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Sorgiva di sapere

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Academic year: 2022

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Sorgiva di sapere

È un tópos che l’Università, cioè il corpo che unisce gli studenti e i pro- fessori di una città, sia fonte o sorgiva o scaturigine di sapere, di scienza, di litteratura. Ma per essere un tópos, non è meno vero. Nel Medioevo, più for- se che oggi, la comunità dei discenti e dei docenti faceva una famiglia, con le sue tensioni interne, con le vanità, le glorie e la prosa maestosa o ispida di grandi maestri, e con lo spirito goliardico e poetico di giovani scapestrati che sarebbero diventati a loro volta compassati e vanitosi maestri. Ma faceva una famiglia. Le bolle pontificie che istituiscono le Università collocano in esse la fonte del sapere. Anche il proclama laico di Manfredi di Svevia (1258) che invitava i giovani ad accorrere all’Università di Napoli. Anche la bolla di Clemente VI (1343) che crea la nostra Università di Pisa: da un suo passaggio abbiamo attinto il motto di questo libro dedicato alla signora Mirella e al suo caro Gianfranco, di cui rimpiangiamo l’assenza. Fons scientiarum irriguus:

irrigua, ricca di acque nutritrici, fu ed è la sorgente da cui sorga il sapere che è come l’anima mundi che percorre le membra di un corpo vigoroso fatto oggi di cinquantamila cellule.

L’immagine medievale delle acque nelle quali siamo nati e di cui ci nu- triamo è felice, ma per noi quelle acque concretamente sono la parola sapien- te che dalla bocca del maestro va alle orecchie dello scolaro, e sono la parola scritta, affidata al custode sicuro e fedele della carta, sono appunti che af- ferrano il verbum che vola via, recollectae di studenti volenterosi (utilissime anche quando scambiano il cèco con il cieco e il vescovo col vasaio, o quando lasciano vuoti al posto di termini aspri e forti), e sono dispense stampate un tempo alla buona e oggi libri eleganti che volitant per ora virum e delle di- spense non hanno più la povertà.

Nella Pisa a vocazione culturale i Borghini sono stati protagonisti di una mediazione intelligente ed efficace tra i professori e i loro eredi intellet- tuali. Hanno prodotto libri, non tutti per l’Università, ma soprattutto per l’Università. Hanno svolto un grande ruolo. E l’hanno svolto con amore,

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XII SORRIDERE FRA I LIBRI

sapienza e umanità1. I cherubini, addetti alla protezione di chi studia, chia- mati da noi a testimoniare, hanno dato verdetto positivo. E noi vogliamo con semplicità lodare e ringraziare e con le braccia dell’animo abbracciare questa coppia felice di Mirella, ape operaia, e di Gianfranco, artigiano che ha sempre sorriso ai suoi collaboratori, fossero i professori o i dipendenti, e le loro tre figlie Elisabetta, Gloria, Alessandra, e la fresca banda dei sei nipoti e cinque bisnipoti. Insieme a loro vogliamo rendere grazie affettuose a tutti quelli che hanno raccolto l’invito a contribuire a questa miscellanea, che si incardina soprattutto su Pisa, la sua produzione libraria e la sua cul- tura. E vogliamo che tutti sappiano quanto sono brave le donne e gli uomi- ni che lavorano nella fervorosa officina di piazza Carrara e sono orgogliosi di farne parte, in prima linea Gloria e Alessandra in fila per età, Alessandra e Gloria in fila per alfabeto, ambedue senza fila e pari per simpatia e gene- rosità2. Ad multos annos!

Stefano Bruni e Michele Feo

1 Cfr. M. Feo, ETS è sceso nella Pisa editoriale, in «Belfagor», LVI (2001), pp. 467-469; rist.

con tit. La famiglia ETS, in Id., Persone. Da Nausicaa a Adriano Sofri, I: Donne, pittori, eroi, animali e gente senza storia, Santa Croce sull’Arno 2012, pp. 388-391; in questo vol., pp. 597-600.

2 Un ringraziamento particolare porgiamo alla compositrice Maria Colombini, al grafico Vincenzo Letta e alla redattrice degli indici Annamaria Lossi.

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