INDICE
PRESIEDEIL CONSIGLIERE ANZIANO
LINO MECHELLI INDIIL PRESIDENTE
LINO MECHELLI
RESOCONTO INTEGRALE della seduta consiliare
DI MERCOLEDI' 29 GIUGNO 2009
1.
Insediamento del Consiglio comu-
nale — Convalida degli eletti ... p. 3 Elezione del Presidente del Consiglio comunale ... p. 3 Giuramento del Sindaco ... p. 7 Comunicazione della nomina della
Giunta comunale ... p. 9 Indirizzi per la nomina, designazione
e revoca dei rappresentanti del Comu- ne presso enti, aziende ed istituzioni .... p. 21 Elezione della Commissione eletto-
rale comunale ... p. 22
Elezione della Commissione comu- nale per la formazione e l’aggior- namento degli elenchi dei giudici
popolari ... p. 23 Ratifica delibera G.M. n. 114 del
4.6.2009 avente per oggetto: “Varia- zione di bilancio e Peg esercizio fi-
nanziario 2009” ... p. 23 Comunicazioni dei consiglieri ... p. 28 Convenzione di segreteria comunale
— Provvedimenti ... p. 29 Comunicazioni del Sindaco ... p. 30
La seduta inizia alle 17,15
Il Presidente Lino Mechelli, con l'assistenza del Segretario generale, dott. Michele Cancellieri, procede alla verifica del numero dei consiglieri intervenuti, e l'appello nominale dà il seguente risultato:
CORBUCCI Franco — Sindaco presente MECHELLI Lino — Presidente presente RUGGERI Alberto presente
SERAFINI Alceo presente
SCARAMUCCI Federico presente
FELICI Enzo presente
DE ANGELI Emanuale presente
SESTILI Piero presente
ANDREANI Francesco presente
FEDRIGUCCI Gian Franco presente
ANNIBALI Marco presente
SALVETTI Susanna presente
PAGNONI Giovanni presente
FERRI Antonio presente
GAMBINI Maurizio presente
PAGANELLI Sandro presente
GUIDI Massimo presente
BONELLI Alfredo presente
FOSCHI Elisabetta presente
SILVESTRINI Luca presente
CIAMPI Lucia presente
Accertato che sono presenti n. 21 consiglieri e che risulta pertanto assicurato il numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta e nomina scrutatori i consiglieri Ciampi, Fedrigucci e Felici.
Hanno altresì preso parte alla seduta gli assessori Tempesta Lorenzo, Crespini Maria Francesca, Marcucci Gian Luca, Muci Maria Clara, Pretelli Lucia, Spalacci Massimo.
SEDUTA PRECEDENTE: N. 62 — MERCOLEDI' 22 APRILE 2009
PRESIDENZADEL CONSIGLIEREANZIANO LINO MECHELLI
Insediamento del Consiglio comunale — Convalida degli eletti
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca, al punto 1: Insediamento del Consiglio comu- nale — Convalida degli eletti.
A seguito delle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno sono stati proclamati eletti, dall’Adunanza dei presidenti delle sezioni elet- torali, oltre al Sindaco, i seguenti candidati. Per la lista n. 2: Mechelli Lino, Fedrigucci Gianfranco, Ruggeri Alberto, Serafini Alceo, Scaramucci Federico, De Angeli Emanuele, Felici Enzo, Sestili Piero, Andreani Francesco, Salvetti Susanna, Annibali Marco. Per la lista n. 3 Pagnoni Giovanni. Per la lista n. 4 Ferri Antonio. Per la lista n. 6, “Liberi per cambiare”:
Gambini Maurizio, Paganelli Sandro, Guidi Massimo. Per la lista n. 7, “Per Urbino”, Bonelli Alfredo, Foschi Elisabetta, Ciampi Lucia, Silvestrini Luca.
Devo doverosamente fare un richiamo perché si procede alla convalida degli eletti facendo la verifica della incandidabilità, della ineleggibilità e della incompatibilità.
La Prefettura in merito ha fatto un richia-
mo: quello di non formalizzarsi solo ad una presa d’atto ma a una verifica di ciascuno per se stesso e anche verso gli altri se hanno da ecce- pire su questi aspetti di incompatibilità in modo particolare.
Invito tutti i consiglieri comunali a fare questa verifica prima di porre in votazione la delibera.
Nel frattempo nomino scrutatori — avrei dovuto farlo prima ma evidentemente l’emo- zione prende anche chi è abituato a sedere a questo tavolo — Ciampi Lucia, Fedrigucci Gianfranco e Felici Enzo.
Se non vi sono interventi, pongo in vota- zione la convalida degli eletti.
Il Consiglio approva all’unanimità Pongo in votazione l’immediata eseguibilità.
Il Consiglio approva all’unanimità
Elezione del Presidente del Consiglio comu- nale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca,
al punto 2: Elezione del Presidente del Consi- glio comunale.
E’ aperta la discussione. Ha chiesto di parlare il consigliere Gambini. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GAMBINI. Un saluto al Sin- daco e ai componenti per la nomina. Intervengo in merito alla elezione del Presidente del Con- siglio in quanto come minoranza chiediamo, crediamo legittimamente, per avere una mag- giore trasparenza nello svolgimento dei lavori del Consiglio, la nomina di un consigliere di minoranza quale Presidente del Consiglio e indichiamo unanimemente, noi della minoran- za, il consigliere Alfredo Bonelli.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Ruggeri.
ALBERTO RUGGERI. Anzitutto vorrei brevemente rivolgere un saluto e un augurio di buon lavoro a tutti, a cominciare dal Sindaco Corbucci a tutti i signori assessori e a tutti i colleghi consiglieri presenti. Un augurio di buon lavoro nella speranza, anzi nella certezza, che tutti si riesca ad espletare il nostro mandato nel migliore dei modi. Si tratta di un mandato che ci hanno rimesso i cittadini permettendoci di sederci in questi banchi.
Per quanto riguarda l’indicazione che a nome del gruppo del Pd e penso anche della maggioranza, che facciamo per la carica di Presidente del Consiglio comunale, riteniamo convintamente di indicare, per le comprovate qualità e per l’indiscussa esperienza messa a disposizione della città in tutti questi anni, la figura del consigliere Lino Mechelli.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Ferri.
ANTONIO FERRI. A nome del gruppo socialista concordiamo con le parole espresse poc’anzi dal capogruppo del Pd, sul nome del consigliere Mechelli Lino per una serie di mo- tivi. Primo perché è stato il consigliere più votato di questo consesso, per l’esperienza con- seguita negli anni precedenti in quanto è stato Vicesindaco e assessore oltre che assessore in
Comunità montana, quindi siamo sicuramente d’accordo su questa proposta.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Foschi.
ELISABETTA FOSCHI. Buonasera a tutti, soprattutto al pubblico che mi auguro di vedere così numeroso anche nelle sedute successive, perché non sono nuova a questa esperienza e in genere si inizia sempre con la presenza dei cittadini, poi mano a mano si va avanti, la presenza comincia a diminuire fino a non esser- ci più per niente. In questo senso auspico che chi guiderà il Consiglio comunale, chi ne sarà Presidente, abbia sempre la massima attenzio- ne non solo per la pubblicità delle sedute con il classico manifesto, perché da quello poco si apprende di quanto sarà discusso in questa sede, ma dare massima pubblicità agli argo- menti, perché — lo si è detto da più parti in campagna elettorale — il contatto con i cittadi- ni, il contatto con l’elettorato sono importanti, poi in realtà finiamo per essere qui dentro da soli, parlare gli uni agli altri, far scadere il dibattito in Consiglio comunale spesso in una sterile contrapposizione, qualche volta anche ideologica. Questo non dovrebbe essere. Quin- di un invito al pubblico ad avere la pazienza di assistere anche alle sedute successive e un appello a chi guiderà il Consiglio a preoccupar- si in tal senso.
Intervengo innanzitutto per fare le con- gratulazioni e gli auguri di buon lavoro al Sindaco eletto, sicuramente determinato da un consenso elettorale e allo stesso Sindaco rivol- go anche un appello, ancor prima che si presti a giurare sulla Costituzione; un appello affin- ché tenga sempre ben presente che come Sinda- co eletto — spesso lo si dice ma purtroppo tante volte finisce per essere un semplice, banale slogan, invece io ci credo molto — diventa Sindaco di tutti. Questo vuol dire che il suo compito è sostanzialmente quello di rappresen- tare l’intera comunità e non solo una parte. Può apparire retorico quello che dico, però anche recentemente, nella recente legislatura è acca- duto, non solo in questo Comune — credo che sia un malcostume diffuso — spesso si indossa la fascia non tanto per rappresentare una città
ma anche per rappresentare la parte di maggio- ranza che ha eletto quel sindaco. Quando si indossa la fascia tricolore a maggior ragione si è rappresentanti di tutti, si è rappresentanti anche di un’unica persona che poi non l’ha votata, magari, Sindaco... (Interruzione del Sin- daco). Ho rispetto anche per un singolo, asso- lutamente ho maggiore rispetto per i molti ma anche se ci fosse un solo singolo lei rappresenta anche quello. Quindi vorrei non dover assistere alla partecipazione, con la fascia tricolore — poi come privato cittadino, come esponente di un partito potrà fare quello che vuole — a manifestazioni antigovernative, perché non è questo il ruolo del sindaco.
Per quanto compete me, eletta come tutti gli altri consiglieri comunali a far parte di questa istituzione — fra l’altro faccio un augu- rio di buon lavoro sia a chi già era presente in questo Consiglio, persone che ho già avuto modo di conoscere negli anni addietro ma an- che e soprattutto ai nuovi rappresentanti — dico che dovremmo fare tutti in modo che l’esperienza qui dentro possa essere edificante per la città, non il contrario, facciamo in modo che questa istituzione diventi davvero un luogo di confronto, soprattutto di rispetto, che non si verifichino più episodi accaduti in passato in cui se parla l’opposizione sostanzialmente “chi se ne importa? Tanto è l’opposizione...”, per- ché noi abbiamo grande rispetto per quello che propone la maggioranza, gradiremmo avere grande rispetto per quello che come opposizio- ne saremo qui a rappresentare, sempre con l’ottica e l’obiettivo di raggiungere il risultato migliore per la città e non il contrario. Siamo opposizione in quanto siamo stati promotori, in campagna elettorale, di un programma diverso, alternativo rispetto al vostro, un programma che ha avuto comunque il consenso dei cittadi- ni e che, anche solo per questo merita rispetto.
Gradirei davvero che non ci fosse più l’atteg- giamento talvolta anche di non ascolto di quel- lo che viene proposto da questi banchi e sicco- me da questi banchi — e ringrazio il collega Maurizio Gambini — è venuta una proposta che a me è piaciuta molto, come pure è piaciuta molto l’apertura del Consiglio comunale con l’Inno nazionale e ringrazio chi ha avuto questa idea che non è propria di tutti i Consigli comu-
nali, mi pare sia la prima volta, dico che la proposta avanzata va proprio nel senso del riconoscimento del ruolo del Consiglio comu- nale. Il Consiglio comunale è un’istituzione autonoma, deve essere un’istituzione di garan- zia, come tale sarebbe in quell’ottica, in questo senso, proporre una figura di garanzia tra le parti. Non fa parte della Giunta, che è l’organo deputato al Governo e quindi è bene sia espres- sione della maggioranza, il Presidente del Con- siglio comunale è una figura istituzionale a sé che si fa garante del buon funzionamento del Consiglio, del rispetto delle parti del Consiglio e credo che l’indicazione di Alfredo Bonelli, che è sì stato candidato sindaco di una lista ma che in sé non rappresenta alcun partito, è com- pletamente indipendente e potrebbe essere pro- prio per questo una figura di massima garanzia, senza nulla togliere alle preferenze avute da Lino Mechelli, che a mio avviso lo avrebbero portato in altro ruolo, non a quello di Presidente del Consiglio, per rispetto sempre dell’eletto- rato che laddove indica un così alto numero di preferenze evidentemente chiede un ruolo di governo — comunque questa è una mia posi- zione personale — ripeto ringrazio Gambini per la proposta. Mi sarei aspettata, con l’ottica con cui ho iniziato l’intervento, che da parte della maggioranza ci fosse almeno un accenno di considerazione e di replica, anche di rifiuto, però su una proposta avanzata. Se arriviamo qui a non valutare affatto le proposte che si avanzano, quasi che non meritassero nemmeno la considerazione di essere valutate, credo che cominciamo molto male.
Ripeto, a parte l’indicazione da parte del gruppo che è legittima, della figura di Lino Mechelli, almeno due parole sulla non opportu- nità da parte vostra della elezione di un Presi- dente del Consiglio comunale scelto tra i ban- chi dell’opposizione credo che fossero dovero- se per rispetto dell’istituzione che noi qui rap- presentiamo.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Pagnoni.
GIOVANNI PAGNONI. Ringrazio tutti, sono contento di essere consigliere comunale per la seconda volta, mi auguro in questi cinque
anni di svolgere bene il mio compito e di ottenere un buon risultato insieme a tutti gli assessori, ai consiglieri, sia della maggioranza che della minoranza. Per quanto riguarda il voto per il Presidente del Consiglio anch’io, come capogruppo dei Verdi, mi associo alle indicazioni già espresse a favore di Lino Mechelli.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Ruggeri.
ALBERTO RUGGERI. Telegrafica replica alla collega Foschi. Sicuramente tutte le garan- zie che lei ha richiesto, così come la richiesta di un nuovo modus operandi sono rispettabilissi- mi a mio avviso, ma penso di poter parlare tranquillamente a nome di tutto il gruppo che rappresento. Posso anche garantire, ribadendo la nostra indicazione, che non vuol essere asso- lutamente irrispettosa di niente e di nessuno.
Ribadisco quindi la nostra indicazione, assicu- rando la collega Foschi che tutte le garanzie che lei ha appena richiesto e che giustamente, doverosamente ha richiesto, noi le vediamo anche e soprattutto nella figura del consigliere Lino Mechelli, quindi penso che tutti possiamo essere assolutamente tranquilli che in questa figura tali garanzie sono racchiuse e credo quindi che questo possa essere di buon auspicio anche per il lavoro che ci accingiamo ad intra- prendere.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Gambini.
MAURIZIO GAMBINI. Non credo che il collega consigliere sia ancora capogruppo, quin- di non avrebbe avuto neanche la facoltà di poter intervenire. Non ho conoscenza che lui fosse il capogruppo, lo apprendo in questo momento.
Ringrazio il consigliere Foschi per l’intervento che condivido appieno e credo che al di là della figura di Lino Mechelli come consigliere, che stimo personalmente — non ho dubbi che sia una garanzia come Presidente del Consiglio — in democrazia non sarebbe il primo caso in cui è chiamato a ricoprire una figura istituzionale, quindi una carica di Presidente del Consiglio, che presiede esclusivamente i lavori, accetta o
non accetta le proposte dei consiglieri e della Giunta, un consigliere di minoranza. Credo non vi sia nessun ruolo di governo, come diceva giustamente il consigliere Foschi. Credo che sarebbe stato un gesto di democrazia chiara, visto anche il risultato che in questa città le forze di opposizione hanno ottenuto, perché non bisogna dimenticare che questo è un mo- mento storico per la nostra città: dopo 60 anni di maggioranze con numeri altissimi, questa volta c’è un equilibrio per cui credo sarebbe stato legittimo dare questa figura alle forze di minoranza. Sappiamo benissimo che la propo- sta non verrà accolta, quindi non avevamo neanche il dubbio, però questo dimostra come si vuol iniziare a rigovernare questa città.
PRESIDENTE. Se non vi sono altri inter- venti, prego di distribuire le schede.
(Vengono distribuite e raccolte le schede) Comunico il risultato della votazione.
Presenti e votanti n. 21, schede valide n. 21.
Hanno ricevuto voti: Mechelli Lino n. 14, Bonelli Alfredo n. 7. Proclamo eletto Presiden- te del Consiglio comunale il consigliere Lino Mechelli.
(Applausi)
PRESIDENZADEL PRESIDENTE
LINO MECHELLI
PRESIDENTE. Ringrazio della fiducia espressa. Dico soltanto alcune parole per rassi- curare i signori consiglieri, il gentile pubblico, la Giunta, il Sindaco che farò di tutto e di più per adempiere correttamente il mandato che mi è stato assegnato, garantendo i diritti dei signori consiglieri comunali per il mandato popolare che hanno ottenuto, quindi sarò garante della maggioranza che ha il diritto-dovere di gover- nare perché questo è stato il risultato democra- tico delle elezioni. Sarò garante della opposi- zione che ha il diritto-dovere di controllare se la maggioranza adempie al suo programma ri- spettando i tempi, i criteri e le modalità.
Da subito la mia disponibilità alla piena collaborazione con tutti i consiglieri comunali,
una piena collaborazione con il Sindaco che guida la Giunta che tra poco comunicherà al Consiglio comunale e al pubblico. Quindi la precisa volontà di servire la comunità urbinate.
La mia è stata una scelta personale ma sicuramente non di retrovia o una scelta di comodità: in fondo mi piace anche fare cose diverse nella vita, quindi ho avuto l’opportuni- tà di fare il vicepresidente della Comunità mon- tana nella legislatura 1999-2004, il Vicesindaco nella legislatura 2004-2009 e adesso questa esperienza di Presidente del Consiglio. Al ter- mine sarà anche il caso di fare un po’ di volontariato, dove più da vicino si possono servire i cittadini.
Era una prassi, alla proclamazione del Presidente, far accedere da quella stanza dei mazzi di fiori in omaggio alle donne-consiglie- re e ai componenti della Giunta donna. Imma- ginavo che ci sarebbe stato un folto pubblico e un trattamento disparitario, quindi ho pensato a un atto di sobrietà: ho ovviato a questo facendo un gesto verso una associazione che svolge una attività di carattere sociale. Non aggiungo altro.
Vi ringrazio di cuore.
(Applausi)
Ha la parola il consigliere Bonelli.
ALFREDO BONELLI. Rinnovo gli auguri al presidente e spero che sia, ovviamente, de- mocratico, ma faccio le congratulazioni anche al Sindaco e alla Giunta per le elezioni e la scelta degli assessori che vedremo fra poco, li valuteremo nel loro operato. Chiedo al Presi- dente una prima cosa che riguarda la trasparen- za, sempre detta in campagna elettorale.
Chiedo che il Consiglio sia trasmesso in contemporanea sul web. Questa è la dimostra- zione che tutti, anche se non sono presenti, possono controllare da casa. Sarebbe un primo atto di pura democrazia che credo debba essere assolutamente rispettato, perché la sola ripresa che c’è adesso non significa presenza sul web.
Seconda cosa, le determine dirigenziali.
Adesso non sono presenti sul sito del Comune.
E’ uno dei pochi Comuni, in Italia, che non ha messo sul sito le determine. D’altra parte, sic- come abbiamo notato, almeno dagli atti che ho
letto, che tutte le principali scelte di questa Amministrazione sono fatte sempre con le determine, non si capisce perché i cittadini non debbano leggerle e anche criticarle, perché qualcuna, forse, è anche da criticare.
Spero che ci sia piena democrazia. Ram- mento a tutti i consiglieri che siamo dei pubbli- ci ufficiali e la legge ci impone che qualora si vedesse qualcosa che non fosse regolare, siamo obbligati a denunciarlo agli organi competenti e questo, state sicuri, lo farò. Non ho mai cercato di farmi prendere in castagna su questo aspetto. E’ questa una funzione che mi spetta, anzi è d’obbligo che sia fatta. Ovviamente osserverò anche che il programma che è stato espresso in campagna elettorale e che è stato reso pubblico sia rispettato, perché quella parte di cittadini che mi ha votato vuole che sia fatto questo.
Un augurio a tutti di buon lavoro e chiedo scrupolosamente che venga rispettata la demo- crazia. L’abbiamo visto nella votazione, vi abbiamo spronato, vi abbiamo dato l’esca, ave- te dimostrato che volete assolutamente gover- nare in maggioranza, quindi noi ci comportere- mo di conseguenza. Grazie.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda il funzionamento del Consiglio comunale ci sa- ranno poi le occasioni, con la Conferenza dei capigruppo o addirittura in seduta plenaria, di scegliere le forme più opportune per darne pubblicità. E’ un interesse comune far conosce- re le cose ai cittadini. Anzi, colgo l’occasione di questa circostanza — vedo un foltissimo grup- po di cittadini, una rappresentanza veramente articolata — per chiedere di essere presenti anche nelle sedute future.
Giuramento del Sindaco
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca, al punto 3: Giuramento del Sindaco.
Il Sindaco ha indossato la fascia. Prima di procedere al giuramento aveva in animo di fare un gesto di cortesia, quindi lo invito a procedere a quanto aveva intenzione di fare.
FRANCO CORBUCCI, Sindaco. Prima del giuramento e quindi della lettura della formula che lega l’istituzione alla nostra Costituzione, mi premeva ed è motivo mio di orgoglio, lascia- re un segno, un ricordo del lavoro svolto dal- l’amico e Presidente del Consiglio della prece- dente legislatura prof. Franzé.
Oltre che un riconoscimento alle istitu- zioni che ha rappresentato, gli va riconosciuto comunque di avere guidato questo Consiglio comunale nella precedente legislatura con equi- librio, con capacità e professionalità, tenendo sempre presente il proprio ruolo, essendo rima- sto ai dettami di questo ruolo e permettetemi di cogliere l’occasione di informarvi che il Presi- dente del Consiglio è sì elemento di garanzia, ma la legge del 1993, n. 82 conferisce anche, al Presidente del Consiglio l’accoglimento o meno della proposta della Giunta di deliberazioni per il Consiglio comunale. E’ per questo, caro Alfredo Bonelli, che le tue parole le apprezzo, le posso condividere ma è implicito il ruolo del Presidente del Consiglio, in sintonia piena an- che rispetto all’Esecutivo, perché potrebbe es- sere, qualora ce ne fosse la necessità, anche la capacità e la volontà di ostacolare in qualche modo, volendo: ha cioè nelle mani la possibilità di accettare o meno le proposte al Consiglio e quindi andare anche a limitare, a volte, l’eser- cizio stesso. Non è come succede nel Parlamen- to italiano o nel Senato della nostra Repubblica, organo al di sopra, perché poi c’è la Conferenza dei capigruppo, cosa che qui da noi è anche molto difficile da esercitare perché, mi sia concesso di dirlo, nella precedente legislatura non c’è mai stata nemmeno la possibilità di dialogare in questi termini perché la maggio- ranza dell’opposizione era assente. Questi sono fatti.
Gradirei dire che c’è una differenza in tutto questo, pur apprezzando questo segnale che mandate e dopo io ve ne manderò altri.
Vedremo cosa saremo capaci di fare nell’inte- resse della gente.
Franzé ha saputo interpretare al meglio queste che erano le prerogative dell’istituto che ha rappresentato e di questo lo ringrazio tanto.
Penso che gliene possiamo dare merito tutti. Il riconoscimento è questo segno. Il segno è un lavoro artigianale, è un piatto decorato con lo Stemma Ducale, della nostra città, a ricordo di
questo lavoro. Vorrei anche dire che in un prossimo Consiglio comunale dovremmo ri- cordarci anche — questo lo farò io — di tutti coloro che hanno partecipato anche come con- siglieri nella precedente legislatura.
Franzé, questo è il regalo che ti facciamo a nome della città.
(Applausi)
GIUSEPPE FRANZÈ. Ringrazio il Sinda- co, tutta la Giunta, il Presidente del Consiglio e tutti voi qui presenti per questo gesto che, devo dire, mi emoziona molto, perché io ho cercato di interpretare al meglio quello che era il rego- lamento e ne fa testimonianza, checché se ne dica, il numero di Consigli che sono stati svolti nella precedente legislatura e gli interventi che sono stati fatti. Sono tutti registrati e trascritti, quindi se uno pensa che io non ho dato spazio sufficiente, lì c’è la testimonianza che lo spazio è stato ampiamente dato.
Per quanto riguarda tutti i cittadini che ci sono, è chiaro che alla prima seduta è così, però bisognerebbe che fosse sempre così, perché noi vogliamo che gli altri esercitino la democrazia ma anche noi la dobbiamo esercitare: abbiamo i nostri diritti, abbiamo i nostri doveri.
Se si potessero evitare gli scontri a livello personale ne sarei grato per la città, perché quello non fa bene a nessuno. Uno legittima- mente esprime il proprio dissenso, legittima- mente vota contro, legittimamente vota a favo- re, però quei toni aspri sono l’unica nota dolen- te del mio lavoro nei cinque anni passati.
Chiudo qui, vi ringrazio ancora, sono veramente emozionato, penso che questo sia il più bel regalo che mi si poteva fare. Grazie.
(Applausi)
PRESIDENTE. Procediamo al giuramen- to. Invito i signori consiglieri e il pubblico ad alzarsi in piedi per questo momento solenne.
FRANCO CORBUCCI, Sindaco. “Io Fran- co Corbucci, Sindaco del Comune di Urbino, giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana”.
(Applausi)
Comunicazione della nomina della Giunta comunale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca, al punto 4: Comunicazione della nomina della Giunta comunale.
Ha la parola il Sindaco.
FRANCO CORBUCCI, Sindaco. Al di là della norma, la consuetudine vuole che il Sin- daco esprima anche ringraziamenti e alcuni elementi al Consiglio comunale e a tutti gli intervenuti. Prima di tutto grazie ai cittadini di Urbino per essere così numerosi oggi, quello che dirò è già stato detto, purtroppo l’esperien- za ci dimostra che la partecipazione, al di là dell’evento della nomina della nuova Giunta, del nuovo Consiglio, del Sindaco, nel tempo viene scemando. Capisco anche, perché c’è gente che ha da fare, non è semplice seguire i lavori comunque di un organismo come il Con- siglio comunale e do subito una risposta a Bonelli dicendo “già fatto”: dalla prossima seduta saremo in grado quasi sicuramente di trasmettere via web il Consiglio comunale. Mi verrebbe anche da aggiungere altre cose: noi non siamo tra i pochi Comuni che non mettia- mo le determine, noi siamo tra i pochi Comuni che consentono di prendere dentro la rete qual- siasi documentazione e in parte anche le famo- se determine dei dirigenti. Siamo tra i pochi.
Questo per dire che si può discutere di tutto, ma stando a casa si può avere molte informazioni, oltre al nuovo sito molto dettagliato, che in tempo reale dà anche le varie comunicazioni della vita non solo amministrativa ma anche culturale della città. Però non basta mai e que- sto lo prendo come un consiglio, come un fatto positivo.
Voglio anche dire qualcos’altro e mi rife- risco a ciò che è stato detto dal consigliere Elisabetta. Scusa se mi è uscito il nome, ma ci conosciamo da molto tempo, penso che sia un fatto normale tra chi si conosce. Noi abbiamo lavorato in questa legislatura non solo recepen- do quello che l’opposizione diceva ma abbia- mo fatto nostre, posizione e maggioranza, la stragrande maggioranza delle scelte di fondo di questo Consiglio comunale. Ci siamo divisi forse un po’, o anche parecchio, sulla soluzione
data all’università, ma tengo a dire a tutti i cittadini ancora una volta ciò che ho avuto difficoltà a spiegare in campagna elettorale:
che qui si è votato insieme tutto il piano del commercio. Basta questo per dire se c’è stato lavoro insieme tra maggioranza e opposizione.
Non mi fate ripetere il Consorzio, Santa Lucia, tutte queste litanie, tutto il resto, e pure quello è stato votato da tutti.
Quindi non solo si è lavorato insieme, si è fatto un pezzo di quella che era la proposta, il progetto che è diventato comune, di questa Assemblea. Anzi, vorrei credere che sia possi- bile ripetere una stagione come quella tra l’op- posizione e la maggioranza, ma se mi dite che abbiamo cominciato male perché non diamo il Presidente del Consiglio all’opposizione, mi sa che chi comincia male non siamo noi.
Credetemi, c’è la possibilità di lavorare per la gente, per la gente che è qui che non ha i problemi che possiamo avere noi all’interno dei partiti o delle maggioranze e minoranze e l’ho detto anche in campagna elettorale: ci sono temi importanti, strategici per la città — lanciai il discorso dell’università, della viabilità e quan- t’altro — che possono e debbono essere condi- visi, debbono, possono essere dei temi condivi- si. E ancora oggi sono qui a dirlo. Non perché qui, come anche ho sentito dire — e secondo me non è un’analisi giusta — in questo Consi- glio comunale finalmente c’è un equilibrio di forze: se 14 a 7 è un equilibrio di forze, penso che se si va da “Berlusca” direbbe “li avessi io i consiglieri doppio di tutti gli altri”. Quindi non è questo. Noi ne abbiamo tanti, anche questa volta, ma non è il numero che mi fa decidere se debbo o no dialogare con l’opposizione. E’ qui l’aspetto forte: al di là del numero, perché il numero basta e avanza. La verità è che per lavorare per la gente occorre fare delle scelte e ritrovarsi nelle questioni più grandi per l’inte- resse della città, a prescindere da quel numero, che sarebbe esorbitante.
Detto tutto questo, la mia è una convin- zione nel momento in cui i cittadini hanno votato il 6-7 giugno: oggi la democrazia rap- presentativa fa sì che in quest’aula venga rap- presentata l’istanza dei cittadini e che quindi l’esercizio della democrazia diventa sostanza in quanto si traduce da un sentimento e da
un’idea negli uomini e nel numero degli uomini presenti. Qui si fa sostanza la democrazia e propri per questo penso che all’interno di un Comune come il nostro, dove non siamo chia- mati a decidere se invadere qualche paese, se avere la bomba atomica o se dichiarare guerra a qualcun altro, ci siano le possibilità e gli elementi per trovare delle sintesi su molti pro- blemi.
Proprio in virtù di questa fascia tricolore, di questo mi voglio fare interprete, come ho fatto nell’altra legislatura, per far sì che ogni cittadino, chi mi ha votato o meno, anche uno, come diceva Elisabetta, per me da oggi — chi mi conosce sa che non ho mai chiesto la tessera a nessuno, quando entrava, o un’appartenenza
— è uguale a tutti gli altri. E’ la mia storia che lo dice. Chi non lo crede, a parer mio dice una bugia. Questo non l’ho mai chiesto e non lo chiederò mai.
E’ chiaro che sono abituato anche a dire sì quando è possibile e no quando non è possi- bile, ma questo appartiene a un’altra questione e soprattutto gradirei da parte di tutti che questo elemento di trasparenza venisse da tutti, poiché tutti rappresentiamo, in qualche modo, il nostro paese, sia che sediamo nei banchi di sinistra che nei banchi di destra. Penso che è questo che la gente si aspetta, così come la gente si aspetta che possiamo dare una mano a questa città.
Comunque questo deve venire secondo un principio chiaro: alla maggioranza, quando il mandato è chiaro come questo, direi sempre, compete la gestione delle questioni riguardanti i problemi della città, nella chiarezza; all’oppo- sizione l’indirizzo e il controllo che devono avvenire tramite il Consiglio comunale, perché così è organizzata, così è costruita la legge 82 del 1993.
Caro Bonelli, qui sì che si comincia male.
Ogni determina che non va bene si va alla procura o da qualche parte. Io sono uno specia- lista di queste cose: nel momento in cui venisse meno un giudizio di moralità nei confronti del Sindaco e di questa Giunta sarò io il primo ad andare alla procura, come dicevo spesso, che è in via Raffaello, a metà strada.
Non è questo, non sono le procure che risolvono i problemi dei cittadini. (Interruzio- ne). Ho detto vai dove vuoi, non è questo. Dico
che io sarò il garante di tutte queste questioni.
Per dire che ci intendiamo benissimo.
Noi abbiamo un progetto e un’idea, voi avete detto che avete un’idea diversa dello sviluppo, questo è legittimo in democrazia, vedremo, ci confronteremo rispetto ai proble- mi ed è logico che ci siano dei no e dei sì. Torno ancora a ripetere che in questa città c’è bisogno di unità, per affrontare anche problemi di rilevanza. Lancio un appello bipartisan per dire che sulle questioni importanti, su tutte le que- stioni, nel momento in cui si intravedessero delle convergenze non sarò certo io per spirito di parte, a dire che non è possibile convergere, anzi sarò io a creare le condizioni, insieme a voi, perché queste possano convergere e diven- tare un arto della città di Urbino e del territorio.
Rispetto alle questioni che sono al punto 4, do lettura della composizione della Giunta del Comune di Urbino.
Tempesta Lorenzo, Vicesindaco, nato a Urbino nel 1971. Vorrei avere i suoi anni:
questi sì che mi fanno invidia. Aree di attività:
Politiche giovanili, ambientali, sport, Erp. Gra- zie, Lorenzo. Sei un avvocato, sei un ragazzo preparato e penso sicuramente, anche per la tua storia che io conosco da quando andavi con don Davide e facevi campi scuola, ci darai una mano forte rispetto ai giovani, sia quelli della nostra città che quelli che vengono da fuori della nostra città.
Muci Maria Clara, che conosciamo, ha qualche anno in più di Tempesta ma è facile averne un po’ di più. E’ una veterana del nostro Consiglio, ha gestito le politiche sociali e lo sport nella precedente legislatura, una persona di grandi capacità di lavoro e di conoscenza, per cui in questa fase l’ho caricata di più. Oltre alle Politiche sociali ha il Personale, il Bilancio e la Partecipazione. Confido molto nella sua capa- cità di lavoro, quindi tanti auguri perché il fardello è pesante.
Crespini Maria Francesca, anno di nasci- ta 1961. Nella precedente legislatura per due anni è stata nella Commissione urbanistica del Comune di Urbino, poi è decaduta perché non è più prevista la presenza di organi politici all’interno della Commissione. Aveva già fatto esperienza ad Urbania sempre nella Commis- sione edilizia. E’ un geologo, quindi l’attività
su cui deve mettere tempo — e mi ha detto che lo troverà — riguarda Lavori pubblici, Prote- zione civile, Attività produttive.
Pretelli Lucia, nata ad Urbino, è sempre stata un punto di riferimento nel nostro Comu- ne rispetto alla Commissione cultura, si è ci- mentata molto spesso, anche insieme a me, in alcune attività nella precedente legislatura, re- lativamente alle problematiche della cultura e del turismo che, pur avendo scelto di separare, sono le due facce della stessa medaglia. Aree di attività: Turismo e Pari opportunità. Sicura- mente Lucia saprà portare avanti tutte queste istanze.
Marcucci Gian Luca, un professionista che ha anche un hobby particolare, diffuso nel nostro Consiglio comunale perché ce l’ha an- che il segretario. Con Marcucci ci siamo parlati in questi giorni, mi ha parlato della sua espe- rienza che ha fatto anche nel consiglio dell’isti- tuto Pascoli e anche delle sue volontà di dare una mano in un settore importante, cioè le Politiche educative. Abbiamo aggiunto, anche per la professionalità che esprime, la Semplifi- cazione amministrativa e i Rapporti con il cit- tadino. Nutriamo tante speranze di andare al- meno verso un segnale di eliminazione di un pezzo di burocrazia che comunque invade e pervade i cittadini. Grazie, Marcucci: sicura- mente porterai avanti questo incarico.
Spalacci Massimo è una nostra vecchia conoscenza, ha lavorato insieme a me nella precedente legislatura, ha molta esperienza.
Proprio per questo ho pensato che questa espe- rienza doveva servire per poter seguire un’atti- vità comunque importante, l’urbanistica, sa- pendo anche che essendo noi in fase di revisio- ne del piano regolatore è ovvio che il lavoro dovrà coinvolgere la Giunta, le parti sociali, le varie realtà economiche e culturali della città, quindi un lavoro di squadra, un lavoro insieme alla Giunta, insieme al Consiglio. A Massimo Spalacci i miei auguri e l’urbanistica.
Un ringraziamento agli assessori della passata esperienza, ma prima di dire questo vorrei dire che questa è una Giunta che nasce per volontà — secondo quanto stabilito dalla norma — del Sindaco, avendo dialogato e aven- do incontrato persone, sapendo di dare un se-
gnale forte di rinnovamento. La presenza di tre donne nella Giunta è un segnale di questo tipo. Tre donne che sanno occupare gli spazi che sono chiamate a dirigere. Questo è ele- mento di continuità rispetto alle persone pre- senti, al Sindaco, a Muci, a Spalacci ma è anche elemento di discontinuità, perché que- sto è il segnale che ho recepito ed è questo anche il segnale, per chi come me, per cinque anni dovrà guidare questa Giunta, quindi questa città, che è quello che a molti di noi compete con molto raziocinio e chiarezza:
traghettare per i prossimi cinque anni una nuova classe dirigente. Questa è un’esigenza del paese e un’esigenza della città. Quando dico una nuova classe dirigente faccio riferi- mento ad un’altra generazione, ai più giova- ni, a coloro che debbono prendersi cura del proprio avvenire. Questo è il mio compito e spero di portarlo avanti dando questi segnali.
Aggiungo la presenza di Tempesta, un ragaz- zo in rappresentanza del partito dei Verdi che faceva parte della mia coalizione, partito che si è classificato, almeno all’interno della no- stra coalizione, come secondo partito, rispet- to al quale era giusto dargli la dovuta consi- derazione e dargli anche la dovuta fiducia, insieme a Marcucci Gian Luca, anche per il forte consenso e per la capacità di lavoro che ha saputo fare in questa campagna elettorale.
Spalacci, io e gli altri rappresentiamo la continuità, perché questo equilibrio ci deve essere, sapendo che il nostro impegno è quel- lo di traghettare, appunto, questa nuova Giun- ta e questa legislatura, per portare alla dire- zione di questa città una generazione che deve assumersi le proprie responsabilità.
Questa è la scelta che ho operato, senza giudizi o problemi rispetto al passato, perché anzi voglio dire una cosa: io ho occupato 6 posti su 7, per dimostrare che ci teniamo anche a mandare messaggi molto chiari, nel senso che noi non abbiamo bisogno, per tro- vare gli equilibri interni, di occupare tutti gli spazi e anche le risorse, ma è ovvio che il settimo posto è un’opportunità che ha in mano il Sindaco per poter andare incontro o a istanze — in cinque anni ce ne possono essere tante — politiche od organizzative, sapendo che in ogni momento questo spazio
è a disposizione della Giunta e della possibi- lità di lavoro di questo organismo.
(Applausi)
Ringrazio pubblicamente gli assessori passati e prima di tutti Alceo al quale mi lega un rapporto importante. Lo ringrazio molto per tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme nel bilancio, nelle società partecipate e spero che ancora continuerà, dai banchi del Consiglio, a darmi una mano forte sulle società partecipate, su tutto il lavoro di questi anni che ci ha permes- so di arrivare all’unificazione di certi servizi e rispetto anche al grande rapporto e alla crescita che c’è stata in questi anni di Urbino Servizi.
Non solo questo, ma per tutto il lavoro che ha svolto. Per quanto riguarda il personale abbia- mo stabilizzato, tra i pochi Comuni, quasi tutte le persone che erano a tempo determinato, siamo riusciti a fare un lavoro notevole. Di questo lo ringrazio tanto.
(Applausi)
Così come voglio ringraziare Demeli per le politiche che ha saputo sviluppare all’interno di Agenda 21 e per la grande mano che mi ha dato per riuscire a portare avanti tutto il discor- so della raccolta differenziata che finalmente questa città ha dimostrato di saper portare avan- ti, raggiungendo anche risultati notevoli.
Da parte di Lella Mazzoli ci sono stati dei chiarimenti all’interno della stampa, ma voglio ringraziare Lella Mazzoli, perché se oggi il nome di Urbino circola nei mass-media e nel- l’informazione nazionale e se insieme siamo stati anche capaci di fare la mostra di Raffaello, penso che questo tecnico va ringraziato pubbli- camente per il servizio che ha svolto per questa città.
Non da ultimo e non per ultimo Lino Mechelli, che insieme a me e alla Giunta è stato fondamentale per dare avvio ai grossi lavori che abbiamo fatto negli ultimi anni. Parlo ov- viamente del Consorzio, di Santa Lucia, della casa di riposo e quant’altro. Tutti sanno che l’avrei voluto con me in Giunta, però è anche vero che oggi tutti sapete in modo ufficiale — io lo sapevo già — quello che ha detto qui in
Consiglio ed è ovvio che più di tutto valgono le parole di Mechelli, quindi non aggiungo altro, però di questo lo ringrazio, sapendo anche che noi andremo avanti su quelle questioni, anche perché ormai sono partite e le consideriamo strategiche, al di là dei discorsi di certa stampa che ho letto anche oggi. Se avessi ascoltato dieci anni fa quelle persone lì, anzi il fatto di averle ascoltate ci ha fatto percorrere una strada più stretta e qualche problema in più. Questo è il mio pensiero e quindi io sono come un treno:
i treni partono, partiamo oggi, speriamo dia vere i binari puliti, le ruote bene oliate, per correre con il fumo che esce dal camino di ogni locomotiva che transita.
Grazie a tutti voi e grazie ai cittadini di Urbino per l’onore che mi avete ridato di guida- re una delle città più belle del mondo. Questo mi onora e io vi ringrazio tanto per questo.
(Applausi)
PRESIDENTE. Queste sono le comuni- cazioni del Sindaco. Di solito non è previsto il dibattito, però ci sono delle prenotazioni, mi sembra opportuno ascoltare.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guidi.
Ne ha facoltà.
MASSIMO GUIDI. Signor Presidente del Consiglio... (Interruzione). Ho preso atto che anche nell’insediamento della precedente legi- slatura, dopo la comunicazione del Sindaco e dei componenti della Giunta sono stati consen- titi diversi interventi. Ho chiesto la parola, se il Presidente del Consiglio ritiene che io possa parlare intervento, se il Presidente mi dice di no non lo faccio.
PRESIDENTE. Sono delle comunica- zioni che non prevedono dibattito, però vi sono richieste di intervento quindi ritengo opportu- no ascoltare. Proseguiamo.
MASSIMO GUIDI. Signor Presidente del Consiglio, signor Sindaco, assessori, colleghi consiglieri, con la seduta odierna prende avvio un a nuova legislatura. Auguro pertanto a tutti noi di poter svolgere un buon lavoro nell’inte- resse di Urbino e dei nostri concittadini che,
anche se con ruoli diversi, siamo chiamati a rappresentare in questo consesso. La legge dà infatti al Sindaco e alla sua maggioranza l’ono- re e l’onere di governare e alla minoranza il ruolo di controllo, di critica e anche di proposta.
Ho già frequentato, in passato, quest’aula con senso di responsabilità e con impegno, in un ruolo diverso da quello attuale. Continuerò allo stesso modo anche dai banchi della minoranza e mi auguro che questa sia davvero la sede dove poter sviluppare un confronto franco ed alto su tutte le questioni che riguardano le scelte im- portanti per la città e per il territorio.
Devo dire di avere avuto l’impressione
— forse mi sono sbagliato — che ci sia stato in questi ultimi anni un dibattito a volte modesto e questo anche per effetto della tendenza a voler sminuire il ruolo del Consiglio comunale da parte del governo della città ed il ruolo della minoranza da parte della maggioranza. C’è una sorta di strisciante fastidio da parte di chi go- verna, che arriva spesso a coinvolgere anche i livelli locali, come quello di Urbino, nei con- fronti delle assemblee elettive e di tutte le forme di partecipazione dei cittadini, che può sfociare, se non si prendono subito adeguati provvedimenti e contromisure, in atteggiamen- ti di autosufficienza e anche di arroganza, spe- cie quando le maggioranze sono molto ampie.
Mi ha fatto piacere sentire oggi le parole anche del Presidente del Consiglio che ha ga- rantito comunque non solo il rispetto delle regole, che è ovvio, ma anche di favorire, trovando le soluzioni che poi concorderemo anche in sede di Commissione, tutte quelle forme di partecipazione dei cittadini, special- mente sulle questioni importanti, perché noi, spesso, ci troviamo, come cittadini, a non cono- scere nemmeno le grandi questioni, quindi bi- sogna coinvolgere di più i cittadini.
Da parte mia e del gruppo di cui faccio parte ci sarà il massimo impegno a cercare di incentivare tutte le forme di confronto e parte- cipazione dei cittadini alle scelte importanti che riguardano la comunità. Oggi la minoranza in Consiglio è numericamente significativa ri- spetto al passato e credo che questo sia un fatto positivo anche per la maggioranza e per tutti i cittadini, compresi quelli che l’hanno riconfermata Sindaco alla guida della città.
Se mi è consentito vorrei fare alcune considerazioni, partendo proprio dalla compo- sizione della Giunta che lei, Sindaco, ha appena presentato e da alcune sue ripetute affermazio- ni riguardanti la sua riconferma a Sindaco.
Lei ha parlato, anche nei giorni scorsi, riferendosi al risultato elettorale, di successo, di risultato ottimo, di continuità di un lavoro già iniziato. Credo che questo suo entusiasmo sia eccessivo, visto che comunque ha perso il 14%
dei consensi rispetto alla passata legislatura e questo non è un fatto comune nella seconda elezione dei sindaci, in generale e rappresenta, tra l’altro, un fatto eccezionale, assolutamente eccezionale anche per Urbino, perché non si è mai verificato. Di solito noi assistevamo a degli scostamenti di centesimi di punto. Se non ne terrà conto, se non comprenderà le critiche che tanti cittadini, anche attraverso il voto, hanno mosso a lei e alla sua maggioranza, la sua strada in questa legislatura non potrà che essere anco- ra in salita. Ma io mi auguro che lei, Sindaco, terrà conto di questo segnale.
Dicevo che a guardare la composizione della Giunta, in realtà a me vengono molti dubbi anche sulla continuità alla quale lei si è richiamato anche poc’anzi. Continuità del la- voro svolto in particolare nei cinque anni pre- cedenti. A me sembra che ci sia, in realtà, molta discontinuità e in fondo questo rappresenti, in qualche misura, anche una bocciatura di quello che è stato fatto nei cinque anni passati e proverò a rapidamente esplicitare questo mio concetto, questa mia idea.
Cito dal resoconto della prima seduta del Consiglio comunale del 5 luglio 2004, cinque anni fa, la stessa situazione. Punto 4 dell’ordine del giorno: Comunicazione della nomina della Giunta comunale: “Veniamo alla scelta della squadra”, disse allora il Sindaco, “che dovrà portare avanti i programmi che abbiamo enun- ciato. Ho puntato molto sul discorso della cul- tura e del turismo visti come in binomio non separabile. Almeno questa è la ima convinzio- ne. Di più. Ho avuto anche il conforto dell’An- sa la quale mi ha intervistato e quando hanno saputo che eravamo il primo Comune delle Marche che delegava cultura e turismo ad un’unica persona hanno detto complimenti, perché è il primo che ha capito questa cosa. Ho
risposto vi ringrazio, fatevene portavoce sui mass-media, perché ho bisogno di questo con- forto. Ho sempre detto che mi sarei rivolto ad una competenza esterna che ho intravisto nella signora Graziella Mazzoli, alla quale ho dato la delega alla cultura e al turismo”.
Prendo atto che la prof.ssa Mazzoli non fa più parte di questa Giunta ma non solo:
turismo e cultura che erano un cardine della scelta del Sindaco nella passata legislatura, sono tornati ad essere divisi. Il turismo è stato affidato a Lucia Pretelli, persona che conosco, della quale ho stima, quindi non ho sicuramente nulla da dire nei confronti degli assessori nomi- nati, li giudicheremo per quello che faranno, ovviamente. La cultura è rimasta al Sindaco dopo un rimpallo di diversi giorni: non si sape- va a chi darlo, a un esterno, a un interno, alla fine è rimasta al Sindaco. Prendo atto però che già su questo piano abbiamo cambiato comple- tamente idea.
Voglio andare avanti. “Bilancio e pro- grammazione”, e cito sempre dal resoconto del Consiglio comunale di cinque anni fa, parole sempre del Sindaco. “Alceo Serafini è un ami- co, ha delle competenze specifiche e io credo che all’interno del bilancio e della programma- zione possa svolgere un buon lavoro, anche perché alla programmazione vorremmo dare un’attuazione concreta, proprio per sviluppare un lavoro lineare”. Prendo atto anche qui che l’assessore Alceo Serafini non c’è più, non credo che non sia stato riconfermato per... (fine nastro)
...signor Sindaco, come ha detto all’ini- zio, a rispettare gli interventi e a parlare uno per volta. Anche se lei è il Sindaco, dovrebbe parlare quando le viene data la parola.
PRESIDENTE. Invito il consigliere Gui- di a concludere e invito il pubblico a evitare interventi, perché non hanno grande significato e non sono sicuramente utili.
MASSIMO GUIDI. Vado velocemente per arrivare alle conclusioni. Bilancio e program- mazione è una delega affidata a Maria Clara Muci che ha già tante altre deleghe. Veramente sarà molto competente anche in questo settore, più di Serafini.
Potrei continuare con Massimo Spalacci che dopo avere fatto esperienze già in tutti i settori, non lo ritroviamo più al turismo, lo troviamo addirittura all’urbanistica.
Sorvolo Donato Demeli, perché non aven- do Rifondazione eletto nessun rappresentante in Consiglio, Donato Demeli non ci può essere.
Arrivo al pezzo che secondo me è più forte di tutti, che riguarda l’allora assessore e Vicesindaco Lino Mechelli. “Lino Mechelli uomo forte”, diceva il Sindaco. “Lavori pub- blici, polizia municipale, protezione civile, Vicesindaco”. Allora credo che i cittadini e anche i consiglieri chiedano — personalmente lo chiedo — di fare chiarezza sul perché Lino Mechelli, malgrado il consenso — è vero che ha ridotto le sue preferenze rispetto alla prece- dente legislatura ma è sempre il consigliere più votato, ha condiviso fortemente le scelte nella passata legislatura, con il Sindaco — non abbia accettato di continuare e portare a termine il suo lavoro.
Si era detto anche fiero di far parte di una
“Giunta del fare”, quindi non capisco perché ora si disimpegni. Forse — questo è quello che penso io — questa sua scelta palesa una qual- che preoccupazione sulla strategia e sui metodi adottati nei cinque anni passati, visto anche il non brillante risultato conseguito dalla compa- gine e dal Sindaco in queste elezioni? Il Sinda- co continua a dire che il suo è un progetto che ritiene valido e ne è sempre più convinto, ma non ritroviamo a fianco di questo progetto l’assessore Mechelli. Se 4 assessori su 6 della precedente Giunta non ci sono più ed uno dei due rimasti ha cambiato completamente settore di competenza, credo che qualche problema ci sia e credo che non sia sbagliato porre la discus- sione anche intorno a questi aspetti.
Mi aspetto di avere su questo, eventual- mente, alcune delucidazioni. Verificheremo nel prosieguo dell’attività di questo Consiglio se alcune mie ipotesi sono corrette o meno.
Grazie per avermi dato la parola, Presi- dente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gui- di. Una precisazione: abbiamo detto di stare a delle regole e trovare il migliore governo pos- sibile del Consiglio. Credo che sia stata una
saggia decisione dare la parola a chi si è preno- tato, comunque nel merito del programma che presenterà la Giunta, in modo particolare il Sindaco, ci sono dei tempi, altrimenti il dibat- tito di questa sera sminuisce l’importanza, per- ché il Sindaco entro 45 giorni dal giuramento, cioè da oggi, prima quindi delle ferie, dovrà presentare il programma amministrativo sul quale tutto il Consiglio avrà la possibilità di esprimersi e dare veramente un giudizio appro- fondito. Quindi inviterei i signori consiglieri a continuare gli interventi, però limitandoli al- l’aspetto di questa sera, la comunicazione della formazione della Giunta.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gambini. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GAMBINI. Sarò brevissimo, anche perché l’intervento del consigliere Guidi è stato molto esaustivo e le considerazioni che ha fatto sono, purtroppo, condivisibili da me, dal nostro gruppo, proprio perché confermano
— dico purtroppo perché le considerazioni che fa in merito alla composizione della nuova Giunta preoccupano molto, specialmente per uno come che ha seduto nei banchi di questo Consiglio nelle file della maggioranza ed è dovuto uscire per non avere più condiviso, dopo avere votato tantissime delibere rispetto alle quali mi sono reso conto di avere sbagliato
— le cose che ho detto in una precedente seduta. Il fatto che quella Giunta non è stata minimamente riconfermata, perché come dice- va Guidi, laddove non si sono cambiate le figure di sono cambiate le deleghe, per me significa una conferma da parte del Sindaco Corbucci, delle affermazioni che ho fatto io da subito, durante la campagna elettorale e che faccio tuttora, purtroppo con animo molto tri- ste, perché sono veramente preoccupato. Quan- do ho visto la composizione della Giunta ho detto “Lino Mechelli sta fuori dalla Giunta dopo avere impostato nella nostra città investi- menti cospicui che indebiteranno la città per decenni”. Ovviamente come cittadino e come rappresentante del Consiglio non posso che essere preoccupato, perché avrei preferito esse- re smentito dai fatti e avere avuto una continui- tà che per lo meno mi avrebbe fatto pensare di avere sbagliato. Invece queste scelte parlano
chiaro da sole, poi le spiegazioni che daranno il Sindaco e la maggioranza diranno una cosa diversa.
Programmazione e bilancio è per me l’as- sessorato più importante e l’assessore che ha avuto questa delega, nonostante sia stato rieletto, oggi non siede più vicino al Sindaco, in Giunta.
Questo mi preoccupa notevolmente e credo che debba preoccupare tutti i cittadini, questo fatto.
I casi sono due: o le scelte fatte sono non più condivisibili da loro e quindi ci può essere un timore di andare avanti in quelle scelte, perché non ho altra spiegazione rispetto a que- sti cambiamenti. Fra l’altro, come diceva Gui- di, questi consiglieri sono stati rieletti, quindi hanno chiesto ai cittadini la riconferma — è stato detto anche in campagna elettorale — per poter continuare quel lavoro. E’ un poco rispet- to della democrazia già da subito, perché vede- re Lino Mechelli che siede non più in Giunta ma come Presidente del Consiglio e quindi senza un ruolo di governo, come è stato bene esplicitato in questa sede anche oggi e come sapevamo tutti, ha tradito in qualche modo la riconferma da parte dei cittadini che oggi non vedono più questa figura al governo.
Non la faccio lunga, termino qui, per me è una riconferma, purtroppo, di quello che pensavo. E le scelte che ho fatto non le ho fatte con leggerezza ma le ho fatte con profondo dolore e con profonda tristezza, proprio perché dai banchi della maggioranza le mie esternazioni non sono mai state ascoltate, quindi sono dovu- to uscire in quel modo, per poi ritrovarmi qui oggi, perché non mi andava di lasciare questa città senza un’opposizione o una minoranza che possa controllare veramente questo lavoro che si inizia a fare.
Nonostante queste parole forse un po’
dure, auguro al Sindaco buon lavoro, alla Giun- ta altrettanto. Non ho dubbi sulle persone, per lo meno sulle persone nuove che ci sono in questa Giunta ma prendo atto che è un lavoro completamente nuovo, diverso da quello di prima, quindi una bocciatura completa anche da parte della maggioranza di quello che è stato, per ricominciare un lavoro nuovo.
Buon lavoro, ma credo che ci saranno grossi problemi, perché le scelte che abbiamo fatto — e io mi prendo la piena colpa di averle
approvate, non mi esimo dalle mie responsabi- lità — probabilmente ci creeranno dei proble- mi e creeranno dei problemi alle scelte nuove che dovremo fare, e delle difficoltà.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Ciampi.
LUCIA CIAMPI. Prima di fare alcune bre- vi considerazioni sulla Giunta vorrei dire al Sindaco che nel precedente intervento ha detto che spesso l’opposizione ha votato con la mag- gioranza. Esatto. Però Sindaco, ha dimenticato di dire un altro aspetto di tutti i cinque anni di amministrazione: mai, dico mai, invece, la maggioranza ha votato una proposta dell’oppo- sizione. Vi siete rivelati sempre arroganti, pieni di certezze e faccio brevemente, perché ci è stato detto di essere brevi ma quando discutere- mo gli indirizzi ne parleremo, due esempi. Le rendite catastali che vi hanno creato un bel po’
di problemi: eppure noi dell’opposizione ave- vamo fatto delle proposte concrete. Il diritto di superficie: avete rivelato una rigidità punitiva non solo per i cittadini ma anche per l’Ammi- nistrazione stessa. Oppure il regolamento per le tariffe dei rifiuti: sempre avete detto di no, sempre avete bocciato e mi sono sempre chie- sta “ma è possibile che questa opposizione non ha un’idea buona?”. Contrariamente invece — e lei lo ha detto prima — al senso di responsa- bilità dell’opposizione che ha votato tante pro- poste della maggioranza quando le ha ritenute utili per la città. Era solo un inciso.
Vorrei anch’io fare delle brevi considera- zioni. Per prassi ci è sempre stato concesso di intervenire, perciò ci siamo preparati. Se aves- simo saputo che questa volta non sarebbe stato così lo avremmo evitato.
La formazione della nuova Giunta comu- nale risente di una volontà non dichiarata ma evidente di confidare sulle attività di alcuni assessori, le cui qualità amministrative, non certamente personali, giustamente dovranno essere verificate in itinere ma per ora i risultati che ne deriveranno si possono valutare positi- vamente solo con un atto di fede.
Molti sono i nodi che il Sindaco ha imba- stito, attorcigliandoli con apparente sapienza.
Nutro però forti perplessità che essi si scio-
glieranno con il tempo. Ho il timore che lo strapotere sempre concesso ai dirigenti e che si è sempre dichiarato di voler limitare, ne esca rafforzato. Temo che spesso nei confronti dei consiglieri l’interlocutore non sarà l’assessore di competenza ma il dirigente. Mi auguro che ciò non accada e che le risposte non le diano i dirigenti ma gli assessori.
Nella formazione della Giunta comunale non rilevo quei principi ai quali lei si sarebbe ispirato come ha più volte dichiarato, signor Sindaco, ossia discontinuità — perché la parola continuità l’ho sentita questa sera — e rinnova- mento. Né vedo l’applicazione del consenso elettorale, vedi l’esclusione di qualche consi- gliere dalla Giunta, che pure ha preso più pre- ferenze.
Le chiedo: può definirsi discontinuità e rinnovamento l’attribuzione dell’assessorato all’urbanistica — niente di personale, assesso- re Spalacci — ad un esponente che per tre legislature ha avuto tre deleghe diverse? Può definirsi discontinuità assegnare una delega fondamentale, il bilancio, peraltro menomata dal termine “programmazione” e secondo l’uso italico sostituita con “partecipazione”, che non ho capito cosa significhi, ad un esponente che ha già deleghe importanti, invece di assegnarle ad un solo esponente?
Non è discontinuità né rinnovamento l’as- segnazione di nuove deleghe ma costrizione.
Due assessori confermati, abbiamo visto come, un assessore non rieletto, un esterno con il quale ci sono sempre state difficoltà e perciò non riconfermato. E’ risaputo che nella passata legislatura si è proceduto a compartimenti sta- gni, da separati in casa.
Ma veniamo all’aspetto più delicato e qui citato: la mancata riconferma dei due assessori oggetto di critiche durante la campagna eletto- rale, che si sono presentati agli elettori chieden- do i loro voti. Sono stati rieletti ma poi bocciati da lei Sindaco, perché di questo si tratta. Se la ex Margherita non ha più alcun componente in Giunta vi sarà un motivo. E a riguardo è oppor- tuno che venga data pubblica ragione dell’ab- bandono dell’assessorato ai lavori pubblici da parte dell’ex Vicesindaco. Non basta liquidare il tutto con l’espressione “motivi personali ad-
dotti all’ultimo momento”, quando era stata data per certa la riconferma.
Non si era detto che il complesso di Santa Lucia, il centro di Padiglione, il Consorzio, la Fornace, l’impianto di risalita di Santa Chiara erano il punto di forza del rilancio della città? E l’ex assessore Mechelli, non ha forse avuto un ruolo fondamentale? E’ stato estromesso l’as- sessore — scusami Alceo, tutta la simpatia personale e i rapporti personali ottimi — Alceo Serafini e anche in questo caso, visti i continui elogi pubblici che gli venivano tributati dal Sindaco, dalla Giunta e dalla maggioranza co- munale non si comprende la causa della sua estromissione se non con le motivazioni più volte espresse dall’opposizione, sempre scon- fessate dalla maggioranza, cioè: il mancato rispetto del patto di stabilità nel 2007, la modi- fica arbitraria e punitiva per il centro storico delle rendite catastali, per le quali i tempi di proroga sono superiori a quelli assegnati in origine; la rigidità per il riscatto del diritto di superficie che ha determinato un mancato in- troito sostanzioso per le casse comunali a costo zero. Non sono escluse le trattative per la for- mazione di Marche Multiservizi, che non ha portato nessun vantaggio ma solo aumento delle tariffe. Su questi due casi si può ben dire che i due assessori hanno pagato responsabilità che sono a carico dell’Amministrazione comu- nale, compreso i consiglieri di maggioranza che hanno brillato per sorrisini compassione- voli per gli esponenti della minoranza, con chiacchiericci come ai tavolini di un bar pub- blico, tanto che alle mie rimostranze più volte il Presidente del Consiglio ha dovuto riprende- re e spero, signori consiglieri, vivamente, che questa volta non capiti.
Non si sono distinti per interventi, tanto è vero che alcuni di loro in cinque anni — sotto- lineo in cinque anni — non sono mai, dico mai, intervenuti, né per il bilancio di previsione né per l’assestamento né per nessun’altra ragione.
Ma voi non ammetterete mai i vostri errori. Avremo tempo e modo per esplicitare ai nuovi assessori le richieste per il bene della città, ai quali chiederemo discontinuità autenti- ca e vera trasparenza dell’attività amministrati- va. All’assessore ai lavori pubblici e all’asses- sore alla pubblica istruzione segnalo soltanto
subito un’urgenza: i lavori presso la scuola elementare di Piansevero. Sono stati promessi perché la scuola è limitata nell’uso e nell’attivi- tà didattica e c’è la minaccia da parte di inse- gnanti e genitori, che il nuovo anno scolastico non comincerà. Per gli altri interventi, ne parle- remo.
PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie- re Bonelli.
ALFREDO BONELLI. Prendo atto della nuova Giunta, conosco poco quello che hanno fatto in precedenza gli altri assessori, salvo qualche caso specifico, non entro nel merito di quanto è stato fatto prima, io sono stato eletto adesso, quindi andrò a osservare quello che verrà fatto. Certo la situazione del Comune non è bella per niente, abbiamo una situazione che credo non sia tra le più belle che sono state ereditate dalle varie Amministrazioni che si sono succedute. Purtroppo sono stati presi de- gli impegni economici molto forti per i quali sicuramente molti sacrifici dovranno essere fatti. Spero si riesca ad amministrare con la giusta necessità che si trovi tra le pieghe del bilancio qualcosa per fare qualcosa, visto che la maggior parte degli impegni, tra l’altro ancora non definiti, sono per le grandi opere che andre- mo a realizzare, sulle quali questa sera non entro nel merito perché il mio intervento è di altro genere. Entreremo nel merito successiva- mente.
L’unica cosa che voglio far presente è che credo che nelle deleghe che il Sindaco ha dato ci sia una incompatibilità. Sicuramente sotto l’aspetto deontologico c’è, perché una delega alle politiche sociali data a una persona che lavora nell’Asur — non parlo a livello personale, ovviamente — nella nostra zona, credo abbia certe forme di incompatibilità.
Esempio, casa albergo. Nella casa albergo vi sono alcuni tipi di assistenza, la Rp, la Rsa, che vanno discussi con il direttore dell’ospedale.
Non per cattiveria ma la signora Muci, quando è davanti al direttore cosa fa? La dipendente o l’assessore? Quindi chiedo di mettere a verba- le, segretario, che venga verificato se esiste una qualche forma di incompatibilità. Ripeto, sotto l’aspetto deontologico esiste di sicuro, però la
deontologia è una regola di vita, non è una legge; sotto l’aspetto delle leggi chiedo al se- gretario di verificare l’esistenza di questa in- compatibilità.
PRESIDENTE. Vi sono altri interventi?
Ha la parola il Sindaco.
FRANCO CORBUCCI, Sindaco. Vi dico la verità, rimango allucinato dal dibattito di que- sta sera, primo perché rispetto alla comunica- zione di una Giunta per regolamento non sareb- be neanche consentito di intervenire. E’ stato fatto lo stesso, l’abbiamo fatto rifare. Però tutte le 6-7 persone dell’opposizione hanno parlato di programmi. Ma di quali programmi? Io ho 45 giorni di tempo per presentare la relazione programmatica sulla quale dovrete intervenire.
Avete fatto un grande discorso su cosa io dissi cinque anni fa e cosa dico oggi. Ma vi rendete conto? Sono le persone o le deleghe che sono rimaste? Le deleghe ci sono tutte. Guardate, signori, è vero che si è detto “niente di persona- le” ma alla fine è personale la cosa, qui sono stati fatti nomi e cognomi e quando si parla di
“assessore ai servizi sociali” si chiama Muci, quando si parla di “assessore ai lavori pubblici”
si chiama Crespini, quando si parla di “assesso- re al turismo” si chiama Pretelli, quando si parla di “Vicesindaco” si chiama Tempesta, quando si parla di “assessore all’urbanistica” si chiama Spalacci, quando si parla di “assessore alle politiche educative” si chiama Marcucci. Non mi aspettavo, in una prima adunanza che è meramente formale e di adempimenti formali un discorso sulle persone o sulla capacità o meno di portare avanti, cosa? Ma il Sindaco non è una garanzia rispetto a un programma?
Sapete o no perché ho vinto od ho stravinto?
Perché vince il Sindaco che prende il 50+1 dei voti, forse ve lo dimenticate. Vent’anni fa non era così, vent’anni fa l’ex Pci raggiunse anche 13-14 consiglieri su 30, era in minoranza, go- vernava con il Partito socialista. Ma di cosa stiamo parlando? Da dieci anni a questa parte è cambiato il mondo. Mi dispiace proprio detto da Guidi. Guidi, tu sei stato dieci anni qui dentro, hai governato l’urbanistica, hai parlato del piano del colore e quando ti hanno smentito
tutti era finito il mondo? La tua delega è rimata.
Ma di cosa parliamo, ragazzi?
Oppure parliamo di un Gambini che oggi non so come faccia a dire, con una faccia, “io ho sbagliato tutto”. Per dieci anni. Mi viene da pensare che sbaglierai anche i prossimi, perché uno che sbaglia per dieci anni è fortemente indiziato di sbagliare ancora.
Ma di questo oggi si deve parlare: cosa farà Tempesta, cosa farà Muci, addirittura la possibilità che ci sia una incompatibilità. Lo verificheremo. Io so che tutti voi avete firmato un documento in base al quale siete tutti com- patibili ma mica lo so. Avete una vertenza con il Comune? Avete dei beni con il Comune?
Adesso quello va tutto alla Corte dei conti, lo vedranno loro se siete tutti a posto. Non compe- te al dibattito di questa sera, come siete messi.
Questo è il dibattito di questa sera? Si- gnora Ciampi, ha parlato delle cose relative agli oneri di urbanizzazione, agli estimi catastali! In una città dove si parla di opere pubbliche per milioni di euro, gli estimi catastali! Ma vi rendete conto? Se il livello è questo, avremo problemi tutti. Se questo è il dibattito che siete in grado di muovere, per certi versi io sono anche contento, ben venga una cosa del genere.
Ma non vi siete accorti che Santa Lucia è partita? Vi siete accorti o no? Qualcuno, non so chi, raccontava in giro che forse tiravamo giù anche le gru, dopo. Le gru rimangono lì e scavano. E’ arrivata anche quella della casa di riposo, il Consorzio va avanti. Questa è roba che è partita, non c’è più bisogno della garanzia di Corbucci o di Mechelli. Anzi, queste vanno avanti e vi dirò di più: cercheremo di mandare avanti anche le altre questioni. Questi urbinati impoveriti, che dovranno pagare tutti questi mutui... State tranquilli, andate a casa tranquil- li, non c’è nessun problema, vi voglio tranquil- lizzare. Lo sanno, perché qualcuno ha votato, adesso si dice che hanno sbagliato. Però...
Questo è il dibattito di oggi? Ma di cosa parlate? Qui c’è una città. Cultura e turismo, un’altra bella risposta. E’ chiaro che dissi in quel momento che secondo me stanno bene insieme, l’ho detto anche prima, sono due facce della stessa medaglia, ma il fatto che l’ho tenuta io la cultura, sta proprio a rappresentare che la gestiremo in un certo qual modo in diretto