte che tocca ai temi di lunga prospettiva, senza immediati riscontri in termini elettorali. Adesso ci aspettiamo almeno che si porti a compimento la misura dell’assegno unico per i figli, ma bisognerà cogliere l’occasione straordinaria del Recovery Plan per ulteriori progetti di sistema. Sappiamo bene che è l’incertezza sul futuro uno degli impedimenti più forti alla scelta di fare dei figli. Intanto, però, si potrebbe porre attenzione ai carichi familiari nei provvedimenti che vengono presi per tamponare l’emergenza. Anche negli ultimi interventi il tema è stato ancora una volta trascurato. La povertà è una delle grandi “fratture” – come le ha definite il cardinale Bassetti – provocate dalla pandemia. Il Reddito di cittadinanza si è rivelato uno strumento importante per fronteggiare l’impennata del fenomeno, ma ha mostrato anche i suoi limiti… Lo dimostra tra l’altro il fatto che sia stato necessario introdurre misure aggiuntive come il Rem, il Reddito d’emergenza. Una messa a punto del Rdc richiede almeno tre tipi di correzione. Bisogna intervenire sulla scala di equivalenza, che penalizza le famiglie numerose, e sul requisito abnorme dei dieci anni di residenza in Italia. In entrambi casi oggi si tagliano fuori paradossalmente le fasce di popolazione in cui il rischio di povertà è più forte. C’è poi da individuare il meccanismo più efficace per evitare che la percezione del reddito diventi un disincentivo alla ricerca di un lavoro. Più in generale va ripensata la presa in carico da parte dei servizi sociali, su cui bisogna tornare a investire. Comuni e Terzo settore sono i soggetti più titolati ad affrontare un problema multidisciplinare come la povertà. E questo discorso ci porta anche al più ampio dibattito in corso sul welfare post-pandemia che deve uscire dalle contrapposizioni ideologiche per una co-progettazione che coinvolga attori diversi: dal volontariato al Terzo settore, appunto, dal privato al pubblico. A proposito di Terzo settore, il “decreto sostegni” ha incrementato il fondo straordinario. In concreto, da ottobre non abbiamo visto ancora un euro e molti dei nostri circoli rischiano di non riaprire più. Peraltro i nostri servizi hanno continuato a fornire un contributo costante: pensi che in meno di un anno il sito del Patronato è stato visto da 3 milioni e 400 mila utenti. Stefano De Martis.

(5) CHIESA E SOCIETÀ CORONAVIRUS COVID 19. domenica 28 marzo 2021. nuova Scintilla. 5. QUESTIONI ETICHE. &DUG%DVVHWWL´*XDUGLDPRFRQÀGXFLDDOODFDPSDJQDYDFFLQDOHµ. &KLHGHUHODPRUWHPHQWUHO·XPDQLWjORWWDSHUODYLWD. “D. S. Essere insieme, fare insieme Paradosso eutanasia obbiamo restare con i piedi per terra e programmare con realismo il cammino da intraprendere”. È l’impegno assunto dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introduzione ai lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani, che si è aperto oggi. “Guardiamo con fiducia alla campagna vaccinale, condotta con prudenza e serietà”, l’invito in questo tempo di pandemia, per uscire dalla quale servono “urgenti decisioni e grandi responsabilità politiche”, in primo luogo “per far fronte alle necessità dei cittadini e delle famiglie, a partire dalle persone più fragili”. Nella parte centrale dell’introduzione, Bassetti ha rivolto un appello “a coloro che reggono ruoli politici e amministrativi a ogni livello, dai sindaci fino alle più alte cariche dello Stato”, “affinché prevalgano – pur nel rispetto dei differenti ruoli e posizioni – una unità di intenti e una costante ricerca delle risposte più appropriate per far fronte alle necessità dei cittadini e delle famiglie, a partire dalle persone più fragili”. “Implementare la campagna vaccinale e sostenere il sistema economico per evitare che la crisi si aggravi con ulteriori ricadute sull’occupazione e, in definitiva, sui redditi familiari”, i compiti che incombono sul nuovo Governo, “che può contare su un’ampia maggioranza in Parlamento” e, sul fronte della pandemia, anche sulla disponibilità logistica delle “strutture edilizie” ecclesiali. Secondo la Chiesa italiana, inoltre, “il Paese necessita di segnali incoraggianti verso il mondo della scuola: la didattica a distanza si è certo rivelata una risposta alternativa alla chiusura degli Istituti, ma non sostituisce il bisogno di relazione umana ed educativa che la scuola stessa può assicurare ai nostri ragazzi”. “La DaD ha messo in luce il doloroso divario, non solo digitale, che attraversa l’Italia al Nord come al Sud e non permette a tutti i nostri ragazzi di fruire del diritto all’istruzione a parità di condizioni”, l’analisi del cardinale, insieme all’appello ad “intervenire a sostegno di questi.  ! ! !# #)! ,&!"  #!  !" ! ! 9!

(6) " ! 9 !  64 C 4 G<HHB ! . ; C A . ;  $#&8 (&. III( $#&( B. # " ! 9 !  - ; C 4 G<HHB ! . .4 C A . .4 . # " !( $#&8 (&. arà tutta colpa della tempistica, ma il via libera all’eutanasia da parte del Parlamento spagnolo suona sinistro. Sì, perché mentre l’umanità intera affronta la prova più drammatica per la propria sopravvivenza, mentre nelle corsie di ospedale si lotta senza tregua per strappare alla morte anche il più anziano e malato fra noi, i parlamentari di un altro Paese occidentale danno il via libera alla pratica estrema dell’eutanasia di Stato. Quindi legalizzata e garantita dal servizio sanitario nazionale. Appare persino superfluo sottolineare come la Spagna, terra di forte tradizione cristiana abbia imboccato una strada che contraddice le sue radici storiche. La realtà, infatti, racconta di un Paese che attraverso una maggioranza parlamentare, qualificata ma non assoluta, decide di offrire una via di fuga dalla vita a quanti considerano intollerabile il proprio dolore o per i quali si ritiene non vi sia alcuna possibilità di cura. Naturalmente ci verrà detto che quella spagnola è una vittoria dell’umana pietà e della libertà personale. Ma è difficile sottrarsi a una drammatica consapevolezza: l’eutanasia di Stato, una volta ottenuto il via libera politico, viene sempre più percepita come una concreta possibilità di cui avvalersi. Se non addirittura di un diritto. Ripercorrendo, così, la parabola già tracciata dalla legge sull’aborto o sulla fecondazione eterologa passate da pratiche opzionali a intoccabili “diritti umani”. La Spagna comunque non è l’unico Paese al mondo che legalizza l’eutanasia: è il quarto in Europa dopo l’Olanda, il Belgio e il. ragazzi, per non rassegnarsi a un’incolmabile disparità: da un lato, coloro che potranno poi contare su una rete familiare sollecita e sulla possibilità, anche economica, di recuperare eventuali lacune; dall’altro, i ‘sommersi’, tutti coloro che, lasciati soli, si perderanno nelle pieghe della dispersione”. Bene l’impegno del nuovo Governo a “camminare nel solco della transizione ecologica”, a patto però che “alle idee si affianchino scelte concrete”, anche per “produrre effetti sul mondo del lavoro” e porre un freno all’esodo dei giovani, costretti dalla disoccupazione ad abbandonare le aree interne del Paese. In Italia, ad oggi, si contano più di 100mila morti per il virus, ha ricordato il presidente della Cei: la pandemia ha determinato “un preoccupante rallentamento o dilazione di altre attività ordinarie, come la prevenzione o, in alcuni casi, il trattamento stesso”, il grido d’allarme di Bassetti, secondo il quale si tratta di “una sofferenza nella sofferenza da non dimenticare né sottovalutare, le cui conseguenze vedremo, purtroppo, nei prossimi anni”. “Se oggi possiamo scorgere un barlume di luce alla fine del tunnel lo dobbiamo alle possibilità offerte dai vaccini, consapevoli che la vaccinazione, così come è avvenuto per altre malattie nel passato, è la via che consentirà di superare la situazione attuale”, ha osservato il cardinale, sottolineando che anche la Chiesa mette a disposizione le sue “strutture C46. !#  : $ +& @ E 1 &( F &!#

(7)  @  C : $ +&F B:  .69 767 5   ;;6 2

(8)  &! 2!  &!#

(9)  @  : $ +& (,( (((B(B( ,2 (;;;5E ( $ ;46 

(10) ( A#&( 5.76 +  ! +  ,!! #  +!

(11) ! <! $ , B #  5 C 46 

(12) $. edilizie” per la campagna vaccinale in atto. La “frattura” della povertà, intanto, si allarga: in un anno sono state quasi due milioni le persone sostenute dalle Caritas diocesane e parrocchiali, e la crisi economica, conseguenza di quella sanitaria, “ha messo in ginocchio molti piccoli imprenditori e altrettante famiglie, rivelandosi terreno fertile per l’espandersi dei tentacoli dell’usura, della criminalità, delle mafie”. “Evitare che, in questa situazione, le mafie si presentino come benefattori tramite un’economia parallela e l’uso del cosiddetto ‘welfare criminale’, che la malavita è in grado di offrire ai soggetti più fragili”, l’appello sulla scorta della Consulta nazionale antiusura. “Essere insieme”, “fare insieme” e “camminare insieme”. Sono questi, per il presidente della Cei, tre spunti per il “cammino sinodale” della Chiesa italiana, chiesto da Papa Francesco lo scorso 30 gennaio per intraprendere il cammino indicato da lui stesso nel 2015 durante il Convegno di Firenze. Altro riferimento, la Nota pastorale “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”(30 maggio 2004), che rimanda agli Orientamenti pastorali per il primo decennio del 2000: “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”. Il “segreto della” sinodalità, ha concluso Bassetti, è “l’intreccio tra basso e alto, centro e periferia”. Il futuro delle nostre chiese passa da qui. M. Michela Nicolais. Lussemburgo, ma è il primo fra i Paesi mediterranei e del Sud dell’Europa. Dunque, un cambio di passo nel Continente, anche in considerazione di un’analoga iniziativa legislativa nel vicino Portogallo fermata, almeno per il momento, dai giudici della Corte Costituzionale. Di sicuro il tema verrà riproposto anche nel nostro Paese e non possiamo sapere se lo strappo spagnolo darà nuovo slancio a nuove manovre legislative sul fine vita. È altamente probabile che la Spagna possa diventare per molti italiani la meta preferita per fare l’ultimo viaggio, abbandonando la via eutanasica della Svizzera, sino ad oggi praticata a “pagamento”. Insomma, la nuova rotta verso la “dolce morte”, al riparo della legge di uno Stato europeo. Certo è che oggi, il nostro Parlamento, non abbia nessuna voglia di occuparsi di eutanasia. Difficile non immaginare che però, una volta ritrovata una temporanea serenità sul fronte della pandemia, la questione non torni prepotentemente ad interessare il dibattito pubblico. Di sicuro, resta conclamata la grande contraddizione: mentre il mondo lotta per sopravvivere alla pandemia, in un Paese amico la politica dà via libera all’eutanasia. Sembra quasi che la morte, con la nostra complicità, voglia prendersi definitivamente la scena. Forse sarebbe più sano, anche mentalmente, tornare a occuparci della vita. E del buon diritto, di tutti noi, di godere della vita che abbiamo ricevuto in dono. Domenico Delle Foglie. #& " !  )( &( ( ,2- !( #  (7. #& " ! 9!( :"( #  ( 5 $( - 3( . #& ( 9!(  !3( 2

(13)   ! +   (;

(14) ! 414155. #& " !  9< (77.

(15) ! 41;1  !# ! &!#&!  &  )   ))& =!

(16)   >: $ +&?@ 

(17) !    !  A#&  B C # 

(18) !=B 

(19) #&  ))& &&!

(20)  

(21) &!

(22)  B 

(23) #&

(24) !  &" ! . ! &!( B))  !   !  .5 D # #! !   D

(25) !  7

(26) !  & &!  5 D  &  & &!  -. .

(27)  .            !" ! # #! $ 

(28)  

(29)  %  !   &# ' ## #! " !(  &!##    )* +( ((#( ,   - . / 0!# !1,!!" ,2 3 45 4.67.5445 )! !

(30)  8 (&. & )*8!&(. 0! )

(31) ! A+ A!

(32) ! " !  +!   &. B## & =+  ! +  ! 

(33) & .

(34) domenica 28 marzo 2021. 6 nuova Scintilla. CHIOGGIA. LIONS CLUB CHIOGGIA SOTTOMARINA. LO STEMMA DELLA CITTÀ. Incontro online sul tema: “I grandi numeri del Bilancio della Regione Veneto”. Vicende politiche e araldiche. Le sfacettature del bilancio Il colore del leone. I. Lions di Chioggia, nell’impossibilità di farlo in presenza, data la situazione che stiamo vivendo, hanno organizzato lo scorso venerdì un meeting in Webinar sul Tema: “I Grandi numeri del Bilancio della Regione Veneto” con l’Assessore alla Programmazione e al Bilancio della Regione Veneto Francesco Calzavara. La serata è stata condotta, nel pieno rispetto della tradizione, dal Presidente del Club Luigi Ranzato, affiancato dalla voce radiofonica del moderatore Marco Lanza. La cerimoniera Laura Morelli, dopo aver letto il codice dell’etica, ha presentato gli ospiti esterni, tra i quali numerosi Presidenti delle Associazioni di Categorie, oltre a Presidenti e Segretari dei Club Lions vicini. Ospite d’onore il Governatore del Distretto Lion 108 TA3 dottor Terenzio Zanini, che per primo ha preso la parola per un indirizzo di saluto e per un apprezzamento dell’iniziativa del Club. Calzavara, con grande semplicità avvalendosi di slide, ha relazionato sul Bilancio Semplificato per il Cittadino 2021, uno strumento che, grazie ad una rappresentazione semplificata delle voci economico-finanziarie dell’Amministrazione regionale, rende la lettura dei dati del bilancio ancora più semplice e accessibile. “Offrire ai cittadini una chiave di lettura trasparente, permette di cogliere gli elementi distintivi e le dimensioni di un atto importante, come quello del bilancio di previsione (2021-2023) della Regione del Veneto, spiega l’assessore regionale. Con la pubblicazione online diamo la possibilità a tutti i Veneti di conoscere e comprendere l’attività regionale e la programmazione delle risorse, dando una chiave di lettura semplificata di dati e numeri che rischiano di sembrare freddi, se non vengono interpretati nel modo corretto”. “Oltre ad essere un dovere di legge, con la pubblicazione del bilancio semplificato dimostriamo, ancora una volta, l’intenzione di rendere la nostra Regione una casa di vetro, favorendo i cittadini nell’esercizio del loro diritto-dovere di conoscere e controllare le attività dell’Amministrazione regionale”. “Per l’undicesimo anno consecutivo la manovra finanziaria, approvata in Consiglio regionale a dicembre, non introduce nessuna nuova tassa. Ai Veneti non è chiesta, infatti, l’addizionale IRPEF che, insieme agli altri tributi di competenza regionale, potenzialmente potrebbe generare oltre 1 miliardo di euro di gettito alla Regione del Veneto. Nonostante questa rinuncia tributaria, il bilancio riesce a garantire servizi e risorse ai settori strategici della Regione, perché grazie a conti in ordine, si può dimostrare che la gestione efficace della spesa pubblica è possibile”. “Pur confermando tutte le linee di spesa preventivate per l’anno in corso, il saldo finanziario positivo ci consente di destinare alle politiche di spesa regionali altri 36,4 milioni di euro, che. verranno ridistribuiti ai vari assessorati per finanziare le partite più strategiche ed urgenti. C’è un Veneto che lavora e che ha bisogno di investimenti, per continuare ad essere la locomotiva dell’economia nazionale. Quindi, oltre ai fondi dedicati al sociale, che valgono circa 1/3 della manovra di assestamento, le cifre più significative riguardano la messa in sicurezza di discariche, il finanziamento di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, la manutenzione di viadotti ed autostrade. Questo risultato è coerente con il percorso iniziato con la X Legislatura, chiamata ad affrontare e a confrontarsi con un’epidemia sanitaria, dando risposte su più fronti, a partire da quello socio-sanitario al quale abbiamo destinato oltre 10 milioni di euro con dei provvedimenti specifici”. “Invece, con l’approvazione del consolidato, ha concluso Calzavara, rendiamo pubblici e confrontabili i conti di 27 soggetti tra enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate, garantendo la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive Europee e dimostrando l’efficienza nella gestione e nell’utilizzo delle risorse pubbliche”. Le principali novità del Bilancio 2021: Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia per Coronavirus, che ha procurato una generale incertezza e definito una situazione drammatica per chi produce e crea posti di lavoro. Il Bilancio di previsione (2021-2023) approvato in Consiglio regionale a dicembre, è una manovra finanziaria che per l’undicesimo anno consecutivo non introduce nuove tasse, nello specifico l’addizionale IRPEF che, insieme agli altri tributi di competenza regionale, potenzialmente potrebbe generare oltre 1 miliardo di euro di gettito alla Regione veneto. Questo miliardo rimane, anche nel 2021, nelle tasche dei cittadini e delle imprese venete e, nonostante questa rinuncia tributaria, il Bilancio riesce a garantire servizi e risorse ai settori strategici della Regione. Nel 2021 le entrate, al netto delle poste tecniche ammontano a 15.770,16 milioni di euro. Nel 2022 ammontano a 14.855,61 milioni di euro e nel 2023 sono pari a 14.847,33 milioni di euro. Le spese per il 2021, al netto del disavanzo di amministrazione e del disavanzo derivante dal debito autorizzato e non contratto, ammontano a 16.748,29 milioni di euro. Nel 2022 e nel 2023 ammontano rispettivamente a 16.209,58 milioni di euro e 16.113,18 milioni di euro. Molti altri aspetti sono stati affrontati da Calzavara in risposta alle numerose domande poste dai presenti nel dibattito aperto. Apprezzato l’intervento del socio Carlo Alberto Tesserin, che per anni ha anche rivestito incarichi importanti in Regione Veneto e che, a detta dell’assessore è ancora ricordato per la competenza, capacità ed equilibrio nei rapporti. Giacinto Pesce. N. el 1952 vede la luce il film dal titolo “Don Camillo”, con protagonisti Fernandel (Don Camillo) e Gino Cervi (Peppone), liberamente tratto dai racconti del giornalista e scrittore Giovannino Guareschi, dove si stagliano le figure dell’orgoglioso prete di campagna don Camillo e del burbero sindaco comunista Peppone. Due personaggi emblematici dell’Italia politica appena uscita dai drammi della seconda guerra mondiale e già calata nello scenario della “Guerra fredda”, dove si evidenziano i forti contrasti tra democristiani e comunisti. Anche a Chioggia, in tale periodo,. vivaci erano i continui dissidi tra gli appartenenti a queste due forze politiche. Dopo la prima Giunta, diretta dai comunisti nel dopoguerra, con sindaco Antonio Felice Ravagnan, nel 1951 vincono, invece, i democristiani, con primo cittadino Marino Marangon. E sempre negli anni cinquanta, un nuovo gonfalone municipale vide la luce, con nel drappo, uno scudo d’argento caricato di un leone d’oro. Anche i leoni, infatti, risentono dei democratici avvicendamenti. Solo così si può spiegare come mai il secolare leone rampante di Chioggia, stanco di indossare da una vita il suo bell’abito di rosso, lo smise, assumendone un ben più neutrale abito dorato, che lo avrebbe fatto sentire più al passo con i tempi politici. Ma gli uomini si interessano poco dei leoni araldici, anche quando li hanno sotto gli occhi. Il problema venne, però, riaperto nel 1979. Il Consiglio comunale, infatti, si occupò nuovamente del proprio stemma nella seduta del 2 di maggio, per discutere una interrogazione presentata dal consigliere democristiano rag. Giorgio Aldrighetti, il quale sostenne che lo stemma e il gonfalone, risultavano profondamente errati, riportando, fra l’altro, nel gonfalone, uno scudo d’argento con un leone d’oro e non di rosso. Nel prosieguo dei tempi, il Consiglio comunale, nella seduta del 10 dicembre 1986, a voti unanimi, deliberava l’adozione dello stemma “d’argento al leone di rosso” e del relativo gonfalone municipale, sulla scorta dell’istruttoria storico-araldica curata dall’araldista Giorgio Aldrighetti. E il Decreto Presidente della Repubblica che confermava tali insegne alla città di Chioggia, vedrà la luce il 3 marzo 1988. Ritornando ai tempi del film di Don Camillo e del sindaco Peppone, ricordiamo che il nostro secolare leone di rosso divenne d’oro, proprio perché rosso voleva dire - a quei tempi - soprattutto, comunismo… Conoscendo il significato dei colori liturgici, i nostri democristiani locali - avendo alcuni studiato da giovani, nel locale seminario - sapevano che il “samis oro” (dorato), nei paramenti, può essere utilizzato in sostituzione dei colori liturgici rosso, bianco e verde e pensando che ciò fosse possibile anche in araldica, commissionarono il nostro leone d’oro. E di questi repentini trasformismi leonini, nessuno s’accorse, nemmeno i compagni comunisti. G. A. (Foto: Leone d’oro; Leone rosso). Una poesia per il sommo poeta. A Dante, 1321-2021 Coronato d’alloro pensoso lo sguardo fiero il cipiglio tra le pagine del sapere onnipresente, vivi, Sommo Poeta! Maestro di fede, luminoso l’umanità smarrita guidi dagli abissi della perdizione al colle della redenzione verso l’Empireo della Beatitudine. Giudice severo di colpe e corruzioni il vizio sottoponi. alla némesi del contrappasso. Pietoso indulgi ai fremiti della passione e la grandezza dell’Amore motore universale esalti… E l’Italia, priva di nocchiere, serva e divisa nella gran tempesta, angosciato, rampogni… ed, esule, deplori l’ingrata tua Firenze… Tu, Poeta di sublime conoscenza l’indole mala dei dannati scuoti alle teologiche virtù li sproni. e il volto di Dio a contemplar tra le celesti sfere! E si ripete…da sempre… nella valle lacrimosa il viaggio spirituale dell’umana specie: l’essenza sua d’original peccato intrisa nell’eterno conflitto, tra Bene e Male, si dibatte… Ma tu, Profeta Sommo, insegni che dalla disperazione della Porta Infernale salva, infine, salirà a godere “l’amor che move il sole e l’altre stelle”. Guidina Borella 25 marzo 2021.

(35) domenica 28 marzo 2021. CHIOGGIA LAVORI SUL PONTE SUL BRENTA. nuova Scintilla. 7. ZTL. Notevoli i disagi (ambulanze bloccate) e il tempo di attesa (addirittura di 60 minuti). Iniziati i lavori propedeutici alla videosorveglianza. Terminare il prima possibile Tutto sotto controllo. C. antiere nel ponte sul Brenta con semaforo e senso unico alternato: code chilometriche nei due sensi di marcia (nelle ore di punta, rasentano quasi i 60 minuti di attesa), i soliti furbi che cercano di passare con il rosso e conseguenti rischi reiterati di frontali nella strettoia; accesso principale a Isolaverde a rischio e tiramolla tra i sindaci di Chioggia, Cavarzere e Cona nell’esporre e vietare la segnaletica di deviazione del traffico pesante all’incrocio tra Romea e la strada per Cavarzere. Una settimana di passione! Scrive il Sindaco nel comunicato stampa del 18 marzo scorso: “Anas mi ha assicurato che i lavori sul ponte saranno eseguiti anche di notte, al fine di velocizzare le tempistiche. Dopo una settimana dall’inizio dei lavori il cantiere è ancora in allestimento per provvedere all’illuminazione e lavorare di notte in sicurezza. I cartelli che, lungo il percorso della Romea, indicavano il tragitto consigliato, come si sa, sono stati coperti da Anas, in quanto i Comuni limitrofi non hanno concesso il nulla osta alla comunicazione della deviazione suggerita. Anche per questo motivo, ieri (mercoledì 17 ndr) ho contattato la Prefettura ed esposto le criticità in cui ci troviamo:. sollecitata anche oggi, attendo a breve un riscontro per superare insieme questo tema, in un’ottica di collaborazione tra territori. Il prossimo lunedì 22 avrò un incontro in videoconferenza con il vice presidente della Regione del Veneto, Elisa De Berti, e i sindaci coinvolti dalla tratta ferroviaria Rovigo-Chioggia: sarà un’occasione per esporre anche questo tema. Ritengo che si debba fare squadra, con una progettualità a lungo termine, intorno ad interessi comuni come quelli della viabilità del territorio”. Nel frattempo il Comitato Romea-Ferrovia chiede al Consiglio Comunale l’istituzione di una delegazione unitaria e rappresentativa per incontrare subito il ministro Giovannini, per vietare il traffico pesante dalle 7 alle 22 e iniziare subito i lavori sull’Arzeron quale variante del tracciato. Invita, infine, le rappresentanze della città e delle frazioni a manifestare davanti alla sede dell’Anas. Mentre i residenti e operatori di Isolaverde temono il ripetersi dell’esperienza del 2019, quando non si è pensato ad una seconda alternativa di accesso all’isola e il recupero del ponte non è. P stato terminato, tanto che si protrae ancora oggi, (altro che due mesi), per l’avv. Giuseppe Boscolo Gioachina presidente del Comitato “le risorse economiche e i mezzi per fare fronte a questo grosso problema ci sono, ma è necessario manifestare i disagi (chilometri di coda, ambulanze bloccate, esasperazione degli utenti) ad Anas e Ministero”. Giovedì scorso, come ogni 18 del mese Padre Ermanno Caccia, Postulatore della Causa di Canonizzazione del Venerabile Servo di Dio Padre Raimondo Calcagno, è venuto a Chioggia dai Filippini per celebrare la messa “pro beatificazione”. Era stato avvisato della possibile coda sulla Romea ed è partito da Scardovari, dove opera, con oltre mezz’ora di anticipo. È arrivato in Chiesa alle 17,50 con 20 miniti di ritardo al momento della predica del confratello, che lo ha frettolosamente sostituito all’ultimo momento . R. Donaggio. Gli operatori turistici e l’inizio della stagione balneare. Pronti già per maggio. S. ulle spiagge di Sottomarina e Isola Verde i trattori sono al lavoro nonostante non ci sia ancora una data certa di apertura della stagione turistica. C’è veramente tanta voglia di aprire ai “foresti” il prima possibile, nonostante le limitazioni della “Zona rossa” imposte dal nuovo DPCM del 2 marzo scorso in vigore fino a Pasqua. Le idee non mancano. “L’obiettivo è quello di aprire la spiaggia già nel mese di maggio, - spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis (Sib Confcommercio). - Verranno allargati maggiormente gli spazi tra gli ombrelloni e, soprattutto, ci sarà maggior distanziamento tra i lettini, inoltre saranno introdotti importanti e nuovi accorgimenti per la sanificazione delle strutture. La mission sarà garantire la massima sicurezza rispettando quelle che saranno le indicazioni del Governo e del Comitato tecnico scientifico tenendo conto dell’evoluzione della pandemia. I nostri servizi saranno sempre più digitalizzati: dalle prenotazioni, in gran parte online, alle ordinazioni di cibi e bevande che si potranno fare direttamente sotto l’ombrellone. Puntiamo a spiagge ecosostenibili e sempre più inclusive”. Anche Cisa Camping (Faita Confcommercio) sta lavorando alacremente per rendere i campeggi pronti per maggio prossimo. Quello che entrambe le sigle lamentano, però, è l’assenza di soste-. gni economici per le categorie quali per esempio la riduzione dei costi di gestione, (leggi canoni demaniali paradossalmente esclusi persino dal bonus affitti). Da non dimenticare le ingenti spese affronate per fare fronte ai danni alle strutture balneari causate dalle mareggiate che, nel corso del 2020 e nell’inizio del 2021, hanno distrutto la nostra costa. “Su questo abbiamo fatto appello alla Regione affinché individui un capitolo di Bilancio (ad oggi mancante) che unisca Ambiente e Turismo, dedicato al ripascimento e alla salvaguardia della costa, e pretenda che parte delle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund sia utilizzato per il nostro settore. - Conclude Gianni Moretto. - Ci aspettiamo un sostegno anche da parte dell’Amministrazione comunale: chiediamo che predisponga nuove norme finalizzate alla destagionalizzazione delle spiagge anche attraverso un aggiornamento del Piano dell’arenile, tenendo in considerazione le esigenze di noi imprenditori, ma soprattutto della nostra città. Chiediamo anche nuovi provvedimenti che permettano, già nel 2021, di migliorare i servizi degli utenti nel pieno rispetto delle norme anti Covid. Confidiamo nella scienza, convinti che il vaccino ci faccia tornare presto alla normalità per goderci le vacanze al mare con la serenità e la gioia di sempre”. r. d.. “ORIZZONTI 2021”,VERSIONE ONLINE. Presentazione del libro. “Mistero Adriatico”. C. on una nuova veste, anche per il 2021 torna “Orizzonti”, la rassegna dedicata alle geopolitica organizzata ogni anno a Chioggia da Associazione NordEstSudOvest, Movimento Federalista Europeo e ADA Venezia. Ribattezzata “I dialoghi di Oriz-. zonti”, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia si terrà in diretta streaming sulla pagina Facebook “Storia&Memoria”, sul canale Youtube “Radio Balcani” e sul canale Twitch “Orizzonti Chioggia”. Primo appuntamento: Venerdì 2 Aprile alle ore 18,00. con la presentazione del libro “Mistero Adriatico”(Apogeo Editore) di Diego Crivellari, vicepresidente dell’Accademia dei Concordi e presidente del Consorzio Universitario di Rovigo.”Il volume, partendo dalla figura dell’uomo politico greco-siracu-. rimi passi verso la sperimentazione della Ztl che nella prima fase sarà solo notturna e con esclusione dei giorni festivi. Lo annuncia l’assessore alla Polizia locale, Genny Cavazzana, in occasione dell’avvio dei lavori per adeguare i sottoservizi alle strutture che conterranno le telecamere. Nei primi giorni di questa settimana sono stati effettuati i lavori propedeutici all’accensione della videosorveglianza sui sette varchi di controllo del centro storico. Nei punti interessati di corso del Popolo è stato via via istituito un senso unico alternato per il tempo necessario ai lavori. «Dopo l’intervento per l’allacciamento della corrente necessaria al funzionamento delle strutture a varco», spiega l’assessore, «seguirà un’altra fase di effettivo posizionamento delle strutture, autorizzate dalla Soprintendenza. Dopodiché si avrà un periodo di sperimentazione (dai tre ai sei mesi), per valutare eventuali criticità e per accreditare gli autorizzati». La partenza sarà soft. Il transito tra la porta di Santa Maria e l’Isola dell’Unione rimarrà invariato, attivando il varco solo nelle ore notturne, da mezzanotte alle sei, esclusi i giorni festivi. I camion diretti al mercato ittico all’ingrosso, a esempio, avranno il permesso di accesso e di uscita solo dal varco dell’Isola dell’Unione. I sette varchi sono campo Marconi; fondamenta Canal Lombardo; calle Duomo; corso del Popolo; fondamenta San Domenico sud; fondamenta San Domenico nord; Isola dell’Unione, controllati da apposite strutture per il videocontrollo a distanza, in grado di rilevare gli estremi della targa dei veicoli autorizzati e non. Il sistema ha già avuto il nulla osta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Gli orari di attivazione saranno implementati solo nel momento in cui vi saranno infrastrutture adeguate (parcheggi e bus navette)», precisa la Cavazzana, «Stiamo percorrendo questo iter assai impegnativo per arrivare finalmente a migliorare la qualità, la sicurezza e il decoro del centro storico, anche nella tutela dei cittadini residenti, tenendo conto delle peculiarità logistiche del territorio. Un’operazione coraggiosa e necessaria, attesa da tanti anni». Elisabetta Boscolo Anzoletti. VERSO LE ELEZIONI. Lista Energia civica. Recovery Found. N. on tutti i problemi di oggi sono frutto della pandemia: molti di essi erano già presenti in forma latente. La pandemia nella maggior parte dei casi li ha solo messi in evidenza o accelerato le loro criticità. Secondo la lista Energia Civica l’ accesso ai fondi del Recovery Fund, è l’occasione irripetibile per la nostra città per cercare di risolverli. Per i Comuni sono previsti 5 milioni di euro, ma le richieste devono essere presentate entro il 4 giugno prossimo. C’è il rischio di perdere tutto, perché in questo periodo l’Amministrazione, senza una maggioranza in Consiglio si trova in un forte momento di debolezza e poi anche perché il personale di tutta la macchina amministrativa comunale è ridotto di quasi di un terzo. “Per questo il Sindaco deve avere l’umiltà di chiedere aiuto a tutte le forze politiche ed economiche”, lo scrive Roberto Rossi per la lista Energia Civica, nella lettera del 18 marzo scorso, indirizzata a Ferro. “Il Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza della Regione del Veneto, deliberato con DGR n. 1529 del 17 novembre 2020, prevede 138 progetti, suddivisi in 13 macro-progetti, per un ammontare di 24.984 miliardi di euro. Da una attenta lettura, - scrive il Rossi,abbiamo individuato 43 progetti importanti per il nostro territorio dei quali 24 risultano di competenza Comunale, 11 di competenza Regionale ma riguardano il nostro territorio, 8 di competenza delle Imprese che devono essere sostenute nella progettazione”. Queste le priorità suggerite dalla Lista Energia Civica: una rigenerazione urbana, un intervento nella pubblica amministrazione, ampliare e adeguare gli edifici dei servizi educativi e scolastici, interventi abitativi per persone fragili e vulnerabili (co-housing e housing first/housing led) per un abitare inclusivo e di comunità, ˆ sostegno allo sviluppo del sistema commerciale (distretti) tutti di competenza comunale. Di competenza regionale: un corridoio autostradale Mestre-Cesena, collegamenti alla ciclovie nazionali, la linea ferroviaria Adria-Mestre, il sostegno alle attività delle reti territoriali per l’orientamento dei giovani. Infine promuovere con le imprese il rilancio turistico. “Bisogna ripartire! E’ un’occasione irripetibile, - scrive Roberto Rossi nel comunicato stampa di accompagnamento, - che la nostra città non può permettersi il lusso di perdere, se perdiamo anche questo treno sarà dura rimettersi in careggiata”. R.D. sano Filisto, esule ad Adria nel V secolo a.C, ripercorre la storia del Mare Adriatico tracciandone la sua centralità nelle vicende europee. Un mare da sempre punto di incontro di civiltà, un’area marittima fortemente interconnessa grazie agli. scambi commerciali, un vero e proprio spazio comune nel quale si sono intrecciate lingue, tradizioni e culture, punto di vista strategico, una zona di notevole importanza geopolitica, in equilibrio costante tra Occidente e Oriente”. R. D..

(36) domenica 28 marzo 2021. 8 nuova Scintilla. TERRITORIO-LETTERE-BREVI. PUNTO FAMIGLIA - CENTRO DI ASCOLTO ALLA PERSONA. LETTERE. Il problema della violenza in famiglia. Riva vena: bella addoRmentata?. Storia, normative e sensibilità. I. A. ffrontare il tema della violenza in famiglia, sia essa fondata su modelli morali condivisibili o meno, risulta riduttivo, se prima non si contestualizzi con attenzione il rapporto tra questa grave e ricorrente criticità sociale ed il più profondo concetto generale di diritto alla vita; diritto che nella Costituzione Italiana viene qualificato come incondizionato, inderogabile, indisponibile. Il diritto alla vita, quale condizione propedeutica ad ogni forma di espressione sociale, costituisce quindi il primo tra tutti i diritti fondamentali dell’essere umano, da cui conseguono gli altri naturali e imprescindibili diritti alla libertà, alla sicurezza, all’autodeterminazione, ecc. Si tratta di diritti di cui ogni individuo acquista la titolarità fin dalla nascita, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione, dall’estrazione sociale. Ogni forma di violenza, comunque essa venga realizzata, costituisce aggressione al diritto alla vita, intesa non solo in quanto tale ma anche come benessere quotidiano. Quale possa essere il senso di questa premessa è facile comprendere se si pensa che ogni seria riflessione sul tema deve trovare risposta ad alcuni quesiti elementari. Violenza, perché? Violenza, da chi? Violenza da sempre? Ogni nucleo familiare costituisce l’evoluzione storica, in termini antropologici, delle tribù primordiali, che si formavano nel rispetto di una gerarchia interna basata essenzialmente su criteri di forza, fisica o psicologica. L’origine arcaica di tale assetto si rinviene nell’esigenza, come ci insegna la comune esperienza, che in ogni famiglia debba esistere un individuo in grado di assumersi la responsabilità delle decisioni necessarie a gestire i rapporti sia interni che esterni allo stesso nucleo familiare. Non necessariamente il leader è un uomo. Forse pochi sanno che nel mondo esistono importanti ambiti di società matriarcali (es. Indonesia, Messico, Cina) che si caratterizzano come modelli di società non violente, tipicamente mutuali, la cui nascita e tradizione pacifista risale a molti secoli fa. La tradizione culturale dei paesi europei colloca abitualmente, nella nostra idea di famiglia, il partner maschile come il soggetto di riferimento, anche se privo di idonea autorevolezza morale e capacità educativa. Tale anacronistico principio induce un interrogativo: può essere il timore di una perdita di ruolo il vero detonatore delle violenze sulla moglie, sulla compagna o sui figli i quali, secondo i casi, divengono vittime di situazioni drammatiche? Ma, forse, si tratta più di una conclusione che di una domanda. Si pensi solo a quante posizioni la donna sia. riuscita legittimamente a recuperare nella società, storicamente maschilista nei secoli scorsi, e si valutino le statistiche degli albi professionali: le iscrizioni femminili hanno superato quelle maschili nelle categorie di medici, avvocati, commercialisti, farmacisti; anche in magistratura e nei vari livelli di docenze scolastiche ormai il numero delle donne supera quello dei colleghi dell’altro sesso. Il fenomeno è stato lento ma progressivo anche nel resto del mondo del lavoro, dello sport e della politica. Tale evoluzione sociale ha avuto una sicura ricaduta negli equilibri familiari in quanto sempre più spesso emerge il disagio maschile nella perdita di posizione di controllo delle decisioni in ambito coniugale. La serena gestione delle difficoltà quotidiane della famiglia, accentuate dalle contingenze che derivano da crisi economiche e pandemiche, diverrà sempre più difficile in assenza delle condizioni che favoriscano il reciproco rispetto, la reciproca fiducia, la comune condivisione di buone regole di vita. In presenza di tante gravi criticità quali possibili soluzioni? Certo, i recenti interventi legislativi sulle norme penali hanno dimostrato, come i saggi avevano previsto, che aumentando le pene ed introducendo nuovi reati i problemi sociali non si risolvono: i numerosi e gravi delitti degli ultimi tempi lo dimostrano, anzi l’efferatezza di alcuni casi fa pensare ad una possibile recrudescenza. Introducendo il reato di femminicidio si è solo aggiunto un nuovo termine giuridico ad un reato che da sempre esiste nel nostro ordinamento: l’omicidio, sulla cui gravità potevano sempre intervenire gli strumenti di cui un giudice già disponeva prima della nuova norma. La vita non ha sesso, va comunque protetta in quanto tale. Nel breve periodo è fondamentale intervenire sui livelli di protezione dei soggetti deboli: gli strumenti normativi esistono, i giudici e le forze dell’ordine ne possono disporre, ma i mezzi con cui attuarli sono carenti e vanno potenziati. In prospettiva, invece, si dovranno aggredire le cause del fenomeno, con un livello di sensibilità più accentuato di quanto finora dimostrato, intervenendo nei programmi educativi della scuola, nel controllo dei fenomeni di aggregazione giovanile, anche nel web, creando occasioni di confronto con le coppie, destinati anche a provocare l’emersione di situazioni critiche non evidenti. Il “Punto Famiglia - Centro di ascolto alla persona“ diocesano in tutto ciò potrà avere una funzione fondamentale. Daniele Grasso. tristi fatti di cronaca dei giorni scorsi hanno riportato alla ribalta i soliti noti protagonisti di minacce e tentativi di turbare l’ordine pubblico in Riva Vena. Non illudiamoci che si tratti di un fatto estemporaneo: è in corso da anni una vera e propria prova di forza tra gli esercenti della zona e i delinquentucoli che vorrebbero farla tornare area franca, zona di spaccio e di impunità dove sfogare i più bassi istinti. La tenace lotta per rilanciare la Riva, riportando serenità tra i residenti e nuovi motivi di attrazione per i turisti dura da anni ed è stata interpretata soprattutto dal comitato spontaneo che lancia da anni proposte concrete all’amministrazione. Al suo lavoro si deve l’estensione della videosorveglianza dal Lusenzo fino a Calle S. Giacomo e ora chiede il suo completamento nella zona nord. Il gruppo ha anche presentato un progetto, maturato in tre anni di esperienza sul terreno, di interventi per completare il circuito storico culturale della Riva Vena col denaro del bilancio partecipativo. L’accesso ai. filmati delle telecamere resta però macchinoso quando invece dovrebbe essere il compimento della lotta al degrado (es. abbandono di rifiuti, deiezioni dei cani) e ai tentativi di ricolonizzazione malavitosi. Se gli ispettori Veritas e la Polizia di Stato potessero accedere agilmente al sistema di videosorveglianza sarebbe possibile perseguire ma anche scoraggiare piccoli e grandi reati. Si sta parlando di attivare la ZTL per il centro storico, ma con che credibilità se la Polizia Locale, poco presente sul terreno con le sue pattuglie, non riesce ad alleggerirsi grazie ai costosi investimenti in telecamere già installate da un anno? Ci vuole un salto di qualità nella volontà, politica innanzitutto, di ripristinare la legalità nella zona pedonale della Riva Vena. E allora forza signor Sindaco, forza Comandante Tiozzo, forza Atlantico unite le forze per togliere una volta per tutte il cuore di Chioggia dalle grinfie dei malintenzionati. Chioggia, 21/3/2021 prof. Francisco Panteghini per il Comitato Riva Vena. IL RACCONTO. La miss. G. iovanna, in gioventù era stata una miss, bella ed ammirata che conservava ancora, arrivata alla mezza età, una presenza ammirevole. Fin da ragazzina si era sentita ripetere continuamente quanto era incantevole, che meraviglia era la sua figura, che spettacolo erano i suoi occhi e che petali di fiori erano le sue labbra. Era difficile lasciare andare, con il trascorrere dei giorni, l’avvenenza che l’implacabile passare del tempo sottraeva gradualmente al suo viso ed al suo corpo. Avesse letto il famoso passo dell’Ecclesiaste (o Qoèlet, ndr), avrebbe saputo che “Vanità delle vanità, tutto è vanità”, ma non era una persona che approfondiva certi concetti. Non che fosse cattiva od egoista, era semplicemente una donna che si era concentrata principalmente su se stessa, sulla sua immagine esteriore e che tuttora non usciva di casa senza avere controllato trucco, vestiario ed acconciatura. Ora, in tempi di pandemia, la mascherina, impostale dalla necessità di sicurezza, le impediva di mostrare al mondo la sua curata immagine. Quando passava davanti alle vetrine dei negozi, era sua abitudine specchiarsi per cercare conferme, ma la nuova situazione, la rendeva uguale a tutti gli altri. Davanti al supermercato stazionava un questuante, al quale a volte lasciava qualche spicciolo. Era questi un uomo di colore. che ringraziava tutti dell’offerta con frasi del tipo: “Grazie bella!” o “Grazie mamma!”. Quel giorno, il poveraccio, si era seduto per terra e poggiava la testa sul vetro del negozio. Giovanna, passando, ebbe come una rivelazione, oltre alla propria immagine vedeva per la prima volta quella dell’uomo stanco e sfiduciato. Gli occhi della donna non si erano soffermati come sempre sul proprio volto ma erano corsi a quello del mendicante riflesso di tre quarti, segnato dagli stenti e dal dolore subiti. Era il periodo della Quaresima, si avvicinava la Pasqua, quel volto stanco avrebbe potuto essere quello di uno dei due ladroni posti ai lati di Cristo. Un simbolo di quella sofferenza che gran parte dell’umanità pativa tuttora, esule, smarrita, povera. Un attimo, un lampo ed il riflesso era sparito ma la sensazione restava assieme alla constatazione della pochezza della propria esistenza volta alla futilità. Ora si vedeva realmente per quello che era: una donna di una certa età che non aveva fatto mai niente per gli altri. Forse, però, aveva ancora tempo per cambiare, poteva cominciare, per la prima volta, a guardare il volto degli altri invece che il proprio. Nella Talamini. BREVI DA CHIOGGIA. *NAVIGAZIONE. La Direzione Marittima di Venezia precisa che, essendo in zona rossa, oltre alla navigazione per esigenze lavorative, situazioni di necessità o salute, sono consentite attività sportive in forma individuale (o mantenendo distanza di 1 metro) solo dalle 5.00 alle 22.00. *PESCA. L’Alleanza Cooperative pesca segnala che con le nuove norme UE che riducono le giornate di pesca si registra il 20% in meno di fatturato: se ci saranno ulteriori restrizioni 8 imprese su 10 rischiano la chiusura. Urgenti in Italia politiche di gestione mirate e sostenibili. *VITTIME COVID. Anche Chioggia ha ricordato il 18 marzo le vittime di Covid-19: un minuto di silenzio davanti alla bandiera a mezz’asta da parte del sindaco Ferro che ha ricordato in particolare i 137 morti locali. Bandiere a mezz’asta e sirena prolungata. anche al Mercato Ittico. *INCONTRI OGD. Quattro incontri formativi gratuiti organizzati dall’OGD di Chioggia (martedì 23 e 30 marzo e 6 e 13 aprile, ore 15.30-16.30) per tutti gli operatori economici sul piano turistico 2021 (prenotazione su turismo@chioggia.org per ricevere il link alla piattaforma digitale). *PREMIATO MESCALCHIN. Avvenuta il 18 marzo la premiazione Academy Web Ceremony per il Tridente d’Oro 2021 (attività meritorie subacquee). Tra i primi anche Piero Mescalchin per le sue oltre 3000 immersioni con la realizzazione di prezioso materiale documentaristico e per la valorizzazione delle “Tegnùe” di Chioggia. *RIFIUTI ABBANDONATI. Scoperti e sequestrati dal Compartimento Marittimo di Chioggia (Polizia ambientale della Capitaneria di porto) rifiuti e rottami. abbandonati in un’area di circa 2.000 mq (ora sotto sequestro) nella zona di Val da Rio: ciclomotori in disuso, ingombranti, pneumatici e materiale edilizio di risulta. *FOTOGRAFI PREMIATI. Soddisfazione per i bravi fotografi chioggiotti Laura Sambo e Daniele Monaro che tra i prestigiosi premi Weddings Awards del sito Matrimonio. com, hanno ricevuto appunto quello per la Fotografia, grazie a numerose e significative recensioni alla loro vetrina. Complimenti. *ROMEA-FERROVIA. Il Comitato RomeaFerrovia sulla situazione della viabilità resa drammatica ora coi lavori sul ponte del Brenta, propone una manifestazione rappresentativa davanti alla sede Anas e invita le autorità a coinvolgere direttamente il ministro delle infrastrutture Giovannini. *NORME UE SULLA PESCA. Il direttore del Mercato ittico Mazzaro in riferimento. alla riduzione dello sforzo di pesca sollecitato dall’UE e da studi ambientalisti lancia un appello perché si considerino le gravi conseguenze sul comparto (tra Chioggia e Rovigo ben 2000 aziende): occorre gradualità *FILM SU MARELLA. Sarà girato a Chioggia e Pellestrina il film dedicato alla vita di Padre Olinto Marella (nato a Pellestrina) proclamato beato l’anno scorso. In questi giorni c’è stato un sopralluogo. Regia di Otello Cenci e, tra gli attori, anche Stefano Abbati. *MEDAGIA D’ORO. La velista chioggiotta Silvia Zennaro, che gareggia per la sezione velica della Guardia di Finanza, si è aggiudicata ieri la medaglia d’oro nel Radial/ ILCA6 alla seconda Italia Cup dell’anno svoltasi a Gaeta. Ottimo test anche per le olimpiadi di Tokyo a cui parteciperà..

Riferimenti

Documenti correlati

Presentazione della ricerca promossa dall’Ufficio sicurezza del Comune di Ferrara, e realizzata con il contributo dell’Area Sicurezza Urbana e Legalità della Regione

Veglia Pasquale. Alleluia, alleluia, alleluia. La Veglia della notte è il momento in cui la Settimana Santa raggiunge il suo culmine: la celebrazione della risurrezione di Cristo, che

1) Frullare i legumi cotti con poca acqua di cottura fino ad ottenere una crema omogenea e liscia. 2) Una volta bollite le patate sbucciarle e schiacciarle in una ciotola. 4) Dare

La Lega punta al dialogo contro gli sbarchi Il nodo migranti resta una spina nel fianco degli italiani, se si considera che da inizio anno sono arrivati sulle coste del Sud

In un luogo adatto della casa, col Vangelo, la Croce e una luce, la famiglia si ritrova per un momento di preghiera, in questo tempo santo già illuminato dalla

PREGHIERA PER LA BENEDIZIONE DELLE UOVA Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, che nella radiosa luce del Cristo risorto. ridesti l’uomo e il mondo alla vita nuova dono

dominato dalla croce che apre soprattutto al silenzio, alla contemplazione, alla supplica I momenti che caratterizzano questa contemplazione sono la liturgia della parola

C - O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre