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I Prime linee di indirizzo sulla fibromialgia, Mmg figura centrale

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26 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 2 - marzo 2018

A ggiornAmenti

I

l documento di consenso del- l’Emilia Romagna “Linee di indi- rizzo per la diagnosi e il tratta- mento della fibromialgia” rappresenta una delle prime esperienze di inqua- dramento della diagnosi e presa in carico delle persone affette da fibro- mialgia. Al gruppo di lavoro regionale hanno partecipato l’Associazione Ma- lati Reumatici Emilia-Romagna, i pro- fessionisti delle Asl, i Mmg, l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale. Il do- cumento è candidano a diventare un modello sul territorio nazionale.

Va ricordato che per una persona affetta da fibromialgia trascorrono in media più di 2 anni prima della dia- gnosi, dopo almeno 3 differenti visi- te specialistiche e diversi esami. Il trattamento presenta altrettante cri- ticità, con il ricorso a svariate tipolo- gie di trattamenti farmacologici e non farmacologici.

¼

¼ Messaggi chiave del documento

¼ La fibromialgia è caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico cronico e diffuso, spesso è associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es di attenzione, di memo- ria), problemi psichici (es ansia, de- pressione) e ad un ampio insieme di sintomi somatici e neurovegetativi.

¼ Può avere un rilevante impatto sulla qualità di vita dei pazienti.

¼ L’approccio terapeutico maggior- mente appropriato è multidiscipli- nare, basato su un programma individualizzato di cura che inclu- de diverse tipologie di interventi:

educativi, farmacologici e non far- macologici.

¼ La presa in carico del paziente ha luogo nel setting dell’assistenza primaria:

• il Mmg formula la diagnosi e, sulla base di specifici criteri, im- posta il trattamento non farma- cologico e/o farmacologico e ne monitora gli esiti;

• il reumatologo è lo specialista di riferimento nei casi complessi e può avvalersi di ulteriori compe- tenze specialistiche (es. fisiatra, terapista antalgico, neurologo, psichiatra.

¼ La diagnosi si basa su sintomi caratteristici, specifici criteri e sull’esclusione di altre ipotesi diagnostiche. Le principali pato- logie rispetto a cui effettuare la diagnosi differenziale sono: artri- te reumatoide, lupus sistemico eritematoso, polimialgia reumati-

ca, polimiosite, spondiloartrite, ipo/iperpara - tiroidismo, e neu- ropatia.

¼ Gli esami di laboratorio raccoman- dati dalla letteratura internazionale per una iniziale valutazione sono emocromo con formula e PCR (la fibromialgia non è una condizione infiammatoria).

¼ Non sono raccomandate indagini strumentali.

¼ Per la formulazione di una diagno- si di fibromialgia devono essere soddisfatti contemporaneamente 3 criteri:

1. dolore diffuso in specifiche aree e regioni del corpo;

2. presenza di sintomi caratteristi- ci (astenia, sonno non ristorato- re, problemi cognitivi, emicra- nia, dolore/crampi addominali, depressione) che compromet- tono la vita quotidiana;

3. durata della sintomatologia pari ad almeno 3 mesi.

¼ Tra i trattamenti non farmacologici è appropriata l’attività fisica a sec- co e in acqua.

¼ Tutte le linee guida di riferimento sono concordi nel raccomandare che nella gestione della strategia terapeutica della fibromialgia, la terapia farmacologica venga presa in considerazione nell’ambito di un approccio multidisciplinare, in par- ticolare quando i segni/sintomi non vengono migliorati dalle stra- tegie non farmacologiche.

Prime linee di indirizzo sulla fibromialgia, Mmg figura centrale

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