L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
PROFESSIONALITA’ E FUNZIONI
L’ICF
IL MODELLO BIO- PSICO- SOCIALE
• …proposto dall’ICF, e il suo impiego operativo per la redazione della DIAGNOSI FUNZIONALE, pone le basi perché l’attività del gruppo di
lavoro (formato dagli insegnanti curricolari e di sostegno, dai genitori, dagli specialisti della
patologia e dalle figue socio-educative o
riabilitative a seconda dei singoli casi)
LE COORDINATE FONDAMENTALI DELL’INS. DI SOSTEGNO:
PER PROMUOVERE ATTIVAMENTE LA CRESCITA DEL SOGGETTO IN SITUAZIONE DI HANDICAP DEVE ESSERE FORMATO IN MODO DA DISPORRE:
- Un quadro interpretativo che riconosca il valore antropologico dellla differenza, nel rispetto della libertà e della dignità di ogni alunno, coinvolgendo in un
processo di conoscenza e di arricchimento reciproco sia il gruppo dei pari sia il team docenti;
- Una conoscenza ampia delle molteplici situazioni problematiche legate ai bisogni educativi speciali, sia che essi emergano da situazioni di disabilità, da disturbi o difficoltà di apprendimento, sia che scaturiscono da condizioni di disagio
emozionale o svantaggio socio-culturale;
- Una competenza psico- pedagogica e didattica forgiata nell’ottica
dell’integrazione di tutti gli interventi volti al superamento delle condizioni di esclusione ed emarginazione, con particolare attenzione alla progettazione e alla programmazione delle delle attività;
ATTENZIONE!!!!
• La figura dell’insegnante specializzato, coerentemente con le indicazioni reperibili in numerose leggi e
provvedimenti tra il 1977 e il 1992 e le regolamentazioni connesse, è assegnata alla classe o alle classi in cui sono presenti alunni con bisogni educativi speciali: alla classe e non all’alunno poichè l’azione di inclusione e
integrazione è compito di tutti gli operatori del sistema scolastico si cui egli fa parte, con l’obiettivo di attivare e facilitare una positiva collaborazione di tutti gli alunni nella classe in relazione ai propri percorsi di
apprendimento
Alla luce della normativa vigente ….
• L’insegnante specializzato si configura come garante del necessario equilibrio, tra il momento educativo e il momento dell’istruzione , in quanto possiede
approfondite abilità sul piano relazionale ,
configurandosi come FACILITATORE DI RELAZIONI
tra operatori interni ed esterni del sistema scolastico e FACILITATORE PER LE ATTIVITA’ DIDATTICHE ED
EDUCATIVE
( Confrontare l’allegato pdf. “Mappe concettuali-
adattamento obiettivi -classe”)
PROFILO DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
PROFESSIONALITA’
- Capacità di acquisire conoscenza dell’alunno e di tutti i suoi compagni di classe sotto i diversi profili strumentali e funzionali, bio-psico- sociali e culturali;
- Capacità di costruire attività educative e didattiche integrate;
- Capacità di redigere una documentazione che rifletta, in modo trasmissibile le proprie scelte e le modificazioni rispetto alle ipotesi iniziali;
- Capacità di promuovere incontri onde realizzare una progettazione condivisa del proprio intervento specializzato ed integrarla nella più ampia proposta collegiale;
- Capacità di guidare e realizzare gli opportuni processi di insegnamento- apprendimento nelle diverse situazioni (individuali, di piccolo gruppo e nel gruppo classe, in condizioni strutturate e libere ) mettendo in campo un intervento specifico nei diversi momenti e nelle diverse occasioni di apprendimento
CONOSCENZE
- Progettazione/Programmazione degli interventi educativi;
- Approcci teorici, orientamenti educativi e
didattici, strategie, strumenti e ausili tecnologici;
- Sviluppo, apprendimento e dinamiche relazionali, e le atipicità indotte dalle diverse condizioni di
disabilità;
- Processi interattivi tra scuola, servizi e altre agenzie;
- Modalità operative interdisciplinari e paradigmi di
riferimento delle diverse professionalità,
COMPETENZE
- Osservazione sistematica , tale da poter essere integrata nel processo di valutazione globale;
- Raccolta dati e loro analisi nella prospettiva della costruzione di un progetto pedagogico di integrazione;
- Ideazione, progettazione e realizzazione operativa di un
curriculum fondato sulle potenzialità dell’alunno, oltre che su un esame attento delle opzioni/ delle risorse educative e didattiche disponibili/ della progettualità complessiva della classe;
- Adozione di modalità di lavoro partecipate e co- evolutive che
permettano di costruire concrete esperienze di integrazione a
partire dalle variabili individuali e contestuali osservate.
ATTEGGIAMENTI
• Sviluppo di pattern di interazioni collaborativi e partecipati all’interno dell’istituzione
scolastica, che investano i diversi livelli relazionali esistenti;
• Definizione condivisa di linee progettuali e
operative con gli altri attori del processo di
integrazione (famiglia, servizi socio- sanitari,
enti locali e territorio)
Punti di riferimento orientanti che possono rivelarsi utili per la predisposizione di itinerari formativi ispirati a una pedagogia
dell’integrazione
• Un pensiero progettuale caldo e un pensiero progettuale freddo;
• Un quadro descrittivo completo delle risorse e delle opportunità alla ricerca di livelli adeguati di qualità della vita in famiglia, a scuola, nella vita sociale.
• Un progetto pedagogico di integrazione che proponga agli attori del processo un assetto equilibrato,
governando le forze centripete e quelle centrifughe;
• Una rete di sostegni che vada strutturandosi in modo
dialogico e partecipato come servizio alla persona
I suggerimenti di A. Canevaro
Il profilo dell’insegnante specializzato:
- Integrare le cosiddette competenze grezze, individuali e quelle codificate
professionali e le diverse discipline per un progetto pedagogico, poggiando su una salda conoscenza dei linguaggi.
- Integrare la tematica della disabilità nel curriculum scolastico, collocandola in un processo di insegnamento/apprendimento che la accolga come occasione di
approfondimento delle conoscenze;
- Integrare le competenze mirate sui bisogni speciali con la conoscenze dei processi formativi complessi, integrare la proposta messa a punto per l’alunno con bisogni educativi speciali in un progetto per l’intero gruppo classe;
- Integrare metodi, strategie e tecniche di intervento in un approccio metodologico rigoroso che consenta di attingere a un patrimonio ricco e flessibile, attivabile in risposta all’emergere e al manifestarsi dei bisogni lungo il percorso, in una
prospettiva di progettazione partecipata e di co- evoluzione.