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Nova – Pag. 5 28 giugno 2007

DISTRETTI ILLUMINATI. LA RICONVERSIONE DI CAGLIARI

Isola della conoscenza

Dalla progettazione degli spazi urbani alla genetica, questi i poli d'eccellenza che stanno trainando lo sviluppo della Sardegna.

Le città sono gli iceberg della nuova economia basata sulla conoscenza e Cagliari non sfugge a questa regola. La città bianca, fondata tremila anni fa dalle tribù sarde dell' era nuragica, domani inaugura Festarch, la prima edizione del suo festival dell' architettura.

Il tema della manifestazione, che porta sul Golfo degli angeli ben quattro premi Pritzker, Rem Koolhaas, Paulo Mendes da Rocha, Jacques Herzog e Zaha Hadid, è una delle passioni del governatore Renato Soru, ma anche la spia di una trasformazione più complessa. «L'architettura è un codice di comunicazione universale - osserva Stefano Boeri, direttore di Festarch - ma in questo caso la manifestazione è particolare perché tutti i partecipanti stanno anche lavorando in Sardegna con progetti molto innovativi e destinati a caratterizzare la città e il territorio».

I progetti vanno dal futuristico Museo di arte nuragica e contemporanea disegnato dalla Hadid, per l'area di Sant'Elia sul cui recupero lavora Koolhas, ai nuovi spazi universitari in mano a Da Rocha e alle miniere di Monteponi, nel Sulcis, su cui lavorano Herzog e De Meuron fino al golf di Is Molas curato da Fuksas e a Villasimius e Chia dove sono rispettivamente all' opera la nuova stella giapponese Kengo Kuma ed Eduardo Souto de Moura con un resort mimetico. Un'attenzione all'architettura di qualità che è però accompagnata da un secondo movimento, una forte valorizzazione dell'ambiente, e che è la parte più visibile di una riconversione profonda, mirata a trasformare l'isola in un laboratorio della conoscenza. Da sola Cagliari raccoglie 480mila dei circa 1,2 milioni di sardi, con ,una netta prevalenza di laureati, che la rende tra i primi capoluoghi europei per densità di creativi e giovani. Uno degli snodi cruciali di questa mutazione verso la società della conoscenza è il parco tecnologico Sardegna Ricerche, che sorge all'interno del parco naturale di Pula a una ventina di chilometri da Cagliari. «Il nostro scopo non è solo offrire sedi e servizi alle aziende innovative - spiega Giuliano Murgia, presidente della struttura nata nel 1985 col nome di Consorzio 21 e che oggi ospita 40 aziende e oltre 400 ricercatori – ma creare piattaforme tecnologiche utili a tutto il sistema».

Così, in questi laboratori disegnati dallo Studio Gregotti la bioinformatica Anna Tramontano, oggi alla Sapienza di Roma ma con un passato all'Istituto di bioinformatica europeo, affianca collaborazioni scientifiche ai progetti per la digitalizzazione di tutto il sistema sanitario regionale. E qui si trova anche il Crs4, la "star" della ricerca creata dal Nobel Rubbia e dove lavora Pietro Zanarini, che nel 1994 lanciò l'idea di mettere online

"L'Unione Sarda", che diventò il primo quotidiano italiano online. Chi teme l'effetto

"cattedrale nel deserto" può stare tranquillo. La piattaforma di progettazione industriale in 3D sviluppata da Enrico Gobbetti e Gianluigi Zanetti, ha attirato l'attenzione del gigante dell'aereospazio Boeing. Dalla stessa squadra è nata Sardegna 3D, un sistema di visualizzazione aerea della regione basato sulle fotografie aeree della Regione. Assai più dettagliato di Google Earth, dispone di un codice sorgente aperto e ha già suscitato l'interesse di altre amministrazioni regionali, come quella emiliano-romagnola, interessate ai servizi che ne possono derivare sia per il settore turistico che amministrativo. L'impatto di queste ricerche è destinato ad aumentare con lo sviluppo di CyberSar, una rete di calcolo ad alte prestazioni finanziata con 12 milioni di euro e orientata alla ricerca fondamentale e applicata alle scienze naturali, all'ingegneria e all'informatica.

Ma oltre che terra di bit, la Sardegna è piena di promesse per chi lavora con Dna e cellule. «L'Italia è uno dei principali mercati per la diagnostica medica m Europa », osserva Per Lindstron, fondatore e presidente della Edx Diagnostics con sede nel Parco di

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Pula che sta per lanciare sul mercato Apoc 200, un test per il rischio di morte fetale mille volte più affidabile delle tecnologie tradizionali. «Ma soprattutto chi sviluppa prodotti per la medicina genetica personalizzata del futuro ha bisogno di banche genetiche e sanitarie.

E le migliori sono proprio m Sardegna e Svezia». La forza di questa struttura, con un budget di 10 milioni di euro annui sostenuti dalla Regione, è poter contare su competenze di punta e su collaborazioni con l'Università di Cagliari, rimanendo però svincolata dal sistema accademico nel suo funzionamento e processo decisionale. Oggi però la sfida per il sistema della ricerca sardo è soprattutto l'integrazione e l'arricchimento del tessuto imprenditoriale. «È lo scopo originale per il quale era stato concepito - osserva Francesco Marcheschi, direttore di Sardegna Ricerche - ma l'attrazione più importante è stata nei confronti dei ricercatori che hanno prodotto un distretto Ict di altissimo livello». Collocata al centro del Mediterraneo Cagliari ha un porto che, secondo Bruxelles, potrebbe facilmente candidarsi ad hub delle merci nel Mediterraneo e dopo il 2009 è destinato ad accogliere il gas metano in arrivo dall' Algeria. «I sardi hanno ben compreso che il futuro della loro economia non è in nuove

"fabbrichette" e aspirano a un modello di sviluppo più alto» osserva il giornalista e scrittore Francesco Abate che, insieme a Massimo Carlotto, in "Mi fido di te" descrive il cambiamento improvviso di quel "piccolo mondo perfetto" che è Cagliari a causa della globalizzazione. «Ma siamo come surfisti su un'onda molto veloce. La sensazione è entusiasmante, ma dobbiamo capire rapidamente cosa fare prima che la novità dei progetti perda d'impulso».

Guido Romeo

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