I MPIANTO DI TRATTAMENTO DEL RIFIUTO UMIDO DA RACCOLTA DIFFERENZIATA
STUDIO DI FATTIBILITÀ
Proponente: Comune di Caserta Redatto da: Athena srl
Data: 18 maggio 2017
P r o g e t t o g r a f i c o
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Premessa
• La necessità di impianti per il trattamento della frazione biodegradabile è richiamata nella pianificazione regionale, nei documenti di programmazione infrastrutturale provinciali nonché nei piani industriali delle società provinciali.• La necessità di tali installazioni è legata agli alti costi economici ed ambientali che attualmente si sopportano per inviare il rifiuto a piattaforme di stoccaggio intermedie. Queste ultime, a fronte di tariffe spropositate, hanno un impatto sulla qualità della vita insostenibile poiché le operazioni in esse realizzate avvengono con modalità tali da provocare emissioni odorigene aerodisperse ed emissioni liquide il cui destino è formalmente ignoto.
• Attualmente si pagano tariffe di trasporto e trattamento di circa 130-150€/t anziché i 60-70€/t necessari; inoltre, poiché l’assenza di impianti di trattamento determina inefficienze sull’intero ciclo, si verificano aggravi dei costi e gestioni più complesse anche in altri ambiti della filiera. La tariffa attuale di gestione dell’indifferenziato da parte delle Società Provinciali è infatti influenzata dalla presenza della frazione biodegradabile, che non dovrebbe essere presente, tanto da valere il 24% del costo operativo d’impianto. La disponibilità di un impianto efficiente comporta quindi un risparmio sull’intera filiera e non solo sul costo
specifico di trattamento della frazione umida differenziata. 2
Obiettivi del trattamento
L’impianto in oggetto sarà in grado di:
• trasformare la frazione biodegradabile dei rifiuti organici provenienti da raccolta differenziata e da eventuali raccolte dedicate, in biogas
(miscela di metano ed anidride carbonica)attraverso un processo anaerobico
(assenza di ossigeno);
• mineralizzare la frazione solida in uscita dal processo di anaerobiosi (il cosiddetto “digestato”) tramite un processo di compostaggio al fine di produrre un compost di qualità;
• trattare il biogas con metodi di up-grading che consentano la rimozione degli inquinanti (acido solfidrico, ammoniaca e microinquinanti) e la separazione dell’anidride carbonica per ottenere biometano di qualità idonea all’autotrazione;
• questo impianto è progettato per inserirsi nel contesto territoriale di riferimento integrandosi con esso fornendo servizi (trattamento rifiuti umidi) ma anche utilities (metano non fossile, anidride carbonica per estintori, pratiche agricole, compost di qualità, …) nel pieno rispetto dei principi dell’economia circolare.
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Il processo come parte dell’economia
circolare
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Produzione di rifiuto
umido
La produzione di rifiuti biodegradabili della provincia di Caserta è pari a 98.828t/anno.
Con una popolazione provinciale pari a 924.614 abitanti si ottiene una produzione pro-capite di rifiuto biodegradabile di 106,9kg/abitante/anno.
Il comune di Caserta raccoglie all’incirca 10.000t/anno.
Gli altri comuni limitrofi hanno la raccolta di rifiuto umido riportata nel grafico successivo.
Altri dati della provincia di Caserta Rifiuto indifferenziato raccolto:
550t/giorno Raccolta pro-capite di rifiuto umido:
0,22kg/ab/giorno Frazione umida non separata:
91t/giorno Frazione di frazione umida non separata:
15% (nel RUR)
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000
Capodrise
Casagiove
Casapulla
Caserta
Castel Morrone
Curti
Macerata Campania Maddaloni
Marcianise Portico di Caserta
Recale San Marco Evangelista
San Nicola la Strada San Prisco
Valle di Maddaloni
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Capacità dell’impianto
La capacità dell’impianto è di 40.000t/anno di frazione organica umida raccolta in modo differenziato.
Questa taglia risponde al 40% del fabbisogno provinciale e permette di servire tutti i comuni dell’area casertana.
In assenza di un Piano di Ambito e della identificazione dei SAD si può fare solo una stima esemplificativa di quali comuni potrebbero conferire.
Possibile articolazione del
SAD
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Tipologia del rifiuto trattato
L’impianto tratterà rifiuti di provenienza urbana avente la composizione media riportata di seguito
(Tabella).
Analisi immediata
FE Frazione estranea 15% t/tFORSU
UFORSU Umidità della FORSU 54% t/tFORSU
SSFORSU Sostanza secca della FORSU 31% t/tFORSU
SV/SS|FORSU Frazione di solidi volatili della FORSU 85% t/tSS
SI|FORSU Solidi inerti nella FORSU 5% t/tFORSU
SV|FORSU Solidi volatili nella FORSU 26% t/tFORSU
Analisi elementare
C Carbonio 43% t/tSV
N Azoto 2,3% t/tSV
O Ossigeno 45% t/tSV 7
Rifiuti in ingresso Prodotti e
Rifiuto in ingresso:
Rifiuti biodegradabili di cucine e mense - Rifiuti biodegradabili - Rifiuti dei mercati - Fanghi del trattamento degli
effluenti liquidi
20.01.08 - 20.02.01 – 20.03.02 –
02.02.04 40.000t/anno
Rifiuto in uscita:
Frazione non biodegradabile oggetto di selezione meccanica (pre-
trattamento)
19.12.12 6014t/anno
Acque reflue (idonee all’immissione pubblica fognatura)
2542t/anno (max: 4650t/anno)
Prodotti in uscita:
Biometano (99,5%) 2376t/anno
2.363.563m3/anno
Anidride carbonica (100%) 3093t/anno
1.575.709m3/anno
Compost (30% umidità) 7.595t/anno 8
Aspetti tecnologici
• La tecnologia scelta per il trattamento è basata sul naturale processo biologico di fermentazione ed umificazione degli scarti organici biodegradabili.
• La sostanza organica di scarto viene trasformata nei prodotti tramite una “digestione anaerobica ad umido”, durante la quale la frazione organica fermenta, seguita dalla maturazione aerobica nota con il termine
“compostaggio”.
• La scelta tecnologica “combinata” è dettata dalla necessità di:
– Minimizzare ogni tipo di impatto sul comparto aria evitando processi che si realizzano all’aperto o tramite tecnologie che implicano svuotamenti intermedi dei reattori
– Massimizzare la resa in metano così da aumentare i ricavi economici ed abbassare la tariffa di smaltimento
– Massimizzare la flessibilità e l’affidabilità del processo così da poter garantire continuità di processo
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Confronto tecnologico e scelta della
tecnologia
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Vantaggi Svantaggi
Digestione ad
“umido”
Buona conoscenza ed esperienza nel campo del processo
Applicabilità in co-digestione con fanghi e rifiuti liquidi
Diluizione dei picchi di sostanze tossiche Spese ridotte per sistemi tecnologici
ampiamente diffusi sul mercato
Corto-circuito idraulico
Separazione delle fasi galleggiante e pesante Abrasione delle parti meccaniche
Pre-trattamenti complessi Sensibilità alle variazioni di carico organico
Elevato costo di investimento Produzione di acque di processo
Digestione a
“secco”
Nessun bisogno di miscelatori interni al reattore
Elevati OLR applicabili Pre-trattamenti minimi Ridotto utilizzo di acqua
Impossibilità di trattare rifiuti con sostanza secca <20%
Impossibilità di controllare il processo e diluire sostanze inibitorie e carchi organici alti
Elevato costo di investimento Compost contaminato e di basso valore
Digestione ad umido a doppio
stadio
Flessibilità elevata del processo Affidabile con rifiuti a basso contenuto di
cellulosa
Digestato di ottima qualità e poco contaminato
Complessità impiantistica Elevati costi di investimento
La tecnologia adottata è quella della “tecnologia di digestione anaerobica ad umido con doppio stadio idrolisi-metanazione e compostaggio”.
Le motivazioni della scelta sono: elevata flessibilità, elevata affidabilità, alta resa in biogas e metano, elevata efficacia di rimozione dei rifiuti non biodegradabili ed ottima qualità del compost.
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Schema a
blocchi
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Planimetria
IMPIANTO LAVAGGIORUOTE AUTOMEZZI
a3 a4 a2
a1 b1
b2 b3 b3 b5
b6 b4
d1
b1 b1 c2
c2 c2
c2 c3
c1
d2
d3 e1
e2 e3
e4
i1 AREA
PAVIM ENTA
ZIONE -STRA
DA b7
CABINA ELETTRICA
PDC GASNATURALE
DISPOS ITIVI PREVEN
ZIONE INCENDI
f
g1 g2 g3
g3 g1 g2 g3
g3 g1 g2 g3g3
a1 g1
g2 g3
g3
g1 g2 g3
g3 i2 i3 i4i5 LEGENDA
a Ingresso Rifiuto a1 Pesa e controllo radioattività a2 Accettazione a3 Laboratorio a4 Uffici; Aree ricreative, mensa, sala multimediale
b Accettazione e pretrattamento b1 Scarico rifiuto b2 Fossa b3 Trituratore e Vaglio b3.1
b4 Idropulper b4.1
b5 Sala controllo e quadro elettrico
b6 Accesso area pedonale
c Trattamento anaerobico c1 Idrolizzatore c2 Fermentatore c3 Ispessitore
d Trattamento digestato d1 Disidratazione (dewatering) d2 Essiccatore d3 Maturazione e stoccaggio
e Impianto trattamento delle acque
e1 Serbatoio di accumulo e2 Trattamento chimico fisico e3 SBR
e4 Trattamento terziario
f Upgrading Biogas f1 Compressione f2 Pulizia biogas f3 Separazione CH4 /CO2
g Trattamento effluenti gassosi g1 Prc - trattamento al plasma g2 Scrubbers acido base g3 Biofiltro
h Maturazione e preparazione compost
i Area tecnica i1 officina i2Sala Caldaie
i3Sala Cogenerazione Elettrica i4 Area tecnica
i5 Area tecnica l Parcheggio m Distributore Metano
f2 f1
f3
l
m h
Localizzazione del sito Area vasta
L’area selezionata è in zona ASI, ovvero
già destinata ad attività industriali.
13Localizzazione Vincoli
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L’area selezionata ricade nella fascia di
rispetto del vincolo monumentale-
ambientale per il quale il progetto è
sottoposto a parere della Soprintendenza
Impatto paesaggistico
L’intero sito sarà circondato da un’area a verde come mitigazione dell’impatto paesaggistico e da eventuale opere architettoniche da prevedere nel progetto esecutivo.
Le altezze massime raggiunte sono in accordo con gli strumenti urbanistici e coerenti con le altre costruzioni limitrofe.
Il lotto confina con capannoni e palazzine di altezza superiore a 7m che non permettono che
dalla Reggia si possa scorgere l’impianto.
15Impianto Area edificata
industriale Area edificata
Industriale
(FIREMA)
Vista 3D prospettica
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Vista dalla Reggia
Vista da via E. Mattei
Impatto sulla viabilità
Le vie di accesso al sito sono molteplici; le principali sono:
• Da Caserta sud/Maddaloni/Valle di Maddaloni:
• Viale Carlo III – Via Ponteselice – Via Enrico Mattei
• SS 70/Variante Capua – Maddaloni – Viale delle Industrie – Via Vivaldi – Via Enrico Mattei
• Da Marcianise/Recale/Portico/Macerata Campania/…
• Via Retella – Viale Carlo III - Via Ponteselice – Via Enrico Mattei
• Viale Carlo III – Via Ponteselice – Via Enrico Mattei
• Da Casagiove/Curti/San Prisco/…
• Viale Nazionale Appia – Viale Ellittico – Via Enrico Mattei L’accesso all’impianto può avvenire in via esclusiva anche tramite la Variante Capua/Maddaloni, uscendo in zona Lo Uttaro e proseguendo per Viale delle Industrie e Viale E. Mattei.
In questo caso si evita il transito per il Viale Carlo III.
Veicoli
Via Appia Antica 3 2 0
Variante Capua- Maddaloni - Via Vivaldi Via Mondo -
Viale E. Mattei
0 5 4
Viale Carlo III 0 1 2
Caserta 4
TOTALE 7 8 6
Fascia oraria
Numero di autoveicoli per
fascia
7:00 – 9:00 6
9:00 – 11:00 7
11:00 – 13:00 8
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Impatto
odorigeno • Il progetto prevede una sezione di trattamento delle molecole odorigene ad alta specificità e tecnologia.
• La Valutazione dell’Impatto Odorigeno, non obbligatorio ma estremamente importante per questo tipo di installazioni, opera una previsione del carico odorigeno prodotto dalle attività di scarico, movimentazione, pre- trattamenro e processo.
• Le concentrazioni odorigene (OU/m
3) e le portate emesse da sorgenti convogliate sono trattate con sistemi in serie la cui efficienza di abbattimento è >99,8%.
• I tradizionali sistemi adottati – scrubber monostadio e biofiltri convenzionali – sono stati accantonati a favore di tecnologie più efficienti e controllabili.
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Impatto odorigeno
(Mappa di valutazione della dispersione)
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